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Documento PDF - Convenzione delle Alpi

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convenzione <strong>delle</strong> alpi<br />

Opera di consultazione<br />

Segnali alpini 1 • 2 a edizione


Segnali alpini 1 • 2 a edizione


Segretariato permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

www.alpconv.org<br />

info@alpconv.org<br />

Sede di Innsbruck:<br />

Herzog-Friedrich-Straße 15<br />

A-6020 Innsbruck<br />

Austria<br />

Sede distaccata di Bolzano:<br />

Viale Druso 1 – Drususallee 1<br />

I-39100 Bolzano Bozen<br />

Italia<br />

Colofone<br />

Editore:<br />

Segretariato permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Herzog-Friedrich-Straße 15<br />

A-6020 Innsbruck<br />

Austria<br />

Responsabile:<br />

Marco Onida - Segretariato permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Grafica:<br />

Werbeagentur Ingenhaeff-Beerenkamp, 6067 Absam (www.i-b.at)<br />

Stampa:<br />

Pinxit Druckerei GmbH, 6067 Absam (www.pinxit.at)<br />

© Segretariato permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, Innsbruck, 2010


convenzione <strong>delle</strong> alpi<br />

Opera di consultazione<br />

Segnali alpini 1 • 2 a edizione


Prefazione<br />

La <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ed i suoi protocolli sono un insieme di strumenti intesi a facilitare la cooperazione<br />

fra i Paesi dell’arco alpino, al fine di perseguire una politica complessiva che assicuri un equilibrio<br />

fra crescita economica, benessere sociale e tutela del territorio e dell’ambiente in generale. Essa<br />

svolge quindi un ruolo importante per sfruttare al meglio - con un occhio alle generazioni future - le<br />

importanti specificità che le regioni alpine, poste in posizione centrale in Europa, offrono.<br />

"<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> – opera di consultazione“, è stata la prima pubblicazione del Segretariato permanente<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, istituito nel 2002. Quest’opera raccoglie in un unico volume,<br />

edito nel 2003, i testi giuridici di riferimento della <strong>Convenzione</strong> nonché alcune informazioni generali sul<br />

territorio della <strong>Convenzione</strong> e la relativa popolazione. Questa seconda edizione trova origine, oltre che<br />

nel fatto che la prima edizione è ormai esaurita, da un’esigenza di aggiornamento rispetto ad alcuni<br />

sviluppi importanti: nel 2006 (IX Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>) sono state approvate due dichiarazioni, rispettivamente<br />

sui cambiamenti climatici e sulla popolazione e cultura nelle <strong>Alpi</strong>. Nel 2009 (X Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>) è stato adottato un piano d’azione sui cambiamenti climatici nelle <strong>Alpi</strong>.<br />

Questa raccolta punta a migliorare la conoscenza della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi obiettivi e a<br />

rappresentare un utile strumento per quanti, nel loro lavoro o per passione, desiderano avere sempre a<br />

portata di mano i fondamenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Essa non intende tuttavia sostituire la fonte<br />

più completa di informazioni sulla <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> - il sito www.alpconv.org – nel quale sono<br />

contenuti, fra l’altro, tutti i documenti e gli studi che originano dalle intense attività dei gruppi di lavoro<br />

e <strong>delle</strong> piattaforme della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, così come i diversi volumi della “Relazione sullo stato<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>”.<br />

Marco Onida<br />

Segretario generale della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Innsbruck, Bolzano<br />

Febbraio 2010<br />

Segnali alpini 1<br />

5<br />

Prefazione


Indice del contenuto<br />

6<br />

Indice del contenuto pagina<br />

Annotazione di pubblicazione 2<br />

Prefazione 5<br />

Indice <strong>delle</strong> carte 7<br />

Glossario 9<br />

Parti contraenti 11<br />

Quadro riassuntivo <strong>delle</strong> Presidenze <strong>delle</strong> Conferenze <strong>delle</strong> Parti contraenti e<br />

del Comitato permanente 13<br />

Stato di ratifica della <strong>Convenzione</strong> quadro, del Protocollo di Monaco<br />

e dei Protocolli d’attuazione (tavole cronologiche) 15<br />

Unità amministrative del territorio alpino 21<br />

Informazioni generali sul campo d’applicazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> 41<br />

<strong>Convenzione</strong> quadro 53<br />

Protocolli<br />

Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile 63<br />

Agricoltura di montagna 75<br />

Protezione della natura e tutela del paesaggio 87<br />

Foreste montane 101<br />

Turismo 111<br />

Difesa del suolo 123<br />

Energia 135<br />

Trasporti 147<br />

Composizione <strong>delle</strong> controversie 161<br />

Dichiarazione Popolazione e cultura 167<br />

Dichiarazione sui cambiamenti climatici 177<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong> 181<br />

Meccanismo di verifica del rispetto della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

e dei suoi Protocolli di attuazione 201<br />

Regolamento per la Conferenza <strong>delle</strong> Parti contraenti (Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>) 209<br />

Regolamento per il Comitato permanente 215<br />

Segretariato permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> – Statuto 221<br />

Accordo di Sede – Austria 229<br />

Accordo di Sede – Italia 241<br />

Partenariati montani internazionali 251<br />

Uso del logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> 263<br />

Lista d’indirizzi 265<br />

Segnali alpini 1


Indice <strong>delle</strong> carte pagina<br />

Carta 1<br />

Le <strong>Alpi</strong> – Perimetro della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> 42<br />

Carta 2<br />

Il territorio della <strong>Convenzione</strong> – Territori amministrativi che rientrano<br />

nel campo di applicazione della <strong>Convenzione</strong> 43<br />

Carta 3<br />

La distribuzione della popolazione – Densità di popolazione nei comuni alpini 45<br />

Carta 4<br />

L’Evoluzione della popolazione – Evoluzione della popolazione nei comuni alpini 46<br />

Carta 5<br />

La struttura per età – Indice di età dei comuni 48<br />

Carta 6<br />

Lo sviluppo agricolo –<br />

Sviluppo <strong>delle</strong> aziende agricole con un’area >1 ha nel periodo 1980-2000. 49<br />

Carta 7<br />

Trasporti – I principali corridoi che attraversano le <strong>Alpi</strong> – 5 anni di sviluppo con modal split 51<br />

Segnali alpini 1<br />

7<br />

Indice <strong>delle</strong> carte


Glossario<br />

Segnali alpini 1<br />

Glossario


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Trattato internazionale comprendente una<br />

<strong>Convenzione</strong> quadro, nella quale sono stabiliti<br />

gli obiettivi generali di tutela e sviluppo sostenibile<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e le norme di funzionamento<br />

degli organi decisionali della <strong>Convenzione</strong>, e<br />

vari protocolli di attuazione, i quali contengono<br />

disposizioni specifiche relative ai seguenti<br />

temi: Agricoltura di montagna, Turismo, Pianificazione<br />

territoriale e sviluppo sostenibile,<br />

Trasporti, Protezione della natura e tutela del<br />

paesaggio, Foreste montane, Difesa del suolo<br />

ed Energia.<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein,<br />

Principato di Monaco, Slovenia, Svizzera<br />

e Comunità europea.<br />

Ratifica<br />

Atto attraverso il quale una Parte contraente si<br />

vincola al rispetto e all’attuazione di un trattato<br />

internazionale, che viene ad assumere valore<br />

giuridico nel diritto nazionale.<br />

Conferenza <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

(Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, articoli 5-7<br />

della <strong>Convenzione</strong> quadro).<br />

La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, composta dai Ministri<br />

degli Stati alpini, rappresenta l’organo decisionale<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e si riunisce<br />

di norma ogni due anni. La Presidenza<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> viene esercitata a<br />

turno (per la durata di due anni) da una <strong>delle</strong><br />

Parti contraenti.<br />

Comitato permanente<br />

(articolo 8 della <strong>Convenzione</strong> quadro)<br />

Composto dalle delegazioni di alti funzionari<br />

<strong>delle</strong> Parti contraenti, è l’organo esecutivo<br />

della <strong>Convenzione</strong>. Si riunisce di regola due<br />

volte all’anno.<br />

Segretariato permanente<br />

(articolo 9 della <strong>Convenzione</strong> quadro<br />

e Decisione VII/2 della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>)<br />

Istituito nel 2002, supporta le attività degli organi<br />

della <strong>Convenzione</strong>, coordina le attività di<br />

ricerca alpina e svolge attività di pubbliche<br />

10 Segnali alpini 1<br />

relazioni. Ha sede principale a Innsbruck e<br />

sede operativa distaccata a Bolzano.<br />

Osservatori<br />

(articolo 5(5) della <strong>Convenzione</strong> quadro)<br />

Organizzazioni internazionali governative e<br />

non governative che partecipano alle riunioni<br />

degli organi della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> senza<br />

diritto di voto.<br />

Programma di lavoro pluriennale della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

<strong>Documento</strong> contenente gli orientamenti e le<br />

specifiche priorità su cui concentrare le attività<br />

<strong>delle</strong> Parti contraenti e degli organi della <strong>Convenzione</strong><br />

nell’arco di un periodo di tempo definito.<br />

Gruppi di lavoro della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

(articolo 6, lettera e, della <strong>Convenzione</strong><br />

quadro)<br />

Gruppi di lavoro istituiti per coordinare attività<br />

<strong>delle</strong> Parti contraenti ed elaborare misure in<br />

ambiti specifici di interesse per la <strong>Convenzione</strong>.<br />

Gruppo di verifica<br />

(Decisione VII/4 della Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>)<br />

Istituito nel 2002, ha il compito di controllare la<br />

corretta attuazione <strong>delle</strong> disposizioni della<br />

<strong>Convenzione</strong> e dei protocolli.<br />

SOIA<br />

(articolo 3 della <strong>Convenzione</strong> quadro)<br />

Sistema di osservazione e informazione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>: consiste in una base dati e in attività di<br />

sviluppo e coordinamento della ricerca su temi<br />

alpini.<br />

Relazione sullo Stato <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Relazione di carattere scientifico elaborata dal<br />

Segretariato permanente su temi di particolare<br />

interesse per la <strong>Convenzione</strong>.


Parti contraenti<br />

Segnali alpini 1<br />

11<br />

Parti contraenti


12<br />

Segnali alpini 1<br />

Repubblica d’Austria<br />

Comunità Economica Europea<br />

Repubblica Francese<br />

Repubblica Italiana<br />

Repubblica Federale di Germania<br />

Principato di Liechtenstein<br />

Principato di Monaco<br />

Repubblica di Slovenia<br />

Confederazione Svizzera


Quadro riassuntivo <strong>delle</strong> Presidenze <strong>delle</strong> Conferenze<br />

<strong>delle</strong> Parti contraenti e del Comitato permanente<br />

Segnali alpini 1<br />

13<br />

Quadro riassuntivo <strong>delle</strong> Presidenze


14<br />

Periodo Paese Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

1989 – 1991 Austria Salisburgo 7.11.1991<br />

1991 – 1994 Francia Chambéry 20.12.1994<br />

1994 – 1996 Slovenia Brdo 27.2.1996<br />

1996 – 1998 Slovenia Bled 16.10.1998<br />

1998 – 2000 Svizzera Lucerna 31.10.2000<br />

2000 – 2002 Italia Merano/Meran 19-20.11.2002<br />

2002 – 2004 Germania Garmisch-Partenkirchen 16.11.2004<br />

2004 – 2006 Austria Alpbach 9.11.2006<br />

2006 – 2009 Francia Evian 12.3.2009<br />

Segnali alpini 1


Stato di ratifica della <strong>Convenzione</strong> quadro<br />

e dei Protocolli<br />

Segnali alpini 1<br />

15<br />

Tavole cronologiche


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Stato di ratifica della <strong>Convenzione</strong> quadro<br />

16 Segnali alpini 1<br />

Paese Firma Ratifica <strong>Documento</strong> di pubblicazione <strong>Documento</strong> Entrata in<br />

depositato vigore<br />

A 07.11.1991 08.02.1994 Bundesgesetzblatt Nr. 477/1995 vom 21.07.1995 08.02.1994 06.03.95<br />

CH 07.11.1991 16.12.1998 Bundesblatt BBl 1997 IV 657 (d)<br />

FF 1997 IV 581 (f) 28.01.1999 28.04.99<br />

D 07.11.1991 29.09.1994 Bundesgesetzblatt Teil II Nr. 46/1994 vom 8.10.1994 05.12.1994 06.03.95<br />

F 07.11.1991 30.11.1995 Journal officiel Nr. 95 1270 vom 7.12.1995 15.01.1996 15.04.96<br />

FL 07.11.1991 21.04.1994 Liechtensteinisches Landesgesetzblatt 1995/Nr.186 28.07.1994 06.03.95<br />

I 07.11.1991 14.10.1999 Legge n. 403 del 14.10.1999;<br />

Gazzetta Ufficiale n. 262 dell’8 novembre 1999 – 27.12.1999 27.03.00<br />

Supplemento Ordinario n. 194<br />

MC 20.12.1994 22.12.1998 Ordonnance Souveraine n. 14.082 en date du<br />

21 juillet 1999 publiè au journal de Monaco 22.12.1998 22.03.99<br />

le 30 juillet 1999<br />

SLO 29.03.1993 22.03.1995 Uradni list Republike Slovenije (Mednarodne pogodbe) 22.05.1995 22.08.95<br />

Nr. 19/Beilage Nr. 5 vom 31.3.1995<br />

CE 07.11.1991 26.02.1996 Gazzetta ufficiale della Comunità Europea 04.03.1996 14.04.98<br />

n. L61/31-36 del 12.3.1996


Alpenkonvention Monacoprotokoll<br />

Convention alpine Protocole de Monaco<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> Protocollo di Monaco<br />

Alpska konvencija Protokol Monaco<br />

Staat Unterzeichnung Ratifizierung In-Kraft-Treten<br />

Etat Signature Ratification Entrée en application<br />

Stato Firma Ratifica Entrata in applicazione<br />

Država Podpis Ratifikacija Začetek veljave<br />

A 20.12.94 08.07.97 22.03.99<br />

CH 20.12.94 16.12.98 28.04.99<br />

D 20.12.94 22.12.98 22.03.99<br />

F 20.12.94 13.04.95 22.03.99<br />

FL 20.12.94 16.03.95 22.03.99<br />

I 20.12.94<br />

MC 20.12.94 26.01.95 22.03.99<br />

SLO 20.12.94 22.05.95 22.03.99<br />

EU 20.12.94 14.01.98 22.03.99<br />

Segnali alpini 1<br />

17<br />

Tavole cronologiche


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Stato di ratifica dei Protocolli d’attuazione<br />

(stato: Febbraio 2010)<br />

18 Segnali alpini 1<br />

Paese A CH D F FL I MC SLO CE<br />

Protokoll<br />

Protocole<br />

Protocollo<br />

Protokol<br />

Raumplanung und nachhaltige U 31.10.00 16.10.98 20.12.94 20.12.94 16.10.98 20.12.94 20.12.94 20.12.94 20.12.94<br />

Entwicklung R 10.07.02 12.07.02 12.05.05 18.04.02 28.11.03<br />

Aménagement du territoire et H 14.08.02 18.09.02 11.07.05 11.06.02 27.01.03 28.01.04<br />

développement durable V 18.12.02 18.12.02 11.10.05 18.12.02 27.04.03 28.04.04<br />

Pianificazione territoriale e sviluppo<br />

sostenibile<br />

Urejanje prostora in trajnostni<br />

razvoj<br />

Berglandwirtschaft U 31.10.00 16.10.98 20.12.94 20.12.94 16.10.98 20.12.94 20.12.94 20.12.94 20.12.94<br />

Agriculture de montagne R 10.07.02 12.07.02 18.04.02 28.11.03 27.06.06<br />

Agricoltura di montagna H 14.08.02 18.09.02 15.11.02 11.06.02 28.01.04 06.07.06<br />

Hribovsko kmetijstvo V 18.12.02 18.12.02 15.02.03 18.12.02 28.04.04 06.10.06.<br />

Naturschutz und Landschaftspflege U 31.10.00 16.10.98 20.12.94 20.12.94 16.10.98 20.12.94 20.12.94 20.12.94 20.12.94<br />

Protection de la nature et entretien R 10.07.02 12.07.02 12.05.05 18.04.02 25.10.04 28.11.03<br />

des paysages H 14.08.02 18.09.02 11.07.05 11.06.02 08.11.04 28.01.04<br />

Protezione della natura e tutela V 18.12.02 18.12.02 11.10.05 18.12.02 08.02.05 28.04.04<br />

del paesaggio<br />

Varstvo narave in urejanje krajine


Bergwald U 31.10.00 16.10.98 27.02.96 27.02.96 16.10.98 27.02.96 27.02.96 27.02.96<br />

Forêts de montagne R 10.07.02 12.07.02 12.05.05 18.04.02 28.11.03<br />

Foreste montane H 14.08.02 18.09.02 11.07.05 11.06.02 28.01.04<br />

Gorski gozd V 18.12.02 18.12.02 11.10.05 18.12.02 28.04.04<br />

Tourismus U 31.10.00 16.10.98 16.10.98 02.12.98 16.10.98 08.02.01 16.10.98 16.10.98 09.01.06<br />

Tourisme R 10.07.02 12.07.02 12.05.05 18.04.02 28.11.03 27.06.06<br />

Turismo H 14.08.02 18.09.02 11.07.05 11.06.02 27.01.03 28.01.04 06.07.06<br />

Turizem V 18.12.02 18.12.02 11.10.05 18.12.02 27.04.03 28.04.04 06.10.06<br />

Bodenschutz U 31.10.00 16.10.98 16.10.98 02.12.98 16.10.98 31.10.00 16.10.98 16.10.98 09.01.06<br />

Protection des sols R 10.07.02 12.07.02 12.05.05 18.04.02 28.11.03 27.06.06<br />

Difesa del suolo H 14.08.02 18.09.02 11.07.05 11.06.02 27.01.03 28.01.04 06.07.06<br />

Varstvo tal V 18.12.02 18.12.02 11.10.05 18.12.02 27.04.03 28.04.04 06.10.06<br />

Energie U 31.10.00 31.10.00 16.10.98 02.12.98 08.04.02 08.02.01 16.10.98 09.01.06<br />

Energie R 10.07.02 12.07.02 12.05.05 18.04.02 28.11.03 27.06.06<br />

Energia H 14.08.02 18.09.02 11.07.05 11.06.02 28.01.04 06.07.06<br />

Energija V 18.12.02 18.12.02 11.10.05 18.12.02 28.04.04 06.10.06<br />

Verkehr U 31.10.00 31.10.00 31.10.00 31.10.00 31.10.00 31.10.00 31.10.00 06.08.02 12.10.06<br />

Transports R 10.07.02 12.07.02 12.05.05 18.04.02 28.11.03<br />

Trasporti H 14.08.02 18.09.02 11.07.05 11.06.02 28.01.04<br />

Promet V 18.12.02 18.12.02 11.10.05 18.12.02 28.04.04<br />

Beilegung von Streitigkeiten U 31.10.00 31.10.00 31.10.00 31.10.00 31.10.00 31.10.00 31.10.00 06.08.02<br />

Règlement des différends R 10.07.02 12.07.02 18.04.02 28.11.03<br />

Composizione <strong>delle</strong> controversie H 14.08.02 18.09.02 15.11.02 11.06.02 27.01.03 28.01.04<br />

Reˇsevanje sporov V 18.12.02 18.12.02 15.02.03 18.12.02 27.04.03 28.04.04<br />

SLO = Slovenia<br />

CE = Comunità Europea<br />

F = Francia<br />

FL = Liechtenstein<br />

I = Italia<br />

MC = Monaco<br />

V = Entrata in vigore<br />

A = Austria<br />

CH = Svizzera<br />

D = Germania<br />

U = Firmato<br />

R = Ratificato<br />

H = Strumento di ratifica<br />

depositato<br />

Segnali alpini 1<br />

19<br />

Tavole cronologiche


Unità amministrative<br />

del territorio alpino<br />

Segnali alpini 1<br />

21<br />

Unità amministrative


Campo d’applicazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> 1


Unità amministrative


LISTA DELLE UnITà AMMInISTRATIVE DEL TERRITORIO ALPInO<br />

nELLA REPUbbLICA D’AUSTRIA<br />

bundesland<br />

VORARLbERG<br />

Tutti i comuni<br />

bundesland TIROL<br />

Tutti i comuni<br />

bundesland KÄRnTEn<br />

Tutti i comuni<br />

bundesland SALZbURG<br />

Salzburg (Stadt)<br />

Bezirk Hallein<br />

Abtenau<br />

Adnet<br />

Annaberg im Lammertal<br />

Golling an der Salzach<br />

Hallein<br />

Krispl<br />

Kuchl<br />

Oberalm<br />

Puch bei Hallein<br />

Rußbach am Paß Gschütt<br />

Sankt Koloman<br />

Scheffau am Tennengebirge<br />

Vigaun<br />

Bezirk Salzburg-Umgebung<br />

Anif<br />

Ebenau<br />

Elsbethen<br />

Eugendorf<br />

Faistenau<br />

Fuschl am See<br />

Grödig<br />

Großgmain<br />

Hallwang<br />

Henndorf am Wallersee<br />

Hintersee<br />

Hof bei Salzburg<br />

Koppl<br />

Neumarkt am Wallersee<br />

Plainfeld<br />

Sankt Gilgen<br />

24 Segnali alpini 1<br />

Strobl<br />

Thalgau<br />

Wals-Siezenheim<br />

Bezirk Sankt Johann im<br />

Pongau<br />

Altenmarkt im Pongau<br />

Bad Hofgastein<br />

Badgastein<br />

Bischofshofen<br />

Dorfgastein<br />

Eben im Pongau<br />

Filzmoos<br />

Flachau<br />

Forstau<br />

Goldegg<br />

Großarl<br />

Hüttau<br />

Hüttschlag<br />

Kleinarl<br />

Mühlbach am Hochkönig<br />

Pfarrwerfen<br />

Radstadt<br />

Sankt Johann im Pongau<br />

Sankt Martin am Tennengebirge<br />

Sankt Veit im Pongau<br />

Schwarzach im Pongau<br />

Untertauern<br />

Wagrain<br />

Werfen<br />

Werfenweng<br />

Bezirk Tamsweg<br />

Göriach<br />

Lessach<br />

Mariapfarr<br />

Mauterndorf<br />

Muhr<br />

Ramingstein<br />

Sankt Andrä im Lungau<br />

Sankt Margarethen<br />

im Lungau<br />

Sankt Michael im Lungau<br />

Tamsweg<br />

Thomatal<br />

Tweng<br />

Unternberg<br />

Weißpriach<br />

Zederhaus<br />

Bezirk Zell am See<br />

Bramberg am Wildkogel<br />

Bruck an der Großglocknerstraße<br />

Dienten am Hochkönig<br />

Fusch an der Großglocknerstraße<br />

Hollersbach im Pinzgau<br />

Kaprun<br />

Krimml<br />

Lend<br />

Leogang<br />

Lofer<br />

Maishofen<br />

Maria Alm am Steinernen<br />

Meer<br />

Mittersill<br />

Neukirchen am Großvenediger<br />

Niedernsill<br />

Piesendorf<br />

Rauris<br />

Saalbach-Hinterglemm<br />

Saalfelden am Steinernen<br />

Meer<br />

Sankt Martin bei Lofer<br />

Stuhlfelden<br />

Taxenbach<br />

Unken<br />

Uttendorf<br />

Viehhofen<br />

Wald im Pinzgau<br />

Weißbach bei Lofer<br />

Zell am See<br />

bundesland<br />

ObERÖSTERREICH<br />

Bezirk Gmunden<br />

Altmünster<br />

Bad Goisern


Bad Ischl<br />

Ebensee<br />

Gmunden<br />

Gosau<br />

Grünau im Almtal<br />

Gschwandt<br />

Hallstatt<br />

Kirchham<br />

Obertraun<br />

Pinsdorf<br />

Sankt Konrad<br />

Sankt Wolfgang<br />

im Salzkammergut<br />

Traunkirchen<br />

Scharnstein<br />

Bezirk Kirchdorf an der<br />

Krems<br />

Edlbach<br />

Grünburg<br />

Hinterstoder<br />

Inzersdorf im Kremstal<br />

Micheldorf in Oberösterreich<br />

Molln<br />

Oberschlierbach<br />

Rosenau am Hengstpaß<br />

Roßleithen<br />

Sankt Pankraz<br />

Spital am Pyhrn<br />

Steinbach am Ziehbach<br />

Steinbach an der Steyr<br />

Vorderstoder<br />

Windischgarsten<br />

Bezirk Steyr-Land<br />

Gaflenz<br />

Garsten<br />

Großraming<br />

Laussa<br />

Losenstein<br />

Maria Neustift<br />

Reichraming<br />

Sankt Ulrich bei Steyr<br />

Ternberg<br />

Weyer Land<br />

Weyer Markt<br />

Bezirk Vöcklabruck<br />

Attersee<br />

Aurach am Hongar<br />

Innerschwand<br />

Mondsee<br />

Nußdorf am Attersee<br />

Oberhofen am Irrsee<br />

Oberwang<br />

Sankt Georgen im Attergau<br />

Sankt Lorenz<br />

Schörfling am Attersee<br />

Seewalchen am Attersee<br />

Steinbach am Attersee<br />

Straß im Attergau<br />

Tiefgraben<br />

Unterach am Attersee<br />

Weißenkichen im Attergau<br />

Weyregg am Attersee<br />

Zell am Moos<br />

bundesland<br />

nIEDERÖSTERREICH<br />

Waidhofen an der Ybbs<br />

(Stadt)<br />

Bezirk Amstetten<br />

Allhartsberg<br />

Ertl<br />

Hollenstein an der Ybbs<br />

Opponitz<br />

Sankt Georgen am Reith<br />

Sankt Peter in der Au<br />

Seitenstetten<br />

Sonntagberg<br />

Ybbsitz<br />

Bezirk Baden<br />

Alland<br />

Altenmarkt an der Triesting<br />

Bad Vöslau<br />

Baden<br />

Berndorf<br />

Enzesfeld-Lindabrunn<br />

Furth an der Triesting<br />

Heiligenkreuz<br />

Hernstein<br />

Hirtenberg<br />

Klausen-Leopoldsdorf<br />

Pfaffstätten<br />

Pottenstein<br />

Sooß<br />

Weissenbach an der Triesting<br />

Bezirk Lilienfeld<br />

Annaberg<br />

Eschenau<br />

Hainfeld<br />

Hohenberg<br />

Kaumberg<br />

Kleinzell<br />

Lilienfeld<br />

Mitterbach am Erlaufsee<br />

Ramsau<br />

Rohrbach an der Gölsen<br />

Sankt Aegyd am Neuwalde<br />

Sankt Veit an der Gölsen<br />

Traisen<br />

Türnitz<br />

Bezirk Melk<br />

Texingtal<br />

Bezirk Mödling<br />

Breitenfurt bei Wien<br />

Gaaden<br />

Gießhübl<br />

Gumpoldskirchen<br />

Hinterbrühl<br />

Kaltenleutgeben<br />

Laab im Walde<br />

Mödling<br />

Perchtoldsdorf<br />

Wienerwald<br />

Bezirk Neunkirchen<br />

Altendorf<br />

Aspang-Markt<br />

Aspangberg-Sankt Peter<br />

Breitenstein<br />

Buchbach<br />

Edlitz<br />

Enzenreith<br />

Feistritz am Wechsel<br />

Gloggnitz<br />

Grafenbach-Sankt Valentin<br />

Grimmenstein<br />

Grünbach am Schneeberg<br />

Kirchberg am Wechsel<br />

Mönichkirchen<br />

Natschbach-Loipersbach<br />

Otterthal<br />

Payerbach<br />

Pitten<br />

Prigglitz<br />

Puchberg am Schneeberg<br />

Raach am Hochgebirge<br />

Reichenau an der Rax<br />

Segnali alpini 1<br />

25<br />

Unità amministrative


Sankt Corona am Wechsel<br />

Scheiblingkirchen-Thernberg<br />

Schottwien<br />

Schrattenbach<br />

Schwarzau im Gebirge<br />

Seebenstein<br />

Semmering<br />

Ternitz<br />

Thomasberg<br />

Trattenbach<br />

Vöstenhof<br />

Warth<br />

Wartmannstetten<br />

Willendorf<br />

Wimpassing im Schwarzatale<br />

Würflach<br />

Zöbern<br />

Bezirk Sankt Pölten (Land)<br />

Altlengbach<br />

Asperhofen<br />

Brand-Laaben<br />

Eichgraben<br />

Frankenfels<br />

Grünau<br />

Kasten bei Böheimkirchen<br />

Kirchberg an der Pielach<br />

Loich<br />

Maria-Anzbach<br />

Michelbach<br />

Neulengbach<br />

Neustift-Innermanzing<br />

Pyhra<br />

Rabenstein an der Pielach<br />

Schwarzenbach an der<br />

Pielach<br />

Stössing<br />

Wilhelmsburg<br />

Bezirk Scheibbs<br />

Gaming<br />

Göstling an der Ybbs<br />

Gresten<br />

Gresten-Land<br />

Lunz am See<br />

Puchenstuben<br />

Randegg<br />

Reinsberg<br />

Sankt Anton an der Jeßnitz<br />

Sankt Georgen an der Leys<br />

Scheibbs<br />

Steinakirchen am Forst<br />

26 Segnali alpini 1<br />

Wang<br />

Bezirk Tulln<br />

Königstetten<br />

Sieghartskirchen<br />

Tulbing<br />

Zeiselmauer<br />

Sankt Andrä-Wördern<br />

Bezirk Wiener Neustadt<br />

(Land)<br />

Bad Fischau-Brunn<br />

Bad Schönau<br />

Ebenfurth<br />

Erlach<br />

Gutenstein<br />

Hochneukirchen-Gschaidt<br />

Hochwolkersdorf<br />

Hohe Wand<br />

Hollenthon<br />

Katzelsdorf<br />

Kirchschlag in der Buckligen<br />

Welt<br />

Krumbach<br />

Lanzenkirchen<br />

Lichtenegg<br />

Markt Piesting<br />

Matzendorf-Hölles<br />

Miesenbach<br />

Muggendorf<br />

Pernitz<br />

Rohr im Gebirge<br />

Bromberg<br />

Schwarzenbach<br />

Waidmannsfeld<br />

Waldegg<br />

Walpersbach<br />

Wiesmath<br />

Winzendorf-Muthmannsdorf<br />

Wöllersdorf-Steinabrückl<br />

Bezirk Wien-Umgebung<br />

Gablitz<br />

Klosterneuburg<br />

Mauerbach<br />

Pressbaum<br />

Purkersdorf<br />

Tullnerbach<br />

Wolfsgraben<br />

bundesland<br />

STEIERMARK<br />

Bezirk Bruck an der Mur<br />

Aflenz Kurort<br />

Aflenz Land<br />

Breitenau am Hochlantsch<br />

Bruck an der Mur<br />

Etmißl<br />

Frauenberg<br />

Gußwerk<br />

Halltal<br />

Kapfenberg<br />

Mariazell<br />

Oberaich<br />

Parschlug<br />

Pernegg an der Mur<br />

Sankt Ilgen<br />

Sankt Katharein an der<br />

Laming<br />

Sankt Lorenzen im Mürztal<br />

Sankt Marein im Mürztal<br />

Sankt Sebastian<br />

Thörl<br />

Tragöß<br />

Turnau<br />

Bezirk Deutschlandsberg<br />

Aibl<br />

Freiland bei Deutschlandsberg<br />

Bad Gams<br />

Garanas<br />

Greisdorf<br />

Gressenberg<br />

Großradl<br />

Kloster<br />

Marhof<br />

Osterwitz<br />

Sankt Oswald ob Eibiswald<br />

Schwanberg<br />

Soboth<br />

Trahütten<br />

Wernersdorf<br />

Wielfresen<br />

Bezirk Graz-Umgebung<br />

Attendorf<br />

Deutschfeistritz<br />

Eisbach<br />

Frohnleiten


Gratkorn<br />

Gratwein<br />

Großstübing<br />

Gschnaidt<br />

Hitzendorf<br />

Judendorf-Straßengel<br />

Peggau<br />

Röthelstein<br />

Rohrbach-Steinberg<br />

Rothleiten<br />

Sankt Bartholomä<br />

Sankt Oswald bei Plankenwarth<br />

Sankt Radegund bei Graz<br />

Schrems bei Frohnleiten<br />

Semriach<br />

Stattegg<br />

Stiwoll<br />

Thal<br />

Tulwitz<br />

Tyrnau<br />

Übelbach<br />

Weinitzen<br />

Bezirk Hartberg<br />

Dechantskirchen<br />

Friedberg<br />

Grafendorf bei Hartberg<br />

Greinbach<br />

Kleinschlag<br />

Mönichwald<br />

Pinggau<br />

Pöllau<br />

Pöllauberg<br />

Puchegg<br />

Rabenwald<br />

Riegersberg<br />

Rohrbach an der Lafnitz<br />

Saifen-Boden<br />

Sankt Jakob im Walde<br />

Sankt Lorenzen am Wechsel<br />

Schachen bei Vorau<br />

Schäffern<br />

Schlag bei Thalberg<br />

Schönegg bei Pöllau<br />

Sonnhofen<br />

Stambach<br />

Stubenberg<br />

Vorau<br />

Vornholz<br />

Waldbach<br />

Wenigzell<br />

Bezirk Judenburg<br />

Amering<br />

Bretstein<br />

Eppenstein<br />

Fohnsdorf<br />

Hohentauern<br />

Judenburg<br />

Sankt Wolfgang-Kienberg<br />

Sankt Anna am Lavantegg<br />

Maria Buch-Feistritz<br />

Obdach<br />

Oberkurzheim<br />

Oberweg<br />

Oberzeiring<br />

Pöls<br />

Pusterwald<br />

Reifling<br />

Reisstraße<br />

Sankt Georgen ob Judenburg<br />

Sankt Johann am Tauern<br />

Sankt Oswald-Möderbrugg<br />

Sankt Peter ob Judenburg<br />

Unzmarkt-Frauenburg<br />

Weißkirchen in Steiermark<br />

Zeltweg<br />

Bezirk Knittelfeld<br />

Apfelberg<br />

Feistritz bei Knittelfeld<br />

Flatschach<br />

Gaal<br />

Großlobming<br />

Kleinlobming<br />

Knittelfeld<br />

Kobenz<br />

Rachau<br />

Sankt Lorenzen bei Knittelfeld<br />

Sankt Marein bei Knittelfeld<br />

Sankt Margarethen bei<br />

Knittelfeld<br />

Seckau<br />

Spielberg bei Knittelfeld<br />

Bezirk Leibnitz<br />

Oberhaag<br />

Schloßberg<br />

Bezirk Leoben<br />

Eisenerz<br />

Gai<br />

Hafning bei Trofaiach<br />

Hieflau<br />

Kalwang<br />

Kammern im Liesingtal<br />

Kraubath an der Mut<br />

Leoben<br />

Mautern in der Steiermark<br />

Niklasdorf<br />

Proleb<br />

Radmer<br />

Sankt Michael in Obersteiermark<br />

Sankt Peter-Freienstein<br />

Sankt Stefan ob Leoben<br />

Traboch<br />

Trofaiach<br />

Vordernberg<br />

Wald am Schoberpaß<br />

Bezirk Liezen<br />

Admont<br />

Aich<br />

Aigen im Ennstal<br />

Altaussee<br />

Altenmarkt bei Sankt Gallen<br />

Ardning<br />

Bad Aussee<br />

Donnersbach<br />

Donnersbachwald<br />

Gaishorn am See<br />

Gams bei Hieflau<br />

Gössenberg<br />

Gröbming<br />

Großsölk<br />

Grundlsee<br />

Hall<br />

Haus<br />

Irdning<br />

Johnsbach<br />

Kleinsölk<br />

Landl<br />

Lassing<br />

Liezen<br />

Michaelerberg<br />

Mitterberg<br />

Bad Mitterndorf<br />

Niederöblarn<br />

Öblarn<br />

Oppenberg<br />

Palfau<br />

Pichl-Preunegg<br />

Pichl-Kainisch<br />

Segnali alpini 1<br />

27<br />

Unità amministrative


Pruggern<br />

Pürgg-Trautenfels<br />

Ramsau am Dachstein<br />

Rohrmoos-Untertal<br />

Rottenmann<br />

Sankt Gallen<br />

Sankt Martin am Grimming<br />

Sankt Nikolai im Sölktal<br />

Schladming<br />

Selzthal<br />

Stainach<br />

Tauplitz<br />

Treglwang<br />

Trieben<br />

Weißenbach an der Enns<br />

Weißenbach bei Liezen<br />

Weng bei Admont<br />

Wildalpen<br />

Wörschach<br />

Bezirk Mürzzuschlag<br />

Allerheiligen im Mürztal<br />

Altenberg an der Rax<br />

Ganz<br />

Kapellen<br />

Kindberg<br />

Krieglach<br />

Langenwang<br />

Mitterdorf im Mürztal<br />

Mürzhofen<br />

Mürzsteg<br />

Mürzzuschlag<br />

Neuberg an der Mürz<br />

Spital am Semmering<br />

Stanz im Mürztal<br />

Veitsch<br />

Wartberg im Mürztal<br />

Bezirk Murau<br />

Dürnstein in der Steiermark<br />

Falkendorf<br />

Frojach-Katsch<br />

Krakaudorf<br />

Krakauhintermühlen<br />

Krakauschatten<br />

Kulm am Zirbitz<br />

Laßnitz bei Murau<br />

Mariahof<br />

Mühlen<br />

Murau<br />

Neumarkt in Steiermark<br />

28 Segnali alpini 1<br />

Niederwölz<br />

Oberwölz Stadt<br />

Oberwölz Umgebung<br />

Perchau am Sattel<br />

Predlitz-Turrach<br />

Ranten<br />

Rinegg<br />

Sankt Blasen<br />

Sankt Georgen ob Murau<br />

Sankt Lambrecht<br />

Sankt Lorenzen bei Scheifling<br />

Sankt Marein bei Neumarkt<br />

Sankt Peter am Kammersberg<br />

Sankt Ruprecht ob Murau<br />

Scheifling<br />

Schöder<br />

Schönberg-Lachtal<br />

Stadl an der Mur<br />

Stolzalpe<br />

Teufenbach<br />

Triebendorf<br />

Winklern bei Oberwölz<br />

Zeutschach<br />

Bezirk Voitsberg<br />

Bärnbach<br />

Edelschrott<br />

Gallmannsegg<br />

Geistthal<br />

Gößnitz<br />

Graden<br />

Hirschegg<br />

Kainach bei Voitsberg<br />

Köflach<br />

Kohlschwarz<br />

Krottendorf-Gaisfeld<br />

Ligist<br />

Maria Lankowitz<br />

Modriach<br />

Pack<br />

Piberegg<br />

Rosental an der Kainach<br />

Salla<br />

Sankt Johann-Köppling<br />

Sankt Martin am Wölimißberg<br />

Södingberg<br />

Stallhofen<br />

Voitsberg<br />

Bezirk Weiz<br />

Anger<br />

Arzberg<br />

Baierdorf bei Anger<br />

Birkfeld<br />

Feistritz bei Anger<br />

Fischbach<br />

Fladnitz an der Teichaem<br />

Floing<br />

Gasen<br />

Gschaid bei Birkfeld<br />

Gutenberg an der Raabklamm<br />

Haslau bei Birkfeld<br />

Hohenau an der Raab<br />

Koglhof<br />

Mortantsch<br />

Naas<br />

Naintsch<br />

Neudorf bei Passail<br />

Passail<br />

Puch bei Weiz<br />

Ratten<br />

Sankt Kathrein am Hauenstein<br />

Sankt Kathrein am Offenegg<br />

Stenzengreith<br />

Strallegg<br />

Thannhausen<br />

Waisenegg<br />

bundesland<br />

bURGEnLAnD<br />

Bezirk Mattersburg<br />

Forchtenstein<br />

Marz<br />

Mattersburg<br />

Sieggraben<br />

Wiesen<br />

Bezirk Oberpullendorf<br />

Kobersdorf<br />

Lockenhaus<br />

Markt Sankt Martin<br />

Pilgersdorf<br />

Bezirk Oberwart<br />

Bernstein<br />

Mariasdorf<br />

Markt Neuhodis<br />

Stadtschlaining<br />

Unterkohlstätten<br />

Weiden bei Rechnitz<br />

Wiesfleck


LISTA DELLE UnITà AMMInISTRATIVE DEL TERRITORIO ALPInO<br />

nELLA REPUbbLICA FRAnCESE<br />

In conformità al Decreto No. 85-997 del<br />

20 settembre 1985 lo spazio alpino<br />

comprende nel territorio <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> del Sud:<br />

– Il dipartimento <strong>delle</strong> Alpes-de-Haute-<br />

Provence,<br />

– Il dipartimento <strong>delle</strong> Hautes-Alpes,<br />

– I cantoni i cui territori sono classificati in<br />

tutto o parte come area montana nei<br />

dipartimenti <strong>delle</strong> Alpes-Maritimes, ad<br />

eccezione dei comuni di Menton e di<br />

Roquebrune-Cap-Martin, e dei dipartimenti<br />

del Var e di Vaucluse,<br />

– Nonché il cantone di Barjols nel dipartimento<br />

del Var e il cantone Cadenet nel dipartimento<br />

di Vaucluse.<br />

In conformità al Decreto No. 85-996 del<br />

20 settembre 1985 nel territorio <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

del Nord:<br />

– Il dipartimento della Savoie,<br />

– Il dipartimento della Haute-Savoie,<br />

– Nel dipartimento dell’Isère il distretto<br />

Grenoble, il cantone di Saint-Geoire-en-<br />

Valdaine nonché i comuni dei cantoni di<br />

Pont-de-Beauvoisin e Virieu-sur-Bourbre<br />

classificati in tutto o parte come area<br />

montana,<br />

– E nel dipartimento della Drôme il distretto di<br />

Die e i cantoni dei distretti di Nyons e di Valence<br />

con le parti classificate in tutto o parte<br />

come area montana, ad eccezione dei cantoni<br />

di Crest-Nord e Sud, di Bourg-de-Péage<br />

e di Chabeuil, dove il massiccio è limitato ai<br />

comuni classificati in tutto o parte come area<br />

montana.<br />

LISTA DELLE UnITà AMMInISTRATIVE DEL TERRITORIO ALPInO<br />

nELLA REPUbbLICA FEDERALE DI GERMAnIA<br />

Le seguenti unitá amministrative appartengono<br />

al territorio alpino della Baviera:<br />

Kreisfreie Städte:<br />

Kempten (Allgäu)<br />

Kaufbeuren<br />

Rosenheim<br />

Landkreise:<br />

Lindau (Bodensee)<br />

Oberallgäu<br />

Ostallgäu<br />

Weilheim-Schongau<br />

Garmisch-Partenkirchen<br />

Bad Tölz-Wolfratshausen<br />

Miesbach<br />

Rosenheim<br />

Traunstein<br />

Berchtesgadener Land<br />

Segnali alpini 1<br />

29<br />

Unità amministrative


LISTA DELLE UnITà AMMInISTRATIVE (COMUnI) DEL TERRITORIO<br />

ALPInO nELLA REPUbbLICA ITALIAnA<br />

Regione LIGURIA<br />

Provincia di Imperia<br />

Airole<br />

Apricale<br />

Aquila di Arroscia<br />

Armo<br />

Aurigo<br />

Badalucco<br />

Bajardo<br />

Borghetto d'Arroscia<br />

Borgomaro<br />

Caravonica<br />

Carpasio<br />

Castel Vittorio<br />

Ceriana<br />

Cesio<br />

Chiusanico<br />

Chiusavecchia<br />

Cosio di Arroscia<br />

Diano Arentino<br />

Diano San Pietro<br />

Dolceacqua<br />

Dolcedo<br />

Isolabona<br />

Lucinasco<br />

Mendatica<br />

Molini di Triora<br />

Montalto Ligure<br />

Montegrosso Pian Latte<br />

Olivetta San Michele<br />

Perinaldo<br />

Pietrabruna<br />

Pieve di Teco<br />

Pigna<br />

Pontedassio<br />

Pornassio<br />

Prelà<br />

Ranzo<br />

Rezzo<br />

Rocchetta Nervina<br />

Triora<br />

Vasia<br />

Vessalico<br />

Villa Faraldi<br />

30 Segnali alpini 1<br />

Provincia di Savona<br />

Altare<br />

Arnasco<br />

Balestrino<br />

Bardineto<br />

Boissano<br />

Bormida<br />

Calice Ligure<br />

Calizzano<br />

Casanova Lerrone<br />

Castelbianco<br />

Castelvecchio di Rocca Barbena<br />

Cengio<br />

Cisano sul Neva<br />

Erli<br />

Garlenda<br />

Giustenice<br />

Magliolo<br />

Mallare<br />

Massimino<br />

Millesimo<br />

Murialdo<br />

Nasino<br />

Onzo<br />

Orco Feglino<br />

Ortovero<br />

Osiglia<br />

Pallare<br />

Plodio<br />

Quiliano<br />

Rialto<br />

Roccavignale<br />

Stellanello<br />

Testico<br />

Toirano<br />

Tovo San Giacomo<br />

Vendone<br />

Vezzi Portio<br />

Villanova d'Albenga<br />

Zuccarello<br />

Regione PIEMOnTE<br />

Provincia di Cuneo<br />

Acceglio<br />

Ailoche<br />

Aisone<br />

Albaretto della Torre<br />

Alto<br />

Andorno Micca<br />

Argentera<br />

Arguello<br />

Bagnasco<br />

Bagnolo Piemonte<br />

Barge<br />

Battifollo<br />

Bellino<br />

Belvedere Langhe<br />

Benevello<br />

Bergolo<br />

Bernezzo<br />

Biella<br />

Bioglio<br />

Bonvicino<br />

Borgo San Dalmazzo<br />

Borgomale<br />

Bosia<br />

Bossolasco<br />

Boves<br />

Briaglia<br />

Briga Alta<br />

Brondello<br />

Brossasco<br />

Busca<br />

Callabiana<br />

Camandona<br />

Camburzano<br />

Camerana<br />

Campiglia Cervo<br />

Canosio<br />

Caprauna<br />

Caprile<br />

Caraglio<br />

Cartignano<br />

Casapinta<br />

Casteldelfino<br />

Castellar<br />

Castelletto Uzzone<br />

Castellino Tanaro<br />

Castelmagno<br />

Castelnuovo di Ceva<br />

Castino<br />

Celle di Macra<br />

Cerreto Castello<br />

Cerreto Langhe


Cervasca<br />

Ceva<br />

Chiusa di Pesio<br />

Cigliè<br />

Cissone<br />

Coggiola<br />

Cortemilia<br />

Cossano Belbo<br />

Cossato<br />

Costigliole Saluzzo<br />

Cravanzana<br />

Crevacuore<br />

Crissolo<br />

Crosa<br />

Curino<br />

Demonte<br />

Donato<br />

Dronero<br />

Elva<br />

Entracque<br />

Envie<br />

Feisoglio<br />

Frabosa Soprana<br />

Frabosa Sottana<br />

Frassino<br />

Gaiola<br />

Gambasca<br />

Garessio<br />

Gorzegno<br />

Gottasecca<br />

Graglia<br />

Igliano<br />

Isasca<br />

Lequio Berria<br />

Lesegno<br />

Lessona<br />

Levice<br />

Limone Piemonte<br />

Lisio<br />

Macra<br />

Magliano <strong>Alpi</strong><br />

Magnano<br />

Mango<br />

Marmora<br />

Marsaglia<br />

Martiniana Po<br />

Melle<br />

Mezzana Mortigliengo<br />

Miagliano<br />

Moiola<br />

Mombarcaro<br />

Mombasiglio<br />

Monastero di Vasco<br />

Monasterolo Casotto<br />

Monesiglio<br />

Mongrando<br />

Montaldo di Mondovì<br />

Montemale di Cuneo<br />

Monterosso Grana<br />

Montezemolo<br />

Mosso<br />

Murazzano<br />

Muzzano<br />

Netro<br />

Niella Belbo<br />

Niella Tanaro<br />

Nucetto<br />

Occhieppo Inferiore<br />

Occhieppo Superiore<br />

Oncino<br />

Ormea<br />

Ostana<br />

Paesana<br />

Pagno<br />

Pamparato<br />

Paroldo<br />

Perletto<br />

Perlo<br />

Pettinengo<br />

Peveragno<br />

Pezzolo Valle Uzzone<br />

Pianfei<br />

Piasco<br />

Piatto<br />

Piedicavallo<br />

Pietraporzio<br />

Pollone<br />

Pontechianale<br />

Portula<br />

Pradleves<br />

Pralungo<br />

Pray<br />

Prazzo<br />

Priero<br />

Priola<br />

Prunetto<br />

Quaregna<br />

Quittengo<br />

Revello<br />

Rifreddo<br />

Rittana<br />

Roaschia<br />

Roascio<br />

Robilante<br />

Roburent<br />

Rocca Cigliè<br />

Roccabruna<br />

Roccaforte Mondovì<br />

Roccasparvera<br />

Roccavione<br />

Rocchetta Belbo<br />

Ronco Biellese<br />

Rosazza<br />

Rossana<br />

Sagliano Micca<br />

Sala Biellese<br />

Sale <strong>delle</strong> Langhe<br />

Sale San Giovanni<br />

Saliceto<br />

Sambuco<br />

Sampeyre<br />

San Benedetto Belbo<br />

San Damiano Macra<br />

San Michele Mondovì<br />

San Paolo Cervo<br />

Sanfront<br />

Scagnello<br />

Selve Marcone<br />

Serravalle Langhe<br />

Somano<br />

Soprana<br />

Sordevolo<br />

Sostegno<br />

Strona<br />

Stroppo<br />

Tavigliano<br />

Ternengo<br />

Tollegno<br />

Torrazzo<br />

Torre Bormida<br />

Torre Mondovì<br />

Torresina<br />

Trezzo Tinella<br />

Trivero<br />

Valdengo<br />

Valdieri<br />

Valgrana<br />

Vallanzengo<br />

Valle Mosso<br />

Valle San Nicolao<br />

Valloriate<br />

Valmala<br />

Veglio<br />

Venasca<br />

Vernante<br />

Verzuolo<br />

Segnali alpini 1<br />

31<br />

Unità amministrative


Vicoforte<br />

Vigliano Biellese<br />

Vignolo<br />

Villanova Mondovì<br />

Villar San Costanzo<br />

Vinadio<br />

Viola<br />

Zimone<br />

Zubiena<br />

Zumaglia<br />

Provincia di Novara<br />

Ameno<br />

Armeno<br />

Colazza<br />

Massino Visconti<br />

Miasino<br />

Nebbiuno<br />

Pella<br />

Pettenasco<br />

Pisano<br />

Pogno<br />

San Maurizio d'Opaglio<br />

Provincia di Torino<br />

Ala di Stura<br />

Alice Superiore<br />

Almese<br />

Alpette<br />

Andrate<br />

Angrogna<br />

Avigliana<br />

Balangero<br />

Balme<br />

Bardonecchia<br />

Bibiana<br />

Bobbio Pellice<br />

Borgiallo<br />

Borgone Susa<br />

Bricherasio<br />

Brosso<br />

Bruzolo<br />

Bussoleno<br />

Cafasse<br />

Canischio<br />

Cantalupa<br />

Cantoira<br />

Caprie<br />

Carema<br />

Caselette<br />

Castellamonte<br />

Castelnuovo Nigra<br />

32 Segnali alpini 1<br />

Ceres<br />

Ceresole Reale<br />

Cesana Torinese<br />

Chialamberto<br />

Chianocco<br />

Chiesanuova<br />

Chiomonte<br />

Chiusa di San Michele<br />

Cintano<br />

Claviere<br />

Coassolo Torinese<br />

Coazze<br />

Colleretto Castelnuovo<br />

Condove<br />

Corio<br />

Cumiana<br />

Cuorgnè<br />

Exilles<br />

Fenestrelle<br />

Fiorano Canavese<br />

Forno Canavese<br />

Frassinetto<br />

Frossasco<br />

Germagnano<br />

Giaglione<br />

Giaveno<br />

Givoletto<br />

Gravere<br />

Groscavallo<br />

Ingria<br />

Inverso Pinasca<br />

Issiglio<br />

La Cassa<br />

Lanzo Torinese<br />

Lemie<br />

Levone<br />

Locana<br />

Lugnacco<br />

Luserna San Giovanni<br />

Lusernetta<br />

Massello<br />

Mattie<br />

Meana di Susa<br />

Meugliano<br />

Mezzenile<br />

Mompantero<br />

Monastero di Lanzo<br />

Moncenisio<br />

Noasca<br />

Nomaglio<br />

Novalesa<br />

Oulx<br />

Pecco<br />

Perosa Argentina<br />

Perrero<br />

Pertusio<br />

Pessinetto<br />

Pinasca<br />

Pinerolo<br />

Piossasco<br />

Pomaretto<br />

Pont-Canavese<br />

Porte<br />

Pragelato<br />

Prali<br />

Pramollo<br />

Prarostino<br />

Prascorsano<br />

Pratiglione<br />

Quassolo<br />

Quincinetto<br />

Reano<br />

Ribordone<br />

Rivara<br />

Roletto<br />

Ronco Canavese<br />

Rorà<br />

Roure<br />

Rubiana<br />

Rueglio<br />

Salbertrand<br />

Salza di Pinerolo<br />

San Colombano Belmonte<br />

San Didero<br />

San Germano Chisone<br />

San Giorio di Susa<br />

San Pietro Val Lemina<br />

San Secondo di Pinerolo<br />

Sangano<br />

Sant'Ambrogio di Torino<br />

Sant'Antonino di Susa<br />

Sauze di Cesana<br />

Sauze d'Oulx<br />

Sestriere<br />

Settimo Vittone<br />

Sparone<br />

Susa<br />

Tavagnasco<br />

Torre Pellice<br />

Trana<br />

Trausella<br />

Traversella<br />

Traves<br />

Usseaux


Usseglio<br />

Vaie<br />

Val della Torre<br />

Valgioie<br />

Vallo Torinese<br />

Valperga<br />

Valprato Soana<br />

Varisella<br />

Venaus<br />

Vico Canavese<br />

Vidracco<br />

Villar Dora<br />

Villar Focchiardo<br />

Villar Pellice<br />

Villar Perosa<br />

Vistrorio<br />

Viù<br />

Provincia Verbano Cusio<br />

Ossola<br />

Antrona Schieranco<br />

Anzola d'Ossola<br />

Arizzano<br />

Arola<br />

Aurano<br />

Baceno<br />

Bannio Anzino<br />

Baveno<br />

Bee<br />

Beura-Cardezza<br />

Bognanco<br />

Brovello-Carpugnino<br />

Calasca-Castiglione<br />

Cambiasca<br />

Cannero Riviera<br />

Cannobio<br />

Caprezzo<br />

Casale Corte Cerro<br />

Cavaglio-Spoccia<br />

Ceppo Morelli<br />

Cesara<br />

Cossogno<br />

Craveggia<br />

Crevoladossola<br />

Crodo<br />

Cursolo-Orasso<br />

Domodossola<br />

Druogno<br />

Falmenta<br />

Formazza<br />

Germagno<br />

Ghiffa<br />

Gignese<br />

Gravellona Toce<br />

Gurro<br />

Intragna<br />

Loreglia<br />

Macugnaga<br />

Madonna del Sasso<br />

Malesco<br />

Masera<br />

Massiola<br />

Mergozzo<br />

Miazzina<br />

Montecrestese<br />

Montescheno<br />

Nonio<br />

Oggebbio<br />

Omegna<br />

Ornavasso<br />

Pallanzeno<br />

Piedimulera<br />

Pieve Vergonte<br />

Premeno<br />

Premia<br />

Premosello-Chiovenda<br />

Quarna Sopra<br />

Quarna Sotto<br />

Re<br />

San Bernardino Verbano<br />

Santa Maria Maggiore<br />

Seppiana<br />

Stresa<br />

Toceno<br />

Trarego Viggiona<br />

Trasquera<br />

Trontano<br />

Valstrona<br />

Vanzone con San Carlo<br />

Varzo<br />

Viganella<br />

Vignone<br />

Villadossola<br />

Villette<br />

Vogogna<br />

Provincia di Vercelli<br />

Alagna Valsesia<br />

Balmuccia<br />

Boccioleto<br />

Borgosesia<br />

Breia<br />

Campertogno<br />

Carcoforo<br />

Cellio<br />

Cervatto<br />

Civiasco<br />

Cravagliana<br />

Fobello<br />

Guardabosone<br />

Mollia<br />

Pila<br />

Piode<br />

Postua<br />

Quarona<br />

Rassa<br />

Rima San Giuseppe<br />

Rimasco<br />

Rimella<br />

Riva Valdobbia<br />

Rossa<br />

Sabbia<br />

Scopa<br />

Scopello<br />

Serravalle Sesia<br />

Valduggia<br />

Varallo<br />

Vocca<br />

Regione autonoma<br />

VALLE D'AOSTA<br />

Provincia di Aosta<br />

Tutti i comuni<br />

Regione LOMbARDIA<br />

Provincia di Bergamo<br />

Adrara San Martino<br />

Adrara San Rocco<br />

Albino<br />

Algua<br />

Almenno San Bartolomeo<br />

Almenno San Salvatore<br />

Alzano Lombardo<br />

Ardesio<br />

Averara<br />

Aviatico<br />

Azzone<br />

Bedulita<br />

Berbenno<br />

Berzo San Fermo<br />

Bianzano<br />

Blello<br />

Borgo di Terzo<br />

Bossico<br />

Segnali alpini 1<br />

33<br />

Unità amministrative


Bracca<br />

Branzi<br />

Brembilla<br />

Brumano<br />

Camerata Cornello<br />

Capizzone<br />

Caprino Bergamasco<br />

Carona<br />

Casazza<br />

Casnigo<br />

Cassiglio<br />

Castione della Presolana<br />

Castro<br />

Cazzano Sant'Andrea<br />

Cenate Sopra<br />

Cene<br />

Cerete<br />

Cisano Bergamasco<br />

Clusone<br />

Colere<br />

Colzate<br />

Corna Imagna<br />

Cornalba<br />

Costa di Serina<br />

Costa Valle Imagna<br />

Costa Volpino<br />

Credaro<br />

Cusio<br />

Dossena<br />

Endine Gaiano<br />

Entratico<br />

Fino del Monte<br />

Fiorano al Serio<br />

Fonteno<br />

Foppolo<br />

Foresto Sparso<br />

Fuipiano Valle Imagna<br />

Gandellino<br />

Gandino<br />

Gandosso<br />

Gaverina Terme<br />

Gazzaniga<br />

Gerosa<br />

Gorno<br />

Gromo<br />

Grone<br />

Isola di Fondra<br />

Leffe<br />

Lenna<br />

Locatello<br />

Lovere<br />

Luzzana<br />

34 Segnali alpini 1<br />

Mezzoldo<br />

Moio de' Calvi<br />

Monasterolo del Castello<br />

Nembro<br />

Olmo al Brembo<br />

Oltre il Colle<br />

Oltressenda Alta<br />

Oneta<br />

Onore<br />

Ornica<br />

Palazzago<br />

Parre<br />

Parzanica<br />

Peia<br />

Pianico<br />

Piario<br />

Piazza Brembana<br />

Piazzatorre<br />

Piazzolo<br />

Ponte Nossa<br />

Ponteranica<br />

Pontida<br />

Pradalunga<br />

Predore<br />

Premolo<br />

Ranica<br />

Ranzanico<br />

Riva di Solto<br />

Rogno<br />

Roncobello<br />

Roncola<br />

Rota d'Imagna<br />

Rovetta<br />

San Giovanni Bianco<br />

San Pellegrino Terme<br />

Santa Brigida<br />

Sant'Omobono Imagna<br />

Sarnico<br />

Schilpario<br />

Sedrina<br />

Selvino<br />

Serina<br />

Solto Collina<br />

Songavazzo<br />

Sorisole<br />

Sovere<br />

Spinone al Lago<br />

Strozza<br />

Taleggio<br />

Tavernola Bergamasca<br />

Trescore Balneario<br />

Ubiale Clanezzo<br />

Valbondione<br />

Valgoglio<br />

Valleve<br />

Valnegra<br />

Valsecca<br />

Valtorta<br />

Vedeseta<br />

Vertova<br />

Viadanica<br />

Vigano San Martino<br />

Vigolo<br />

Villa d'Almè<br />

Villa di Serio<br />

Villa d'Ogna<br />

Villongo<br />

Vilminore di Scalve<br />

Zandobbio<br />

Zogn<br />

Provincia di Brescia<br />

Agnosine<br />

Anfo<br />

Angolo Terme<br />

Artogne<br />

Bagolino<br />

Barghe<br />

Berzo Demo<br />

Berzo Inferiore<br />

Bienno<br />

Bione<br />

Borno<br />

Botticino<br />

Bovegno<br />

Bovezzo<br />

Braone<br />

Breno<br />

Brione<br />

Caino<br />

Capo di Ponte<br />

Capovalle<br />

Casto<br />

Cedegolo<br />

Cerveno<br />

Ceto<br />

Cevo<br />

Cimbergo<br />

Cividate Camuno<br />

Collio<br />

Concesio<br />

Corteno Golgi<br />

Darfo Boario Terme<br />

Edolo


Esine<br />

Gardone Riviera<br />

Gardone Val Trompia<br />

Gargnano<br />

Gavardo<br />

Gianico<br />

Gussago<br />

Idro<br />

Incudine<br />

Irma<br />

Iseo<br />

Lavenone<br />

Limone sul Garda<br />

Lodrino<br />

Losine<br />

Lozio<br />

Lumezzane<br />

Magasa<br />

Malegno<br />

Malonno<br />

Marcheno<br />

Marmentino<br />

Marone<br />

Monno<br />

Monte Isola<br />

Monticelli Brusati<br />

Mura<br />

Nave<br />

Niardo<br />

Odolo<br />

Ome<br />

Ono San Pietro<br />

Ossimo<br />

Paisco Loveno<br />

Paitone<br />

Paspardo<br />

Pertica Alta<br />

Pertica Bassa<br />

Pezzaze<br />

Pian Camuno<br />

Piancogno<br />

Pisogne<br />

Polaveno<br />

Ponte di Legno<br />

Preseglie<br />

Prestine<br />

Provaglio Val Sabbia<br />

Roè Volciano<br />

Sabbio Chiese<br />

Sale Marasino<br />

Salò<br />

Sarezzo<br />

Saviore dell'Adamello<br />

Sellero<br />

Serle<br />

Sonico<br />

Sulzano<br />

Tavernole sul Mella<br />

Temù<br />

Tignale<br />

Toscolano-Maderno<br />

Tremosine<br />

Treviso Bresciano<br />

Vallio Terme<br />

Valvestino<br />

Vestone<br />

Vezza d'Oglio<br />

Villa Carcina<br />

Villanuova sul Clisi<br />

Vione<br />

Vobarno<br />

Zone<br />

Provincia di Como<br />

Albavilla<br />

Albese con Cassano<br />

Argegno<br />

Asso<br />

Barni<br />

Bellagio<br />

Bene Lario<br />

Blessagno<br />

Blevio<br />

Brienno<br />

Brunate<br />

Caglio<br />

Campione d'Italia<br />

Canzo<br />

Carate Urio<br />

Carlazzo<br />

Casasco d'Intelvi<br />

Caslino d'Erba<br />

Castelmarte<br />

Castiglione d'Intelvi<br />

Cavargna<br />

Cerano d'Intelvi<br />

Cernobbio<br />

Civenna<br />

Claino con Osteno<br />

Colonno<br />

Consiglio di Rumo<br />

Corrido<br />

Cremia<br />

Cusino<br />

Dizzasco<br />

Domaso<br />

Dongo<br />

Dosso del Liro<br />

Erba<br />

Eupilio<br />

Faggeto Lario<br />

Garzeno<br />

Gera Lario<br />

Germasino<br />

Grandola ed Uniti<br />

Gravedona<br />

Griante<br />

Laglio<br />

Laino<br />

Lanzo d'Intelvi<br />

Lasnigo<br />

Lenno<br />

Lezzeno<br />

Livo<br />

Longone al Segrino<br />

Magreglio<br />

Menaggio<br />

Mezzegra<br />

Moltrasio<br />

Montemezzo<br />

Musso<br />

Nesso<br />

Ossuccio<br />

Peglio<br />

Pellio Intelvi<br />

Pianello del Lario<br />

Pigra<br />

Plesio<br />

Pognana Lario<br />

Ponna<br />

Ponte Lambro<br />

Porlezza<br />

Proserpio<br />

Pusiano<br />

Ramponio Verna<br />

Rezzago<br />

Sala Comacina<br />

San Bartolomeo Val Cavargna<br />

San Fedele Intelvi<br />

San Nazzaro Val Cavargna<br />

Santa Maria Rezzonico<br />

Sant'Abbondio<br />

Schignano<br />

Sorico<br />

Sormano<br />

Stazzona<br />

Segnali alpini 1<br />

35<br />

Unità amministrative


Tavernerio<br />

Torno<br />

Tremezzo<br />

Trezzone<br />

Val Rezzo<br />

Valbrona<br />

Valsolda<br />

Veleso<br />

Vercana<br />

Zelbio<br />

Provincia di Lecco<br />

Abbadia Lariana<br />

Ballabio<br />

Barzio<br />

Bellano<br />

Carenno<br />

Casargo<br />

Cassina Valsassina<br />

Cesana Brianza<br />

Civate<br />

Colico<br />

Colle Brianza<br />

Cortenova<br />

Crandola Valsassina<br />

Cremeno<br />

Dervio<br />

Dorio<br />

Ello<br />

Erve<br />

Esino Lario<br />

Galbiate<br />

Garlate<br />

Introbio<br />

Introzzo<br />

Lierna<br />

Malgrate<br />

Mandello del Lario<br />

Margno<br />

Moggio<br />

Morterone<br />

Oliveto Lario<br />

Pagnona<br />

Parlasco<br />

Pasturo<br />

Perledo<br />

Pescate<br />

Premana<br />

Primaluna<br />

Sueglio<br />

Suello<br />

Taceno<br />

36 Segnali alpini 1<br />

Torre de' Busi<br />

Tremenico<br />

Valmadrera<br />

Varenna<br />

Vendrogno<br />

Vestreno<br />

Provincia di Sondrio<br />

Tutti i comuni<br />

Provincia di Varese<br />

Agra<br />

Arcisate<br />

Azzio<br />

Barasso<br />

Bedero Valcuvia<br />

Besano<br />

Bisuschio<br />

Brenta<br />

Brezzo di Bedero<br />

Brinzio<br />

Brissago-Valtravaglia<br />

Brusimpiano<br />

Cadegliano-Viconago<br />

Cantello<br />

Casalzuigno<br />

Cassano Valcuvia<br />

Castello Cabiaglio<br />

Castelveccana<br />

Cittiglio<br />

Clivio<br />

Cocquio-Trevisago<br />

Comerio<br />

Cremenaga<br />

Cuasso al Monte<br />

Cugliate-Fabiasco<br />

Cunardo<br />

Curiglia con Monteviasco<br />

Cuveglio<br />

Cuvio<br />

Dumenza<br />

Duno<br />

Ferrera di Varese<br />

Gavirate<br />

Gemonio<br />

Germignaga<br />

Grantola<br />

Induno Olona<br />

Lavena Ponte Tresa<br />

Laveno-Mombello<br />

Luino<br />

Luvinate<br />

Maccagno<br />

Marchirolo<br />

Marzio<br />

Masciago Primo<br />

Mesenzana<br />

Montegrino Valtravaglia<br />

Orino<br />

Pino sulla Sponda del Lago<br />

Maggiore<br />

Porto Ceresio<br />

Porto Valtravaglia<br />

Rancio Valcuvia<br />

Saltrio<br />

Tronzano Lago Maggiore<br />

Valganna<br />

Veddasca<br />

Viggiù<br />

Regione autonoma<br />

FRIULI VEnEZIA GIULIA<br />

Provincia di Gorizia<br />

Doberdò del Lago<br />

Dolegna del Collio<br />

Gorizia<br />

Sagrado<br />

San Floriano del Collio<br />

Savogna d'Isonzo<br />

Provincia di Pordenone<br />

Andreis<br />

Arba<br />

Aviano<br />

Barcis<br />

Budoia<br />

Caneva<br />

Castelnovo del Friuli<br />

Cavasso Nuovo<br />

Cimolais<br />

Claut<br />

Clauzetto<br />

Erto e Casso<br />

Fanna<br />

Frisanco<br />

Maniago<br />

Meduno<br />

Montereale Valcellina<br />

Pinzano al Tagliamento<br />

Polcenigo<br />

Sequals<br />

Tramonti di Sopra<br />

Tramonti di Sotto


Travesio<br />

Vajont<br />

Vito d'Asio<br />

Provincia di Udine<br />

Amaro<br />

Ampezzo<br />

Arta Terme<br />

Artegna<br />

Attimis<br />

Bordano<br />

Cavazzo Carnico<br />

Cercivento<br />

Chiusaforte<br />

Cividale del Friuli<br />

Comeglians<br />

Dogna<br />

Drenchia<br />

Enemonzo<br />

Faedis<br />

Forgaria nel Friuli<br />

Forni Avoltri<br />

Forni di Sopra<br />

Forni di Sotto<br />

Gemona del Friuli<br />

Grimacco<br />

Lauco<br />

Ligosullo<br />

Lusevera<br />

Magnano in Riviera<br />

Malborghetto Valbruna<br />

Moggio Udinese<br />

Montenars<br />

Nimis<br />

Ovaro<br />

Paluzza<br />

Paularo<br />

Pontebba<br />

Povoletto<br />

Prato Carnico<br />

Preone<br />

Prepotto<br />

Pulfero<br />

Ravascletto<br />

Raveo<br />

Resia<br />

Resiutta<br />

Rigolato<br />

San Leonardo<br />

San Pietro al Natisone<br />

Sauris<br />

Savogna<br />

Socchieve<br />

Stregna<br />

Sutrio<br />

Taipana<br />

Tarcento<br />

Tarvisio<br />

Tolmezzo<br />

Torreano<br />

Trasaghis<br />

Treppo Carnico<br />

Venzone<br />

Verzegnis<br />

Villa Santina<br />

Zuglio<br />

Regione autonoma<br />

TREnTInO-ALTO<br />

ADIGE/SüDTIROL<br />

Provincia autonoma di<br />

Bolzano/Bozen<br />

Tutti i comuni<br />

Provincia autonoma di Trento<br />

Tutti i comuni<br />

Regione VEnETO<br />

Provincia di Belluno<br />

Tutti i comuni<br />

Provincia di Treviso<br />

Borso del Grappa<br />

Cappella Maggiore<br />

Castelcucco<br />

Cavaso del Tomba<br />

Cison di Valmarino<br />

Cordignano<br />

Crespano del Grappa<br />

Farra di Soligo<br />

Follina<br />

Fregona<br />

Miane<br />

Monfumo<br />

Paderno del Grappa<br />

Pederobba<br />

Pieve di Soligo<br />

Possagno<br />

Refrontolo<br />

Revine Lago<br />

Sarmede<br />

Segusino<br />

Tarzo<br />

Valdobbiadene<br />

Vidor<br />

Vittorio Veneto<br />

Provincia di Verona<br />

Badia Calavena<br />

Bosco Chiesanuova<br />

Brentino Belluno<br />

Brenzone<br />

Caprino Veronese<br />

Cerro Veronese<br />

Costermano<br />

Dolcè<br />

Erbezzo<br />

Ferrara di Monte Baldo<br />

Fumane<br />

Grezzana<br />

Malcesine<br />

Marano di Valpolicella<br />

Negrar<br />

Rivoli Veronese<br />

Roverè Veronese<br />

San Giovanni Ilarione<br />

San Mauro di Saline<br />

San Zeno di Montagna<br />

Sant'Ambrogio di Valpolicella<br />

Sant'Anna d'Alfaedo<br />

Selva di Progno<br />

Torri del Benaco<br />

Tregnago<br />

Velo Veronese<br />

Vestenanova<br />

Provincia di Vicenza<br />

Altissimo<br />

Arsiero<br />

Asiago<br />

Bassano del Grappa<br />

Breganze<br />

Brogliano<br />

Caltrano<br />

Calvene<br />

Campolongo sul Brenta<br />

Chiampo<br />

Cismon del Grappa<br />

Cogollo del Cengio<br />

Conco<br />

Cornedo Vicentino<br />

Crespadoro<br />

Enego<br />

Fara Vicentino<br />

Foza<br />

Segnali alpini 1<br />

37<br />

Unità amministrative


Gallio<br />

Laghi<br />

Lastebasse<br />

Lugo di Vicenza<br />

Lusiana<br />

Marostica<br />

Mason Vicentino<br />

Molvena<br />

Monte di Malo<br />

Nogarole Vicentino<br />

Pedemonte<br />

LISTA DELLE UnITà AMMInISTRATIVE DEL TERRITORIO ALPInO nEL<br />

PRInCIPATO DI LIECHTEnSTEIn<br />

L’intero territorio del Principato di Liechtenstein<br />

LISTA DELLE UnITà AMMInISTRATIVE DEL TERRITORIO ALPInO nEL<br />

PRInCIPATO DI MOnACO1 L’intero territorio del Principato di Monaco<br />

1) conforme al Bundesgesetzblatt für die Republik Österreich III Nr. 18/1999 vom 28.01.1999<br />

LISTA DELLE UnITà AMMInISTRATIVE DEL TERRITORIO ALPInO<br />

nELLA REPUbbLICA DI SLOVEnIA<br />

Elenco dei comuni<br />

Dravograd<br />

Idrija<br />

Jesenice<br />

Mozirje<br />

Radlje ob Dravi<br />

Radovljica<br />

Ravne na Koroškem<br />

Slovenj Gradec<br />

Škofja Loka<br />

Tolmin<br />

Tržič<br />

Ruše<br />

38 Segnali alpini 1<br />

Pianezze<br />

Piovene Rocchette<br />

Posina<br />

Pove del Grappa<br />

Recoaro Terme<br />

Roana<br />

Romano d'Ezzelino<br />

Rotzo<br />

Salcedo<br />

San Nazario<br />

San Pietro Mussolino<br />

Elenco <strong>delle</strong> comunità<br />

locali nei comuni<br />

Ajdovščina<br />

Adjovščina<br />

Budanje<br />

Col<br />

Črnice<br />

Dolga Poljana<br />

Gojače<br />

Gradišče pri Vipavi<br />

Kamnje - Potoče<br />

Lokavec<br />

Ložice<br />

Otlica - Kovk<br />

Podkraj<br />

Podnanos<br />

Predmeja<br />

Škrilje<br />

Santorso<br />

Schio<br />

Solagna<br />

Tonezza del Cimone<br />

Torrebelvicino<br />

Trissino<br />

Valdagno<br />

Valdastico<br />

Valli del Pasubio<br />

Valstagna<br />

Velo d'Astico<br />

Štomaž<br />

Vipava<br />

Vrhpolje<br />

Vrtovin<br />

Žapuže<br />

Kamnik<br />

Črna pri Kamniku<br />

Godic<br />

Kamniška Bistrica<br />

Mekinje<br />

Motnik<br />

Nevlje<br />

Sela pri Kamniku<br />

Srednja vas pri Kamniku<br />

Šmartno v Tuhinju<br />

Špitalič<br />

Tuhinj


Kranj<br />

Bela<br />

Golnik<br />

Goriče<br />

Grad<br />

Jezersko<br />

Kokra<br />

Olševek - Hotemaže<br />

Preddvor<br />

Trstenik<br />

Ljubljana - Vič Rudnik<br />

Črni Vrh<br />

Polhov Gradec<br />

Logatec<br />

Hotedrščica<br />

Rovte<br />

Tabor Logatec<br />

Trate<br />

Vrh nad Rovtami<br />

Nova Gorica<br />

Avče<br />

Banjšice<br />

Cepovan<br />

Deskle - Anhovo<br />

Dobrovo v Brdih<br />

Nova Gorica<br />

Grgar<br />

Grgarske Ravne<br />

Kal nad Kanalom<br />

Kambreško<br />

Kanal oh Soči<br />

Kojsko<br />

Levpa<br />

Lig<br />

Lokovec<br />

Lokve<br />

Medana<br />

Osek - Vitovlje<br />

Ozeljan<br />

Ravnica<br />

Ročinj<br />

Solkan<br />

Trnovo<br />

Postojna<br />

Bukovje<br />

Landol<br />

Planina<br />

Razdrto<br />

Studeno<br />

Šmihel pod Nanosom<br />

Veliko Ubeljsko<br />

Slovenska Bistrica<br />

Alfonz Sarh<br />

Impol<br />

Kebelj<br />

Oplotnica<br />

Pohorski Odred<br />

Preloge<br />

Šmartno na Pohorju<br />

Tinje<br />

Zgornja Ložnica<br />

Zgornja Polskava<br />

Slovenske Konjice<br />

Gorenje pri Žrečah<br />

Resnik<br />

Skomarje<br />

Slovenske Konjice<br />

Stranice<br />

Vitanje<br />

Žreče<br />

Velenje<br />

Bele Vode<br />

Ravne<br />

Topolšica<br />

Zavodnje<br />

Maribor<br />

Fram<br />

Hoče<br />

Limbuš<br />

Pekre<br />

Radvanje<br />

Razvanje<br />

Reka Pohorje<br />

Slivnica<br />

Segnali alpini 1<br />

39<br />

Unità amministrative


LISTA DELLE UnITà AMMInISTRATIVE DEL TERRITORIO ALPInO<br />

nELLA COnFEDERAZIOnE ELVETICA<br />

Cantone<br />

APPENZELLO ESTERNO<br />

Tutto il Cantone<br />

APPENZELLO INTERNO<br />

Tutto il Cantone<br />

BERNA<br />

Distretti<br />

Frutigen<br />

Interlaken<br />

Niedersimmental<br />

Oberhasli<br />

Obersimmental<br />

Saanen<br />

Schwarzenburg<br />

solo i Comuni di Guggisberg, Rüschegg<br />

Signau<br />

solo i Comuni di Schangnau, Röthenbach<br />

Thun<br />

40 Segnali alpini 1<br />

FRIBURGO<br />

Distretti<br />

La Gruyère<br />

Sense<br />

solo il Comune di Plaffeien<br />

GLARONA<br />

Tutto il Cantone<br />

GRIGIONI<br />

Tutto il Cantone<br />

LUCERNA<br />

Distretti<br />

Lucerna<br />

Entlebuch


Informazioni generali<br />

sul campo d’applicazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Segnali alpini 1<br />

41<br />

Informazioni generali


42<br />

Informazioni generali sul<br />

campo d’applicazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Carta 1: Le <strong>Alpi</strong> – Perimetro della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Le <strong>Alpi</strong> sono la catena montuosa più alta<br />

d’Europa. Una formazione giovane, nata per corrugamento<br />

dalla collisione <strong>delle</strong> placche continentali<br />

dell’Europa e dell’Africa. Fino a poco<br />

meno di 200 milioni di anni fa, infatti, l’area<br />

attualmente occupata dall’Europa meridionale<br />

era sommersa da un antichissimo oceano (Tetide).<br />

Nel corso di milioni di anni, i detriti portati<br />

dalla terraferma (Pangea) e gli organismi marini<br />

morti si depositarono sul fondo del mare e, sotto<br />

l’effetto della pressione dell'immensa massa<br />

d’acqua, si solidificarono sino a diventare pietra.<br />

Circa 130 milioni di anni fa, la placca africana e<br />

quella europea entrarono in collisione e le forze<br />

così liberatesi, agendo come una morsa, sollevarono<br />

lentamente dall’antico oceano gli strati roc-<br />

Segnali alpini 1<br />

ciosi depositati sul fondo, i quali si corrugarono e<br />

si accumularono gli uni sugli altri, innalzandosi<br />

sempre più verso l’alto.<br />

I maggiori processi di deformazione risalgono<br />

ormai ad alcuni milioni di anni fa, ma la fase di<br />

compressione è in corso ancora oggi. La crescita<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, dunque, non si è ancora conclusa. Da<br />

milioni di anni, la formazione <strong>delle</strong> montagne è<br />

contrastata da costanti processi di erosione, in<br />

virtù dei quali si depositano nelle valli tonnellate e<br />

tonnellate di materiale che viene poi trasportato<br />

dai fiumi nelle grandi pianure, fenomeni erosivi<br />

intensificati dal crescente corrugamento.<br />

L’attività di erosione ad opera di acqua, vento,<br />

differenze di temperatura e ghiacciai ha dato origine<br />

all'attuale conformazione geologica e pae-


saggistica <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Entrambi i processi di erosione<br />

e corrugamento sono ancora in atto e gli<br />

scienziati hanno calcolato che le <strong>Alpi</strong> crescono di<br />

circa un millimetro all'anno.<br />

Le <strong>Alpi</strong> presentano un'altezza decrescente da<br />

ovest a est. Oltre al Monte Bianco, che con i suoi<br />

4.810 metri vanta la vetta più alta della catena,<br />

Il territorio della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> si estende<br />

su una superficie di 190.959 km 2 e comprende<br />

5.867 comuni (situazione a gennaio 2008). L’area<br />

cosi delimitata si estende per 1.200 km e interessa<br />

otto Stati, dalla costa ligure sino alle porte di<br />

Vienna. Nel punto più ampio, tra Rosenheim e<br />

Affi, a nord di Verona, il territorio della <strong>Convenzione</strong><br />

è largo circa 300 km.<br />

L’area della <strong>Convenzione</strong> interessa il territorio di<br />

Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera,<br />

oltre a quello dei piccoli Principati del Liech-<br />

nelle <strong>Alpi</strong> occidentali si trovano altre 127 montagne<br />

la cui altezza supera i 4.000 metri mentre la<br />

cima più alta <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> orientali è l’Piz Bernina<br />

con i suoi 4.049 m.<br />

E’ questa l’area per la quale, nel 1991, è stata<br />

sottoscritta la <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

Carta 2: Il territorio della <strong>Convenzione</strong> – Territori amministrativi che rientrano nel<br />

campo di applicazione della <strong>Convenzione</strong><br />

tenstein e di Monaco. Austria e Italia, con una<br />

superficie rispettivamente di 54.759 e 51.995<br />

km 2 , ne detengono la percentuale maggiore (tabella<br />

1). Tre quarti della superficie della <strong>Convenzione</strong><br />

sono ripartiti tra Austria, Italia e Francia. Nel<br />

2007 la popolazione residente nel territorio della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> era pari a circa 14 milioni<br />

di persone, la maggioranza <strong>delle</strong> quali risiedeva<br />

nelle <strong>Alpi</strong> italiane (tabella 2).<br />

Segnali alpini 1<br />

Informazioni generali<br />

43


44<br />

Stato Sup. in km 2 Percentuale di<br />

territorio della<br />

<strong>Convenzione</strong><br />

(%)<br />

Unità amministrative nel territorio della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

nUTS 2<br />

(regioni, Länder<br />

federali)<br />

LAU 1<br />

(province, cantoni,<br />

distretti,<br />

circoscrizioni)<br />

LAU 2<br />

(comuni)<br />

Austria 54.759 28,7 8 29 1.147<br />

Francia 40.801 21,4 2 9 1.749<br />

Germania 11.160 5,8 2 13 285<br />

Italia 51.995 27,2 7 24 1.756<br />

Liechtenstein 160 0,1 1 1 11<br />

Monaco 2 < 0,01 1 1 1<br />

Slovenia 6.871 3,6 1 7 62<br />

Svizzera 25.211 13,2 5 15 856<br />

Totale <strong>Alpi</strong> 190.959 100,0 27 99 5.867<br />

Tab. 1: Percentuali di superficie e unità amministrative negli Stati firmatari (situazione 2008).<br />

Segnali alpini 1


Carta 3: La distribuzione della popolazione – Densità di popolazione nei comuni alpini<br />

In media nei comuni della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

vivono 147 abitanti/km 2 . Ma la situazione è lontana<br />

dal dirsi omogenea: si spazia infatti dagli 0,1<br />

abitanti/km 2 del piccolissimo comune di Rochefourchat<br />

nella Regione Rodano-<strong>Alpi</strong> ai 16.010<br />

abitanti/km 2 del comune di Monaco (Principato).<br />

La popolazione si concentra nelle valli più ampie<br />

ed accessibili (Aosta, Rodano, Adige, Inn, Reno,<br />

Valtellina), nelle conche (Conca di Klagenfurt) e ai<br />

margini, dove le condizioni geomorfologiche del<br />

territorio consentono di sfruttarne al massimo le<br />

potenzialità sia per gli insediamenti che a fini<br />

economici. Anche alcuni centri turistici presentano<br />

densità abitative superiori alla media.<br />

Tuttavia, la densità di popolazione dei comuni<br />

non rispecchia la reale situazione dell’arco alpino.<br />

Data la pendenza e l’altitudine, solo una piccola<br />

parte del territorio è adatta agli insediamenti. Ad<br />

esempio, in una tipica regione alpina come l’Alto<br />

Adige, solo l’8% della superficie è abitabile; nel<br />

Vorarlberg, in Austria, la percentuale raggiunge il<br />

24%. Se si considerasse il numero di abitanti in<br />

rapporto alla superficie abitabile, gran parte dei<br />

comuni presenterebbe densità nettamente più<br />

alte.<br />

Su tale spazio si concentrano le esigenze di<br />

sfruttamento: urbanizzazione, economia, infrastrutture<br />

stradali e ferroviarie, turismo. I conflitti<br />

che ne scaturiscono ne sono la logica conseguenza.<br />

Proprio in queste zone, dove appaiono<br />

particolarmente intensi, essi esigono una coerente<br />

e sostenibile strategia di sviluppo.<br />

Segnali alpini 1<br />

Informazioni generali<br />

45


46<br />

Carta 4: L’evoluzione della popolazione – Evoluzione della popolazione nei comuni<br />

alpini<br />

Circa 14 milioni di persone, numero mai raggiunto<br />

in passato, abitano l’arco alpino. La maggioranza<br />

vive nelle <strong>Alpi</strong> italiane e austriache (tabella<br />

2).<br />

Tra il 1990 e il 2007 la popolazione alpina è aumentata<br />

di circa l’8%. L’arco alpino presenta<br />

dunque, complessivamente, un andamento più<br />

dinamico rispetto a quello dell’Unione Europea<br />

(+5%, Eurostat 2007), ma non è sempre stato<br />

così. È solo a partire dagli anni ’70 che la popolazione<br />

alpina cresce più di quella del resto<br />

d'Europa. In Austria e Slovenia poi, la popolazione<br />

aumenta ad un ritmo superiore a quello del valore<br />

medio del territorio della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

L’evoluzione della popolazione non si presenta<br />

dunque omogenea nelle singole regioni. Oltre due<br />

terzi dei comuni alpini registra un andamento<br />

positivo (tabella 3), con un incremento soprattutto<br />

Segnali alpini 1<br />

in quelli con un prospero sviluppo economico,<br />

situati ad altitudini meno elevate e in zone facilmente<br />

accessibili. Anche le aree ai margini <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, nelle vicinanze <strong>delle</strong> metropoli e <strong>delle</strong> aree<br />

maggiormente urbanizzate, sono caratterizzate<br />

da una dinamica demografica positiva. In linea<br />

con la tendenza alla periurbanizzazione in atto in<br />

tutta Europa, aumenta anche la popolazione dei<br />

comuni intorno ai centri alpini (Bolzano, Innsbruck,<br />

Lugano, Trento, Grenoble).<br />

Fenomeni di stagnazione o di calo della popolazione<br />

si riscontrano invece nelle aree periferiche<br />

o in regioni economicamente depresse. Nel 24%<br />

dei comuni dell’area della <strong>Convenzione</strong>, nel periodo<br />

1990-2004, il numero degli abitanti ha subito<br />

una flessione (tabella 3).<br />

Pur essendo numerosi i piccoli centri urbani, anche<br />

nell’arco alpino si nota un processo di con-


centrazione. Oltre il 73% della popolazione si<br />

concentra infatti nel 23,7% dei comuni con oltre<br />

2.500 abitanti mentre solo l’8,8% degli abitanti<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vive nei comuni con meno di 1.000 abi-<br />

Paese<br />

tanti, che rappresentano però poco meno del<br />

50% del totale. Sono solo 14 i comuni che superano<br />

i 50.000 abitanti.<br />

Popolazione (in migliaia) Percentuale della popo-<br />

1870* 1990 2000 2007<br />

lazione alpina totale<br />

(2007) (%)<br />

Germania 396,60 1.262,30 1.375,30 1.484,98 10,6<br />

Francia 1.456,50 2.246,80 2.453,60 2.453,60 17,5**<br />

Italia 3.153,90 3.984,40 4.096,00 4.274,64 30,5<br />

Liechtenstein 7,50 29,00 32,90 35,37 0,3<br />

Monaco 3,40 30,00 32,02 32,02 0,2**<br />

Austria 1.565,90 3.143,40 3.293,50 3.306,31 23,6<br />

Svizzera 972,40 1.616,60 1.743,00 1.830,50 13,1<br />

Slovenia 269,40 653,20 642,60 592,85 4,2<br />

Totale 7.825,60 12.967,70 13.662,60 14.010,27 100,0<br />

Tab. 2: Andamento demografico tra il 1870 e il 2007 nel territorio della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

*Fonte: Bätzing W. (1999): L’attuale andamento demografico nell’arco alpino. Montagna oggi – Rivista dell’Unione Nazionale Comuni,<br />

Comunita ed Enti Montani, Jg. 45, n. 1 pag. 35-41;<br />

Uffici di statistica degli Stati alpini: censimenti 1990, 2000/2001 e aggiornamenti 2006/2007.<br />

** Per la Francia e il Principato di Monaco, data la mancanza di cifre aggiornate, si adottano i dati del 2000.<br />

Classi di<br />

abitanti<br />

Percentuale<br />

sul totale dellapopolazione<br />

alpina<br />

(%)<br />

Percentuale<br />

sul totale dei<br />

comuni (%)<br />

Comuni con<br />

popolazione<br />

in calo (%)<br />

< -1<br />

Comuni con<br />

popolazione<br />

stagnante (%)<br />

– 1< x < 1<br />

Comuni con<br />

popolazione<br />

i n c re s c i t a ( % )<br />

> +1<br />

< 500 3,19 31,5 34,0 3,0 63,0<br />

501-1.000 5,70 18,4 24,6 4,7 70,7<br />

1.001-2.500 18,16 26,4 17,2 10,1 72,7<br />

2.501-5.000 20,10 13,7 13,2 4,7 82,1<br />

5.001-10.000 17,70 6,2 13,1 6,2 80,7<br />

10.001-25.000 18,03 3,0 12,0 9,1 78,9<br />

25.001-50.000 8,34 0,6 22,9 17,1 60,0<br />

> 50.000 8,78 0,2 21,4 7,2 71,4<br />

Totale 100,0 100 24,0 4,9 71,1<br />

Tab. 3: Panoramica dell’andamento demografico nei comuni della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, classificati per<br />

grandezza (situazione 2004).<br />

Fonti: Statistica Austria, 2005; INSEE: Recensement de la population de 1999; Bayerisches Landesamt für Statistik und Datenverarbeitung<br />

2004, Istat 2004; Amt für Volkswirtschaft, 2000; Statistical Office of the Republic of Slovenia, Regional Statistics; 2004<br />

Segnali alpini 1<br />

Informazioni generali<br />

47


48<br />

Carta 5: La struttura per età – Indice di età dei comuni<br />

L’indice di vecchiaia permette di tracciare la struttura<br />

per età di una popolazione e indica il numero<br />

di abitanti oltre i 65 anni ogni 100 abitanti sotto i<br />

15 anni. Un rapporto equilibrato si raggiunge a<br />

100 mentre valori superiori sono indicativi di comuni<br />

con una popolazione particolarmente anziana.<br />

La carta mostra una netta differenza tra il nord e<br />

il sud <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Delle sei regioni con il maggior<br />

indice di vecchiaia, cinque si trovano sul territorio<br />

italiano e tra queste la Liguria, al confine sudoccidentale<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, presenta il valore più alto: 241.<br />

Il Liechtenstein e il Vorarlberg sono invece tra le<br />

Segnali alpini 1<br />

regioni con la popolazione mediamente più giovane<br />

(>60). In tutte le <strong>Alpi</strong>, l’indice di vecchiaia<br />

varia da cifre inferiori a 10 nei comuni di Chamrousse<br />

(Isère) e Honau (Lucerna) a oltre 1.000 in<br />

alcuni comuni del Piemonte e della regione francese<br />

Provenza-<strong>Alpi</strong>-Costa Azzurra.<br />

La variazione della struttura per età non è priva di<br />

conseguenze per i comuni interessati.<br />

All’invecchiamento della popolazione si associano<br />

infatti esigenze e richieste diverse in termini di<br />

servizi di base. Saper affrontare questa sfida<br />

rappresenta un fattore essenziale per ampie zone<br />

dell'arco alpino.


Carta 6: Lo sviluppo agricolo – Sviluppo <strong>delle</strong> aziende agricole con area >1 ha nel<br />

periodo 1980-2000.<br />

Sul territorio della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, nel<br />

2000, operavano ancora circa 287.000 aziende<br />

agricole, ma dal 1980 al 2000 circa 160.000<br />

aziende hanno sospeso l’attività (-35,8%) e le<br />

indagini a campione effettuate in alcuni Paesi non<br />

fanno prevedere nulla di buono nemmeno per i<br />

prossimi anni: le percentuali di abbandono si<br />

mantengono alte.<br />

Nello stesso periodo, l'area ad uso agricolo è diminuita<br />

di ca. 500.000 ha (8,8%), benché questo<br />

calo appaia tuttavia sostanzialmente inferiore a<br />

quanto avrebbero fatto prevedere le cifre relative<br />

alle aziende. Il dato sottolinea come siano soprattutto<br />

le piccole e piccolissime imprese ad abbandonare<br />

l’attività. Tali aree vengono, in parte, rilevate<br />

da altre aziende agricole, una tendenza che<br />

genera in media una “crescita” <strong>delle</strong> aziende ancora<br />

operative. L’area ad uso agricolo gestita<br />

mediamente per azienda nel territorio alpino è<br />

passata dai 12,9 ha del 1990 ai 18,5 ha del 2000.<br />

Nelle <strong>Alpi</strong> sono incolti, benché in misura molta<br />

variabile da una regione all’altra, soprattutto i<br />

terreni a scarso rendimento e soggetti a condizioni<br />

di produzione difficoltose.<br />

Il calo è distribuito su tutto il territorio della <strong>Convenzione</strong>,<br />

ma con forti differenze regionali. Sono<br />

particolarmente colpite le zone sudoccidentali e<br />

sudorientali (Francia, Italia e Slovenia) mentre<br />

nell’area di lingua tedesca (Germania, Austria,<br />

Svizzera) questo andamento appare più moderato.<br />

L’agricoltura alpina viene spesso equiparata<br />

all’agricoltura di montagna. Ciò non è del tutto<br />

esatto. Nell’arco alpino, infatti, sono presenti<br />

quasi tutte le forme di sfruttamento agricolo,<br />

dalle colture intensive di frutta della Val d’Adige<br />

Segnali alpini 1<br />

Informazioni generali<br />

49


50<br />

fino alle superfici adibite a foraggio dell’Oberland<br />

Bernese. La <strong>Convenzione</strong>, con l’obiettivo di fare<br />

fronte a queste diverse condizioni, ha stilato un<br />

apposito Protocollo contenente misure specifiche<br />

per uno sviluppo ecologico dell’agricoltura nel<br />

territorio alpino.<br />

Tempo libero e turismo<br />

Le <strong>Alpi</strong>, destinazione nota in tutto il mondo, ospitano<br />

ogni anno circa 60 milioni di turisti a cui va<br />

aggiunto un numero simile di persone che vi si<br />

recano in giornata senza pernottare. 370 milioni<br />

di pernottamenti e 6,5 milioni di posti letto sottolineano<br />

l’importanza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> come meta turistica<br />

(Siegrist, 1998). Se a queste cifre sommiamo<br />

le seconde case, arriviamo addirittura a 545 milioni<br />

di pernottamenti. Tra le 30 località principali,<br />

Oberstdorf (2,4), Sölden (2,02), Davos (2,1 comprese<br />

le seconde case), Chamonix (5,3 comprese<br />

le seconde case) e la Val d’Isère (> 2 comprese le<br />

seconde case), con oltre 2 milioni di pernottamenti<br />

ciascuna, presentano le cifre maggiori<br />

(Bartaletti 2008).<br />

Il turismo evidenzia forti sinergie con altri settori.<br />

Gli effetti economici diretti e indiretti del turismo<br />

creano e assicurano posti di lavoro decentrati.<br />

Vanno poi citate le possibilità offerte dalla combinazione<br />

della filiera del turismo con l’agricoltura,<br />

l’artigianato e vari servizi, possibilità che tuttavia<br />

occorre sviluppare e garantire mediante strategie<br />

e provvedimenti mirati.<br />

Il turismo non si manifesta con la stessa intensità<br />

in tutto l’arco alpino. Infatti solo un comune su 10<br />

Segnali alpini 1<br />

presenta uno sfruttamento turistico intensivo<br />

mentre gran parte <strong>delle</strong> regioni alpine evidenzia<br />

uno sfruttamento del turismo scarsamente intensivo<br />

o inesistente. Con il Protocollo Turismo, la<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ha creato uno strumento<br />

e introdotto misure che indicano come questo<br />

settore può contribuire ad uno sviluppo sostenibile<br />

del territorio nel suo complesso.<br />

Protezione della natura<br />

Le <strong>Alpi</strong> rivestono una funzione straordinaria per<br />

quanto riguarda la conservazione della biodiversità<br />

in Europa. Le diverse situazioni locali (valli<br />

asciutte e conche piovose, diverse altitudini, situazioni<br />

geologiche complesse, impronta naturale<br />

o culturale del paesaggio) determinano la diversità<br />

degli habitat e quindi la presenza <strong>delle</strong><br />

specie più svariate di piante e animali. Solo nelle<br />

<strong>Alpi</strong> si stima un totale di circa 5.000 specie di<br />

piante vascolari o i 3/7 della flora europea (Ozenda,<br />

1988), per la conservazione <strong>delle</strong> quali assumono<br />

un ruolo fondamentale le aree protette.<br />

Uno sguardo alla carta permette di visualizzarne<br />

la distribuzione sull’arco alpino. Occorre tuttavia<br />

notare che esse si concentrano soprattutto ad<br />

altitudini elevate soggette a minori conflitti d’uso<br />

(Broggi e altri, 1999). Per assicurare uno sviluppo<br />

sostenibile della diversità biologica nell’arco alpino,<br />

quindi, occorre considerare anche le aree non<br />

protette. In conformità all’art. 12 del Protocollo<br />

“Protezione della natura e tutela del paesaggio”,<br />

gli Stati firmatari adottano misure atte a creare<br />

una rete transfrontaliera ecologica nelle <strong>Alpi</strong>.


Carta 7: Trasporti – I principali corridoi che attraversano le <strong>Alpi</strong> – cinque anni di sviluppo<br />

con modal split<br />

La storia dei valichi alpini è strettamente correlata<br />

allo sviluppo economico a nord e a sud <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

e i flussi di merci che le attraversano hanno caratterizzato<br />

e continuano a caratterizzare le condizioni<br />

di vita della popolazione locale. Le località<br />

situate lungo questi percorsi commerciali hanno<br />

tratto vantaggio da questi scambi, fattore del<br />

proprio successo economico, e beneficisato soprattutto<br />

dalla frequente necessità di soste e<br />

dalle relative opportunità di scambio di merci e<br />

servizi.<br />

L’importanza di questi corridoi per la competitività<br />

<strong>delle</strong> regioni alpine resta indiscussa. Eppure,<br />

rispetto agli albori, molto è cambiato nei trasporti<br />

transalpini. In passato, infatti, lo scambio di<br />

servizi, merci e persone era distribuito su diversi<br />

percorsi commerciali in tutto l'arco alpino mentre<br />

oggi si concentra sempre più su un numero ristretto<br />

di corridoi. Sono inoltre notevolmente aumentati<br />

i disagi provocati dal trasporto di merci e<br />

le specifiche condizioni climatiche e topografiche<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ne acuiscono gli effetti negativi. Le<br />

code, gli incidenti, l’eccessivo sfruttamento del<br />

suolo, la frammentazione del paesaggio, il rumore<br />

e l’inquinamento atmosferico danneggiano la salute<br />

e la qualità della vita <strong>delle</strong> persone che vivono<br />

lungo questi corridoi.<br />

La crescita appare tuttavia inarrestabile. Dal<br />

1984, il trasporto di merci attraverso le <strong>Alpi</strong><br />

(transito, trasporti interni e con destinazione e<br />

origine nelle <strong>Alpi</strong>) da Ventimiglia a Tarvisio è<br />

passato da 68,2 a 165,1 milioni di tonnellate nel<br />

2007 (+142,1%). Complessivamente si stima<br />

che, attraverso le <strong>Alpi</strong>, vengano trasportate ogni<br />

Segnali alpini 1<br />

51<br />

Informazioni generali


anno 210 milioni di tonnellate di merci, la maggior<br />

parte <strong>delle</strong> quali viaggia su strada. Oggi infatti<br />

i trasporti di merce su strada incidono per il<br />

61,5% sul totale, con cifre variabili da Paese a<br />

Paese (CH 36,0%, A 76,6% F 73,3%) e quasi<br />

tutte le previsioni indicano un aumento anche<br />

per il futuro.<br />

Nelle <strong>Alpi</strong> il dibattito si concentra per lo più sui<br />

trasporti di merci in transito, ma non va dimenti-<br />

cato che, anche nelle valli e nei centri urbani, gli<br />

spostamenti individuali con veicoli a motore rappresentano<br />

un grosso problema. Il Protocollo<br />

Trasporti fornisce misure per un’organizzazione<br />

sostenibile di tutte le forme di trasporto nell'arco<br />

alpino.<br />

Il Segretariato permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ringraza il Dott. Flavio Ruffini per l’elaborazione<br />

del testo.<br />

Bibliografia:<br />

BARTALETTI, F. (2008): What Role Do the Alps Play within World Tourism? In: CIPRA (Ed.): Alps Know How A curriculum for the sustainable development<br />

of the Alps. CD, Vaduz. • BÄTZING, W. (1999): L’attuale andamento demografico nell’arco alpino. Montagna oggi – Rivista dell’unione Nazionale Comuni,<br />

Comunitá ed Enti Montani, Jg. 45, n. 1 pag. 35-41; • BROGGI, M. F. et al. (1999): Großflächige Schutzgebiete im Alpenraum. Daten, Fakten, Hintergründe.<br />

Blackwell-Wiss.-Verlag, Berlin. • EUROSTAT: Online database: http://epp.eurostat.ec.europa.eu, 2007. • SIEGRIST, D. (1998): Dati su turismo e<br />

tempo libero. In: CIPRA (Ed.): 1. Rapporto sullo stato <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Dati, fatti, problemi, proposte. Berna. • OZENDA, P. (1988): Die Vegetation der Alpen im<br />

europäischen Gebirgsraum. G. Fischer Verlag, Stuttgart New York.<br />

52 Segnali alpini 1


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

<strong>Convenzione</strong> quadro<br />

Segnali alpini 1<br />

53<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> – <strong>Convenzione</strong> quadro


Preambolo<br />

La Repubblica d'Austria,<br />

la Confederazione Elvetica,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

consapevoli che le <strong>Alpi</strong> costituiscono uno<br />

dei più grandi spazi naturali continui in<br />

Europa, un habitat naturale e uno spazio<br />

economico, culturale e ricreativo nel cuore<br />

dell'Europa, che si distingue per la sua<br />

specifica e multiforme natura, cultura e<br />

storia, e del quale fanno parte numerosi<br />

popoli e Paesi,<br />

riconoscendo che le <strong>Alpi</strong> costituiscono<br />

l'ambiente naturale e lo spazio economico<br />

<strong>delle</strong> popolazioni locali e rivestono inoltre<br />

grandissima importanza per le regioni extra-alpine,<br />

tra l'altro quale area di transito<br />

di importanti vie di comunicazione,<br />

riconoscendo il fatto che le <strong>Alpi</strong> costituiscono<br />

un indispensabile rifugio e habitat<br />

per molte specie animali e vegetali minacciate,<br />

consapevoli <strong>delle</strong> grandi differenze esistenti<br />

tra i singoli ordinamenti giuridici, gli<br />

assetti naturali del territorio, gli insediamenti<br />

umani, le attività agricole e forestali,<br />

i livelli e le condizioni di sviluppo economico,<br />

l'incidenza del traffico nonché le forme<br />

e l'intensità dell' utilizzazione turistica,<br />

considerando che il crescente sfruttamento<br />

da parte dell'uomo minaccia l'area alpina<br />

e le sue funzioni ecologiche in misura<br />

54 Segnali alpini 1<br />

sempre maggiore e che la riparazione dei<br />

danni o è impossibile o è possibile soltanto<br />

con un grande dispendio di mezzi, costi<br />

notevoli e tempi generalmente lunghi,<br />

convinti che gli interessi economici debbano<br />

essere armonizzati con le esigenze<br />

ecologiche,<br />

a seguito dei risultati della prima Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> dei Ministri dell'Ambiente, tenutasi<br />

a Berchtesgaden dal 9 all'11 ottobre<br />

1989, hanno convenuto quanto segue:<br />

Articolo 1<br />

Campo d'applicazione<br />

1. Oggetto della presente <strong>Convenzione</strong> è<br />

la regione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, com'è descritta e<br />

rappresentata nell'allegato.<br />

2. Ciascuna Parte contraente, all'atto del<br />

deposito del proprio strumento di ratifica<br />

o accettazione o approvazione,<br />

ovvero in qualsiasi momento successivo,<br />

può, tramite una dichiarazione indirizzata<br />

alla Repubblica d'Austria in<br />

qualità di Depositario, estendere l'applicazione<br />

della presente <strong>Convenzione</strong><br />

ad ulteriori parti del proprio territorio,<br />

qualora ciò sia ritenuto necessario per<br />

l'attuazione <strong>delle</strong> disposizioni della<br />

presente <strong>Convenzione</strong>.<br />

3. Ogni dichiarazione rilasciata ai sensi<br />

del parafrafo 2 può essere revocata<br />

per quanto riguarda ciascun territorio<br />

in essa citato, tramite una notifica indirizzata<br />

al Depositario. La revoca ha<br />

efficacia dal primo giorno del mese<br />

successivo alla scadenza di un periodo<br />

di sei mesi, calcolato a partire dalla<br />

data di ricezione della notifica da parte<br />

del Depositario.


Articolo 2<br />

Obblighi generali<br />

1. Le Parti contraenti, in ottemperanza ai<br />

principi della prevenzione, della cooperazione<br />

e della responsabilità di chi<br />

causa danni ambientali, assicurano<br />

una politica globale per la conservazione<br />

e la protezione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, tenendo<br />

equamente conto degli interessi di<br />

tutti i Paesi alpini e <strong>delle</strong> loro Regioni<br />

alpine, nonché della Comunità Economica<br />

Europea, ed utilizzando le risorse<br />

in maniera responsabile e durevole. La<br />

cooperazione transfrontaliera a favore<br />

dell'area alpina viene intensificata nonché<br />

ampliata sul piano geografico e<br />

tematico.<br />

2. Per il raggiungimento dell'obiettivo di<br />

cui al paragrafo 1, le Parti contraenti<br />

prenderanno misure adeguate in particolare<br />

nei seguenti campi:<br />

a) Popolazione e cultura - al fine di rispettare,<br />

conservare e promuovere<br />

l'identità culturale e sociale <strong>delle</strong><br />

popolazioni locali e di assicurarne<br />

le risorse vitali di base, in particolare<br />

gli insediamenti e lo sviluppo<br />

economico compatibili con l'ambiente,<br />

nonché al fine di favorire la<br />

comprensione reciproca e le relazioni<br />

di collaborazione tra le popolazioni<br />

alpine ed extra-alpine.<br />

b) Pianificazione territoriale - al fine di<br />

garantire l'utilizzazione contenuta e<br />

razionale e lo sviluppo sano ed armonioso<br />

dell'intero territorio, tenendo<br />

in particolare considerazione<br />

i rischi naturali, la prevenzione di<br />

utilizzazioni eccessive o insufficienti,<br />

nonché il mantenimento o il ripristino<br />

di ambienti naturali, mediante<br />

l'identificazione e la valutazione<br />

complessiva <strong>delle</strong> esigenze di utilizzazione,<br />

la pianificazione integrata<br />

e a lungo termine e l'armonizzazione<br />

<strong>delle</strong> misure conseguenti.<br />

c) Salvaguardia della qualità dell'aria<br />

- al fine di ridurre drasticamente le<br />

emissioni inquinanti e i loro effetti<br />

negativi nella regione alpina, nonché<br />

la trasmissione di sostanze inquinanti<br />

provenienti dall'esterno,<br />

ad un livello che non sia nocivo per<br />

l'uomo, la fauna e la flora.<br />

d) Difesa del suolo - al fine di ridurre il<br />

degrado quantitativo e qualitativo<br />

del suolo, in particolare impiegando<br />

tecniche di produzione agricola e<br />

forestale che rispettino il suolo, utilizzando<br />

in misura contenuta suoli e<br />

terreno, limitando l'erosione e l'impermeabilizzazione<br />

dei suoli.<br />

e) Idroeconomia - al fine di conservare<br />

o di ristabilire la qualità naturale<br />

<strong>delle</strong> acque e dei sistemi idrici, in<br />

particolare salvaguardandone la<br />

qualità, realizzando opere idrauliche<br />

compatibili con la natura e<br />

sfruttando l'energia idrica in modo<br />

da tener parimenti conto degli interessi<br />

della popolazione locale e<br />

dell'interesse alla conservazione<br />

dell'ambiente.<br />

f) Protezione della natura e tutela del<br />

paesaggio - al fine di proteggere, di<br />

tutelare e, se necessario, di ripristinare<br />

l'ambiente naturale e il paesaggio,<br />

in modo da garantire stabilmente<br />

l'efficienza degli ecosistemi,<br />

la conservazione della flora e della<br />

fauna e dei loro habitat, la capacità<br />

rigenerativa e la continuità produttiva<br />

<strong>delle</strong> risorse naturali, nonché la<br />

diversità, l'unicità e la bellezza della<br />

Segnali alpini 1<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

55


natura e del paesaggio nel loro insieme.<br />

g) Agricoltura di montagna - al fine di<br />

assicurare, nell'interesse della collettività,<br />

la gestione del paesaggio<br />

rurale tradizionale, nonché una<br />

agricoltura adeguata ai luoghi e in<br />

armonia con l'ambiente, e al fine di<br />

promuoverla tenendo conto <strong>delle</strong><br />

condizioni economiche più difficoltose.<br />

h) Foreste montane - al fine di conservare,<br />

rafforzare e ripristinare le funzioni<br />

della foresta, in particolare<br />

quella protettiva, migliorando la resistenza<br />

degli ecosistemi forestali,<br />

in particolare attuando una silvicoltura<br />

adeguata alla natura e impedendo<br />

utilizzazioni che possano<br />

danneggiare le foreste, tenendo<br />

conto <strong>delle</strong> condizioni economiche<br />

più difficoltose nella regione alpina.<br />

i) Turismo e attività del tempo libero<br />

- al fine di armonizzare le attività<br />

turistiche e del tempo libero con le<br />

esigenze ecologiche e sociali, limitando<br />

le attività che danneggino<br />

l'ambiente e stabilendo, in particolare,<br />

zone di rispetto.<br />

j) Trasporti - al fine di ridurre gli effetti<br />

negativi e i rischi derivanti dal<br />

traffico interalpino e transalpino ad<br />

un livello che sia tollerabile per l'uomo,<br />

la fauna, la flora e il loro habitat,<br />

tra l'altro attuando un più consistente<br />

trasferimento su rotaia dei<br />

trasporti e in particolare del trasporto<br />

merci, soprattutto mediante<br />

la creazione di infrastrutture adeguate<br />

e di incentivi conformi al<br />

mercato, senza discriminazione<br />

sulla base della nazionalità.<br />

k) Energia - al fine di ottenere forme di<br />

56 Segnali alpini 1<br />

produzione, distribuzione e utilizzazione<br />

dell'energia che rispettino la<br />

natura e il paesaggio, e di promuovere<br />

misure di risparmio energetico.<br />

l) Economia dei rifiuti - al fine di assicurare<br />

la raccolta, il riciclaggio e il<br />

trattamento dei rifiuti in maniera<br />

adeguata alle specifiche esigenze<br />

topografiche, geologiche e climatiche<br />

dell'area alpina, tenuto conto in<br />

particolare della prevenzione della<br />

produzione dei rifiuti.<br />

3. Le Parti contraenti concluderanno<br />

Protocolli in cui verrano definiti gli<br />

aspetti particolari per l'attuazione<br />

della presente <strong>Convenzione</strong>.<br />

Articolo 3<br />

Ricerca e osservazione sistematica<br />

Nei settori di cui all'articolo 2, le Parti contraenti<br />

convengono:<br />

a) di effettuare lavori di ricerca e valutazioni<br />

scientifiche, collaborando insieme,<br />

b) di sviluppare programmi comuni o integrati<br />

di osservazione sistematica,<br />

c) di armonizzare ricerche ed osservazioni,<br />

nonché la relativa raccolta dati.<br />

Articolo 4<br />

Collaborazione in campo giuridico,<br />

scientifico, economico e tecnico<br />

1. Le Parti contraenti agevolano e promuovono<br />

lo scambio di informazioni di<br />

natura giuridica, scientifica, economica<br />

e tecnica che siano rilevanti per la<br />

presente <strong>Convenzione</strong>.


2. Le Parti contraenti, al fine della massima<br />

considerazione <strong>delle</strong> esigenze<br />

transfrontaliere e regionali, si informano<br />

reciprocamente sui previsti provvedimenti<br />

di natura giuridica ed economica,<br />

dai quali possono derivare conseguenze<br />

specifiche per la regione alpina<br />

o parte di essa .<br />

3. Le Parti contraenti collaborano con<br />

organizzazioni internazionali, governative<br />

o non governative, ove necessario<br />

per attuare in modo efficace la presente<br />

<strong>Convenzione</strong> e i Protocolli dei quali<br />

esse sono Parti contraenti.<br />

4. Le Parti contraenti provvedono in<br />

modo adeguato ad informare regolarmente<br />

l'opinione pubblica sui risultati<br />

<strong>delle</strong> ricerche e osservazioni, nonché<br />

sulle misure adottate.<br />

5. Gli obblighi derivanti alle Parti contraenti<br />

dalla presente <strong>Convenzione</strong> nel<br />

campo dell'informazione hanno effetto<br />

salvo le leggi nazionali sulla riservatezza.<br />

Informazioni definite riservate debbono<br />

essere trattate come tali.<br />

Articolo 5<br />

Conferenza <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

(Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>)<br />

1. I problemi di interesse comune <strong>delle</strong><br />

Parti contraenti e la loro collaborazione<br />

formano oggetto di sessioni a scadenze<br />

regolari della Conferenza <strong>delle</strong> Parti<br />

contraenti (Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>). La<br />

prima sessione della Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> viene convocata al più tardi un<br />

anno dopo l'entrata in vigore della presente<br />

<strong>Convenzione</strong>, da una Parte contraente<br />

designata di comune accordo.<br />

2. In seguito le sessioni ordinarie della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> hanno luogo di<br />

norma ogni due anni presso la Parte<br />

contraente che detiene la presidenza.<br />

La presidenza e la sede si alternano<br />

dopo ogni sessione ordinaria della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Entrambe sono<br />

stabilite dalla Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

3. La Parte contraente che ha la Presidenza<br />

propone di volta in volta l'ordine<br />

del giorno per la sessione della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Ciascuna Parte contraente<br />

ha il diritto di far inserire punti<br />

ulteriori nell'ordine del giorno.<br />

4. Le Parti contraenti trasmettono alla<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> informazioni sulle<br />

misure da esse adottate per l'attuazione<br />

della presente <strong>Convenzione</strong> e<br />

dei Protocolli dei quali esse sono Parti<br />

contraenti, fatte salve le leggi nazionali<br />

sulla riservatezza.<br />

5. L'Organizzazione <strong>delle</strong> Nazioni Unite,<br />

le sue istituzioni specializzate, il Consiglio<br />

d'Europa, nonché ogni altro Stato<br />

europeo, possono partecipare in qualità<br />

di osservatori alle sessioni della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Lo stesso vale<br />

per le Comunità transfrontaliere di enti<br />

territoriali <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. La Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> può inoltre ammettere come<br />

osservatori organizzazioni internazionali<br />

non governative che svolgano<br />

un'attività in materia.<br />

6. Ha luogo una sessione straordinaria<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ogni qualvolta<br />

essa la deliberi oppure qualora,<br />

nel periodo tra due sessioni, un terzo<br />

<strong>delle</strong> Parti contraenti ne faccia domanda<br />

scritta presso la Parte contraente<br />

che esercita la presidenza.<br />

Segnali alpini 1<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

57


Articolo 6<br />

Compiti della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> esamina lo stato<br />

di attuazione della <strong>Convenzione</strong>, nonché<br />

dei Protocolli con gli allegati, e espleta<br />

nelle sue sessioni in particolare i seguenti<br />

compiti:<br />

a) Adotta le modifiche della presente<br />

<strong>Convenzione</strong> in conformità con la procedura<br />

di cui all'articolo 10.<br />

b) Adotta i Protocolli e i loro allegati, nonché<br />

le loro modifiche in conformità con<br />

la procedura di cui all'articolo 11.<br />

c) Adotta il proprio regolamento interno.<br />

d) Prende le necessarie decisioni in materia<br />

finanziaria<br />

e) Decide la costituzione di Gruppi di<br />

Lavoro ritenuti necessari all'attuazione<br />

della <strong>Convenzione</strong>.<br />

f) Prende atto <strong>delle</strong> valutazioni derivanti<br />

dalle informazioni scientifiche.<br />

g) Delibera o raccomanda misure per la<br />

realizzazione degli obiettivi previsti<br />

dall'articolo 3 e dall'articolo 4, stabilisce<br />

la forma, l'oggetto e la frequenza<br />

della trasmissione <strong>delle</strong> informazioni<br />

da presentare ai sensi dell'articolo 5,<br />

paragrafo 4, e prende atto <strong>delle</strong> informazioni<br />

medesime nonché <strong>delle</strong> relazioni<br />

presentate dai Gruppi di Lavoro.<br />

h) Assicura l'espletamento <strong>delle</strong> necessarie<br />

attività di segretariato.<br />

Articolo 7<br />

Delibere della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

1. Salvo quanto stabilito diversamente<br />

qui di seguito, la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

delibera per consenso. Riguardo ai<br />

58 Segnali alpini 1<br />

compiti indicati alle lettere c, f e g<br />

dell'articolo 6, qualora risultino esauriti<br />

tutti i tentativi di raggiungere il consenso<br />

e il presidente ne prenda atto<br />

espressamente, si delibera a maggioranza<br />

di tre quarti <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

presenti e votanti.<br />

2. Nella Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ciascuna<br />

Parte contraente dispone di un voto.<br />

La Comunità Economica Europea<br />

esercita il diritto di voto nell'ambito<br />

<strong>delle</strong> proprie competenze, esprimendo<br />

un numero di voti corrispondente al<br />

numero dei suoi Stati membri che<br />

sono Parti contraenti della presente<br />

<strong>Convenzione</strong>; la Comunità Economica<br />

Europea non esercita il diritto di voto<br />

qualora i rispettivi Stati membri esercitino<br />

il proprio diritto di voto.<br />

Articolo 8<br />

Comitato Permanente<br />

1. E' istituito, quale organo esecutivo, il<br />

Comitato Permanente della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, formato dai delegati <strong>delle</strong><br />

Parti contraenti .<br />

2. Le Parti firmatarie che non abbiano<br />

ancora ratificato la <strong>Convenzione</strong> partecipano<br />

alle sessioni del Comitato Permanente<br />

con status di osservatori. Lo<br />

stesso status può inoltre essere concesso<br />

ad ogni Paese alpino che non<br />

abbia ancora firmato la presente <strong>Convenzione</strong><br />

e ne faccia domanda.<br />

3. Il Comitato Permanente adotta il proprio<br />

regolamento interno.<br />

4. Il Comitato Permanente delibera inoltre<br />

sulle modalità dell'eventuale partecipazione<br />

alle proprie sessioni di rap-


presentanti di organizzazioni governative<br />

e non governative.<br />

5. La Parte contraente che presiede la<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> assume la presidenza<br />

del Comitato Permanente.<br />

6. Il Comitato Permanente espleta in particolare<br />

i seguenti compiti:<br />

a) esamina le informazioni trasmesse<br />

dalle Parti contraenti ai sensi<br />

dell'articolo 5, paragrafo 4, per presentarne<br />

rapporto alla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>,<br />

b) raccoglie e valuta la documentazione<br />

relativa all'attuazione della <strong>Convenzione</strong><br />

e dei Protocolli con gli allegati,<br />

e la sottopone all'esame<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, ai sensi<br />

dell'articolo 6,<br />

c) riferisce alla Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sull' attuazione <strong>delle</strong> delibere da<br />

essa adottate,<br />

d) prepara le sessioni della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> nei loro contenuti e<br />

può proporre punti dell'ordine del<br />

giorno nonché ulteriori misure relative<br />

all'attuazione della <strong>Convenzione</strong><br />

e dei rispettivi Protocolli,<br />

e) insedia i Gruppi di Lavoro per l'elaborazione<br />

di Protocolli e di raccomandazioni<br />

ai sensi dell'articolo 6,<br />

lettera e, e coordina la loro attività,<br />

f) esamina e armonizza i contenuti dei<br />

progetti di Protocollo in una visione<br />

unitaria e globale e li sottopone alla<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>,<br />

g) propone alla Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

misure e raccomandazioni per la<br />

realizzazione degli obiettivi contenuti<br />

nella <strong>Convenzione</strong> e nei Protocolli.<br />

7. Le delibere nel Comitato Permanente<br />

vengono adottate in conformità con le<br />

disposizioni di cui all'articolo 7.<br />

Articolo 9<br />

Segretariato<br />

La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> può deliberare<br />

per consenso l'istituzione di un Segretariato<br />

Permanente.<br />

Articolo 10<br />

Modifiche della <strong>Convenzione</strong><br />

Ciascuna Parte contraente può presentare<br />

alla Parte contraente che presiede la Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> proposte di modifica<br />

della <strong>Convenzione</strong>. Tali proposte saranno<br />

trasmesse dalla Parte contraente che presiede<br />

la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> alle Parti<br />

contraenti e alle Parti firmatarie almeno sei<br />

mesi prima dell'inizio della Sessione della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> in cui saranno prese<br />

in esame. Le modifiche della <strong>Convenzione</strong><br />

entrano in vigore in conformità con le disposizioni<br />

di cui ai paragrafi 2, 3 e 4<br />

dell'articolo 12.<br />

Articolo 11<br />

Protocolli e loro modifiche<br />

1. I progetti di Protocollo di cui all'articolo<br />

2, paragrafo 3 vengono trasmessi<br />

dalla Parte contraente che presiede la<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> alle Parti contraenti<br />

e alle Parti firmatarie almeno sei<br />

mesi prima dell'inizio della sessione<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> che li prenderà<br />

in esame.<br />

2. I Protocolli adottati dalla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vengono firmati in occasione<br />

Segnali alpini 1<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

59


<strong>delle</strong> sue sessioni o successivamente<br />

presso il Depositario. Essi entrano in<br />

vigore per quelle Parti contraenti che li<br />

abbiano ratificati, accettati o approvati.<br />

Per l'entrata in vigore di un Protocollo<br />

sono necessarie almento tre ratifiche<br />

o accettazioni o approvazioni. Gli<br />

strumenti suddetti vengono depositati<br />

presso la Repubblica d'Austria in qualità<br />

di Depositario.<br />

3. Qualora i Protocolli non contengano<br />

disposizioni diverse, per l'entrata in<br />

vigore e per la denuncia si applicano<br />

per analogia le disposizioni degli articoli<br />

10, 13 e 14.<br />

4. Per le modifiche dei Protocolli si applicano<br />

le corrispondenti disposizioni dei<br />

paragrafi 1, 2 e 3.<br />

Articolo 12<br />

Firma e ratifica<br />

1. La presente <strong>Convenzione</strong> è depositata<br />

per la firma presso la Repubblica d'Austria<br />

in qualità di Depositario, a decorrere<br />

dal 7 novembre 1991.<br />

2. La <strong>Convenzione</strong> deve essere sottoposta<br />

a ratifica o accettazione o approvazione.<br />

Gli strumenti di ratifica o accettazione<br />

o approvazione vengono depositati<br />

presso il Depositario.<br />

3. La <strong>Convenzione</strong> entra in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno in cui tre Stati abbiano<br />

espresso la propria adesione<br />

alla <strong>Convenzione</strong> in conformità con il<br />

paragrafo 2.<br />

4. Per ciascuna Parte firmataria, che abbia<br />

espresso successivamente la propria<br />

adesione alla <strong>Convenzione</strong> in<br />

conformità con le disposizioni del paragrafo<br />

2, la <strong>Convenzione</strong> entra in vi-<br />

60 Segnali alpini 1<br />

gore tre mesi dopo il deposito dello<br />

strumento di ratifica o accettazione o<br />

approvazione.<br />

Articolo 13<br />

Denuncia<br />

1. Ciascuna Parte contraente può denunciare<br />

in qualsiasi momento la presente<br />

<strong>Convenzione</strong> mediante una notifica<br />

indirizzata al Depositario.<br />

2. La denuncia avrà effetto il primo giorno<br />

del mese successivo alla scadenza<br />

di un periodo di sei mesi a partire dalla<br />

data di ricevimento della notifica da<br />

parte del Depositario.<br />

Articolo 14<br />

Notifiche<br />

Il Depositario notifica alle Parti contraenti<br />

ed alle Parti firmatarie:<br />

- gli atti di firma,<br />

- i depositi di strumenti di ratifica o accettazione<br />

o approvazione<br />

- la data di entrata in vigore della presente<br />

<strong>Convenzione</strong> ai sensi dell'articolo<br />

12,<br />

- le dichiarazioni rilasciate ai sensi<br />

dell'articolo 1, paragrafi 2 e 3,<br />

- le notifiche effettuate ai sensi dell'articolo<br />

13 e le date in cui le denunce<br />

hanno effetto.<br />

In fede di ciò la presente <strong>Convenzione</strong> è<br />

stata sottoscritta dai firmatari debitamente<br />

autorizzati.


Fatto a Salisburgo, il 7 novembre 1991, in<br />

lingua francese, italiana, slovena e tedesca,<br />

laddove ciascuno dei quattro testi fa<br />

egualmente fede, in un originale deposita-<br />

to presso l'Archivio di Stato Austriaco. Il<br />

Depositario trasmette copie certificate<br />

conformi alle Parti firmatarie.<br />

Segnali alpini 1<br />

61<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile<br />

Segnali alpini 1<br />

63<br />

Protocollo Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

in conformità con il loro mandato in base<br />

alla <strong>Convenzione</strong> per la Protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>), del 7 novembre<br />

1991, di assicurare una politica globale<br />

di protezione e di sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino;<br />

in attuazione dei loro impegni di cui all’articolo<br />

2, commi 2 e 3 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

consapevoli che il territorio alpino rappresenta<br />

un’area di importanza europea e<br />

costituisce un patrimonio specifico e diversificato<br />

per formazione geomorfologica,<br />

clima, acque, vegetazione e fauna, paesaggio<br />

e cultura e che l’alta montagna, le<br />

valli alpine e le zone prealpine formano<br />

unità ambientali la cui conservazione non<br />

deve interessare soltanto gli Stati alpini;<br />

coscienti che le <strong>Alpi</strong> costituiscono lo spazio<br />

di vita e di sviluppo della popolazione<br />

locale;<br />

convinti che la popolazione locale debba<br />

essere posta nelle condizioni di determinare<br />

essa stessa le prospettive del proprio<br />

sviluppo sociale, culturale e economico,<br />

64 Segnali alpini 1<br />

nonché di concorrere alla sua realizzazione<br />

nel quadro del vigente ordinamento istituzionale;<br />

consapevoli che il territorio alpino assolve<br />

inoltre a diverse altre funzioni di interesse<br />

generale, in particolare come spazio turistico<br />

e ricreativo, nonché come sede di<br />

importanti vie di comunicazione europea;<br />

considerato che i limiti naturali del territorio<br />

e la sensibilità degli ecosistemi pongono<br />

problemi di compatibilità con l’incremento<br />

della popolazione locale e non,<br />

nonché con il sensibile aumento del fabbisogno<br />

di superfici necessarie alle predette<br />

funzioni, con conseguenti compromissioni<br />

o rischi per l’equilibrio ecologico del territorio<br />

alpino;<br />

consapevoli che questo fabbisogno non è<br />

diffuso uniformemente, ma si concentra in<br />

singole zone mentre altre sono invece colpite<br />

dalla carenza di attività e dall’esodo<br />

rurale;<br />

considerato che in presenza di questi rischi<br />

è diventata necessaria una particolare<br />

attenzione alle strette interrelazioni tra attività<br />

dell’uomo, soprattutto in campo agricolo<br />

e forestale, e la salvaguardia degli<br />

ecosistemi, che rendono il territorio alpino<br />

estremamente sensibile ai mutamenti <strong>delle</strong><br />

condizioni in cui si esplicano le attività sociali<br />

e economiche, e richiedono misure<br />

adeguate e diversificate, d’intesa con la<br />

popolazione locale, con i rappresentanti<br />

politici e con gli operatori economici e le<br />

associazioni;<br />

considerato che le politiche di pianificazione<br />

territoriale, già praticate in modo da ridurre<br />

le disparità e da rafforzare la solida-


ietà, debbono essere continuate e adattate,<br />

affinché esse possano svolgere pienamente<br />

la loro funzione preventiva, tenendo<br />

maggiormente conto <strong>delle</strong> esigenze ambientali;<br />

coscienti che la protezione dell’ambiente,<br />

la promozione sociale e culturale e lo sviluppo<br />

economico del territorio alpino costituiscono<br />

obiettivi di pari importanza, e<br />

che occorre pertanto ricercare tra di essi<br />

un equilibrio adeguato e durevole;<br />

convinti che molti problemi del territorio<br />

alpino possono essere risolti nel modo<br />

migliore dagli stessi enti territoriali direttamente<br />

interessati;<br />

convinti che bisogna promuovere la cooperazione<br />

transfrontaliera tra gli enti territoriali<br />

direttamente interessati in funzione<br />

di uno sviluppo armonico;<br />

convinti che le svantaggiate condizioni<br />

naturali di produzione soprattutto nel settore<br />

agricolo e forestale, possono mettere<br />

in dubbio le basi economiche della popolazione<br />

locale e possono compromettere il<br />

territorio alpino come spazio di vita e ricreativo;<br />

convinti che la messa a disposizione del<br />

territorio alpino sia come area che svolge<br />

funzioni di interesse generale, in particolare<br />

funzioni protettive e legate all’equilibrio<br />

ecologico, sia come area turistica e ricreativa,<br />

può giustificare misure di sostegno<br />

adeguate;<br />

convinti che determinati problemi possono<br />

essere risolti soltanto sul piano transfrontaliero<br />

e richiedono misure comuni<br />

degli Stati alpini;<br />

hanno convenuto quanto segue:<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile<br />

65


Capitolo I<br />

Disposizioni generali<br />

Articolo 1<br />

Finalità<br />

Gli obiettivi della pianificazione territoriale<br />

e dello sviluppo sostenibile nel territorio<br />

alpino sono:<br />

a) riconoscere le esigenze specifiche del<br />

territorio alpino nel quadro <strong>delle</strong> politiche<br />

nazionali e europee;<br />

b) armonizzare l’uso del territorio con le<br />

esigenze e con gli obiettivi ecologici;<br />

c) gestire le risorse e il territorio in modo<br />

parsimonioso e compatibile con l’ambiente;<br />

d) riconoscere gli interessi specifici della<br />

popolazione alpina mediante un impegno<br />

rivolto ad assicurare nel tempo le<br />

loro basi di sviluppo;<br />

e) favorire contemporaneamente uno sviluppo<br />

economico e una distribuzione<br />

equilibrata della popolazione nel territorio<br />

alpino;<br />

f) rispettare le identità regionali e le peculiarità<br />

culturali;<br />

g) favorire le pari opportunità della popolazione<br />

locale nello sviluppo sociale,<br />

culturale e economico, nel rispetto<br />

<strong>delle</strong> competenze territoriali;<br />

h) tener conto degli svantaggi naturali,<br />

<strong>delle</strong> prestazioni d’interesse generale,<br />

<strong>delle</strong> limitazioni dell’uso <strong>delle</strong> risorse e<br />

del prezzo per l’uso <strong>delle</strong> stesse corrispondente<br />

al loro valore reale.<br />

66 Segnali alpini 1<br />

Articolo 2<br />

Impegni fondamentali<br />

Conformemente agli obiettivi della pianificazione<br />

territoriale e dello sviluppo sostenibile<br />

del territorio alpino, di cui all’articolo 1,<br />

le Parti contraenti convengono di creare<br />

condizioni generali che permettano di:<br />

a) rafforzare la capacità di agire degli enti<br />

territoriali conformemente al principio<br />

di sussidiarietà;<br />

b) realizzare strategie regionali specifiche<br />

e le relative strutture;<br />

c) assicurare la solidarietà tra gli enti territoriali,<br />

a livello di ognuna <strong>delle</strong> Parti<br />

contraenti, mediante misure efficaci;<br />

d) adottare, nei casi di limitazione dell’uso<br />

<strong>delle</strong> risorse naturali e in presenza di<br />

condizioni svantaggiate riconosciute<br />

per le attività economiche nel territorio<br />

alpino, le misure di sostegno necessarie<br />

a mantenere tali attività a condizione<br />

che tali misure siano compatibili<br />

con l’ambiente;<br />

e) incoraggiare l’armonizzazione <strong>delle</strong><br />

politiche di pianificazione territoriale,<br />

di sviluppo e di protezione mediante la<br />

cooperazione internazionale.<br />

Le Parti contraenti si impegnano a provvedere<br />

alle misure necessarie al conseguimento<br />

degli obiettivi di cui all’articolo 1,<br />

nel rispetto del principio di sussidiarietà.


Articolo 3<br />

Considerazione dei criteri di protezione<br />

ambientale nelle politiche di<br />

pianificazione territoriale e di sviluppo<br />

sostenibile<br />

Le politiche di pianificazione territoriale e<br />

di sviluppo sostenibile mirano all’armonizzazione<br />

tempestiva degli interessi economici<br />

con le esigenze di protezione dell’ambiente,<br />

con particolare riguardo:<br />

a) alla salvaguardia e al ripristino<br />

dell’equilibrio ecologico e della biodiversità<br />

<strong>delle</strong> regioni alpine;<br />

b) alla salvaguardia e alla gestione della<br />

diversità dei siti e dei paesaggi naturali<br />

e rurali, nonché dei siti urbani di valore;<br />

c) all’uso parsimonioso e compatibile<br />

con l’ambiente <strong>delle</strong> risorse naturali-<br />

suolo, aria, acque, flora e fauna, energia;<br />

d) alla tutela degli ecosistemi, <strong>delle</strong> specie<br />

e degli elementi paesaggistici rari;<br />

e) al ripristino di ambienti naturali e urbanizzati<br />

degradati;<br />

f) alla protezione contro i rischi naturali;<br />

g) alla realizzazione compatibile con<br />

l’ambiente e il paesaggio di costruzioni<br />

e impianti necessari allo sviluppo;<br />

h) al rispetto <strong>delle</strong> peculiarità culturali<br />

<strong>delle</strong> regioni alpine.<br />

Articolo 4<br />

Cooperazione internazionale<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a rimuovere<br />

gli ostacoli alla cooperazione<br />

internazionale tra gli enti territoriali del<br />

territorio alpino, e a promuovere la<br />

soluzione dei problemi comuni mediante<br />

una collaborazione al livello<br />

territoriale più idoneo.<br />

2. Le Parti contraenti favoriscono una<br />

maggiore cooperazione internazionale<br />

tra le rispettive istituzioni competenti,<br />

in particolare nell’elaborazione dei piani<br />

e/o programmi territoriali e per lo<br />

sviluppo sostenibile ai sensi dell’articolo<br />

8, a livello nazionale e regionale,<br />

nonché nella definizione dei piani settoriali<br />

di rilevanza territoriale. Nelle<br />

aree di confine, questa cooperazione<br />

mira soprattutto a coordinare la pianificazione<br />

territoriale con lo sviluppo<br />

economico e le esigenze ambientali.<br />

3. Quando gli enti territoriali non possono<br />

adottare talune misure, poiché di competenza<br />

nazionale o internazionale,<br />

occorre assicurare loro la possibilità di<br />

rappresentare efficacemente gli interessi<br />

della popolazione.<br />

Articolo 5<br />

Considerazione <strong>delle</strong> finalità nelle altre<br />

politiche<br />

Tenuto conto dello sviluppo perseguito del<br />

territorio le Parti contraenti si impegnano a<br />

considerare gli obiettivi stabiliti da questo<br />

Protocollo anche nelle altre loro politiche,<br />

in particolare nel campo dello sviluppo regionale,<br />

dell’urbanistica, dei trasporti, del<br />

turismo, dell’economia agricola e forestale,<br />

della protezione dell’ambiente, nonché<br />

dell’approvvigionamento, soprattutto di<br />

acqua e energia, anche allo scopo di ridurre<br />

gli eventuali effetti negativi o contraddittori.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile<br />

67


Articolo 6<br />

Coordinamento <strong>delle</strong> politiche settoriali<br />

Le Parti contraenti istituiscono strumenti di<br />

coordinamento <strong>delle</strong> politiche settoriali,<br />

laddove questi non esistano già, al fine di<br />

promuovere lo sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino e <strong>delle</strong> sue regioni, sforzandosi<br />

di trovare a tal fine soluzioni compatibili<br />

con la tutela dell’ambiente e la gestione<br />

sostenibile <strong>delle</strong> risorse naturali, e a<br />

prevenire i rischi connessi a monoeconomie,<br />

promuovendo la diversificazione <strong>delle</strong><br />

attività e l’orientamento dei partner verso<br />

obiettivi comuni.<br />

Articolo 7<br />

Partecipazione degli enti territoriali<br />

1. Ciascuna Parte contraente stabilisce,<br />

nel quadro istituzionale vigente, il livello<br />

più idoneo alla concertazione e cooperazione<br />

tra le istituzioni e gli enti<br />

territoriali direttamente interessati, al<br />

fine di promuovere una responsabilità<br />

solidale e, in particolare, di valorizzare<br />

e di sviluppare le sinergie potenziali<br />

nell’attuazione della politica di pianificazione<br />

territoriale e di sviluppo sostenibile,<br />

nonché <strong>delle</strong> misure conseguenti.<br />

2. Nel rispetto <strong>delle</strong> loro competenze, nel<br />

quadro istituzionale vigente, gli enti<br />

territoriali direttamente interessati partecipano<br />

ai diversi stadi di preparazione<br />

e attuazione <strong>delle</strong> relative politiche<br />

e misure.<br />

68 Segnali alpini 1<br />

Capitolo II<br />

Misure specifiche<br />

Articolo 8<br />

Piani e/o programmi territoriali e di<br />

sviluppo sostenibile<br />

1. La realizzazione degli obiettivi di pianificazione<br />

territoriale e di sviluppo sostenibile<br />

è conseguita, nel quadro <strong>delle</strong><br />

leggi e dei regolamenti vigenti <strong>delle</strong><br />

Parti contraenti, elaborando piani e/o<br />

programmi territoriali e di sviluppo sostenibile.<br />

2. Questi piani e/o programmi sono definiti<br />

per tutto il territorio alpino al livello<br />

degli enti territoriali competenti.<br />

3. Essi sono elaborati da parte o con la<br />

partecipazione degli enti territoriali<br />

competenti, e di concerto con gli enti<br />

territoriali confinanti eventualmente a<br />

livello transfrontaliero, e vengono coordinati<br />

tra i diversi livelli territoriali.<br />

4. Essi stabiliscono gli indirizzi di sviluppo<br />

sostenibile e di pianificazione territoriale<br />

di aree continue e vengono regolarmente<br />

riesaminati e, quand’è il<br />

caso, modificati. La loro elaborazione<br />

e la loro attuazione si basano su rilevamenti<br />

e studi preliminari, con cui vengono<br />

definite le caratteristiche del territorio<br />

in questione.<br />

Articolo 9<br />

Contenuti dei piani e/o programmi<br />

territoriali e di sviluppo sostenibile<br />

I piani e/o programmi territoriali e di sviluppo<br />

sostenibile comprendono, al livello ter-


itoriale più idoneo e tenuto conto <strong>delle</strong><br />

condizioni territoriali specifiche, in<br />

particolare:<br />

1. Sviluppo economico regionale<br />

a) misure atte ad assicurare alla popolazione<br />

locale un’offerta di lavoro<br />

soddisfacente e la disponibilità di<br />

beni e servizi necessari allo sviluppo<br />

economico, sociale e culturale e<br />

a garantire pari opportunità;<br />

b) misure atte a favorire la diversificazione<br />

economica al fine di rimuovere<br />

le carenze strutturali e i rischi di<br />

monoeconomie;<br />

c) misure finalizzate a rafforzare la<br />

cooperazione tra economia agricola<br />

e forestale, turismo e artigianato,<br />

in particolare attraverso la combinazione<br />

di attività creatrici<br />

d’impiego.<br />

2. Aree rurali<br />

a) riserva dei terreni adatti all’agricoltura,<br />

all’economia forestale e pastorizia;<br />

b) definizione di misure per il mantenimento<br />

e lo sviluppo dell’economia<br />

agricola e forestale di montagna;<br />

c) conservazione e risanamento di<br />

territori di grande valore ecologico<br />

e culturale;<br />

d) determinazione <strong>delle</strong> aree e degli<br />

impianti necessari alle attività del<br />

tempo libero nel rispetto degli altri<br />

usi del suolo;<br />

e) determinazione <strong>delle</strong> zone esposte<br />

a rischi naturali, dove va evitata il<br />

più possibile la realizzazione di costruzioni<br />

e impianti.<br />

3. Aree urbanizzate<br />

a) delimitazione adeguata e contenuta<br />

<strong>delle</strong> aree urbanizzabili, nonché misure<br />

volte ad assicurare che le su-<br />

perfici così delimitate vengono effettivamente<br />

edificate;<br />

b) riserva di terreni necessari alle attività<br />

economiche e culturali, ai servizi<br />

di approvvigionamento, nonché<br />

alle attività del tempo libero;<br />

c) determinazione <strong>delle</strong> zone esposte<br />

a rischi naturali, in cui va evitata il<br />

più possibile la realizzazione di costruzioni<br />

e impianti;<br />

d) conservazione e realizzazione di<br />

spazi verdi nei centri abitati e di<br />

aree suburbane per il tempo libero;<br />

e) limitazione <strong>delle</strong> seconde<br />

abitazioni;<br />

f) urbanizzazione indirizzata e concentrata<br />

agli assi serviti dalle infrastrutture<br />

di trasporti e/o in continuità<br />

con le costruzioni esistenti;<br />

g) conservazione dei siti urbani caratteristici;<br />

h) conservazione e ricupero del patrimonio<br />

architettonico caratteristico.<br />

4. Protezione della natura e del<br />

paesaggio<br />

a) delimitazione di aree di protezione<br />

della natura e del paesaggio, nonché<br />

per la tutela dei corsi d’acqua e<br />

di altre risorse naturali vitali;<br />

b) delimitazione di zone di quiete e di<br />

aree in cui sono limitate o vietate la<br />

costruzione di edifici e infrastrutture,<br />

nonché altre attività dannose.<br />

5. Trasporti<br />

a) misure atte a migliorare i collegamenti<br />

regionali e sopraregionali;<br />

b) misure atte a favorire l’uso dei mezzi<br />

di trasporto compatibili con l’ambiente;<br />

c) misure atte a rafforzare il coordinamento<br />

e la cooperazione tra i diversi<br />

mezzi di trasporto;<br />

d) misure di contenimento del traffico,<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile<br />

69


ivi compresa, eventualmente, la limitazione<br />

del traffico motorizzato;<br />

e) misure di miglioramento dell’offerta<br />

di trasporto pubblico per la popolazione<br />

locale e gli ospiti.<br />

Articolo 10<br />

Compatibilità dei progetti<br />

1. Le Parti contraenti realizzano le condizioni<br />

necessarie all’esame degli effetti<br />

diretti e indiretti dei progetti, sia pubblici<br />

che privati, suscettibili di compromettere<br />

in misura rilevante e duratura<br />

la natura, il paesaggio, il patrimonio<br />

architettonico e il territorio. Questo<br />

esame tiene conto <strong>delle</strong> condizioni di<br />

vita della popolazione locale, in particolare<br />

dei suoi interessinel campo dello<br />

sviluppo economico, sociale e culturale.<br />

Il risultato di questo esame viene<br />

considerato nelle decisioni relative<br />

all’autorizzazione o alla realizzazione<br />

dei progetti.<br />

2. Quando un progetto ha ripercussioni<br />

sulla pianificazione territoriale, sullo<br />

sviluppo sostenibile e sulle condizioni<br />

ambientali di una Parte contraente<br />

confinante, se ne dovranno informare<br />

tempestivamente gli organi competenti.<br />

L’informazione dev’essere trasmessa<br />

in tempo utile per consentire un<br />

esame e una presa di posizione integrati<br />

nel processo decisionale.<br />

70 Segnali alpini 1<br />

Articolo 11<br />

Uso <strong>delle</strong> risorse, prestazioni di<br />

interesse generale, ostacoli naturali<br />

per la produzione e limitazioni dell’uso<br />

<strong>delle</strong> risorse<br />

Le Parti contraenti esaminano in che misura<br />

sia possibile in conformità con il rispettivo<br />

diritto nazionale:<br />

a) imputare agli utenti di risorse alpine<br />

prezzi di mercato che comprendono<br />

nel loro valore economico il costo della<br />

messa a disposizione di tali risorse;<br />

b) compensare le prestazioni rese nell’interesse<br />

generale;<br />

c) provvedere ad un’equa compensazione<br />

per le attività economiche, soprattutto<br />

nel campo dell’economia agricola<br />

e forestale, svantaggiate a causa <strong>delle</strong><br />

difficoltà naturali di produzione;<br />

d) assicurare un’equa remunerazione,<br />

definita mediante norme giuridiche o<br />

contratti, di ulteriori limitazioni consistenti<br />

per ottenere uno sfruttamento<br />

economico compatibile con l’ambiente<br />

del potenziale territoriale naturale.<br />

Articolo 12<br />

Misure economiche e finanziarie<br />

1. Le Parti contraenti esaminano le possibilità<br />

di sostegno allo sviluppo sostenibile<br />

del territorio alpino – obiettivo<br />

perseguito con il presente Protocollo<br />

– mediante misure economiche e finanziarie.<br />

2. Le seguenti misure sono da considerarsi<br />

integrative rispetto a quelle di cui<br />

all’articolo 11:


a) misure di compensazione tra enti<br />

territoriali al livello piu idoneo;<br />

b) riorientamento <strong>delle</strong> politiche per i<br />

settori tradizionali, e impiego razionale<br />

degli incentivi esistenti;<br />

c) sostegno a progetti transfrontalieri.<br />

3. Le Parti contraenti esaminano l’impatto,<br />

sull’ambiente e sul territorio, dei<br />

provvedimenti economici e finanziari,<br />

in atto e da adottare, attribuendo priorità<br />

alle misure compatibili con la protezione<br />

dell’ambiente e con gli obiettivi<br />

dello sviluppo sostenibile.<br />

Articolo 13<br />

Misure integrative<br />

Le Parti contraenti possono adottare misure<br />

integrative a quelle previste dal presente<br />

Protocollo per la pianificazione territoriale<br />

e lo sviluppo sostenibile.<br />

Capitolo III<br />

Ricerca, formazione e<br />

informazione<br />

Articolo 14<br />

Ricerca e osservazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono e armonizzano,<br />

in stretta cooperazione, la<br />

ricerca e l’osservazione sistematica in<br />

funzione di una migliore conoscenza<br />

<strong>delle</strong> interazioni tra territorio, economia<br />

e ambiente nelle <strong>Alpi</strong>, e di un’analisi<br />

di loro futuri sviluppi.<br />

2. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

i risultati nazionali della ricerca e<br />

dell’osservazione sistematica siano<br />

raccolti in un sistema comune di osservazione<br />

e informazione permanenti<br />

e siano resi pubblicamente accessibili<br />

nel quadro istituzionale vigente.<br />

Articolo 15<br />

Formazione e informazione<br />

Le Parti contraenti promuovono la formazione<br />

e l’aggiornamento, nonché l’informazione<br />

pubblica in relazione agli obiettivi,<br />

alle misure e all’attuazione del presente<br />

Protocollo.<br />

Capitolo IV<br />

Attuazione, controllo e<br />

valutazione<br />

Articolo 16<br />

Attuazione<br />

Le Parti contraenti si impegnano ad assicurare<br />

l’attuazione del presente Protocollo<br />

mediante misure adeguate nel quadro istituzionale<br />

vigente.<br />

Articolo 17<br />

Controllo del rispetto degli obblighi<br />

1. Le Parti contraenti presentano regolarmente<br />

al Comitato permanente un resoconto<br />

sulle misure adottate in base<br />

Segnali alpini 1<br />

71<br />

Protocollo Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile


al presente Protocollo. Nel resoconto è<br />

indicata anche l’efficacia <strong>delle</strong> misure<br />

adottate. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> stabilisce<br />

la periodicità dei resoconti.<br />

2. Il Comitato permanente esamina i resoconti<br />

al fine di verificare se le Parti<br />

contraenti hanno assolto agli obblighi<br />

derivanti dal presente Protocollo. Esso<br />

può chiedere ulteriori informazioni alle<br />

Parti contraenti interessate o assumere<br />

informazioni da altre fonti.<br />

3. Il Comitato permanente redige un resoconto<br />

per la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sul rispetto da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

degli obblighi derivanti dal presente<br />

Protocollo.<br />

4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> prende atto di<br />

questo resoconto. Essa, qualora constati<br />

un mancato adempimento degli<br />

obblighi, può adottare raccomandazioni.<br />

Articolo 18<br />

Valutazione dell’efficacia <strong>delle</strong><br />

disposizioni<br />

1. Le Parti contraenti esaminano e valutano<br />

ad intervalli regolari le disposizioni<br />

contenute nel presente Protocollo,<br />

sotto il profilo della loro efficacia. Per<br />

quanto sarà necessario al conseguimento<br />

degli obiettivi del presente Protocollo,<br />

esse prenderanno in considerazione<br />

la possibilità di adottare modifiche<br />

appropriate del Protocollo<br />

medesimo.<br />

2. A questa valutazione partecipano gli<br />

enti territoriali, nel quadro istituzionale<br />

vigente. Possono essere sentite le organizzazioni<br />

non-governative attive nel<br />

campo specifico.<br />

72 Segnali alpini 1<br />

Capitolo V<br />

norme finali<br />

Articolo 19<br />

Corrispondenza tra la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e il Protocollo<br />

1. Il presente Protocollo costituisce un<br />

Protocollo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

ai sensi dell’articolo 2 e degli altri articoli<br />

pertinenti della stessa <strong>Convenzione</strong>.<br />

2. Possono divenire Parti contraenti del<br />

presente Protocollo esclusivamente le<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Ogni denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vale anche come denuncia<br />

del presente Protocollo.<br />

3. Quando la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

questioni concernenti il presente<br />

Protocollo, solo le Parti contraenti dello<br />

stesso Protocollo sono ammesse<br />

alle relative votazioni.<br />

Articolo 20<br />

Firma e ratifica<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per<br />

la firma da parte degli Stati firmatari<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della<br />

Comunità Europea, il 20 dicembre<br />

1994 nonché dal 15 gennaio 1995<br />

presso la Repubblica d’Austria quale<br />

Depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dallo stesso Protocollo, tre


mesi dopo il giorno in cui tre Stati<br />

avranno depositato il loro strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o<br />

approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di una modifica del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contraente<br />

del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente dello stesso Protocollo<br />

modificato.<br />

Articolo 21<br />

Notifiche<br />

Il Depositario notifica a ciascuno Stato nominato<br />

nel preambolo e alla Comunità Europea<br />

in relazione al presente Protocollo:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione;<br />

c) ciascuna data di entrata in vigore;<br />

d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Chambéry, il 20 dicembre 1994, in<br />

lingua francese, italiana, slovena e tedesca,<br />

laddove ciascuno dei quattro testi fa<br />

egualmente fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato Austriaco. Il<br />

Depositario trasmette copie certificate<br />

conformi alle Parti firmatarie.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile<br />

73


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Agricoltura di montagna<br />

Segnali alpini 1 75<br />

Protocollo Agricoltura di montagna


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

in conformità con il loro mandato in base<br />

alla <strong>Convenzione</strong> per la Protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>), del 7 novembre<br />

1991, di assicurare una politica globale<br />

di protezione e di sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino;<br />

in attuazione dei loro impegni di cui all’articolo<br />

2, commi 2 e 3 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

coscienti della propria responsabilità affinché<br />

la gestione economica del paesaggio<br />

rurale tradizionale, nonché un’agricoltura<br />

adatta ai siti e compatibile con l’ambiente<br />

siano mantenute nell’interesse generale e<br />

incentivate in considerazione <strong>delle</strong> condizioni<br />

economiche più difficoltose;<br />

consapevoli del fatto che il territorio alpino,<br />

con la sua ricchezza di risorse naturali,<br />

le sue risorse idriche, il suo potenziale<br />

agricolo, il suo significato storico e culturale,<br />

il suo valore di spazio europeo di vita, di<br />

attività economiche e ricreative, nonché<br />

per le vie di transito che lo attraversano,<br />

sarà anche nel futuro d’importanza vitale,<br />

particolarmente per la popolazione locale,<br />

ma anche per quella di altri territori;<br />

76 Segnali alpini 1<br />

convinti che, la popolazione locale debba<br />

essere posta nelle condizioni di determinare<br />

essa stessa le prospettive del proprio<br />

sviluppo sociale, culturale e economico,<br />

nonché di concorrere alla sua realizzazione<br />

nel quadro del vigente ordinamento istituzionale;<br />

convinti che gli interessi economici debbano<br />

essere conciliati con le esigenze ecologiche,<br />

nel rispetto <strong>delle</strong> peculiarità <strong>delle</strong><br />

singole regioni, nonché del ruolo centrale<br />

dell’agricoltura;<br />

in considerazione del significato, che da<br />

sempre ha avuto l’agricoltura nel territorio<br />

alpino, e dell’indispensabile contributo con<br />

cui questo settore economico concorrerà,<br />

come mezzo di sostentamento fondamentale,<br />

anche in futuro e particolarmente nelle<br />

zone montane, al mantenimento di un’adeguata<br />

densità di insediamenti, all’approvvigionamento<br />

alimentare della popolazione,<br />

alla produzione di prodotti tipici di qualità,<br />

alla conservazione e alla cura del paesaggio<br />

rurale – tra l’altro per la sua valorizzazione<br />

turistica, alla difesa del suolo contro<br />

erosioni, valanghe e inondazioni;<br />

consapevoli che metodi e intensità degli<br />

usi agricoli esercitano un’influenza determinante<br />

sulla natura e sul paesaggio, e<br />

che al paesaggio rurale, coltivato in modo<br />

estensivo dev’essere attribuita una funzione<br />

essenziale come habitat per flora e<br />

fauna alpine;<br />

riconosciuto che l’attività degli agricoltori è<br />

soggetta a condizioni più difficoltose di<br />

vita e di produzione, a causa <strong>delle</strong> caratteristiche<br />

geomorfologiche e climatiche <strong>delle</strong><br />

zone montane;<br />

convinti che determinati problemi possono<br />

essere risolti soltanto sul piano transfron-


taliero e richiedono misure comuni degli<br />

Stati <strong>Alpi</strong>ni, e che, in particolare, occorrono<br />

misure economiche e sociali di adattamento<br />

e di accompagnamento, sia a livello<br />

nazionale che europeo, affinché l’esistenza<br />

degli agricoltori e <strong>delle</strong> loro aziende<br />

nelle zone montane non sia messa in dubbio<br />

da un’esclusiva applicazione di parametri<br />

economici;<br />

hanno convenuto quanto segue:<br />

Capitolo I<br />

Disposizioni generali<br />

Articolo 1<br />

Finalità<br />

1. Il presente Protocollo stabilisce misure<br />

a livello internazionale al fine di conservare<br />

e di incentivare l’agricoltura di<br />

montagna adatta ai siti e compatibile<br />

con l’ambiente, in modo che venga riconosciuto<br />

e garantito nel tempo il suo<br />

contributo sostanziale: alla permanenza<br />

della popolazione e al mantenimento<br />

di attività economiche sostenibili, –<br />

specie mediante la produzione di prodotti<br />

tipici di qualità, alla salvaguardia<br />

<strong>delle</strong> basi naturali della vita, alla prevenzione<br />

dei rischi naturali, alla conservazione<br />

della bellezza e del valore<br />

ricreativo del paesaggio naturale e rurale,<br />

nonché alla cultura nel territorio<br />

alpino.<br />

2. Nell’attuazione del presente Protocollo,<br />

le Parti contraenti perseguono lo<br />

sviluppo ottimale dei compiti multifunzionali<br />

dell’agricoltura di montagna.<br />

Articolo 2<br />

Considerazione <strong>delle</strong> finalità nelle altre<br />

politiche<br />

Le Parti contraenti si impegnano a considerare<br />

gli obiettivi stabiliti da questo Protocollo<br />

anche nelle altre loro politiche.<br />

Articolo 3<br />

Impegni fondamentali nel contesto<br />

economico complessivo<br />

Le Parti contraenti concordano sulla necessità<br />

di orientare, a tutti i livelli, la politica<br />

agricola in coerenza con la politica economica<br />

complessiva alle esigenze di uno<br />

sviluppo sostenibile e equilibrato, in modo<br />

da rendere possibili, nel quadro <strong>delle</strong> condizioni<br />

politico-finanziarie date:<br />

a) l’incentivazione di un’agricoltura compatibile<br />

con l’ambiente e <strong>delle</strong> sue<br />

funzioni di interesse generale, ai sensi<br />

dell’articolo 7 del presente Protocollo,<br />

in particolare nelle zone montane;<br />

b) interventi significativi contro l’abbandono<br />

<strong>delle</strong> zone montane, assicurando<br />

anche in esse condizioni di vita adeguate,<br />

mediante misure di politica sociale<br />

e strutturale assieme a misure di<br />

politica agricola e ambientale.<br />

Articolo 4<br />

Ruolo degli agricoltori<br />

Le Parti contraenti concordano nell’affermare<br />

che, in particolare nelle zone montane,<br />

l’agricoltura ha segnato nel corso dei<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Agricoltura di montagna<br />

77


secoli il paesaggio, caratterizzandolo storicamente<br />

e conferendogli valore culturale.<br />

Gli agricoltori vanno pertanto riconosciuti<br />

anche in futuro, per i loro compiti multifunzionali,<br />

come protagonisti essenziali del<br />

mantenimento del paesaggio naturale e<br />

rurale e resi partecipi <strong>delle</strong> decisioni e <strong>delle</strong><br />

misure per le zone montane.<br />

Articolo 5<br />

Partecipazione degli enti territoriali<br />

1. Ciascuna Parte contraente stabilisce,<br />

nel quadro istituzionale vigente, il livello<br />

più idoneo alla concertazione e cooperazione<br />

tra le istituzioni e gli enti<br />

territoriali direttamente interessati, al<br />

fine di promuovere una responsabilità<br />

solidale e, in particolare, di valorizzare<br />

e di sviluppare le sinergie potenziali<br />

nell’attuazione della politica agricola<br />

per la montagna, nonché <strong>delle</strong> misure<br />

conseguenti.<br />

2. Nel rispetto <strong>delle</strong> loro competenze, nel<br />

quadro istituzionale vigente, gli enti<br />

territoriali direttamente interessati partecipano<br />

ai diversi stadi di preparazione<br />

e attuazione <strong>delle</strong> relative politiche<br />

e misure.<br />

Articolo 6<br />

Cooperazione internazionale<br />

Le Parti contraenti convengono:<br />

a) di effettuare valutazioni comuni dello<br />

sviluppo della politica agricola, nonché<br />

di garantire la reciproca consultazione<br />

prima di importanti decisioni di politica<br />

78 Segnali alpini 1<br />

agricola per l’attuazione del presente<br />

Protocollo;<br />

b) di assicurare la realizzazione <strong>delle</strong> finalità<br />

e <strong>delle</strong> misure stabilite dal presente<br />

Protocollo mediante la cooperazione<br />

transfrontaliera tra tutte le autorità<br />

competenti e in particolare tra le amministrazioni<br />

regionali e gli enti locali;<br />

c) di promuovere sia lo scambio di conoscenze<br />

ed esperienze sia iniziative<br />

comuni, mediante la cooperazione internazionale<br />

tra istituti di ricerca e di<br />

formazione, tra organizzazioni agricole<br />

e ambientali, nonché tra i media.<br />

Capitolo II<br />

Misure specifiche<br />

Articolo 7<br />

Incentivazione dell’agricoltura di<br />

montagna<br />

1. Le Parti contraenti perseguono una<br />

differenziazione <strong>delle</strong> misure di politica<br />

agricola, a tutti i livelli, in corrispondenza<br />

alle differenti condizioni dei siti,<br />

e quindi un’incentivazione dell’agricoltura<br />

di montagna che tiene conto <strong>delle</strong><br />

condizioni naturali sfavorevoli dei siti.<br />

Le aziende che in siti estremi garantiscono<br />

una coltivazione minima, richiedono<br />

un sostegno particolare.<br />

2. Il contributo che l’agricoltura di montagna<br />

fornisce nell’interesse generale<br />

alla conservazione e alla cura del paesaggio<br />

naturale e rurale nonché alla<br />

prevenzione dei rischi naturali, e che<br />

supera gli obblighi normali, viene


equamente compensato nel quadro di<br />

accordi contrattuali vincolati a progetti<br />

e prestazioni.<br />

Articolo 8<br />

Pianificazione territoriale e paesaggio<br />

rurale<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a tener<br />

conto <strong>delle</strong> condizioni specifiche<br />

<strong>delle</strong> zone montane nell’ambito della<br />

pianificazione territoriale, della destinazione<br />

<strong>delle</strong> aree, del riordinamento e<br />

del miglioramento fondiario, nel rispetto<br />

del paesaggio naturale e rurale.<br />

2. Affinché l’agricoltura di montagna possa<br />

svolgere i suoi compiti molteplici,<br />

dev’essere soprattutto prevista la disponibilità<br />

dei terreni necessari per un<br />

uso agricolo compatibile con l’ambiente<br />

e adatto ai siti.<br />

3. In questo contesto bisogna assicurare<br />

la conservazione o il ripristino degli<br />

elementi tradizionali del paesaggio rurale<br />

(boschi, margini boschivi, siepi,<br />

boscaglie, prati umidi, secchi e magri,<br />

alpeggi) e la loro coltivazione.<br />

4. Misure particolari sono necessarie per<br />

la conservazione <strong>delle</strong> fattorie e degli<br />

elementi architettonici rurali tradizionali,<br />

nonché per l’ulteriore impiego dei<br />

metodi e materiali caratteristici di costruzione.<br />

Articolo 9<br />

Metodi di coltivazione adatti alla natura<br />

e prodotti tipici<br />

Le Parti contraenti si impegnano ad adottare<br />

tutte le misure indispensabili, mirando<br />

all’applicazione di relativi criteri comuni<br />

per favorire l’impiego e la diffusione nelle<br />

zone montane di metodi di coltivazione<br />

estensiva, adatti alla natura e caratteristici<br />

del luogo, nonché a tutelare e a valorizzare<br />

prodotti agricoli tipici che si distinguono<br />

per i metodi di produzione originali, localmente<br />

limitati e adatti alla natura.<br />

Articolo 10<br />

Allevamenti adatti ai siti e diversità<br />

genetica<br />

1. Le Parti contraenti concordano che gli<br />

allevamenti adatti ai siti, limitati al terreno<br />

disponibile rappresentano una<br />

parte integrante essenziale dell’agricoltura<br />

di montagna, sia come fonte di<br />

reddito, sia come elemento che caratterizza<br />

l’identità paesaggistica e culturale.<br />

Perciò occorre mantenere gli allevamenti<br />

con la loro diversità di razze<br />

caratteristiche, compresi gli animali<br />

domestici tradizionali, insieme ai rispettivi<br />

prodotti tipici, in modo adatto<br />

ai siti, limitato al terreno disponibile e<br />

compatibile con l’ambiente.<br />

2. In corrispondenza con quanto sopra<br />

stabilito bisogna mantenere le necessarie<br />

strutture agricole, pastorizie e<br />

forestali, nel rispetto di un rapporto<br />

adequato ai rispettivi siti tra consistenza<br />

<strong>delle</strong> superfici foraggere e quella<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Agricoltura di montagna<br />

79


degli allevamenti, alla condizione di<br />

allevamenti erbivori estensivi.<br />

3. Inoltre si devono adottare le misure<br />

indispensabili, in particolare nell’ambito<br />

della ricerca e dell’assistenza tecnica,<br />

per il mantenimento della diversità<br />

genetica degli allevamenti e <strong>delle</strong> colture.<br />

Articolo 11<br />

Commercializzazione<br />

1. Le Parti contraenti perseguono la creazione<br />

di condizioni di commercializzazione<br />

a favore dei prodotti dell’agricoltura<br />

di montagna, atte ad aumentare<br />

sia la loro vendita in loco, sia la loro<br />

competitività sui mercati nazionali e<br />

internazionali.<br />

2. La promozione avviene tra l’altro, mediante<br />

marchi di denominazione controllata<br />

dell’origine e di garanzia della<br />

qualità, a tutela sia dei produttori sia<br />

dei consumatori.<br />

Articolo 12<br />

Limitazioni della produzione<br />

Le Parti contraenti intendono tener conto,<br />

nell’introduzione di limitazioni della produzione<br />

agricola, <strong>delle</strong> esigenze particolari di<br />

un’economia agricola nelle zone montane<br />

adatta ai siti e compatibile con l’ambiente.<br />

80 Segnali alpini 1<br />

Articolo 13<br />

Economia agricola e forestale come<br />

unità<br />

Le Parti contraenti convengono che le<br />

funzioni complementari e in parte interdipendenti<br />

dell’economia agricola e forestale<br />

nelle zone montane richiedono una loro<br />

considerazione integrata. Esse promuovono<br />

conseguentemente:<br />

a) l’incentivazione della silvicoltura adatta<br />

alla natura, sia come base di reddito<br />

complementare <strong>delle</strong> aziende agricole<br />

sia come attività lavorativa integrativa<br />

degli occupati nell’agricoltura;<br />

b) il rispetto <strong>delle</strong> funzioni protettive, produttive<br />

e ricreative, nonché di quelle<br />

ecologiche e biogenetiche del bosco,<br />

in un rapporto con le aree agricole<br />

adatto ai siti ed in armonia con il paesaggio;<br />

c) una regolamentazione dell’attività di<br />

pastorizia e del popolamento di selvaggina,<br />

tale da evitare danni insostenibili<br />

alle foreste e alle aree ad uso<br />

agricolo.<br />

Articolo 14<br />

Ulteriori fonti di reddito<br />

Riconoscendo l’importanza tradizionale<br />

<strong>delle</strong> aziende familiari nell’agricoltura di<br />

montagna e in modo da sostenere la loro<br />

conduzione a reddito pieno, complementare<br />

e accessorio, le Parti contraenti promuovono<br />

la creazione e lo sviluppo di ulteriori<br />

fonti di reddito nelle zone montane,<br />

soprattutto su iniziativa e a favore della<br />

stessa popolazione locale, e in particolare


nei settori connessi con l’agricoltura come<br />

l’economia forestale, il turismo e l’artigianato,<br />

in sintonia con la conservazione del<br />

paesaggio naturale e rurale.<br />

Articolo 15<br />

Miglioramento <strong>delle</strong> condizioni di vita e<br />

lavoro<br />

Le Parti contraenti promuovono il potenziamento<br />

e la qualificazione dei servizi indispensabili<br />

al superamento <strong>delle</strong> condizioni<br />

svantaggiate degli addetti alle attività<br />

agricole e forestali nelle zone montane, al<br />

fine di raccordare lo sviluppo <strong>delle</strong> loro<br />

condizioni di vita e lavoro con lo sviluppo<br />

economico e sociale in altri settori e altre<br />

zone del territorio alpino. I relativi criteri<br />

decisionali non dovranno essere esclusivamente<br />

economici. Ciò vale in primo<br />

luogo per i collegamenti di trasporto, le<br />

costruzioni e le ristrutturazioni di abitazioni<br />

e fabbricati rurali, nonché l’acquisto e la<br />

manutenzione di impianti e macchinari.<br />

Articolo 16<br />

Misure integrative<br />

Le Parti contraenti possono adottare misure<br />

integrative a quelle previste dal presente<br />

Protocollo per l’agricoltura di montagna.<br />

Capitolo III<br />

Ricerca, formazione e<br />

informazione<br />

Articolo 17<br />

Ricerca e osservazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono e armonizzano,<br />

in stretta cooperazione, la<br />

ricerca e l’osservazione sistematica in<br />

funzione del conseguimento degli<br />

obiettivi del presente Protocollo.<br />

2. Esse promuovono in particolare la ricerca<br />

agraria specifica per l’agricoltura<br />

di montagna, potenziandola in modo<br />

più attinente alle condizioni pratiche e<br />

locali, comprendendola nei processi di<br />

definizione e di verifica degli obiettivi e<br />

<strong>delle</strong> misure della politica agricola,<br />

nonché applicando i relativi risultati<br />

nell’attività di formazione e di assistenza<br />

tecnica per l’agricoltura.<br />

3. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

i risultati nazionali della ricerca e<br />

dell’osservazione sistematica siano<br />

raccolti in un sistema comune di osservazione<br />

e informazione permanenti<br />

e siano resi pubblicamente accessibili<br />

nel quadro istituzionale vigente.<br />

4. In relazione alle rispettive zone montane<br />

e con riferimento alle finalità e alle<br />

misure stabilite dal presente Protocollo,<br />

esse effettuano in particolare un rilevamento<br />

comparabile della situazione<br />

economica e sociale dell’agricoltura<br />

di montagna.<br />

5. Il rilevamento dev’essere aggiornato<br />

periodicamente e comprendere osservazioni<br />

su settori o zone con particolari<br />

problemi, nonché sull’efficacia <strong>delle</strong><br />

Segnali alpini 1<br />

81<br />

Protocollo Agricoltura di montagna


misure adottate o sull’esigenza di misure<br />

da adottare. Ciò riguarda in primo<br />

luogo i dati relativi allo sviluppo demografico,<br />

sociale e economico in correlazione<br />

con i rispettivi indicatori geografici,<br />

ecologici e infrastrutturali dei<br />

siti, nonché la definizione di corrispondenti<br />

criteri di sviluppo sostenibile e<br />

equilibrato ai sensi della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e del presente Protocollo.<br />

6. Sono inoltre considerati prioritari i temi<br />

indicati nell’allegato.<br />

Articolo 18<br />

Formazione e informazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono la<br />

formazione e l’aggiornamento, nonché<br />

l’informazione pubblica in relazione<br />

agli obiettivi, alle misure e all’ attuazione<br />

del presente Protocollo.<br />

2. Esse favoriscono in particolare:<br />

a) l’ulteriore sviluppo della formazione<br />

e dell’aggiornamento e dell’assistenza<br />

tecnica nelle materie agrarie<br />

e in quelle di gestione aziendale e<br />

commerciale, includendovi la protezione<br />

della natura e dell’ambiente.<br />

L’offerta di formazione in generale<br />

sarà articolata, in modo da favorire<br />

l’orientamento e la preparazione<br />

anche ad altre occupazioni,<br />

alternative o integrative, in settori<br />

connessi all’agricoltura;<br />

b) un’informazione ampia e oggettiva<br />

che non si limiti alle persone e alle<br />

amministrazioni direttamente coinvolte,<br />

ma raggiunga anche attraverso<br />

i media la pubblica opinione più<br />

vasta all’interno e all’esterno del<br />

territorio alpino, per diffondere in<br />

82 Segnali alpini 1<br />

essa la conoscenza <strong>delle</strong> funzioni<br />

dell’agricoltura di montagna e sollecitare<br />

il relativo interesse.<br />

3. Sono inoltre considerati prioritari i temi<br />

indicati nell’allegato.<br />

Capitolo IV<br />

Attuazione, controllo e<br />

valutazione<br />

Articolo 19<br />

Attuazione<br />

Le Parti contraenti si impegnano ad assicurare<br />

l’attuazione del presente Protocollo<br />

mediante misure adeguate nel quadro istituzionale<br />

vigente.<br />

Articolo 20<br />

Controllo del rispetto degli obblighi<br />

1. Le Parti contraenti presentano regolarmente<br />

al Comitato permanente un resoconto<br />

sulle misure adottate in base<br />

al presente Protocollo. Nel resoconto<br />

è indicata anche l’efficacia <strong>delle</strong> misure<br />

adottate. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

stabilisce la periodicità dei resoconti.<br />

2. Il Comitato permanente esamina i resoconti<br />

al fine di verificare se le Parti<br />

contraenti hanno assolto agli obblighi<br />

derivanti dal presente Protocollo. Esso<br />

può chiedere ulteriori informazioni alle<br />

Parti contraenti interessate o assumere<br />

informazioni da altre fonti.


3. Il Comitato permanente redige un resoconto<br />

per la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sul rispetto da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

degli obblighi derivanti dal presente<br />

Protocollo.<br />

4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> prende atto di<br />

questo resoconto. Essa, qualora constati<br />

un mancato adempimento degli<br />

obblighi, può adottare raccomandazioni.<br />

Articolo 21<br />

Valutazione dell’efficacia <strong>delle</strong><br />

disposizioni<br />

1. Le Parti contraenti esaminano e valutano<br />

ad intervalli regolari le disposizioni<br />

contenute nel presente Protocollo,<br />

sotto il profilo della loro efficacia. Per<br />

quanto sarà necessario al conseguimento<br />

degli obbiettivi del presente<br />

Protocollo, esse prenderanno in considerazione<br />

la possibilità di adottare<br />

modifiche appropriate del Protocollo<br />

medesimo.<br />

2. A questa valutazione partecipano gli<br />

enti territoriali, nel quadro istituzionale<br />

vigente. Possono essere sentite le organizzazioni<br />

non-governative attive nel<br />

campo specifico.<br />

Capitolo V<br />

norme finali<br />

Articolo 22<br />

Corrispondenza tra la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e il Protocollo<br />

1. Il presente Protocollo costituisce un<br />

Protocollo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

ai sensi dell’articolo 2 e degli altri articoli<br />

pertinenti della stessa <strong>Convenzione</strong>.<br />

2. Possono divenire Parti contraenti del<br />

presente Protocollo esclusivamente le<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Ogni denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vale anche come denuncia<br />

del presente Protocollo.<br />

3. Quando la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

questioni concernenti il presente<br />

Protocollo, solo le Parti contraenti dello<br />

stesso Protocollo sono ammesse<br />

alle relative votazioni.<br />

Articolo 23<br />

Firma e ratifica<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per<br />

la firma da parte degli Stati firmatari<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della<br />

Comunità Europea, il 20 dicembre<br />

1994 nonché dal 15 gennaio 1995<br />

presso la Repubblica d’Austria quale<br />

Depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dallo stesso Protocollo, tre<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Agricoltura di montagna<br />

83


mesi dopo il giorno in cui tre Stati<br />

avranno depositato il loro strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o<br />

approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di una modifica del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contraente<br />

del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente dello stesso Protocollo<br />

modificato.<br />

Articolo 24<br />

Notifiche<br />

Il Depositario notifica a ciascuno Stato<br />

nominato nel preambolo e alla Comunità<br />

Europea in relazione al presente Protocollo:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione;<br />

c) ciascuna data di entrata in vigore;<br />

d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Chambéry, il 20 dicembre 1994, in<br />

lingua francese, italiana, slovena e tedesca,<br />

laddove ciascuno dei quattro testi fa<br />

84 Segnali alpini 1<br />

egualmente fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato Austriaco. Il<br />

Depositario trasmette copie certificate<br />

conformi alle Parti firmatarie.<br />

Allegato<br />

Temi Prioritari di ricerca e<br />

formazione ai sensi degli articoli<br />

17 e 18<br />

Ricerca:<br />

Definizione e classificazione <strong>delle</strong> zone<br />

montane sulla base della loro altitudine<br />

nonché <strong>delle</strong> condizioni climatiche, geomorfologiche,<br />

infrastrutturali ed economiche<br />

dei rispettivi posti.<br />

Verifiche degli effetti <strong>delle</strong> misure adottate<br />

ai vari livelli politico-decisionali (UE/PAC,<br />

Stati, Regioni, enti territoriali) sull’agricoltura<br />

di montagna e la sua funzione ecologica<br />

(compatibilità sociale e ambientale).<br />

Valutazione <strong>delle</strong> funzioni economiche ed<br />

ecologiche, sociali e culturali dell’economia<br />

agricola e forestale, nonché <strong>delle</strong> loro<br />

possibilità di sviluppo in relazione alle condizioni<br />

locali specifiche nelle diverse zone<br />

montane.<br />

Metodi di produzione e di lavorazione, criteri<br />

di miglioramento e di qualità dei prodotti<br />

agricoli <strong>delle</strong> zone montane.<br />

Ricerca genetica e assistenza tecnica in<br />

funzione di un mantenimento differenziato<br />

della diversità <strong>delle</strong> razze di allevamento e<br />

<strong>delle</strong> piante coltivate in un modo adatto ai<br />

siti e compatibile con l’ambiente.


Formazione:<br />

Assistenza e formazione tecnico-scientifica<br />

e socio-economica sia per le aziende<br />

agricole sia per le aziende alimentari di<br />

trasformazione dei loro prodotti.<br />

Gestione aziendale, tecnica ed economica,<br />

con particolare riferimento alla diversificazione<br />

dell’offerta di prodotti, nonché<br />

alle rispettive alternative di produzione e di<br />

reddito all’interno e esterno del settore<br />

agricolo.<br />

Presupposti ed effetti tecnici e finanziari<br />

dell’applicazione di metodi di coltivazione<br />

e di produzione, naturali e compatibili con<br />

l’ambiente.<br />

I media, la presentazione o diffusione<br />

dell’informazione in funzione dell’orientamento<br />

della pubblica opinione, della politica<br />

e dell’economia all’interno e all’esterno<br />

del territorio alpino.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Agricoltura di montagna<br />

85


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Protezione della natura e tutela del paesaggio<br />

Segnali alpini 1 87<br />

Protocollo Protezione della natura e tutela del paesaggio


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

in conformità con il loro mandato in base<br />

alla <strong>Convenzione</strong> per la Protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>), del 7 novembre<br />

1991, di assicurare una politica globale<br />

di protezione e di sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino;<br />

in attuazione dei loro impegni di cui all’articolo<br />

2, commi 2 e 3 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

consapevoli che le <strong>Alpi</strong> rappresentano uno<br />

dei più grandi spazi naturali continui d’Europa,<br />

il quale si distingue per una bellezza<br />

unica, una diversità ecologica e ecosistemi<br />

estremamente sensibili, e costituisce nel<br />

contempo lo spazio vitale e economico<br />

della popolazione locale con una cultura di<br />

ricca tradizione;<br />

convinti che la popolazione locale debba<br />

essere posta nelle condizioni di determinare<br />

essa stessa le prospettive del proprio<br />

sviluppo sociale, culturale e economico,<br />

nonché di concorrere alla sua realizzazione<br />

nel quadro del vigente ordinamento istituzionale;<br />

in considerazione della struttura territoriale<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, per la quale numerose forme di<br />

88 Segnali alpini 1<br />

sfruttamento, spesso in concorrenza tra<br />

loro, si concentrano in strette valli e concorrono<br />

a compromettere un ambiente<br />

ecologicamente importante;<br />

coscienti che in vaste aree, modalità e intensità<br />

dell’uso del territorio alpino hanno<br />

provocato negli ultimi decenni e provocheranno<br />

ulteriormente, se perpetuate, perdite<br />

irrecuperabili di elementi meritevoli di conservazione<br />

del paesaggio, dei biotopi e<br />

<strong>delle</strong> specie;<br />

consapevoli che in alcune zone del territorio<br />

alpino si è verificata o potrà verificarsi<br />

un’eccessiva compromissione della natura<br />

e del paesaggio, in particolare a causa<br />

della concentrazione di traffico, turismo,<br />

sport, urbanizzazione, sviluppo economico,<br />

intensificazione dell’agricoltura e<br />

dell’economia forestale;<br />

consapevoli dell’importanza eminente che<br />

assumono in particolare i ghiacciai, le praterie<br />

alpine, le foreste montane e le acque<br />

nel territorio alpino, costituendo l’habitat di<br />

fauna e flora ricche di specie;<br />

coscienti della grande importanza che assumono<br />

l’agricoltura e la silvicoltura condotte<br />

in modo estensivo per la conservazione<br />

e la cura del paesaggio rurale e degli<br />

elementi naturali connessi;<br />

convinti che gli interessi economici debbano<br />

essere armonizzati con le esigenze<br />

ecologiche;<br />

convinti che, nel confronto tra tolleranza<br />

ecologica e interessi economici, vada attribuita<br />

priorità alle esigenze ecologiche, se<br />

ciò risultasse necessario per il mantenimento<br />

<strong>delle</strong> basi di vita naturali;<br />

coscienti che la limitata tolleranza del territorio<br />

alpino richiede provvedimenti e mi-


sure di carattere specifico per la conservazione<br />

e il ripristino dell’efficienza dell’equilibrio<br />

naturale;<br />

convinti che determinati problemi possono<br />

essere risolti soltanto sul piano transfrontaliero<br />

e richiedono misure comuni degli<br />

Stati alpini;<br />

hanno convenuto quanto segue:<br />

Capitolo I<br />

Disposizioni generali<br />

Articolo 1<br />

Finalità<br />

L’obiettivo del presente Protocollo è quello<br />

di stabilire norme internazionali, in attuazione<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e tenuto<br />

conto anche degli interessi della popolazione<br />

locale, al fine di proteggere, di curare<br />

e, in quanto necessario, di ripristinare la<br />

natura e il paesaggio, in modo da assicurare<br />

durevolmente e complessivamente:<br />

l’efficienza funzionale degli ecosistemi, la<br />

conservazione degli elementi paesaggistici<br />

e <strong>delle</strong> specie animali e vegetali selvatiche<br />

insieme ai loro habitat naturali, la capacità<br />

regenerativa e la produttività durevole <strong>delle</strong><br />

risorse naturali, nonché la diversità, la<br />

peculiarità e la bellezza del paesaggio naturale<br />

e rurale; nonché al fine di promuovere<br />

la cooperazione tra le Parti contraenti, a<br />

ciò necessaria.<br />

Articolo 2<br />

Impegni fondamentali<br />

In conformità con il presente Protocollo,<br />

ciascuna Parte contraente si impegna a<br />

adottare le misure necessarie per assicurare<br />

la protezione, la cura e, per quanto<br />

necessario, il ripristino della natura e del<br />

paesaggio nel territorio alpino, insieme alle<br />

specie animali e vegetali selvatiche, alla<br />

loro diversità e il loro habitat, considerando<br />

nel contempo le possibilità di un loro<br />

uso ecologicamente tollerabile.<br />

Articolo 3<br />

Cooperazione internazionale<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

cooperare, in particolare per: il rilevamento<br />

cartografico, la delimitazione, la<br />

gestione e il controllo <strong>delle</strong> aree protette<br />

e di altri elementi del paesaggio<br />

naturale e rurale meritevoli di protezione,<br />

l’interconnessione a rete dei biotopi,<br />

la definizione di modelli, programmi<br />

e/o piani paesaggistici, la prevenzione<br />

e il riequilibrio di compromissioni della<br />

natura e del paesaggio, l’osservazione<br />

sistematica della natura e del paesaggio,<br />

la ricerca scientifica, nonché per<br />

ogni altra misura di protezione <strong>delle</strong><br />

specie animali e vegetali selvatiche,<br />

della loro diversità e dei loro habitat, e<br />

per la definizione di relativi criteri comparabili,<br />

in quanto ciò risulti necessario<br />

e funzionale.<br />

2. Esse si impegnano a promuovere la<br />

cooperazione transfrontaliera nell’ambito<br />

della protezione della natura e<br />

della tutela del paesaggio, a livello re-<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Protezione della natura e tutela del paesaggio<br />

89


gionale e locale, in quanto ciò risulti<br />

necessario al conseguimento degli<br />

obiettivi del presente Protocollo.<br />

3. Esse cercano di concertare le condizioni<br />

quadro per l’adozione di vincoli<br />

limitativi degli usi in funzione <strong>delle</strong> finalità<br />

del presente Protocollo.<br />

Articolo 4<br />

Considerazione <strong>delle</strong> finalità nelle altre<br />

politiche<br />

Le Parti contraenti si impegnano a considerare<br />

gli obiettivi stabiliti da questo Protocollo<br />

anche nelle altre loro politiche e in<br />

particolare nell’ambito: della pianificazione<br />

territoriale e dell’urbanistica, della salvaguardia<br />

della qualità dell’aria, della difesa<br />

del suolo, della salvaguardia dell’equilibrio<br />

idrico e della qualità <strong>delle</strong> acque, del turismo,<br />

dell’economia agricola e forestale,<br />

<strong>delle</strong> politiche dei trasporti e dell’energia,<br />

dell’industria e dell’artigianato, della gestione<br />

dei rifiuti; inoltre nell’ambito della<br />

formazione, dell’educazione, della ricerca<br />

e dell’informazione; nonché nell’ambito<br />

della concertazione transfrontaliera <strong>delle</strong><br />

relative misure.<br />

Articolo 5<br />

Partecipazione degli enti territoriali<br />

1. Ciascuna Parte contraente stabilisce,<br />

nel quadro istituzionale vigente, il livello<br />

più idoneo alla concertazione e cooperazione<br />

tra le istituzioni e gli enti territoriali<br />

direttamente interessati, al fine di<br />

promuovere una responsabilità solidale<br />

e, in particolare, di valorizzare e di svi-<br />

90 Segnali alpini 1<br />

luppare le sinergie potenziali nell’attuazione<br />

<strong>delle</strong> politiche di protezione della<br />

natura e di tutela del paesaggio, nonché<br />

<strong>delle</strong> misure conseguenti.<br />

2. Nel rispetto <strong>delle</strong> loro competenze, nel<br />

quadro istituzionale vigente, gli enti<br />

territoriali direttamente interessati partecipano<br />

ai diversi stadi di preparazione<br />

e attuazione <strong>delle</strong> relative politiche<br />

e misure.<br />

Capitolo II<br />

Misure specifiche<br />

Articolo 6<br />

Inventari<br />

Le Parti contraenti si impegnano a presentare,<br />

a distanza di tre anni dall’entrata in<br />

vigore del presente Protocollo, lo stato di<br />

fatto della protezione della natura e della<br />

tutela del paesaggio, in relazione alle materie<br />

elencate nell’allegato I. Queste presentazioni<br />

vengono aggiornate regolarmente,<br />

a scadenze almeno decennali.<br />

Articolo 7<br />

Pianificazione paesaggistica<br />

1. Entro cinque anni dall’entrata in vigore<br />

del presente Protocollo, le Parti contraenti<br />

stabiliscono modelli, programmi<br />

e/o piani, con cui vengono definite<br />

le esigenze e le misure ai fini della realizzazione<br />

degli obiettivi della protezio-


ne della natura e della tutela del paesaggio<br />

nel territorio alpino.<br />

2. Nei modelli, programmi e/o piani, di<br />

cui al comma 1, sono presentati:<br />

a) lo stato di fatto della natura e del<br />

paesaggio e la sua valutazione;<br />

b) lo stato perseguito della natura e<br />

del paesaggio, nonché le misure a<br />

ciò necessarie, in particolare:<br />

– le misure generali di protezione,<br />

gestione e sviluppo,<br />

– le misure per la protezione, la<br />

gestione e lo sviluppo di determinate<br />

parti della natura e del paesaggio<br />

e<br />

– le misure per la protezione e la<br />

gestione di fauna e flora selvatiche.<br />

Articolo 8<br />

Pianificazione<br />

Le Parti contraenti adottano le misure necessarie<br />

affinché la conservazione e lo<br />

sviluppo degli habitat naturali e quasi naturali<br />

<strong>delle</strong> specie animali e vegetali selvatiche,<br />

nonché degli altri elementi strutturali<br />

del paesaggio naturale e rurale siano<br />

perseguiti sulla base della pianificazione<br />

paesaggistica in sintonia con la pianificazione<br />

territoriale.<br />

Articolo 9<br />

Interventi nella natura e nel paesaggio<br />

1. Le Parti contraenti creano i presupposti<br />

affinché, nei casi di misure e progetti<br />

di carattere privato o pubblico,<br />

suscettibili di compromettere in modo<br />

rilevante o duraturo la natura e il paesaggio,<br />

siano valutati gli effetti diretti e<br />

indiretti sull’equilibrio naturale e sul<br />

quadro paesaggistico. Il risultato della<br />

valutazione è da considerare nell’autorizzazione<br />

e/o nella realizzazione <strong>delle</strong><br />

opere, assicurando in particolare che<br />

non si verifichino compromissioni evitabili.<br />

2. In conformità con il diritto nazionale, le<br />

compromissioni inevitabili devono essere<br />

compensate mediante misure di<br />

protezione della natura e di tutela del<br />

paesaggio, mentre le compromissioni<br />

non compensabili possono essere ammesse<br />

solo a condizione che, valutati<br />

tutti gli interessi, non prevalgano le<br />

esigenze di protezione della natura e di<br />

tutela del paesaggio; anche in questi<br />

casi si deve comunque provvedere a<br />

misure di protezione della natura e di<br />

tutela del paesaggio.<br />

Articolo 10<br />

Protezione di base<br />

1. Le Parti contraenti perseguono nell’intero<br />

territorio alpino la riduzione di impatti<br />

ambientali e compromissioni a<br />

danno della natura e del paesaggio<br />

tenuto conto anche degli interessi della<br />

popolazione locale. Esse provvedono<br />

affinché tutti gli usi di rilevanza territoriale<br />

avvengano nel rispetto della<br />

natura e del paesaggio. Esse adottano<br />

inoltre tutte le misure idonee a conservare<br />

e, per quanto necessario, a ripristinare<br />

particolari elementi strutturali,<br />

naturali e quasi naturali del paesaggio,<br />

biotopi, ecosistemi e paesaggi rurali<br />

tradizionali.<br />

Segnali alpini 1<br />

91<br />

Protocollo Protezione della natura e tutela del paesaggio


2. In considerazione del ruolo decisivo<br />

che spetta all’agricoltura e all’economia<br />

forestale nella realizzazione di misure<br />

di protezione della natura e di tutela<br />

del paesaggio, la protezione, la<br />

conservazionee la gestione dei biotopi<br />

quasi naturali e meritevoli di protezione<br />

dovrebbero essere attuate mediante<br />

uno sfruttamento agricolo e forestale<br />

adatto, sulla base di accordi con<br />

i proprietari o gestori dei terreni, ovunque<br />

sia opportuno. A tal fine sono altresì<br />

particolarmente adatti gli strumenti<br />

di controllo mutuati dall’economia<br />

di mercato come incentivi e compensazioni<br />

di carattere economico.<br />

3. Ad integrazione dei mezzi disponibili<br />

per la protezione della natura, occorre<br />

che le misure di incentivazione e di<br />

sostegno a favore dell’economia agricola<br />

e forestale nonché di altri usi del<br />

territorio siano maggiormente impiegate<br />

in funzione di questi obiettivi.<br />

Articolo 11<br />

Aree protette<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

conservare, a gestire e, dove necessario,<br />

ad ampliare le aree protette esistenti,<br />

in coerenza con la loro funzione<br />

protettiva, nonché a delimitare, dove<br />

possibile, nuove aree protette. Esse<br />

adottano tutte le misure idonee ad<br />

evitare compromissioni o distruzioni di<br />

tali aree.<br />

2. Esse promuovono inoltre l’istituzione e<br />

la gestione di parchi nazionali.<br />

3. Esse promuovono l’istituzione di zone<br />

di rispetto e di quiete, che garantiscono<br />

la priorità alle specie animali e ve-<br />

92 Segnali alpini 1<br />

getali selvatiche rispetto ad altri interessi.<br />

Esse provvedono affinché in<br />

queste zone sia assicurata la quiete<br />

necessaria all’indisturbato svolgimento<br />

dei processi ecologici tipici <strong>delle</strong><br />

specie, e riducono o vietano ogni forma<br />

di uso non compatibile con i processi<br />

ecologici in tali zone.<br />

4. Le Parti contraenti esaminano le condizioni<br />

di compensazione <strong>delle</strong> prestazioni<br />

particolari rese dalla popolazione<br />

locale, in conformità con il diritto nazionale.<br />

Articolo 12<br />

Rete ecologica<br />

Le Parti contraenti assumono le misure<br />

idonee a creare una rete nazionale e transfrontaliera<br />

di aree protette, biotopi e altri<br />

beni ambientali protetti o meritevoli di protezione<br />

riconosciuti. Esse si impegnano ad<br />

armonizzare gli obiettivi e le misure in funzione<br />

di aree protette transfrontaliere.<br />

Articolo 13<br />

Protezione di tipi di biotopi<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano ad<br />

adottare le misure necessarie ad assicurare<br />

la conservazione duratura dei<br />

biotopi naturali e quasi naturali in una<br />

dimensione sufficiente e con una distribuzione<br />

territoriale conforme alle<br />

loro funzioni. Esse possono promuovere<br />

inoltre la rinaturalizzazione degli<br />

habitat compromessi.<br />

2. Ai fini della redazione di liste valide per<br />

l’intero territorio alpino, le Parti contra-


enti si impegnano ad indicare, entro<br />

due anni dall’entrata in vigore del presente<br />

Protocollo, i tipi di biotopi che<br />

richiedono l’adozione di misure ai sensi<br />

del comma 1.<br />

Articolo 14<br />

Protezione <strong>delle</strong> specie<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano ad<br />

assumere le misure idonee a conservare<br />

le specie animali e vegetali autoctone<br />

con la loro diversità specifica e<br />

con popolazioni sufficienti, provvedendo,<br />

in particolare, ad assicurare habitat<br />

sufficientemente estesi.<br />

2. Per la redazione di liste valide per l’intero<br />

territorio alpino, le Parti contraenti<br />

indicano entro due anni dall’entrata in<br />

vigore del presente Protocollo, le specie<br />

che richiedono misure particolari di<br />

protezione, in quanto sono minacciate<br />

in modo specifico.<br />

Articolo 15<br />

Divieti di prelievo e di commercio<br />

1. Le Parti contraenti vietano la cattura, il<br />

possesso, il ferimento e l’uccisione di<br />

determinate specie animali, il loro disturbo<br />

particolarmente durante i periodi<br />

di riproduzione, di crescita e di<br />

svernamento, nonché ogni distruzione,<br />

prelievo e detenzione di uova provenienti<br />

dalla natura e il possesso,<br />

l’offerta, l’acquisto e la vendita di<br />

esemplari <strong>delle</strong> specie medesime, o<br />

loro parti, prelevati dalla natura.<br />

2. Per determinate specie vegetali, le<br />

Parti contraenti vietano la raccolta, la<br />

collezione, la recisione, il dissotterramento<br />

o l’estirpazione <strong>delle</strong> relative<br />

piante o parti di esse nella loro stazione<br />

naturale, nonché il possesso, l’offerta,<br />

l’acquisto e la vendita di esemplari<br />

prelevati dalla natura <strong>delle</strong> stesse<br />

specie. Da questo divieto sono esclusi<br />

l’uso e la cura <strong>delle</strong> rispettive stazioni<br />

a fini conservativi.<br />

3. Le Parti contraenti indicano entro due<br />

anni dall’entrata in vigore del presente<br />

Protocollo, le specie animali e vegetali<br />

protette dalle misure di cui ai commi 1<br />

e 2.<br />

4. Le Parti contraenti possono provvedere<br />

ad eccezioni dalle disposizioni succitate,<br />

dettate da esigenze:<br />

a) di carattere scientifico,<br />

b) di protezione della fauna, della flora<br />

selvatica o dell’ambiente naturale,<br />

c) di sanità e sicurezza pubblica,<br />

d) di prevenzione di danni economici<br />

rilevanti, in particolare per colture,<br />

allevamenti, foreste, pesca e acque.<br />

Queste eccezioni sono ammesse a condizione<br />

che non sussistano altre soluzioni<br />

adeguate e gli interventi non siano tali da<br />

minacciare l’equilibrio naturale <strong>delle</strong> specie<br />

interessate nel suo insieme. Queste<br />

eccezioni debbono essere accompagnate<br />

da misure di controllo e se necessario di<br />

compensazione.<br />

5. A prescindere dall’entrata in vigore del<br />

presente Protocollo, le Parti contraenti<br />

si impegnano a precisare, quanto prima,<br />

mediante supplementi tecnici, la<br />

definizione dei periodi di riproduzione,<br />

di crescita e di svernamento, di cui al<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Protezione della natura e tutela del paesaggio<br />

93


comma 1, nonché ogni altra definizione<br />

di difficile interpretazione scientifica.<br />

Articolo 16<br />

Reintroduzione di specie autoctone<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

promuovere la reintroduzione e la diffusione<br />

di specie animali e vegetali<br />

selvatiche autoctone, nonché di sottospecie,<br />

razze e ecotipi, a condizione<br />

che sussistano i presupposti necessari<br />

e che con ciò si contribuisca alla<br />

conservazione e al rafforzamento <strong>delle</strong><br />

specie medesime e non si provochino<br />

effetti insostenibili per la natura e il<br />

paesaggio, nonché per le attività<br />

umane.<br />

2. La reintroduzione e la diffusione devono<br />

avvenire sulla base di conoscenze<br />

scientifiche. Le Parti contraenti concordano<br />

al riguardo direttive comuni.<br />

In seguito alla reintroduzione occorre<br />

controllare e, se necessario, regolare<br />

lo sviluppo <strong>delle</strong> rispettive specie animali<br />

e vegetali.<br />

Articolo 17<br />

Divieti di introduzione<br />

Le Parti contraenti assicurano che non<br />

siano introdotte specie animali e vegetali<br />

selvatiche in una regione, in cui queste non<br />

risultano comparse in modo naturale per<br />

un periodo storico accertato. Esse possono<br />

provvedere ad eccezioni nei casi in cui<br />

l’introduzione è necessaria per determinati<br />

usi e non comporta effetti negativi per la<br />

natura e il paesaggio.<br />

94 Segnali alpini 1<br />

Articolo 18<br />

Rilascio di organismi mutati con<br />

tecniche genetiche<br />

Le Parti contraenti assicurano che organismi<br />

mutati con tecniche genetiche siano<br />

rilasciati nell’ambiente solo quando, in<br />

base a una valutazione formale, il rilascio<br />

non comporta alcun rischio per l’uomo e<br />

l’ambiente.<br />

Articolo 19<br />

Misure integrative<br />

Le Parti contraenti possono adottare misure<br />

integrative a quelle previste dal presente<br />

Protocollo per la protezione della natura e<br />

la tutela del paesaggio.<br />

Capitolo III<br />

Ricerca, formazione e<br />

informazione<br />

Articolo 20<br />

Ricerca e osservazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono e armonizzano,<br />

in stretta cooperazione, la<br />

ricerca e l’osservazione sistematica in<br />

funzione della protezione della natura<br />

e del paesaggio nonché <strong>delle</strong> specie<br />

animali e vegetali, con particolare attenzione<br />

ai temi di ricerca stabiliti<br />

nell’allegato II.


2. Le Parti contraenti sviluppano programmi<br />

comuni o integrati per analisi e<br />

valutazioni degli ecosistemi con lo<br />

scopo di ampliare le conoscenze<br />

scientificamente convalidate a supporto<br />

della realizzazione <strong>delle</strong> misure ai<br />

sensi del presente Protocollo.<br />

3. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

i risultati nazionali della ricerca e<br />

dell’osservazione sistematica siano<br />

raccolti in un sistema comune di osservazione<br />

e informazione permanenti<br />

e siano resi pubblicamente accessibili<br />

nel quadro istituzionale vigente.<br />

Articolo 21<br />

Formazione e informazione<br />

Le Parti contraenti promuovono la formazione<br />

e l’aggiornamento, nonché l’informazione<br />

pubblica in relazione agli obiettivi,<br />

alle misure e all’attuazione del presente<br />

Protocollo.<br />

Capitolo IV<br />

Attuazione, controllo e<br />

valutazione<br />

Articolo 22<br />

Attuazione<br />

Le Parti contraenti si impegnano ad assicurare<br />

l’attuazione del presente Protocollo<br />

mediante misure adeguate nel quadro istituzionale<br />

vigente.<br />

Articolo 23<br />

Controllo del rispetto degli obblighi<br />

1. Le Parti contraenti presentano regolarmente<br />

al Comitato permanente un resoconto<br />

sulle misure adottate in base<br />

al presente Protocollo. Nel resoconto<br />

è indicata anche l’efficacia <strong>delle</strong> misure<br />

adottate. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

stabilisce la periodicità dei resoconti.<br />

2. Il Comitato permanente esamina i resoconti<br />

al fine di verificare se le Parti<br />

contraenti hanno assolto agli obblighi<br />

derivanti dal presente Protocollo. Esso<br />

può chiedere ulteriori informazioni alle<br />

Parti contraenti interessate o assumere<br />

informazioni da altre fonti.<br />

3. Il Comitato permanente redige un resoconto<br />

per la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sul rispetto da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

degli obblighi derivanti dal presente<br />

Protocollo.<br />

4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> prende atto di<br />

questo resoconto. Essa, qualora constati<br />

un mancato adempimento degli<br />

obblighi, può adottare raccomandazioni.<br />

Articolo 24<br />

Valutazione dell’efficacia <strong>delle</strong><br />

disposizioni<br />

1. Le Parti contraenti esaminano e valutano<br />

ad intervalli regolari le disposizioni<br />

contenute nel presente Protocollo,<br />

sotto il profilo della loro efficacia. Per<br />

quanto sarà necessario al conseguimento<br />

degli obiettivi del presente Protocollo,<br />

esse prenderanno in considerazione<br />

la possibilità di adottare modi-<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Protezione della natura e tutela del paesaggio<br />

95


fiche appropriate del Protocollo medesimo.<br />

2. A questa valutazione partecipano gli<br />

enti territoriali, nel quadro istituzionale<br />

vigente. Possono essere sentite le organizzazioni<br />

non-governative attive nel<br />

campo specifico.<br />

Capitolo V<br />

norme finali<br />

Articolo 25<br />

Corrispondenza tra la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e il Protocollo<br />

1. Il presente Protocollo costituisce un<br />

Protocollo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

ai sensi dell’articolo 2 e degli altri articoli<br />

pertinenti della stessa <strong>Convenzione</strong>.<br />

2. Possono divenire Parti contraenti del<br />

presente Protocollo esclusivamente le<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Ogni denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vale anche come denuncia<br />

del presente Protocollo.<br />

3. Quando la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

questioni concernenti il presente<br />

Protocollo, solo le Parti contraenti dello<br />

stesso Protocollo sono ammesse<br />

alle relative votazioni.<br />

96 Segnali alpini 1<br />

Articolo 26<br />

Firma e ratifica<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per<br />

la firma da parte degli Stati firmatari<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della<br />

Comunità Europea, il 20 dicembre<br />

1994 nonché dal 15 gennaio 1995<br />

presso la Repubblica d’Austria quale<br />

Depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dallo stesso Protocollo, tre<br />

mesi dopo il giorno in cui tre Stati<br />

avranno depositato il loro strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o<br />

approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di una modifica del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contraente<br />

del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente dello stesso Protocollo<br />

modificato.<br />

Articolo 27<br />

Notifiche<br />

Il Depositario notifica a ciascuno Stato nominato<br />

nel preambolo e alla Comunità Europea<br />

in relazione al presente Protocollo:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione;


c) ciascuna data di entrata in vigore;<br />

d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Chambéry, il 20 dicembre 1994, in<br />

lingua francese, italiana, slovena e tedesca,<br />

laddove ciascuno dei quattro testi fa<br />

egualmente fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato Austriaco. Il<br />

Depositario trasmette copie certificate<br />

conformi alle Parti firmatarie.<br />

Allegato I<br />

Elenco <strong>delle</strong> materie oggetto di<br />

inventari ai sensi dell’articolo 6<br />

1. Stato di fatto <strong>delle</strong> specie vegetali e<br />

animali selvatiche e dei loro biotopi<br />

1.1. Stato dei rilevamenti <strong>delle</strong> specie<br />

vegetali selvatiche e <strong>delle</strong> fitocenosi<br />

1.1.0. Indicazioni generali<br />

1.1.1. Liste rosse<br />

1.1.2. Liste <strong>delle</strong> specie protette per legge<br />

1.1.3. Atlanti di distribuzione<br />

1.2. Stato dei rilevamenti <strong>delle</strong> specie<br />

animali selvatiche<br />

1.2.0. Indicazioni generali<br />

1.2.1. Liste rosse<br />

1.2.2. Liste <strong>delle</strong> specie protette per legge<br />

1.2.3. Atlanti di diffusione<br />

1.3. Stato di rilevamento dei biotopi<br />

1.3.0. Indicazioni generali<br />

1.3.1. Liste rosse dei tipi di biotopi<br />

1.3.2. Elenchi dei biotopi di valore ecologico,<br />

comprese le acque<br />

1.4. Stato di rilevamento paesaggistici<br />

1.4.0. Indicazioni generali<br />

1.4.1. Inventari, elenchi, tipologie di paesaggi<br />

naturali e rurali meritevoli di<br />

protezione<br />

1.4.2. Piani e altre misure di protezione di<br />

particolari paesaggi e tipi di paesaggi<br />

e/o singoli elementi del paesaggio<br />

naturale e rurale<br />

1.4.3. Aree da risanare<br />

1.5. Utilizzo di specie selvatiche animali<br />

e vegetali e/o biotopi<br />

1.5.1. Agricoltura e pastorizia (per esempio:<br />

problemi/rischi dell’intensificazione<br />

degli usi e dell’abbandono<br />

dei terreni, perdite e guadagni)<br />

1.5.2. Economia forestale<br />

1.5.3. Caccia<br />

1.5.4. Pesca<br />

2. Aree protette (superficie, incidenza<br />

sul territorio complessivo, scopo<br />

protettivo, funzioni protettive, usi,<br />

articolazione degli usi, condizioni di<br />

proprietà)<br />

2.1. Parchi nazionali<br />

2.2. Aree di protezione naturalistica<br />

2.3. Aree di protezione paesaggistica<br />

2.4. Parchi naturali<br />

2.5. Aree di rispetto e di quiete<br />

2.6. Componenti protetti del paesaggio<br />

2.7. Biotopi protetti<br />

2.8. Altre aree protette (per esempio:<br />

aree protette di diritto privato, accordi<br />

volontari, contratti privati per<br />

gestioni estensive)<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Protezione della natura e tutela del paesaggio<br />

97


3. Organizzazione della protezione<br />

della natura e della tutela del<br />

paesaggio (struttura, competenze/<br />

attività, personale e dotazione<br />

finanziaria)<br />

3.1. Amministrazioni competenti della<br />

protezione della natura<br />

3.2. Altre amministrazioni settoriali con<br />

funzioni di protezione della natura,<br />

altre istituzioni di diritto pubblico e<br />

privato (per esempio: enti, fondazioni)<br />

3.3. Organi consultivi per la protezione<br />

della natura<br />

3.4. Organi di vigilanza per la protezione<br />

della natura<br />

3.5. Associazioni per la protezione della<br />

natura<br />

3.6. Associazioni per la tutela del paesaggio<br />

3.7. Altri<br />

4. Basi giuridiche (ai rispettivi livelli di<br />

competenza)<br />

4.1. Diritto costituzionale<br />

4.2. Fonti di diritto (leggi, ordinanze, direttive,<br />

compresa la rappresentazione<br />

di contenuti specifici per la<br />

protezione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>).<br />

4.3. Partecipazione <strong>delle</strong> associazioni,<br />

azioni legali intentate dalle associazioni<br />

4.4. Indicazioni sulle procedure<br />

4.5. Collaborazione <strong>delle</strong> amministrazioni<br />

competenti della protezione<br />

della natura con amministrazioni di<br />

altri settori<br />

4.6. Cataloghi di sanzioni pecuniarie<br />

ecc.<br />

4.7. Fondi per la protezione della natura<br />

e la tutela del paesaggio<br />

98 Segnali alpini 1<br />

4.8. Revisioni legislative in atto o programmate<br />

5. Azioni di protezione della natura<br />

(quadro generale)<br />

5.1. Modelli, programmi, direttive per la<br />

conservazione della natura nel territorio<br />

alpino<br />

5.2. Piani (per esempio: piani paesaggistici,<br />

piani di cura e di sviluppo)<br />

5.3. Misure a favore <strong>delle</strong> specie e altre<br />

misure di cura, salvaguardia e gestione<br />

5.3.1. Indicazioni generali<br />

5.3.2. Programmi a favore <strong>delle</strong> specie<br />

5.3.3. Stazioni di allevamento e di rilascio<br />

5.4. Strategie, modelli, programmi, forme<br />

di cooperazione con i responsabili<br />

degli usi, singoli o organismi<br />

(per esempio, programmi di gestione<br />

estensiva e a favore degli agricoltori<br />

di montagna)<br />

5.5. Supporto scientifico, osservazione<br />

permanente di aree/specie<br />

5.6. Attività autonome <strong>delle</strong> associazioni<br />

per la protezione della natura a<br />

favore della protezione di aree e<br />

specie<br />

5.7. Programmi di finanziamento (ammontare<br />

dei fondi, obiettivi, campi<br />

di intervento)<br />

6. Formazione e informazione pubblica<br />

(istituzioni/volontariato)<br />

6.0. Indicazioni generali<br />

6.1. Centri di formazione in materia di<br />

protezione della natura<br />

6.2. Centri di informazione in materia di<br />

protezione della natura<br />

6.3. Pubblicazioni<br />

6.4. Altro


7. Conclusioni, raccomandazioni di<br />

misure<br />

Allegato II<br />

Temi di ricerca prioritari di cui<br />

all’articolo 20<br />

A. Osservazione a lungo termine dello<br />

sviluppo degli ecosistemi (habitat, biocenosi,<br />

popolazioni, specie) per la ricerca<br />

sulle tendenze di sviluppo e di<br />

mutazione provocate dagli influssi ambientali.<br />

Nota: bioindicazione, biomonitoraggio,<br />

analisi di cause-effetti, documentazioni<br />

B. Ricerche sull’efficienza <strong>delle</strong> aree protette.<br />

Nota: rappresentatività, efficienza, rigenerazione,<br />

gestione, analisi sistemica<br />

C. Ricerche sulle specie e sui popolamenti.<br />

Nota: genetica, dinamica, distribuzione,<br />

diversità biologica<br />

D. Ricerche sugli aspetti di estesa rilevanza<br />

territoriale della protezione e<br />

degli usi agricoli e forestali.<br />

Nota: produzioni rispettose della natura,<br />

riequilibrio ecologico, reti di biotopi, gestioni<br />

estensive, contenimento del popolamento<br />

di selvaggina<br />

E. Ricerche per il miglioramento di metodi,<br />

procedimenti e piani specifici.<br />

Nota: Liste rosse, cartografia dei biotopi,<br />

aree protette, pianificazione paesaggistica,<br />

interventi nella natura e nel paesaggio, sistemi<br />

informativi<br />

F. Sviluppo di strategie e modelli per la<br />

protezione della natura e la tutela del<br />

paesaggio.<br />

Nota: Obiettivi strategici e possibilità di<br />

successo, modelli di protezione, gestioni<br />

estensive, strumenti di economia del mercato,<br />

accettazione da parte della pubblica<br />

opinione<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Protezione della natura e tutela del paesaggio<br />

99


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Foreste montane<br />

Protocollo Foreste montane<br />

Segnali alpini 1 101


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

in conformità con il loro mandato in base<br />

alla <strong>Convenzione</strong> per la Protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>), del 7 novembre<br />

1991, di assicurare una politica globale<br />

di protezione e di sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino;<br />

in attuazione dei loro impegni di cui all’articolo<br />

2, commi 2 e 3 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

convinti che, la popolazione locale debba<br />

essere posta nelle condizioni di determinare<br />

essa stessa le prospettive del proprio<br />

sviluppo sociale, culturale e economico,<br />

nonché di concorrere alla sua realizzazione<br />

nel quadro del vigente ordinamento istituzionale;<br />

riconosciuto che le foreste montane costituiscono<br />

quella forma di vegetazione che<br />

può fornire ad un territorio spesso molto<br />

più ampio di quello <strong>delle</strong> aree montane la<br />

protezione più efficace, economica e adatta<br />

al paesaggio contro i rischi naturali, in<br />

particolare contro erosioni, alluvioni, valanghe,<br />

frane e la caduta di massi;<br />

considerato che il bosco assorbe anidride<br />

carbonica dall’atmosfera e, per periodi<br />

102 Segnali alpini 1<br />

molto lunghi, fissa il carbonio nella materia<br />

legnosa in modo da influenzare positivamente<br />

il clima;<br />

consapevoli che le foreste montane sono<br />

indispensabili per l’equilibrio climatico regionale,<br />

per la salvaguardia della qualità<br />

dell’aria, nonché per l’equilibrio idrico;<br />

tenuto conto della crescente importanza<br />

della funzione ricreativa <strong>delle</strong> foreste montane<br />

per tutti gli uomini;<br />

considerato che le foreste montane costituiscono<br />

una fonte di materie prime rinnovabili,<br />

la cui importanza è particolarmente<br />

rilevante in un mondo di crescente consumo<br />

<strong>delle</strong> risorse, e che rivestono inoltre un<br />

significato vitale anche per l’occupazione<br />

ed il reddito in particolare nelle aree rurali;<br />

consapevoli che gli ecosistemi forestali<br />

montani costituiscono importanti habitat<br />

per una varietà di specie animali e vegetali;<br />

convinti che soprattutto il rispetto del principio<br />

della sostenibilità, tradizionalmente<br />

seguito e sviluppato nelle economie forestali<br />

europee, garantisca tutte le importanti<br />

funzioni <strong>delle</strong> foreste anche alle generazioni<br />

future;<br />

convinti che determinati problemi possono<br />

essere risolti soltanto sul piano transfrontaliero<br />

e richiedono misure comuni degli<br />

Stati alpini;<br />

hanno convenuto quanto segue:


Capitolo I<br />

Disposizioni generali<br />

Articolo 1<br />

Finalità<br />

1. Il presente Protocollo ha lo scopo di<br />

conservare le foreste montane come<br />

habitat quasi naturale e, quando ciò<br />

sia necessario, di svilupparle o di aumentare<br />

l’estensione e di migliorare la<br />

loro stabilità. Il presupposto necessario<br />

all’efficienza <strong>delle</strong> funzioni indicate<br />

nel preambolo è costituito da un’economia<br />

forestale montana gestita in<br />

modo accurato, sostenibile e adeguato<br />

alla natura.<br />

2. In particolare le Parti contraenti si impegnano<br />

a provvedere soprattutto affinché:<br />

– siano adottati metodi di rinnovazione<br />

forestale naturali;<br />

– sia perseguito un patrimonio forestale<br />

ben strutturato, graduato, con<br />

specie arboree adatte al rispettivo<br />

sito;<br />

– sia impiegato materiale di riproduzione<br />

forestale autoctono;<br />

– siano evitate erosioni e costipamenti<br />

del suolo, mediante metodi di<br />

uso e di prelievo rispettosi dell’ambiente.<br />

Articolo 2<br />

Considerazione <strong>delle</strong> finalità nelle altre<br />

politiche<br />

Le Parti contraenti si impegnano a considerare<br />

gli obiettivi stabiliti da questo Proto-<br />

collo anche nelle altre loro politiche. Ciò<br />

vale soprattutto per i seguenti ambiti:<br />

a) Inquinamento atmosferico. L’inquinamento<br />

atmosferico viene gradualmente<br />

ridotto ad un livello che non sia<br />

dannoso per gli ecosistemi forestali.<br />

Ciò vale anche per l’inquinamento dovuto<br />

a trasmissioni transfrontaliere di<br />

inquinanti atmosferici.<br />

b) Popolazioni di ungulati. Le popolazioni<br />

di ungulati vengono contenute entro<br />

limiti che permettano la rinnovazione<br />

naturale di foreste montane idonee ai<br />

siti, senza dover ricorrere a particolari<br />

misure protettive. Nelle zone di confine,<br />

le Parti contraenti si impegnano ad<br />

armonizzare le rispettive misure di regolamentazione<br />

della selvaggina. Per il<br />

ripristino di una pressione selettiva<br />

naturale sulle specie di ungulati, nonché<br />

nell’interesse della protezione della<br />

natura, le Parti contraenti favoriscono<br />

la reintroduzione di predatori, in<br />

misura adeguata alle esigenze generali<br />

della regione.<br />

c) Pascolo boschivo. La salvaguardia di<br />

foreste montane in grado di assolvere<br />

alle proprie funzioni ha priorità rispetto<br />

al pascolo boschivo. Il pascolo boschivo<br />

viene pertanto contenuto o, se necessario,<br />

del tutto soppresso, in misura<br />

tale da permettere la rinnovazione di<br />

foreste adatte ai siti, la prevenzione di<br />

danni al suolo e soprattutto la salvaguardia<br />

della funzione protettiva del<br />

bosco.<br />

d) Utilizzo a scopo ricreativo. L’uso <strong>delle</strong><br />

foreste montane a scopi ricreativi viene<br />

gestito e, dove necessario, contenuto<br />

in modo tale da non pregiudicare la<br />

conservazione e la rinnovazione <strong>delle</strong><br />

foreste montane, tenendo conto <strong>delle</strong><br />

esigenze degli ecosistemi forestali.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Foreste montane<br />

103


e) Utilizzo forestale. Le Parti contraenti<br />

promuovono il potenziamento degli<br />

impieghi del legno proveniente da foreste<br />

coltivate in modo sostenibile,<br />

considerata l’importanza di un utilizzo<br />

sostenibile del legno per l’economia<br />

nazionale e la cura <strong>delle</strong> foreste.<br />

f) Rischio di incendi boschivi. Le Parti<br />

contraenti fanno fronte al rischio di incendi<br />

boschivi mediante misure preventive<br />

adeguate e un’efficiente lotta<br />

antincendio.<br />

g) Personale qualificato. Non essendo<br />

possibile realizzare una silvicoltura con<br />

metodi naturali e finalizzata all’efficienza<br />

di tutte le funzioni <strong>delle</strong> foreste,<br />

senza disporre di personale qualificato<br />

idoneo, le Parti contraenti si impegnano<br />

a provvedere affinché il personale<br />

addetto sia sufficiente e qualificato.<br />

Articolo 3<br />

Partecipazione degli enti territoriali<br />

1. Ciascuna Parte contraente stabilisce,<br />

nel quadro istituzionale vigente, il livello<br />

più idoneo alla concertazione e cooperazione<br />

tra le istituzioni e gli enti<br />

territoriali direttamente interessati, al<br />

fine di promuovere una responsabilità<br />

solidale e, in particolare, di valorizzare<br />

e di sviluppare le sinergie potenziali<br />

nell’attuazione della politica forestale<br />

nonché <strong>delle</strong> misure conseguenti.<br />

2. Nel rispetto <strong>delle</strong> loro competenze, nel<br />

quadro istituzionale vigente, gli enti<br />

territoriali direttamente interessati partecipano<br />

ai diversi stadi di preparazione<br />

e attuazione <strong>delle</strong> relative politiche<br />

e misure.<br />

104 Segnali alpini 1<br />

Articolo 4<br />

Cooperazione internazionale<br />

Le Parti contraenti convengono:<br />

a) di effettuare valutazioni comuni dello<br />

sviluppo della politica forestale, nonché<br />

di garantire la reciproca consultazione<br />

prima di importanti decisioni per<br />

l’attuazione del presente Protocollo;<br />

b) di assicurare la realizzazione <strong>delle</strong> finalità<br />

e <strong>delle</strong> misure stabilite dal presente<br />

Protocollo, mediante la cooperazione<br />

transfrontaliera tra tutte le autorità<br />

competenti e in particolare tra le amministrazioni<br />

regionali e gli enti locali;<br />

c) di promuovere sia lo scambio di conoscenze<br />

ed esperienze, sia iniziative<br />

comuni, mediante la cooperazione internazionale<br />

tra istituti di ricerca e di<br />

formazione, tra le organizzazioni forestali<br />

e ambientali, nonché tra i media.<br />

Capitolo II<br />

Misure specifiche<br />

Articolo 5<br />

Basi della pianificazione<br />

Per il conseguimento degli obiettivi indicati<br />

dal presente Protocollo, le Parti contraenti<br />

provvedono affinché siano predisposte<br />

le basi necessarie alla pianificazione.<br />

Queste comprendono un’esauriente<br />

ricognizione dei siti, nonché il rilevamento<br />

<strong>delle</strong> funzioni <strong>delle</strong> foreste con particolare<br />

considerazione <strong>delle</strong> funzioni protettive.


Articolo 6<br />

Funzioni protettive <strong>delle</strong> foreste<br />

montane<br />

1. Per le foreste montane che hanno una<br />

funzione altamente protettiva per i rispettivi<br />

siti e soprattutto per gli insediamenti<br />

abitativi, per le infrastrutture<br />

di trasporto, per i terreni agricoli coltivati<br />

ecc., le Parti contraenti si impegnano<br />

ad attribuire priorità a tale funzione<br />

protettiva, finalizzando alla stessa<br />

la gestione forestale. Queste foreste<br />

devono essere conservate in loco.<br />

2. Le misure necessarie devono essere<br />

pianificate e attuate con competenza<br />

tecnica nell’ambito di piani di gestione<br />

e di piani di miglioramento <strong>delle</strong> foreste<br />

che svolgono protettive, tenendo<br />

conto degli obiettivi di protezione della<br />

natura e di tutela del paesaggio.<br />

Articolo 7<br />

Funzione economica <strong>delle</strong> foreste montane<br />

1. Per le foreste montane, ove prevale la<br />

funzione economica e la situazione<br />

economica regionale lo renda necessario,<br />

le Parti contraenti si impegnano<br />

a provvedere a che l’economia forestale<br />

montana possa svolgere il suo<br />

ruolo come fonte di occupazione e di<br />

reddito per la popolazione locale.<br />

2. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

la rinnovazione forestale venga<br />

effettuata mediante specie arboree<br />

adatte ai rispettivi siti e l’utilizzo economico<br />

<strong>delle</strong> foreste sia accurato e rispettoso<br />

del suolo e del patrimonio<br />

forestale.<br />

Articolo 8<br />

Funzioni di carattere sociale e<br />

ecologico <strong>delle</strong> foreste montane<br />

Considerato che le foreste montane devono<br />

svolgere importanti funzioni di carattere<br />

sociale e ecologico, le Parti contraenti si<br />

impegnano ad adottare misure che assicurino:<br />

– la loro efficacia per le risorse idriche,<br />

l’equilibrio climatico, il risanamento<br />

dell’aria e la protezione acustica;<br />

– la loro diversità biologica;<br />

– la fruizione della natura e le funzioni<br />

ricreative.<br />

Articolo 9<br />

Accesso alle foreste<br />

Le Parti contraenti concordano che, ai fini<br />

della prevenzione dei danni alle foreste,<br />

per la loro gestione e cura con metodi naturali,<br />

sono necessari interventi che vi assicurino<br />

l’accesso, accuratamente pianificati<br />

e realizzati, tenendo conto <strong>delle</strong> esigenze<br />

della protezione della natura e del<br />

paesaggio.<br />

Articolo 10<br />

Riserve forestali naturali<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

delimitare riserve forestali naturali in<br />

numero e estensione sufficienti nonché<br />

a trattarle in funzione della salvaguardia<br />

<strong>delle</strong> dinamiche naturali e in<br />

conformità alla ricerca, nell’intento di<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Foreste montane<br />

105


sospendere in linea di principio ogni<br />

forma di sfruttamento o di adattarlo<br />

agli scopi della riserva. L’individuazione<br />

<strong>delle</strong> rispettive superfici deve avvenire<br />

in modo da ottenere un campione<br />

rappresentativo possibilmente di tutti<br />

gli ecosistemi forestali montani. L’indispensabile<br />

funzione protettiva di queste<br />

formazioni forestali va assicurata in<br />

ogni caso.<br />

2. La delimitazione di riserve forestali<br />

naturali dovrebbe avvenire di norma<br />

grazie a una tutela su base contrattuale<br />

a lungo termine.<br />

3. Le Parti contraenti garantiscono la<br />

collaborazione necessaria per la pianificazione<br />

e la delimitazione di riserve<br />

forestali naturali transfrontaliere.<br />

Articolo 11<br />

Incentivazione e compensazione<br />

1. Le Parti contraenti, in considerazione<br />

<strong>delle</strong> condizioni economiche sfavorevoli<br />

del territorio alpino e tenuto conto<br />

<strong>delle</strong> prestazioni dell’economia forestale<br />

di montagna, si impegnano, nel<br />

quadro <strong>delle</strong> condizioni politico-finanziarie<br />

esistenti e per il periodo necessario<br />

ad assicurare tali prestazioni, ad<br />

incentivare in modo sufficente l’attività<br />

forestale e in particolare le misure indicate<br />

negli articoli da 6 a 10.<br />

2. Qualora le prestazioni richieste all’economia<br />

forestale montana superino<br />

quelle rientranti negli obblighi di legge<br />

vigenti, e la loro necessità sia motivata<br />

sulla base di progetti, la proprietà forestale<br />

ha diritto ad una compensazione<br />

adeguata e commisurata alle prestazioni<br />

effettive.<br />

106 Segnali alpini 1<br />

3. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

creare gli strumenti necessari al finanziamento<br />

<strong>delle</strong> misure di incentivazione<br />

e compensazione, tenendo conto,<br />

in sede di finanziamento, non solo dei<br />

benefici economico-politici per l’intera<br />

popolazione, ma anche di quelli dei<br />

singoli.<br />

Articolo 12<br />

Misure integrative<br />

Le Parti contraenti possono adottare misure<br />

integrative a quelle previste dal presente<br />

Protocollo per le foreste montane.<br />

Capitolo III<br />

Ricerca, formazione e<br />

informazione<br />

Articolo 13<br />

Ricerca e osservazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono e armonizzano,<br />

in stretta cooperazione, la<br />

ricerca e l’osservazione sistematica in<br />

funzione del conseguimento degli<br />

obiettivi del presente Protocollo.<br />

2. Esse promuovono, in particolare progetti<br />

di ricerca finalizzati alla creazione,<br />

alla cura, alla tutela nonché alle prestazioni<br />

dell’ecosistema forestale di montagna<br />

e alle loro funzioni, nonché progetti<br />

scientifici che permettano la<br />

comparazione a livello internazionale<br />

tra inventari e rilevamenti dei singoli<br />

Stati.


3. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

i risultati nazionali della ricerca e<br />

dell’osservazione sistematica siano<br />

raccolti in un sistema comune di osservazione<br />

e informazione permanenti<br />

e siano resi pubblicamente accessibili<br />

nel quadro istituzionale vigente.<br />

4. Esse effettuano, in particolare, rilevamenti<br />

confrontabili per le finalità e misure<br />

di cui al presente Protocollo. Tali<br />

rilevamenti devono essere aggiornati<br />

periodicamente.<br />

Articolo 14<br />

Formazione e informazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono la formazione<br />

e l’aggiornamento, nonché<br />

l’informazione pubblica in relazione<br />

agli obiettivi, alle misure e all’attuazione<br />

del presente Protocollo.<br />

2. Esse provvedono, in particolare, alla<br />

consulenza e all’aggiornamento dei<br />

proprietari <strong>delle</strong> foreste, in conformità<br />

ai contenuti del presente Protocollo.<br />

Capitolo IV<br />

Attuazione, controllo e<br />

valutazione<br />

Articolo 15<br />

Attuazione<br />

Le Parti contraenti si impegnano ad assicurare<br />

l’attuazione del presente Protocollo<br />

mediante misure adeguate nel quadro istituzionale<br />

vigente.<br />

Articolo 16<br />

Controllo del rispetto degli obblighi<br />

1. Le Parti contraenti presentano regolarmente<br />

al Comitato permanente un resoconto<br />

sulle misure adottate in base<br />

al presente Protocollo. Nel resoconto è<br />

indicata anche l’efficacia <strong>delle</strong> misure<br />

adottate. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> stabilisce<br />

la periodicità dei resoconti.<br />

2. Il Comitato permanente esamina i resoconti<br />

al fine di verificare se le Parti<br />

contraenti hanno assolto agli obblighi<br />

derivanti dal presente Protocollo. Esso<br />

può chiedere ulteriori informazioni alle<br />

Parti contraenti interessate o assumere<br />

informazioni da altre fonti.<br />

3. Il Comitato permanente redige un resoconto<br />

per la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sul rispetto da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

degli obblighi derivanti dal presente<br />

Protocollo.<br />

4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> prende atto di<br />

questo resoconto. Essa, qualora constati<br />

un mancato adempimento degli<br />

obblighi, può adottare raccomandazioni.<br />

Articolo 17<br />

Valutazione dell’efficacia <strong>delle</strong><br />

disposizioni<br />

1. Le Parti contraenti esaminano e valutano<br />

ad intervalli regolari le disposizioni<br />

contenute nel presente Protocollo,<br />

sotto il profilo della loro efficacia. Per<br />

quanto sarà necessario al conseguimento<br />

degli obiettivi del presente Protocollo,<br />

esse prenderanno in considerazione<br />

la possibilità di adottare modi-<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Foreste montane<br />

107


fiche appropriate del Protocollo medesimo.<br />

2. A questa valutazione partecipano gli<br />

enti territoriali, nel quadro istituzionale<br />

vigente. Possono essere sentite le organizzazioni<br />

non-governative attive nel<br />

campo specifico.<br />

Capitolo V<br />

norme finali<br />

Articolo 18<br />

Corrispondenza tra la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e il Protocollo<br />

1. Il presente Protocollo costituisce un<br />

Protocollo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

ai sensi dell’articolo 2 e degli altri articoli<br />

pertinenti della stessa <strong>Convenzione</strong>.<br />

2. Possono divenire Parti contraenti del<br />

presente Protocollo esclusivamente le<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Ogni denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vale anche come denuncia<br />

del presente Protocollo.<br />

3. Quando la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

questioni concernenti il presente<br />

Protocollo, solo le Parti contraenti dello<br />

stesso Protocollo sono ammesse<br />

alle relative votazioni.<br />

108 Segnali alpini 1<br />

Articolo 19<br />

Firma e ratifica<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per<br />

la firma da parte degli Stati firmatari<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della<br />

Comunità Europea, il 27 febbraio 1996<br />

nonché dal 29 febbraio 1996 presso la<br />

Repubblica d’Austria quale Depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dallo stesso Protocollo, tre<br />

mesi dopo il giorno in cui tre Stati<br />

avranno depositato il loro strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o<br />

approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di una modifica del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contraente<br />

del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente dello stesso Protocollo<br />

modificato.<br />

Articolo 20<br />

Notifiche<br />

Il Depositario notifica a ciascuno Stato nominato<br />

nel preambolo e alla Comunità Europea<br />

in relazione al presente Protocollo:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica; accettazione o approvazione;<br />

c) ciascuna data di entrata in vigore;


d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Brdo, il 27 febbraio 1996, in lingua<br />

francese, italiana, slovena e tedesca, laddove<br />

ciascuno dei quattro testi fa egualmente<br />

fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato Austriaco. Il Depositario<br />

trasmette copi certificate conformi<br />

alle Parti firmatarie.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Foreste montane<br />

109


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Turismo<br />

Segnali alpini 1 111<br />

Protocollo Turismo


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

in conformità con il loro mandato in base<br />

alla <strong>Convenzione</strong> per la Protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>), del 7 novembre<br />

1991, di assicurare una politica globale<br />

di protezione e di sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino;<br />

in attuazione dei loro impegni di cui all’articolo<br />

2, commi 2 e 3 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

considerata la volontà <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

di armonizzare gli interessi economici<br />

e le esigenze ecologiche e di garantire uno<br />

sviluppo sostenibile;<br />

coscienti del fatto che le <strong>Alpi</strong> rappresentano<br />

lo spazio di vita e di sviluppo economico<br />

della popolazione locale;<br />

convinti che la popolazione locale debba<br />

essere posta nelle condizioni di determinare<br />

essa stessa le prospettive del proprio<br />

sviluppo sociale, culturale e economico,<br />

nonché di concorrere alla sua realizzazione<br />

nel quadro del vigente ordinamento istituzionale;<br />

112 Segnali alpini 1<br />

considerato il fatto che la nostra civiltà urbana<br />

sviluppa una crescente esigenza di<br />

turismo e di attività ricreative diversificate<br />

per l’uomo d’oggi;<br />

considerato che le <strong>Alpi</strong> rimangono uno dei<br />

più vasti spazi turistici e ricreativi d’Europa,<br />

grazie alle loro immense possibilità di<br />

attività ricreative, alla ricchezza dei suoi<br />

paesaggi e alla diversità <strong>delle</strong> condizioni<br />

ecologiche, e che sia quindi necessario<br />

situare le sue problematiche in un contesto<br />

più ampio di quello nazionale;<br />

considerato che una parte notevole della<br />

popolazione di alcune Parti contraenti abita<br />

sulle <strong>Alpi</strong> e che il turismo alpino è d’interesse<br />

pubblico in quanto contribuisce<br />

alla permanenza della popolazione locale;<br />

considerato che il turismo di montagna si<br />

sta sviluppando in un quadro concorrenziale<br />

mondializzato e contribuisce in modo<br />

significativo ai risultati economici del territorio<br />

alpino;<br />

considerato che la tendenza attuale sembra<br />

andare nel senso di una migliore armonia<br />

tra turismo ed ambiente: interesse<br />

sempre più marcato da parte della clientela<br />

per una bellezza naturale intatta sia<br />

d’inverno che d’estate, che spinge molti<br />

amministratori locali a migliorare la qualità<br />

della ricettività tutelando l’ambiente;<br />

considerato che nell’area alpina i limiti di<br />

adattamento degli ecosistemi di ogni sito<br />

vanno tenuti nella massima considerazione<br />

e vanno valutati in funzione della propria<br />

specificità;<br />

coscienti del fatto che il patrimonio naturale<br />

e culturale, così come i paesaggi, costi-


tuiscono <strong>delle</strong> basi essenziali del turismo<br />

alpino;<br />

coscienti del fatto che le diversità naturali,<br />

culturali, economiche ed istituzionali che<br />

caratterizzano gli Stati alpini hanno dato<br />

origine a sviluppi autonomi ed a una molteplicità<br />

di offerte turistiche che, lungi dal<br />

creare uniformità a livello internazionale,<br />

dovrebbero costituire fonti di attività turistiche<br />

diversificate e complementari;<br />

coscienti del fatto che si rende necessario<br />

uno sviluppo sostenibile dell’economia turistica<br />

basato sulla valorizzazione del patrimonio<br />

naturale e sulla qualità <strong>delle</strong> prestazioni<br />

e dei servizi, tenuto conto della dipendenza<br />

economica della maggior parte<br />

<strong>delle</strong> regioni alpine dal turismo e della possibilità<br />

di sopravvivenza che esso rappresenta<br />

per le popolazioni interessate;<br />

coscienti dell’esigenza di incentivare i turisti<br />

a rispettare la natura, di portarli a capire<br />

meglio le popolazioni che abitano e lavora-<br />

no nelle regioni frequentate e di creare le<br />

migliori condizioni per una effettiva scoperta<br />

della natura dell’area alpina in tutta la<br />

sua diversità;<br />

coscienti che spetta alle organizzazioni<br />

turistiche di categoria e agli enti territoriali<br />

creare, in un quadro concertato a livello<br />

del territorio alpino, gli strumenti per migliorare<br />

le proprie strutture produttive e il<br />

loro funzionamento;<br />

desiderosi di garantire lo sviluppo sostenibile<br />

del territorio alpino con un turismo che<br />

tuteli l’ambiente, e che costituisce a sua<br />

volta una base essenziale <strong>delle</strong> condizioni<br />

di vita ed economiche della popolazione<br />

locale;<br />

convinti che determinati problemi possono<br />

essere risolti soltanto sul piano transfrontaliero<br />

e richiedono misure comuni degli<br />

Stati alpini;<br />

hanno convenuto quanto segue:<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Turismo<br />

113


Capitolo I<br />

Disposizioni generali<br />

Articolo 1<br />

Finalità<br />

Obiettivo del presente Protocollo è contribuire,<br />

nell’ambito dell’ordinamento istituzionale<br />

vigente, ad uno sviluppo sostenibile<br />

del territorio alpino grazie ad un turismo<br />

che tuteli l’ambiente, mediante specifici<br />

provvedimenti e raccomandazioni che tengano<br />

conto degli interessi della popolazione<br />

locale e dei turisti.<br />

Articolo 2<br />

Cooperazione internazionale<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano ad<br />

eliminare gli ostacoli alla cooperazione<br />

internazionale tra gli enti territoriali del<br />

territorio alpino e a promuovere la soluzione<br />

dei problemi comuni grazie ad<br />

una cooperazione al livello territoriale<br />

appropriato.<br />

2. Le Parti contraenti appoggiano una<br />

maggiore cooperazione internazionale<br />

tra le rispettive istituzioni competenti.<br />

Danno particolare rilievo alla valorizzazione<br />

<strong>delle</strong> aree di confine, coordinando<br />

attività turistiche e ricreative che<br />

tutelino l’ambiente.<br />

3. Nel caso in cui gli enti territoriali non<br />

possono prendere taluni provvedimenti,<br />

perché di competenza nazionale o<br />

internazionale, è necessario garantire<br />

loro la possibilità di rappresentare effi-<br />

114 Segnali alpini 1<br />

cacemente gli interessi della popolazione.<br />

Articolo 3<br />

Considerazione <strong>delle</strong> finalità nelle altre<br />

politiche<br />

Le Parti contraenti si impegnano a considerare<br />

gli obiettivi stabiliti da questo Protocollo<br />

anche nelle altre loro politiche, in<br />

particolare nei settori della pianificazione<br />

territoriale, dei trasporti, dell’agricoltura,<br />

dell’economia forestale, della tutela<br />

dell’ambiente e della natura, nonché per<br />

quanto riguarda l’approvvigionamento idrico<br />

ed energetico, per ridurne gli eventuali<br />

effetti negativi o contraddittori.<br />

Articolo 4<br />

Partecipazione degli enti territoriali<br />

1. Ciascuna Parte contraente stabilisce,<br />

nel quadro istituzionale vigente, il livello<br />

più idoneo alla concertazione e cooperazione<br />

tra le istituzioni e gli enti<br />

territoriali direttamente interessati, al<br />

fine di promuovere una responsabilità<br />

solidale e, in particolare, di valorizzare<br />

e di sviluppare le sinergie potenziali<br />

nell’attuazione della politica turistica<br />

nonché <strong>delle</strong> misure conseguenti.<br />

2. Nel rispetto <strong>delle</strong> loro competenze, nel<br />

quadro istituzionale vigente, gli enti<br />

territoriali direttamente interessati partecipano<br />

ai diversi stadi di preparazione<br />

e attuazione <strong>delle</strong> relative politiche<br />

e misure.


Capitolo II<br />

Misure specifiche<br />

Articolo 5<br />

Pianificazione dell’offerta<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

provvedere ad uno sviluppo turistico<br />

sostenibile con un turismo rispettoso<br />

dell’ambiente. A questo fine favoriscono<br />

l’elaborazione e la realizzazione di<br />

linee guida, di programmi di sviluppo,<br />

di piani settoriali, promossi dalle istanze<br />

competenti al livello più appropriato,<br />

che tengano conto degli obiettivi<br />

del presente Protocollo.<br />

2. Tali provvedimenti consentiranno di<br />

valutare e di comparare i vantaggi e gli<br />

inconvenienti degli sviluppi previsti, in<br />

particolare ai fini:<br />

a) <strong>delle</strong> conseguenze socioeconomiche<br />

per le popolazioni locali,<br />

b) <strong>delle</strong> conseguenze per i suoli, l’acqua,<br />

l’aria, l’equilibrio naturale e i<br />

paesaggi, tenendo conto dei dati<br />

ecologici specifici, <strong>delle</strong> risorse naturali<br />

e dei limiti di adattamento<br />

degli ecosistemi,<br />

c) <strong>delle</strong> conseguenze per le finanze<br />

pubbliche.<br />

Articolo 6<br />

Orientamenti dello sviluppo turistico<br />

1. Le Parti contraenti tengono conto, per<br />

lo sviluppo turistico, <strong>delle</strong> esigenze di<br />

protezione della natura e di salvaguardia<br />

del paesaggio. Si impegnano a<br />

promuovere, nella misura del possibile,<br />

solamente progetti che rispettino i<br />

paesaggi e siano compatibili con l’ambiente.<br />

2. Esse avviano una politica sostenibile<br />

che rafforzi la competitività di un turismo<br />

alpino a contatto con la natura,<br />

portando in tal modo un notevole contributo<br />

allo sviluppo socioeconomico<br />

del territorio alpino. Saranno privilegiati<br />

i provvedimenti a favore dell’innovazione<br />

e della diversificazione<br />

dell’offerta.<br />

3. Le Parti contraenti provvederanno affinché<br />

nelle zone fortemente turistiche<br />

sia perseguito un rapporto equilibrato<br />

tra forme di turismo intensivo ed estensivo.<br />

4. Qualora venissero presi provvedimenti<br />

di incentivazione, andrebbero rispettati<br />

gli aspetti seguenti:<br />

a) per il turismo intensivo, l’adattamento<br />

<strong>delle</strong> strutture e degli impianti<br />

turistici esistenti alle esigenze<br />

ecologiche e lo sviluppo di nuove<br />

strutture conformi agli obiettivi del<br />

presente Protocollo;<br />

b) per il turismo estensivo, il mantenimento<br />

o lo sviluppo di un’offerta<br />

turistica prossima alle condizioni<br />

naturali e che rispetti l’ambiente,<br />

nonché la valorizzazione del patrimonio<br />

naturale e culturale <strong>delle</strong> regioni<br />

turistiche interessate.<br />

Articolo 7<br />

Ricerca della qualità<br />

1. Le Parti contraenti avviano una politica<br />

di ricerca permanente e sistematica<br />

della qualità dell’offerta turistica sull’in-<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Turismo<br />

115


sieme del territorio alpino, tenendo<br />

conto in particolare <strong>delle</strong> esigenze<br />

ecologiche.<br />

2. Esse favoriscono lo scambio di esperienze<br />

e la realizzazione di programmi<br />

d’azione comuni, che tendano ad un<br />

miglioramento qualitativo concernente<br />

in particolare:<br />

a) l’inserimento degli impianti nei paesaggi<br />

e nell’ambiente naturale;<br />

b) l’urbanistica, l’architettura (costruzioni<br />

nuove e recupero dei paesi),<br />

c) le strutture alberghiere e l’offerta di<br />

servizi turistici,<br />

d) la diversificazione dell’offerta turistica<br />

del territorio alpino, valorizzando<br />

le attività culturali <strong>delle</strong> diverse<br />

zone interessate.<br />

Articolo 8<br />

Controllo dei flussi turistici<br />

Le Parti contraenti favoriscono misure di<br />

pianificazione dei flussi turistici, in particolare<br />

nelle aree protette, organizzando la<br />

distribuzione e il soggiorno dei turisti in<br />

modo da garantire la preservazione di questi<br />

siti.<br />

Articolo 9<br />

Limiti naturali dello sviluppo<br />

Le Parti contraenti provvedono affinché lo<br />

sviluppo turistico sia adeguato alle peculiarità<br />

dell’ambiente e alle risorse disponibili<br />

della località o della regione interessata.<br />

In caso di progetti che potrebbero<br />

avere un forte impatto ambientale, sarà<br />

opportuno stabilire, nell’ambito dell’ordi-<br />

116 Segnali alpini 1<br />

namento istituzionale vigente, una valutazione<br />

preventiva dell’impatto, di cui tenere<br />

conto al momento della decisione.<br />

Articolo 10<br />

Zone di quiete<br />

Le Parti contraenti si impegnano, in conformità<br />

con la propria normativa e secondo<br />

i criteri ecologici, a delimitare zone di<br />

quiete in cui si rinuncia agli impianti turistici.<br />

Articolo 11<br />

Politica alberghiera<br />

Le Parti contraenti attuano una politica<br />

alberghiera che tenga conto della scarsità<br />

dello spazio disponibile, privilegiando la<br />

ricettività commerciale, il recupero e l’uso<br />

degli edifici esistenti, modernizzando e<br />

migliorando la qualità <strong>delle</strong> strutture esistenti.<br />

Articolo 12<br />

Impianti di risalita<br />

1. Le Parti contraenti convengono,<br />

nell’ambito <strong>delle</strong> procedure nazionali<br />

di autorizzazione degli impianti di risalita,<br />

di attuare, al di là <strong>delle</strong> esigenze<br />

economiche e di sicurezza, una politica<br />

che risponda alle esigenze ecologiche<br />

e paesaggistiche.<br />

2. Nuove autorizzazioni all’esercizio e<br />

concessioni di impianti di risalita saranno<br />

condizionate allo smontaggio e


alla rimozione degli impianti di risalita<br />

fuori esercizio e alla rinaturalizzazione<br />

<strong>delle</strong> superfici inutilizzate con priorità<br />

alle specie vegetali di origine locale.<br />

Articolo 13<br />

Traffico e trasporti turistici<br />

1. Le Parti contraenti favoriscono i provvedimenti<br />

destinati a ridurre il traffico a<br />

motore all’interno <strong>delle</strong> stazioni turistiche.<br />

2. Inoltre incoraggiano le iniziative pubbliche<br />

o private miranti a migliorare<br />

l’accesso ai siti e ai centri turistici tramite<br />

i mezzi pubblici e a incentivarne<br />

l’uso da parte dei turisti.<br />

Articolo 14<br />

Tecniche particolari di assetto<br />

territoriale<br />

1. Piste da sci<br />

1. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

la realizzazione, la manutenzione<br />

e l’esercizio <strong>delle</strong> piste da sci<br />

si integrino nel miglior modo possibile<br />

nel paesaggio, tenendo conto<br />

degli equilibri naturali e della sensibilità<br />

dei biotopi.<br />

2. Le modifiche del terreno vanno limitate<br />

il più possibile e, se le condizioni<br />

naturali lo permettono, nelle<br />

aree modificate andrà ripristinata la<br />

vegetazione dando priorità alle<br />

specie di origine locale.<br />

2. Impianti di innevamento<br />

Le legislazioni nazionali possono auto-<br />

rizzare la fabbricazione di neve durante<br />

i periodi di freddo specifici di ogni<br />

sito, in particolare per rendere più sicure<br />

le zone esposte qualora le condizioni<br />

idrologiche, climatiche e ecologiche<br />

del rispettivo sito lo consentano.<br />

Articolo 15<br />

Attività sportive<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

definire una politica di controllo <strong>delle</strong><br />

attività sportive all’aperto, particolarmente<br />

nelle aree protette, in modo da<br />

evitare effetti negativi per l’ambiente.<br />

Questo controllo può condurre, ove<br />

necessario, a vietarne la pratica.<br />

2. Le Parti contraenti si impegnano a limitare<br />

al massimo e, ove necessario, a<br />

vietare le attività sportive che comportano<br />

l’uso di motori al di fuori <strong>delle</strong><br />

zone determinate dalle autorità competenti.<br />

Articolo 16<br />

Deposito da aeromobili<br />

Le Parti contraenti si impegnano a limitare<br />

al massimo e, ove sia il caso, a vietare, al<br />

di fuori degli aerodromi, il deposito da aeromobili<br />

a fini sportivi.<br />

Articolo 17<br />

Sviluppo <strong>delle</strong> regioni e <strong>delle</strong> aree<br />

economicamente deboli<br />

Viene raccomandato alle Parti contraenti<br />

di studiare al livello territoriale appropriato<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Turismo<br />

117


soluzioni adeguate che permettano uno<br />

sviluppo equilibrato <strong>delle</strong> regioni e <strong>delle</strong><br />

aree economicamente deboli.<br />

Articolo 18<br />

Scaglionamento <strong>delle</strong> vacanze<br />

1. Le Parti contraenti cercheranno di scaglionare<br />

meglio nello spazio e nel<br />

tempo la domanda turistica <strong>delle</strong> regioni<br />

interessate.<br />

2. A tale scopo, è opportuno incoraggiare<br />

la cooperazione fra gli Stati per<br />

quanto riguarda lo scaglionamento<br />

<strong>delle</strong> vacanze e le esperienze di prolungamento<br />

<strong>delle</strong> stagioni turistiche.<br />

Articolo 19<br />

Incentivazione dell’innovazione<br />

Viene raccomandato alle Parti contraenti<br />

di sviluppare ogni forma di incentivazione<br />

che possa favorire l’attuazione degli orientamenti<br />

di questo Protocollo; a tale scopo<br />

esse esamineranno in particolare l’organizzazione<br />

di un concorso alpino mirante a<br />

ricompensare iniziative e prodotti turistici<br />

innovativi conformi agli obiettivi di questo<br />

Protocollo.<br />

Articolo 20<br />

Cooperazione tra turismo, agricoltura,<br />

economia forestale e artigianato<br />

Le Parti contraenti promuovono la collaborazione<br />

tra turismo, agricoltura, economia<br />

forestale e artigianato. In particolare favo-<br />

118 Segnali alpini 1<br />

riscono combinazioni di attività in grado di<br />

creare posti di lavoro nell’ottica di uno<br />

sviluppo sostenibile.<br />

Articolo 21<br />

Misure integrative<br />

Le Parti contraenti possone adottare misure<br />

integrative a quelle previste dal presente<br />

Protocollo per il turismo sostenibile.<br />

Capitolo III<br />

Ricerca, formazione<br />

informazione<br />

Articolo 22<br />

Ricerca e osservazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono e armonizzano,<br />

in stretta cooperazione, la<br />

ricerca e l’osservazione sistematica in<br />

funzione di una migliore conoscenza<br />

<strong>delle</strong> interazioni fra turismo ed ambiente<br />

sulle <strong>Alpi</strong>, nonché l’analisi degli sviluppi<br />

futuri.<br />

2. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

i risultati nazionali della ricerca e<br />

dell’osservazione sistematica siano<br />

raccolti in un sistema comune di osservazione<br />

e informazione permanenti<br />

e siano resi pubblicamente accessibili<br />

nel quadro istituzionale vigente.<br />

3. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

scambiare informazioni sulle proprie<br />

esperienze, utili all’attuazione dei provvedimenti<br />

e <strong>delle</strong> raccomandazioni di


questo Protocollo, ed a raccogliere i<br />

dati rilevanti in materia di sviluppo turistico<br />

qualitativo.<br />

Articolo 23<br />

Formazione e informazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono la formazione<br />

e l’aggiornamento, nonché<br />

l’informazione pubblica in relazione<br />

agli obiettivi, alle misure e all’attuazione<br />

del presente Protocollo.<br />

2. Viene raccomandato alle Parti contraenti<br />

di includere nelle formazioni professionali<br />

afferenti al turismo e al suo<br />

indotto, nozioni su natura e ambienti.<br />

Potrebbero così essere creati indirizzi<br />

di formazione originali che uniscano<br />

turismo ed ecologia, come ad esempio:<br />

– “animatori ecologici”,<br />

– “responsabili della qualità <strong>delle</strong><br />

stazioni turistiche”,<br />

– “assistenti turistici per persone<br />

disabili”.<br />

Capitolo IV<br />

Attuazione, controllo e<br />

valutazione<br />

Articolo 24<br />

Attuazione<br />

Le Parti contraenti si impegnano ad assicurare<br />

l’attuazione del presente Protocollo<br />

mediante misure adeguate nel quadro istituzionale<br />

vigente.<br />

Articolo 25<br />

Controllo del rispetto degli obblighi<br />

1. Le Parti contraenti presentano regolarmente<br />

al Comitato permanente un resoconto<br />

sulle misure adottate in base<br />

al presente Protocollo. Nel resoconto è<br />

indicata anche l’efficacia <strong>delle</strong> misure<br />

adottate. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> stabilisce<br />

la periodicità dei resoconti.<br />

2. Il Comitato permanente esamina i resoconti<br />

al fine di verificare se le Parti<br />

contraenti hanno assolto agli obblighi<br />

derivanti dal presente Protocollo. Esso<br />

può chiedere ulteriori informazioni alle<br />

Parti contraenti interessate o assumere<br />

informazioni da altre fonti.<br />

3. Il Comitato permanente redige un resoconto<br />

per la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sul rispetto da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

degli obblighi derivanti dal presente<br />

Protocollo.<br />

4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> prende atto di<br />

questo resoconto. Essa, qualora constati<br />

un mancato adempimento degli<br />

obblighi, può adottare raccomandazioni.<br />

Articolo 26<br />

Valutazione dell’efficacia <strong>delle</strong><br />

disposizioni<br />

1. Le Parti contraenti esaminano e valutano<br />

ad intervalli regolari le disposizioni<br />

contenute nel presente Protocollo,<br />

sotto il profilo della loro efficacia. Per<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Turismo<br />

119


quanto sarà necessario al conseguimento<br />

degli obiettivi del presente Protocollo,<br />

esse prenderanno in considerazione<br />

la possibilità di adottare modifiche<br />

appropriate del Protocollo<br />

medesimo.<br />

2. A questa valutazione partecipano gli<br />

enti territoriali, nel quadro istituzionale<br />

vigente. Possono essere sentite le organizzazioni<br />

non-governative attive nel<br />

campo specifico.<br />

Capitolo V<br />

norme finali<br />

Articolo 27<br />

Corrispondenza tra la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e il Protocollo<br />

1. Il presente Protocollo costituisce un<br />

Protocollo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

ai sensi dell’articolo 2 e degli altri articoli<br />

pertinenti della stessa <strong>Convenzione</strong>.<br />

2. Possono divenire Parti contraenti del<br />

presente Protocollo esclusivamente le<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Ogni denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vale anche come denuncia<br />

del presente Protocollo.<br />

3. Quando la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

questioni concernenti il presente<br />

Protocollo, solo le Parti contraenti dello<br />

stesso Protocollo sono ammesse<br />

alle relative votazioni.<br />

120 Segnali alpini 1<br />

Articolo 28<br />

Firma e ratifica<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per<br />

la firma da parte degli Stati firmatari<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della<br />

Comunità Europea, il 16 ottobre 1998<br />

nonché dal 16 novembre 1998 presso<br />

la Repubblica d’Austria quale Depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dallo stesso Protocollo, tre<br />

mesi dopo il giorno in cui tre Stati<br />

avranno depositato il loro strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o<br />

approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di una modifica del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contraente<br />

del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente dello stesso Protocollo<br />

modificato.<br />

Articolo 29<br />

Notifiche<br />

Il Depositario notifica a ciascuno Stato nominato<br />

nel preambolo e alla Comunità Europea<br />

in relazione al presente Protocollo:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione;


c) ciascuna data di entrata in vigore;<br />

d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Bled, il 16 ottobre 1998, in lingua<br />

francese, italiana, slovena e tedesca, laddove<br />

ciascuno dei quattro testi fa egualemente<br />

fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato Austriaco. Il Depositario<br />

transmette copie certificate conformi<br />

alle Parti firmatarie.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Turismo<br />

121


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Difesa del suolo<br />

Protocollo Difesa del suolo<br />

Segnali alpini 1 123


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

in conformità con il loro mandato in base<br />

alla <strong>Convenzione</strong> per la Protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>), del 7 novembre<br />

1991, di assicurare una politica globale<br />

di protezione e di sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino;<br />

in attuazione dei loro impegni di cui all’articolo<br />

2, commi 2 e 3 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

al fine di ridurre il degrado quantitativo e<br />

qualitativo del suolo, in particolare impiegando<br />

tecniche di produzione agricola e<br />

forestale che rispettino il suolo, usando<br />

suolo e terreno in modo parsionioso, contenendo<br />

l’erosione e l’impermeabilizzazione<br />

dei suoli;<br />

tenuto conto del fatto che la difesa dei<br />

suoli alpini, la loro gestione sostenibile e il<br />

ripristino <strong>delle</strong> loro funzioni naturali in siti<br />

compromessi avvengono nell’interesse<br />

generale;<br />

considerato che le <strong>Alpi</strong> sono uno dei più<br />

grandi spazi naturali continui d’Europa e si<br />

distinguono per la loro diversità ecologica<br />

ed i loro ecosistemi altamente sensibili,<br />

124 Segnali alpini 1<br />

che debbono essere mantenuti nella loro<br />

funzionalità;<br />

convinti che la popolazione locale debba<br />

essere posta nelle condizioni di determinare<br />

essa stessa le prospettive del proprio<br />

sviluppo sociale, culturale e economico,<br />

nonché di concorrere alla sua realizzazione<br />

nel quadro del vigente ordinamento istituzionale;<br />

consapevoli che le <strong>Alpi</strong> costituiscono un<br />

importante spazio per la vita e l’economia<br />

<strong>delle</strong> popolazioni locali e uno spazio ricreativo<br />

per gli abitanti di altre regioni, da un<br />

lato, mentre, dall’altro, le diverse esigenze<br />

d’uso, che si concentrano nel limitato territorio<br />

alpino, minacciano l’integrità <strong>delle</strong><br />

funzioni del suolo e richiedono pertanto<br />

un’armonizzazione degli interessi economici<br />

con le esigenze ecologiche;<br />

tenuto conto del fatto che il suolo assume<br />

un ruolo specifico nel quadro degli ecosistemi,<br />

che la sua ricostituzione nonché la<br />

rigenerazione dei suoli compromessi sono<br />

processi molto lenti, che nel territorio alpino<br />

si debbono prevedere in maggior misura<br />

fenomeni erosivi, dovuti alle condizioni<br />

topografiche del territorio alpino, che il<br />

suolo è ricettacolo di sostanze inquinanti,<br />

da un lato, mentre, dall’altro i suoli contaminati<br />

possono essere fonti di immissioni<br />

di inquinanti in ecosistemi limitrofi e costituire<br />

un pericolo per l’uomo, gli animali e le<br />

piante;<br />

consapevoli che l’uso del suolo, in particolare<br />

attraverso lo sviluppo insediativo, l’industria<br />

e l’artigianato, il turismo, le attività<br />

estrattive, gli interventi infrastrutturali,<br />

l’economia agricola e forestale, nonché il<br />

traffico può provocare compromissioni del


suolo stesso, in senso quantitativo e qualitativo,<br />

e che ciò richiede che siano proposte<br />

a livello intersettoriale misure adeguate<br />

per la difesa del suolo al fine di prevenire,<br />

contenere e rimuovere i danni;<br />

considerato il fatto che la difesa del suolo<br />

influisce in vari modi sulle altre politiche<br />

settoriali nel territorio alpino, rendendo<br />

pertanto necessario un coordinamento interdisciplinare<br />

e intersettoriale;<br />

convinti che determinati problemi possono<br />

essere risolti soltanto sul piano transfrontaliero<br />

e richiedono misure comuni degli<br />

Stati alpini, le quali vengono attuate dalle<br />

Parti firmatarie attraverso gli strumenti a<br />

loro disposizione;<br />

hanno convenuto quanto segue:<br />

Capitolo I<br />

Disposizioni generali<br />

Articolo 1<br />

Finalità<br />

1. Il presente Protocollo ha come scopo<br />

l’attuazione degli impegni concordati<br />

per la difesa del suolo tra le Parti contraenti<br />

nell’ambito della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

2. Il suolo va mantenuto efficiente in<br />

modo sostenibile<br />

1. nelle sue funzioni naturali, come<br />

a) base e spazio vitale per uomini,<br />

animali, piante e microorganismi;<br />

b) elemento costitutivo della natura e<br />

del paesaggio;<br />

c) parte integrante dell’ecosistema,<br />

soprattutto in relazione al ciclo <strong>delle</strong><br />

acque e <strong>delle</strong> sostanze nutritive,<br />

d) mezzo di trasformazione e regolazione<br />

per l’apporto di sostanze, in<br />

particolare per le sue proprietà di<br />

filtro, tampone e contenitore, particolarmente<br />

per la protezione <strong>delle</strong><br />

acque di falda,<br />

e) serbatoio genetico;<br />

2. nella sua funzione di archivio della<br />

storia naturale e culturale;<br />

3. per garantire il suo utilizzo come:<br />

a) sito per l’agricoltura ivi comprese la<br />

pastorizia e l’economia forestale;<br />

b) spazio abitativo e per attività turistiche;<br />

c) sito per altri usi economici, per i<br />

trasporti, l’approvvigionamento e lo<br />

smaltimento;<br />

d) giacimento di materie prime.<br />

Occorre in particolare garantire e conservare<br />

nel lungo periodo, in senso<br />

quantitativo e qualitativo, le funzioni<br />

ecologiche del suolo come parte essenziale<br />

dell’ecosistema. E’ necessario<br />

promuovere il ripristino dei suoli<br />

compromessi.<br />

3. Le misure da adottare perseguono in<br />

particolare un uso del suolo adeguato<br />

al sito, un uso parsimonioso <strong>delle</strong> superfici,<br />

la prevenzione <strong>delle</strong> erosioni e<br />

<strong>delle</strong> alterazioni negative della struttura<br />

dei suoli, nonché la riduzione al minimo<br />

<strong>delle</strong> immissioni di sostanze dannose<br />

per il suolo.<br />

4. In particolare si deve conservare e favorire<br />

la diversità dei suoli tipica del<br />

territorio alpino e i siti caratteristici.<br />

5. Per questi scopi assume particolare<br />

importanza il principio della prevenzio-<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Difesa del suolo<br />

125


ne in funzione di uno sviluppo sostenibile,<br />

che comprende la salvaguardia<br />

della funzionalità e dei potenziali usi<br />

dei suoli a scopi diversi, nonché la loro<br />

disponibilità per le future generazioni.<br />

Articolo 2<br />

Impegni fondamentali<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano ad<br />

adottare le misure giuridiche e amministrative<br />

necessarie ad assicurare la<br />

difesa dei suoli nel territorio alpino. Il<br />

controllo di queste misure avviene<br />

sotto la responsabilità <strong>delle</strong> autorità<br />

nazionali.<br />

2. Se esiste il pericolo di compromissioni<br />

gravi e durature della funzionalità dei<br />

suoli, occorre, in linea di principio,<br />

dare priorità agli aspetti di protezione<br />

rispetto a quelli di utilizzo.<br />

3. Le Parti contraenti esaminano le possibilità<br />

di sostenere le misure perseguite<br />

dal presente Protocollo per la difesa<br />

del suolo nel territorio alpino mediante<br />

misure di natura fiscale e/o finanziaria.<br />

Devono essere particolarmente incentivate<br />

le iniziative coerenti con la difesa<br />

del suolo e con il suo uso parsimonioso<br />

e nel rispetto dell’ambiente.<br />

Articolo 3<br />

Considerazione <strong>delle</strong> finalità nelle altre<br />

politiche<br />

Le Parti contraenti si impegnano a considerare<br />

gli obiettivi stabiliti da questo Protocollo<br />

anche nelle altre loro politiche. Nel<br />

territorio alpino, ciò vale in particolare per<br />

126 Segnali alpini 1<br />

l’assetto del territorio, gli insediamenti ed i<br />

trasporti, per il settore energetico, l’agricoltura<br />

e l’economia forestale, l’estrazione<br />

di materie prime, l’industria, l’artigianato, il<br />

turismo, la protezione della natura e la tutela<br />

del paesaggio, la gestione <strong>delle</strong> acque<br />

e dei rifiuti, nonché la salvaguardia della<br />

qualità dell’aria.<br />

Articolo 4<br />

Partecipazione degli enti territoriali<br />

1. Ciascuna Parte contraente stabilisce,<br />

nel quadro istituzionale vigente, il livello<br />

più idoneo alla concertazione e cooperazione<br />

tra le istituzioni e gli enti<br />

territoriali direttamente interessati, al<br />

fine di promuovere una responsabilità<br />

solidale e, in particolare, di valorizzare<br />

e di sviluppare le sinergie potenziali<br />

nell’attuazione della politica di difesa<br />

del suolo nel territorio alpino, nonché<br />

<strong>delle</strong> misure conseguenti.<br />

2. Nel rispetto <strong>delle</strong> loro competenze, nel<br />

quadro istituzionale vigente, gli enti<br />

territoriali direttamente interessati partecipano<br />

ai diversi stadi di preparazione<br />

e attuazione <strong>delle</strong> relative politiche<br />

e misure.<br />

Articolo 5<br />

Cooperazione internazionale<br />

1. Le Parti contraenti appoggiano una<br />

maggiore cooperazione internazionale<br />

tra le rispettive istituzioni competenti,<br />

in particolare nella realizzazione dei<br />

catasti del suolo, nel monitoraggio del<br />

suolo, nella delimitazione e nel control-


lo <strong>delle</strong> aree con suoli protetti e di<br />

quelle con suoli compromessi, nonché<br />

di aree a rischio, nella predisposizione<br />

ed armonizzazione di basi di dati, nel<br />

coordinamento della ricerca per la difesa<br />

del suolo nel territorio alpino,<br />

come nell’informazione reciproca.<br />

2. Le Parti contraenti si impegnano a rimuovere<br />

gli ostacoli alla cooperazione<br />

internazionale tra gli enti territoriali del<br />

territorio alpino ed a promuovere la<br />

soluzione di problemi comuni al livello<br />

più idoneo.<br />

3. Se la definizione di misure riguardanti<br />

la difesa del suolo è di competenza<br />

nazionale o internazionale, occorre<br />

dare agli enti territoriali la possibilità di<br />

rappresentare con efficacia gli interessi<br />

della popolazione.<br />

Capitolo II<br />

Misure specifiche<br />

Articolo 6<br />

Delimitazione di aree<br />

Le Parti contraenti controllano che nella<br />

delimitazione di aree protette vengano inclusi<br />

anche i suoli meritevoli di protezione.<br />

Sono da conservare in particolare le formazioni<br />

di suoli e rocce, che abbiano caratteristiche<br />

tipiche o di particolare significato<br />

per la documentazione della storia<br />

della terra.<br />

Articolo 7<br />

Uso parsimonioso e rispettoso dei suoli<br />

1. Nella predisposizione e nell’attuazione<br />

dei piani e/o programmi ai sensi dell’articolo<br />

9 comma 3 del Protocollo “Pianificazione<br />

territoriale e sviluppo sostenibile”<br />

occorre tener conto <strong>delle</strong><br />

esigenze di difesa del suolo e in particolare<br />

di un uso parsimonioso del terreno<br />

e del suolo.<br />

2. Ai fini del contenimento dell’impermeabilizzazione<br />

e dell’occupazione del<br />

suolo, le Parti contraenti provvedono<br />

affinché l’urbanizzazione si sviluppi<br />

contenendo l’occupazione <strong>delle</strong> superfici<br />

e rispettando il suolo. Esse indirizzano<br />

lo sviluppo degli insediamenti<br />

di preferenza verso l’interno e ne limitano<br />

la crescita all’esterno.<br />

3. Nella valutazione dell’impatto territoriale<br />

e ambientale di grandi progetti nel<br />

settore dell’industria, dell’edilizia e <strong>delle</strong><br />

infrastrutture, in particolare dei trasporti,<br />

dell’energia e del turismo, occorre<br />

tener conto, nel quadro <strong>delle</strong><br />

procedure nazionali, della difesa del<br />

suolo e della limitata disponibilità di<br />

superfici nel territorio alpino.<br />

4. Se le condizioni naturali lo permettono,<br />

i terreni non più utilizzati o compromessi,<br />

in particolare discariche di rifiuti<br />

e minerarie, infrastrutture, piste da<br />

sci, debbono essere rinaturalizzati o<br />

ricoltivati.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Difesa del suolo<br />

127


Articolo 8<br />

Uso parsimonioso <strong>delle</strong> risorse<br />

minerarie e attività estrattive rispettose<br />

del suolo<br />

1. Le Parti contraenti provvedono ad un<br />

uso parsimonioso <strong>delle</strong> risorse minerarie.<br />

Faranno tutti gli sforzi affinché<br />

vengano utilizzate preferibilmente sostanze<br />

sostitutive e siano sfruttate<br />

tutte le possibilità di riciclaggio o ne<br />

venga favorito lo sviluppo.<br />

2. Occorre limitare il più possibile l’impatto<br />

dell’estrazione, della lavorazione e<br />

dell’impiego di risorse minerarie sulle<br />

altre funzioni del suolo. Nelle aree di<br />

particolare interesse per la difesa <strong>delle</strong><br />

funzioni del suolo ed in quelle delimitate<br />

per il prelievo di acqua potabile,<br />

occorre rinunciare all’estrazione <strong>delle</strong><br />

risorse minerarie.<br />

Articolo 9<br />

Conservazione dei suoli in zone umide<br />

e torbiere<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

conservare le torbiere alte e basse. A<br />

questo scopo va perseguita a medio<br />

termine la sostituzione completa<br />

dell’impiego della torba.<br />

2. Gli interventi di drenaggio dell’acqua<br />

nelle zone umide e nelle torbiere, salvo<br />

in casi eccezionali e giustificati, devono<br />

essere limitati alla gestione <strong>delle</strong><br />

reti esistenti. Vanno incentivati interventi<br />

di ripristino dello stato originario<br />

nei casi di drenaggi esistenti.<br />

3. I suoli di torbiera, in linea di principio,<br />

non vanno utilizzati, oppure vanno uti-<br />

128 Segnali alpini 1<br />

lizzati per uso agricolo, in modo da<br />

conservarne le caratteristiche.<br />

Articolo 10<br />

Delimitazione e trattamento di aree a<br />

rischio<br />

1. Le Parti contraenti concordano di cartografare<br />

e di registrare in catasti le<br />

aree nelle <strong>Alpi</strong> che sono minacciate da<br />

rischi geologici, idrogeologici ed idrologici,<br />

in particolare movimenti di masse<br />

(smottamenti di pendii, formazione<br />

di frane e crolli di terreno), slavine e<br />

inondazioni, delimitando le zone a rischio<br />

laddove sia necessario. Dov’è il<br />

caso, occorre tener conto anche dei<br />

rischi sismici.<br />

2. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

nelle aree a rischio siano applicate,<br />

per quanto possibile, tecniche di<br />

ingegneria naturalistica, nonché impiegati<br />

materiali da costruzione locali e<br />

tradizionali, adatti alle condizioni paesaggistiche.<br />

Queste misure sono da<br />

supportare con idonei provvedimenti<br />

silvicolturali.<br />

Articolo 11<br />

Delimitazione e trattamento <strong>delle</strong> aree<br />

nelle <strong>Alpi</strong> a rischio d’erosione<br />

1. Le Parti contraenti concordano di<br />

provvedere al rilevamento cartografico<br />

ed alla registrazione in catasti del suolo<br />

<strong>delle</strong> aree nelle <strong>Alpi</strong> interessate da<br />

erosioni estese, in base a criteri comparabili<br />

di quantificazione dei fenome-


ni erosivi dei suoli, nella misura necessaria<br />

per la difesa dei beni materiali.<br />

2. L’erosione del suolo deve essere ridotta<br />

al livello inevitabile. Le superfici<br />

danneggiate dall’erosione e dagli<br />

smottamenti devono essere risanate<br />

nella misura necessaria alla protezione<br />

dell’uomo e dei beni.<br />

3. In funzione della protezione dell’uomo<br />

e dei beni materiali occorre attuare<br />

misure per arginare l’erosione dovuta<br />

alle acque e contenere i deflussi in<br />

superficie, preferibilmente impiegando<br />

<strong>delle</strong> tecniche naturalistiche di regimazione<br />

<strong>delle</strong> acque, di ingegneria <strong>delle</strong><br />

costruzioni e di gestione forestale.<br />

Articolo 12<br />

Agricoltura, pastorizia e economia<br />

forestale<br />

1. Per la difesa contro l’erosione ed i costipamenti<br />

dannosi del terreno, le Parti<br />

contraenti si impegnano ad applicare<br />

pratiche di coltivazione, pastorizia e<br />

economia forestale idonee ed adatte<br />

alle condizioni dei rispettivi siti.<br />

2. Riguardo all’immissione di sostanze<br />

derivanti dall’impiego di fertilizzanti e<br />

fitofarmaci, le Parti contraenti prevedono<br />

di elaborare ed attuare dei criteri<br />

comuni per una buona pratica tecnica.<br />

La concimazione deve corrispondere,<br />

nel tipo, nella quantità e nel periodo, al<br />

fabbisogno <strong>delle</strong> piante, tenuto conto<br />

<strong>delle</strong> sostanze nutritive disponibili nel<br />

terreno e della sostanza organica, nonché<br />

<strong>delle</strong> condizioni di coltivazione e<br />

del sito. A ciò serve l’applicazione di<br />

metodi ecologici/biologici e integrati di<br />

coltivazione nonché la commisurazio-<br />

ne del carico zootecnico alle condizioni<br />

naturali del sito e della vegetazione.<br />

3. Sui pascoli alpini occorre, in particolare,<br />

ridurre al minimo l’impiego di fertilizzanti<br />

minerali e di fitofarmaci sintetici.<br />

Occorre rinunciare all’impiego di<br />

fanghi di depurazione.<br />

Articolo 13<br />

Misure silvicolturali ed altre misure<br />

1. Per le foreste montane che hanno una<br />

funzione altamente protettiva per i rispettivi<br />

siti e soprattutto per gli insediamenti<br />

abitativi, per le infrastrutture<br />

di trasporto, per i terreni agricoli coltivati<br />

ecc., le Parti contraenti si impegnano<br />

ad attribuire priorità a questa<br />

funzione protettiva, finalizzando alla<br />

stessa la gestione forestale. Queste<br />

foreste montane devono essere conservate<br />

in loco.<br />

2. Le foreste, in particolare, devono essere<br />

utilizzate e gestite in modo da<br />

evitare erosioni e costipamenti dannosi<br />

del suolo. A tal fine occorre promuovere<br />

anche una silvicoltura adatta al<br />

sito e metodi naturali di rinnovazione<br />

forestale.<br />

Articolo 14<br />

Effetti <strong>delle</strong> infrastrutture turistiche<br />

1. Le Parti contraenti si attivano, nel<br />

modo più idoneo, affinché<br />

– siano evitati gli effetti negativi causati<br />

dalle attività turistiche sui suoli<br />

nelle <strong>Alpi</strong>;<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Difesa del suolo<br />

129


– i terreni già compromessi da usi<br />

turistici intensivi vengano stabilizzati,<br />

in particolare e per quanto<br />

possibile, mediante il ripristino del<br />

manto vegetale e l’impiego di tecniche<br />

di ingegneria naturalistica. Gli<br />

ulteriori usi dovranno essere gestiti<br />

in modo che tali danni non abbiano<br />

più a verificarsi;<br />

- le autorizzazioni di costruzione e di<br />

livellamento <strong>delle</strong> piste da sci nelle<br />

foreste aventi funzione di protezione<br />

vengano concesse solo in casi<br />

eccezionali e in attuazione di misure<br />

di compensazione, tuttavia non<br />

per terreni instabili.<br />

2. Gli additivi chimici e biologici per la<br />

preparazione <strong>delle</strong> piste vengano tollerati<br />

soltanto se è certificata la loro<br />

compatibilità con l’ambiente.<br />

3. Se si constatano danni importanti al<br />

suolo e alla vegetazione le Parti contraenti<br />

adotteranno quanto prima le<br />

misure di ripristino necessarie.<br />

Articolo 15<br />

Limitazione degli apporti di inquinanti<br />

1. Le Parti contraenti assumono ogni iniziativa<br />

atta a ridurre per quanto possibile<br />

e preventivamente gli apporti di inquinanti<br />

nei suoli tramite l’aria, l’acqua,<br />

i rifiuti ed altre sostanze dannose per<br />

l’ambiente. Esse favoriscono le misure<br />

che limitano le emissioni alla fonte.<br />

2. Per evitare la contaminazione dei suoli<br />

derivante dall’uso di sostanze pericolose,<br />

le Parti contraenti adottano regolamenti<br />

tecnici, prevedono controlli ed<br />

attuano programmi di ricerca e azioni<br />

di informazione.<br />

130 Segnali alpini 1<br />

Articolo 16<br />

Impiego compatibile con l’ambiente di<br />

sostanze antisdrucciolo<br />

Le Parti contraenti si impegnano a ridurre<br />

al minimo l’impiego di sale antigelo e ad<br />

utilizzare, per quanto possibile, sostanze<br />

antisdrucciolo e meno contaminanti, come<br />

la ghiaia e la sabbia.<br />

Articolo 17<br />

Suoli contaminati, aree contaminate<br />

dismesse, gestione dei rifiuti<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a rilevare<br />

e catalogare le aree contaminate<br />

dismesse e le aree sospette di essere<br />

contaminate (catasto <strong>delle</strong> aree contaminate<br />

dismesse), ad esaminare lo<br />

stato di tali aree ed a valutare con metodi<br />

comparabili il livello di rischio potenziale.<br />

2. Per evitare la contaminazione dei suoli,<br />

nonché per il trattamento preliminare,<br />

il trattamento ed il deposito di rifiuti e<br />

di scorie, attuati in modo compatibile<br />

con l’ambiente, occorre definire e realizzare<br />

dei sistemi di gestione dei rifiuti.<br />

Articolo 18<br />

Misure integrative<br />

Le Parti contraenti possono adottare misure<br />

integrative a quelle previste dal presente<br />

Protocollo per la difesa del suolo.


Capitolo III<br />

Ricerca, formazione e<br />

informazione<br />

Articolo 19<br />

Ricerca e osservazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono e armonizzano,<br />

in stretta cooperazione, la<br />

ricerca e l’osservazione sistematica in<br />

funzione del conseguimento degli<br />

obiettivi del presente Protocollo.<br />

2. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

i risultati nazionali della ricerca e<br />

dell’osservazione sistematica siano<br />

raccolti in un sistema comune di osservazione<br />

e informazione permanenti<br />

e siano resi pubblicamente accessibili<br />

nel quadro istituzionale vigente.<br />

3. Le Parti contraenti concordano di coordinare<br />

i propri progetti di ricerca finalizzati<br />

alla difesa del suolo e riferiti al<br />

territorio alpino, tenuto conto dello<br />

sviluppo della ricerca in altri ambiti<br />

nazionali e internazionali, e prospettano<br />

attività comuni di ricerca.<br />

4. Occorre attribuire una particolare attenzione<br />

alla valutazione del grado di<br />

sensibilità del suolo in rapporto alle<br />

diverse attività umane, alla valutazione<br />

della capacità rigenerativa dei suoli,<br />

nonché all’esame <strong>delle</strong> rispettive tecnologie<br />

più idonee.<br />

Articolo 20<br />

Realizzazione di basi di dati<br />

armonizzate<br />

1. Le Parti contraenti concordano di creare,<br />

nell’ambito del sistema di osservazione<br />

e informazione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, basi<br />

di dati comparabili (parametri pedologici,<br />

prelievi campione, analisi, valutazione),<br />

rendendo possibile lo scambio<br />

di dati.<br />

2. Le Parti contraenti concordano quali<br />

sostanze dannose per il suolo devono<br />

essere esaminate con priorità, e perseguono<br />

criteri comparabili di valutazione.<br />

3. Le Parti contraenti mirano a rilevare in<br />

modo rappresentativo, sulla base di<br />

criteri di valutazione uguali e metodi<br />

armonizzati, lo stato dei suoli nel territorio<br />

alpino, tenendo conto della situazione<br />

geologica e idrogeologica.<br />

Articolo 21<br />

Istituzione di aree di osservazione<br />

permanente e coordinamento<br />

dell’osservazione ambientale<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano ad<br />

istituire nel territorio alpino aree sottoposte<br />

ad osservazione permanente<br />

(monitoring) e ad integrarle in una rete<br />

panalpina di osservazione del suolo.<br />

2. Le Parti contraenti concordano di coordinare<br />

l’osservazione nazionale del<br />

suolo con le istituzioni preposte all’osservazione<br />

ambientale di aria, acqua,<br />

flora e fauna.<br />

3. Nell’ambito di questi studi le Parti contraenti<br />

creeranno banche di campiona-<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Difesa del suolo<br />

131


mento del suolo, sulla base di criteri<br />

comparabili.<br />

Articolo 22<br />

Formazione e informazione<br />

Le Parti contraenti promuovono la formazione<br />

e l’aggiornamento, nonché l’informazione<br />

pubblica in relazione agli obiettivi,<br />

alle misure e all’attuazione del presente<br />

Protocollo.<br />

Capitolo IV<br />

Attuazione, controllo e<br />

valutazione<br />

Articolo 23<br />

Attuazione<br />

Le Parti contraenti si impegnano ad assicurare<br />

l’attuazione del presente Protocollo<br />

mediante misure adeguate nel quadro istituzionale<br />

vigente.<br />

Articolo 24<br />

Controllo del rispetto degli obblighi<br />

1. Le Parti contraenti presentano regolarmente<br />

al Comitato permanente un resoconto<br />

sulle misure adottate in base<br />

al presente Protocollo. Nel resoconto è<br />

indicata anche l’efficacia <strong>delle</strong> misure<br />

adottate. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> stabilisce<br />

la periodicità dei resoconti.<br />

132 Segnali alpini 1<br />

2. Il Comitato permanente esamina i resoconti<br />

al fine di verificare se le Parti<br />

contraenti hanno assolto agli obblighi<br />

derivanti dal presente Protocollo. Esso<br />

può chiedere ulteriori informazioni alle<br />

Parti contraenti interessate o assumere<br />

informazioni da altre fonti.<br />

3. Il Comitato permanente redige un resoconto<br />

per la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sul rispetto da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

degli obblighi derivanti dal presente<br />

Protocollo.<br />

4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> prende atto di<br />

questo resoconto. Essa, qualora constati<br />

un mancato adempimento degli<br />

obblighi, può adottare raccomandazioni.<br />

Articolo 25<br />

Valutazione dell’efficacia <strong>delle</strong><br />

disposizioni<br />

1. Le Parti contraenti esaminano e valutano<br />

ad intervalli regolari le disposizioni<br />

contenute nel presente Protocollo,<br />

sotto il profilo della loro efficacia. Per<br />

quanto sarà necessario al conseguimento<br />

degli obiettivi del presente Protocollo,<br />

esse prenderanno in considerazione<br />

la possibilità di adottare modifiche<br />

appropriate del Protocollo medesimo.<br />

2. A questa valutazione partecipano gli<br />

enti territoriali, nel quadro istituzionale<br />

vigente. Possono essere sentite le organizzazioni<br />

non-governative attive nel<br />

campo specifico.


Capitolo V<br />

norme finali<br />

Articolo 26<br />

Corrispondenza tra la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e il Protocollo<br />

1. Il presente Protocollo costituisce un<br />

Protocollo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

ai sensi dell’articolo 2 e degli altri articoli<br />

pertinenti della stessa <strong>Convenzione</strong>.<br />

2. Possono divenire Parti contraenti del<br />

presente Protocollo esclusivamente le<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Ogni denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vale anche come denuncia<br />

del presente Protocollo.<br />

3. Quando la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

questioni concernenti il presente<br />

Protocollo, solo le Parti contraenti dello<br />

stesso Protocollo sono ammesse<br />

alle relative votazioni.<br />

Articolo 27<br />

Firma e ratifica<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per la<br />

firma da parte degli Stati firmatari della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della Comunità<br />

Europea, il 16 ottobre 1998 nonché dal<br />

16 novembre 1998 presso la Repubblica<br />

d’Austria quale Depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dallo stesso Protocollo, tre<br />

mesi dopo il giorno in cui tre Stati<br />

avranno depositato il loro strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o<br />

approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di una modifica del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contraente<br />

del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente dello stesso Protocollo<br />

modificato.<br />

Articolo 28<br />

Notifiche<br />

Il Depositario notifica a ciascuno Stato nominato<br />

nel preambolo e alla Comunità Europea<br />

in relazione al presente Protocollo:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione;<br />

c) ciascuna data di entrata in vigore;<br />

d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Bled, il 16 ottobre 1998, in lingua<br />

francese, italiana, slovena e tedesca, laddove<br />

ciascuno dei quattro testi fa egualmente<br />

fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato Austriaco. Il Depositario<br />

trasmette copie certificate conformi<br />

alle Parti firmatarie.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Difesa del suolo<br />

133


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Energia<br />

Protocollo Energia<br />

Segnali alpini 1 135


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

in conformità con il loro mandato in base<br />

alla <strong>Convenzione</strong> per la Protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>) del 7 novembre<br />

1991, di assicurare una politica globale<br />

di protezione e di sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino;<br />

in attuazione dei loro impegni di cui all’articolo<br />

2, commi 2 e 3 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

convinti di realizzare forme di produzione,<br />

distribuzione e utilizzazione dell’energia<br />

che rispettino la natura ed il paesaggio e<br />

siano ecocompatibili nonché di promuovere<br />

misure di risparmio energetico;<br />

tenuto conto della necessità di ridurre le<br />

emissioni di gas-serra anche nel territorio<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ed in tal modo soddisfare anche<br />

gli impegni della <strong>Convenzione</strong> quadro <strong>delle</strong><br />

Nazioni Unite sui cambiamenti climatici;<br />

convinti che gli interessi economici debbano<br />

essere armonizzati con le esigenze<br />

ecologiche;<br />

coscienti che il territorio alpino è un’area di<br />

importanza europea e che rappresenta,<br />

136 Segnali alpini 1<br />

quanto a geomorfologia, clima, acque,<br />

vegetazione, fauna, paesaggio e cultura,<br />

un patrimonio tanto inconfondibile quanto<br />

molteplice e che la sua alta montagna, le<br />

sue valli e le sue prealpi rappresentano<br />

unità ambientali la cui conservazione non<br />

può essere soltanto compito degli Stati<br />

alpini;<br />

consapevoli che le <strong>Alpi</strong>, oltre a costituire lo<br />

spazio di vita e di lavoro della popolazione<br />

locale, nel contempo sono di massima rilevanza<br />

per i territori extra-alpini, tra l’altro<br />

come area di transito non solo per il traffico<br />

transeuropeo di persone e di merci, ma<br />

anche per le reti internazionali di distribuzione<br />

energetica;<br />

tenuto conto della sensibilità ambientale<br />

del territorio alpino anche alle attività di<br />

produzione, trasporto ed uso dell’energia<br />

interagenti con aspetti di protezione della<br />

natura, di pianificazione territoriale e di uso<br />

del suolo;<br />

considerato che in presenza di rischi per la<br />

salvaguardia ambientale e, fra questi, <strong>delle</strong><br />

possibili alterazioni climatiche di origine<br />

umana, è diventata necessaria una particolare<br />

attenzione alle strette relazioni tra<br />

attività sociali ed economiche dell’uomo e<br />

la conservazione degli ecosistemi che richiedono,<br />

specialmente nel territorio alpino,<br />

misure adeguate e diversificate, d’intesa<br />

con la popolazione locale, con le istituzioni<br />

politiche e con le organizzazioni<br />

economiche e sociali;<br />

convinti che la popolazione locale debba<br />

essere posta nelle condizioni di determinare<br />

essa stessa le prospettive del proprio<br />

sviluppo sociale, culturale e economico,<br />

nonché di concorrere alla sua realizzazione


nel quadro del vigente ordinamento istituzionale;<br />

convinti che determinati problemi possono<br />

essere risolti soltanto sul piano transfrontaliero<br />

e richiedono misure comuni degli<br />

Stati alpini e degli enti territoriali direttamente<br />

interessati;<br />

convinti che il soddisfacimento <strong>delle</strong> necessità<br />

energetiche rappresenti un fattore<br />

notevole di sviluppo economico e sociale<br />

sia all’interno che all’esterno del territorio<br />

alpino;<br />

coscienti che l’uso e l’ulteriore sviluppo di<br />

strumenti economici, tramite i quali la realtà<br />

dei costi possa essere ulteriormente inserita<br />

nel calcolo dei costi energetici, siano<br />

di fondamentale importanza;<br />

convinti che il territorio alpino dia un contributo<br />

durevole al soddisfacimento <strong>delle</strong><br />

necessità di energia, oltre che di acqua<br />

potabile, in ambito europeo e che esso<br />

stesso debba essere dotato di risorse<br />

energetiche sufficienti a migliorare le condizioni<br />

di vita <strong>delle</strong> popolazioni e la produttività<br />

economica;<br />

convinti che il territorio alpino rivesta un<br />

ruolo particolarmente importante per la<br />

interconnessione dei sistemi energetici degli<br />

Stati europei;<br />

convinti che nel territorio <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> le misure<br />

per l’uso razionale dell’energia e l’uso<br />

sostenibile <strong>delle</strong> risorse idriche e del legno<br />

possano fornire un essenziale contributo,<br />

nell’ambito dell’economia nazionale,<br />

all’approvvigionamento energetico e che<br />

l’uso della biomassa e dell’energia solare<br />

rivesta sempre maggiore importanza;<br />

hanno convenuto quanto segue:<br />

Capitolo I<br />

Disposizioni generali<br />

Articolo 1<br />

Finalità<br />

Le Parti contraenti si impegnano a creare<br />

condizioni quadro e ad assumere concrete<br />

misure in materia di risparmio energetico,<br />

produzione, trasporto, distribuzione ed utilizzo<br />

dell’energia nell’ambito territoriale di<br />

applicazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

atte a realizzare una situazione energetica<br />

di sviluppo sostenibile, compatibile con i<br />

limiti specifici di tolleranza del territorio alpino;<br />

così facendo, le Parti contraenti forniranno<br />

un importante contributo alla protezione<br />

della popolazione e dell’ambiente,<br />

alla salvaguardia <strong>delle</strong> risorse e del clima.<br />

Articolo 2<br />

Impegni fondamentali<br />

1. In conformità con il presente Protocollo<br />

le Parti contraenti mirano, in particolare,<br />

a:<br />

a) armonizzare la loro pianificazione<br />

energetica alla pianificazione generale<br />

di assetto del territorio alpino;<br />

b) finalizzare i sistemi di produzione,<br />

trasporto e distribuzione dell’energia,<br />

con riguardo alle esigenze di<br />

tutela ambientale, alla generale ottimizzazione<br />

del sistema complessivo<br />

di infrastrutture del territorio alpino;<br />

c) perseguire la minimizzazione del<br />

carico ambientale di origine ener-<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Energia<br />

137


getica nel quadro di un obiettivo di<br />

ottimizzazione della fornitura di servizi<br />

energetici all’utente finale, mediante,<br />

fra l’altro, per quanto possibile:<br />

– la riduzione del bisogno di energia<br />

con l’uso di tecnologie più efficienti,<br />

– un più ampio soddisfacimento dei<br />

restanti bisogni di energia con fonti<br />

rinnovabili,<br />

– l’ottimizzazione degli impianti di<br />

produzione di energia esistenti basati<br />

su fonti non rinnovabili;<br />

d) contenere gli effetti negativi <strong>delle</strong><br />

infrastrutture energetiche sull’ambiente<br />

e sul paesaggio, incluse le<br />

infrastrutture relative alla gestione<br />

dei loro rifiuti attraverso l’adozione<br />

di misure di carattere preventivo,<br />

per le nuove realizzazioni, ed il ricorso,<br />

ove necessario, ad interventi<br />

di risanamento nel caso di impianti<br />

esistenti.<br />

2. Nei casi di costruzione di nuove grandi<br />

infrastrutture energetiche e di rilevante<br />

potenziamento di quelle esistenti, le<br />

Parti contraenti provvedono, nel quadro<br />

istituzionale vigente, alla valutazione<br />

dell’impatto ambientale nel territorio<br />

alpino nonché alla valutazione dei<br />

loro effetti territoriali e socioeconomici<br />

secondo l’articolo 12, incluso il diritto<br />

di espressione di parere in ambito internazionale,<br />

quando possano esistere<br />

effetti transfrontalieri.<br />

3. Esse considerano, nella loro politica<br />

energetica, che il territorio alpino si<br />

presta all’utilizzo <strong>delle</strong> fonti rinnovabili<br />

di energia e promuovono la collaborazione<br />

reciproca sui programmi di sviluppo<br />

in questo campo.<br />

138 Segnali alpini 1<br />

4. Esse preservano le aree protette con le<br />

loro zone cuscinetto, le zone di rispetto<br />

e di quiete, nonché quelle integre<br />

dal punto di vista naturalistico e paesaggistico<br />

ed ottimizzano le infrastrutture<br />

energetiche in funzione dei differenti<br />

livelli di vulnerabilità, di tolleranza<br />

e di degrado in atto negli ecosistemi<br />

alpini.<br />

5. Le Parti contraenti sono coscienti che<br />

un contributo rilevante alla protezione<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> nei confronti degli impatti<br />

ambientali <strong>delle</strong> infrastrutture energetiche,<br />

mediante interventi preventivi e di<br />

risanamento, può derivare da una adeguata<br />

politica di ricerca e sviluppo.<br />

Esse incoraggiano, pertanto, la ricerca<br />

e lo sviluppo nei campi appropriati e lo<br />

scambio dei relativi risultati rilevanti.<br />

6. Le Parti contraenti collaboreranno in<br />

campo energetico nello sviluppo di<br />

metodi che tengano in maggior conto<br />

la realtà dei costi.<br />

Articolo 3<br />

Conformità con il diritto internazionale<br />

e con le altre politiche<br />

1. L’attuazione del presente Protocollo<br />

avviene in conformità con le norme<br />

giuridiche internazionali vigenti ed in<br />

particolare con le norme della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, dei Protocolli attuativi<br />

nonché con gli accordi internazionali<br />

vigenti.<br />

2. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

considerare gli obiettivi stabiliti da<br />

questo Protocollo anche nelle altre<br />

loro politiche, tenendoli presenti, in<br />

particolare, nei settori dell’assetto del<br />

territorio e dello sviluppo regionale, dei


trasporti, dell’economia agricola e forestale<br />

e del turismo, al fine di evitare<br />

eventuali effetti negativi o contraddittori<br />

nel territorio <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

Articolo 4<br />

Partecipazione degli enti territoriali<br />

1. Ciascuna Parte contraente stabilisce,<br />

nel quadro istituzionale vigente, il livello<br />

più idoneo alla concertazione e cooperazione<br />

tra le istituzioni e gli enti<br />

territoriali direttamente interessati, al<br />

fine di promuovere una responsabilità<br />

solidale e, in particolare, di valorizzare<br />

e di sviluppare le sinergie potenziali<br />

nell’attuazione della politica dell’energia<br />

nel territorio alpino, nonché <strong>delle</strong><br />

misure conseguenti.<br />

2. Nel rispetto <strong>delle</strong> loro competenze, nel<br />

quadro istituzionale vigente, gli enti<br />

territoriali direttamente interessati partecipano<br />

ai diversi stadi di preparazione<br />

e attuazione <strong>delle</strong> relative politiche<br />

e misure.<br />

3. Le Parti contraenti incoraggiano la<br />

cooperazione internazionale tra le istituzioni<br />

direttamente interessate ai problemi<br />

dell’energia e dell’ambiente allo<br />

scopo di favorire l’accordo sulle soluzioni<br />

ai problemi comuni.<br />

Capitolo II<br />

Misure specifiche<br />

Articolo 5<br />

Risparmio energetico ed uso razionale<br />

dell’energia<br />

1. Il territorio alpino richiede misure adatte<br />

per il risparmio energetico, la distribuzione<br />

e l’uso razionale dell’energia,<br />

che tengano conto:<br />

a) del fabbisogno energetico diffuso<br />

nel territorio e molto variabile a seconda<br />

<strong>delle</strong> condizioni altimetriche,<br />

stagionali e turistiche;<br />

b) della disponibilità locale di fonti<br />

rinnovabili di energia;<br />

c) del particolare impatto <strong>delle</strong> immissioni<br />

atmosferiche in conche e vallate,<br />

per la loro conformazione geomorfologica.<br />

2. Le Parti contraenti provvedono a migliorare<br />

la compatibilità ambientale<br />

dell’utilizzo dell’energia, promuovono<br />

prioritariamente il risparmio energetico<br />

e l’uso razionale dell’energia stessa, in<br />

particolare nei processi produttivi, nei<br />

servizi pubblici e nei grandi esercizi<br />

alberghieri, nonché negli impianti di<br />

trasporto e per le attività sportive e del<br />

tempo libero.<br />

3. Esse adottano misure e disposizioni in<br />

particolare nei seguenti settori:<br />

a) miglioramento della coibentazione<br />

degli edifici e dell’efficienza dei sistemi<br />

di distribuzione del calore;<br />

b) ottimizzazione dei rendimenti degli<br />

impianti termici di riscaldamento, di<br />

ventilazione e di climatizzazione;<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Energia<br />

139


c) controllo periodico ed eventualmente<br />

riduzione <strong>delle</strong> emissioni<br />

ambientalmente dannose degli impianti<br />

termici;<br />

d) risparmio energetico con ricorso a<br />

processi tecnologici avanzati per<br />

l’utilizzazione e la trasformazione<br />

dell’energia;<br />

e) calcolo dei costi di riscaldamento e<br />

di fornitura di acqua calda in base<br />

ai consumi;<br />

f) progettazione e promozione di nuovi<br />

edifici che adottino tecnologie a<br />

basso consumo energetico;<br />

g) promozione ed attuazione di piani<br />

energetici e climatici comunali/locali<br />

nel rispetto dei provvedimenti<br />

di cui all’articolo 2 comma 1.c;<br />

h) risanamento energetico degli edifici<br />

in caso di ristrutturazioni ed incoraggiamento<br />

dell’adozione di sistemi<br />

di riscaldamento ecocompatibili.<br />

Articolo 6<br />

Fonti energetiche rinnovabili<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano, nei<br />

limiti finanziari esistenti, alla promozione<br />

ed all’impiego preferenziale di fonti<br />

energetiche rinnovabili con modalità<br />

compatibili con l’ambiente ed il paesaggio.<br />

2. Esse sostengono anche l’uso di impianti<br />

decentrati per lo sfruttamento di<br />

fonti energetiche rinnovabili, quali l’acqua,<br />

il sole, la biomassa.<br />

3. Esse sostengono l’utilizzo <strong>delle</strong> fonti<br />

energetiche rinnovabili anche in combinazione<br />

con l’esistente approvvigionamento<br />

convenzionale.<br />

140 Segnali alpini 1<br />

4. Le Parti contraenti, in particolare, promuovono<br />

l’utilizzo razionale <strong>delle</strong> risorse<br />

idriche e del legno proveniente<br />

dalla gestione durevole <strong>delle</strong> foreste<br />

montane per la produzione di energia.<br />

Articolo 7<br />

Energia idroelettrica<br />

1. Le Parti contraenti assicurano sia per<br />

gli impianti idroelettrici di nuova realizzazione<br />

che, per quanto praticabile,<br />

per quelli già esistenti, la funzionalità<br />

ecologica dei corsi d’acqua e la integrità<br />

paesaggistica mediante misure<br />

appropriate quali la definizione <strong>delle</strong><br />

portate minime, l’adozione di regolamenti<br />

mirati alla riduzione <strong>delle</strong> oscillazioni<br />

artificiali del livello <strong>delle</strong> acque, la<br />

garanzia della migrazione della fauna.<br />

2. Le Parti contraenti, nel rispetto <strong>delle</strong><br />

proprie norme di sicurezza ed ambientali,<br />

possono introdurre misure di sostegno<br />

della concorrenzialità di impianti<br />

idroelettrici esistenti.<br />

3. Esse si impegnano inoltre a salvaguardare<br />

il regime idrico nelle zone di vincolo<br />

idropotabile, nelle aree protette<br />

con le loro zone cuscinetto, nelle zone<br />

di rispetto e di quiete, nonché in quelle<br />

integre dal punto di vista naturalistico<br />

e paesaggistico.<br />

4. Le Parti contraenti raccomandano la<br />

riattivazione di impianti idroelettrici dismessi<br />

a preferenza di una nuova costruzione.<br />

Anche in caso di riattivazione<br />

di impianti vale quanto esposto nel<br />

comma 1 circa il mantenimento della<br />

funzionalità di ecosistemi acquatici e<br />

di altri sistemi interessati.


5. Le Parti contraenti possono esaminare,<br />

in conformità con il rispettivo diritto<br />

nazionale, la possibilità di come imputare<br />

agli utenti finali di risorse alpine<br />

prezzi di mercato, nonché in quale<br />

modo e misura ricompensare equamente<br />

le popolazioni locali per prestazioni<br />

rese nell’interesse della comunità.<br />

Articolo 8<br />

Energia da combustibili fossili<br />

1. Le Parti contraenti garantiscono che,<br />

nel caso di nuove costruzioni di impianti<br />

termici a combustibili fossili per<br />

la produzione di energia elettrica e/o di<br />

calore, vengano utilizzate le migliori<br />

tecnologie disponibili. Esse, nel caso<br />

di impianti esistenti nel territorio alpino,<br />

limitano, per quanto possibile, le<br />

emissioni utilizzando a tal fine tecnologie<br />

e/o combustibili appropriati.<br />

2. Le Parti contraenti verificano la fattibilità<br />

tecnica ed economica e la convenienza<br />

ambientale della sostituzione di<br />

impianti termici utilizzanti combustibili<br />

fossili con impianti utilizzanti fonti di<br />

energia rinnovabile e con impianti decentralizzati.<br />

3. Le Parti contraenti adottano misure<br />

atte a favorire la cogenerazione al fine<br />

di un utilizzo più efficiente dell’energia.<br />

4. Nelle zone di confine, le Parti contraenti<br />

provvedono, per quanto possibile,<br />

all’armonizzazione ed al collegamento<br />

dei loro sistemi di monitoraggio <strong>delle</strong><br />

emissioni e <strong>delle</strong> immissioni.<br />

Articolo 9<br />

Energia nucleare<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

scambiarsi, nell’ambito <strong>delle</strong> Convenzioni<br />

internazionali, tutte le informazioni<br />

relative alle centrali nucleari e ad altri<br />

impianti nucleari che hanno o potrebbero<br />

avere effetti nel territorio alpino,<br />

con lo scopo di garantire la tutela durevole<br />

della salute dell’uomo, del patrimonio<br />

faunistico e vegetazionale, <strong>delle</strong><br />

loro comunità biocenotiche e dei loro<br />

habitat, con le relative interazioni.<br />

2. Inoltre le Parti contraenti provvedono,<br />

per quanto possibile, all’armonizzazione<br />

ed al collegamento dei loro sistemi<br />

di monitoraggio della radioattività<br />

nell’ambiente.<br />

Articolo 10<br />

Trasporto e distribuzione di energia<br />

1. Per tutte le infrastrutture esistenti le<br />

Parti contraenti perseguono obiettivi di<br />

razionalizzazione ed ottimizzazione<br />

<strong>delle</strong> stesse, tenendo conto <strong>delle</strong> esigenze<br />

di tutela ambientale, in particolare<br />

della necessità di conservazione<br />

degli ecosistemi più sensibili e del paesaggio<br />

ed intraprendendo, se necessario,<br />

azioni di tutela della popolazione<br />

e dell’ambiente alpino.<br />

2. Nei casi di costruzione di elettrodotti e<br />

<strong>delle</strong> relative stazioni elettriche, nonché<br />

di oleodotti e gasdotti, incluse le<br />

stazioni di pompaggio e compressione<br />

e altri impianti di elevata rilevanza ambientale,<br />

le Parti contraenti mettono in<br />

atto tutti quegli accorgimenti necessa-<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Energia<br />

141


i ad attenuare il disagio per le popolazioni<br />

e per l’ambiente, inclusa, ove<br />

possibile, l’utilizzazione di opere e percorsi<br />

già esistenti.<br />

3. Le Parti contraenti tengono conto, per<br />

quanto riguarda le linee di trasporto<br />

dell’energia, in particolare dell’importanza<br />

<strong>delle</strong> aree protette con le loro<br />

zone cuscinetto, le zone di rispetto e di<br />

quiete e di quelle integre dal punto di<br />

vista naturalistico e paesaggistico<br />

nonché dell’avifauna.<br />

Articolo 11<br />

Rinaturalizzazione ed ingegneria<br />

naturalistica<br />

Le Parti contraenti definiscono, nei progetti<br />

di massima, ovvero nelle valutazioni<br />

dell’impatto ambientale previsti nel quadro<br />

legislativo vigente, le modalità di rinaturalizzazione<br />

e di recupero dei corpi idrici, a<br />

seguito della esecuzione di opere pubbliche<br />

e private nel campo energetico che<br />

interessino l’ambiente e gli ecosistemi del<br />

territorio alpino, ricorrendo per quanto<br />

possibile a tecniche di ingegneria naturalistica.<br />

Articolo 12<br />

Valutazione dell’impatto ambientale<br />

1. Le Parti contraenti sottopongono preventivamente<br />

i progetti concernenti la<br />

costruzione di installazioni energetiche,<br />

di cui agli articoli 7, 8, 9, 10 del<br />

Protocollo, e le modifiche sostanziali di<br />

questi impianti, ad una valutazione<br />

dell’impatto ambientale, conforme-<br />

142 Segnali alpini 1<br />

mente alle legislazioni nazionali vigenti<br />

ed alle Convenzioni ed Intese internazionali.<br />

2. Le Parti contraenti concordano sulla<br />

opportunità che siano adottate, per<br />

quanto possibile, le migliori tecniche<br />

disponibili volte ad eliminare od attenuare<br />

il disagio ambientale prevedendo<br />

anche, come parte <strong>delle</strong> alternative<br />

possibili, l’eventuale smantellamento<br />

di strutture in disuso non ecocompatibili.<br />

Articolo 13<br />

Concertazione<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

procedere a consultazione preventiva<br />

per i progetti con possibili effetti transfrontalieri,<br />

in relazione ai loro impatti.<br />

2. Per quanto riguarda progetti con possibili<br />

effetti transfrontalieri, le Parti contraenti<br />

interessate devono essere messe<br />

in grado di formulare tempestivamente<br />

le proprie osservazioni, <strong>delle</strong><br />

quali si terrà conto adeguatamente<br />

nell’ambito del processo autorizzativo.<br />

Articolo 14<br />

Misure integrative<br />

Le Parti contraenti possono adottare misure<br />

integrative a quelle previste dal presente<br />

Protocollo per le questioni energetiche e<br />

per lo sviluppo sostenibile.


Capitolo III<br />

Ricerca, formazione e informazione<br />

Articolo 15<br />

Ricerca e osservazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono e armonizzano,<br />

in stretta cooperazione, la<br />

ricerca e l’osservazione sistematica, ai<br />

fini dell’attuazione del presente Protocollo,<br />

tenuto conto dei risultati già<br />

conseguiti ai diversi livelli nazionali ed<br />

internazionali, in particolare sui metodi<br />

e criteri di analisi e valutazione degli<br />

impatti ambientali e climatici, sulle<br />

tecnologie specifiche per l’economia e<br />

l’utilizzazione razionale dell’energia nel<br />

territorio alpino.<br />

2. Esse tengono conto dei risultati della<br />

ricerca nei processi di definizione e di<br />

verifica degli obiettivi e <strong>delle</strong> misure di<br />

politica energetica, nonché nell’attività<br />

di formazione e di assistenza tecnica a<br />

livello locale, per la popolazione, gli<br />

operatori economici e gli enti territoriali.<br />

3. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

i risultati nazionali della ricerca e<br />

dell’osservazione sistematica siano<br />

raccolti in un sistema comune di osservazione<br />

e informazione permanenti<br />

e siano resi pubblicamente accessibili<br />

nel quadro istituzionale vigente.<br />

Articolo 16<br />

Formazione e informazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono la formazione<br />

e l’aggiornamento, nonché<br />

l’informazione pubblica in relazione<br />

agli obiettivi, alle misure e all’attuazione<br />

del presente Protocollo.<br />

2. Esse favoriscono in particolare<br />

l’ulteriore sviluppo della formazione e<br />

dell’aggiornamento professionale e<br />

dell’assistenza tecnica in materia energetica,<br />

includendovi la protezione<br />

dell’ambiente, della natura e del clima.<br />

Capitolo IV<br />

Attuazione, controllo e<br />

valutazione<br />

Articolo 17<br />

Attuazione<br />

Le Parti contraenti si impegnano ad assicurare<br />

l’attuazione del presente Protocollo<br />

mediante misure adeguate nel quadro istituzionale<br />

vigente.<br />

Articolo 18<br />

Controllo del rispetto degli obblighi<br />

1. Le Parti contraenti presentano regolarmente<br />

al Comitato permanente un resoconto<br />

sulle misure adottate in base<br />

al presente Protocollo. Nel resoconto è<br />

indicata anche l’efficacia <strong>delle</strong> misure<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Energia<br />

143


adottate. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> stabilisce<br />

la periodicità dei resoconti.<br />

2. Il Comitato permanente esamina i resoconti<br />

al fine di verificare se le Parti<br />

contraenti hanno assolto agli obblighi<br />

derivanti dal presente Protocollo. Esso<br />

può chiedere ulteriori informazioni alle<br />

Parti contraenti interessate o assumere<br />

informazioni da altre fonti.<br />

3. Il Comitato permanente redige un resoconto<br />

per la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sul rispetto da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

degli obblighi derivanti dal presente<br />

Protocollo.<br />

4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> prende atto di<br />

questo resoconto. Essa, qualora constati<br />

un mancato adempimento degli<br />

obblighi, può adottare raccomandazioni.<br />

Articolo 19<br />

Valutazione dell’efficacia <strong>delle</strong><br />

disposizioni<br />

1. Le Parti contraenti esaminano e valutano<br />

ad intervalli regolari le disposizioni<br />

contenute nel presente Protocollo,<br />

sotto il profilo della loro efficacia. Per<br />

quanto sarà necessario al conseguimento<br />

degli obiettivi del presente<br />

Protocollo, esse prenderanno in considerazione<br />

la possibilità di adottare<br />

modifiche appropriate del Protocollo<br />

medesimo.<br />

2. A questa valutazione partecipano gli<br />

enti territoriali, nel quadro istituzionale<br />

vigente. Possono essere sentite le organizzazioni<br />

non-governative attive nel<br />

campo specifico.<br />

144 Segnali alpini 1<br />

Capitolo V<br />

norme finali<br />

Articolo 20<br />

Corrispondenza tra la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e il Protocollo<br />

1. Il presente Protocollo costituisce un<br />

Protocollo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

ai sensi dell’articolo 2 e degli<br />

altri articoli pertinenti della stessa<br />

<strong>Convenzione</strong>.<br />

2. Possono divenire Parti contraenti del<br />

presente Protocollo esclusivamente le<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Ogni denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vale anche come denuncia<br />

del presente Protocollo.<br />

3. Quando la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

questioni concernenti il presente<br />

Protocollo, solo le Parti contraenti dello<br />

stesso Protocollo sono ammesse<br />

alle relative votazioni.<br />

Articolo 21<br />

Firma e ratifica<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per<br />

la firma da parte degli Stati firmatari<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della<br />

Comunità Europea, il 16 ottobre 1998<br />

nonché dal 16 novembre 1998 presso<br />

la Repubblica d’Austria quale<br />

Depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dallo stesso Protocollo, tre


mesi dopo il giorno in cui tre Stati<br />

avranno depositato il loro strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o<br />

approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di una modifica del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contraente<br />

del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente dello stesso Protocollo<br />

modificato.<br />

Articolo 22<br />

Notifiche<br />

Il Depositario notifica a ciascuno Stato nominato<br />

nel preambolo e alla Comunità Europea<br />

in relazione al presente Protocollo:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione;<br />

c) ciascuna data di entrata in vigore;<br />

d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Bled, il 16 ottobre 1998, in lingua<br />

francese, italiana, slovena e tedesca, laddove<br />

ciascuno dei quattro testi fa egualmente<br />

fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato Austriaco. Il Depositario<br />

trasmette copie certificate conformi<br />

alle Parti firmatarie.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Energia<br />

145


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Trasporti<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Trasporti<br />

147


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

in conformità con il loro mandato derivante<br />

dalla <strong>Convenzione</strong> per la Protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>) del 7 novembre<br />

1991, di assicurare una politica globale<br />

di protezione e di sviluppo sostenibile del<br />

territorio alpino;<br />

in attuazione dei loro impegni di cui all’articolo<br />

2, commi 2 e 3 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

consapevoli che il territorio alpino comprende<br />

un’area caratterizzata da ecosistemi<br />

e paesaggi particolarmente sensibili o<br />

da condizioni geografiche e topografiche<br />

tali da accentuare l’inquinamento e l’impatto<br />

acustico oppure un’area caratterizzata<br />

dalla presenza di risorse naturali o<br />

culturali uniche;<br />

consapevoli che in assenza di adeguati<br />

provvedimenti, a causa della progressiva<br />

integrazione dei mercati, dello sviluppo<br />

sociale ed economico e <strong>delle</strong> esigenze legate<br />

alle attività del tempo libero, il traffico<br />

e l’impatto ambientale che ne consegue<br />

sono destinati ad aumentare;<br />

148 Segnali alpini 1<br />

convinti che la popolazione locale debba<br />

essere posta in condizione di determinare<br />

essa stessa le prospettive del proprio sviluppo<br />

sociale, culturale ed economico,<br />

nonché di concorrere alla sua realizzazione<br />

nel quadro istituzionale vigente;<br />

consapevoli che i trasporti non sono privi<br />

di ripercussioni sull’ambiente e che l’impatto<br />

ambientale dovuto ai trasporti provoca<br />

un crescente carico e rischi ecologici,<br />

per la salute e per la sicurezza, i quali<br />

richiedono un’azione congiunta;<br />

consapevoli che il trasporto di merci pericolose<br />

richiede interventi più incisivi al fine<br />

di garantire la sicurezza;<br />

consapevoli che sia l’esigenza di rendere<br />

trasparenti le connessioni tra trasporti,<br />

ambiente, salute e sviluppo economico,<br />

sia quella di rendere palese la necessità di<br />

ridurre l’impatto ambientale richiedono attività<br />

organiche di monitoraggio, ricerca,<br />

informazione ed orientamento;<br />

consapevoli che nel territorio alpino una<br />

politica dei trasporti orientata ai principi di<br />

sostenibilità non è di interesse per la sola<br />

popolazione alpina ma anche per quella<br />

extraalpina e che è inoltre indispensabile<br />

per la conservazione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> come spazio<br />

vitale, naturale ed economico;<br />

consapevoli che da un lato le infrastrutture<br />

di trasporto non sono in parte sufficientemente<br />

sfruttate e che dall’altro non vengono<br />

adeguatamente promossi i sistemi di<br />

trasporto più ecologici, quali rotaia, navigazione<br />

e sistemi combinati, e neppure la<br />

compatibilità e l’operatività transnazionali<br />

dei vari mezzi di trasporto, e che è pertanto<br />

necessario ottimizzarli, rafforzando le


eti di trasporto all’interno e all’esterno<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

consapevoli che le scelte pianificatorie e di<br />

politica economica operate all’interno ed<br />

all’esterno <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> sono della massima<br />

importanza per lo sviluppo dei trasporti nel<br />

territorio alpino;<br />

adoperandosi per dare un contributo decisivo<br />

allo sviluppo sostenibile e al miglioramento<br />

della qualità della vita attraverso un<br />

contenimento del volume di traffico, attraverso<br />

una gestione ecocompatibile dei<br />

trasporti e attraverso l’incremento dell’efficacia<br />

e dell’efficienza dei sistemi di trasporto<br />

esistenti;<br />

convinti della necessità di conciliare gli interessi<br />

economici, le esigenze sociali e<br />

quelle ecologiche;<br />

nel rispetto degli accordi bilaterali e multilaterali<br />

stipulati tra le Parti contraenti e la<br />

Comunità Europea, in particolare nel settore<br />

dei trasporti;<br />

convinti che determinati problemi possono<br />

essere risolti soltanto sul piano transfrontaliero<br />

e richiedono misure comuni degli<br />

Stati alpini;<br />

hanno convenuto quanto segue:<br />

Capitolo I<br />

Disposizioni generali<br />

Articolo 1<br />

Finalità<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano ad<br />

attuare una politica sostenibile dei<br />

trasporti tesa a:<br />

a) ridurre gli effetti negativi e i rischi<br />

derivanti dal traffico intraalpino e<br />

transalpino ad un livello che sia<br />

tollerabile per l’uomo, la fauna e la<br />

flora e il loro habitat, tra l’altro attuando<br />

un più consistente trasferimento<br />

su rotaia dei trasporti, in<br />

particolare del trasporto merci, soprattutto<br />

mediante la creazione di<br />

infrastrutture adeguate e di incentivi<br />

conformi al mercato;<br />

b) contribuire allo sviluppo sostenibile<br />

dello spazio vitale e <strong>delle</strong> attività<br />

economiche, come premesse fondamentali<br />

per l’esistenza stessa<br />

<strong>delle</strong> popolazioni residenti nel territorio<br />

alpino per mezzo di una politica<br />

dei trasporti organica e concertata<br />

tra le Parti contraenti che coinvolga<br />

tutti i vettori;<br />

c) contribuire a ridurre o a limitare per<br />

quanto possibile l’impatto che possa<br />

compromettere il ruolo e le risorse<br />

del territorio alpino nonché la<br />

conservazione dei suoi paesaggi<br />

naturali e culturali – la cui importanza<br />

si estende oltre i suoi confini, e<br />

che possa mettere a repentaglio la<br />

preservazione di questo territorio<br />

ancora fondamentalmente intatto;<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Trasporti<br />

149


d) garantire il traffico intraalpino e<br />

transalpino incrementando l’efficacia<br />

e l’efficienza dei sistemi di trasporto<br />

e favorendo i vettori meno<br />

inquinanti e con minore consumo di<br />

risorse ad un costo economicamente<br />

sopportabile;<br />

e) garantire condizioni di concorrenza<br />

equilibrate tra i singoli vettori.<br />

2. Le Parti contraenti si impegnano a<br />

sviluppare il settore dei trasporti tenendo<br />

conto dei principi di precauzione,<br />

prevenzione e causalità.<br />

Articolo 2<br />

Definizioni<br />

Ai sensi del presente Protocollo, si intende<br />

per:<br />

“traffico/trasporto transalpino”: traffico/<br />

trasporto con origine e destinazione<br />

all’esterno del territorio alpino;<br />

“traffico/trasporto intraalpino”: traffico/trasporto<br />

con origine e destinazione all’interno<br />

del territorio alpino (traffico/trasporto<br />

interno) incluso il traffico/trasporto con<br />

origine o destinazione nel territorio alpino;<br />

“impatto e rischi tollerabili”: impatto e rischi<br />

da definirsi nell’ambito di procedimenti<br />

di valutazione dell’impatto ambientale<br />

e di analisi dei rischi con lo scopo di<br />

fermare l’ulteriore aumento dell’impatto e<br />

dei rischi e di ridurli, qualora necessario,<br />

tramite provvedimenti appropriati sia nel<br />

caso di nuove costruzioni sia per le infrastrutture<br />

esistenti con notevole impatto sul<br />

territorio;<br />

150 Segnali alpini 1<br />

“costi esterni”: voci di costo per le quali un<br />

utente di un bene o di un servizio (ad es.<br />

infrastruttura) non sostiene un esborso.<br />

Essi comprendono l’uso dell’in fra struttura<br />

se esso è gratuito, i danni, l’inquinamento,<br />

anche acustico, i costi sanitari occasionati<br />

dall’uso dei trasporti e dagli incidenti;<br />

“grandi costruzioni o trasformazioni sostanziali<br />

o potenziamento <strong>delle</strong> infrastrutture<br />

di trasporto esistenti”: progetti infrastrutturali<br />

suscettibili di provocare impatto<br />

che in base alla normativa sulla VIA o in<br />

base a disposizioni contenute in Accordi<br />

internazionali sono soggetti a procedimenti<br />

di valutazione dell’impatto ambientale;<br />

“strade di grande comunicazione”: tutte le<br />

autostrade e le strade a più corsie, prive di<br />

intersezioni a raso, che per i loro effetti in<br />

termini di traffico sono assimilabili alle autostrade;<br />

“obiettivi di qualità ambientale”: obiettivi<br />

che descrivono lo stato auspicato dell’ambiente<br />

tenendo conto <strong>delle</strong> interdipendenze<br />

ecosistemiche. Essi indicano in termini<br />

materiali, spaziali e temporali le qualità,<br />

all’occorrenza aggiornabili, dei beni meritevoli<br />

di essere protetti;<br />

“standard di qualità ambientale”: norme<br />

concrete che permettono di raggiungere<br />

gli obiettivi di qualità ambientale; esse determinano<br />

gli obiettivi applicabili a determinati<br />

parametri, i procedimenti di misurazione<br />

o le condizioni quadro;<br />

“indicatori ambientali”: gli indicatori ambientali<br />

misurano o valutano lo stato<br />

dell’impatto ambientale e indicano le tendenze<br />

di sviluppo;


“principio di precauzione”: è il principio<br />

secondo il quale gli interventi volti a evitare,<br />

gestire o ridurre gli effetti gravi o irreversibili<br />

sulla salute e sull’ambiente non possono<br />

essere rinviati, con la motivazione<br />

che la ricerca scientifica non abbia ancora<br />

dimostrato, in modo rigoroso, l’esistenza<br />

di un rapporto di causa-effetto fra da un<br />

lato le sostanze contemplate e dall’altro la<br />

loro potenziale nocività per la salute e<br />

l’ambiente;<br />

“principio di causalità”: inclusa l’imputazione<br />

degli effetti indotti è il principio in<br />

virtù del quale i costi relativi alla prevenzione,<br />

alla gestione e alla riduzione dell’inquinamento,<br />

nonché al ripristino ambientale,<br />

sono a carico di chi inquina. Chi inquina è<br />

tenuto, per quanto possibile, a sopportare<br />

la totalità del costo dell’impatto che i trasporti<br />

causano sulla salute e sull’ambiente;<br />

“verifica di opportunità”: procedimento di<br />

valutazione da realizzare in conformità al<br />

diritto nazionale in occasione della progettazione<br />

di grandi infrastrutture o della trasformazione<br />

sostanziale o del potenziamento<br />

di quelle esistenti e teso a verificarne<br />

la necessità e gli effetti in termini di<br />

politica dei trasporti, nonché di impatto<br />

ecologico, economico e socioculturale.<br />

Articolo 3<br />

Trasporti sostenibili e mobilità<br />

1. Al fine di sviluppare i trasporti in condizioni<br />

di sostenibilità, le Parti contraenti,<br />

adottando una politica ambientale e<br />

dei trasporti concertata e tesa alla ri-<br />

duzione dell’impatto e dei rischi dovuti<br />

ai trasporti, si impegnano a:<br />

a) tener conto <strong>delle</strong> esigenze dell’ambiente<br />

in modo tale da<br />

aa) ridurre il consumo <strong>delle</strong> risorse<br />

ad un punto tale da non superare,<br />

per quanto possibile, la capacità<br />

naturale di rigenerazione;<br />

bb) ridurre l’emissione di sostanze<br />

nocive ad un punto tale da non superare<br />

la capacità di carico <strong>delle</strong><br />

risorse ambientali interessate;<br />

cc) limitare le immissioni nell’ambiente<br />

ad un punto tale da evitare<br />

ripercussioni sulle strutture ecologiche<br />

e sui cicli naturali;<br />

b) tener conto <strong>delle</strong> esigenze della<br />

società in modo tale da<br />

aa) garantire l’accessibilità alle persone,<br />

ai posti di lavoro, ai beni e ai<br />

servizi in modo efficiente, rispettoso<br />

dell’ambiente, facendo uso parsimonioso<br />

di energia e spazio, nonché<br />

garantire un sufficiente approvvigionamento<br />

di base;<br />

bb) non compromettere la salute<br />

dell’uomo e ridurre il rischio di calamità<br />

naturali, nonché il numero e la<br />

gravità degli incidenti;<br />

c) tener conto <strong>delle</strong> esigenze dell’economia<br />

in modo tale da<br />

aa) incrementare l’autofinanziabilità<br />

del settore dei trasporti e internizzare<br />

i costi esterni;<br />

bb) promuovere lo sfruttamento ottimale<br />

<strong>delle</strong> potenzialità dell’infrastruttura<br />

esistente;<br />

cc) salvaguardare i posti di lavoro<br />

nelle aziende e imprese competitive<br />

che operano nei vari settori economici;<br />

d) adottare interventi più incisivi nel -<br />

la lotta all’inquinamento acustico<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Trasporti<br />

151


152 Segnali alpini 1<br />

considerando la particolarità della<br />

topografia alpina.<br />

2. In conformità con la normativa nazionale<br />

ed internazionale vigente nell’ambito<br />

dei trasporti, le Parti contraenti si<br />

impegnano a sviluppare orientamenti,<br />

strategie e misure di carattere nazionale,<br />

regionale e locale, finalizzati a:<br />

a) tenere conto <strong>delle</strong> differenti condizioni<br />

ambientali, economiche e socioculturali,<br />

nonché della diversità<br />

<strong>delle</strong> esigenze;<br />

b) limitare l’accentuarsi dell’impatto<br />

dovuto ai trasporti, adottando una<br />

combinazione di strumenti economici<br />

e di interventi di pianificazione<br />

territoriale e dei trasporti.<br />

Articolo 4<br />

Considerazione <strong>delle</strong> finalità nelle altre<br />

politiche<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a tener<br />

conto <strong>delle</strong> finalità stabilite dal<br />

presente Protocollo anche nell’ambito<br />

<strong>delle</strong> loro altre politiche.<br />

2. Le Parti contraenti si impegnano a verificare<br />

preventivamente e a posteriori<br />

gli effetti che altre politiche, strategie e<br />

programmi producono sul settore dei<br />

trasporti.<br />

Articolo 5<br />

Partecipazione degli enti territoriali<br />

1. Le Parti contraenti promuovono la collaborazione<br />

internazionale tra le istituzioni<br />

competenti, al fine di individuare<br />

le migliori soluzioni concertate e coordinate<br />

a livello transfrontaliero.<br />

2. Ciascuna Parte contraente determina<br />

nel quadro istituzionale vigente il livello<br />

più idoneo al coordinamento e alla<br />

collaborazione tra le istituzioni e gli<br />

enti territoriali direttamente interessati<br />

al fine di promuovere una responsabilità<br />

solidale e, in particolare, di valorizzare<br />

e di sviluppare le sinergie potenziali<br />

nell’attuazione della politica dei<br />

trasporti, nonché <strong>delle</strong> misure conseguenti,<br />

3. Nel rispetto <strong>delle</strong> loro competenze nel<br />

quadro istituzionale vigente, gli enti<br />

territoriali direttamente interessati partecipano<br />

ai diversi stadi di preparazione<br />

e attuazione <strong>delle</strong> relative politiche<br />

e misure.<br />

Articolo 6<br />

Misure rafforzate di protezione a livello<br />

nazionale<br />

Fatto salvo quanto disposto negli Accordi<br />

internazionali vigenti, le Parti contraenti<br />

possono adottare misure rafforzate di protezione<br />

che vanno al di là di quelle previste<br />

dal presente Protocollo, tese alla tutela<br />

dell’ambiente alpino ecologicamente sensibile,<br />

quando lo richiedano determinate<br />

condizioni dell’ambiente o motivi di salute<br />

pubblica e di sicurezza o esigenze di protezione<br />

ambientale.


Capitolo II<br />

Misure specifiche<br />

A) Strategie, programmi, progetti<br />

Articolo 7<br />

Strategia generale della politica dei<br />

trasporti<br />

1. Nell’interesse della sostenibilità le Parti<br />

contraenti si impegnano ad attuare<br />

una gestione razionale e sicura dei<br />

trasporti nel contesto di una rete di<br />

trasporti integrata, coordinata e transfrontaliera<br />

tesa a:<br />

a) coordinare i vettori, i mezzi e i tipi di<br />

trasporto e a favorire l’intermodalità;<br />

b) sfruttare nel modo migliore i sistemi<br />

e le infrastrutture di trasporto esistenti<br />

nel territorio alpino, tra l’altro<br />

con l’impiego della telematica, e ad<br />

imputare a coloro che li causano i<br />

costi infrastrutturali ed esterni, differenziandoli<br />

a seconda dell’impatto<br />

causato;<br />

c) incidere, tramite interventi di assetto<br />

del territorio e strutturali, a favore<br />

del trasferimento dei servizi di trasporto<br />

di persone e merci su quel<br />

vettore che di volta in volta risulti il<br />

più rispettoso dell’ambiente, nonché<br />

sui sistemi intermodali di trasporto;<br />

d) valorizzare e sfruttare i potenziali di<br />

riduzione del volume di traffico.<br />

2. Le Parti contraenti si impegnano a realizzare,<br />

nel miglior modo possibile, gli<br />

interventi necessari a:<br />

a) proteggere le vie di trasporto contro<br />

i rischi naturali;<br />

b) proteggere l’uomo e l’ambiente nelle<br />

aree soggette a particolare impatto<br />

dovuto ai trasporti;<br />

c) raggiungere una graduale riduzione<br />

<strong>delle</strong> emissioni di sostanze nocive e<br />

<strong>delle</strong> emissioni sonore per tutti i<br />

vettori anche sulla base <strong>delle</strong> migliori<br />

tecnologie disponibili;<br />

d) incrementare la sicurezza dei trasporti.<br />

Articolo 8<br />

Valutazione di progetti e procedura di<br />

consultazione interstatale<br />

1. Nel caso di grandi costruzioni, trasformazioni<br />

sostanziali o potenziamento<br />

<strong>delle</strong> infrastrutture di trasporto esistenti,<br />

le Parti contraenti si impegnano a<br />

realizzare verifiche di opportunità, valutazioni<br />

dell’impatto ambientale e<br />

analisi dei rischi e a tener conto dei<br />

relativi risultati ai fini degli obiettivi del<br />

presente Protocollo.<br />

2. I progetti di realizzazione di infrastrutture<br />

di trasporto nel territorio alpino<br />

vanno coordinati e concertati. Nel caso<br />

di progetti aventi un significativo impatto<br />

transfrontaliero, ogni Parte contraente<br />

si impegna a realizzare consultazioni<br />

preventive con le Parti contraenti<br />

interessate, al più tardi nel momento<br />

in cui siano disponibili i risultati<br />

<strong>delle</strong> verifiche. Queste disposizioni non<br />

pregiudicano il diritto di ogni Parte<br />

contraente di procedere alla costruzione<br />

di quelle infrastrutture dei trasporti<br />

la cui realizzazione è decisa nell’ambito<br />

del proprio ordinamento giuridico o<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Trasporti<br />

153


la cui necessità è accertata per legge<br />

al momento dell’approvazione del presente<br />

Protocollo.<br />

3. Le Parti contraenti sostengono una<br />

maggiore presa in considerazione della<br />

componente trasporti nella gestione<br />

ambientale <strong>delle</strong> imprese site nei loro<br />

Paesi.<br />

b) Misure tecniche<br />

Articolo 9<br />

Trasporti pubblici<br />

Per preservare e migliorare in modo sostenibile<br />

la struttura insediativa ed economica,<br />

nonché la vocazione ricreativa e turistica<br />

del territorio alpino, le Parti contraenti si<br />

impegnano a promuovere l’istituzione e il<br />

potenziamento di sistemi di trasporto pubblico<br />

ecocompatibili e orientati agli utenti.<br />

Articolo 10<br />

Trasporto su rotaia e navigazione<br />

1. Al fine di sfruttare la particolare idoneità<br />

della ferrovia per soddisfare la domanda<br />

di trasporto a lunga distanza e<br />

al fine di un migliore sfruttamento della<br />

rete ferroviaria per la valorizzazione<br />

economica e turistica del territorio alpino,<br />

le Parti contraenti, nell’ambito<br />

<strong>delle</strong> loro competenze, sostengono:<br />

a) il miglioramento dell’infrastruttura<br />

ferroviaria tramite la costruzione e<br />

lo sviluppo di grandi assi transalpini,<br />

inclusi i relativi raccordi e adeguati<br />

terminali;<br />

154 Segnali alpini 1<br />

b) l’ulteriore ottimizzazione gestionale<br />

e l’ammodernamento della ferrovia,<br />

in particolare per i trasporti transfrontalieri;<br />

c) i provvedimenti tesi a trasferire sulla<br />

rotaia in particolare il trasporto merci<br />

a lunga distanza, nonché ad armonizzare<br />

maggiormente la tariffazione<br />

per l’utilizzo <strong>delle</strong> infrastrutture<br />

di trasporto;<br />

d) i sistemi di trasporto intermodali,<br />

nonché l’ulteriore sviluppo della<br />

ferrovia;<br />

e) il maggiore utilizzo della ferrovia e<br />

la creazione di sinergie orientate<br />

all’utenza nel trasporto passeggeri<br />

a lunga distanza, regionale e locale.<br />

2. Le Parti contraenti sostengono gli sforzi<br />

tesi al maggiore utilizzo <strong>delle</strong> potenzialità<br />

della navigazione al fine di ridurre<br />

la quota di transito terrestre del trasporto<br />

merci.<br />

Articolo 11<br />

Trasporto su strada<br />

1. Le Parti contraenti si astengono dalla<br />

costruzione di nuove strade di grande<br />

comunicazione per il trasporto transalpino.<br />

2. Dei progetti stradali di grande comunicazione<br />

per il trasporto intraalpino<br />

possono essere realizzati solo a condizione<br />

che:<br />

a) gli obiettivi stabiliti all’articolo 2,<br />

comma 2, lettera j della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> possano essere raggiunti<br />

tramite appropriati interventi<br />

di precauzione o di compensazione<br />

realizzati in base ai risultati di una


valutazione dell’impatto ambientale,<br />

e<br />

b) le esigenze di capacità di trasporto<br />

non possano essere soddisfatte né<br />

tramite un migliore sfruttamento<br />

<strong>delle</strong> capacità stradali e ferroviarie<br />

esistenti, né potenziando o costruendo<br />

infrastrutture ferroviarie e<br />

di navigazione, né migliorando il<br />

trasporto combinato o adottando<br />

altri interventi di organizzazione dei<br />

trasporti, e<br />

c) dalla verifica di opportunità risulti<br />

che il progetto è economico, che i<br />

rischi sono controllabili e che l’esito<br />

della valutazione dell’impatto ambientale<br />

è positivo,<br />

d) si tenga conto dei piani/programmi<br />

di assetto territoriale e dello sviluppo<br />

sostenibile.<br />

3. Dato che le condizioni geografiche e la<br />

struttura insediativa del territorio alpino<br />

non permettono dovunque un efficiente<br />

servizio da parte dai trasporti<br />

pubblici, le Parti contraenti riconoscono<br />

tuttavia la necessità di creare e<br />

mantenere un livello sufficiente di infrastrutture<br />

di trasporto che garantiscano<br />

il funzionamento del trasporto<br />

individuale nelle aree periferiche.<br />

Articolo 12<br />

Trasporto aereo<br />

1. Senza esigerlo dalle altre regioni, le<br />

Parti contraenti si impegnano a ridurre,<br />

per quanto possibile, l’impatto ambientale<br />

e acustico prodotto dal traffico<br />

aereo. Tenuto conto degli obiettivi<br />

del presente Protocollo esse si adoperano<br />

affinché venga limitato, e all’oc-<br />

correnza vietato, il lancio da aeromobili<br />

all’esterno degli aerodromi. Ai fini<br />

della protezione della fauna selvatica,<br />

le Parti contraenti adottano misure<br />

adeguate per limitare in termini di<br />

spazio e tempo il traffico aereo non<br />

motorizzato nel tempo libero.<br />

2. Le Parti contraenti si impegnano a migliorare<br />

il sistema di trasporti pubblici<br />

che collega gli aeroporti siti nelle vicinanze<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> con le diverse regioni<br />

alpine per poter far fronte alla domanda<br />

di trasporto aereo senza aumentare<br />

la pressione sull’ambiente. In tale contesto<br />

le Parti contraenti convengono di<br />

limitare, nella misura del possibile, la<br />

costruzione ed il potenziamento significativo<br />

degli aeroporti esistenti nel<br />

territorio alpino.<br />

Articolo 13<br />

Impianti turistici<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a valutare<br />

gli effetti prodotti sul settore dei<br />

trasporti da nuove installazioni turistiche,<br />

tenendo conto degli obiettivi del<br />

presente Protocollo, e ad adottare,<br />

all’occorrenza, provvedimenti di precauzione<br />

e di compensazione atti al<br />

raggiungimento <strong>delle</strong> finalità del presente<br />

Protocollo o degli altri Protocolli.<br />

A tale proposito va data la precedenza<br />

ai trasporti pubblici.<br />

2. Le Parti contraenti sostengono la creazione<br />

e la conservazione di zone a<br />

bassa intensità di traffico o vietate al<br />

traffico, nonché l’istituzione di località<br />

turistiche vietate al traffico e tutte le<br />

misure atte a favorire l’accesso e il<br />

soggiorno dei turisti senza automobili.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Trasporti<br />

155


Articolo 14<br />

Verità dei costi<br />

Al fine di influire sulla ripartizione modale<br />

dei trasporti per mezzo di una migliore<br />

considerazione dei costi reali dei differenti<br />

vettori, le Parti contraenti convengono di<br />

applicare il principio di causalità e sostengono<br />

l’applicazione di un sistema di calcolo<br />

che permetta l’individuazione dei costi<br />

d’infrastruttura e di quelli esterni. L’obiettivo<br />

è quello di introdurre progressivamente<br />

sistemi di tassazione che permettano di<br />

coprire in modo equo questi costi reali e<br />

che<br />

a) favoriscano il ricorso ai vettori e ai<br />

mezzi di trasporto più rispettosi<br />

dell’ambiente;<br />

b) portino ad un’utilizzazione più equilibrata<br />

<strong>delle</strong> infrastrutture di trasporto;<br />

c) offrano incentivi che permettano una<br />

riduzione dell’impatto ecologico e<br />

socio economico tramite provvedimenti<br />

strutturali e territoriali che incidano<br />

sui trasporti.<br />

C) Monitoraggio e controllo<br />

Articolo 15<br />

Offerta e utilizzazione <strong>delle</strong><br />

infrastrutture di trasporto<br />

1. Le Parti contraenti si impegnano a registrare<br />

e aggiornare periodicamente,<br />

seguendo uno schema unitario, lo stato<br />

attuale, l’evoluzione e lo sfruttamento<br />

ovvero il miglioramento dell’infrastruttura<br />

e dei sistemi di trasporto ad<br />

156 Segnali alpini 1<br />

alta capacità, nonché la riduzione<br />

dell’impatto ambientale in un apposito<br />

documento di riferimento.<br />

2. Sulla base di tale documento di riferimento<br />

le Parti contraenti verificano in<br />

quale misura i vari provvedimenti attuativi<br />

contribuiscano al raggiungimento<br />

e all’ulteriore sviluppo degli obiettivi<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e in particolare<br />

del presente Protocollo.<br />

Articolo 16<br />

Obiettivi di qualità ambientale,<br />

standard ed indicatori<br />

1. Le Parti contraenti stabiliscono e adottano<br />

obiettivi di qualità ambientale tesi<br />

al raggiungimento della sostenibilità<br />

dei trasporti.<br />

2. Le Parti contraenti convengono sulla<br />

necessità di disporre di standard ed<br />

indicatori adeguati alle condizioni specifiche<br />

del territorio alpino.<br />

3. L’applicazione di tali standard e di tali<br />

indicatori è finalizzata a quantificare<br />

l’evoluzione dell’impatto sull’ambiente<br />

e sulla salute provocato dai trasporti.


Capitolo III<br />

Coordinamento, ricerca, formazione<br />

e informazione<br />

Articolo 17<br />

Coordinamento ed informazione<br />

Le Parti contraenti convengono di realizzare,<br />

all’occorrenza, degli incontri allo scopo<br />

di:<br />

a) verificare gli effetti degli interventi realizzati<br />

in base al presente Protocollo;<br />

b) consultarsi prima di prendere decisioni<br />

importanti per il settore dei trasporti<br />

che abbiano effetti sugli altri Stati contraenti;<br />

c) promuovere lo scambio di informazioni<br />

ai fini dell’attuazione del presente Protocollo<br />

ricorrendo in particolare ai sistemi<br />

di informazione esistenti;<br />

d) informarsi prima di prendere importanti<br />

decisioni in materia di politica dei<br />

trasporti al fine di integrarle in una politica<br />

di assetto territoriale transfrontaliera<br />

e armonizzata.<br />

Articolo 18<br />

Ricerca e osservazione<br />

1. Le Parti contraenti promuovono ed<br />

armonizzano in stretta cooperazione la<br />

ricerca e l’osservazione sistematica in<br />

merito alle interazioni fra trasporti ed<br />

ambiente nel territorio alpino, nonché<br />

a specifici sviluppi sul piano tecnologico<br />

atti ad incrementare l’economicità<br />

dei sistemi di trasporto rispettosi<br />

dell’ambiente.<br />

2. Nel corso della verifica dell’attuazione<br />

del presente Protocollo va tenuto debitamente<br />

conto dei risultati <strong>delle</strong> attività<br />

congiunte di ricerca e osservazione,<br />

in particolare in funzione dell’elaborazione<br />

di metodi e criteri che permettano<br />

di descrivere uno sviluppo<br />

sostenibile dei trasporti.<br />

3. Le Parti contraenti provvedono affinché<br />

i risultati <strong>delle</strong> ricerche condotte a<br />

livello nazionale e dell’osservazione<br />

sistematica siano raccolti in un sistema<br />

comune di osservazione e informazione<br />

permanenti e resi accessibili al<br />

pubblico nel quadro istituzionale vigente.<br />

4. Le Parti contraenti sostengono i progetti<br />

pilota operativi tesi all’attuazione<br />

di programmi e tecnologie sostenibili<br />

per il settore dei trasporti.<br />

5. Le Parti contraenti sostengono le analisi<br />

sull’applicabilità dei metodi di valutazione<br />

ambientale strategica e intermodale.<br />

Articolo 19<br />

Formazione ed informazione<br />

dell’opinione pubblica<br />

Le Parti contraenti promuovono la formazione<br />

e l’aggiornamento, nonché l’informazione<br />

dell’opinione pubblica in relazione<br />

agli obiettivi, alle misure e all’attuazione<br />

del presente Protocollo.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Trasporti<br />

157


Capitolo IV<br />

Controllo e valutazione<br />

Articolo 20<br />

Attuazione<br />

Le Parti contraenti si impegnano a garantire<br />

l’attuazione del presente Protocollo<br />

mediante misure adeguate nel quadro istituzionale<br />

vigente.<br />

Articolo 21<br />

Controllo del rispetto degli obblighi<br />

1. Le Parti contraenti presentano regolarmente<br />

al Comitato permanente un resoconto<br />

sulle misure adottate in base<br />

al presente Protocollo. Nel resoconto è<br />

indicata l’efficacia <strong>delle</strong> misure adottate.<br />

La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> stabilisce<br />

la periodicità dei resoconti.<br />

2. Il Comitato permanente esamina i resoconti<br />

al fine di verificare se le Parti<br />

contraenti hanno assolto gli obblighi<br />

derivanti dal presente Protocollo. Esso<br />

può chiedere anche ulteriori informazioni<br />

alle Parti contraenti interessate o<br />

assumere informazioni da altre fonti.<br />

3. Il Comitato permanente redige un resoconto<br />

per la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

sul rispetto da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

degli obblighi derivanti dal presente<br />

Protocollo.<br />

4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> prende atto di<br />

questo resoconto. Qualora essa constati<br />

un mancato adempimento degli<br />

obblighi, può adottare raccomandazioni.<br />

158 Segnali alpini 1<br />

Articolo 22<br />

Valutazione dell’efficacia <strong>delle</strong><br />

disposizioni<br />

1. Le Parti contraenti esaminano e valutano,<br />

ad intervalli regolari, l’efficacia<br />

<strong>delle</strong> disposizioni contenute nel presente<br />

Protocollo. Per quanto necessario<br />

al conseguimento degli obiettivi del<br />

presente Protocollo, esse prendono in<br />

considerazione la possibilità di adottare<br />

modifiche appropriate del Protocollo<br />

medesimo.<br />

2. A questa valutazione partecipano gli<br />

enti territoriali, nel quadro istituzionale<br />

vigente. Possono essere sentite le organizzazioni<br />

non governative attive nel<br />

campo specifico.<br />

Capitolo V<br />

Disposizioni finali<br />

Articolo 23<br />

Corrispondenza tra la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e il Protocollo<br />

1. Il presente Protocollo costituisce un<br />

Protocollo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

ai sensi dell’articolo 2 e degli altri articoli<br />

pertinenti della stessa <strong>Convenzione</strong>.<br />

2. Possono divenire Parti contraenti del<br />

presente Protocollo esclusivamente le<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Ogni denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> vale anche come denuncia<br />

del presente Protocollo.


3. Quando la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

su questioni concernenti il presente<br />

Protocollo, solo le Parti contraenti<br />

dello stesso Protocollo hanno diritto<br />

di voto in merito.<br />

Articolo 24<br />

Firma e ratifica<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per<br />

la firma da parte degli Stati firmatari<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della<br />

Comunità europea, il 31 ottobre 2000<br />

nonché a partire dal 6 novembre 2000<br />

presso la Repubblica d’Austria quale<br />

depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dallo stesso Protocollo, tre<br />

mesi dopo il giorno in cui tre Stati<br />

avranno depositato il loro strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o<br />

approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di un emendamento del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contra-<br />

ente del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente del Protocollo così<br />

emendato.<br />

Articolo 25<br />

Notifiche<br />

In merito al presente Protocollo il Depositario<br />

notifica a ciascuno Stato nominato<br />

nel preambolo e alla Comunità europea:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione;<br />

c) ciascuna data di entrata in vigore del<br />

presente Protocollo;<br />

d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Lucerna, il 31 ottobre 2000, in lingua<br />

francese, italiana, slovena e tedesca,<br />

laddove ciascuno dei quattro testi fa egualmente<br />

fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato della Repubblica<br />

d’Austria. Il Depositario trasmette copie<br />

certificate alle Parti firmatarie.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Trasporti<br />

159


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Protocollo<br />

Composizione <strong>delle</strong> controversie<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Composizione <strong>delle</strong> controversie<br />

161


Preambolo<br />

La Repubblica d’Austria,<br />

la Repubblica Francese,<br />

la Repubblica Federale di Germania,<br />

la Repubblica Italiana,<br />

il Principato di Liechtenstein,<br />

il Principato di Monaco,<br />

la Repubblica di Slovenia,<br />

la Confederazione Svizzera,<br />

nonché<br />

la Comunità Europea,<br />

Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> per la<br />

Protezione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>),<br />

nel comune intento di elaborare una procedura<br />

efficace di consultazione e di composizione<br />

<strong>delle</strong> controversie per la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e per i relativi Protocolli,<br />

hanno convenuto quanto segue:<br />

Articolo 1<br />

In caso di controversia tra Parti contraenti,<br />

relativa all’interpretazione oppure all’applicazione<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> o di<br />

un Protocollo ad essa attinente, le Parti<br />

contraenti aspirano in prima istanza ad<br />

una composizione ricorrendo al sistema<br />

<strong>delle</strong> consultazioni.<br />

Articolo 2<br />

Qualora, a seguito di invito a ricorrere a<br />

procedure di consultazione, inviato per<br />

iscritto da una <strong>delle</strong> Parti interessate, non<br />

162 Segnali alpini 1<br />

si giungesse ad alcun accordo in merito ad<br />

una controversia entro un periodo di 6<br />

mesi, una <strong>delle</strong> Parti interessate potrà intentare<br />

una procedura arbitrale, mediante<br />

comunicazione scritta inviata all’altra Parte<br />

ed alla Presidenza della Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, al fine di comporre la controversia<br />

conformemente a quanto stabilito dalle<br />

relative disposizioni in merito. La Presidenza<br />

informerà immediatamente tutte le Parti<br />

contraenti.<br />

Articolo 3<br />

Per dar seguito ad una procedura arbitrale<br />

ai sensi dell’articolo 2, il tribunale arbitrale<br />

composto da tre membri verrà formato<br />

come segue:<br />

a) Ogni Parte contendente designa un<br />

membro del tribunale arbitrale. Qualora<br />

una <strong>delle</strong> Parti contendenti non dovesse<br />

designare un membro entro 60<br />

giorni dal ricevimento della comunicazione<br />

di cui all’articolo 2 da parte della<br />

Presidenza, sarà il Segretario Generale<br />

della Corte Arbitrale Permanente con<br />

sede all’Aia a procedere entro i successivi<br />

30 giorni a detta designazione<br />

su invito dell’altra Parte contendente.<br />

b) Il Presidente del tribunale arbitrale<br />

verrà nominato di comune accordo dai<br />

due membri designati ai sensi della<br />

lettera a). Qualora entro 120 giorni dal<br />

ricevimento della comunicazione di cui<br />

all’articolo 2 da parte della Presidenza<br />

non si dovesse giungere ad alcun accordo,<br />

sarà il Segretario Generale della<br />

Corte Arbitrale Permanente con sede<br />

all’Aia a procedere a tale designazione<br />

entro ulteriori 30 giorni su invito di una<br />

<strong>delle</strong> Parti contendenti.


c) Una volta nominati, i membri del tribunale<br />

arbitrale potranno essere destituiti<br />

soltanto previo comune accordo tra<br />

le Parti contendenti.<br />

d) I posti divenuti vacanti verranno assegnati<br />

secondo le modalità prescritte<br />

per la designazione iniziale.<br />

Articolo 4<br />

1. Ogni Parte contraente ha la facoltà di<br />

comunicare al tribunale arbitrale il proprio<br />

parere riguardo alla controversia.<br />

2. Quando una Parte contraente reputi<br />

avere un interesse d’ordine giuridico<br />

nei confronti dell’oggetto della controversia,<br />

può chiedere al tribunale arbitrale<br />

di essere ammessa ad intervenire<br />

in causa.<br />

Articolo 5<br />

A meno che le Parti contendenti non decidano<br />

diversamente, il tribunale arbitrale<br />

determinerà il suo Regolamento interno.<br />

Articolo 6<br />

Le Parti contendenti si astengono dall’adottare<br />

qualsivoglia provvedimento che potrebbe<br />

compromettere o pregiudicare il<br />

lodo del tribunale arbitrale. Su richiesta di<br />

una <strong>delle</strong> Parti contendenti, il tribunale arbitrale<br />

ha il potere di indicare le misure<br />

cautelari che debbono essere prese a salvaguardia<br />

dei diritti rispettivi di ciascuna<br />

Parte contendente.<br />

Articolo 7<br />

A meno che le Parti contendenti non abbiano<br />

convenuto diversamente, il tribunale<br />

arbitrale provvederà alla definizione della<br />

lingua o <strong>delle</strong> lingue ufficiali della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> che andranno utilizzate<br />

nell’ambito della procedura.<br />

Articolo 8<br />

1. Le Parti contendenti agevoleranno il<br />

lavoro del tribunale arbitrale e, in particolare,<br />

utilizzando ogni mezzo a loro<br />

disposizione:<br />

a) forniranno al tribunale tutti i documenti<br />

e le informazioni pertinenti e<br />

b) permetteranno al tribunale, se necessario,<br />

di convocare testimoni o<br />

esperti e di ricevere la loro testimonianza.<br />

2. Tutti i documenti e le informazioni che<br />

verranno sottoposti all’attenzione del<br />

tribunale arbitrale da una <strong>delle</strong> Parti<br />

contendenti, dovranno, dalla stessa,<br />

essere contemporaneamente portati a<br />

conoscenza anche dell’altra Parte<br />

contendente.<br />

Articolo 9<br />

Il tribunale pronuncia il suo lodo in conformità<br />

con il diritto internazionale e le disposizioni<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei<br />

suoi Protocolli.<br />

Articolo 10<br />

L’assenza di una Parte o la sua mancanza<br />

di difesa non costituirà un ostacolo allo<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Composizione <strong>delle</strong> controversie<br />

163


svolgimento del procedimento. Prima di<br />

pronunciare il lodo definitivo, il tribunale<br />

arbitrale deve accertarsi che la domanda<br />

sia fondata sia per quanto riguarda il merito<br />

che da un punto di vista giuridico.<br />

Articolo 11<br />

Il tribunale arbitrale pronuncerà il suo lodo<br />

definitivo entro 6 mesi dalla data alla quale<br />

è interamente costituito, a meno che non<br />

ritenga necessario prorogare il termine per<br />

un periodo al massimo di 6 mesi.<br />

Articolo 12<br />

Sia per quanto riguarda le questioni giuridiche<br />

inerenti alla procedura che gli aspetti<br />

di merito, il tribunale arbitrale decide a<br />

maggioranza dei propri membri. Il lodo è<br />

definitivo e vincolante per le Parti contendenti.<br />

Il tribunale arbitrale deve rendere<br />

note le motivazioni che hanno originato il<br />

lodo stesso. Le Parti contendenti danno<br />

tempestiva esecuzione al lodo.<br />

Articolo 13<br />

A meno che il tribunale arbitrale non decida<br />

diversamente, a causa di particolari<br />

circostanze della fattispecie, le spese di<br />

tribunale, compresi gli emolumenti dei suoi<br />

membri, saranno a carico, in parti uguali,<br />

<strong>delle</strong> Parti contendenti.<br />

Articolo 14<br />

Il Presidente del tribunale arbitrale comunica<br />

il lodo alle Parti contendenti ed alla<br />

164 Segnali alpini 1<br />

Presidenza della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. La<br />

Presidenza inoltra a sua volta il lodo alle<br />

Parti contraenti ed agli osservatori ai sensi<br />

dell’articolo 5, quinto comma, della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

Articolo 15<br />

1. La denuncia del presente Protocollo è<br />

ammissibile soltanto contemporaneamente<br />

alla denuncia della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

2. Il presente Protocollo, tuttavia, continua<br />

ad applicarsi alla Parte denunciante<br />

per quanto riguarda i procedimenti<br />

in corso alla data dell’efficacia della<br />

denuncia. Tali procedimenti proseguono<br />

fino alla loro conclusione.<br />

Articolo 16<br />

1. Il presente Protocollo è depositato per<br />

la firma da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e la<br />

Comunità Europea il 31 ottobre 2000<br />

nonché dal 6 novembre 2000 presso<br />

la Repubblica d’Austria quale<br />

Depositario.<br />

2. Il presente Protocollo entra in vigore<br />

per le Parti contraenti che hanno<br />

espresso il proprio consenso ad essere<br />

vincolate dal Protocollo, tre mesi<br />

dopo il giorno in cui tre Stati avranno<br />

depositato il loro strumento di ratifica,<br />

accettazione o approvazione.<br />

3. Per le Parti contraenti che esprimeranno<br />

successivamente il proprio consenso<br />

ad essere vincolate dal presente<br />

Protocollo, esso entrerà in vigore tre<br />

mesi dopo il giorno del deposito dello<br />

strumento di ratifica, accettazione o


approvazione. In seguito all’entrata in<br />

vigore di una modifica del presente<br />

Protocollo, ogni nuova Parte contraente<br />

del Protocollo medesimo diventa<br />

Parte contraente dello stesso Protocollo<br />

modificato.<br />

Articolo 17<br />

Il Depositario notifica a ciascuno Stato nominato<br />

nel preambolo e alla Comunità Europea<br />

in relazione al presente Protocollo:<br />

a) ciascun atto di firma;<br />

b) ciascun deposito di uno strumento di<br />

ratifica, accettazione o approvazione;<br />

c) ciascuna data di entrata in vigore;<br />

d) ciascuna dichiarazione rilasciata da<br />

una Parte contraente o firmataria;<br />

e) ciascuna denuncia notificata da una<br />

Parte contraente, con la data della sua<br />

efficacia.<br />

In fede di ciò, il presente Protocollo è stato<br />

sottoscritto dai firmatari debitamente autorizzati.<br />

Fatto a Lucerna, il 31 ottobre 2000, in lingua<br />

francese, italiana, slovena e tedesca,<br />

laddove ciascuno dei quattro testi fa egualmente<br />

fede, in un originale depositato<br />

presso l’Archivio di Stato Austriaco. Il Depositario<br />

trasmette copie certificate conformi<br />

alle Parti firmatarie.<br />

Segnali alpini 1<br />

Protocollo Composizione <strong>delle</strong> controversie<br />

165


Dichiarazione<br />

Popolazione e cultura<br />

Segnali alpini 1<br />

Dichiarazione Popolazione e cultura<br />

167


Preambolo<br />

I Ministri <strong>delle</strong> Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

attribuiscono agli aspetti socio economici<br />

e socio culturali indicati all’art 2, comma<br />

2, lettera a della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>,<br />

un’importanza centrale per l’attuazione di<br />

una politica globale per la protezione e lo<br />

sviluppo sostenibile dello spazio alpino,<br />

convinti che il valore dello spazio alpino<br />

risieda nella sua multiforme varietà, mirano<br />

a conservare e promuovere la diversità<br />

culturale nelle <strong>Alpi</strong>, nonché a favorire il<br />

dialogo interculturale e l’avvicinamento<br />

<strong>delle</strong> comunità,<br />

ritengono che solo una politica orientata<br />

alle esigenze, alle aspettative e alle idee<br />

<strong>delle</strong> persone può far sì che le popolazioni<br />

si identifichino con i contenuti della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli,<br />

considerano il diritto <strong>delle</strong> popolazioni alpine<br />

di vivere e operare nelle <strong>Alpi</strong>, e di<br />

godere di pari opportunità all’interno <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> e rispetto alla popolazione dei territori<br />

extra-alpini, come un orientamento fondamentale<br />

del loro agire politico,<br />

consapevoli dell’effetto dei cambiamenti<br />

demografici sulle condizioni di vita e di<br />

lavoro nello spazio alpino,<br />

si impegnano sui seguenti principi e obiettivi,<br />

da attuare mediante misure indicate a<br />

titolo non esaustivo nell’allegato alla presente<br />

dichiarazione, nell’ambito degli ordi-<br />

namenti statali vigenti e <strong>delle</strong> risorse disponibili:<br />

Capitolo I<br />

Coscienza di comunità e cooperazione<br />

Coscienza di comunità e identità<br />

1. Affermazione della comune responsabilità<br />

della popolazione alpina ed extra-alpina<br />

e di tutti i livelli politico-decisionali nella<br />

conservazione <strong>delle</strong> peculiarità culturali<br />

dello spazio di vita alpino e in particolare<br />

nel rafforzamento della coscienza di comunità<br />

e dell’identità della popolazione<br />

residente.<br />

Cooperazione alpina ed extra - alpina<br />

2. Promozione della comprensione linguistica,<br />

del dialogo, della cooperazione e<br />

dello scambio di conoscenze nell’arco alpino<br />

nonché tra la popolazione alpina ed<br />

extra-alpina, quali strumenti per il potenziamento<br />

della comprensione e del rispetto<br />

reciproci.<br />

3. Rafforzamento di uno sviluppo regionale<br />

sostenibile tramite la cooperazione e lo<br />

scambio di esperienze tra le diverse comunità<br />

culturali <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e con altri territori<br />

montani del mondo.<br />

Trasparenza e partecipazione<br />

Riconoscimento dell’importante ruolo della<br />

società civile nell’impegno per lo sviluppo<br />

sostenibile dello spazio alpino e promozione<br />

della massima trasparenza nei<br />

rapporti tra la pubblica amministrazione e<br />

Segnali alpini 1<br />

Dichiarazione Popolazione e cultura<br />

169


la popolazione nonché della partecipazione<br />

della popolazione alle decisioni pubbliche<br />

che interessano la società.<br />

Capitolo II<br />

Diversità culturale<br />

Patrimonio culturale materiale e immateriale<br />

1. Studio, conservazione e sviluppo del<br />

patrimonio culturale materiale e immateriale<br />

e dei saperi tramandati, in particolare<br />

per quanto riguarda le forme di strutturazione<br />

del paesaggio e il patrimonio architettonico<br />

e storico-artistico, compresi i<br />

metodi di lavoro tradizionali impiegati nella<br />

produzione agricola, forestale, artigianale<br />

e industriale.<br />

2. Sostegno della cultura moderna nonché<br />

tutela e sviluppo <strong>delle</strong> tradizioni regionali<br />

e locali in materia di forme espressive<br />

e rappresentative (usi, letteratura, musica,<br />

ballo, teatro, forme di comunicazione<br />

ecc.).<br />

Pluralismo linguistico<br />

3. Miglioramento <strong>delle</strong> condizioni quadro<br />

necessarie affinché il pluralismo linguistico<br />

nell’arco alpino possa essere tutelato e<br />

promosso, tenendo in particolare considerazione<br />

le comunità linguistiche e culturali<br />

tradizionali.<br />

4. Riconoscimento dell’importanza e del<br />

valore del patrimonio toponomastico<br />

dell’arco alpino anche alla luce della sua<br />

rilevanza storico-culturale, e della sua valorizzazione.<br />

170 Segnali alpini 1<br />

Produzione artistica creativa<br />

5. Sostegno della produzione artistica in<br />

tutte le sue forme d’espressione e della<br />

trattazione di tematiche specifiche <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>.<br />

Capitolo III<br />

Spazio di vita, qualità della vita e<br />

pari opportunità<br />

Condizioni e strutture insediative<br />

1. Mantenimento e modernizzazione <strong>delle</strong><br />

strutture insediative esistenti, e sviluppo di<br />

condizioni insediative basate sul principio<br />

della sostenibilità, che tengano conto <strong>delle</strong><br />

specificità territoriali.<br />

Servizi essenziali di interesse generale<br />

e di base<br />

2. Mantenimento, garanzia e sviluppo della<br />

fornitura decentrata di servizi essenziali<br />

di interesse generale e di base.<br />

Istruzione scolastica, formazione e aggiornamento<br />

professionale nonché<br />

educazione degli adulti<br />

3. Mantenimento e sviluppo di un’offerta<br />

adeguata di istruzione scolastica, di formazione<br />

e aggiornamento professionale,<br />

nonché di appropriati programmi di formazione<br />

degli adulti, a livello locale e regionale,<br />

tenendo in considerazione gli<br />

aspetti specificatamente alpini in tutti gli<br />

ambiti formativo-educativi.


Offerta ricreativa<br />

4. Mantenimento di una diversificata offerta<br />

culturale e, nella misura del possibile, di<br />

un’offerta ricreativa adeguata per la popolazione<br />

locale durante tutto l’anno.<br />

Comunicazione e informazione<br />

Mantenimento e promozione di una pluralità<br />

dei media, quale strumento essenziale<br />

per la salvaguardia <strong>delle</strong> peculiarità culturali<br />

dell’arco alpino.<br />

Accesso facilitato della popolazione<br />

dell’arco alpino a mezzi e tecnologie di<br />

comunicazione moderni.<br />

Vita di comunità<br />

7. Sostegno della comprensione reciproca<br />

e del dialogo nella vita quotidiana <strong>delle</strong><br />

diverse comunità dell’arco alpino.<br />

Capitolo IV<br />

Spazio economico<br />

Sviluppo regionale<br />

1. Attuazione di una politica regionale<br />

specifica, che consenta uno sviluppo territoriale<br />

equilibrato, diversificato ed endogeno,<br />

mediante l’uso sostenibile dei potenziali<br />

locali e nonché tramite il ricorso a<br />

nuove tecnologie che siano nel contempo<br />

ecosostenibili e sociocompatibili.<br />

Filiere economiche<br />

2. Rafforzamento e sviluppo <strong>delle</strong> filiere<br />

economiche per promuovere i prodotti e i<br />

servizi locali e regionali.<br />

Occupazione<br />

3. Creazione di condizioni quadro di riferimento<br />

per un’offerta sufficiente ed attrattiva<br />

di posti di lavoro, e, nei casi appropriati,<br />

di forme miste di reddito.<br />

Capitolo IV<br />

Ruolo <strong>delle</strong> città e dei territori rurali<br />

Rapporto tra città ed aree limitrofe<br />

1. Riconoscimento dell’importanza <strong>delle</strong><br />

città intra-alpine, soprattutto per quanto<br />

riguarda la loro funzione di centri di prestazioni<br />

sovracomunali sociali, culturali ed<br />

economiche, in interazione con le loro<br />

aree limitrofe.<br />

Rapporti tra città alpine ed extra - alpine<br />

2. Creazione ed ampliamento dei rapporti<br />

tra città dell’arco alpino e città e metropoli<br />

extra-alpine, al fine di garantire i legami<br />

e lo scambio d’informazioni tra la popolazione<br />

alpina e i centri economici, scientifici<br />

e culturali extra-alpini.<br />

Ruolo dei territori rurali<br />

3. Riconoscimento dell’importanza dei<br />

territori rurali alpini quali luoghi naturali,<br />

economici e culturali con caratteristiche di<br />

molteplicità, eterogeneità ed indipendenza,<br />

e promozione di strategie integrate<br />

che siano adeguate alle loro potenzialità.<br />

Segnali alpini 1<br />

Dichiarazione Popolazione e cultura<br />

171


Dichiarazione Popolazione<br />

e Cultura – Allegato<br />

I. Coscienza di comunità e cooperazione<br />

Misure in ambito di Coscienza di comunità<br />

e identità<br />

• Sostegno alle organizzazioni impegnate<br />

nella trasmissione di questi valori<br />

• Promozione e ulteriore sviluppo dei partenariati<br />

tra gli enti locali e regionali nelle<br />

<strong>Alpi</strong><br />

• Attività mirate a consentire l’accesso<br />

della popolazione ai saperi storici, culturali<br />

economici ed ambientali dello spazio<br />

di vita alpino<br />

• Programmi d’informazione e formazione<br />

sulla <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ed i suoi<br />

Protocolli<br />

Misure in ambito di Cooperazione alpina<br />

ed extra - alpina<br />

• Creazione o consolidamento e sviluppo<br />

<strong>delle</strong> reti di cooperazione transfrontaliera<br />

e interregionale<br />

• Attività mirate alla reciproca conoscenza<br />

nonché allo scambio d’informazioni e<br />

alla condivisione di esperienze, rispetto<br />

a specifiche tematiche<br />

• Svolgimento di manifestazioni, mostre,<br />

pubblicazioni, produzioni cinematografiche<br />

e lavori di ricerca<br />

• Creazione e diffusione di pubblicazioni<br />

plurilingue nelle lingue dell’arco alpino<br />

• Progetti nell’ambito dei partenariati montani<br />

internazionali<br />

• Programmi e progetti di scambio transfrontaliero<br />

intralpino, transalpino e internazionale<br />

172 Segnali alpini 1<br />

Misure in ambito di Trasparenza e partecipazione<br />

• Promozione della formazione e<br />

dell’aggiornamento degli organi decisionali<br />

sul tema della partecipazione e della<br />

mediazione<br />

• Sostegno ai processi dell’Agenda 21 locale<br />

II. Diversità culturale<br />

Misure in ambito di Patrimonio culturale<br />

materiale e immateriale<br />

• Realizzazione e ampliamento di centri<br />

locali di documentazione del patrimonio<br />

naturale, culturale materiale ed immateriale,<br />

e la loro messa in rete<br />

• Conservazione e recupero di strutture ed<br />

edifici di valore storico-architettonico<br />

• Offerte di formazione professionale per<br />

la trasmissione <strong>delle</strong> tecnologie artigianali<br />

storiche dello spazio alpino<br />

• Sostegno a forme innovative del lavoro e<br />

dell’espressione culturale<br />

• Programmi e progetti d’informazione e<br />

formazione (corsi, concorsi, laboratori<br />

sperimentali, ecc) per la trasmissione dei<br />

saperi tramandati e <strong>delle</strong> tradizioni<br />

• Promozione della cooperazione di musei<br />

privati o pubblici, di istituti di formazione<br />

e di soggetti privati<br />

Misure in ambito di Pluralismo linguistico<br />

• Promozione mirata <strong>delle</strong> lingue dell’arco<br />

alpino, in particolare <strong>delle</strong> lingue locali,<br />

inclusi i dialetti, nelle attività scolastiche


• Formazione ed aggiornamento professionale<br />

degli insegnanti<br />

• Fornitura degli strumenti didattici necessari<br />

• Promozione della diversità linguistica e<br />

del plurilinguismo, nonché<br />

dell’integrazione linguistica dei migranti<br />

• Istituzione di partenariati fra scuole di<br />

regioni linguistiche diverse<br />

• Manifestazioni culturali, in particolare<br />

musicali, letterarie e/o teatrali nelle lingue<br />

locali, corsi di lingua, mezzi di stampa e<br />

media elettronici.<br />

• Progetti per lo sviluppo e l’acquisizione<br />

di conoscenza del territorio attraverso lo<br />

studio e l’utilizzo della toponomastica<br />

• Sviluppo, presso i comuni o centri minori,<br />

di cartellonistica esplicativa dei principali<br />

o più significativi toponimi di una<br />

determinata area.<br />

Misure in ambito di Produzione artistica<br />

creativa<br />

• Organizzazione di mostre ed eventi di<br />

carattere artistico<br />

• Pubblicazione di bandi di concorso per<br />

la realizzazione, di marchi, logotipi, “corporate<br />

design” per le amministrazioni<br />

locali, le aziende e le imprese alpine<br />

• Svolgimento di corsi e laboratori d’arte<br />

su temi di carattere specificamente alpino<br />

• Progetti ed iniziative per l’utilizzo in campo<br />

artistico <strong>delle</strong> materie prime locali<br />

dello spazio alpino<br />

III. Spazio di vita, qualità della vita<br />

e pari opportunità<br />

Misure in ambito di Condizioni e strutture<br />

insediative<br />

• Assunzione dei principi della sostenibilità<br />

per la progettazione e la realizzazione<br />

di manufatti edilizi<br />

• Programmi di formazione e aggiornamento,<br />

relativamente ai temi del costruire<br />

sostenibile, destinati ai tecnici del settore<br />

edilizio e alle autorità preposte<br />

• Eventi ed iniziative destinate al pubblico<br />

per informare e sensibilizzare sui temi<br />

dell’edilizia sostenibile e dell’uso sostenibile<br />

<strong>delle</strong> risorse<br />

Misure in ambito di Servizi essenziali di<br />

interesse generale e di base<br />

• Misure atte a favorire una migliore distribuzione<br />

territoriale dei servizi di prima<br />

necessità<br />

• Mantenimento in loco di servizi, grazie<br />

all’utilizzo polifunzionale <strong>delle</strong> strutture<br />

esistenti<br />

• Ripristino e potenziamento dell’offerta di<br />

trasporto pubblico<br />

Misure in ambito di Istruzione scolastica,<br />

formazione e aggiornamento professionale<br />

nonché educazione degli adulti<br />

• Disponibilità di un’offerta adeguata<br />

d’istituzioni formative, inclusi i relativi<br />

strumenti didattici e le tecnologie pertinenti;<br />

• Offerta di corsi nell’ambito della formazione<br />

degli adulti<br />

• Promozione di partenariati scolastici<br />

Segnali alpini 1<br />

Dichiarazione Popolazione e cultura<br />

173


Misure in ambito di Offerta ricreativa<br />

• Disponibilità di adeguate offerte e strutture<br />

ricreative che tengano conto in particolare<br />

<strong>delle</strong> esigenze e domande della<br />

popolazione e <strong>delle</strong> specificità regionali<br />

• Maggiore sostegno alle associazioni culturali<br />

e sportive locali,<br />

• Costruzione, manutenzione e rinnovamento<br />

di impianti per le attività culturali<br />

e sportive purché sussistano le condizioni<br />

di compatibilità sociale ed ambientale<br />

• Promozione <strong>delle</strong> attività culturali e sportive<br />

a favore dei giovani<br />

Misure in ambito di Comunicazione e<br />

informazione<br />

• Disponibilità di mezzi di comunicazione<br />

anche nelle aree più remote <strong>delle</strong> regioni<br />

grazie a fornitori pubblici<br />

• Promozione della comunicazione e<br />

dell’informazione nelle lingue regionali<br />

• Creazione <strong>delle</strong> condizioni quadro per<br />

un’offerta di mezzi di stampa nelle lingue<br />

regionali<br />

• Promozione dell’informazione su temi<br />

dello spazio di vita alpino<br />

Misure in ambito di Vita di comunità<br />

• Mantenimento e promozione di luoghi di<br />

aggregazione<br />

• Promozione di progetti di collaborazione<br />

e di scambio<br />

• Valorizzazione <strong>delle</strong> azioni di volontariato<br />

ed aiuto reciproco<br />

174 Segnali alpini 1<br />

IV. Spazio economico<br />

Misure in ambito di Sviluppo regionale<br />

• Misure specifiche, volte al rafforzamento<br />

economico <strong>delle</strong> aree montane in tutte le<br />

politiche settoriali<br />

• Rafforzamento d’iniziative atte a favorire<br />

uno sviluppo <strong>delle</strong> attività turistiche<br />

compatibile con le specificità sociali,<br />

culturali e ambientali<br />

• Promozione di una politica regionale<br />

orientata ai bisogni specifici <strong>delle</strong> aree<br />

montane<br />

• Programmi di promozioni economiche<br />

per giovani<br />

• Promozione di uno sviluppo regionale<br />

che miri ad una maggiore cooperazione<br />

tra i settori dell’agricoltura, della silvicoltura,<br />

del commercio e del turismo nonché<br />

di altri settori economici<br />

Misure in ambito di Filiere economiche<br />

• Sviluppo e consolidamento di marchi,<br />

standard di qualità, e sistemi regionali<br />

per la certificazione di qualità dei prodotti<br />

e dei servizi dell’arco alpino<br />

• Sostegno della commercializzazione di<br />

prodotti locali e regionali<br />

• Promozione di iniziative di formazione<br />

permanente nel settore<br />

Misure in ambito di Occupazione<br />

• Promozione di investimenti pubblici/privati<br />

sostenibili per lo sviluppo di attività<br />

destinate a creare posti di lavoro, in<br />

modo particolare, per personale altamente<br />

qualificato<br />

• Promozione di condizioni quadro per il<br />

raggiungimento di un reddito adeguato


• Miglioramento della tutela sociale, in<br />

particolare, per i lavoratori e le lavoratrici<br />

stagionali<br />

V. Ruolo <strong>delle</strong> città e dei territori<br />

rurali<br />

Misure in ambito di Rapporto tra città<br />

ed aree limitrofe<br />

• Iniziative tese a rafforzare la consapevolezza<br />

tra gli abitanti dei centri urbani e <strong>delle</strong><br />

zone rurali per una comune responsabilità<br />

- anche <strong>delle</strong> future generazioni - nei confronti<br />

del patrimonio culturale e naturale.<br />

• Iniziative di collaborazione fra città e fra<br />

città e comuni limitrofi nel quadro dello<br />

scambio reciproco di esperienze e di<br />

progetti sovracomunali di sviluppo a livello<br />

nazionale e transnazionale che perseguano<br />

obiettivi conformi alla <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> di natura ambientale,<br />

produttiva e insediativa<br />

• Iniziative di tipo didattico e informativo<br />

mirate alla prevenzione e alla soluzione dei<br />

conflitti derivanti dagli usi del territorio<br />

Misure in ambito di Rapporti tra città<br />

alpine ed extra - alpine<br />

• Accordi su base volontaria fra gli enti<br />

territoriali alpini e le istituzioni esterne<br />

all’arco alpino<br />

• Programmi incentrati su specifiche tematiche<br />

per lo scambio e le visite di<br />

studenti, studentesse e giovani<br />

nell’ambito di partenariati tra città alpine<br />

ed extra - alpine<br />

• Partenariati tra città e comuni intra - alpini<br />

e extra - alpini volti allo scambio di<br />

informazioni e alla presentazione di best<br />

practices<br />

Misure in ambito di Ruolo dei territori<br />

rurali<br />

• Garanzia e sostegno della cooperazione<br />

e dello scambio di esperienze tra le zone<br />

rurali<br />

• Sviluppo di strategie politiche per lo<br />

sfruttamento <strong>delle</strong> potenzialità endogene<br />

e <strong>delle</strong> sinergie nonché di ambienti regionali<br />

creativi.<br />

• Garanzia di pari accesso alle infrastrutture<br />

e agli strumenti d’informazione e<br />

conoscenza al fine di rafforzare le aree<br />

rurali nell’ambito della concorrenza tra<br />

località<br />

Segnali alpini 1<br />

Dichiarazione Popolazione e cultura<br />

175


Dichiarazione<br />

sui cambiamenti climatici<br />

Segnali alpini 1<br />

Dichiarazione sui cambiamenti climatici<br />

177


Preambolo<br />

La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

riallacciandosi alla decisione dell’VIII<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> in materia di pericoli<br />

naturali;<br />

constata con preoccupazione che il globale<br />

cambiamento climatico determina<br />

effetti particolarmente marcati sul territorio<br />

alpino. L’aumento medio della temperatura<br />

dal periodo preindustriale risulta in<br />

quest’area nettamente superiore alla media<br />

e già oggi si manifesta attraverso<br />

l’incremento dei pericoli naturali o è visibile<br />

nel progressivo scioglimento dei ghiacciai<br />

e del permafrost;<br />

stabilisce che, in base agli scenari climatici<br />

forniti dalla comunità scientifica internazionale,<br />

entro il 2100, si assisterà a notevoli<br />

trasformazioni climatiche nell’arco alpino;<br />

richiede insistentemente l’attuazione a livello<br />

mondiale della <strong>Convenzione</strong> quadro<br />

sui cambiamenti climatici e del Protocollo<br />

di Kyoto nonché la definizione di ambiziosi<br />

obiettivi di riduzione dei gas serra per il<br />

periodo successivo al 2012, in vista della<br />

necessaria stabilizzazione <strong>delle</strong> concentrazioni<br />

di gas serra nell’atmosfera a livelli<br />

che impediscano un pericoloso turbamento<br />

antropogeno del clima e consentano ai<br />

sensi <strong>delle</strong> conclusioni della Presidenza<br />

alla seduta del Consiglio Europeo del<br />

22/23 marzo 2005 di limitare l’innalzamento<br />

della temperatura globale della terra su<br />

valori non superiori ai 2° C rispetto al periodo<br />

preindustriale;<br />

178 Segnali alpini 1<br />

alla luce del futuro progressivo cambiamento<br />

climatico, avverte che occorre sviluppare,<br />

per l’arco alpino, idonee strategie<br />

e attività di adattamento alle conseguenze,<br />

derivanti dai cambiamenti climatici,<br />

che tengano conto del Programma quinquennale<br />

di lavoro sugli impatti, vulnerabilità<br />

ed adattamento al cambiamento climatico<br />

della <strong>Convenzione</strong> Quadro ONU<br />

sui Cambiamenti Climatici e del Programma<br />

europeo sul cambiamento climatico<br />

(ECCP), che siano orientate anche su singoli<br />

settori e comprendano le peculiarità,<br />

le esigenze e le capacità di adeguamento<br />

<strong>delle</strong> regioni;<br />

è del parere che occorra compiere degli<br />

sforzi per promuovere iniziative internazionali<br />

di ricerca che consentano una migliore<br />

comprensione degli effetti del cambiamento<br />

climatico nel territorio alpino (tra<br />

l’altro sull’uso del suolo, sul cambiamento<br />

dell’uso del suolo, sul bilancio idrico con il<br />

previsto ripetersi di precipitazioni estreme<br />

e periodi di siccità, nonché le conseguenze<br />

per la vitalità <strong>delle</strong> foreste montane),<br />

creando le basi per definire e attuare efficaci<br />

strategie di adattamento che, attraverso<br />

opportuni “Programmi di Capacity”<br />

sostenuti insieme, si possano trasferire ad<br />

altre regioni montane del mondo con problematiche<br />

analoghe;<br />

invita gli Stati alpini e la CE ad attuare,<br />

nell’ambito <strong>delle</strong> politiche nazionali e nella<br />

generale politica alpina, le seguenti raccomandazioni,<br />

volte a prevenire il progredire<br />

dei cambiamenti climatici e ad adeguarvisi:<br />

prevenzione di un ulteriore progressivo<br />

cambiamento climatico mediante opportune<br />

misure di riduzione <strong>delle</strong> emissioni di


gas serra e di promozione dell’assorbimento<br />

di gas serra, in particolare attraverso<br />

- il miglioramento dell’efficienza energetica<br />

e lo sfruttamento <strong>delle</strong> potenzialità di<br />

risparmio energetico esistenti;<br />

- un maggiore utilizzo concreto <strong>delle</strong> materie<br />

prime locali (es. il legno) e <strong>delle</strong><br />

energie rinnovabili sul territorio alpino;<br />

- la promozione di un'edilizia a risparmio<br />

energetico e della ristrutturazione degli<br />

edifici a scopo di risparmio energetico;<br />

- una pianificazione dei trasporti, degli<br />

insediamenti e del paesaggio compatibile<br />

con l’ambiente e misure per uno<br />

sviluppo ecologicamente sostenibile dei<br />

trasporti su strada;<br />

- la promozione di metodi di coltivazione<br />

agricola minimizzante l’emissione di gas<br />

serra, compresa l’agricoltura biologica;<br />

- la promozione di una gestione sostenibile<br />

<strong>delle</strong> foreste.<br />

adeguamento agli effetti dei cambiamenti<br />

climatici mediante lo sviluppo di strategie<br />

concrete d’integrazione <strong>delle</strong> misure di<br />

adattamento nelle politiche settoriali, la<br />

creazione di condizioni organizzative, giuridiche<br />

e finanziarie, l’attuazione di misure<br />

nuove o l’intensificazione di misure innovative,<br />

la formazione di una coscienza<br />

ambientale e una ricerca mirata, in particolare<br />

- la rapida elaborazione di proposte di<br />

idonee e innovative misure in settori<br />

economici particolarmente colpiti, quali<br />

l’agricoltura, l’economia forestale, il turismo<br />

e i trasporti;<br />

- la gestione integrata dei rischi, volta a<br />

prevenire e reagire al previsto aumento<br />

dei pericoli naturali;<br />

- la garanzia di uno sfruttamento del suolo<br />

adeguato al potenziale di rischio dovuto<br />

ai pericoli naturali e allo spostamento<br />

<strong>delle</strong> zone di vegetazione e la<br />

definizione di misure di pianificazione<br />

territoriale volte a ridurre il potenziale di<br />

rischio e di danno;<br />

- indagini volte a stimare le possibili ripercussioni<br />

<strong>delle</strong> misure di adattamento<br />

pianificate sul sistema “<strong>Alpi</strong>” e sulle<br />

persone che vi dimorano;<br />

- sistemi di allarme, pianificazione <strong>delle</strong><br />

emergenze e gestione integrata, e<br />

all’occorrenza transfrontaliera, <strong>delle</strong> catastrofi,<br />

adattamento ai grandi eventi e<br />

ideazione di soluzioni di indennizzo dei<br />

danni per i grandi rischi;<br />

- la promozione della conoscenza e della<br />

coscienza dei pericoli mediante<br />

l’informazione e la partecipazione della<br />

popolazione (trasformare le popolazioni<br />

colpite in popolazioni interessate);<br />

- la protezione e il risanamento <strong>delle</strong> foreste<br />

montane al fine di proteggere il terreno<br />

e di migliorare la protezione contro<br />

i pericoli naturali alpini, l’intensificazione<br />

dell’impegno per la salvaguardia, la<br />

cura e, ove necessario, il risanamento<br />

<strong>delle</strong> foreste protette in montagna;<br />

- strategie di adattamento alle variazioni<br />

del bilancio idrico con il ripetersi di precipitazioni<br />

estreme e periodi di siccità e<br />

di soluzione dei conflitti emergenti<br />

nell’ambito dell’utilizzo dell’acqua;<br />

- lo scambio di informazioni circa le strategie<br />

e le misure di adeguamento e le<br />

conoscenze degli effetti dei cambiamenti<br />

climatici sul territorio alpino e per<br />

la relativa attuazione;<br />

sottolinea che gli organi della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, in collaborazione con i propri<br />

partner, terranno conto <strong>delle</strong> problemati-<br />

Segnali alpini 1<br />

Dichiarazione sui cambiamenti climatici<br />

179


che <strong>delle</strong> cause e <strong>delle</strong> conseguenze dei<br />

cambiamenti climatici in tutte le loro azioni.<br />

In particolare, la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> intraprende<br />

su questo tema due iniziative a<br />

lungo termine:<br />

- La Piattaforma Pericoli naturali si occupa<br />

nell’ambito del suo mandato degli<br />

effetti dei cambiamenti climatici sulla<br />

180 Segnali alpini 1<br />

sicurezza <strong>delle</strong> persone, degli insediamenti<br />

e <strong>delle</strong> infrastrutture.<br />

- Nel quadro dell’attuazione del Programma<br />

di lavoro pluriennale e della<br />

relativa agenda di ricerca, elaborata<br />

dall’ISCAR, si attribuirà una particolare<br />

priorità al tema Global Change e alle<br />

possibilità di adattamento agli effetti<br />

sul bilancio idrico.


Piano d’azione sul<br />

cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

"Fare <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> un territorio esemplare<br />

nell’ambito della prevenzione e dell’adattamento<br />

ai cambiamenti climatici”<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

181


Preambolo<br />

Le <strong>Alpi</strong> sono particolarmente sensibili ai<br />

cambiamenti climatici. Il rapporto dell’OC-<br />

SE intitolato “Cambiamenti climatici nelle<br />

<strong>Alpi</strong> europee – Adattare il turismo invernale<br />

e la gestione dei rischi naturali” lo conferma:<br />

gli effetti del riscaldamento climatico<br />

sono qui tre volte superiori rispetto alla<br />

media mondiale. Questi effetti intervengono<br />

inoltre in una zona densamente popolata<br />

(14 milioni di abitanti su quasi 200.000<br />

km 2) e molto turistica, il che giustifica uno<br />

sforzo particolare.<br />

Nei confronti dei cambiamenti climatici, i<br />

massicci montuosi con la loro concentrazione<br />

di riserve idriche ed il patrimonio di<br />

biodiversità che custodiscono hanno un<br />

ruolo particolare da svolgere nei confronti<br />

degli altri territori. La loro salvaguardia di<br />

conseguenza riveste un’importanza sovranazionale.<br />

Le regioni alpine possono contribuire allo<br />

sforzo collettivo di riduzione <strong>delle</strong> emissioni<br />

di gas a effetto serra ricercando soluzioni<br />

adeguate tese ad affrontare alcune problematiche<br />

specifiche che le riguardano, in<br />

particolare in materia di trasporti, efficienza<br />

energetica degli edifici, turismo, agricoltura<br />

ed acqua.<br />

Il piano d'azione, in applicazione della Dichiarazione<br />

ministeriale di Alpbach, si basa<br />

sugli impegni collettivi assunti dai paesi<br />

dell'arco alpino nell'ambito della <strong>Convenzione</strong><br />

quadro sui cambiamenti climatici e<br />

del Protocollo di Kyoto. Si inserisce nelle<br />

discussioni in corso ai fini di un accordo<br />

globale ambizioso su un regime « post-<br />

2012 » e prende in debito conto gli impe-<br />

182 Segnali alpini 1<br />

gni che l'Unione europea ha registrato in<br />

tal senso. Il suo obiettivo è andare oltre<br />

tale quadro generale per proporre misure<br />

concrete, specifiche alle <strong>Alpi</strong>, privilegiando<br />

– sia in materia di mitigazione che di adattamento<br />

– le tematiche e le misure che<br />

potrebbero essere oggetto di cooperazioni<br />

regionali nell'ambito della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e considerando le azioni già intraprese<br />

a livello nazionale, regionale e locale.<br />

Il piano d’azione clima contribuisce allo<br />

stesso tempo allo sforzo globale di riduzione<br />

dei gas a effetto serra nell’ambito<br />

degli impegni internazionali assunti dagli<br />

Stati Parte e alla qualità di vita <strong>delle</strong> popolazioni<br />

alpine sia nel presente che per le<br />

generazioni future.<br />

Questo piano viene ad integrare la piena e<br />

integrale attuazione dei Protocolli della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> a cura <strong>delle</strong> Parti<br />

contraenti. La lotta contro gli effetti dei<br />

cambiamenti climatici non può infatti essere<br />

disgiunta da una reale politica di sviluppo<br />

sostenibile. È opportuno ribadire a tale<br />

scopo che un certo numero di misure proposte<br />

nel piano d’azione concretizzano<br />

disposizioni già previste nei diversi Protocolli.<br />

Le misure raccomandate a titolo esemplificativo<br />

si rivolgono ad una molteplicità di<br />

soggetti: pubblici – a livello locale, regionale<br />

o nazionale – e privati, con l'intento di<br />

influenzare i comportamenti per fare fronte<br />

ai cambiamenti climatici. Il piano d’azione<br />

deve altresì tradursi in progetti comuni,<br />

favorire lo sviluppo di cooperazioni regionali<br />

concrete e privilegiare lo scambio di<br />

esperienze nonché favorire progetti di ricerca<br />

scientifica mirati.


La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> garantirà la diffusione<br />

di queste misure, nonché la promozione<br />

<strong>delle</strong> "migliori pratiche" ad esse<br />

corrispondenti tenendo conto <strong>delle</strong> esigenze<br />

specifiche dei soggetti locali e valorizzando<br />

le loro competenze specifiche.<br />

Mobiliterà diversi gruppi di lavoro ed integrerà<br />

gli obiettivi del presente piano d’azione<br />

nel suo programma plurienale di lavoro.<br />

Ne assicurerà la promozione presso i soggetti<br />

istituzionali che contribuiscono alla<br />

sua attuazione, compresi i soggetti europei,<br />

affinché le decisioni prese dalla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> siano formalmente tenute<br />

in considerazione.<br />

Strategie di Mitigazione<br />

Le misure da adottare si inseriscono in<br />

una politica globale di pianificazione territoriale<br />

e di urbanistica.<br />

Il settore dei trasporti ed il consumo<br />

d'energia fossile dei nuclei famigliari – soprattutto<br />

per il riscaldamento degli edifici–<br />

presentano un forte potenziale di riduzione<br />

<strong>delle</strong> emissioni di CO 2. In ambito alpino, il<br />

settore del turismo deve contribuire in<br />

modo non trascurabile all'impegno di riduzione<br />

<strong>delle</strong> emissioni in questi due settori.<br />

Viste le risorse forestali ed idriche di cui<br />

dispongono, nonché il potenziale in materia<br />

di energia solare, eolica e geotermica,<br />

le regioni alpine possono diventare esemplari<br />

in questo ambito, coprendo ampiamente<br />

il fabbisogno energetico mediante<br />

energie rinnovabili.<br />

Misure nel settore della pianificazione<br />

territoriale e dell’urbanistica<br />

Obiettivi<br />

Assicurare una gestione in economia dello<br />

spazio, privilegiare la densificazione <strong>delle</strong><br />

città<br />

Favorire un’urbanizzazione e soluzioni di<br />

pianificazione del territorio a bassa produzione<br />

di CO 2<br />

Misure<br />

1. Favorire l'integrazione di criteri bio-climatici<br />

(esposizione al soleggiamento,<br />

ventilazione naturale, ecc) negli strumenti<br />

di pianificazione urbanistica, in<br />

special modo a livello comunale<br />

2. collocare gli interventi di urbanizzazione<br />

in zone servite da trasporti pubblici<br />

poco inquinanti o non inquinanti<br />

3. conservare gli spazi naturali (come pozzi<br />

di assorbimento del carbonio)<br />

Esempi di buone pratiche<br />

La Provincia autonoma di Trento (Italia)<br />

con il “Progetto Clima” ha costituito alcuni<br />

gruppi di lavoro per esaminare le problematiche<br />

connesse al cambiamento del<br />

clima nell'arco alpino e, sul suo territorio,<br />

in particolare: analisi e monitoraggio del<br />

clima, gestione <strong>delle</strong> risorse idriche, energia<br />

e industria, ambiente e pianificazione,<br />

gestione del turismo, informazione. Sono<br />

state predisposte <strong>delle</strong> linee-guida per la<br />

riduzione <strong>delle</strong> emission di CO 2, sensibiliz-<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

183


zando la popolazione e favorendo lo sviluppo<br />

di buone prassi in diversi ambiti di<br />

applicazione.<br />

L'elemento innovativo è dato dalla trattazione<br />

del problema <strong>delle</strong> emissioni di gas<br />

serra in maniera complessiva, tenendo<br />

conto di tutti i soggetti e i fattori coinvolti<br />

(politico, sociale, culturale, legislativo,<br />

energetico, della mobilità ecc.)<br />

Il Comune di Cavalese (Italia) sin dagli anni<br />

'90 prende in considerazione non solo misure<br />

finalizzate alla conservazione <strong>delle</strong> risorse<br />

naturali, ma anche di utilizzo di criteri<br />

bio-climatici (utilizzo di mappe solari,<br />

studio dei venti dominanti, ecc) per la scelta<br />

<strong>delle</strong> aree destinate a nuova edificazione<br />

al fine di massimizzare i benefici dell'irraggiamento<br />

naturale e contribuire così al<br />

risparmio di energia destinata al riscaldamento<br />

degli edifici (misura 1).<br />

Le iniziative di “Architettura verde” della<br />

Provincia Autonoma di Trento forniscono<br />

incentivi allo sviluppo della bioedilizia.<br />

Inoltre, la certificazione “CasaClima” prevista<br />

dalla Provincia Autonoma di Bolzano<br />

nell’Alto Adige (Italia) mira a coniugare risparmio,<br />

benessere abitativo e sostenibilità.<br />

Le categorie CasaClima permettono di<br />

identificare il grado di consumo energetico<br />

di un edificio. Le tre categorie “CasaClima<br />

Oro”, “CasaClima A” e “CasaClima B“<br />

permettono di individuare il grado di consumo<br />

energetico di un edificio (ad esempio,<br />

meno di 10 kWh/m²a per la categoria<br />

“CasaClimaOro” (misure 1 e 2).<br />

184 Segnali alpini 1<br />

Misure nel settore dell'energia:<br />

energia utilizzata ai fini del riscaldamento,<br />

un settore chiave in<br />

ambiente alpino<br />

Obiettivi<br />

ridurre in modo significativo le emissioni di<br />

CO 2<br />

promuovere l’utilizzo di fonti di energia<br />

rinnovabili<br />

Misure<br />

1. elaborare secondo modalità partecipative<br />

una politica energetica specifica<br />

per le <strong>Alpi</strong> al fine di fare emergere un<br />

consenso su una gestione futura sostenibile<br />

dell’energia nello spazio alpino<br />

2. accrescere l'efficienza energetica degli<br />

edifici favorendo la ristrutturazione <strong>delle</strong><br />

costruzioni esistenti ed assicurando<br />

la promozione <strong>delle</strong> case cosiddette<br />

"passive"<br />

3. favorire, nel rispetto degli equilibri naturali<br />

e dei paesaggi, la produzione e<br />

l'utilizzo a livello locale, per il riscaldamento,<br />

di energie rinnovabili da parte<br />

dei privati e <strong>delle</strong> collettività, con l'impiego<br />

di tecnologie recenti ad alta efficienza<br />

che, nel caso della biomassa limitino<br />

le emissioni di inquinanti atmosferici.<br />

4. diffondere le tecniche esistenti in materia<br />

di risparmio energetico privilegiando<br />

le risorse locali nell’ambito dell’edilizia,<br />

in particolare attraverso una migliore<br />

formazione degli operatori dell'edilizia<br />

montana (campagne di formazione, networking<br />

degli operatori dell’edilizia…)


5. condurre campagne di informazione ed<br />

adottare misure concrete per promuovere<br />

l’utilizzo della biomassa (proveniente<br />

in particolare dal legno <strong>delle</strong> foreste<br />

montane) e <strong>delle</strong> altre energie rinnovabili<br />

privilegiando quelle ecocompatibili<br />

e prodotte localmente.<br />

Esempi di buone pratiche<br />

In Slovenia, vengono dati aiuti finanziari e<br />

sussidi alle famiglie e agli enti pubblici che<br />

utilizzano fonti di energia rinnovabili (caldaie<br />

a biomassa, collettori solari, pompe di calore<br />

per il riscaldamento). Inoltre, un’ordinanza<br />

sull’efficienza energetica precisa che in<br />

materia di riscaldamento e ventilazione degli<br />

edifici, il 25% dell’energia deve provenire<br />

da fonti rinnovabili (misure 1 e 2).<br />

Il Comune di Diex (Austria), grazie al fatto<br />

che l’irraggiamento solare nelle <strong>Alpi</strong> è<br />

maggiore di quanto non sia nelle aree circostanti,<br />

in particolare per l’assenza di<br />

nebbie, ha deciso di investire fortemente<br />

nel fotovoltaico (edilizia abitativa, segnaletica,<br />

pannelli informativi, illuminazione<br />

stradale) (misura 2).<br />

La Giunta municipale del Comune di Munderfing<br />

(Austria) ha adottato ed attuato e<br />

un sistema energetico modulare (biomassa,<br />

energia solare, energia eolica, energia<br />

idroelettrica e moduli di PR) che ha sviluppato<br />

insieme alla popolazione locale (misura<br />

2).<br />

L’Energieinstitut del Voralberg (Austria) da<br />

10 anni si adopera al fine di accrescere la<br />

sensibilità rispetto al tema dell’energia.<br />

Promuove attività e misure tese a migliorare<br />

l’efficienza energetica e l’utilizzo <strong>delle</strong><br />

energie rinnovabili. Collabora con altri istituti<br />

a livello internazionale.<br />

A Embrun (Francia), l’associazione « Le<br />

Gabion » propone stage ai professionisti e<br />

privati per la costruzione o la ristrutturazione<br />

di un’abitazione, al fine di regolarne<br />

meglio il consumo energetico e di immettere<br />

meno gas inquinanti nell’atmosfera.<br />

Grazie a queste formazioni in bioedilizia ed<br />

in ristrutturazione del patrimonio edilizio,<br />

l'associazione valorizza i materiali locali e i<br />

relativi saperi tradizionali, in particolare<br />

l'ossatura in legno e paglia, la terra, la canapa,<br />

la pietra, il gesso e la calce (misure<br />

2, 3 e 4).<br />

Misure nel settore dei trasporti:<br />

promuovere il trasferimento verso<br />

modalità di trasporto più rispettose<br />

dell’ambiente e del clima<br />

Obiettivo<br />

ridurre in modo significativo le emissioni di<br />

CO 2 dovute ai trasporti<br />

Misure<br />

trasferire il più possibile i trasporti transalpini<br />

di merci e passeggeri verso modi di<br />

trasporto che producono meno CO 2:<br />

dare impulso e sostenere la cooperazione<br />

dei gestori nazionali di reti ferroviarie, <strong>delle</strong><br />

imprese e <strong>delle</strong> istituzioni regionali per migliorare<br />

la quantità e la qualità dell'offerta<br />

di servizi sulle linee ferroviarie esistenti, sia<br />

per il trasporto passeggeri che per quello<br />

merci (in particolare piano d’azione Brennero<br />

e progetto BRAVO, piano IQ-C lungo<br />

il corridoio Gottardo/Sempione, programma<br />

italo-francese sulla linea storica Torino-<br />

Lyon, progetto Alpfrail per la direttrice dei<br />

Tauri)<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

185


proseguire la realizzazione di nuove infrastrutture<br />

ferroviarie transalpine su tutti i<br />

principali valichi alpini al fine di creare una<br />

rete transeuropea adeguata al trasferimento<br />

modale: programma svizzero della NFTA<br />

(nuova ferrovia transalpina, progetti prioritari<br />

dell’Unione europea (direttrice Lione –<br />

Torino - Trieste- Divaca - Ljubljana - frontiera<br />

ucraina, e Berlino - Monaco - Verona<br />

- Bologna - napoli via Brennero)<br />

proseguire gli studi già avviati dai Ministri<br />

dei trasporti dei paesi alpini nell’ambito del<br />

processo della Dichiarazione di Zurigo al<br />

fine di determinare quali siano i mezzi più<br />

efficaci per regolare il traffico stradale di<br />

merci attraverso le <strong>Alpi</strong> (miglior gestione<br />

oraria e giornaliera del traffico, ottimizzazione<br />

dei flussi, studio relativo ad una<br />

borsa dei transiti alpini, ecc. …)<br />

studiare le possibili alternative marittime<br />

(autostrade del mare) al trasporto stradale<br />

alpino, laddove questa soluzione sia praticabile<br />

incoraggiare gli enti regionali e locali a ridurre,<br />

all'interno dello spazio alpino, l’impatto<br />

dei trasporti sull’ambiente ed il clima<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, in particolare per i modi di trasporto<br />

produttori di CO 2:<br />

promuovere politiche che consentano di<br />

ridurre l'uso dell'auto privata (diminuzione<br />

<strong>delle</strong> tariffe dei trasporti pubblici, car-pooling,<br />

uso <strong>delle</strong> biciclette nei centri urbani) o<br />

di renderla meno inquinante (programmi di<br />

apprendimento dell’“eco-guida”<br />

sviluppare, ai diversi livelli territoriali, una<br />

rete di trasporti pubblici in grado di assicurare<br />

la continuità pratica tra i diversi vettori,<br />

in particolare per i collegamenti con le<br />

186 Segnali alpini 1<br />

stazioni sciistiche ed i siti turistici, privilegiando<br />

le modalità di trasporto che generano<br />

meno CO 2 e dunque meno inquinanti.<br />

approntare strumenti di pianificazione (piani<br />

di logistica urbana ed extraurbana, piani<br />

di mobilità, piani del traffico, mantenimento<br />

o creazione di servizi di prossimità … )<br />

assicurare la piena applicazione <strong>delle</strong> disposizioni<br />

dell’articolo 12, secondo comma,<br />

del Protocollo Trasporti, relativo al<br />

trasporto aereo, che prevede di limitare la<br />

costruzione di nuovi aeroporti e di « migliorare<br />

il sistema di trasporti pubblici che<br />

collega gli aeroporti siti nelle vicinanze<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> con le diverse regioni alpine. »<br />

Esempi di buone pratiche<br />

Varie misure sono state adottate lungo il<br />

corridoio del Brennero (autostrade A22 e<br />

A12 tra l’Italia e l’Austria) per limitare il<br />

transito di mezzi pesanti, alcune che incentivano<br />

l’uso di mezzi di trasporto alternativi<br />

e la sostituzione dei veicoli obsoleti<br />

e inquinanti. Si è inoltre deciso di sospendere<br />

temporaneamente il transito dei mezzi<br />

pesanti con stazza superiore a 7,5 tonnellate<br />

e motorizzazione “Euro 0” o “Euro<br />

1”, spostando le merci dalla strada alla<br />

ferrovia. Si sono in particolare introdotti dei<br />

limiti di velocità durante le ore notturne,<br />

accompagnate da un sistema di gestione<br />

del traffico Si è vietata la circolazione notturna<br />

dei mezzi pesanti, con un aumento<br />

pedaggi in questa fascia oraria sull’autostrada<br />

A13 ecc. (misure 1 e 2).<br />

La città di Gap (Francia) ha istituito nel<br />

novembre 2005 la gratuità totale degli autobus<br />

per i suoi 39. 000 abitanti. Dal 15


dicembre 2007 è stata messa in servizio<br />

una navetta gratuita nel centro-città, con<br />

una frequenza di passaggi di circa 10 minuti.<br />

Il servizio è assicurato da due Microbus<br />

da 22 posti, dotati di una rampa<br />

d’accesso per disabili e di filtri anti-particolato.<br />

La navetta collega i vari parcheggi,<br />

incitando così a non usare l’auto in centro<br />

e favorendo inoltre l’intermodalità e l’accessibilità<br />

della stazione (misura 2).<br />

Il « Sillon <strong>Alpi</strong>n » simbolizza la cooperazione<br />

dei dipartimenti alpini (Alta savoia,Savoia,<br />

Isère, Drôme - Francia) per una politica dei<br />

trasporti coordinata e sostenibile. Il progetto,<br />

volto al trasferimento modale, organizza<br />

lo spazio e lo sviluppo urbano e<br />

tende ad ottimizzare le infrastrutture per<br />

offrire agli utenti alternatve all’uso esclusivo<br />

dell’auto. Il Sillon <strong>Alpi</strong>n permette di migliorare<br />

l’offerta di servizi e l’informazione<br />

dei passeggeri, in particolare grazie allo<br />

sviluppo di progetti di centrali di mobilità<br />

(misure 1 e 2).<br />

Misure nel settore del turismo:<br />

Obiettivi<br />

Ridurre le emissioni di CO 2 <strong>delle</strong> attività<br />

turistiche ed inserire l'offerta di trasporti<br />

sostenibili nell'attività degli operatori<br />

turistici<br />

Promuovere un’offerta di vacanze “climaneutre”<br />

nelle <strong>Alpi</strong>.<br />

Misure<br />

1. prevedere l'elaborazione di un audit<br />

ambientale periodico <strong>delle</strong> destinazioni<br />

turistiche, includendo in tale audit un<br />

“bilancio CO 2” e fare di tale audit un<br />

criterio per la concessione di autorizzazioni<br />

e/o di sovvenzioni pubbliche<br />

2. promuovere una mobilità a basso impatto<br />

ambientale per il collegamento<br />

dei siti turistici, privilegiando i vettori di<br />

trasporto meno inquinanti (modalità di<br />

tariffazione adeguate, accesso dal fondovalle<br />

alle stazioni sciistiche vicine<br />

mediante impianti a fune)<br />

3. sviluppare, con gli operatori dei trasporti,<br />

la possibilità di raggiungere con<br />

il treno, da lunghe distanze, le località<br />

turistiche, nonché il collegamento<br />

all'"ultimo chilometro"<br />

4. privilegiare la ristrutturazione degli immobili<br />

turistici tenendo conto dei cambiamenti<br />

climatici, piuttosto che investire<br />

in nuove costruzioni che generano i<br />

cosiddetti "letti freddi" (letti turistici non<br />

occupati per gran parte dell'anno)<br />

5. adeguare la comunicazione <strong>delle</strong> stazioni<br />

turistiche e le azioni di marketing a<br />

tali nuove disposizioni<br />

6. sviluppare i trasporti pubblici transfrontalieri<br />

e semplificare le offerte tariffarie<br />

per i turisti nelle <strong>Alpi</strong><br />

7. sostenere la comune elaborazione, da<br />

parte degli operatori dei trasporti e del<br />

turismo, di un’informazione pratica sulla<br />

mobilità sostenibile attuata nei vari<br />

siti alpini, e accessibile al grande pubblico<br />

8. armonizzare i calendari <strong>delle</strong> vacanze<br />

scolastiche al fine di limitare gli effetti di<br />

sovraffollamento e la moltiplicazione<br />

<strong>delle</strong> infrastrutture<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

187


Esempi di buone pratiche<br />

Arosa (Svizzera), stazione accessibile con<br />

il treno, ha messo a punto un sistema di<br />

“compensazione carbonio” per le emissioni<br />

di CO 2 generate dai viaggi dei turisti.<br />

Propone inoltre un’ampia gamma di attività<br />

ecocompatibili, come la possibilità di<br />

utilizzare gratuitamente bus, bici elettriche,<br />

impianti di risalita, funivie, pedalò sul lago<br />

ecc. (misure 1, 2 e 5).<br />

La rete <strong>Alpi</strong>ne Pearls promuove una mobilità<br />

dolce per i turisti, proponendo spostamenti<br />

in treno, in autobus, in bicicletta o a<br />

piedi.<br />

A Bad Hofgastein e a Werfenweng (Austria)<br />

sono state create offerte “mobilità senz’auto”,<br />

che concorrono allo sviluppo dei trasporti<br />

pubblici, dei veicoli elettrici e con<br />

caratteristiche ludiche, del car-pooling, di<br />

un sistema di informazioni per i viaggiatori.<br />

Tali attività sono supportate e valorizzate da<br />

comunicati stampa ed eventi (per es. giornata<br />

senz’auto) (misure 2, 3, 5).<br />

Il progetto Tiroler Gemeinden mobil (Austria)<br />

punta a promuovere l’utilizzo di autobus<br />

e treni mediante centrali di mobilità e<br />

servizi di consulenza (fornitura degli orari<br />

dei trasporti locali in formato tascabile,<br />

car-pooling, documentazione informativa<br />

per i nuovi residenti) (misure 2 e 5).<br />

Il Pays des Ecrins (Francia) ha istituito navette<br />

turistiche a carattere tematico (viticoltura,<br />

patrimonio religioso ed idrico, miniere<br />

d’argento ecc.) (misura 2).<br />

In Italia e in Francia, il progetto « Montagne<br />

in cammino » (Piemonte, Valle d'Aosta,<br />

Liguria, Provence-Alpes-Côte d'Azur)<br />

si propone la creazione di un sistema turi-<br />

188 Segnali alpini 1<br />

stico integrato per uno sviluppo attento<br />

alla sostenibilità e ai cambiamenti climatici<br />

<strong>delle</strong> aree montane. Il progetto promuove<br />

iniziative di turismo escursionistico estivo<br />

o invernale a cui hanno già aderito più di<br />

60 enti nei paesi coinvolti<br />

Nell’ambito di un partenariato tra la regione<br />

Provence-Alpes-Côte d’Azur (Francia),<br />

la SNCF e 24 stazioni sciistiche (e gruppi<br />

di stazioni sciistiche di una vallata) del sud<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> francesi,è stata realizzata l’operazione<br />

“treno della neve” che permette ai<br />

passeggeri di prenotare un forfait<br />

treno+navetta con il quale si può accedere<br />

alle piste. L’offerta proposta è valida verso<br />

varie destinazioni e a partire da varie città<br />

del litorale (misure 2 e 6).<br />

In Francia, l’Associazione nazionale dei<br />

sindaci <strong>delle</strong> stazioni montane e sciistiche<br />

ha elaborato, di concerto con altri partner,<br />

una “carta per lo sviluppo sostenibile <strong>delle</strong><br />

stazioni montane” che comporta 8 settori<br />

o piani d’azione.<br />

Inoltre, viene sperimentata la realizzazione<br />

di bilanci-carbonio <strong>delle</strong> stazioni nell’ambito<br />

della <strong>Convenzione</strong> interregionale del<br />

“Massif des Alpes (misura 1).<br />

CIPRA International propone di sperimentare<br />

per due anni un’offerta di 100 biglietti<br />

forfaitari comprendenti l’accesso e gli spostamenti<br />

all’interno di un sito turistico attraverso<br />

modalità di trasporto sostenibili<br />

(misura 2).<br />

Strategie di Adattamento<br />

L’adattamento rappresenta, soprattutto<br />

nelle <strong>Alpi</strong>, regione particolarmente esposta


e densamente popolata, una <strong>delle</strong> grandi<br />

sfide della lotta contro gli effetti dei cambiamenti<br />

climatici. La modifica <strong>delle</strong> precipitazioni<br />

estive, l'aumento <strong>delle</strong> precipitazioni<br />

invernali, l'innalzamento della temperatura<br />

e la frequenza dei temporali potrebbero<br />

essere le conseguenze più evidenti<br />

dei cambiamenti climatici, tali da accrescere<br />

fin d'ora – e forse ancora in misura<br />

maggiore nei prossimi anni – i rischi naturali<br />

in montagna. Le politiche e le misure<br />

attuate devono essere sostenibili; non devono<br />

contribuire ad aumentare le emissioni<br />

di gas a effetto serra nè devono amplificare<br />

la pressione sulle risorse. Devono altresì<br />

essere oggetto di un'informazione<br />

appropriata e di iniziative di sensibilizzazione.<br />

Misure in materia di pianificazione<br />

territoriale:<br />

Obiettivi<br />

Promuovere un approccio integrato che<br />

consenta di adattare la regione alpina alle<br />

nuove condizioni climatiche e più particolarmente<br />

di controllare meglio i rischi naturali<br />

e le conseguenze<br />

assicurare uno sviluppo sostenibile degli<br />

insediamenti e <strong>delle</strong> attività economiche<br />

Misure<br />

delimitare le zone a rischio di tutte le regioni<br />

alpine secondo procedure armonizzate,<br />

tenendo conto dei rischi indotti dai cambiamenti<br />

climatici (smottamenti, frane, valanghe,<br />

inondazioni, incendi …) e adeguare<br />

di conseguenza i documenti urbanistici<br />

prestando attenzione alla delimitazione di<br />

perimetri di sicurezza sufficienti.<br />

intensificare la prevenzione e la gestione<br />

strategica dei rischi naturali<br />

limitare al massimo, nei progetti urbanistici,<br />

l'impermeabilizzazione dei suoli, migliorando,<br />

in particolare, il rapporto aree edificate/aree<br />

libere<br />

stabilire indicatori di efficacia <strong>delle</strong> politiche<br />

e degli strumenti di prevenzione dei<br />

rischi<br />

individuare, tenendo conto dei cambiamenti<br />

climatici, l'evento di riferimento più<br />

pertinente riguardante le piene e le valanghe<br />

ed adeguare in tal senso le pratiche o<br />

le normative<br />

anticipare i rischi derivanti dal degrado<br />

<strong>delle</strong> infrastrutture di trasporto a causa<br />

<strong>delle</strong> evoluzioni del clima sulle <strong>Alpi</strong> e predisporre<br />

una cartografia degli itinerari potenzialmente<br />

esposti ai rischi, corredata da<br />

piani di gestione di crisi e dall'esame <strong>delle</strong><br />

prospettive a 20 anni<br />

3. potenziare la capacità di adattamento<br />

dei territori ai cambiamenti climatici<br />

adeguare gli strumenti e i metodi di pianificazione<br />

esistenti in vista di una gestione<br />

innovativa ed orientata verso il futuro<br />

integrare l’obiettivo di prevenzione dei rischi<br />

e riduzione della vulnerabilità a tutti i<br />

livelli della pianificazione territoriale<br />

ispirarsi al metodo partecipativo della governance<br />

dei rischi nei processi di pianificazione<br />

4. informare e responsabilizzare la popolazione:<br />

a. migliorare l’accesso del pubblico ai dati<br />

riguardanti i rischi naturali<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

189


. favorire e accrescere la "cultura del rischio"<br />

in montagna tramite un'adeguata<br />

informazione preventiva <strong>delle</strong> popolazioni<br />

residenti e stagionali, nonché il<br />

coinvolgimento del pubblico nell'approntamento<br />

<strong>delle</strong> misure e strategie di<br />

prevenzione<br />

c. sviluppare ed adeguare i sistemi di allertamento<br />

e pre-allertamento, in particolare<br />

in caso di piene torrentizie<br />

d. diffondere le “buone pratiche”<br />

5. anticipare i possibili deterioramenti<br />

<strong>delle</strong> infrastrutture di trasporto<br />

Esempi di buone pratiche<br />

A Samedan (Svizzera), sono state decise<br />

misure di protezione contro le piene privilegiando<br />

una soluzione economica che<br />

tiene conto della funzione ecologica <strong>delle</strong><br />

vie d’acqua e <strong>delle</strong> pressioni eccessive,<br />

<strong>delle</strong> zone di espansione <strong>delle</strong> piene nei<br />

corridoi di esondazione, dell’organizzazione<br />

<strong>delle</strong> situazioni di emergenza, della rivitalizzazione<br />

e deviazione del fiume Eno,<br />

ecc. (misure 1, 2 e 3).<br />

In Baviera (Germania) sono state attuate<br />

misure coordinate per ottimizzare la ritenzione<br />

<strong>delle</strong> acque associando in particolare<br />

serbatoi di controllo <strong>delle</strong> esondazioni,<br />

rinaturalizzazione <strong>delle</strong> torbiere e <strong>delle</strong><br />

zone umide, creazione di depressioni e di<br />

tunnel di esondazione, modificazione <strong>delle</strong><br />

pratiche colturali, rimboschimento, valorizzazione<br />

ecologica e rinaturalizzazione <strong>delle</strong><br />

risorse idriche (misure 1 e 2).<br />

Il progetto “ILUP” in Austria ha sviluppato<br />

modelli innovativi di gestione e di utilizzo<br />

dei suoli: classificazione del potenziale<br />

dell’area da un punto di vista funzionale<br />

190 Segnali alpini 1<br />

(suolo, ubicazione, presenza di risorse<br />

idriche, bilancio <strong>delle</strong> sostanze), analisi dei<br />

rapporti tra precipitazioni e ruscellamento,<br />

utilizzo dei suoli e cambiamenti strutturali,<br />

analisi dei rischi dei pericoli naturali geogeni<br />

nelle aree montane (misure 1 e 2).<br />

I risultati del progetto INTERREG IV B<br />

« CLISP » (Climate Change Adaptation by<br />

Spatial Planning ) sperimentato nelle regioni<br />

alpine pilota costituiranno una base di<br />

riferimento per l’attuazione <strong>delle</strong> misure<br />

proposte.<br />

Valorizzazione <strong>delle</strong> foreste montane<br />

e sviluppo della filera legno<br />

La foresta montana svolge molteplici funzioni:<br />

produzione di una materia prima rinnovabile<br />

ed ecologica, habitat per la fauna<br />

e la flora (riserva di biodiversità), prevenzione<br />

dei rischi naturali, produzione di biomassa<br />

energetica, elemento del paesaggio e<br />

base fondamentale per il turismo. Questa<br />

foresta è oggi gravemente minacciata dal<br />

cambiamento climatico, dato che l’adattamento<br />

degli ecosistemi alle rapide mutazioni<br />

<strong>delle</strong> condizioni ecologiche si rivela particolarmente<br />

difficile nello spazio alpino.<br />

Obiettivi<br />

favorire l’adattamento dei popolamenti forestali<br />

alle evoluzioni climatiche avendo<br />

come obiettivo buone condizioni ecologiche<br />

<strong>delle</strong> foreste alpine ed accrescendone<br />

la biodiversità<br />

sviluppare filiere legno che ne permettano<br />

l’utilizzo sia come materiale sia come fonte<br />

di energia a beneficio dello sviluppo economico<br />

<strong>delle</strong> popolazioni locali nonché<br />

l’utilizzo degli scarti come materia prima


afforzare il ruolo della foresta nella prevenzione<br />

dei rischi naturali<br />

Misure<br />

1. favorire la diversificazione dei popolamenti<br />

forestali privilegiando le specie<br />

autoctone ecologicamente resistenti<br />

2. consentire la rigenerazione naturale<br />

<strong>delle</strong> foreste montane limitando le popolazioni<br />

di ungulati, conformemente<br />

all’articolo 2 b del Protocollo Foreste<br />

montane<br />

3. assicurare l’eco-certificazione di tutte le<br />

foreste demaniali di ogni Stato membro,<br />

migliorare l’informazione dei proprietari<br />

forestali privati ed incoraggiarli<br />

a gestire le loro proprietà conformemente<br />

ai requisiti di un sistema di certificazione<br />

riconosciuto e valutare le<br />

azioni intraprese<br />

4. promuovere il mantenimento della gestione<br />

<strong>delle</strong> foreste nelle zone esposte<br />

ai rischi naturali in modo rafforzare la<br />

prevenzione ed assicurare la conservazione<br />

nel tempo <strong>delle</strong> foreste<br />

5. individuare eventuali difficoltà o ostacoli<br />

nelle filiere forestali locali e di trasformazione<br />

del legno in modo da applicare<br />

soluzioni adeguate<br />

6. favorire l’osservazione, con metodi coordinati,<br />

degli effetti dei cambiamenti<br />

climatici sulle foreste.<br />

Esempi di buone pratiche<br />

Il progetto di mediazione “Foresta di protezione<br />

di Hinterstein” (Germania) è finalizza-<br />

to alla salvaguardia della funzione di protezione<br />

della foresta attraverso una gestione<br />

adeguata: realizzazione di una zonizzazione<br />

specifica, scelta <strong>delle</strong> essenze forestali<br />

tenendo conto dell’epoca di messa a dimora<br />

e degli interventi di consolidamento<br />

(misure 1 e 3).<br />

Utilizzo <strong>delle</strong> foreste di protezione nel parco<br />

della biosfera Grosse Walsertal (Vorarlberg,<br />

Austria)<br />

Preservazione della biodiversità<br />

I cambiamenti climatici genereranno modifiche<br />

di una certa entità sulla flora e sulla<br />

fauna, fino ad arrivare al rischio di estinzione<br />

di un gran numero di specie. Al fine di<br />

ostacolare tale fenomeno, occorre evitare<br />

che gli habitat naturali siano ulteriormente<br />

frammentati. È inoltre opportuno riconoscere<br />

il ruolo deteterminante svolto<br />

dall’agricoltura di montagna per la conservazione<br />

della biodiversità “ordinaria”.<br />

Obiettivi<br />

creare un continuum ecologico al fine di<br />

facilitare la migrazione <strong>delle</strong> specie faunistiche<br />

e floristiche alpine<br />

preservare la biodiversità <strong>delle</strong> aree protette<br />

e mantenere i servizi ecosistemici (ecosystem<br />

services)<br />

garantire la preservazione degli habitat e<br />

<strong>delle</strong> specie emblematiche <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

favorire il mantenimento di un’agricoltura<br />

di qualità che contribuisca alla qualità<br />

dell’ambiente e alla conservazione della<br />

biodiversità<br />

preservare le torbiere come pozzi di assorbimento<br />

di CO2 e serbatoi di biodiversità<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

191


Misure<br />

1. attuare [esaminare ai fini di una eventuale<br />

applicazione en vue d’une éventuelle<br />

application ] le misure concrete<br />

che saranno proposte dalla Piattaforma<br />

Rete ecologica, per conservare la biodiversità<br />

attraverso la realizzazione di un<br />

"continuum ecologico" permanente<br />

(tale misura può implicare la delimitazione<br />

di nuove aree protette ed il potenziamento<br />

<strong>delle</strong> aree protette esistenti)<br />

2. adeguare i piani di gestione <strong>delle</strong> aree<br />

protette di grandi dimensioni in modo<br />

da tenere conto dei cambiamenti climatici<br />

previsti nello spazio alpino e in funzione<br />

dei risultati dei programmi di<br />

monitoraggio attuati a tale fine (adeguamento<br />

e gestione <strong>delle</strong> attività ricreative,<br />

interventi di manutenzione <strong>delle</strong><br />

infrastrutture…)<br />

3. predisporre in modo concertato su scala<br />

alpina programmi di protezione speciale<br />

<strong>delle</strong> specie tipicamente alpine<br />

(es. tetraonidi, lagopus, regina <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> ed altre specie endemiche messe<br />

in pericolo dai cambiamenti climatici)<br />

4. effettuare un monitoraggio ecologico su<br />

aree sperimentali (ad es. su aree di saggio<br />

di 15 ha) per osservare l’adattamento<br />

della fauna ai cambiamenti climatici<br />

5. promuovere un’agricoltura di montagna<br />

basata su strutture piccole (A) e/o conservare<br />

attività agricole di qualità in<br />

tutti i territori alpini (I)<br />

6. preservare le torbiere esistenti e rinaturalizzare<br />

quelle in cui l’intervento è<br />

possibile<br />

192 Segnali alpini 1<br />

Esempi di buone pratiche<br />

Progetto ETC, <strong>Alpi</strong>ne Space, ECONNECT<br />

Nell’ambito di una ricerca volta ad anticipare<br />

ed accompagnare i cambiamenti e gli<br />

impatti sulle aree agro-pastorali ed elaborare<br />

a medio termine una carta dei parchi,<br />

i parchi nazionali Ecrins, della Vanoise e<br />

del Mercantour (Francia) hanno fissato i<br />

seguenti obiettivi:<br />

- aggiornare le conoscenze del settore<br />

della pastorizia dal punto di vista della<br />

biodiversità e <strong>delle</strong> pratiche agro-pastorali,<br />

- individuare la provenienza e le modalità<br />

di gestione <strong>delle</strong> greggi che estivano<br />

nei parchi nazionali,,<br />

- elaborare un quadro metodologico di<br />

comparazione con i dati disponibili,<br />

- definire indicatori appropriati, insieme<br />

ai soggetti presenti sul territorio<br />

Il dipartimento dell’Isère (France), situato<br />

nel cuore del « sillon alpin », ha avviato il<br />

progetto « rete ecologica dell’Isère » per<br />

individuare e trattare i diversi punti di rottura<br />

dei continuum ecologici (più di 300). Un<br />

programma di azioni costruito con gli enti<br />

locali ed i soggetti interessati (agricoltori,<br />

cacciatori, pescatori...), dotato di 9 M euro<br />

su 6 anni, è stato avviato per ristabilire i<br />

corridoi ecologici che permettono alla fauna<br />

di superare le zone critiche. La Cluse de<br />

Voreppe e la valle del Grésivaudan sono<br />

stati scelti come siti prioritari.<br />

Tale approccio è oggetto di un ampio partenariato<br />

con la regione Rhône-Alpes e lo<br />

Stato ma anche con la società di gestione<br />

<strong>delle</strong> autostrade (misura 1).


Turismo<br />

Obiettivo<br />

adeguare il turismo invernale e diversificare<br />

l'offerta turistica<br />

Misure<br />

1. disciplinare la realizzazione di nuove<br />

infrastrutture turistiche in aree glaciali e<br />

in aree naturali intatte<br />

2. associare l’investimento di fondi pubblici<br />

in impianti d'innevamento artificiale<br />

all’effettuazione di una valutazione di<br />

incidenza ambientale e all’esito della<br />

stessa e orientare i fondi pubblici verso<br />

la creazione di offerte alternative<br />

3. sostenere gli enti locali che diversificano<br />

le loro attività e propongono in inverno<br />

un'offerta alternativa allo sci alpino,<br />

nonché diffondere le informazioni su tali<br />

offerte per richiamare nuovi clienti<br />

4. ricercare una migliore complementarietà<br />

tra le stagioni turistiche invernali ed<br />

estive promuovendo il turismo in bassa<br />

stagione<br />

5. favorire gli scambi reciproci tra poli turistici<br />

e territori circostanti (valle, massiccio<br />

montuoso…)<br />

6. favorire il recupero del patrimonio edilizio<br />

esistente<br />

Esempi di buone pratiche<br />

Nell’ambito <strong>delle</strong> attività sportive e all’aria<br />

aperta, la regione Provenza-<strong>Alpi</strong>-Costa Azzurra<br />

(Francia) incoraggia gli operatori lo-<br />

cali a differenziare l’offerta turistica. Si è<br />

inoltre incoraggiata la ridistribuzione spaziale<br />

dei flussi turistici, dalle aree ad alta<br />

densità turistica a quelle meno accessibili,<br />

sviluppandone l’attrattività (con una proposta<br />

che abbina sport, avventura, diversificazione<br />

del patrimonio naturale e culturale)<br />

(misure 3 e 5).<br />

Acqua e risorse idriche<br />

I cambiamenti prevedibili del bilancio idrico,<br />

in parte collegati allo scioglimento dei<br />

ghiacciai, avranno effetti molto diversi sulle<br />

singole regioni: mentre le <strong>Alpi</strong> centrali e<br />

settentrionali potrebbero essere a rischio<br />

di inondazioni, le regioni intralpine e le <strong>Alpi</strong><br />

meridionali potrebbero essere interessate<br />

da forte siccità.<br />

Inoltre deve essere limitato lo sviluppo<br />

<strong>delle</strong> piccole centrali idroelettriche, nocivo<br />

dal punto di vista ecologico. La Direttiva<br />

quadro sull’acqua che fissa obiettivi ambiziosi<br />

offre una cornice adeguata per rispondere<br />

alle sfide dei cambiamenti climatici.<br />

Obiettivi<br />

promuovere l’attuazione della Direttiva<br />

quadro sull’acqua<br />

prevenire la scarsità d'acqua<br />

controllare lo sviluppo <strong>delle</strong> centrali idroelettriche<br />

nel rispetto dell'ecologia dei corsi<br />

d'acqua<br />

Misure<br />

1. ridurre il consumo d'acqua<br />

promuovere il risparmio idrico in tutti i settori,<br />

favorendo un approccio integrato della<br />

risorsa e degli usi<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

193


tenere conto, in modo sistematico, dell'impatto<br />

sulla risorsa idrica al momento del<br />

rilascio di autorizzazioni amministrative<br />

favorire il recupero dell’acqua piovana e<br />

l’utilizzo <strong>delle</strong> acque reflue<br />

2. migliorare l’utilizzo idrico:<br />

razionalizzare l’utilizzo <strong>delle</strong> risorse idriche<br />

distribuite in modo ineguale durante l’anno<br />

promuovere una gestione concertata dei<br />

molteplici usi dell’acqua<br />

procedere al censimento <strong>delle</strong> captazioni<br />

d’acqua per usi diversi (in particolare impianti<br />

di innevamento artificiale)<br />

3. ridurre l'impatto <strong>delle</strong> centrali idroelettriche<br />

sull'ambiente<br />

migliorare l'efficacia dei bacini di ritenuta e<br />

<strong>delle</strong> centrali idroelettriche esistenti<br />

elaborare linee-guida comuni per la costruzione<br />

di micro-centrali<br />

Esempi di buone pratiche<br />

Il Comune di Les Gets (Francia) si trova a<br />

dover fare i conti con una carenza d’acqua,<br />

con interruzioni dell’erogazione nelle<br />

ore di punta, ma è riuscito a trovare soluzioni<br />

quali immagazzinamento dell’acqua<br />

in un bacino di ritenuta, miglioramenti della<br />

rete di distribuzione (a livello tecnico),<br />

vasto programma di ricerca sull’acqua (a<br />

livello scientifico), sensibilizzazione degli<br />

utenti (a livello della cittadinanza) (misure 1<br />

e 2).<br />

194 Segnali alpini 1<br />

Il progetto LEADER della regione Mariazellerland,<br />

Mürtzal e Eisenstrasse (Austria) è<br />

teso a sensibilizzare la popolazione in merito<br />

all’importanza della risorsa idrica favorendone<br />

in questo modo lo sfruttamento<br />

sostenibile.<br />

Agricoltura di montagna<br />

L’agricoltura di montagna, direttamente<br />

interessata dai cambiamenti climatici, deve<br />

anch’essa essere oggetto di una strategia<br />

di adattamento tenuto conto del suo contributo<br />

all’attrattività dei territori alpini.<br />

Obiettivo<br />

Rafforzare il contributo dell’agricoltura di<br />

montagna all’ambiente, alla conservazione<br />

e all’attrattività dei territori alpini<br />

Misure<br />

1. accompagnare le iniziative di adattamento<br />

<strong>delle</strong> pratiche agricole e dei sistemi<br />

produttivi ai cambiamenti climatici<br />

2. incoraggiare gli allevatori a ricorrere alle<br />

razze autoctone più robuste e favorire il<br />

pascolo estensivo<br />

3. sostenere le aziende agricole ed i territori<br />

che mirano all’eccellenza in materia<br />

di produzioni e di conservazione<br />

dell’ambiente<br />

4. favorire le sinergie e la cooperazione tra<br />

agricoltura e turismo per diversificare le<br />

attività turistiche in montagna


Esempi di buone pratiche<br />

Il progetto IRRIWEB ha come obiettivo<br />

l’elaborazione di una la carta pedologica<br />

che evidenzia le necessità irrigue in Trentino<br />

(Italia). Tale progetto assicura il miglioramento<br />

dello sviluppo di sistemi di rilevazione<br />

dell’umidità del suolo, la costituzione<br />

di riserve e il prelievo dai serbatoi o dalle<br />

condotte idroelettriche ecc. L’Università di<br />

Trento ha sviluppato un modello idrologico<br />

che consente di simulare gli effetti di diverse<br />

strategie irrigue sulla disponibilità di risorse<br />

idriche (misura 1).<br />

Nel progetto BIO ALPE ADRIA (Italia, Slovenia<br />

e Austria), le associazioni dei produttori<br />

biologici hanno creato una macro regione<br />

transfrontaliera libera dalle tecnologie<br />

genetiche per la conservazione della<br />

diversità naturale in agricoltura e un collegamento<br />

in rete tra iniziative nel settore<br />

biologico. Al progetto hanno aderito circa<br />

6000 aziende agricole ; è stato realizzato,<br />

inoltre, un sito web in tre lingue che offre<br />

numerose informazioni ai distributori e<br />

produttori nelle diverse regioni coinvolte.<br />

La gestione sostenibile <strong>delle</strong> colture contribuisce<br />

alla preservazione <strong>delle</strong> falde acquifere,<br />

soggette alle infiltrazioni di elementi<br />

chimici quali fertilizzanti e pesticidi<br />

utilizzati estensivamente in agricoltura non<br />

biologica (misura 1).Il progetto può essere<br />

fatto rientrare tra le strategie di mitigazione<br />

del cambiamento climatico limitando l’uso<br />

di fertilizzanti chimici di sintesi che sono<br />

prodotti con un intenso utilizzo di energia.<br />

Il gruppo di interesse economico<br />

« GEN’OSE » è stato costituito per riunire<br />

su scala alpina le unità di selezione di tre<br />

razze rustiche: Prealpi del Sud Mérinos<br />

d’Arles e Mourérous. Ha avviato un pro-<br />

gramma di selezione genetica specifica il<br />

cui obiettivo è preservare la rusticità degli<br />

animali al fine di consolidare le pratiche<br />

pastorali e di fornire la filiera di riproduttori<br />

adatti ai vincoli ambientali e alle esigenze<br />

commerciali. Tra gli indicatori di realizzazione<br />

figurano il numero di arieti e di agnelle<br />

<strong>delle</strong> tre razze commercializzate nel<br />

corso dell’anno e la ripartizione della diffusione<br />

su scala alpina (misura 2).<br />

Sviluppare la ricerca applicata a<br />

livello alpino e migliorare la sensibilizzazione<br />

del pubblico<br />

Nonostante i numerosi studi intrapresi,<br />

sussistono ancora un certo numero di lacune<br />

a livello di conoscenze, ad esempio<br />

nei settori dei rischi naturali, degli impatti<br />

economici e sociali, dell’agricoltura o della<br />

protezione del suolo. Gli effetti dei cambiamenti<br />

climatici sono ancora oggetto di<br />

forti incertezze e di grande variabilità regionale.<br />

Deve dunque essere intrapreso<br />

uno sforzo specifico per acquisire, ripartire<br />

e capitalizzare, a beneficio di tutti i soggetti<br />

interessati, un’informazione convalidata<br />

comune alle <strong>Alpi</strong><br />

L’osservazione puntuale degli impatti presenti<br />

e futuri dei cambiamenti climatici è<br />

indispensabile sotto un duplice punto di<br />

vista:<br />

- per la mitigazione, nella misura in cui la<br />

messa in evidenza di “marker” tangibili<br />

rafforzerà la consapevolezza pubblica e<br />

faciliterà la domanda o l’accettazione di<br />

politiche e di misure suscettibili di modificare<br />

i modi di vita<br />

- per l’adattamento, consentendo di introdurre<br />

strategie efficaci e ben mirate<br />

Inoltre, la sensibilizzazione <strong>delle</strong> popolazioni<br />

è importante sia come stimolo<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

195


verso nuovi comportamenti al fine di<br />

ridurre le emissioni di gas serra, sia per<br />

permettere alle popolazioni ad adattarsi<br />

alle conseguenze del cambiamento già<br />

avviato.<br />

Obiettivi<br />

Migliorare le conoscenze per la comprensione<br />

degli impatti dei cambiamenti climatici<br />

a livello locale, in modo particolare<br />

nell'ambito <strong>delle</strong> risorse idriche, dei rischi<br />

naturali e degli equilibri socio-economici<br />

intensificare la cooperazione ai fini di una<br />

conoscenza condivisa dei rischi<br />

rafforzare la consapevolezza <strong>delle</strong> popolazioni<br />

ed in particolare dei più giovani<br />

Misure<br />

1. rafforzare l’osservazione omogenea e<br />

coordinata degli effetti dei cambiamenti<br />

climatici a livello locale con l'appoggio,<br />

se necessario, <strong>delle</strong> reti di ricerca<br />

regionali e dinterregionali (ISCAR, Clim-<br />

ChAlp…)<br />

a. sfruttare i risultati del progetto “Clim-<br />

ChAlp” e assicurarne l'attuazione (in<br />

particolare l’istituzione di una piattaforma<br />

di sintesi bibliografica <strong>delle</strong><br />

diverse tipologie di impatto)<br />

b. perseguire l'interoperabilità <strong>delle</strong><br />

banche dati esistenti<br />

c. promuovere reti di ricerca che coinvolgano<br />

scienziati ed economisti e<br />

che integrino la dimensione sociale<br />

ed economica al fine di individuare<br />

meglio le sfide dei cambiamenti climatici<br />

a livello locale e di elaborare<br />

scenari di adattamento sia per le<br />

economie di fondovalle che di quota<br />

196 Segnali alpini 1<br />

2 dare mandato alla Piattaforma Pericoli<br />

naturali, per elaborare un dispositivo<br />

coordinato di osservazione dei fenomeni:<br />

a. studiare le evoluzioni in corso (occorrenza,<br />

entità, caratteristiche <strong>delle</strong><br />

piene, valanghe, frane torrentizie,<br />

smottamenti, innalzamento <strong>delle</strong><br />

temperature, recrudescenza d'incendi)<br />

b. procedere alla mappatura dei territori<br />

in funzione della vulnerabilità, sulla<br />

base dei lavori già realizzati, attribuendo<br />

la priorità alle aree maggiormente<br />

a rischio<br />

c. stimare il costo dei danni legati ai<br />

cambiamenti climatici sulla base di<br />

casi specifici sulla base di casi specifici<br />

e individuare adeguati meccanismi<br />

di copertura, ad esempio assicurativa<br />

3 sensibilizzazione del pubblico<br />

a. organizzare mostre interattive e manifestazioni<br />

scientifiche al fine di<br />

sensibilizzare la popolazione, e specialmente<br />

i giovani ed i turisti, alla<br />

problematica dei cambiamenti climatici<br />

ed alle soluzioni raccomandate<br />

dalla <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

b. prevedere comunicazioni periodiche<br />

su vari media (bollettini comunali,<br />

stampa, televisioni locali o regionali<br />

…) per informare il pubblico sugli<br />

obiettivi e le misure definiti dal presente<br />

piano d’azione<br />

Esempi di buone pratiche<br />

Il progetto PERMAdataROC (Aosta – Italia)<br />

fornisce una banca dati dei dissesti in ambiente<br />

periglaciale su siti pilota, raccogliendo<br />

dati sull’attività gravitativa e moni-


torando l’andamento <strong>delle</strong> temperature<br />

sulle pareti rocciose per stabilire la correlazione<br />

tra variazioni climatiche e stabilità<br />

<strong>delle</strong> pareti (misura 1).<br />

Attuazione del Piano<br />

d´azione<br />

Gli Stati-Parte adotteranno le disposizioni<br />

necessarie per coinvolgere le autorità locali<br />

e regionali nell’attuazione del presente<br />

piano d’azione.<br />

Il Segretariato permanente della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, i Gruppi di lavoro e le<br />

Piattaforme istituite dal Comitato permanente,<br />

nonché gli Osservatori, dovranno<br />

fornire il loro contributo all’attuazione e al<br />

monitoraggio del piano d’azione:<br />

Il Segretariato permanente avrà il compito<br />

di contribuire alla diffusione e alla promozione<br />

del presente piano di azione. Esso<br />

potrà altresì fornire un contributo specifico<br />

alla sua attuazione, in particolare attraverso<br />

la raccolta di informazioni pertinenti e la<br />

loro diffusione nello spazio alpino.<br />

In particolare, sarà sua responsabilità:<br />

- costituire un data base <strong>delle</strong> une buone<br />

pratiche e promuoverne l’utilizzo<br />

- fornire sostegno al gruppo SOIA al fine<br />

di individuare indicatori semplici per il<br />

monitoraggio del Piano d’azione, garantendo<br />

il collegamento con l’Agenzia<br />

europea dell’ambiente e gli organismi o<br />

gli esperti competenti<br />

- rispondere alle esigenze d'informazione<br />

degli enti locali e regionali alpini sui<br />

metodi e tecnologie più efficaci per<br />

lottare contro i cambiamenti climatici<br />

- facilitare, nella misura necessaria, la<br />

cooperazione con le istituzioni europee<br />

per l'applicazione <strong>delle</strong> misure concrete<br />

- contribuire all’attuazione <strong>delle</strong> misure<br />

relative alla Rete <strong>delle</strong> aree protette alpine<br />

(con il sostegno della Task Force<br />

dedicata)<br />

- proporre la costituzione di una piattaforma<br />

che consenta lo scambio d'informazioni<br />

sull’attuazione del piano e assicurare<br />

il seguito di tali scambi di informazioni.<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

197


Decisione della X Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Le Parti contraenti della Conferenze <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, riunite a Evian il 12 marzo 2009, adottano,<br />

in conformità con la decisione presa<br />

ad Alpbach dalla IX Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>,<br />

il piano d’azione mirante a fare <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

un territorio esemplare nell’ambito della<br />

prevenzione e dell’adattamento ai cambiamenti<br />

climatici e si impegnano a perseguire<br />

la sua attuazione con misure concrete<br />

per lottare contro i cambiamenti climatici,<br />

dotandolo <strong>delle</strong> risorse necessarie.<br />

Riconoscendo la necessità di agire senza<br />

ritardo ed il valore aggiunto di un’iniziativa<br />

comune degli Stati parte della <strong>Convenzione</strong><br />

per limitare l’impatto dei cambiamenti<br />

climatici, le Parti decidono quindi, di comune<br />

accordo:<br />

1. di attuare, avvalendosi <strong>delle</strong> strutture<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei sui<br />

suoi gruppi di lavoro, progetti comuni<br />

per l’applicazione concertata <strong>delle</strong> misure<br />

previste dal piano d’azione nel<br />

territorio della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>,<br />

ed in particolare:<br />

Documentare gli effetti del cambiamento<br />

climatico sui rischi naturali nelle <strong>Alpi</strong><br />

con il supporto di PLANALP (Piattaforma<br />

sui pericoli naturali),<br />

Sviluppare linee guida per il monitoraggio<br />

<strong>delle</strong> foreste montane alpine alla<br />

luce dei cambiamenti climatici,<br />

Individuare operatori turistici che propongono<br />

offerte di viaggio e soggiorno<br />

« a basse emissione di carbonio », diffondere<br />

le buone pratiche e valorizzare<br />

le iniziative più meritevoli attraverso<br />

iniziative ad hoc (premio per il turismo<br />

198 Segnali alpini 1<br />

alpino sostenibile, premio CIPRA, premio<br />

Pro-natura-Pro-ski),<br />

Realizzare una rete ecologica transalpina<br />

per facilitare la migrazione di specie<br />

vegetali e animali avvalendosi in particolare<br />

dei lavori della Piattaforma Rete<br />

ecologica,<br />

Sviluppare linee guida per la costruzione,<br />

l’ottimizzazione o il ripristino di piccole<br />

centrali idroelettriche che rispettino<br />

l’ambiente acquatico e la biodiversità,<br />

Realizzare progetti esemplari in materia<br />

di bio-edilizia, farli conoscere e adeguarli<br />

se necessario alle normative esistenti<br />

in tale ambito.<br />

2. di domandare ai Ministri membri del<br />

Gruppo di Zurigo, i quali analizzano le<br />

diverse metodologie di regolamentazione<br />

del transito di merci attraverso le<br />

<strong>Alpi</strong>, quale per esempio la borsa dei<br />

transiti alpini, di prendere in considerazione<br />

l’urgenza legata ai cambiamenti<br />

climatici e la necessità di applicare rapidamente<br />

soluzioni concrete che permettano<br />

di limitare le emissioni di gas a<br />

effetto serra<br />

e propongono a tal fine di organizzare il<br />

più presto possibile scambi di informazioni<br />

tra le due organizzazioni<br />

3. di chiedere al Segretariato permanente<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>:<br />

a. di realizzare un supporto che permetta<br />

attraverso internet la raccolta<br />

e la condivisione di informazioni<br />

pertinenti e attuali sui cambiamenti<br />

climatici nelle <strong>Alpi</strong> nonché la condivisione<br />

di soluzioni concrete al fine<br />

di permettere la partecipazione più<br />

ampia possibile <strong>delle</strong> popolazioni<br />

alpine e dei decisori a livello locale<br />

all’attuazione del piano d’azione,


. di procedere con mezzi appropriati<br />

ad un regolare adeguamento dell’attuazione<br />

del piano d’azione.<br />

4. di procedere ad una prima valutazione<br />

dell’attuazione del piano d’azione alla<br />

prossima Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> al fine<br />

di apportarvi i necessari aggiustamenti.<br />

5. di effettuare uno studio che valuti la<br />

possibilità per le <strong>Alpi</strong> di divenire una<br />

zona neutrale dal punto di vista <strong>delle</strong><br />

emissioni di carbonio entro il 2050.<br />

Segnali alpini 1<br />

Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle <strong>Alpi</strong><br />

199


Meccanismo di verifica del rispetto<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

e dei suoi Protocolli di attuazione<br />

In occasione della VII Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> a Merano, è stato istituito nel 2002 il Gruppo di<br />

verifica della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Il Gruppo di verifica è uno strumento di monitoraggio<br />

dell’osservanza della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli d’attuazione. Ogni Parte<br />

contraente è obbligata a presentare un rapporto nazionale dettagliato ad intervalli di quattro<br />

anni dopo l’entrata in vigore dei Protocolli d’attuazione. Il Gruppo di verifica esamina i rapporti<br />

nazionali, si occupa di richieste che riguardano il controllo di presunte inosservanze del<br />

trattato ed elabora <strong>delle</strong> raccomandazioni per l’osservanza della <strong>Convenzione</strong> e dei suoi<br />

Protocolli da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti. Il documento sul Gruppo di verifica è pubblicato nel<br />

testo qui di seguito.<br />

Segnali alpini 1<br />

Gruppo di verifica<br />

201


La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

- ritenendo che l’attuazione della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli<br />

di attuazione abbia un’importanza<br />

centrale;<br />

- convinta che un meccanismo di verifica<br />

dell’attuazione della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli di attuazione<br />

possa fornire un contributo importante<br />

a un’efficace attuazione degli<br />

obblighi assunti dalle Parti contraenti;<br />

- riconoscendo che la procedura di rapporto<br />

sancita nell’articolo 5, 4° comma<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> sia una<br />

premessa determinante per il funzionamento<br />

del meccanismo previsto;<br />

- decide di verificare periodicamente<br />

l’attuazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli di attuazione<br />

da parte <strong>delle</strong> Parti contraenti e di fornire<br />

un sostegno a queste ultime<br />

nell’attuazione dei loro obblighi;<br />

- costituisce a questo scopo, in applicazione<br />

dell’articolo 6 lettera e) della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, un gruppo di<br />

lavoro permanente (di seguito denominato<br />

Gruppo di verifica);<br />

- stabilisce che il Gruppo di verifica<br />

svolge i propri compiti concordandosi<br />

con il Comitato permanente;<br />

- stabilisce la forma, l’oggetto e la frequenza<br />

dei rapporti, la struttura e le<br />

funzioni del Gruppo di verifica, nonché<br />

la procedura del meccanismo come<br />

risulta dalle disposizioni dell’allegato<br />

202 Segnali alpini 1<br />

che è parte integrante della presente<br />

decisione;<br />

- incarica il Gruppo di verifica di elaborare<br />

un modello standardizzato che<br />

serva alle Parti contraenti da base per<br />

il loro resoconto periodico;<br />

- stabilisce che il rendiconto e il meccanismo<br />

di verifica dell’attuazione della<br />

<strong>Convenzione</strong> e dei suoi Protocolli da<br />

parte <strong>delle</strong> Parti contraenti saranno<br />

applicabili anche a future modifiche<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi<br />

Protocolli nonché ad altri Protocolli di<br />

attuazione;<br />

- stabilisce che la procedura di rapporto,<br />

la struttura e le funzioni del Gruppo<br />

di verifica, nonché la procedura descritta<br />

nell'allegato possono essere riesaminate<br />

di volta in volta in occasione<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

- stabilisce che il meccanismo di verifica<br />

è di natura consultativa, non conflittuale,<br />

non giudiziario e non discriminante.


I. Procedura di rapporto<br />

1. Struttura formale<br />

1.1. Ogni quattro anni a partire dall’entrata<br />

in vigore del primo Protocollo<br />

di attuazione, ciascuna Parte contraente<br />

presenta al Gruppo di verifica,<br />

per il tramite del Segretariato<br />

permanente, un rapporto nazionale,<br />

nelle quattro lingue della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, relativo all’attuazione<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli di attuazione.<br />

1.2. I rapporti dei Paesi sono redatti in<br />

base a un modello elaborato dal<br />

Gruppo di verifica e approvato dal<br />

Comitato permanente.<br />

1.3. Il Segretariato permanente trasmette<br />

i rapporti dei Paesi, subito dopo<br />

il loro ricevimento, alle altre Parti<br />

contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> e agli osservatori rappresentati<br />

nel Comitato permanente. Il Segretariato<br />

permanente li rende accessibili<br />

all’opinione pubblica. Sono<br />

escluse dalla pubblicazione le informazioni<br />

classificate come confidenziali<br />

dalla/e Parte/i contraente/i<br />

interessata/e.<br />

2. Struttura materiale<br />

Le Parti contraenti fanno in particolare<br />

rapporto sui seguenti punti:<br />

2.1. Introduzione<br />

- importanza della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli di attuazione<br />

per la Parte contraente che fa<br />

rapporto e indicazione della quota<br />

di territorio alpino rispetto alla superficie<br />

totale;<br />

- presentazione generale degli interventi<br />

attuati ai fini dello sviluppo sostenibile,<br />

della conservazione e della<br />

protezione della regione alpina;<br />

2.2. Riassunto<br />

Sforzi fatti finora e previsti in futuro<br />

per il rispetto della <strong>Convenzione</strong> e<br />

dei suoi Protocolli;<br />

2.3. Attuazione degli obblighi generali<br />

dei Protocolli secondo quanto previsto<br />

dagli articoli 3 e 4 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

• collaborazione nella ricerca e<br />

nell’osservazione sistematica, compresa<br />

l’armonizzazione della relativa<br />

raccolta e gestione dati;<br />

• collaborazione e lo scambio d’informazioni<br />

in ambito giuridico,<br />

scientifico, economico e tecnico;<br />

• informazione regolare al pubblico<br />

sui risultati <strong>delle</strong> ricerche e osservazioni,<br />

nonché sulle misure adottate;<br />

2.4. Attuazione degli obblighi specifici<br />

dei Protocolli<br />

• misure adottate per l’attuazione dei<br />

Protocolli e misure che vanno oltre<br />

quelle previste nel Protocollo di riferimento<br />

e valutazione della loro<br />

efficacia;<br />

• problematiche settoriali, come interessi<br />

diversi nello sfruttamento di<br />

risorse naturali, e relative misure;<br />

• misure adottate in collaborazione<br />

con altre Parti contraenti.<br />

Segnali alpini 1<br />

Gruppo di verifica<br />

203


2.5. Attuazione di decisioni e raccomandazioni<br />

• attuazione <strong>delle</strong> decisioni e <strong>delle</strong><br />

raccomandazioni della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> adottate ai sensi dell’art.<br />

6 della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

• attuazione di decisioni e raccomandazioni<br />

approvate dalla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, sulla base del rapporto<br />

del Gruppo di verifica;<br />

2.6. Prospettive<br />

Importanti attività previste per i prossimi<br />

anni (grado di concretizzazione, attori, calendari).<br />

II. Struttura e funzioni del Gruppo<br />

di verifica e procedura del meccanismo<br />

1. Aspetti istituzionali<br />

1.1. Il Gruppo di verifica si compone di<br />

massimo due rappresentanti per<br />

ciascuna Parte contraente della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Gli osservatori<br />

rappresentati nel Comitato<br />

permanente possono delegare al<br />

massimo due rappresentanti a partecipare<br />

alle consultazioni del Gruppo<br />

di verifica. All’occorrenza possono<br />

essere chiamati a partecipare<br />

degli esperti. La presidenza del<br />

Gruppo di verifica coincide con<br />

quella della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

1.2. Nell’ambito dei compiti che gli sono<br />

stati assegnati da parte della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, il Segretariato<br />

permanente assiste il Gruppo di<br />

verifica nello svolgimento dei suoi<br />

lavori. A tal fine il Gruppo di verifica<br />

204 Segnali alpini 1<br />

può dare istruzioni al Segretariato<br />

permanente.<br />

1.3. Per le attività del Gruppo di verifica<br />

vale il regolamento interno del Comitato<br />

permanente. Se lo ritiene<br />

necessario, il Gruppo di verifica<br />

può decidere disposizioni complementari<br />

o differenti applicando per<br />

analogia l’art. 7, 1° comma della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

2. Funzioni del Gruppo di verifica<br />

Il Gruppo di verifica esercita le seguenti<br />

funzioni:<br />

2.1. esamina i rapporti nazionali e le informazioni<br />

di cui dispone; a tal fine<br />

può richiedere alle Parti contraenti<br />

di fornire ulteriori informazioni o<br />

considerare informazioni provenienti<br />

da altre fonti;<br />

2.2. assiste le Parti contraenti, su loro<br />

richiesta, nell’attuazione della <strong>Convenzione</strong><br />

e dei suoi Protocolli;<br />

2.3. tratta le domande di verifica relative<br />

al presunto non rispetto della <strong>Convenzione</strong><br />

e dei suoi Protocolli che<br />

gli vengono sottoposte dalle Parti<br />

contraenti e dagli osservatori;<br />

2.4. informa la/e Parte/i contraente/i<br />

interessata/e sui risultati del suo<br />

lavoro;<br />

2.5. elabora un rapporto sullo stato<br />

dell’attuazione della <strong>Convenzione</strong> e<br />

dei suoi Protocolli corredato di proposte<br />

di decisioni e raccomandazioni;


2.6. propone misure volte a migliorare la<br />

metodologia dei rapporti, nonché a<br />

migliorare l’attuazione della <strong>Convenzione</strong><br />

e dei suoi Protocolli.<br />

3. Procedura<br />

3.1. Aspetti procedurali generali<br />

3.1.1. Ogni Parte contraente interessata<br />

ha il diritto di partecipare all’intera<br />

procedura, di prendere integralmente<br />

visione di tutti i documenti<br />

rilevanti e di prendere posizione sui<br />

lavori del Gruppo di verifica che la<br />

riguardano.<br />

3.1.2. Quando vengono trattate questioni<br />

riguardanti i Protocolli di attuazione,<br />

hanno diritto di voto solo le<br />

Parti contraenti del relativo Protocollo.<br />

3.1.3. Previo consenso della Parte contraente<br />

interessata, il Gruppo di<br />

verifica può prendere informazioni<br />

sul territorio della stessa.<br />

3.1.4. Le informazioni ritenute confidenziali<br />

sono trattate in maniera confidenziale.<br />

3.1.5. Le consultazioni di tutta la procedura<br />

del meccanismo hanno carattere<br />

confidenziale. Un osservatore<br />

rappresentato nel Comitato permanente<br />

può essere escluso dalle<br />

consultazioni relative a questa procedura,<br />

in particolare nei seguenti<br />

casi:<br />

• in caso di violazione della confidenzialità;<br />

• quando vengono trattate informazioni<br />

da considerarsi confidenziali<br />

ai sensi del punto 3.1.4.<br />

3.2. Decorso temporale della procedura<br />

3.2.1. Nel corso del periodo procedurale<br />

le Parti contraenti inoltrano i loro<br />

rapporti nazionali al Segretariato<br />

permanente, entro la fine di agosto<br />

dell’anno che precede la Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

3.2.2. Il Segretariato permanente trasmette<br />

i rapporti nazionali e le informazioni<br />

che gli vengono inoltrati al<br />

Gruppo di verifica, immediatamente<br />

dopo il loro ricevimento.<br />

3.2.3. Entro sei mesi dalla trasmissione<br />

del rapporto nazionale da parte del<br />

Segretariato permanente, il Gruppo<br />

di verifica lo esamina e sottopone<br />

alla/e Parte/i contraente/i<br />

interessata/e, sotto forma di rapporto<br />

provvisorio, i risultati <strong>delle</strong><br />

sue consultazioni nonché eventuali<br />

pareri di altre Parti contraenti e di<br />

osservatori rappresentati nel Comitato<br />

permanente.<br />

3.2.4. Entro tre mesi dopo aver preso atto<br />

dei risultati la/e Parte/i contraente/i<br />

interessata/e può/possono prendere<br />

posizione in merito e comunicare<br />

quali misure adotta/adottano in<br />

base al rapporto provvisorio.<br />

3.2.5. Nella misura in cui la Parte contraente<br />

interessata si dichiari disposta<br />

ad eliminare le carenze constatate,<br />

il Gruppo di verifica può rinunciare<br />

a proporre l’adozione di decisioni o<br />

Segnali alpini 1<br />

Gruppo di verifica<br />

205


206 Segnali alpini 1<br />

raccomandazioni da parte della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. Il Gruppo di<br />

verifica controlla l’esecuzione <strong>delle</strong><br />

misure annunciate dalla Parte contraente<br />

interessata.<br />

3.2.6. Entro e non oltre due mesi dal ricevimento<br />

dei commenti della/e<br />

Parte/i contraente/i interessata/e il<br />

Gruppo di verifica trasmette i propri<br />

rapporti al Segretariato permanente<br />

per l’inoltro al Comitato permanente.<br />

3.2.7. Il Comitato permanente trasmette i<br />

rapporti del Gruppo di verifica, senza<br />

alcuna modifica, con eventuali<br />

valutazioni alla Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, al più tardi due mesi prima<br />

della sua sessione.<br />

3.2.8. Tale procedimento si applica per<br />

analogia anche alle domande di<br />

verifica del presunto non rispetto<br />

della <strong>Convenzione</strong> e dei suoi Protocolli.<br />

Tali domande, in forma scritta<br />

e motivata, possono essere presentate<br />

in qualsiasi momento.<br />

3.2.9. Il Gruppo di verifica adotta i suoi<br />

rapporti per consenso; se il presidente<br />

constata espressamente che<br />

sono esauriti tutti i tentativi di raggiungere<br />

tale consenso, i rapporti<br />

possono essere adottati a maggioranza<br />

dei tre quarti.<br />

4. Conseguenze<br />

4.1. In base ai rapporti approvati dal<br />

Gruppo di verifica e trasmessi dal<br />

Comitato permanente alla Confe-<br />

renza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, quest’ultima può<br />

adottare decisioni o raccomandazioni.<br />

Le raccomandazioni vengono<br />

adottate per consenso; se il presidente<br />

constata espressamente che<br />

sono esauriti tutti i tentativi di raggiungere<br />

il consenso, le raccomandazioni<br />

possono essere adottati a<br />

maggioranza dei tre quarti.<br />

4.2. Tali decisioni e raccomandazioni<br />

comprendono:<br />

• consulenza e sostegno ad una<br />

Parte contraente per quanto<br />

concerne questioni di attuazione<br />

(o rispetto della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli,<br />

n.d.t);<br />

• sostegno di una Parte contraente<br />

nell’elaborazione di una strategia<br />

di attuazione (o rispetto<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e<br />

dei suoi Protocolli, n.d.t);<br />

• indicazione di esperti che affiancano<br />

la/e Parte/i contraente/i<br />

interessata/e;<br />

• informazioni in loco, con il consenso<br />

della/e Parte/i contraente/i<br />

interessata/e per poter individuare<br />

problemi di attuazione e<br />

possibili misure;<br />

• misure volte a promuovere la<br />

collaborazione tra la/e Parte/i<br />

contraente/i interessata/e e organizzazioni<br />

governative e non<br />

governative (cfr. art. 4, 3° comma,<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>);<br />

• invito alla/e Parte/i contraente/i<br />

interessata/e di elaborare una<br />

strategia di attuazione;<br />

• richiesta di un calendario per<br />

l’attuazione.


4.3. I rapporti del Gruppo di verifica, le<br />

decisioni e le raccomandazioni<br />

adottate dalla Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, sono resi pubblici.<br />

4.4. Il meccanismo di verifica del rispetto<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e<br />

dei suoi Protocolli di attuazione è<br />

indipendente dalla procedura di<br />

composizione <strong>delle</strong> controversie<br />

prevista nel Protocollo relativo alla<br />

<strong>Convenzione</strong> per la protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> (<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>) sulla<br />

composizione <strong>delle</strong> controversie e<br />

non ha effetto pregiudizievole su<br />

tale procedura.<br />

Segnali alpini 1<br />

Gruppo di verifica<br />

207


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Regolamento per la Conferenza <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

(Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>)<br />

Segnali alpini 1<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> - Regolamento<br />

209


Capitolo I<br />

Campo di applicazione<br />

Articolo 1<br />

Il presente Regolamento è applicato in<br />

tutte le sessioni della Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, convocate ai sensi dell'articolo 5<br />

della <strong>Convenzione</strong>.<br />

Capitolo II<br />

Convocazione <strong>delle</strong> sessioni<br />

Articolo 2<br />

1. Luogo, data e durata di una sessione<br />

ordinaria sono stabiliti dalla Presidenza,<br />

consultato il Comitato permanente.<br />

2. La Presidenza comunica alle Parti contraenti<br />

e agli Osservatori data, luogo e<br />

durata della Conferenza almeno due<br />

mesi prima di una sessione.<br />

Capitolo III<br />

Osservatori<br />

Articolo 3<br />

1. Ai sensi dell'articolo 5, comma 5 della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, la Presidenza<br />

invita alle sessioni della Conferenza, in<br />

qualità di Osservatori, su loro domanda,<br />

le Nazioni Unite, le loro Istituzioni<br />

specializzate, il Consiglio d'Europa,<br />

ogni Stato europeo, nonchè le Comunità<br />

transfrontaliere di enti territoriali<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

210 Segnali alpini 1<br />

2. Su proposta del Comitato permanente,<br />

la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

sull'ammissione alle sessioni della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, in qualità di<br />

Osservatori, di organizzazioni internazionali<br />

non governative, ai sensi<br />

dell'articolo 5, comma 5 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

3. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> conferisce al<br />

Comitato permanente la competenza<br />

di permettere, fino alla prossima sessione<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, alle<br />

organizzazioni internazionali non governative<br />

la partecipazione in qualità<br />

di Osservatori alle sessioni del Comitato<br />

permanente, ancora prima<br />

dell'ammissione di queste organizzazioni<br />

ai sensi del comma 2 del presente<br />

articolo.<br />

4. Gli Osservatori di cui al comma 2 del<br />

presente articolo possono essere esclusi<br />

in parte o interamente da determinate<br />

sessioni.<br />

Capitolo IV<br />

Ordine del giorno<br />

Articolo 4<br />

La bozza dell'ordine del giorno di ogni<br />

sessioneordinaria, redatta dalla Presidenza<br />

ai sensi dell'articolo 5, comma 3 della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, reca di norma:<br />

1. Approvazione dell'ordine del giorno;<br />

2. Deliberazione sulle autorizzazioni;<br />

3. Ammissione di organizzazioni non governative<br />

internazionali;<br />

4. I punti dell'ordine del giorno, desumibili<br />

dai singoli articoli e in particolare<br />

dall'articolo 6 della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>;


5. I punti dell'ordine del giorno, desumibili<br />

dai singoli articoli dei Protocolli, ai<br />

sensi dell'articolo 2, comma 3 della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

6. I punti dell'ordine del giorno, il cui inserimento<br />

è stato deliberato in occasione<br />

della prece dente sessione della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

7. I punti dell'ordine del giorno di cui<br />

all'articolo 9 del presente Regolamento;<br />

8. Ogni punto dell'ordine del giorno, proposto<br />

da una Parte contraente alla<br />

Presidenza e accolto da questa ancora<br />

prima della trasmissione della bozza<br />

dell'ordine del giorno;<br />

9. Varie;<br />

10. Approvazione del processo verbale<br />

<strong>delle</strong> deliberazioni ai sensi dell'articolo<br />

22, comma 1 del presente Regolamento;<br />

Articolo 5<br />

Almeno due mesi prima dell'inizio di ogni<br />

sessione ordinaria, la Presidenza trasmette<br />

alle Parti contraenti e agli Osservatori la<br />

bozza dell'ordine del giorno, possibilmente<br />

insieme ai documenti della sessione.<br />

Articolo 6<br />

La Presidenza inserisce nell'ordine del<br />

giorno ogni ulteriore punto che sia stato<br />

inoltrato da una Parte contraente in seguito<br />

alla trasmissione della bozza dell'ordine<br />

del giorno, se possibile otto giorni prima<br />

dell'inizio della sessione.<br />

Articolo 7<br />

La bozza dell'ordine del giorno di una<br />

sessione straordinaria è formata esclusi-<br />

vamente da quei punti dell'ordine del giorno<br />

che sono stati proposti ai sensi<br />

dell'articolo 5, comma 6 della <strong>Convenzione</strong><br />

della <strong>Alpi</strong>. Questa bozza è inviata alle<br />

Parti contraenti e agli Osservatori, insieme<br />

all'invito alla sessione straordinaria.<br />

Articolo 8<br />

La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> approva l'ordine<br />

del giorno.<br />

Articolo 9<br />

Qualora la Conferenza non deliberi diversamente,<br />

ogni punto dell'ordine del giorno,<br />

che non sia sta to possibile esaurire<br />

nel corso di una sessione, è posto<br />

all'ordine del giorno della sessione ordinaria<br />

successiva.<br />

Capitolo V<br />

Rappresentanza e autorizzazioni<br />

Articolo 10<br />

Ciascuna Parte contraente che partecipa<br />

alla Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> è rappresentata<br />

da una delegazione. Questa è costituita<br />

dal Capo della delegazionee, eventualmente,<br />

da altri delegati o consulenti autorizzati.<br />

Articolo 11<br />

I Capi <strong>delle</strong> delegazioni e, eventualmente,<br />

gli altri delegati autorizzati debbono essere<br />

provvisti <strong>delle</strong> debite autorizzazioni,<br />

qualora essi non siano autorizzati d'istituto<br />

alla rappresentanza. Le autorizzazioni<br />

vengono consegnate alla Presidenza pos-<br />

Segnali alpini 1<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> - Regolamento<br />

211


sibilmente prima dell'apertura della sessione<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. I Capi<br />

<strong>delle</strong> delegazioni notificano alla Presidenza<br />

la composizione <strong>delle</strong> loro delegazioni<br />

nonchè ogni sua successiva modifica.<br />

Articolo 12<br />

La Presidenza verifica le autorizzazioni e<br />

presenta all'inizio della sessione una relativa<br />

relazione. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

delibera sulle autorizzazioni. Fino a tale<br />

deliberazione, le delegazioni sono ammesse<br />

provvisoriamente alla partecipazione<br />

alla sessione.<br />

Capitolo VI<br />

Presidenza<br />

Articolo 13<br />

La Presidenza resta in carica finché non è<br />

stabilita la nuova Presidenza ai sensi<br />

dell'articolo 5, comma 2 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

Articolo 14<br />

1. È compito della Presidenza provvedere<br />

allo svolgimento <strong>delle</strong> sessioni ordinarie<br />

e straordinarie della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, nonchè <strong>delle</strong> sessioni del<br />

Comitato permanente, e in particolare:<br />

a) la messa a disposizione <strong>delle</strong> strutture<br />

e dei servizi necessari per le<br />

sessioni;<br />

b) la raccolta, la traduzione e la trasmissione<br />

dei documenti ufficiali;<br />

c) la redazione e la presentazione dei<br />

verbali <strong>delle</strong> sessioni ai sensi<br />

dell'articolo 22, comma 1 e 2.<br />

212 Segnali alpini 1<br />

2. D'intesa con le Parti contraenti, la<br />

Presidenza può affidare alcuni di questi<br />

compiti ad un'altra Parte contraente.<br />

Articolo 15<br />

1. Il Presidente è il delegato della Parte<br />

contraente che detiene la Presidenza<br />

ed è incaricato dalla medesima della<br />

conduzione di una sessione della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

2. Il Presidente partecipa alle sessioni<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> esclusivamente<br />

in tale funzione e per questo<br />

periodo non esercita i diritti di un delegato<br />

di una Parte contraente, i quali<br />

vengono eventualmente assunti da un<br />

altro delegato della rispettiva Parte<br />

contraente.<br />

3. In caso di assenza o di impedimento<br />

temporanei del Presidente, questo nomina<br />

un suo sostituto. Durante le sue<br />

funzioni di Presidente, il sostituto non<br />

può esercitare i diritti di delegato di<br />

una Parte contraente.<br />

Capitolo VII<br />

Conduzione <strong>delle</strong> sessioni<br />

Articolo 16<br />

Le Parti contraenti hanno il diritto di presentare<br />

in qualsiasi momento nel corso del dibattito<br />

una mozione d'ordine, che viene<br />

trattata immediatamente. Nel caso di più<br />

mozioni d'ordine, viene trattata con priorità<br />

quella più divergente dall'ordine originariamente<br />

previsto. Su ogni mozione d'ordine<br />

presentata, una Parte contraente può intervenire<br />

a favore e un'altra contro. Se da parte


del Presidente non e possibile constatare un<br />

consenso, la proposta alla base della mozione<br />

d'ordine diventa efficace quando è approvata<br />

da almeno due terzi <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

che partecipano al voto.<br />

Articolo 17<br />

Salvo le disposizioni di cui all'articolo 11<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, le delibere<br />

proposte alla Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> debbono<br />

essere inoltrate per iscritto in una <strong>delle</strong><br />

lingue ufficiali almeno due mesi prima, le<br />

richieste di modifica <strong>delle</strong> proposte inoltrate<br />

almeno un mese prima dell'inizio della<br />

rispettiva sessione della Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>. Le proposte sono inviate dalla Presidenza<br />

alle Parti contraenti e agli Osservatori.<br />

In caso eccezionale, su proposta di<br />

una Parte contraente, la Conferenza può<br />

deliberare una riduzione di questi periodi.<br />

Capitolo VIII<br />

Votazioni<br />

Articolo 18<br />

Per le votazioni in sede di deliberazione<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, ai sensi degli<br />

articoli 6 e 7 della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>,<br />

nonchè in sede di deliberazione su mozioni<br />

d'ordine, ai sensi dell'articolo 16 del presente<br />

Regolamento, occorre la presenza di<br />

almeno due terzi <strong>delle</strong> Parti contraenti.<br />

Articolo 19<br />

1. Le votazioni avvengono di norma con<br />

alzata di mano.<br />

2. Su proposta di una Parte contraente,<br />

la votazione avviene con voto segreto.<br />

3. L'astensione dal voto non fa mancare<br />

il consenso previsto dall'articolo 7<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

4. Le votazioni su mozioni d'ordine, di<br />

cui all'articolo 16 del presente Regolamento,<br />

avvengono sempre con alzata<br />

di mano.<br />

Capitolo IX<br />

Procedura epistolare<br />

Articolo 20<br />

1. Su proposta di una Parte contraente,<br />

la Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> può deliberare<br />

con procedura epistolare.<br />

2. Tale proposta è inoltrata al Presidente,<br />

insieme alla bozza della delibera. Il<br />

Presidente trasmette quanto prima la<br />

proposta di delibera alle Parti contraenti,<br />

in attesa della loro presa di posizione<br />

entro due mesi a decorrere dalla<br />

data dell'invio, e nello stesso periodo<br />

consulta il Comitato permanente. Il<br />

Presidente informa gli Osservatori. La<br />

delibera risulta assunta quando è stata<br />

approvata per iscritto da tutte le Parti<br />

contraenti. Il Presidente comunica il<br />

risultato della procedura epistolare alle<br />

Parti contraenti e agli Osservatori.<br />

Capitolo X<br />

Lingue<br />

Articolo 21<br />

1. Le lingue ufficiali della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> sono francese, italiano,<br />

sloveno e tedesco.<br />

Segnali alpini 1<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> - Regolamento<br />

213


2. Le dichiarazioni rese in una <strong>delle</strong> lingue<br />

ufficiali vengono tradotte nelle altre<br />

lingue ufficiali.<br />

3. I documenti ufficiali <strong>delle</strong> sessioni della<br />

Conferenza vengono redatti in una<br />

<strong>delle</strong> lingue ufficiali e tradotti in tutte le<br />

altre lingue ufficiali.<br />

Capitolo XI<br />

Processi verbali della Conferenza<br />

Articolo 22<br />

1. Al termine di ogni sessione, la Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> approva un processo<br />

verbale che riporta il testo <strong>delle</strong> deliberazioni<br />

assunte nella sessione medesima<br />

(processo verbale <strong>delle</strong> deliberazioni).<br />

2. Entro un mese, il Presidente trasmette<br />

alle Parti contraenti e agli Osservatori,<br />

nonchè al Presidente del Comitato<br />

permanente e ai Capi dei Gruppi di<br />

lavoro lo stesso processo verbale <strong>delle</strong><br />

deliberazioni, integrato in particolare<br />

dei seguenti elementi:<br />

214 Segnali alpini 1<br />

- elenco dei partecipanti<br />

- fonti <strong>delle</strong> proposte presentate<br />

- procedure di voto<br />

- dichiarazioni di voto<br />

- altre dichiarazioni in forma abbreviata<br />

su richiesta <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

e degli Osservatori.<br />

3. In seguito alla sua trasmissione, il processo<br />

verbale <strong>delle</strong> deliberazioni, integrato<br />

come dal comma 2 del presente<br />

articolo, viene approvato dalle Parti<br />

contraenti nella sessione successiva<br />

del Comitato permanente.<br />

Capitolo XII<br />

Modifiche del Regolamento<br />

Articolo 23<br />

La Conferenza può modificare il presente<br />

Regolamento in conformità con le disposizioni<br />

di cui all'articolo 6, lettera c) e<br />

all'articolo 7, comma 1 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.


<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Regolamento per il Comitato permanente<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

(Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>)<br />

Segnali alpini 1<br />

Comitato permanente - Regolamento<br />

215


Capitolo I<br />

Campo di applicazione<br />

Articolo 1<br />

1. Il presente Regolamento è applicato in<br />

tutte le sessioni del Comitato permanente<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

2. Le disposizioni del presente Regolamento<br />

valgono a supplemento <strong>delle</strong><br />

disposizioni del Regolamento della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, che riguardano<br />

il Comitato permanente. Per i quesiti di<br />

interpretazione prevale il Regolamento<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

Capitolo II<br />

Convocazione <strong>delle</strong> sessioni<br />

Articolo 2<br />

1. Una sessione ha luogo ogni qualvolta<br />

essa sia necessaria e almeno una volta<br />

all'anno.<br />

2. Luogo, data e durata di ogni sessione<br />

sono stabiliti dalla Presidenza, consultate<br />

le Parti contraenti.<br />

3. Una sessione ha luogo, inoltre, ogni<br />

qualvolta sia proposta per iscritto alla<br />

Presidenza da almeno due terzi <strong>delle</strong><br />

Parti contraenti.<br />

4. La Presidenza comunica alle Parti contraenti<br />

e agli Osservatori data, luogo e<br />

durata della sessione almeno sei settimane<br />

prima del suo inizio e al più tardi<br />

immediatamente dopo la decisione<br />

della sua convocazione.<br />

216 Segnali alpini 1<br />

Capitolo III<br />

Osservatori e altri partecipanti<br />

Articolo 3<br />

1. Una Comunità transfrontaliera di enti<br />

territoriali <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> può essere ammessa<br />

in qualità di osservatore se gli enti<br />

costituenti non sono già rappresentati<br />

in seno al Comitato permanente.<br />

2. Il Comitato permanente può proporre<br />

alla Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> l’ammissione,<br />

in qualità di osservatori, di organizzazioni<br />

non governative internazionali e<br />

può permetterne la partecipazione alle<br />

sessioni del Comitato permanente e<br />

dei gruppi di lavoro fino alla prossima<br />

riunione della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>,<br />

conformemente all’articolo 13 del presente<br />

Regolamento, a condizioni che<br />

esse:<br />

a) in base ai loro statuti, perseguano<br />

gli obiettivi della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> e contribuiscano in modo sostanziale<br />

ai lavori della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e del Comitato permanente;<br />

b) siano attive in tutto lo spazio alpino;<br />

c) abbiano la loro sede nello spazio<br />

alpino e dispongano di una struttura<br />

organizzativa permanente con un<br />

consiglio, un segretariato e degli<br />

statuti; nonché<br />

d) adempiano a un’esigenza (un campo<br />

d’attività) che non sia già sufficientemente<br />

rappresentata (-o) dalle<br />

altre organizzazioni aventi statuto<br />

d’osservatore.<br />

3. In tal modo si tiene conto di una rappresentanza<br />

equilibrata dei diversi interessi.


4. Gli osservatori giusta il capoverso 2<br />

del presente articolo possono essere<br />

dispensati totalmente o parzialmente<br />

dalla partecipazione a determinate<br />

sessioni.<br />

Articolo 4<br />

Il Comitato permanente decide nel singolo<br />

caso sulla partecipazione di organizzazioni<br />

non governative alle sue sessioni (altri partecipanti).<br />

Articolo 5<br />

1. Al fine di creare una rete e di favorire la<br />

trasparenza, la Presidenza del Comitato<br />

permanente tiene un elenco nel<br />

quale sono enumerate tutte le organizzazioni<br />

governative e non governative<br />

interessate che non godono dello statuto<br />

d’osservatore.<br />

2. Le organizzazioni interessate giusta il<br />

capoverso 1 vengono adeguatamente<br />

informate sulle attività della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e del Comitato permanente.<br />

Articolo 6<br />

Ai sensi dell’articolo 8, comma 4 della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, il Comitato permanente<br />

può invitare organizzazioni governative<br />

e non governative a consultazioni<br />

specifiche, anche nell’ambito dei Gruppi di<br />

lavoro, di cui all’articolo 13 del presente<br />

Regolamento.<br />

Capitolo IV<br />

Ordine del giorno<br />

Articolo 7<br />

La bozza dell'ordine del giorno di ogni<br />

sessione reca di norma:<br />

1. Approvazione dell'ordine del giorno;<br />

2. Approvazione del testo integrato del<br />

processo verbale <strong>delle</strong> deliberazioni<br />

della precedente sessione, ai sensi<br />

dell’articolo 19, comma 2 del presente<br />

Regolamento;<br />

3. Ammissione di organizzazioni governative<br />

e non governative;<br />

4. I punti dell'ordine del giorno, la cui<br />

trattazione è stata deliberata dalla<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

5. I punti dell'ordine del giorno, la cui<br />

trattazione è stata deliberata nella sessione<br />

precedente del Comitato permanente;<br />

6. I punti dell'ordine del giorno di cui<br />

all’articolo 10 del presente Regolamento;<br />

7. Ogni punto dell'ordine del giorno, proposto<br />

da una Parte contraente alla<br />

Presidenza e accolto da questa ancora<br />

prima della trasmissione della bozza<br />

dell'ordine del giorno;<br />

8. Varie;<br />

9. Approvazione del processo verbale <strong>delle</strong><br />

deliberazioni ai sensi dell'articolo 19,<br />

comma 1 del presente Regolamento;<br />

Articolo 8<br />

Per ogni sessione e almeno sei settimane<br />

prima dell'inizio del suo inizio, la Presidenza<br />

trasmette alle Parti contraenti e agli<br />

Osservatori, nonchè ai Capi dei Gruppi di<br />

lavoro esistenti, di cui all’articolo 13 del<br />

Segnali alpini 1<br />

Comitato permanente - Regolamento<br />

217


presente Regolamento, la bozza dell’ordine<br />

del giorno, possibilmente insieme ai relativi<br />

documenti.<br />

Articolo 9<br />

Prima dell'inizio della sessione, la Presidenza<br />

inserisce nell'ordine del giorno ogni<br />

ulteriore punto che sia stato inoltrato da<br />

una Parte contraente in seguito alla trasmissione<br />

della bozza dell'ordine del giorno.<br />

Articolo 10<br />

Il Comitato permanente approva l’ordine<br />

del giorno.<br />

Articolo 11<br />

Qualora lil Comitato permanente non deliberi<br />

diversamente, ogni punto dell'ordine<br />

del giorno di una sessione, che non sia<br />

stato possibile esaurire nel corso della<br />

stessa sessione, è posto all'ordine del<br />

giorno della sessione successiva.<br />

Capitolo V<br />

Composizione <strong>delle</strong> delegazioni<br />

Articolo 12<br />

1. Le Parti contraenti e gli Osservatori<br />

sono rappresentati da delegazioni.<br />

2. Le Parti contraenti e gli Osservatori<br />

notificano alla Presidenza i Capi <strong>delle</strong><br />

loro delegazioni. I Capi <strong>delle</strong> delegazioni<br />

notificano alla Presidenza la composizione<br />

<strong>delle</strong> loro delegazioni presso<br />

il Comitato permanente e presso i<br />

Gruppi di lavoro, di cui all’articolo 13<br />

218 Segnali alpini 1<br />

del presente Regolamento, nonché<br />

ogni successiva modifica di tale composizione.<br />

Capitolo VI<br />

Presidenza<br />

Articolo 13<br />

1. Il Presidente partecipa alle sessioni del<br />

Comitato permanente esclusivamente<br />

in tale funzione e nello stesso periodo<br />

non esercita i diritti di un delegato di<br />

una Parte contraente, i quali vengono<br />

eventualmente assunti da un altro delegato<br />

della rispettiva Parte contraente.<br />

2. In caso di assenza o di impedimento<br />

temporanei del Presidente, questo nomina<br />

un suo sostituto. Durante le sue<br />

funzioni di Presidente, il sostituto non<br />

può esercitare i diritti di delegato di<br />

una Parte contraente.<br />

Capitolo VII<br />

Gruppi di lavoro e Gruppi di lavoro<br />

ad hoc del Comitato permanente<br />

Articolo 14<br />

1. Per l’attuazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, nonché per la preparazione di<br />

deliberazioni della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

e del Comitato permanente, questo insedia<br />

Gruppi di lavoro e coordina la loro<br />

attività, in conformità con l’articolo 6,<br />

lettera e) e con l’articolo 8, comma 6,<br />

lettera e) della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.


2. Per i Gruppi di lavoro vale, per analogia,<br />

il presente Regolamento, qualora il<br />

Comitato permanente non deliberi un<br />

regolamento specifico per un determinato<br />

Gruppo di lavoro.<br />

3. Alla Parte contraente incaricata della<br />

conduzione di un Gruppo di lavoro<br />

spettano, per analogia, i compiti della<br />

Presidenza, previsti dall’articolo 14 del<br />

Regolamento della Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>.<br />

4. Il Comitato permanente conferisce la<br />

conduzione di un Gruppo di lavoro ad<br />

una Parte contraente. Questa nomina il<br />

Capo del Gruppo di lavoro e lo notifica<br />

alle Parti contraenti e agli Osservatori.<br />

5. Quando è ritenuto opportuno, i Capi<br />

dei Gruppi di lavoro esistenti sono invitati<br />

a consultazioni alle sessioni del<br />

Comitato permanente.<br />

Articolo 15<br />

Il Comitato permanente, qualora lo ritenga<br />

necessario, può insediare Gruppi di lavoro<br />

ad hoc, affidando ad essi compiti specifici.<br />

Capitolo VIII<br />

Conduzione <strong>delle</strong> sessioni<br />

Articolo 16<br />

Le Parti contraenti hanno il diritto di presentare<br />

in qualsiasi momento nel corso del<br />

dibattito una mozione d'ordine, che viene<br />

trattata immediatamente. Nel caso di più<br />

mozioni d'ordine, viene trattata con priorità<br />

quella più divergente dall'ordine originariamente<br />

previsto. Su ogni mozione<br />

d'ordine presentata, una Parte contraente<br />

può intervenire a favore e un'altra contro;<br />

dopo di che si procede direttamente al<br />

voto. Se da parte del Presidente non è<br />

possibile constatare un consenso, la proposta<br />

alla base della mozione d'ordine diventa<br />

efficace quando è approvata da almeno<br />

due terzi <strong>delle</strong> Parti contraenti che<br />

partecipano al voto.<br />

Capitolo IX<br />

Votazioni<br />

Articolo 17<br />

Per le votazioni in sede di deliberazione del<br />

Comitato permanente, ai sensi degli articoli<br />

6 e 7 della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, nonché<br />

in sede di deliberazione su mozioni<br />

d'ordine, ai sensi dell'articolo 15 del presente<br />

Regolamento, occorre la presenza di<br />

almeno due terzi <strong>delle</strong> Parti contraenti.<br />

Articolo 18<br />

1. Le votazioni avvengono con alzata di<br />

mano.<br />

2. Su proposta di una Parte contraente,<br />

la votazione avviene con voto segreto.<br />

3. L'astensione dal voto non fa mancare<br />

il consenso previsto dall'articolo 7 della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

4. Le votazioni su mozioni d'ordine, di cui<br />

all'articolo 15 del presente Regolamento,<br />

avvengono sempre con alzata<br />

di mano.<br />

Segnali alpini 1<br />

Comitato permanente - Regolamento<br />

219


Capitolo X<br />

Lingue<br />

Articolo 19<br />

1. Le lingue ufficiali della Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> sono anche le lingue ufficiali del<br />

Comitato permanente, dei Gruppi di<br />

lavoro, di cui all’articolo 13, e dei<br />

Gruppi di lavoro ad hoc, di cui<br />

all’articolo 14 del presente Regolamento.<br />

2. Dichiarazioni rese in una <strong>delle</strong> lingue<br />

ufficiali vengono tradotte nelle altre<br />

lingue ufficiali.<br />

3. I documenti ufficiali del Comitato permanente<br />

vengono redatti in una <strong>delle</strong><br />

lingue ufficiali e tradotti in tutte le altre<br />

lingue ufficiali.<br />

Capitolo XI<br />

Processi verbali del Comitato<br />

permanente<br />

Articolo 20<br />

1. Al termine di ogni sessione del Comitato<br />

permanente, questo approva un<br />

processo verbale che riporta il testo<br />

<strong>delle</strong> deliberazioni assunte nella stessa<br />

220 Segnali alpini 1<br />

sessione (processo verbale <strong>delle</strong> deliberazioni).<br />

2. Entro un mese, il Presidente trasmette<br />

alle Parti contraenti e agli Osservatori,<br />

nonchè ai Capi dei Gruppi di lavoro<br />

esistenti, di cui all’articolo 13 del presente<br />

Regolamento, lo stesso processo<br />

verbale <strong>delle</strong> deliberazioni, integrato<br />

in particolare dei seguenti elementi:<br />

- elenco dei partecipanti<br />

- fonti <strong>delle</strong> proposte presentate<br />

- procedure di voto<br />

- dichiarazioni di voto<br />

- altre dichiarazioni in forma abbreviata<br />

su richiesta <strong>delle</strong> Parti contraenti<br />

e degli Osservatori.<br />

3. Il processo verbale <strong>delle</strong> deliberazioni,<br />

integrato come dal comma 2 del presente<br />

articolo, viene approvato dal<br />

Comitato permanente nella sua sessione<br />

successiva.<br />

Capitolo XII<br />

Modifiche del Regolamento<br />

Articolo 21<br />

Il Comitato permanente può modificare il<br />

presente Regolamento in conformità con<br />

le disposizioni di cui all'articolo 8, comma<br />

3 e 7 della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.


Segretariato permanente della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Statuto<br />

Segnali alpini 1<br />

Segretariato permanente – Statuto<br />

221


Consapevole dell’importanza da attribuire<br />

all’attuazione ed allo sviluppo della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli;<br />

Convinta del ruolo determinante che il<br />

Segretariato Permanente rivestirà in tale<br />

ambito; Ai sensi dell’Articolo 9 della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e della decisione 7A<br />

della VI Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> che ha deliberato<br />

l’istituzione del Segretariato Permanente;<br />

La VII Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

delibera quanto segue:<br />

A. Sede del Segretariato Permanente<br />

La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera<br />

l’istituzione della sede del Segretariato<br />

Permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

a Innsbruck con sede operativa distaccata<br />

a Bolzano.<br />

Le funzioni saranno così distribuite:<br />

La sede di Innsbruck svolgerà le seguenti<br />

funzioni:<br />

- Sede del Segretario Generale e <strong>delle</strong><br />

funzioni politiche ed amministrative del<br />

Segretariato, in particolare<br />

- La rappresentanza del Segretariato verso<br />

l’esterno;<br />

- Le pubbliche relazioni;<br />

- Il supporto politico e tecnico della Presidenza.<br />

La sede di Bolzano svolgerà le seguenti<br />

funzioni:<br />

- funzioni tecnico-operative, in particolare<br />

- Il Sistema di Osservazione ed Informazione<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> (SOIA);<br />

- Coordinamento <strong>delle</strong> attività di ricerca<br />

alpina (con, inter alia, Grenoble, Innsbruck,<br />

Lugano e Monaco di Baviera);<br />

- Traduzione ed interpretazione.<br />

222 Segnali alpini 1<br />

Il Vice Segretario Generale assume una<br />

responsabilità speciale per la sede di<br />

Bolzano. Le attività della sede di Bolzano<br />

saranno parzialmente garantite da finanziamenti<br />

del Governo italiano e dal supporto<br />

dell’Accademia Europea di<br />

Bolzano.<br />

b. Funzioni<br />

1. Il Segretariato Permanente supporta i<br />

lavori degli organi istituiti nell’ambito<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

2. Secondo quanto stabilito dallo Statuto<br />

contenuto nell’Allegato I alla presente<br />

Decisione, il Segretariato Permanente<br />

svolge principalmente le seguenti funzioni:<br />

a) di supporto tecnico, logistico e<br />

amministrativo all’attuazione della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dei suoi<br />

Protocolli;<br />

b) di coordinamento <strong>delle</strong> attività di<br />

ricerca, di osservazione e di informazione<br />

in relazione alle <strong>Alpi</strong>;<br />

c) attività di pubbliche relazioni;<br />

d) amministrativa e di archiviazione.<br />

C. Diritto di proposta<br />

Il Segretariato Permanente può, nell’ambito<br />

<strong>delle</strong> sue competenze, sottoporre proposte<br />

al Comitato Permanente inerenti tutte<br />

le questioni relative alla <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> ed ai suoi Protocolli.<br />

D. nomina del Segretario Generale,<br />

del Vice-Segretario Generale e<br />

del Segretario Generale<br />

1. A capo del Segretariato Permanente è<br />

il Segretario Generale.


2. Il Segretario Generale e il Vice-Segretario<br />

Generale sono nominati secondo<br />

le modalità indicate nell’Allegato II.<br />

3. E’ nominato quale Segretario Generale<br />

ad interim il signor Noël Lebel, che<br />

resterà in carica fino alla VIII Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

4. In questo contesto, i Ministri concordano<br />

sui termini allegati a questa decisione<br />

(Allegato IV).<br />

E. Privilegi e immunità<br />

1. Il Segretario Generale è incaricato, a<br />

nome e per conto del Segretariato<br />

Permanente, di negoziare un accordo<br />

di sede con il Paese ospitante il Segretariato<br />

Permanente e, previa approvazione<br />

da parte della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, a stipulare tale accordo.<br />

2. Il Comitato Permanente viene incaricato<br />

di preparare una proposta sulle<br />

modalità per garantire privilegi e immunità<br />

al Segretariato Permanente, al<br />

Segretario Generale, al Vice-Segretario<br />

Generale ed ai dipendenti del Segretariato<br />

Permanente nelle Parti alla<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> diverse dallo<br />

Stato di sede.<br />

F. Finanziamento<br />

Il finanziamento del Segretariato Permanente<br />

avviene in base alle disposizioni<br />

contenute nell’Allegato III.<br />

G. Disposizioni finali<br />

1. L’organizzazione interna e le funzioni<br />

del Segretariato Permanente sono<br />

disciplinate dallo Statuto contenuto<br />

nell’Allegato I.<br />

2. Le disposizioni della presente Decisione<br />

relative al Segretario Generale valgono,<br />

mutatis mutandis , per il Segretario<br />

Generale ad interim.<br />

3. Gli Allegati I, II e III costituiscono parte<br />

integrante della presente Decisione.<br />

Allegato I<br />

Statuto del Segretariato permanente<br />

della <strong>Convenzione</strong> per la<br />

Protezione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Articolo 1<br />

Funzioni del Segretariato<br />

1. Il Segretariato Permanente svolge le<br />

funzioni ad esso attribuite dal paragrafo<br />

B della presente Decisione, secondo<br />

quanto stabilito nei paragrafi seguenti.<br />

2. Il Segretariato fornisce supporto tecnico,<br />

logistico e amministrativo<br />

all’attuazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> e dei suoi Protocolli. Nell’ambito<br />

di questa funzione, il Segretariato<br />

svolge, in particolare, i seguenti compiti:<br />

a. Trasmette i rapporti sull'attuazione<br />

della <strong>Convenzione</strong> e dei Protocolli<br />

compilati dalle Parti Contraenti, e li<br />

sottopone all’organo competente<br />

per la verifica dell’attuazione della<br />

<strong>Convenzione</strong> e dei suoi Protocolli;<br />

b. Supporta l'organo competente per<br />

la verifica dell’attuazione della <strong>Convenzione</strong><br />

e dei suoi Protocolli nella<br />

redazione dei suoi rapporti.<br />

Segnali alpini 1<br />

Segretariato permanente – Statuto<br />

223


3. Il Segretariato coordina le attività di<br />

ricerca, di osservazione e di informazione<br />

in relazione alle <strong>Alpi</strong>. In tale<br />

contesto, esso svolge in particolare i<br />

seguenti compiti:<br />

a. Funge da unità centrale di coordinamento<br />

del Sistema di Osservazione<br />

ed Informazione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

(S.O.I.A);<br />

b. Cura l’effettuazione di studi e ricerche<br />

secondo quanto stabilito dalla<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dal Comitato<br />

Permanente;<br />

c. Armonizza le attività di ricerca e di<br />

osservazione, ed il relativo rilevamento<br />

dei dati;<br />

d. Assicura il coordinamento necessario<br />

con le istituzioni internazionali<br />

competenti.<br />

4. Il Segretariato svolge attività di pubbliche<br />

relazioni. In questo ambito, esso<br />

svolge in particolare i seguenti compiti:<br />

a. Gestisce, direttamente o indirettamente,<br />

i siti web ufficiali della <strong>Convenzione</strong>;<br />

b. Cura l'informazione sulle attività<br />

della <strong>Convenzione</strong>;<br />

c. Risponde alle richieste di informazioni<br />

avanzate dal pubblico;<br />

d. Risponde alle richieste di informazioni<br />

avanzate dalle Parti Contraenti;<br />

e. Stabilisce contatti con altre istituzioni<br />

internazionali competenti.<br />

5. Il Segretariato svolge funzioni amministrative<br />

e di archiviazione. In tale ambito,<br />

esso svolge, in particolare, i seguenti<br />

compiti:<br />

a. Prepara ed organizza, coordinandosi<br />

con la Presidenza della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, stabilita ai sensi<br />

dell’Articolo 5 paragrafo 2 della<br />

224 Segnali alpini 1<br />

<strong>Convenzione</strong> (“Presidenza”), le<br />

sessioni ordinarie e straordinarie<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> (Articolo<br />

5, paragrafi 2 e 6 della <strong>Convenzione</strong>),<br />

le riunioni del Comitato Permanente<br />

(Articolo 8 della <strong>Convenzione</strong>),<br />

nonché le sedute di lavoro degli<br />

altri organi istituti nell’ambito<br />

della <strong>Convenzione</strong> secondo quanto<br />

stabilito dalla Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

e dal Comitato Permanente;<br />

b. Cura la verbalizzazione <strong>delle</strong> sessioni<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e<br />

<strong>delle</strong> riunioni del Comitato Permanente,<br />

nonché <strong>delle</strong> sedute di lavoro<br />

degli altri organi istituti<br />

nell’ambito della <strong>Convenzione</strong> secondo<br />

quanto stabilito dalla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e dal Comitato<br />

Permanente;<br />

c. Cura le traduzioni e l’interpretariato<br />

nelle lingue ufficiali della <strong>Convenzione</strong>;<br />

d. Detiene l'archivio relativo alla <strong>Convenzione</strong><br />

e ai Protocolli e garantisce<br />

un’accessibilità appropriata ai<br />

documenti in esso contenuti;<br />

e. Trasmette i documenti pertinenti<br />

alla Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, al Comitato<br />

Permanente e alle Parti Contraenti.<br />

6. Il Segretariato svolge, infine, ogni altra<br />

funzione che gli sia assegnata dalle<br />

disposizioni della <strong>Convenzione</strong> e dei<br />

Protocolli, nonché dalla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

7. Nell’ambito di tali funzioni, il Comitato<br />

Permanente può assegnare specifici<br />

compiti al Segretariato.


Articolo 2<br />

Composizione del Segretariato<br />

1. Il Segretariato è composto da un Segretario<br />

Generale, da un Vice-Segretario<br />

Generale e da quattro dipendenti.<br />

2. Ove necessario, il Segretariato potrà<br />

avvalersi anche della collaborazione di<br />

esperti esterni.<br />

Articolo 3<br />

Segretario Generale<br />

1. Il Segretario Generale è nominato secondo<br />

le disposizioni dell’Allegato II<br />

alla presente Decisione.<br />

2. Il Segretario Generale è a capo del<br />

Segretariato: dirige tutte le attività del<br />

Segretariato e ne è responsabile.<br />

3. Il Segretario Generale rappresenta il<br />

Segretariato verso l’esterno e può<br />

concludere i contratti e altri negozi<br />

giuridici, secondo il diritto nazionale<br />

applicabile, necessari affinché il Segretariato<br />

possa svolgere le proprie<br />

funzioni.<br />

4. Il Segretario Generale gestisce le risorse<br />

finanziarie destinate al Segretariato,<br />

secondo quanto stabilito nell’Articolo 6<br />

del presente Statuto e nell’Allegato III<br />

alla presente Decisione.<br />

5. Il Segretario Generale predispone un<br />

rapporto annuale sulle attività svolte<br />

dal Segretariato e lo presenta alla<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e al Comitato<br />

Permanente.<br />

Articolo 4<br />

Vice-Segretario Generale<br />

1. Il Vice-Segretario Generale è nominato<br />

secondo le disposizioni dell’Allegato II<br />

alla presente Decisione.<br />

2. Il Vice-Segretario Generale affianca il<br />

Segretario Generale nello svolgimento<br />

<strong>delle</strong> sue funzioni e lo sostituisce in<br />

caso di sua assenza o impedimento.<br />

Articolo 5<br />

Dipendenti<br />

I dipendenti sono assunti dal Segretario<br />

Generale. Nella selezione dei dipendenti,<br />

dovrà essere garantita una considerazione<br />

di pari valore <strong>delle</strong> lingue ufficiali della<br />

<strong>Convenzione</strong>.<br />

Articolo 6<br />

Gestione finanziaria del Segretariato<br />

1. Il Segretario Generale prepara un bilancio<br />

preventivo ed un bilancio consuntivo<br />

annuali e li invia alla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e al Comitato Permanente.<br />

2. Il Comitato Permanente considera il<br />

bilancio preventivo ed il bilancio<br />

consuntivo di cui al paragrafo precedente,<br />

e sottopone alla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> suoi eventuali commenti.<br />

3. Il Comitato Permanente può in ogni<br />

momento incaricare un soggetto indipendente<br />

di verificare la gestione finanziaria<br />

del Segretariato Permanente.<br />

Segnali alpini 1<br />

Segretariato permanente – Statuto<br />

225


4. La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> discute e<br />

approva il bilancio preventivo ed il bilancio<br />

consuntivo.<br />

Articolo 7<br />

Disposizioni finali<br />

1. Il Segretario Generale, il Vice-Segretario<br />

Generale ed il personale del Segretariato<br />

svolgono il proprio incarico in<br />

maniera indipendente e non potranno<br />

in alcun caso ricevere istruzioni da<br />

parte di qualsiasi Parte Contraente o<br />

altra autorità esterna.<br />

2. Il rapporto di lavoro tra il Segretariato,<br />

da un lato, e il Segretario Generale, il<br />

Vice-Segretario Generale e i dipendenti,<br />

dall’altro, è sottoposto alle leggi<br />

nazionali dello Stato di sede, per<br />

quanto non previsto dalla presente<br />

Decisione e dall’Accordo di sede.<br />

Allegato II<br />

Procedura di selezione e nomina<br />

del Segretario generale e del<br />

Vice-Segretario generale<br />

Articolo 1<br />

Ricerca dei candidati<br />

1. Le Parti contraenti effettueranno, sul<br />

proprio territorio, una ricerca di candidati,<br />

basata su un unico bando internazionale.<br />

Tale ricerca dovrà essere<br />

basata su principi di trasparenza ed<br />

efficienza. Il bando internazionale sarà<br />

preparato ed effettuato dal Segretaria-<br />

226 Segnali alpini 1<br />

to Permanente sotto la supervisione<br />

del Comitato Permanente.<br />

2. Per la preselezione dei candidati, il<br />

Comitato Permanente può istituire un<br />

gruppo di lavoro per preparare una lista<br />

dei candidati più idonei.<br />

Articolo 2<br />

Nomina<br />

La Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> delibera per consenso<br />

sulla nomina del Segretario Generale,<br />

scegliendolo fra i candidati selezionati<br />

ai sensi dell’art. 1.<br />

Articolo 3<br />

Durata della carica<br />

Il Segretario Generale assume le sue funzioni<br />

entro i tre mesi successivi alla Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> in cui è stato nominato.<br />

Dura in carica quattro anni e può essere<br />

confermato una sola volta per altri due<br />

anni. Per la conferma vale, per analogia,<br />

quanto descritto all’articolo 2 del presente<br />

allegato. Il Segretario Generale rimane in<br />

carica fino all’entrata in carica del suo<br />

successore.<br />

Articolo 4<br />

Selezione del Vice-Segretario Generale<br />

1. Il Vice-Segretario Generale viene nominato,<br />

su proposta del Segretario<br />

Generale, dal Comitato Permanente. Il<br />

Segretario Generale ed il Vice-Segretario<br />

Generale non devono avere la<br />

stessa cittadinanza.


2. Per la procedura di selezione si dovrà<br />

prestare attenzione, nei limiti del possibile,<br />

a non assegnare contemporaneamente<br />

i posti di Segretario Generale<br />

e di Vice-Segretario Generale.<br />

3. Per quanto non esplicitamente previsto<br />

per il Vice-Segretario Generale, si<br />

applicano, per analogia, le disposizioni<br />

sul Segretario Generale.<br />

Allegato III<br />

Finanziamento del Segretariato<br />

Articolo 1<br />

1. Il budget annuale del Segretariato<br />

Permanente per gli anni 2003-2004 è<br />

di 800.000 € (Euro). Tale valore potrà<br />

essere riconsiderato al momento della<br />

presentazione del successivo bilancio<br />

preventivo. L’esercizio finanziario del<br />

Segretariato Permanente inizia il primo<br />

gennaio di ogni anno.<br />

2. Il budget annuale di cui al paragrafo<br />

precedente è ripartito tra le Parti con-<br />

% per<br />

Paese<br />

Tot<br />

per<br />

Paese<br />

Austria (A)<br />

Svizzera (CH)<br />

Germania (D)<br />

Francia (F)<br />

traenti in quote di contribuzione, secondo<br />

la percentuale di ripartizione riportata<br />

nella seguente tabella:<br />

3. Tali percentuali potranno essere riviste,<br />

su richiesta di una o più Parti, alla<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, in occasione<br />

della sua VIII sessione o di quelle successive.<br />

Le percentuali restano in vigore<br />

fino a nuova, diversa, decisione<br />

della Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

4. I contributi per il finanziamento del<br />

Segretariato Permanente saranno versati<br />

il prima possibile, per assicurare la<br />

continuità nella gestione del Segretariato<br />

Permanente stesso.<br />

Articolo 2<br />

1. Contributi volontari possono essere<br />

versati dalle Parti contraenti in qualunque<br />

momento e possono essere usati<br />

per finanziare specifiche attività. Tali<br />

contributi possono essere effettuati<br />

anche in-kind.<br />

Liechtenstein (FL)<br />

24,5 14,5 8,5 18 2 26,5 2 4 100<br />

196.000 116.000 68.000 144.000 16.000 212.000 16.000 32.000 800.000<br />

Italia (I)<br />

Monaco (MC)<br />

Slovenia (SLO)<br />

Segnali alpini 1<br />

Segretariato permanente – Statuto<br />

227


2. I contributi devono essere versati in<br />

Euro direttamene sul conto corrente<br />

del Segretariato.<br />

Articolo 3<br />

Lo stipendio annuale lordo del Segretario<br />

Generale ad interim sarà compreso tra un<br />

minimo di € 70.000 ed un massimo di €<br />

100.000. L’importo preciso della sua retribuzione<br />

sarà stabilito dal Comitato Permanente<br />

successivamente alla sua nomina.<br />

Articolo 4<br />

Lo stipendio del Segretario Generale sarà<br />

definito dopo la stipula dell’accordo di<br />

sede.<br />

228 Segnali alpini 1<br />

Allegato IV<br />

I Ministri convengono di attribuire al candidato<br />

francese la funzione di Segretario<br />

Generale ad interim della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. L’Italia ritira la riserva sui meccanismi<br />

di implementazione. I Ministri<br />

concordano che durante il mandato del<br />

Segretario Generale ad interim, il Vice<br />

Segretario Generale debba essere di<br />

madre lingua tedesca e un membro del<br />

segretariato di madre lingua slovena.<br />

L’Italia finanzierà un esperto da designare<br />

a cura della Slovenia che opererà a<br />

Bolzano.


Abkommen zwischen der Republik Österreich<br />

und dem Ständigen Sekretariat des übereinkommens<br />

zum Schutz der Alpen über dessen Amtssitz<br />

Die Einrichtung des Ständigen Sekretariates in Innsbruck erforderte den Abschluss eines<br />

Sitzabkommens mit der Republik Österreich.<br />

Dieses Amtssitzabkommen wurde im Juni 2003 feierlich unterzeichnet.<br />

L’installation du Secrétariat permanent à Innsbruck a nécessité la conclusion d’un accord<br />

de siège avec la République d’Autriche. Cet accord de siège a été signé solennellement en<br />

juin 2003.<br />

L’istituzione del Segretariato Permanente a Innsbruck ha richiesto la stipulazione di un accordo<br />

con la Repubblica d’Austria relativo alla sede. Questo accordo è stato firmato solennemente<br />

nel giugno del 2003.<br />

Ustanovitev Stalnega sekretariata v Innsbrucku je zahtevala sprejem pogodbe o sedežu z<br />

Republiko Avstrijo. Ta pogodba o sedežu je bila slavnostno podpisana junija leta 2003.<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Austria<br />

229


Präambel<br />

Unter Bezugnahme auf das am 7. November<br />

1991 in Salzburg unterzeichnete Übereinkommen<br />

zum Schutz der Alpen (Alpenkonvention),<br />

das in Artikel 9 vorsieht, dass<br />

die Alpenkonferenz mit Einstimmigkeit die<br />

Errichtung eines Ständigen Sekretariats<br />

der Alpenkonvention beschließen kann;<br />

unter Bezugnahme auf den Beschluss 7A<br />

der VI. Alpenkonferenz vom 31. Oktober<br />

2000, mit dem die Errichtung des Ständigen<br />

Sekretariats beschlossen wurde;<br />

unter Bezugnahme auf den Beschluss<br />

VII/2 der VII. Alpenkonferenz vom 19. November<br />

2002, mit dem die Einrichtung des<br />

Sitzes des Ständigen Sekretariats in Innsbruck<br />

mit einer Außenstelle in Bozen festgelegt<br />

und der Generalsekretär beauftragt<br />

wird, im Namen des Ständigen Sekretariats<br />

ein Amtssitzabkommen mit dem Sitzstaat<br />

des Ständigen Sekretariats zu verhandeln<br />

und nach Genehmigung durch die<br />

Alpenkonferenz abzuschließen; und<br />

im Bestreben, den Status sowie die Privilegien<br />

und Immunitäten des Ständigen Sekretariats<br />

in der Republik Österreich festzulegen<br />

und dem Ständigen Sekretariat<br />

die Wahrnehmung seiner Aufgaben und<br />

Funktionen zu erleichtern;<br />

sind die Republik Österreich und das<br />

Ständige Sekretariat des Übereinkommens<br />

zum Schutz der Alpen wie folgt übereingekommen:<br />

230 Segnali alpini 1<br />

Artikel 1<br />

Begriffsbestimmungen<br />

In diesem Abkommen:<br />

a) bezeichnet der Begriff „zuständige<br />

österreichische Behörden“ die Bundes-,<br />

Landes-, Gemeinde- und sonstigen<br />

Behörden der Republik Österreich,<br />

die je nach dem Zusammenhang und<br />

gemäß den in der Republik Österreich<br />

geltenden Gesetzen und Übungen zuständig<br />

sind;<br />

b) bezeichnet der Begriff „Alpenkonvention“<br />

das am 7. November 1991 in Salzburg<br />

unterzeichnete Überein kommen<br />

zum Schutz der Alpen (Alpenkonvention);<br />

c) bezeichnet der Begriff „das Ständige<br />

Sekretariat“ das Ständige Sekretariat<br />

der Alpenkonvention;<br />

d) bezeichnet der Begriff „Mitarbeiter des<br />

Ständigen Sekretariats“ alle Mitarbeiter<br />

des Ständigen Sekretariats einschließlich<br />

des Generalsekretärs und<br />

des Vizegeneralsekretärs mit Ausnahme<br />

des an Ort und Stelle aufgenommenen<br />

und nach Stundenlohn bezahlten<br />

Personals;<br />

e) bezeichnet der Begriff „Angestellte<br />

des Ständigen Sekretariats“ alle Mitarbeiter<br />

des Ständigen Sekretariats sowie<br />

alle im Dienste einer Regierung<br />

oder einer Internationalen Organisation<br />

stehenden und von dieser an<br />

das Ständige Sekretariat entsandten<br />

Personen;<br />

f) bezeichnet der Begriff „amtliche Tätigkeiten“<br />

alle Tätigkeiten, die das Ständige<br />

Sekretariat in Ausübung der ihm<br />

von der Alpenkonferenz übertragenen<br />

Aufgaben durchführt;


g) bezeichnet der Begriff „amtliche Besucher“<br />

die gemäß der Alpenkonvention<br />

oder vom Ständigen Sekretariat eingeladenen<br />

Vertreter von Regierungen Internationalen<br />

Organisationen und<br />

grenzüberschreitenden Zusammenschlüssen<br />

alpiner Gebietskörperschaften.<br />

Artikel 2<br />

Rechtspersönlichkeit<br />

Die Republik Österreich anerkennt die<br />

Rechtspersönlichkeit des Ständigen<br />

Sekretariates. Es hat insbesondere die<br />

Fähigkeit:<br />

a) Verträge abzuschließen;<br />

b) unbewegliche und bewegliche Vermögenswerte<br />

zu erwerben und zu veräußern;<br />

c) Gerichtsverfahren anzustrengen oder<br />

zu erwidern und<br />

d) andere Handlungen zu setzen, die für<br />

die Durchführung seiner Aufgaben<br />

notwendig oder nützlich sind.<br />

Artikel 3<br />

Amtssitz<br />

(1) Der Amtssitz des Ständigen Sekretariats<br />

ist in Innsbruck; es hat eine Außenstelle<br />

in Bozen.<br />

(2) Jedes Gebäude in Innsbruck oder außerhalb<br />

Innsbrucks, das im Einvernehmen<br />

mit der Republik Österreich für<br />

vom Ständigen Sekretariat einberufe-<br />

ne Sitzungen benützt wird, gilt als<br />

zeitweilig in den Amtssitzbereich einbezogen.<br />

Artikel 4<br />

Unverletzlichkeit des Amtssitzes<br />

(1) Der Amtssitz des Ständigen Sekretariats<br />

ist unverletzlich. Kein Beamter oder<br />

Vertreter der Republik Österreich noch<br />

sonst irgendeine in der Republik Österreich<br />

Hoheitsrechte ausübende Person<br />

darf, außer mit der Zustimmung des<br />

Generalsekretärs des Ständigen Sekretariats<br />

und unter Einhaltung der von<br />

ihm festgelegten Bedingungen, den<br />

Amtssitz betreten und dort Amtshandlungen<br />

setzen.<br />

(2) Das Ständige Sekretariat wird verhindern,<br />

dass der Amtssitz Personen als<br />

Zuflucht dient, die sich der Verhaftung<br />

auf Grund eines Gesetzes der Republik<br />

Österreich entziehen wollen, die<br />

diese an ein anderes Land ausliefern<br />

will oder die gerichtlichen Vollzugshandlungen<br />

zu entgehen versuchen.<br />

(3) Soweit sich aus der Alpenkonvention<br />

oder diesem Abkommen nichts anderes<br />

ergibt, gelten im Amtssitzbereich<br />

die Gesetze der Republik Österreich.<br />

Artikel 5<br />

Befreiung von Gerichtsbarkeit und<br />

anderen Maßnahmen<br />

(1) Das Ständige Sekretariat ist mit Ausnahme<br />

der folgenden Fälle von Gerichtsbarkeit<br />

und Vollzugshandlungen<br />

befreit:<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Austria<br />

231


a) wenn das Ständige Sekretariat in<br />

einem bestimmten Fall ausdrücklich<br />

auf eine solche Befreiung verzichtet<br />

hat;<br />

b) wenn gegen das Ständige Sekretariat<br />

durch Dritte eine zivilrechtliche<br />

Klage auf Schadenersatz nach einem<br />

Verkehrsunfall mit einem im<br />

Besitz des Ständigen Sekretariats<br />

befindlichen oder in seinem Auftrag<br />

betriebenen Kraftfahrzeug oder<br />

aufgrund einer anderen Übertretung<br />

von Bestimmungen über den<br />

Besitz, Betrieb oder Einsatz von<br />

Kraftfahrzeugen eingebracht wird;<br />

c) wenn es aufgrund einer richterlichen<br />

Entscheidung zu einer Pfändung<br />

der vom Ständigen Sekretariat<br />

an einen Angestellten zu zahlenden<br />

Gehälter, Bezüge oder Entschädigungen<br />

kommt und das<br />

Ständige Sekretariat den österreichischen<br />

Behörden nicht innerhalb<br />

von 14 Tagen nach Kenntnisnahme<br />

von der betreffenden Entscheidung<br />

mitteilt, dass es auf seine<br />

Immunität nicht verzichtet;<br />

d) in allen Streitigkeiten arbeitsrechtlicher<br />

Natur zwischen dem Ständigen<br />

Sekretariat und seinen<br />

Angestellten.<br />

(2) Unbeschadet der Bestimmungen der<br />

Absätze 1 und 3 gelten das Eigentum<br />

und die Vermögenswerte des Ständigen<br />

Sekretariats unabhängig von ihrem<br />

Standort als von allen Formen der<br />

Beschlagnahme, Einziehung, Enteignung<br />

oder Zwangsverwaltung befreit.<br />

(3) Das Eigentum und die Vermögenswerte<br />

des Ständigen Sekretariats sind<br />

ebenfalls von jedem behördlichen<br />

Zwang oder jeder Maßnahme, die ei-<br />

232 Segnali alpini 1<br />

nem Urteil vorausgehen, befreit, es sei<br />

denn, dass dies im Zusammenhang<br />

mit der Verhinderung und gegebenenfalls<br />

der Untersuchung von Unfällen,<br />

an denen dem Ständigen Sekretariat<br />

gehörende oder für dieses betriebene<br />

Motorfahrzeuge beteiligt sind, vorübergehend<br />

notwendig ist.<br />

Artikel 6<br />

Unverletzlichkeit der Archive<br />

Die Archive des Ständigen Sekretariats<br />

sowie alle Dokumente und Datenträger,<br />

die ihm gehören oder sich in seinem Besitz<br />

befinden, sind unverletzlich.<br />

Artikel 7<br />

Schutz des Amtssitzbereichs<br />

Die zuständigen österreichischen Behörden<br />

werden entsprechende Vorsorge treffen,<br />

um zu gewährleisten, dass die Ruhe<br />

des Amtssitzbereichs nicht durch Personen<br />

oder Personengruppen gestört wird,<br />

die diesen ohne Erlaubnis zu betreten<br />

versuchen.<br />

Artikel 8<br />

Öffentliche Leistungen im<br />

Amtssitzbereich<br />

(1) Die Republik Österreich trifft entsprechende<br />

Maßnahmen, um die Versorgung<br />

des Amtssitzes mit den notwendigen<br />

öffentlichen Leistungen zu


an gemessenen Bedingungen zu<br />

ge währleis ten.<br />

(2) Der Generalsekretär des Ständigen<br />

Sekretariats wird über Ersuchen die<br />

erforderlichen Vorkehrungen treffen,<br />

um den gehörig bevollmächtigten Vertretern<br />

der zuständigen öffentlichen<br />

Einrichtungen zu ermöglichen, die Anlagen,<br />

Leitungen, Netze und Kanalanlagen<br />

im Amtssitzbereich zu überprüfen,<br />

instand zu setzen, instand zu halten,<br />

wiederherzustellen oder zu verlegen,<br />

und zwar in einer Weise, dass<br />

dadurch die amtliche Tätigkeit nicht<br />

über Gebühr gestört wird.<br />

Artikel 9<br />

Nachrichtenverkehr<br />

(1) Die Republik Österreich trägt dafür<br />

Sorge, dass das Ständige Sekretariat<br />

in der Lage ist, Mitteilungen in Verbindung<br />

mit seinen amtlichen Tätigkeiten<br />

ohne Zensur oder andere Eingriffe zu<br />

versenden und zu empfangen.<br />

(2) Das Ständige Sekretariat genießt in<br />

der Republik Österreich im Hinblick<br />

auf alle seine amtlichen Mitteilungen<br />

und auf die Übermittlung aller seiner<br />

Schriftstücke Bedingungen, die nicht<br />

weniger vorteilhaft sind, als die günstigsten<br />

Bedingungen, die die Republik<br />

Österreich anderen Internationalen<br />

Organisationen hinsichtlich der Gewährung<br />

von Vorzugsbehandlungen,<br />

Tarifen und Sondergebühren für Postsendungen,<br />

telegraphische Mitteilungen,<br />

Funktelegramme, Faxnachrichten,<br />

Telephongespräche oder andere<br />

Kommunikationsformen gewährt.<br />

Artikel 10<br />

Befreiung von Steuern und Zöllen<br />

sowie andere Maßnahmen<br />

(1) Das Ständige Sekretariat und sein Eigentum<br />

sind nach Maßgabe der nachfolgenden<br />

Bestimmungen von allen<br />

Formen der Besteuerung befreit.<br />

(2) Indirekte Steuern, die in den Preisen<br />

der an das Ständige Sekretariat gelieferten<br />

Waren oder Dienstleistungen,<br />

einschließlich Miet- und Leasingkosten,<br />

enthalten sind, werden dem Ständigen<br />

Sekretariat insoweit rückerstattet,<br />

als dies für diplomatische Vertretungen<br />

in Österreich vorgesehen ist.<br />

(3) Alle Rechtsgeschäfte, an denen das<br />

Ständige Sekretariat beteiligt ist, und<br />

alle in Verbindung mit solchen Rechtsgeschäften<br />

stehenden Schriftstücke<br />

sind von Steuern sowie Beurkundungs-<br />

und Gerichtsgebühren befreit.<br />

(4) Alle Waren, einschließlich Dienstfahrzeuge<br />

und Ersatzteile dazu, die vom<br />

Ständigen Sekretariat für amtliche<br />

Zwecke ein- oder ausführt werden,<br />

sind von Zöllen und sonstigen Abgaben<br />

befreit, soweit diese nicht bloß<br />

Gebühren für erbrachte öffentliche<br />

Leis tungen sind, sowie von allen wirtschaftlichen<br />

Ein- und Ausfuhrverboten<br />

und -beschränkungen ausgenommen.<br />

Die Republik Österreich stellt dem<br />

Ständigen Sekretariat für jedes von<br />

ihm gehaltene Fahrzeug ein Diplomatenkennzeichen<br />

zur Verfügung, das<br />

dieses Fahrzeug als amtliches Fahrzeug<br />

einer Internationalen Organisation<br />

ausweist.<br />

(5) Waren, die gemäß Absatz 4 eingeführt<br />

wurden, dürfen vom Ständigen Sekretariat<br />

innerhalb eines Zeitraumes von<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Austria<br />

233


zwei Jahren nach ihrer Einfuhr weder<br />

verliehen, verpfändet, vermietet, veräußert<br />

noch überlassen werden, andernfalls<br />

die Abgaben nach den zum<br />

Zeitpunkt der Verfügung geltenden<br />

Bemessungsgrundlagen erhoben<br />

werden.<br />

(6) Das Ständige Sekretariat ist von der<br />

Verpflichtung zur Entrichtung des<br />

Dienstgeberbeitrages zum Ausgleichfonds<br />

für Familienbeihilfen oder an<br />

eine Einrichtung mit gleichartigen<br />

Funktionen befreit.<br />

Artikel 11<br />

Finanzeinrichtungen<br />

Die Republik Österreich trägt dafür Sorge,<br />

dass das Ständige Sekretariat in der Lage<br />

ist:<br />

a) Währungsguthaben und Wertpapiere<br />

auf gesetzlich zulässigem Weg zu erwerben<br />

und zu erhalten sowie solche<br />

zu besitzen oder zu veräußern;<br />

b) Bankkonten in jeder beliebigen Währung<br />

zu eröffnen und zu unterhalten,<br />

und<br />

c) seine Einlagen, Wertpapiere und Währungsguthaben<br />

nach, aus oder in die<br />

Republik Österreich zu transferieren.<br />

Artikel 12<br />

Sozialversicherung<br />

(1) Das Ständige Sekretariat und seine<br />

Angestellten sind von allen Pflichtbeiträgen<br />

an die Sozialversicherungsein-<br />

234 Segnali alpini 1<br />

richtungen der Republik Österreich<br />

befreit.<br />

(2) Die Mitarbeiter des Ständigen Sekretariats<br />

haben das Recht, jedem einzelnen<br />

Zweig der Kranken-, Unfall- und<br />

Pensionsversicherung sowie der Arbeitslosenversicherung<br />

beizutreten.<br />

Diese Versicherung hat die gleichen<br />

Rechtswirkungen wie eine Pflichtversicherung.<br />

(3) Die Mitarbeiter des Ständigen Sekretariats<br />

können das Recht nach Absatz 2<br />

binnen drei Monaten nach In-Kraft-<br />

Treten dieses Artikels oder binnen drei<br />

Monaten nach dem Beginn ihres Beschäftigungsverhältnisses<br />

beim Ständigen<br />

Sekretariat durch Abgabe einer<br />

schriftlichen Erklärung geltend<br />

machen.<br />

(4) Die Versicherung nach Absatz 2 beginnt<br />

in dem gewählten Zweig mit dem<br />

Beginn der Beschäftigung beim Ständigen<br />

Sekretariat, wenn die Erklärung<br />

binnen sieben Tagen nach Inkrafttreten<br />

dieses Artikels oder nach Beginn der<br />

Beschäftigung abgegeben wird, sonst<br />

mit dem der Abgabe der Erklärung<br />

nächstfolgenden Tag.<br />

(5) Die Versicherung endet mit dem Ende<br />

der Beschäftigung beim Ständigen<br />

Sekretariat.<br />

(6) Die Mitarbeiter des Ständigen Sekretariats<br />

haben für die Dauer der Versicherung<br />

die Beiträge zur Gänze an die<br />

Tiroler Gebietskrankenkasse zu entrichten.<br />

(7) Die nach Absatz 3 abzugebenden Erklärungen<br />

werden vom Ständigen Sekretariat<br />

der Tiroler Gebietskrankenkasse<br />

übermittelt. Das Ständige Sekretariat<br />

erteilt der Tiroler Gebietskrankenkasse<br />

auf Ersuchen die für die


Durchführung der Versicherung erforderlichen<br />

Auskünfte.<br />

Artikel 13<br />

Durchreise und Aufenthalt<br />

(1) Die Republik Österreich trifft Vorsorge<br />

dafür, dass den unten angeführten<br />

Personen die Einreise nach und der<br />

Aufenthalt in der Republik Österreich<br />

ermöglicht wird, dass sie die Republik<br />

Österreich ohne Probleme verlassen<br />

und unbehindert vom oder zum Amtssitz<br />

reisen können und dass bei diesen<br />

Reisen der notwendige Schutz gewährleistet<br />

wird:<br />

a) der Generalsekretär und die im gemeinsamen<br />

Haushalt lebenden Familienangehörigen<br />

und sonstige<br />

Haushaltsangehörige;<br />

b) die Angestellten des Ständigen Sekretariats<br />

und die im gemeinsamen<br />

Haushalt lebenden Familienangehörigen;<br />

c) die amtlichen Besucher und<br />

d) die Sachverständigen.<br />

(2) Die für die in Absatz 1 genannten Personen<br />

erforderlichen Sichtvermerke<br />

werden kostenlos und so rasch wie<br />

möglich bewilligt.<br />

(3) Keine von einer in Absatz 1 genannten<br />

Person in amtlicher Funktion im Rahmen<br />

des Ständigen Sekretariats verrichtete<br />

Tätigkeit darf als Grund dafür<br />

verwendet werden, dieser Person die<br />

Einreise nach bzw. die Ausreise aus<br />

der Republik Österreich zu verweigern.<br />

(4) Die Republik Österreich hat das Recht,<br />

einen ausreichenden Nachweis dafür<br />

zu verlangen, dass Personen, die eines<br />

der in diesem Artikel genannten Rechte<br />

in Anspruch nehmen wollen, einer<br />

der in Absatz 1 beschriebenen Kategorien<br />

angehören, und zu verlangen,<br />

dass den Quarantäne- und Gesundheitsvorschriften<br />

in angemessener<br />

Form entsprochen wird.<br />

Artikel 14<br />

Angestellte des Ständigen Sekretariats<br />

(1) Die Angestellten des Ständigen Sekretariats<br />

genießen in und gegenüber der<br />

Republik Österreich folgende Privilegien<br />

und Immunitäten:<br />

a) Befreiung von jeglicher Gerichtsbarkeit<br />

in Bezug auf die in Ausübung<br />

ihrer amtlichen Funktionen<br />

gemachten mündlichen oder<br />

schriftlichen Äußerungen und gesetzten<br />

Handlungen, wobei diese<br />

Befreiung auch dann weiterbesteht,<br />

wenn die betreffenden Personen<br />

nicht mehr Angestellte des Ständigen<br />

Sekretariats sind; diese Befreiung<br />

gilt nicht für Streitigkeiten arbeitsrechtlicher<br />

Natur zwischen<br />

dem Ständigen Sekretariat und<br />

seinen Angestellten;<br />

b) Unverletzlichkeit aller amtlichen<br />

Schriftstücke, Daten und sonstigen<br />

Materialien;<br />

c) Schutz vor Beschlagnahme ihres<br />

privaten und ihres dienstlichen Gepäcks<br />

und Schutz vor Durchsuchung<br />

des Dienstgepäcks und, falls<br />

der/die Angestellte unter Artikel 15<br />

fällt und nicht österreichische(r)<br />

Staatsbürger(in) ist oder seinen/ihren<br />

ständigen Wohnsitz in der Re-<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Austria<br />

235


publik Österreich hat, auch des<br />

privaten Gepäcks;<br />

d) Befreiung von der Besteuerung von<br />

Gehältern, Bezügen einschließlich<br />

Zulagen, Entlohnungen, Entschädigungen<br />

und Ruhegenüssen, die sie<br />

vom Ständigen Sekretariat für ihre<br />

Dienste erhalten; diese Ausnahme<br />

gilt auch für alle Unterstützungen<br />

an die Familien der Angestellten;<br />

e) Befreiung von allen Formen der<br />

Besteuerung der Einkünfte, die sie<br />

oder ihre im gemeinsamen Haushalt<br />

lebenden Familienangehörigen<br />

aus Quellen außerhalb der Republik<br />

Österreich beziehen;<br />

f) Befreiung von der Erbschafts- und<br />

Schenkungssteuer (außer für inländische<br />

Liegenschaften), sofern eine<br />

Verpflichtung zur Bezahlung solcher<br />

Steuern allein aus dem Umstand<br />

entsteht, dass die Angestellten<br />

und ihre im gemeinsamen<br />

Haushalt lebenden Familienangehörigen<br />

ihren gewöhnlichen Aufenthalt<br />

in der Republik Österreich genommen<br />

haben oder beibehalten;<br />

g) Befreiung von Einwanderungsbeschränkungen<br />

und von der Ausländerregistrierung<br />

für sich selbst und<br />

für die im gemeinsamen Haushalt<br />

lebenden Familienangehörigen und<br />

weiteren Haushaltsangehörigen;<br />

h) die Befugnis, in der Republik Österreich<br />

ausländische Wertpapiere,<br />

Guthaben in fremden Währungen,<br />

andere bewegliche sowie, unter<br />

den gleichen Bedingungen wie für<br />

österreichische Staatsbürger, auch<br />

unbewegliche Vermögenswerte zu<br />

erwerben und zu besitzen, weiters<br />

das Recht, nach Beendigung ihres<br />

Dienstverhältnisses beim Ständi-<br />

236 Segnali alpini 1<br />

gen Sekretariat unbehindert ihre<br />

Zahlungsmittel in der gleichen<br />

Währung und bis zu denselben<br />

Beträgen wieder auszuführen, wie<br />

sie sie in die Republik Österreich<br />

eingeführt haben;<br />

i) das Recht, zum persönlichen Gebrauch<br />

frei von Zöllen und sonstigen<br />

Abgaben, soweit diese nicht<br />

bloß Gebühren für erbrachte öffentliche<br />

Leistungen sind, sowie frei<br />

von wirtschaftlichen Einfuhrverboten<br />

und –beschränkungen Folgendes<br />

einzuführen:<br />

i) innerhalb eines Jahres ab ihrem<br />

ersten Dienstantritt ihre Wohnungseinrichtung,Gebrauchsgegenstände<br />

und sonstiges<br />

Übersiedlungsgut in einem oder<br />

mehreren getrennten Transporten<br />

und<br />

ii) alle vier Jahre ein Kraftfahrzeug;<br />

j) den gleichen Schutz und die gleichen<br />

Repatriierungsmöglichkeiten<br />

für sich selbst und ihre im selben<br />

Haushalt lebenden Familienangehörigen,<br />

wie sie den Mitgliedern<br />

vergleichbaren Ranges des Personals<br />

der bei der Republik Österreich<br />

beglaubigten Leiter von diplomatischen<br />

Vertretungen in Zeiten internationaler<br />

Krisen eingeräumt werden;<br />

k) die Möglichkeit eines bevorzugten<br />

Zuganges zum Arbeitsmarkt für ihre<br />

im selben Haushalt lebenden Ehepartner<br />

und unterhaltsberechtigten<br />

Angehörigen im Einklang mit den<br />

österreichischen gesetzlichen Bestimmungen,<br />

unter der Voraussetzung,<br />

dass bei Aufnahme einer Erwerbstätigkeit<br />

die in diesem Abkommen<br />

angeführten Privilegien


und Immunitäten auf eine solche<br />

Tätigkeit keine Anwendung finden.<br />

Dieses Privileg wird gemäß dem<br />

Annex eingeräumt.<br />

(2) Die Angestellten des Ständigen Sekretariats<br />

sowie deren im gemeinsamen<br />

Haushalt lebende Familienmitglieder,<br />

auf die sich das Abkommen bezieht,<br />

sind von den Geldleistungen aus dem<br />

Ausgleichsfonds für Familienbeihilfen<br />

oder einer Einrichtung mit gleichartigen<br />

Funktionen ausgeschlossen. Dies<br />

gilt nicht, wenn diese Personen österreichische<br />

Staatsbürger oder durch<br />

gemeinschaftsrechtliche Bestimmungen<br />

gleichgestellte Staatsangehörige<br />

eines EU- oder EWR -Mitgliedstaates<br />

oder Staatenlose mit Wohnsitz in<br />

Österreich sind.<br />

Artikel 15<br />

Der Generalsekretär des Ständigen<br />

Sekretariats<br />

Neben den in Artikel 14 genannten Privilegien<br />

und Immunitäten genießen der Generalsekretär<br />

des Ständigen Sekretariats sowie<br />

höherrangige Mitarbeiter in Vertretung<br />

des Generalsekretärs während dessen Abwesenheit,<br />

die gleichen Privilegien und<br />

Immunitäten, Befreiungen und Möglichkeiten,<br />

wie sie auch den Leitern bzw. Mitgliedern<br />

vergleichbaren Ranges von diplomatischen<br />

Vertretungen eingeräumt werden,<br />

sofern sie nicht österreichische Staatsbürger<br />

sind oder ihren ständigen Wohnsitz in<br />

der Republik Österreich haben.<br />

Artikel 16<br />

Amtliche Besucher<br />

(1) Amtliche Besucher genießen gegenüber<br />

der Republik Österreich die folgenden<br />

Privilegien und Immunitäten:<br />

a) Befreiung von jeglicher Gerichtsbarkeit<br />

hinsichtlich aller von ihnen<br />

in Ausübung ihrer amtlichen Tätigkeit<br />

gemachten mündlichen oder<br />

schriftlichen Äußerungen und gesetzten<br />

Handlungen, wobei diese<br />

Befreiung auch dann weiterbesteht,<br />

wenn die betreffende Person nicht<br />

mehr amtlicher Besucher ist;<br />

b) Unverletzlichkeit aller amtlichen<br />

Schriftstücke, Daten und sonstiger<br />

Materialien;<br />

c) Schutz vor Beschlagnahme ihres<br />

privaten und ihres Dienstgepäcks.<br />

(2) In den Fällen, in denen der Anfall einer<br />

Steuer vom Aufenthalt abhängt, werden<br />

Zeiträume, während deren sich<br />

die in Absatz 1 genannten Personen<br />

zur Erfüllung ihrer Aufgaben in der<br />

Republik Österreich aufhalten, nicht<br />

als Aufenthaltszeiträume angesehen.<br />

Diese Personen sind insbesondere von<br />

der Steuerzahlung für ihre vom Ständigen<br />

Sekretariat bezahlten Bezüge und<br />

Spesen während eines derartigen Zeitraumes<br />

sowie von allen Fremdenverkehrsabgaben<br />

befreit.<br />

Artikel 17<br />

Sachverständige<br />

Sachverständige genießen bei der Ausübung<br />

ihrer Tätigkeit für das Ständige Sekretariat<br />

oder bei der Ausführung von<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Austria<br />

237


Aufträgen für dieses gegenüber der Republik<br />

Österreich dieselben Privilegien und<br />

Immunitäten wie die amtlichen Besucher<br />

nach Artikel 16, soweit dies für die Ausübung<br />

ihrer Tätigkeiten notwendig ist. Zusätzlich<br />

sind Sachverständige und ihre im<br />

gemeinsamen Haushalt lebenden Familienangehörigen<br />

von Einwanderungsbeschränkungen<br />

und von der Ausländerregistrierung<br />

befreit.<br />

Artikel 18<br />

Notifikation von Anstellungen,<br />

Lichtbildausweise<br />

(1) Das Ständige Sekretariat übermittelt<br />

den zuständigen österreichischen Behörden<br />

eine Liste der Angestellten des<br />

Ständigen Sekretariats und revidiert<br />

diese regelmäßig.<br />

(2) Die Republik Österreich stellt den Angestellten<br />

des Ständigen Sekretariats<br />

und ihren im gemeinsamen Haushalt<br />

lebenden Familienangehörigen sowie<br />

den weiteren Haushaltsangehörigen<br />

nach Maßgabe der österreichischen<br />

Rechtsvorschriften einen Lichtbildausweis,<br />

der mit dem Lichtbild des Inhabers<br />

versehen ist, zur Verfügung. Dieser<br />

Ausweis dient zur Legitimierung<br />

des Inhabers gegenüber den zuständigen<br />

österreichischen Behörden.<br />

Artikel 19<br />

Österreichische Staatsbürger und<br />

Personen mit ständigem Wohnsitz in<br />

der Republik Österreich<br />

Österreichische Staatsbürger und Personen,<br />

die zum Zeitpunkt ihres Dienstantritts<br />

238 Segnali alpini 1<br />

ihren ständigen Wohnsitz in Österreich<br />

haben, genießen nur die in Artikel 12, Artikel<br />

14 Absatz 1 lit. a), b), c) mit den darin<br />

vorgesehenen Einschränkungen, und d)<br />

und Artikel 16 Absatz 1 lit. a), b) und c)<br />

angeführten Privilegien und Immunitäten.<br />

Artikel 20<br />

Zweck der Privilegien und Immunitäten<br />

(1) Die in diesem Abkommen gewährten<br />

Privilegien und Immunitäten dienen<br />

nicht dazu, den Angestellten oder amtlichen<br />

Besuchern des Ständigen Sekretariats<br />

persönliche Vorteile zu verschaffen.<br />

Sie werden lediglich gewährt,<br />

um damit dem Ständigen Sekretariat<br />

zu allen Zeiten die ungestörte Ausübung<br />

seiner amtlichen Tätigkeiten zu<br />

ermöglichen und um sicherzustellen,<br />

dass die Personen, denen sie eingeräumt<br />

werden, vollkommen unabhängig<br />

sind.<br />

(2) Das Ständige Sekretariat verpflichtet<br />

sich, auf die Immunität zu verzichten,<br />

wenn es der Auffassung ist, dass diese<br />

Immunität den normalen Gang der<br />

Rechtspflege behindern würde und<br />

dass ein solcher Verzicht die Interessen<br />

des Ständigen Sekretariats nicht<br />

beeinträchtigt.<br />

Artikel 21<br />

Streitbeilegung<br />

Alle Meinungsverschiedenheiten zwischen<br />

der Republik Österreich und dem Ständigen<br />

Sekretariat über die Auslegung oder<br />

Anwendung dieses Abkommens oder über


irgendeine andere Frage hinsichtlich des<br />

Amtssitzes oder des Verhältnisses zwischen<br />

dem Ständigen Sekretariat und der<br />

Republik Österreich, welche nicht im Verhandlungswege<br />

oder nach einem anderen<br />

einvernehmlich festgelegten Verfahren beigelegt<br />

werden, sind zur endgültigen Entscheidung<br />

einem aus drei Schiedsrichtern<br />

zusammengesetzten Schiedsgericht zu<br />

unterbreiten; von diesen ist einer vom<br />

Ständigen Sekretariat, einer vom Bundesminister<br />

für auswärtige Angelegenheiten<br />

der Republik Österreich und ein dritter, der<br />

als Vorsitzender des Schiedsgerichtes fungiert,<br />

von den beiden ersten Schiedsrichtern<br />

auszuwählen. Können die beiden ersten<br />

Schiedsrichter innerhalb von sechs<br />

Monaten nach ihrer Ernennung keine Einigung<br />

hinsichtlich des dritten Schiedsrichters<br />

erzielen, so wird dieser auf Ersuchen<br />

der Republik Österreich oder des Ständigen<br />

Sekretariats vom Präsidenten des Internationalen<br />

Gerichtshofes ausgewählt.<br />

Artikel 22<br />

Meistbegünstigung<br />

Sofern und insoweit die Regierung mit einer<br />

vergleichbaren zwischenstaatlichen<br />

Organisation ein Abkommen trifft, das Bestimmungen<br />

oder Bedingungen enthält,<br />

die für die betreffende Organisation günsti-<br />

ger sind als die entsprechenden Bestimmungen<br />

oder Bedingungen dieses Abkommens,<br />

dehnt die Regierung mittels eines<br />

Zusatzabkommens diese günstigeren<br />

Bestimmungen oder Bedingungen auch<br />

auf das Ständige Sekretariat aus.<br />

Artikel 23<br />

Inkrafttreten und Dauer des<br />

Abkommens<br />

(1) Dieses Abkommen wird auf unbestimmte<br />

Zeit geschlossen und tritt am<br />

ersten Tag des dritten Monats nachdem<br />

die Republik Österreich und das<br />

Ständige Sekretariat einander den Abschluss<br />

der für das In-Kraft-Treten erforderlichen<br />

Verfahren mitgeteilt haben,<br />

in Kraft. Die Artikel 10, 12 Absatz<br />

1, 14, 16, 17, 19 und 20 dieses Abkommens<br />

treten nach Ablauf der im<br />

ersten Satz genannten Frist mit 1. Jänner<br />

2003 rückwirkend in Kraft.<br />

(2) Dieses Abkommen tritt bei Beendigung<br />

der Alpenkonvention außer Kraft.<br />

(3) Dieses Abkommen kann von jeder der<br />

beiden Parteien unter Einhaltung einer<br />

sechsmonatigen Frist schriftlich gekündigt<br />

werden.<br />

Geschehen in Innsbruck am 24.6.2003, in<br />

zwei Fassungen in deutscher Sprache.<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Austria<br />

239


AnnEX<br />

Zugang zum Arbeitsmarkt<br />

1. Die Ehegatten der Angestellten des<br />

Ständigen Sekretariats und deren Kinder<br />

bis zu einem Alter von 21 Jahren<br />

haben unter der Voraussetzung, dass<br />

sie mit dem Ziel der Familienzusammenführung<br />

nach Österreich kamen<br />

und mit dem Hauptberechtigten des<br />

gemäß Art. 18 ausgestellten Lichtbildausweises<br />

einen gemeinsamen Haushalt<br />

bilden, bevorzugten Zugang zum<br />

Arbeitsmarkt. Die Definition „Angestellte<br />

des Ständigen Sekretariats“ gemäß<br />

Art. 1 lit. e trägt der spezifischen<br />

Struktur des Ständigen Sekretariats<br />

Rechnung. Diese Familienmitglieder<br />

werden in Folge als Begünstigte bezeichnet.<br />

2. Die nach Punkt 1 Begünstigten erhalten<br />

auf Antrag vom Bundesministerium<br />

für auswärtige Angelegenheiten<br />

eine Bescheinigung, aus der hervorgeht,<br />

dass sie dem nach dem Abkommen<br />

bevorzugt zu behandelnden Personenkreis<br />

angehören. Die Ausstellung<br />

der Bescheinigung ist an kein konkretes<br />

Arbeitsplatzangebot gebunden.<br />

Die Bescheinigung gilt für das gesamte<br />

österreichische Bundesgebiet und<br />

verliert ihre Gültigkeit, wenn der Lichtbildausweis<br />

seine Gültigkeit verliert.<br />

3. Einem Arbeitgeber, der den Inhaber<br />

einer Bescheinigung zu beschäftigen<br />

beabsichtigt, wird auf Antrag eine Beschäftigungsbewilligung<br />

erteilt, sofern<br />

die Beschäftigung nicht in einem Arbeitsmarktsektor<br />

oder in einer Region<br />

aufgenommen werden soll, wo laut<br />

Arbeitsmarktservice gravierende Ar-<br />

240 Segnali alpini 1<br />

beitsmarktprobleme bestehen. Die Beschäftigungsbewilligung<br />

kann auch<br />

nach Überschreitung der gesetzlich<br />

festgelegten Bundeshöchstzahl für die<br />

Beschäftigung von ausländischen Arbeitskräften<br />

erteilt werden.<br />

4. Die Ausstellung der Beschäftigungsbewilligung<br />

erfolgt durch die regionale<br />

Geschäftsstelle des Arbeitsmarktservice,<br />

in deren Sprengel der in Aussicht<br />

genommene Beschäftigungsort liegt,<br />

bei wechselndem Beschäftigungsort<br />

von der regionalen Geschäftsstelle des<br />

Arbeitsmarktservice, in dem der Arbeitgeber<br />

seinen Betriebssitz hat.<br />

5. Kinder, die vor Vollendung des 21. Lebensjahres<br />

zum Zweck der Familienzusammenführung<br />

nach Österreich<br />

eingereist sind und erst nach Vollendung<br />

des 21. Lebensjahres eine Beschäftigung<br />

aufnehmen wollen, gelten<br />

dann als Begünstigte, wenn ihnen vor<br />

Vollendung des 21. Lebensjahres bis<br />

zur tatsächlichen Aufnahme der Beschäftigung<br />

vom Hauptberechtigten<br />

des Lichtbildausweises Unterhalt gewährt<br />

wurde. Alle anderen abhängigen<br />

Verwandten unterliegen den gewöhnlichen<br />

Regelungen betreffend die Zulassung<br />

zur unselbständigen Beschäftigung<br />

von Ausländern in Österreich.<br />

6. Soweit eine selbständige Erwerbstätigkeit<br />

ausgeübt werden soll, finden<br />

die obigen Regelungen über die Erteilung<br />

einer Beschäftigungsbewilligung<br />

keine Anwendung. In diesem Fall haben<br />

die Begünstigten die für die Ausübung<br />

einer selbständigen Erwerbstätigkeit<br />

die gesetzlich erforderlichen<br />

Befähigungen und Voraussetzungen<br />

zu erbringen.


Accordo fra il Governo della Repubblica Italiana<br />

e il Segretariato permanente della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

relativo alla Sede operativa distaccata di bolzano<br />

Da eine Außenstelle des Ständigen Sekretariates in Bozen eingerichtet wurde, kam es zum<br />

Abschluss eines Amtssitzabkommens zwischen der Republik Italien und dem<br />

Ständigen Sekretariat.<br />

En raison du fait qu’un bureau du Secrétariat permanent a été installé à Bolzano, un accord<br />

de siège entre la République italienne et le<br />

Secrétariat permanent a été signé.<br />

Siccome una sede distaccata del Segretariato permanente è stata istituita a Bolzano, un<br />

accordo fra il Governo della Repubblica Italiana e il Segretariato Permanente relativo alla<br />

sede è stato firmato.<br />

Ker ima Stalni sekretariat oddeljeni sedež v Bolzanu, je prišlo do sklepanja<br />

pogodbe o sedežu med Republiko Italijo in Stalnim sekretariatom.<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Italia<br />

241


Premesso Visto<br />

Che tra gli Stati dell’Arco alpino è stata<br />

firmata a Salisburgo il 7 novembre 1991 la<br />

<strong>Convenzione</strong> per la protezione <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

con allegati e processo verbale di modifica<br />

del 6 aprile 1993;<br />

Che in data 30 ottobre 2000 la VI Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ha deliberato l’avvio <strong>delle</strong><br />

procedure per l’istituzione del Segretariato<br />

Permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> e<br />

per la selezione <strong>delle</strong> città candidate ad<br />

ospitare la sede di detto Segretariato;<br />

Che a seguito del Bando nazionale emanato<br />

con Decreto del Ministro dell’Ambiente<br />

e della Tutela del Territorio del 19 Dicembre<br />

2001, l’Italia ha individuato la città<br />

di Bolzano quale miglior sede nazionale da<br />

candidare ad ospitare il Segretariato Permanente<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

Che in data 19 novembre 2002 la VII Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ha deliberato l’istituzione<br />

della sede del Segretariato Permanente<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> a Innsbruck<br />

con sede operativa distaccata a Bolzano;<br />

che in base alla Decisione della VII Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> la sede di Bolzano svolgerà<br />

funzioni tecnico-operative, ed in particolare<br />

quelle riguardanti:<br />

- Il Sistema di Osservazione ed Informazione<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> (SOIA);<br />

- Il Coordinamento <strong>delle</strong> attività di ricerca<br />

alpina<br />

- La traduzione e l’interpretazione;<br />

che in base alla citata Decisione, le attività<br />

della Sede di Bolzano saranno parzialmente<br />

garantite da finanziamenti del Governo<br />

italiano e dal supporto dell’Accademia<br />

Europea di Bolzano (EURAC);<br />

242 Segnali alpini 1<br />

La <strong>Convenzione</strong> tra il Ministero italiano<br />

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e<br />

l’EURAC, finalizzata ad assicurare alla<br />

sede di Bolzano del Segretariato Permanente<br />

un adeguato supporto in termini di<br />

personale e di strumenti di lavoro, del 9<br />

gennaio 2002, e allegati;<br />

La <strong>Convenzione</strong> fra la Provincia autonoma<br />

di Bolzano, il Comune di Bolzano, l’Accademia<br />

Europea di Bolzano, e il Segretariato<br />

Permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, relativo alle condizioni per la messa a<br />

disposizione di locali, strumenti e servizi,<br />

per la Sede operativa distaccata di Bolzano<br />

del Segretariato Permanente, del 13<br />

settembre 2003, e allegati.<br />

Il Governo della Repubblica Italiana e il<br />

Segretariato Permanente della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, manifestando la disponibilità<br />

a concludere un accordo per definire i privilegi<br />

e le immunità della sede operativa<br />

distaccata di Bolzano del Segretariato<br />

Permanente della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>,<br />

convengono quanto segue:<br />

Articolo I<br />

Definizioni<br />

Ai fini del presente Accordo:<br />

(a) per «<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>» si intende<br />

la <strong>Convenzione</strong> per la protezione <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, con allegati e processo verbale di<br />

modifica del 6 aprile 1993, firmata a<br />

Salisburgo il 7 novembre 1991.


(b) per «decisione della VII Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>» si intende la decisione con<br />

la quale il 19 novembre 2002 a Merano<br />

(Bolzano, Italia), la Conferenza dei Ministri<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> ha<br />

istituito il proprio Segretariato Permanente<br />

con sede ad Innsbruck (Austria)<br />

e Sede operativa distaccata a Bolzano<br />

(Italia);<br />

(c) per «Segretariato» si intende il Segretariato<br />

Permanente istituito con decisione<br />

della VII Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

(d) per «Segretario Generale» si intende il<br />

Segretario Generale e il Segretario<br />

Generale ad interim, nominato a capo<br />

del Segretariato in base alla decisione<br />

della VII Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

(e) per «Governo» si intende il Governo<br />

della Repubblica Italiana;<br />

(f) per «Enti competenti di Bolzano» si<br />

intendono la Provincia Autonoma, il<br />

Comune e l’Accademia Europea di<br />

Bolzano che hanno stipulato con il<br />

Segretariato Permanente della convenzione<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, una <strong>Convenzione</strong><br />

relativa alle condizioni per la messa a<br />

disposizione di locali, strumenti e servizi,<br />

per la sede operativa distaccata di<br />

Bolzano del Segretariato Permanente,<br />

del 13 settembre 2003, e allegati;<br />

(g) per «Sede di Bolzano» si intende la<br />

sede operativa distaccata del Segretariato<br />

istituito dalla VII Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, come individuata nella <strong>Convenzione</strong><br />

tra gli Enti competenti di Bolzano<br />

e il Segretariato Permanente della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, ed ogni altro<br />

luogo in Italia dove avrà occasione di<br />

operare il personale e gli esperti del<br />

Segretariato;<br />

(h) per «Membri del Personale» si intendono<br />

i membri del personale del Segreta-<br />

riato, così come individuati dalla decisione<br />

della VII Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

(i) per «Stato» si intende una Parte contraente<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

(j) per «Rappresentanti degli Stati» si intendono<br />

i capi <strong>delle</strong> delegazioni degli<br />

Stati, i loro supplenti e altri membri che<br />

partecipano alle riunioni degli organi<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>;<br />

(k) per «Esperto» si intende una persona<br />

che non faccia parte del personale,<br />

nominata dal Segretario Generale al<br />

fine di espletare un compito specifico<br />

a nome o per conto del Segretariato.<br />

Articolo II<br />

Sede operativa di Bolzano del<br />

Segretariato Permanente della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Conformemente alla Decisione della VII<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> il Segretariato avrà la<br />

propria Sede operativa in Bolzano, e dispone<br />

di locali strumenti e servizi secondo<br />

quanto stabilito nella <strong>Convenzione</strong> tra gli<br />

Enti competenti di Bolzano e il Segretariato<br />

stesso, del 13 settembre 2003, e allegati.<br />

Articolo III<br />

Privilegi ed immunità della Sede<br />

di Bolzano<br />

Immunità dalla giurisdizione e dalla esecuzione<br />

(a) La Sede di Bolzano sarà inviolabile.<br />

(b) Nessun agente o funzionario della Repubblica<br />

Italiana o chiunque eserciti<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Italia<br />

243


una pubblica funzione sul territorio<br />

della Repubblica Italiana potrà accedere<br />

alla Sede di Bolzano per esercitarvi<br />

le proprie funzioni senza il consenso<br />

del Segretario Generale o di un<br />

suo delegato. In caso di calamità naturali,<br />

di incendio o di altro evento che<br />

esiga immediatamente misure di protezione<br />

per la sicurezza e la salute<br />

pubblica, ovvero qualora sia necessario<br />

perseguire fatti criminosi, ad eccezione<br />

di quelli compiuti nell'esercizio<br />

dell'attività ufficiale del Segretariato, il<br />

consenso di accesso alla sede di Bolzano<br />

sarà considerato presunto.<br />

(c) Il Segretario Generale impedirà che la<br />

Sede di Bolzano divenga rifugio per<br />

coloro che cercano di sfuggire ad una<br />

misura restrittiva della libertà personale<br />

disposta in esecuzione di una legge<br />

della Repubblica Italiana o che sono<br />

ricercati per essere estradati in un altro<br />

paese.<br />

(d) I beni di proprietà del Segretariato ed i<br />

suoi archivi, ovunque situati e da<br />

chiunque posseduti, saranno esenti da<br />

sequestro o pignoramento, requisizione,<br />

confisca, esproprio e da qualsiasi<br />

altra misura esecutiva o amministrativa,<br />

sempreché i beni e gli archivi siano<br />

direttamente destinati al perseguimento<br />

dei fini istituzionali del Segretariato.<br />

(e) Il Segretariato non godrà dell'immunità<br />

dalla giurisdizione e dalla esecuzione<br />

se ha espressamente rinunciato all'immunità<br />

nei seguenti casi particolari:<br />

(i) in relazione ad una azione civile da<br />

parte di un terzo per danni derivanti<br />

da un incidente causato da<br />

un veicolo che appartiene al, o è<br />

utilizzato per conto del, Segretariato<br />

ovvero in relazione ad una<br />

244 Segnali alpini 1<br />

violazione del codice stradale in<br />

cui sia coinvolto detto veicolo;<br />

(ii) in relazione a contratti, diversi da<br />

quelli conclusi in conformità al regolamento<br />

sul personale, senza la<br />

clausola arbitrale di cui all'Articolo<br />

XIII;<br />

(iii) in relazione all'esecuzione di un<br />

lodo arbitrale reso ai sensi dell'articolo<br />

XIII del presente Accordo;<br />

(iv) in relazione ad una domanda riconvenzionale<br />

direttamente connessa<br />

a procedimenti legali intentati<br />

dal Segretariato.<br />

Articolo IV<br />

Status giuridico<br />

Il Segretariato godrà della personalità giuridica,<br />

in particolare, ha la capacità di:<br />

a) stipulare contratti;<br />

b) acquistare beni mobili ed immobili e di<br />

disporne;<br />

c) di stare in giudizio.<br />

Nell'ambito della Sede di Bolzano, il Segretariato<br />

potrà effettuare tutte le attività<br />

atte a promuovere le sue funzioni quali<br />

definite dalle Decisioni della Conferenza<br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>. In particolare, potrà convocare<br />

riunioni nella sede di Bolzano, o in altro<br />

luogo sito in Italia, di concerto con le autorità<br />

italiane competenti.


Articolo V<br />

Responsabilità<br />

(a) Responsabilità internazionale<br />

In ragione <strong>delle</strong> attività del Segretariato,<br />

svolte su territorio italiano, il Governo non<br />

dovrà incorrere in alcun tipo di responsabilità<br />

internazionale per atti o omissioni del<br />

Segretariato o dei suoi rappresentanti che<br />

agiscano o omettano di agire nei limiti<br />

<strong>delle</strong> loro funzioni. Qualora una richiesta<br />

venga tuttavia avanzata nei confronti del<br />

Governo, esso avrà diritto di fare ricorso<br />

contro il Segretariato.<br />

(b) Assicurazione per responsabilità<br />

Il Segretariato dovrà disporre di una<br />

assicurazione sufficiente a coprire le proprie<br />

responsabilità ai sensi del presente<br />

Accordo.<br />

Articolo VI<br />

Agevolazioni finanziarie<br />

1. Libertà dalle restrizioni valutarie<br />

Il Segretariato potrà ricevere e detenere<br />

qualsiasi tipo di fondi, valuta o contanti;<br />

potrà disporre liberamente di essi per<br />

qualsiasi fine di cui alle Decisioni della<br />

Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, e detenere conti in<br />

qualsiasi valuta nella misura necessaria a<br />

far fronte ai suoi scopi istituzionali.<br />

2. Disposizioni doganali e imposizione<br />

fiscale<br />

(a) Merci e materiali di qualsiasi tipo importati<br />

o esportati dal Segretariato e<br />

necessari per la creazione e la gestione<br />

della Sede di Bolzano, e per l'esercizio<br />

<strong>delle</strong> attività ufficiali dello stesso,<br />

saranno esenti da tutti i dazi doganali<br />

e le imposte sull'importazione o<br />

sull'esportazione, ad eccezione di<br />

quegli oneri che altro non sono che<br />

corrispettivi per servizi resi.<br />

(b) Le merci importate esenti da dazi ed<br />

imposte ai sensi del presente Accordo<br />

non saranno vendute o cedute ad un<br />

terzo salvo che le autorità italiane abbiano<br />

fornito il loro previo accordo ed i<br />

dazi, le imposte ed i contributi applicabili<br />

siano stati corrisposti. Ove detti<br />

dazi, imposte e contributi siano calcolati<br />

sulla base del valore <strong>delle</strong> merci, si<br />

applicheranno il valore, al momento<br />

della cessione, ed i tassi in vigore a<br />

quel momento.<br />

3. Esenzione dalle imposte<br />

(a) Il Segretariato, le sue proprietà ed i<br />

suoi beni, nei limiti <strong>delle</strong> sue attività<br />

ufficiali, saranno esenti da tutte le imposte<br />

dirette ed i dazi imposti da Stato,<br />

Regioni, Province e Comuni.<br />

(b) Il Segretariato godrà della non imponibilità<br />

sul valore aggiunto per acquisti<br />

rilevanti di beni e servizi connessi alla<br />

attività istituzionale ed all'esercizio<br />

<strong>delle</strong> sue funzioni. Per acquisti rilevanti<br />

si intendono gli acquisti di beni e<br />

servizi di importo superiore al limite<br />

stabilito dalla legislazione nazionale<br />

per le organizzazioni internazionali in<br />

Italia.<br />

(c) Le esenzioni non saranno accordate in<br />

relazione a dazi ed imposte che sono<br />

in realtà soltanto oneri per i servizi<br />

pubblici resi al Segretariato.<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Italia<br />

245


Articolo VII<br />

Notifica <strong>delle</strong> nomine<br />

Il Segretariato informerà il Governo qualora<br />

un membro del personale assuma o rinunci<br />

ai suoi compiti presso la sede di<br />

Bolzano. Inoltre, il Segretariato invierà di<br />

volta in volta al Governo una lista di tutto il<br />

personale ad esso assegnato in Italia indicando<br />

in ciascun caso se la persona è un<br />

cittadino italiano o residente permanente<br />

in Italia.<br />

Prima di impiegare una persona che si<br />

trova al momento in territorio italiano, il<br />

Segretariato dovrà fare in modo di accertarsi<br />

che detta persona non sia presente in<br />

Italia in violazione <strong>delle</strong> relative leggi in<br />

materia di immigrazione o non sia soggetta<br />

ad alcuna proibizione ad assumere un<br />

impiego in Italia. Qualora il Governo determini<br />

che una qualsiasi unità di personale si<br />

trovasse al momento dell'impiego in violazione<br />

<strong>delle</strong> leggi in materia di immigrazione<br />

o soggetta a detta proibizione, il Segretariato<br />

ed il Governo dovranno consultarsi al<br />

fine di concordare su un rimedio appropriato,<br />

ivi compreso, se necessario, la<br />

cessazione di detto impiego.<br />

Articolo VIII<br />

Membri del Personale<br />

(a) I membri del personale del Segretariato<br />

nonché gli Esperti di cui all'articolo<br />

I, lettera (k), godranno nel territorio<br />

italiano dal momento del loro reclutamento:<br />

(i) di immunità dalla giurisdizione per<br />

le parole dette o scritte e per tutti<br />

246 Segnali alpini 1<br />

gli atti compiuti nell'esercizio <strong>delle</strong><br />

loro funzioni ufficiali. Questa esenzione<br />

non si applica alle controversie<br />

di lavoro che potranno sorgere<br />

tra il Segretariato ed i membri del<br />

personale:<br />

(b) I membri del personale e gli Esperti,<br />

che non sono cittadini italiani o non<br />

sono residenti permanenti in Italia,<br />

godranno, dal momento del loro reclutamento,<br />

dei seguenti privilegi ed immunità:<br />

(i) esenzione per se stessi, per i loro<br />

coniugi e relativi familiari a carico,<br />

dalle restrizioni in materia di immigrazione<br />

e dalle formalità di registrazione<br />

degli stranieri. Su richiesta<br />

del Segretariato, ai coniugi ed<br />

ai relativi familiari a carico del personale,<br />

che sono residenti in Italia,<br />

sarà accordata la possibilità di<br />

assumere un impiego in Italia;<br />

(ii) immunità dall'arresto dal fermo e<br />

dalla custodia cautelare, eccetto<br />

che in caso di flagranza o di reato<br />

commesso nella Repubblica Italiana<br />

che comporti secondo la legge<br />

italiana una pena detentiva non<br />

inferiore nel massimo a tre anni;<br />

(iii) stessi privilegi in materia di facilitazioni<br />

di cambio accordati agli<br />

agenti diplomatici in conformità<br />

alla <strong>Convenzione</strong> di Vienna sulle<br />

Relazioni Diplomatiche;<br />

(iv) stesse facilitazioni in materia di<br />

rimpatrio concesse agli agenti diplomatici<br />

in periodi di crisi internazionali,<br />

così come i loro coniugi e<br />

relativi familiari a carico;<br />

(v) diritto di importare in esenzione<br />

fiscale, franco dogana e senza altre<br />

imposizioni, restrizioni o limita-


zioni alle importazioni del loro mobilio<br />

e di altri effetti, ivi compresa<br />

una automobile entro sei mesi<br />

dalla loro prima assunzione in Italia,<br />

in uno o più invii. Pertanto saranno<br />

autorizzati ad importare in<br />

esenzione fiscale i pezzi di ricambio<br />

che si renderanno necessari<br />

per questi articoli;<br />

(vi) esenzione dalle imposte dirette sui<br />

salari ed emolumenti corrisposti<br />

dal Segretariato.<br />

(vii) L'immunità dalla giurisdizione non<br />

si applica in caso di azione civile<br />

intentata da un terzo per i danni<br />

risultanti da incidente causato da<br />

un automezzo, natante o aereo<br />

appartenente al Segretariato o circolante<br />

per suo conto, né in caso<br />

di infrazione alla regolamentazione<br />

della circolazione automobilistica,<br />

nautica ed aerea. Il Segretariato,<br />

comunque, si impegna a stipulare<br />

un'assicurazione a copertura di<br />

ogni responsabilità civile verso terzi<br />

allo scopo di garantire il risarcimento<br />

dei danni eventualmente<br />

causati nello svolgimento <strong>delle</strong><br />

proprie funzioni.<br />

(c) Le esenzioni ai sensi del presente Accordo<br />

non si applicheranno agli oneri<br />

ed ai dazi che altro non sono se non<br />

corrispettivi per servizi resi.<br />

(d) Gli Esperti, i Rappresentanti degli Stati<br />

membri, nonché, i dipendenti del Segretariato<br />

impiegati presso la sede di<br />

Innsbruck, in missione sul territorio<br />

italiano per il Segretariato, godranno<br />

dei privilegi e <strong>delle</strong> immunità di cui ai<br />

precedenti commi (a) (i), (b) (i) (ii) e (iii).<br />

(e) I privilegi e le immunità previsti nel<br />

presente Accordo non si applicheran-<br />

no al personale localmente reclutato<br />

per servizi interni del Segretariato.<br />

(f) Ogni anno il Segretariato comunicherà<br />

al Governo la lista dei membri del personale<br />

e degli esperti ai quali si applicheranno<br />

le disposizioni del presente<br />

Accordo.<br />

Articolo IX<br />

Segretario Generale.<br />

(a) Il Segretario Generale godrà, nel territorio<br />

della Repubblica Italiana, dal momento<br />

della sua nomina, della immunità<br />

dalla giurisdizione per le parole<br />

dette o scritte e per tutti gli atti compiuti<br />

nell'esercizio <strong>delle</strong> sue funzioni<br />

ufficiali, salvo che vi abbia rinunciato<br />

espressamente.<br />

(b) Il Segretario Generale che non sia cittadino<br />

italiano o che non risieda permanentemente<br />

in Italia da data anteriore<br />

alla sua nomina godrà, oltre della<br />

immunità prevista alla lettera (a), <strong>delle</strong><br />

seguenti immunità e privilegi:<br />

(i) immunità dall'arresto, dal fermo e<br />

dalla custodia cautelare;<br />

(ii) immunità dall'ispezione e dal sequestro<br />

dei suoi bagagli personali<br />

ed ufficiali, fatto salvo il controllo<br />

per motivi di sicurezza;<br />

(iii) inviolabilità dei documenti ufficiali<br />

in suo possesso;<br />

(iv) esenzione, per lui e per i familiari<br />

conviventi a carico, dalle misure<br />

restrittive relative all'immigrazione;<br />

(v) gli stessi privilegi fiscali accordati ai<br />

membri del personale <strong>delle</strong> missioni<br />

diplomatiche di rango equivalente.<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Italia<br />

247


(c) Il Segretario Generale, che sia cittadino<br />

italiano o risieda permanentemente<br />

in Italia da una data anteriore a quella<br />

della sua nomina, godrà, nel territorio<br />

della Repubblica, oltre che della immunità<br />

prevista alla lettera (a) dei seguenti<br />

privilegi ed immunità:<br />

(i) immunità dall'arresto dal fermo e<br />

dalla custodia cautelare, eccetto<br />

che in caso di flagranza o di reato<br />

commesso nella Repubblica Italiana<br />

che comporti secondo la legge<br />

italiana una pena detentiva non inferiore<br />

nel massimo a tre anni;<br />

(ii) immunità, dall'ispezione e dal sequestro<br />

dei suoi bagagli ufficiali,<br />

fatto salvo il controllo per motivi di<br />

sicurezza;<br />

(iii) inviolabilità dei documenti ufficiali<br />

in suo possesso;<br />

(iv) le stesse facilitazioni, nei riguardi di<br />

restrizioni valutarie o di cambio,<br />

accordate ai rappresentanti dei governi<br />

esteri in missione in Italia limitatamente,<br />

però, alle esigenze necessarie<br />

allo svolgimento <strong>delle</strong> funzioni<br />

ufficiali, con esclusione di<br />

qualsiasi altro privilegio fiscale e<br />

valutario accordato ai membri <strong>delle</strong><br />

missioni diplomatiche.<br />

(d) L'immunità dalla giurisdizione non si<br />

applicherà in caso di azione civile intentata<br />

da un terzo per i danni risultanti<br />

da incidente causato da un automezzo,<br />

natante o aereo appartenente al<br />

Segretariato o circolante per suo conto,<br />

né in caso di infrazione alle norme<br />

sulla circolazione automobilistica, nautica<br />

ed aerea. Il Segretariato, comunque,<br />

si impegna a stipulare un'assicu-<br />

248 Segnali alpini 1<br />

razione a copertura di ogni responsabilità<br />

civile verso terzi, allo scopo di<br />

garantire il risarcimento dei danni<br />

eventualmente causati nello svolgimento<br />

<strong>delle</strong> proprie funzioni.<br />

(e) I privilegi e le immunità di cui sopra<br />

saranno accordate al membro del personale<br />

che sostituirà il Segretario Generale<br />

in sua assenza.<br />

Articolo X<br />

Oggetto dei privilegi e <strong>delle</strong> immunità.<br />

L'oggetto dei privilegi e <strong>delle</strong> immunità,<br />

concessi in base al presente Accordo ai<br />

Membri del personale ed agli Esperti del<br />

Segretariato, sarà esclusivamente quello<br />

di garantire al meglio la gestione del Segretariato<br />

e l'indipendenza <strong>delle</strong> persone a<br />

cui sono concessi.<br />

Fatti salvi i privilegi e le immunità concesse<br />

in base al presente Accordo, tutti coloro<br />

che godranno di detti privilegi ed immunità<br />

avranno l'obbligo di conformarsi alla legislazione<br />

ed ai regolamenti in vigore nel<br />

territorio della Repubblica italiana e non<br />

interferiranno negli affari interni dello Stato.<br />

Il Segretariato avrà il diritto ed il dovere di<br />

rinunciare alle immunità quando dovesse<br />

ritenere che esse ostacolino la giustizia e<br />

sia possibile farne a meno senza arrecare<br />

pregiudizio agli interessi del Segretariato.<br />

Il Segretariato coopererà in qualsiasi momento<br />

con le autorità competenti al fine di<br />

impedire qualsiasi abuso dei privilegi, immunità<br />

e facilitazioni di cui al presente<br />

Accordo.


Articolo XI<br />

Comunicazioni<br />

(a) Tutte le comunicazioni dirette al Segretariato,<br />

o ai Membri del personale e<br />

agli Esperti del Segretariato nella Sede<br />

di Bolzano, e tutte le comunicazioni<br />

ufficiali esterne del Segretariato, in<br />

qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo<br />

trasmesse, non saranno soggette alla<br />

censura o a qualsiasi altra forma di<br />

intercettazione o interferenza.<br />

(b) Il Segretariato avrà diritto di utilizzare<br />

codici ed inviare e ricevere comunicazioni<br />

ufficiali per corriere o in bollette<br />

sigillate, in quanto sono estesi ad essi<br />

gli stessi privilegi ed immunità accordati<br />

al corriere ed alle bollette diplomatiche.<br />

Articolo XII<br />

Sicurezza sociale<br />

Nella misura in cui il Segretariato gestisca<br />

un sistema di sicurezza sociale, o nel caso<br />

in cui un Membro del personale, o un<br />

esperto, decida di avvalersi di altro sistema<br />

di sicurezza sociale, il Segretariato, il<br />

suo Segretario Generale ed i Membri del<br />

personale, e gli esperti, saranno esentati<br />

da tutti i contributi obbligatori dovuti alle<br />

autorità italiane per la sicurezza sociale.<br />

Un accordo ad hoc sarà concluso tra il<br />

Governo ed il Segretariato al fine di formalizzare<br />

tale esenzione.<br />

Articolo XIII<br />

Contratti<br />

Il Segretariato stabilirà procedure idonee<br />

per la soluzione <strong>delle</strong> controversie con il<br />

suo personale.<br />

Nei contratti con gli altri soggetti, siano<br />

essi persone fisiche o giuridiche, il Segretariato<br />

inserirà clausole relative alla soluzione<br />

<strong>delle</strong> controversie mediante arbitrato,<br />

mediante procedure che si conformino<br />

ai criteri giuridici generalmente accettati a<br />

tutela dell’imparzialità dell’organo giudicante<br />

e di altri aspetti, come la salvaguardia<br />

del contraddittorio.<br />

Il Segretariato dovrà avere una adeguata<br />

copertura assicurativa o adottare altre misure<br />

analoghe, al fine di consentire al Segretariato<br />

stesso di far fronte a richieste di<br />

risarcimento di natura extracontrattuale.<br />

Articolo XIV<br />

Composizione <strong>delle</strong> controversie<br />

Qualsiasi controversia che dovesse insorgere<br />

in merito all'interpretazione o applicazione<br />

del presente Accordo, che non sia<br />

stata composta tramite negoziato o con<br />

altra modalità convenuta, sarà, su richiesta<br />

di una <strong>delle</strong> due Parti sottoposta ad un<br />

tribunale arbitrale. Il Segretariato ed il Governo<br />

designeranno ciascuno un arbitro ed<br />

i due arbitri cosi designati eleggeranno un<br />

terzo arbitro che fungerà da presidente del<br />

tribunale.<br />

Segnali alpini 1<br />

Accordo di Sede – Italia<br />

249


Qualora entro trenta giorni dalla richiesta<br />

di arbitrato, una <strong>delle</strong> due Parti non abbia<br />

designato un arbitro, una <strong>delle</strong> due Parti<br />

può chiedere al Presidente della Corte Internazionale<br />

di Giustizia di nominare un<br />

arbitro. La stessa procedura sarà applicata<br />

se, entro trenta giorni dalla designazione o<br />

dalla nomina del seconda arbitro, il terzo<br />

non sia stato ancora eletto. La maggioranza<br />

dei membri del tribunale arbitrale costituirà<br />

il quorum e le decisioni saranno prese<br />

a maggioranza dei voti. La procedura arbitrale<br />

sarà stabilita dal tribunale le cui decisioni,<br />

ivi comprese quelle concernenti la<br />

sua costituzione, procedura, giurisdizione<br />

e la ripartizione <strong>delle</strong> spese di arbitrato fa<br />

le Parti, saranno vincolanti per tutte le Parti<br />

alla controversia. La remunerazione degli<br />

arbitri sarà determinata sulla stessa base<br />

di quella dei giudici ad hoc della Corte Internazionale<br />

di Giustizia ai sensi dell'Articolo<br />

32 (4) del proprio Statuto.<br />

Articolo XV<br />

Accordi supplementari<br />

Il Governo ed il Segretariato potranno stipulare<br />

quegli accordi supplementari che si<br />

renderanno necessari.<br />

250 Segnali alpini 1<br />

Articolo XVI<br />

Entrata in vigore<br />

Il presente Accordo entrerà in vigore alla<br />

data della seconda <strong>delle</strong> due notifiche con<br />

cui le Parti Contraenti si saranno comunicate<br />

l'avvenuto espletamento <strong>delle</strong> formalità<br />

richieste dai rispettivi ordinamenti interni.<br />

Articolo XVII<br />

Revisione e cessazione<br />

(a) I negoziati per la revisione o cessazione<br />

del presente Accordo avranno luogo<br />

su richiesta di una <strong>delle</strong> due Parti<br />

contraenti.<br />

(b) Qualora questi negoziati non abbiano<br />

portato, dopo un anno, ad una intesa,<br />

il presente Accordo potrà essere denunciato<br />

da una <strong>delle</strong> due Parti contraenti<br />

con un anno di preavviso.<br />

Articolo XVIII<br />

Durata dell'Accordo<br />

Fatte salve le disposizioni del comma (b)<br />

dell'Articolo XVII, il presente Accordo resterà<br />

in vigore fino a che il Segretariato<br />

evrà la Sede di Bolzano.<br />

Fatto a Bolzano, il 13 settembre 2003,<br />

in due originali in lingua italiana.


Partenariati montani internazionali<br />

I Ministri degli Stati parte della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, nel corso della -VII Conferenza <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> di Merano nel 2002, si sono espressi a favore dell’apporto <strong>delle</strong> esperienze del processo<br />

alpino nel “Partenariato internazionale per lo sviluppo sostenibile nelle regioni montane”<br />

(Mountain Partnership), concordato al vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile di Johannesburg<br />

e sviluppato al "Global Mountain Summit" di Bishkek/Kirgizistan. Dalle decisioni<br />

della VII, VIII e IX Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> sul tema dei partenariati montani si desume che le<br />

aree prioritarie di collaborazione della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> sono i Carpazi, il Caucaso,<br />

l'Asia centrale (Pamir e Tien Shan) e i Balcani. Una collaborazione particolarmente proficua si<br />

è instaurata con la <strong>Convenzione</strong> dei Carpazi.<br />

Segnali alpini 1<br />

Partenariati montani internazionali<br />

251


252 Segnali alpini 1


Segnali alpini 1<br />

Partenariati montani internazionali<br />

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Partenariati montani internazionali<br />

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256 Segnali alpini 1


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258 Segnali alpini 1


Segnali alpini 1<br />

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259


260 Segnali alpini 1


Segnali alpini 1<br />

Partenariati montani internazionali<br />

261


Uso del logo<br />

della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Segnali alpini 1<br />

Uso del logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

263


Oggetto<br />

1. Il logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> viene<br />

utilizzato per la denominazione di<br />

manifestazioni e altre attività nonché di<br />

pubblicazioni.<br />

2. Nesso diretto tra l’oggetto e la <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

I progetti e pubblicazioni, per i quali si<br />

usa il logo, devono presentare un nesso<br />

diretto con la <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

3. Uso del logo<br />

Il logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> può<br />

essere utilizzato solo se vengono rispettati<br />

i criteri fissati nel presente regolamento.<br />

4. Esclusione del rischio di confusione<br />

Il logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> non<br />

può essere utilizzato qualora sussista il<br />

rischio di confusione sull’origine dei<br />

progetti e pubblicazioni.<br />

Cerchia degli aventi diritto all’uso<br />

del logo<br />

Le seguenti istituzioni sono autorizzate ad<br />

usare il logo:<br />

Le Parti contraenti della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong>, inclusi i relativi enti regionali e locali<br />

situati nel campo d’applicazione della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, nonché le relative<br />

associazioni (A)<br />

Gli organi della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

(Conferenza <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, Comitato Permanente,<br />

Gruppo di Verifica, tutti i Gruppi di<br />

Lavoro, tutte le Piattaforme, Segretariato<br />

Permanente) (B)<br />

Gli osservatori ufficiali della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>, incluse le relative organizzazioni<br />

membri (C)<br />

Le organizzazioni che operano in collaborazione<br />

con organi o Parti contraenti della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> (D), tra le quali, in<br />

particolare, i partner dei MoU del Segretariato<br />

Permanente.<br />

264 Segnali alpini 1<br />

Modalità d’uso del logo<br />

Gli aventi diritto dei gruppi A, B e C possono<br />

liberamente utilizzare il logo della <strong>Convenzione</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong>.<br />

Il logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> può<br />

essere scaricato dal sito web dell’organizzazione,<br />

assieme al testo integrale del<br />

presente regolamento.<br />

Il logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> può<br />

essere utilizzato solo nella forma pubblicata<br />

sul sito web dell’organizzazione e senza<br />

modifiche.<br />

Gli aventi dritto del gruppo D interessati ad<br />

utilizzare il logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> sono pregati di rivolgersi per e-mail o<br />

per iscritto al Segretariato Permanente. Il<br />

Segretariato Permanente verifica la conformità<br />

dell’uso previsto del logo al presente<br />

regolamento e risponde prontamente<br />

alla richiesta per e-mail o per iscritto. Le<br />

richieste rifiutate devono essere motivate.<br />

L’uso del logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

conforme alle regole non comporta alcun<br />

diritto di esclusiva.<br />

Il logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> è protetto<br />

da una registrazione internazionale<br />

presso l’Organizzazione Mondiale della<br />

Proprietà Intellettuale (WIPO).<br />

Procedura in caso di uso non autorizzato<br />

del logo<br />

Il Segretariato Permanente è tenuto a vietare<br />

l’uso del logo della <strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>Alpi</strong> ai gestori di attività e ai responsabili di<br />

pubblicazioni, qualora tale uso non sia<br />

conforme al presente regolamento. Tale<br />

divieto deve essere comunicato per iscritto,<br />

non appena il Segretariato Permanente<br />

viene a conoscenza dell’abuso del logo,<br />

indicandone le motivazioni.


Indirizzi<br />

Parti contraenti<br />

Segnali alpini 1<br />

Indirizzi<br />

265


Comunità Europea:<br />

Commissione Europea<br />

DG Environnement<br />

1049 Bruxelles<br />

Belgique<br />

Internet: http://ec.europa.eu<br />

Confederazione Svizzera:<br />

Ufficio federale dello sviluppo<br />

territoriale (ARE)<br />

Mühlestraße 2<br />

3063 Ittigen<br />

Svizzera<br />

Internet: www.are.admin.ch<br />

Principato di Liechtenstein:<br />

Landesverwaltung<br />

Amt für Wald, Natur und Landschaft<br />

Dr. Grass-Strasse 10<br />

9490 Vaduz<br />

Liechtenstein<br />

Internet: www.liechtenstein.li<br />

Principato di Monaco:<br />

Ministre Conseiller<br />

Organismes Internationaux à caractère<br />

scientifique, environnemental et humanitaire<br />

Athos Palace, 2, rue de la Lüjerneta<br />

98000 Monaco<br />

Monaco<br />

Internet: www.monaco.gouv.mc<br />

266 Segnali alpini 1<br />

Repubblica d’Austria:<br />

Bundesministerium für Land- und<br />

Forstwirtschaft, Umwelt und Wasserwirtschaft<br />

Abt. V/9<br />

Stubenbastei 5<br />

1010 Wien<br />

Österreich<br />

Internet: www.lebensministerium.at<br />

Repubblica Federale di Germania:<br />

Bundesministerium für Umwelt, Naturschutz<br />

und Reaktorsicherheit<br />

Referat KI II 3<br />

Alexanderstraße 6<br />

10178 Berlin<br />

Deutschland<br />

Internet: www.bmu.de<br />

Repubblica Francese:<br />

Ministère de l’Écologie, de l’Énergie, du<br />

Développement durable et de la Mer<br />

Tour Pascal A<br />

6, place de Degrés<br />

92055 La Defense Cedex<br />

France<br />

Internet: www.environnement.gouv.fr<br />

Repubblica Italiana:<br />

Ministero dell´Ambiente e della Tutela<br />

del Territorio e del Mare<br />

Direzione per la Ricerca Ambientale e lo<br />

Sviluppo (RAS)<br />

Via C. Cristoforo Colombo 44<br />

00147 Roma<br />

Italia<br />

Internet: www.minambiente.it


Repubblica di Slovenia:<br />

Ministrstvo za okolje in prostor<br />

Dunajska cesta 21<br />

1000 Ljubljana<br />

Slovenija<br />

Internet: www.mop.gov.si<br />

Segretariato permanente della<br />

<strong>Convenzione</strong> <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong><br />

Herzog – Friedrich – Strasse 15<br />

6020 Innsbruck<br />

Österreich<br />

Internet: www.alpconv.org<br />

Sede distaccata di Bolzano:<br />

EURAC - Accademia Europea di Bolzano<br />

Viale Druso/Drususallee 1<br />

39100 Bolzano/Bozen<br />

Italia<br />

Segnali alpini 1<br />

Indirizzi<br />

267


Indirizzi<br />

Osservatori ufficiali<br />

Segnali alpini 1<br />

Indirizzi<br />

269


AEM<br />

Association Européenne des élus de<br />

montagne<br />

Avenue Boileau 16<br />

1040 Bruxelles<br />

Belgique<br />

Internet: www.promonte-aem.net<br />

ALPARC<br />

Comitato di Indirizzo Internazionale<br />

(CII) della Rete <strong>delle</strong> Aree<br />

Protette <strong>Alpi</strong>ne<br />

256, Rue de la République<br />

73000 Chambéry<br />

France<br />

Internet: www.alparc.org<br />

ARGE Alp<br />

c/o Amt der Tiroler Landesregierung<br />

Landhaus<br />

6020 Innsbruck<br />

Österreich<br />

Internet: www.argealp.org<br />

ARGE Alpe Adria<br />

c/o Amt der Kärntner Landesregierung<br />

Völkermarkter Ring 21<br />

9020 Klagenfurt<br />

Österreich<br />

Internet: www.alpeadria.org<br />

CAA<br />

Club Arc <strong>Alpi</strong>n<br />

Praterinsel 5<br />

80538 München<br />

Deutschland<br />

Internet: www.club-arc-alpin.eu<br />

CIPRA International<br />

Im Bretscha 22<br />

9494 Schaan<br />

Fürstentum Liechtenstein<br />

Internet: www.cipra.org<br />

270 Segnali alpini 1<br />

EUROMONTANA<br />

Schweizerische Arbeitsgemeinschaft<br />

für die Berggebiete (SAB)<br />

Seilerstr. 4<br />

Postfach 7836<br />

3001 Bern<br />

Svizzera<br />

Internet: www.euromontana.org<br />

FIANET<br />

SNTF<br />

Alpespace<br />

Bâtiment Annapurna<br />

24 rue Saint-Exupéry<br />

73800 Francin<br />

France<br />

Internet: www.sntf.org<br />

ISCAR/WIKO<br />

International Scientific Committee for<br />

<strong>Alpi</strong>ne Research<br />

Schwarztorstr. 9<br />

3007 Bern<br />

Svizzera<br />

Internet: www.alpinestudies.ch/iscar<br />

IUCN<br />

International Union for Conservation of<br />

Nature<br />

Godesberger Allee 108/112<br />

53175 Bonn<br />

Deutschland<br />

Internet: www.iucn.org<br />

Managing Authority of the European<br />

Cooperation Programme <strong>Alpi</strong>ne Space<br />

Land Salzburg<br />

Südtirolerplatz 11<br />

5020 Salzburg<br />

Österreich<br />

Internet: www.alpine-space.eu


ProMontBlanc<br />

BP 27<br />

74170 Les Contamines-Montjoie<br />

France<br />

Internet: www.pro-mont-blanc.org<br />

UNEP Vienna – ISCC<br />

United Nations Environment Programme<br />

Room: DO434<br />

Vienna International Center PO Box 500<br />

1400 Wien<br />

Österreich<br />

Internet: www.unep.org<br />

Indirizzi


Parti Contraenti: Austria | Francia | Germania | Italia | Liechtenstein | Monaco |<br />

Slovenia | Svizzera | Comunità Europea<br />

Segretariato permanente<br />

della Conventione <strong>delle</strong> alpi<br />

Herzog-Friedrich-Strasse 15<br />

A-6020 Innsbruck<br />

Tel. +43 (0) 512 588 589<br />

Fax: +43 (0) 512 588 589 20<br />

info@alpconv.org<br />

www.alpconv.org<br />

Sede distaccata di Bolzano<br />

Viale Druso 1<br />

I-39100 Bolzano<br />

Tel. +39 0471 055 352<br />

Fax: +39 0471 055 359

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