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trading online - Shopping24 - Il Sole 24 Ore

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5. GLI STRUMENTI PER LA SCELTA<br />

Grafico di chiusura<br />

<strong>Il</strong> primo grafico che si incontra nelle rappresentazioni di serie storiche di<br />

strumenti finanziari è la rappresentazione della sola chiusura.<br />

Sull’asse orizzontale si pone il tempo e sull’asse verticale il valore di chiusura<br />

dello strumento finanziario.<br />

Le coppie (data, chiusura) sono collegate fra loro da una linea, dando vita<br />

al classico grafico dei prezzi di un titolo.<br />

C’è da osservare che la linea congiungente un punto col successivo non<br />

implica che sul mercato ci sia stata una transizione dei prezzi secondo<br />

quella linea ma è solo una rappresentazione per trasformare una serie di<br />

punti in una linea; in sostanza, i prezzi tra due punti che un osservatore<br />

potrebbe essere tentato di dedurre dalla loro congiunzione hanno solo un<br />

significato grafico e non finanziario.<br />

C’è inoltre da osservare che l’asse orizzontale del tempo può avere diverse<br />

caratteristiche:<br />

a) si può avere anzitutto un asse temporale in cui la distanza tra due punti<br />

è esattamente la distanza sul grafico, cioè si tiene conto anche delle festività,<br />

e in questo caso tra il valore di venerdì e il valore del lunedì ci<br />

sono due giorni senza valore (sabato e domenica) che distanziano i due<br />

punti, così che a ogni tacca sull’asse orizzontale corrisponde esattamente<br />

un giorno solare;<br />

b) un’altra rappresentazione per l’asse orizzontale tiene invece conto dei<br />

soli giorni di mercato, il che porta a una discontinuità dell’asse temporale:<br />

al valore del venerdì segue subito il valore del lunedì (se in una settimana<br />

si rilevano per qualche motivo solo due giornate, allora sul grafico<br />

ci saranno solo due valori e la settimana in questione risulterà più<br />

corta nella rappresentazione grafica rispetto alle altre settimane).<br />

Scala lineare e scala logaritmica<br />

Anche per l’asse verticale è possibile una rappresentazione diversa dalla<br />

scala lineare: la scala logaritmica (figura 5.4).<br />

Questa scala tende a “schiacciare”, rispetto alla scala lineare, i valori più<br />

elevati, e a “dilatare” i valori più bassi: il motivo dello schiacciamento e del<br />

dilatamento è che si vogliono rappresentare graficamente le variazioni<br />

percentuali in modo omogeneo.<br />

Per esempio, una variazione del prezzo da 100 a 101 cui corrisponde un 1%<br />

di aumento, graficamente, in scala logaritmica, deve essere equivalente a<br />

una variazione del prezzo da 1.000 a 1.010 (un 1% di aumento), mentre nel<br />

grafico lineare avremmo avuto una rappresentazione dell’ultimo aumento<br />

10 volte maggiore rispetto alla variazione da 100 a 101.<br />

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