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180 SEZIONE 3: LA GESTIONE DELLA FINANZA PERSONALE<br />

La valutazione delle alternative d’investimento<br />

in funzione delle esigenze<br />

Supponiamo che un investitore possa scegliere tra alternative di investimento<br />

diverse, come quelle rappresentate dai benchmark della tabella 9.1.<br />

Un primo strumento di valutazione è raffigurato nel grafico in figura 9.4:<br />

l’analisi del trade-off rischio/rendimento. <strong>Il</strong> rendimento è misurato mediante<br />

la media dei rendimenti mensili reali (tipicamente degli ultimi 60<br />

mesi) mentre il rischio viene quantificato mediante la deviazione standard<br />

ovvero il grado di oscillazione dei singoli rendimenti mensili dalla propria<br />

media. <strong>Il</strong> trade-off può essere interpretato come relazione tipica tra rischio<br />

totale e rendimento realizzato di ciascun benchmark. D’altra parte, questo<br />

tipo di grafico rappresenta in maniera diversa ciò che i tradizionali grafici<br />

di andamenti ex post propongono (vedi figura 9.5).<br />

Tuttavia, laddove dal grafico in figura 9.5 è possibile ricavare informazioni<br />

circa il grado di oscillabilità di ciascun benchmark (affinché l’investitore<br />

possa testare il proprio grado di sopportabilità rispetto alle possibili variazioni<br />

del capitale), dal grafico dei trade-off è possibile intuitivamente dedurre,<br />

in prima approssimazione, il grado relativo di efficienza di ciascun<br />

benchmark nei termini di remunerazione per unità di rischio. L’analisi del<br />

posizionamento dei benchmark e del loro rapporto tra rendimento e rischio<br />

(rappresentato dalla grandezza delle “bolle” nel grafico) consente<br />

quindi una prima, sommaria, valutazione. Per esempio, la “convenienza”<br />

del benchmark obbligazionario europeo verso quello bilanciato appare<br />

particolarmente evidente: circa il 150% meno di rischio contro circa il 20%<br />

meno di rendimento!<br />

L’analisi dei trade-off tuttavia non permette di effettuare valutazioni in<br />

funzione del tempo e soprattutto non fornisce un’interpretazione probabilistica<br />

circa l’evoluzione degli investimenti; inoltre, il codice di comunicazione<br />

non risulta immediatamente comprensibile. Per questi motivi, altri<br />

strumenti di valutazione possono essere utilizzati, derivandoli dall’applicazione<br />

ortodossa della già citata random walk theory.<br />

L’analisi competitiva dei benchmark<br />

Gli strumenti di analisi e valutazione del benchmark possono naturalmente<br />

essere impiegati per la scelta tra diverse alternative di investimento che<br />

tendono a soddisfare le medesime esigenze. In questo caso il tempo dell’investimento<br />

non rappresenta un criterio di analisi in quanto si presuppone<br />

sia già stato definito. La valutazione viene quindi fatta sui benchmark<br />

dei prodotti sotto analisi (fondi comuni e gestioni patrimoniali) con<br />

la finalità di individuare quello maggiormente efficiente.

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