PERIODICO D'INFORMAZIONE COMUNALE

TuttoSantarcangelo
Spazio comune
Riceviamo e pubblichiamo le seguenti lettere
“Spazio comune” per dialogare. In questa pagina saranno pubblicate le vostre lettere. Segnalare, proporre, criticare o dare
consigli all’Amministrazione comunale. E’ essenziale essere brevi, firmare e indicare il proprio indirizzo e numero telefonico.
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Carlo Carlini (1875-1963): “Maestro delle api” e Maestro elementare
Appassionato e indimenticato Maestro
Elementare, insegnò ad intere
generazioni di Santarcangiolesi non
solo a scrivere, leggere e far di conto,
ma ad amare la natura ed il prossimo.
Fervido mazziniano, filantropo, cercò
di applicare per tutta la vita gli ideali
del Mazzini, come l’aiuto ai più deboli.
Convinto che l’istruzione e la libertà
avrebbero favorito l’emancipazione
del popolo, diresse Corsi Serali
per adulti, istituì il “Patronato Scolastico”
per i meno abbienti, si adoperò
con altri filantropi alla nascita della
“Refezione Scolastica”, del “Giardino
d’Infanzia”; fu affiliato fin dal
1900 alla “Società Operaia di Mutuo
Soccorso”, di cui divenne Presidente
per oltre venticinque anni, per aiutare
i soci in difficoltà.
Il M° Carlini (alla sua morte si scoprì
che era Professore, ma i famigliari
stessi non lo sapevano) fu un appassionato
apicoltore, produttore di ottimo
miele, ma soprattutto profondo
studioso sia della vita delle api che
della diffusione in Italia di un’Apicoltura
razionale, tanto da affermarsi
in campo nazionale ed internazionale
per gli studi sull’arnia ed ancora oggi
essere ricordato dagli addetti ai lavori
come uno dei Maestri dell’Apicol-
L’Arcànzal
Santarcanzal u n’ è un paeis purséa;
e’ pórta e’ nóm d’un anzal impurtènt
ch’è sta te mèz de zil,
a difènd al pórti de Paradeis!
- L’è Michél, l’ Arcànzal -
Cl’èlta nòta a l’ò insugnè.
Proima ò sintoi una gran musica ad
tròmbi da parèda,
cumè t’na festa medievèla. Pu l’è
rivat un néugal ad anzal znin
ch’i priléva dal spèdi d’arzént cmè
s’al fóss di fróll ad chèrta.
I à tachè a vulè a lè datònda, sòt e
L’Arcangelo
Santarcangelo non è un paese
qualsiasi;
porta il nome di un angelo
importante che sta in mezzo al cielo,
a difendere le porte del Paradiso!
- E’ Michele l’Arcangelo –
L’altra notte l’ho sognato.
Prima ho sentito una gran musica di
trombe da parata,
come in una festa medievale. Poi è
arrivato uno sciame di angiolini
che roteavano delle spade d’argento
come se fossero frulli di carta.
Hanno incominciato a volare sotto e
sopra a degli arcobaleni d’oro.
La musica, intanto, è diventata
orientale e da una collinetta d’erba
color turchese è apparso Lui:
L’ARCANGELO!
Grande e bello, con un mantello
tura moderna.
Fin dal 1904 egli presentò al 3° Congresso
Apistico a Ravenna, la proposta
di differenti misure dei telaini
e delle arnie, grazie alle quali l’ape
avrebbe condotto una vita migliore e
si sarebbe ottenuta una maggiore produzione
di miele.
Fu una battaglia dura e aspra, durata
alcuni decenni, durante i quali
con grande impegno il Carlini ostinatamente
continuò a divulgare il
suo ambizioso progetto, con articoli
su riviste specializzate, con interventi
a congressi, pubblicando opuscoli e
libri.
Diede un prezioso e sostanziale contributo
alla preparazione della legge
a favore e tutela dell’Apicoltura, legge
che nel 1925 finalmente venne promulgata.
Ancora oggi, alla base delle
norme che tutelano l’Apicoltura e la
qualità del miele prodotto che fanno
del miele italiano uno tra i migliori
per qualità al mondo, c’è la legge di
quell’epoca alla quale Carlini dedicò
molte energie.
Ideò le “Giornate del Miele” per
diffonderne la conoscenza ed il consumo.
Al Congresso Nazionale degli
Apicoltori del 1932 a Brescia, venne
approvata la mozione con la qua-
sòura di arcobaleni d’òr.
La musica, intènt, la è dvénta
orientèla e da un grèpp d’érba
turchèisa
l’è vnéu fura Léu: L’ARCÀNZAL!
Grand e bèll, s’un mantèll ròss cumè
‘na fiama e si bòcal culour de rêm,
i occ nir nir cumè un indièn, a gli éli
biènchi e liziri cumè la saida,
la spèda lònga cl’a briléva pina ad
sprai tl’aria rosa de zil.
Léu u s’è guèrs in zoir e s’una vousa
puténta, ma musichèla l’à détt:
rosso come una fiamma e con i
riccioloni color rame, gli occhi
neri neri come un indiano, le ali
bianche e leggere come la seta, la
spada lunga che mandava raggi di
luce nell’aria rosa del cielo. Lui si
è guardato in giro e con una voce
potente, ma musicale ha detto:
TROPPA CONFUSIONE, QUI
ATTORNO!
PACE, PACE E SOLIDARIETA’!
E a voi, Santarcangiolesi, ogni tanto
venitemi a trovare in Collegiata,
presso l’Altar Maggiore. Io,
sono sempre lì, tutti i giorni, e
non soltanto per la Fiera di SAN
MICHELE, quando i colombi e i
piccioni volano nell’aria.
Rosetta Tolomelli
le l’arnia con le misure stabilite dal
Carlini sarebbe divenuta l’“Arnia
Italica Carlini”.
Ancora oggi in Italia le arnie utilizzate
dagli apicoltori hanno, nella
stragrande maggioranza, le misure
studiate e dettate dal Carlini; sono
magari cambiati i materiali, ma non
le misure.
Un grande riconoscimento a questo
uomo che fece della modestia il suo
abito, nonostante i riconoscimenti
che gli pervenivano in tutti i campi
delle sue molteplici attività: fu anche
campione italiano di tiro alla rivoltella,
progettò il “banco di Scuola
Tipo Carlini”, banco approvato dal
Ministero, con sedili mobili, per una
postura più corretta degli scolari,
fece costruire il “Tiro a Segno” così
da addestrare il popolo all’uso delle
armi per abolire l’esercito, ispirandosi
al Mazzini.
Carlini non fu per definizione, uomo
al passo coi tempi, ma regolarmente
li precorreva, come del resto fece per
tutta la vita, in qualsiasi campo si fosse
applicato il suo lucido pensiero, la
sua fervida mente e la sua instancabile
attività.
Sergio Carlini
- TRÒPA BÒBA, A QUÈ DA
TÒNDÀ!
PACE, PACE E SOLIDARIETÀ!
E ma vuilt, Santarcangiuleis, d’ogni
tènt avnéim a truvè ma la Colegièta,
dri l’Altêr.
Mè, a so sémpra a lè, tòtt i dè, e no
sno par la Fira ad SAN MICHÉL,
quand che i culòmb e i pizéun i voula
pr’aria!
Non sono un Poeta
Rosetta Tolomelli
Non sono un Poeta,
non sono scrittore non ho alcuna
pretesa
di farmi onore,
sol quando scrivo
in quel momento
mi sento più “vivo”
perciò sono contento
quindi ancor oggi
nonostante l’età
coltivo il mio hobby
fin che Dio vorrà.
Ivo Mussoni
Pro Loco, una storia da raccontare
Parlare della Pro Loco di Santarcangelo,
è come volere raccontare uno
spaccato di storia e di vita santarcangiolese,
fatta di persone, idee ed eventi
legati a sapori e tradizioni popolari.
Proprio con gli eventi vorrei incominciare
a parlare della Pro Loco
clementina, perché anno dopo anno
l’associazione ha sostenuto e promosso
iniziative che sono cresciute per la
volontà di interagire con la città.
Ricordiamo il Palio della piada a San
Martino, la Festa sull’aia, la serata
del Solstizio d’estate, gli incontri
come Profumo di sangiovese e Cibo
come cultura che ha visto la presenza
di relatori importanti, Calici di stelle,
divenuto con il Festival del Teatro
l’appuntamento più atteso dell’estate,
le iniziative di EcoNatale sino a giungere
al Carnevale.
La Pro Loco ha inoltre promosso pubblicazioni
di successo come Ricette in
Soffitta ed il Volume di fatti e avvenimenti
dal 1700 al 1905 riguardanti
Santarcangelo scritto da Elia Gallavotti,
un testo che tutti dovrebbero
avere per scoprire e conoscere meglio
la storia cittadina.
Manifestazioni, queste appena elencate
che vedono la collaborazione
del Comune di Santarcangelo, della
biblioteca e dei musei comunali, di
Blu Nautilus, di Città viva e di tutte
le forze che credono in un incremento
turistico.
Incremento, parola importante per il
ruolo ricoperto dalla Pro Loco, che
insieme allo I.A.T. sono il “recapito”
d’informazione turistica, storica del
territorio.
Il fatto che la Pro Loco sia chiamata
a gestire l’Ufficio Turistico costituisce
un fattore importante per promuovere
la città. Ciò anche grazie al ragguardevole
numero di soci che hanno raggiunto
quota 750 a confronto dei 25
del 2002.
Occorre infatti ricordare che la Pro
Loco vive di volontariato e del tempo
dedicato dai soci in attività mirate.
“La Pro Loco, spiega Pino Zangoli, è
una realtà locale che è cresciuta molto
in questi anni e continua ancora a
crescere grazie al lavoro e alle idee di
persone che negli anni hanno dimostrato
passione e amore per Santarcangelo
a partire da Pippo Tassinari,
Giulio Belli, “Fafin”, Lucio Bernardi,
Brighi, Renzo Sancisi. Ma nei ricordi
più indietro nel tempo affiorano i nomi
di Flavio Nicolini, “Fonso” Marchi,
Virgilio Landi, Carlo Tosi.
Per il presidente della Pro Loco Zangoli
l’auspicio per il futuro è arricchire
il dialogo e il confronto con le altre
associazioni, con l’Amministrazione
comunale e di continuare a coltivare
l’ottimo rapporto con la biblioteca e
i musei, nonché prestare attenzione ai
giovani.
Per Pino Zangoli la Pro loco ha significato
avvicinarsi ancora di più al
paese e alla sua storia. Insomma, ha
voluto dire amarla ed apprezzarla ancora
di più.
Tiziano Corbelli
Pro Loco Santarcangelo