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I principali multipli di borsa<br />
5. GLI STRUMENTI PER LA SCELTA<br />
P/BV (Price/Book value)<br />
Prezzo/Patrimonio netto per azione<br />
Consente di confrontare la valutazione patrimoniale fatta dal mercato (prezzo) con quella espressa dal bilancio<br />
della società (patrimonio netto). <strong>Il</strong> multiplo è espresso in numero di volte e,generalmente,un valore<br />
inferiore a 1 costituisce un segnale di sottovalutazione del titolo,in quanto significa che la capitalizzazione<br />
di borsa è inferiore anche al solo ammontare del patrimonio netto,senza tener quindi conto delle eventuali<br />
prospettive reddituali.<br />
P/CF (Price/Cash flow)<br />
Prezzo/(Utile netto + ammortamenti) per azione<br />
<strong>Il</strong> cash flow (utile netto di bilancio + ammortamenti e accantonamenti) esprime la necessità,per un’azienda,non<br />
solo di produrre utili,ma anche di sostituire impianti e macchinari obsoleti ricorrendo all’autofinanziamento<br />
e non a capitale di debito.<br />
Così formulato,l’indice è significativo solo per le imprese industriali,mentre per banche e assicurazioni – in<br />
cui gli ammortamenti assumono dimensioni minime rispetto al totale di bilancio – solitamente non si calcola<br />
il rapporto P/CF,oppure lo si fa ricorrendo a formule diverse e specifiche per questi particolari settori<br />
di attività. Nel settore industriale esistono ovviamente dei comparti in cui il livello degli ammortamenti è<br />
strutturalmente più basso (ad esempio,settori maturi,che richiedono minori investimenti in tecnologia),<br />
perciò il rapporto P/CF deve essere sempre osservato con riferimento ad aziende che operano nel medesimo<br />
comparto di attività.<br />
P/E (price/earnings)<br />
Prezzo/utile netto per azione<br />
È l’indice borsistico più comune e di calcolo più immediato. In genere viene utilizzato per effettuare un primo<br />
screening delle società più convenienti,ed è calcolabile per qualsiasi categoria di società quotata (industriale,assicurativa,bancaria,finanziaria).<br />
Esprime il numero di anni in cui la società in esame ripagherebbe,con i suoi utili,l’investimento fatto dal<br />
risparmiatore. Ad esempio,se il prezzo di mercato di un titolo azionario è di L. 1.000,e l’utile per azione<br />
(utile netto/numero di azioni) è di L. 100,ciò significa che il rapporto P/E è pari a 10 volte (vale a dire,il prezzo<br />
di mercato è pari a 10 volte l’utile realizzato in quell’anno dalla società con riferimento a ciascuna azione).<br />
Se per 10 anni di seguito la società realizzasse sempre un utile di L. 100 per azione (e questo venisse accantonato<br />
a riserve),alla fine sarebbero state accumulate L. 1.000 di utili complessivi,che corrisponderebbero<br />
all’investimento iniziale fatto dall’azionista. Questo concetto è puramente teorico,in quanto nessuna<br />
società quotata accumula utili per più anni allo scopo di distribuirli tutti alla fine di un certo periodo. In sostanza,il<br />
P/E,indica quante volte gli investitori sono disposti a pagare attualmente gli utili dei prossimi<br />
esercizi di una determinata società,posti uguali all’utile dell’ultimo esercizio conclusosi.<br />
<strong>Il</strong> P/E non può mai essere usato da solo per effettuare la scelta di un titolo azionario,ma va impiegato in<br />
combinazione con altri indici: generalmente P/CF per le imprese industriali e P/BV per le assicurative e bancarie.<br />
Se la società ha chiuso il bilancio d’esercizio in perdita,il P/E non può essere calcolato,e ciò determina<br />
un segnale negativo,che diventa ancor più grave se non è possibile calcolare nemmeno il rapporto P/CF.<br />
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