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trading online - Shopping24 - Il Sole 24 Ore

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XVI PREFAZIONE<br />

Exchange la forza per diventare la prima Borsa d’America, strappando la<br />

leadership a Philadelphia. E, in anni più recenti, telescriventi più sofisticate<br />

hanno contribuito ad accentrare gli scambi su Milano, eclissando definitivamente<br />

le altre borse italiane. Salvo passare poco dopo al Mercato telematico,<br />

quel sistema di scambi elettronico che ha cancellato per sempre<br />

il rito delle “grida” a Piazza degli Affari. E oggi, con un’economia compiutamente<br />

globalizzata proprio grazie all’avvento dell’Internet, non solo le<br />

borse hanno deciso di abbracciare le tecnologie, ma le tecnologie sono diventate<br />

il teatro stesso della concorrenza. <strong>Il</strong> primo problema che Londra e<br />

Francoforte si sono poste – nel portare avanti la loro controversa fusione –<br />

è stato: quale dei nostri sistemi informatici avrà il sopravvento sull’altro?<br />

In quella scultura che campeggia sopra l’ingresso di Wall Street c’è un altro<br />

particolare, del quale avevamo taciuto: ai due angoli della raffigurazione,<br />

scolpite nel marmo bianco della Georgia, ci sono le onde del mare. Le quali<br />

simboleggiano l’influenza di New York – superpotenza borsistica mondiale<br />

già nella prima metà del secolo – anche sull’altra sponda dell’Atlantico.<br />

Nel frattempo, non soltanto la forza di Wall Street si è estesa al Pacifico<br />

e quindi all’intero orbe terracqueo, ma oggi tutte le borse del mondo si<br />

prendono il raffreddore quando New York starnutisce. O, se preferite, stappano<br />

lo champagne quando Wall Street ammicca a un sorrisino.<br />

Per assurdo però, la dominanza di New York – dove ha sede anche il Nasdaq<br />

– potrebbe essere arrivata al suo apice. Non perché qualcun altro<br />

possa riuscire a surclassarla nel medio periodo, ma solo perché è finita la<br />

stagione delle borse nazionali: quantomeno, è solo questione di tempo. È<br />

cominciata invece la stagione delle alleanze; poi verranno le fusioni e –<br />

perché no – anche le acquisizioni.<br />

L’economia e la finanza globalizzata chiedono alle borse di fare un passo<br />

avanti. Però lo chiedono anche all’intero mercato: alle società quotate, ai<br />

professionisti della finanza e ai risparmiatori. Un passo avanti che si traduce<br />

in un salto culturale.<br />

I risparmiatori devono conoscere di più. Soprattutto se sono compiaciuti<br />

per la “democratizzazione” del mercato borsistico, innescata dal <strong>trading</strong><br />

<strong>online</strong>, e quindi intendono buttarsi sull’e-commerce di titoli azionari.<br />

Questo libro non è né un trattato per addetti ai lavori, né una delle tante<br />

“guide al successo garantito” che popolano senza pudori gli scaffali delle<br />

librerie. È un libro che spiega come funziona il mercato e come riuscire a<br />

interagirci. Che insegna a cliccare il mouse sopra a “compra” o “vendi”<br />

senza eccessivi patemi d’animo. Ma che toglie anche l’ultimo alone di sacralità<br />

al price/earning, al consensus degli analisti o all’analisi tecnica. <strong>Il</strong><br />

tutto, infine, senza raccontare storielle sull’onnipotenza del <strong>trading</strong> fai-date,<br />

ma puntando il dito sui problemi che esistono. Mica poco.<br />

Finita questa lettura però – come peraltro spiegato nelle pagine che seguo-

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