Via Faentina, il sottopasso ritarda ancora - Il Reporter
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lettere<br />
scritte tutte in lettere minuscole come fossero<br />
un’e-ma<strong>il</strong>, provvedimento per me culturalmente<br />
riprovevole in una città come<br />
la nostra. Ora, la targa in plastica dell’area<br />
che ci interessa indica “Piazza B. Pio”, una<br />
B. che ad un approccio superficiale farebbe<br />
pensare all’iniziale della parola “Beato”.<br />
L’autore dell’articolo avrebbe però potuto<br />
fare una ricerca più approfondita, scoprendo<br />
che la piazza in questione è nata molti<br />
anni prima della beatificazione di Padre<br />
Pio e che quella B. (trovandoci, come giustamente<br />
cita l’articolo stesso, in una zona<br />
da sempre dedicata a condottieri, podestà<br />
e personaggi del tardo Medioevo e del<br />
Rinascimento) vuole ricordare un certo<br />
Bernardino Pio, originario di Carpi, chiamato<br />
dalla Repubblica Fiorentina come condottiero<br />
mercenario della guerra contro <strong>il</strong><br />
Duca di M<strong>il</strong>ano. Mi preme poi aggiungere<br />
un breve cenno su altri due nomi di strade<br />
citate nell’articolo come “segni di fede”: via<br />
del Paradiso, che nulla ha a che fare con la<br />
religione in quanto l’appellativo “paradiso”<br />
era attribuito ad un bellissimo giardino annesso<br />
alla v<strong>il</strong>la di famiglia Alberti, accanto<br />
alla quale esisteva un convento di suore,<br />
e via Arcangeli, nome che non si riferisce<br />
ad esseri celesti, bensì ricorda Giovanni<br />
Arcangeli, un botanico come gli altri naturalisti<br />
richiamati in alcune strade di quella<br />
parte di città, primo fra tutti <strong>il</strong> grande Carlo<br />
invia la tua segnalazione<br />
alla nostra redazione<br />
redazione@<strong>il</strong>reporter.it<br />
CAREGGI E LE PISTE CICLABILI<br />
Leggendo con piacere “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” che parla di problemi e fatti a noi vicini, devo<br />
altresì constatare che nell’id<strong>il</strong>liaca enunciazione delle piste ciclab<strong>il</strong>i del Q5 non ho trovato<br />
nessun riferimento al fatto che da Careggi al centro ci sono 900 metri e “rizzati”.<br />
Una zona semi-periferica così popolosa avrebbe diritto di essere collegata al Centro<br />
di Firenze? Forse io mi sono perso qualcosa ma credo che da Piazza Dalmazia tutto<br />
sia finito nel dimenticatoio. Gradirei sapere se sbaglio su “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” o direttamente.<br />
Grazie,<br />
Stefano B.<br />
Gent<strong>il</strong>e signor Stefano,<br />
<strong>il</strong> tema delle piste ciclab<strong>il</strong>i e della mob<strong>il</strong>ità a pedali è spesso troppo poco trattato e<br />
discusso, nonostante l’interesse che i cittadini dimostrino di avere in proposito (un<br />
interesse forse addirittura crescente negli ultimi tempi, e questa non può che essere<br />
una buona notizia), e nonostante <strong>il</strong> numero di persone che, malgrado tutte le<br />
difficoltà oggi esistenti, usino la bicicletta per spostarsi. Va da sé che, con una rete<br />
più estesa di piste ciclab<strong>il</strong>i, questo numero sarebbe <strong>ancora</strong> maggiore, e quello di<br />
aumentare i ch<strong>il</strong>ometri dei percorsi per le biciclette in città deve essere senz’altro un<br />
obiettivo da porsi e da raggiungere, soprattutto in un’ottica come quella che sembra<br />
attualmente caratterizzare Firenze, ovvero un ripensamento complessivo di<br />
una mob<strong>il</strong>ità centrata fino ad ora sull’ut<strong>il</strong>izzo dei mezzi privati che, com’è sotto gli<br />
occhi di tutti, è arrivata al suo limite. Dunque, insieme a una nuova organizzazione<br />
del trasporto pubblico (in città ha appena “esordito” la prima linea del tram), le piste<br />
ciclab<strong>il</strong>i rivestono un ruolo importante: ruolo che, <strong>il</strong> più velocemente possib<strong>il</strong>e,<br />
dovrà essere rafforzato, con la costituzione di ciò che forse finora è maggiormente<br />
mancato, ovvero una vera “rete” ciclab<strong>il</strong>e che finalmente unisca i vari tratti esistenti.<br />
Una rete in grado di collegare le varie zone di una città, per le sue dimensioni, potenzialmente<br />
a misura di bici, senza che i ciclisti siano costretti ad affrontare alcuni<br />
tratti pericolosamente in mezzo alle auto. Questo deve essere <strong>il</strong> primo obiettivo da<br />
raggiungere, quando si parla di piste ciclab<strong>il</strong>i, anche se è da riconoscere che, data la<br />
dimensione di molte strade fiorentine, realizzare nuovi percorsi per le biciclette non<br />
è sempre è così fac<strong>il</strong>e, per lo meno senza togliere spazi a pedoni o automob<strong>il</strong>i. Per<br />
quanto invece riguarda Careggi e dintorni, sicuramente tra le zone più interessate<br />
dalla questione, alcuni nuovi progetti sono in arrivo, come riportato in un articolo<br />
che pubblichiamo questo mese sulle pagine dell’edizione del quartiere 5. Dove mi<br />
auspico che possa trovare le risposte che cercava.<br />
Matteo Francini<br />
Linneo; centro virtuale di questo gruppo<br />
di strade è la Piazzetta del Pomario, tra via<br />
F<strong>il</strong>ippo Webb e via F<strong>il</strong>ippo Parlatore, a ricordo<br />
di uno splendido frutteto (pomaio)<br />
esistente in zona, famoso per la bontà dei<br />
suoi prodotti.<br />
Grazie per l’attenzione e cordialità<br />
Piero Tonini<br />
REGINALDO GIULIANI<br />
E LA DEDICA DELLE VIE<br />
Ritengo quantomeno anacronistico che<br />
una delle strade più lunghe di Firenze sia<br />
<strong>ancora</strong> dedicata alla memoria di un prete<br />
medaglia d’oro al valor m<strong>il</strong>itare!! I sacerdoti<br />
dovrebbero essere apprezzati, encomiati e<br />
ricordati per le loro opere di pace, non per<br />
<strong>il</strong> loro valore m<strong>il</strong>itare!! Propongo di dedicare<br />
la stessa strada a Tiziano Terzani, giornalista,<br />
scrittore e uomo di pace.<br />
Grazie per l’attenzione,<br />
Adriano Rossi<br />
ANCORA SULLA SOSTA<br />
COL MOTORE ACCESO<br />
Ho letto con piacere che non sono l’unico<br />
a lamentarmi per <strong>il</strong> malcostume dei conducenti<br />
Ataf (non tutti ma molti) di sostare<br />
al capolinea col motore acceso per molti<br />
minuti. Ho fatto presente questi comportamenti<br />
all’ufficio reclami Ataf, al sindaco<br />
Renzi, al neo-presidente Bonaccorsi, al di-<br />
fensore civico Morales, ma <strong>ancora</strong> i risultati<br />
non si vedono. L’infrazione, oltre ad essere<br />
individuata dal codice della strada, è anche<br />
prevista nel regolamento di servizio<br />
Ataf. Vivo molto vicino ad un capolinea<br />
nel quartiere 2 e mi stupisco che persone<br />
che svolgono un servizio pubblico non si<br />
rendano conto del disturbo che arrecano<br />
ai residenti tenendo accesi motori inquinanti,<br />
rumorosi e vibranti a pochi metri da<br />
abitazioni private, scuole e giardini! Senza<br />
pensare allo spreco di denaro causato<br />
all’azienda che paga loro gli stipendi!<br />
Lettera firmata<br />
IL TRAFFICO ALLE DUE STRADE<br />
Ho letto sul numero di novembre la lettera<br />
della “signora Alda” che anche io da tempo<br />
volevo scrivere: per chi proviene dall’Autostrada,<br />
Superstrada, Tavarnuzze, Siena ecc.<br />
e va in direzione di Firenze, trova <strong>il</strong> tappo<br />
del semaforo del Galluzzo: sarebbe semplice<br />
far girare a destra nella piazza (o in via<br />
Gianfigliazzi come dice la signora Alda) e<br />
girare intorno alla piazza stessa (ora adibita<br />
quasi solo a parcheggio) per andare verso<br />
tante direzioni: San Felice a Ema, Firenze<br />
centro, Cascine del Riccio o Firenze Sud.<br />
Sapeste quanto traffico in meno si avrebbe<br />
nella zona delle Due Strade!!!!! e come<br />
si scorrerebbe nella zona del Galluzzo!!! Vi<br />
prego di pubblicare e inoltrare agli uffici<br />
competenti del Comune di Firenze questa<br />
richiesta, che mi sembra una cosa semplicissima,<br />
non l’Opera del Duomo!!!<br />
Grazie dell’attenzione e saluti<br />
Graziella<br />
VIA POLIZIANO,<br />
“NON NE POSSIAMO PIÙ”<br />
Gli abitanti di via Poliziano non ne possono<br />
più! I clacson suonano dalla mattina alle<br />
7 alla sera oltre le 8! Non si riesce a vivere<br />
in questa confusione! Macchine costantemente<br />
bloccate, scooter che sfrecciano<br />
sulla pista ciclab<strong>il</strong>e inut<strong>il</strong>e (poteva tranqu<strong>il</strong>lamente<br />
essere costruita sul marciapiede<br />
sinistro da cui non passa quasi mai nessuno,<br />
come è stato fatto su altri marciapiedi<br />
di Firenze) che ha tolto una ventina di<br />
posti macchina mai ripristinati, viale M<strong>il</strong>ton<br />
chiuso in fondo, pare per far piacere, pare,<br />
a qualche residente “potente”, che riversa<br />
tutte le auto su via Poliziano e via Lorenzo<br />
<strong>il</strong> Magnifico! Ma in che città viviamo? Ma<br />
dove sono i nostri amministratori? Chiudere<br />
una piazza per mettere in ginocchio <strong>il</strong><br />
resto della città non ci sembra una scelta<br />
molto intelligente! Siamo stufi!!!<br />
<strong>Il</strong>aria Balboni<br />
IL TRASPORTO PUBBLICO<br />
NELLA VALLE DELL’ARNO<br />
Gent<strong>il</strong>e Redazione di <strong>Reporter</strong>,<br />
vorrei far presente un problema relativo al<br />
trasporto pubblico che interessa la Valle<br />
dell’Arno del comune di Fiesole, dove nel<br />
massimo s<strong>il</strong>enzio e senza alcuna reazione <strong>il</strong><br />
servizio è stato tagliato drasticamente con<br />
episodi anche imbarazzanti per i cittadini<br />
che vengono fatti scendere dal mezzo anche<br />
in modo scortese se <strong>il</strong> mezzo proviene<br />
dalla provincia di Arezzo. Nel marzo 2002<br />
durante un’assemblea cittadina <strong>il</strong> vice presidente<br />
Ataf Marmugi (presidente era Aldo<br />
Frangioni....) presentò una nuova linea da<br />
Ellera a via Mezzetta con cadenza di 20 minuti,<br />
ma <strong>il</strong> sindaco Pesci pose <strong>il</strong> veto fra la<br />
costernazione generale. Dopo mesi di proteste<br />
alla vig<strong>il</strong>ia di un’altra assemblea che<br />
45<br />
si preannunciava turbolenta, dal c<strong>il</strong>indro<br />
uscì una convenzione per la validità dei<br />
titoli di viaggio Ataf sui mezzi extraurbani.<br />
Nonostante le osc<strong>il</strong>lazioni degli orari di<br />
transito poteva essere una buona soluzione,<br />
che almeno equiparava i costi per tutti<br />
i cittadini del comune. Con l’aumento del<br />
biglietto Ataf si è creata di nuovo una discriminazione<br />
perché sui mezzi extraurbani<br />
non è accettata la Carta Ag<strong>il</strong>e con sconti<br />
fino al 30%, ma <strong>il</strong> peggio è arrivato appunto<br />
in questi giorni con l’esclusione dalla<br />
convenzione (e quindi dalla equiparazione<br />
dei biglietti Ataf) dei mezzi provenienti<br />
dalla provincia di Arezzo, spesso gli unici in<br />
ampie fasce orarie. La cosa più grave è che<br />
non c’è nessun segno di riconoscimento<br />
fra i due consorzi (Etruria Mob<strong>il</strong>ità e Mugello-Valdisieve)<br />
visto che i mezzi sono della<br />
stessa società Sita e l’alternativa è fra essere<br />
cacciati dall’autista senza spiegazioni e<br />
in modo sgarbato (se si accorge che hai in<br />
mano un biglietto-abbonamento Ataf) o<br />
beccarsi la multa durante <strong>il</strong> viaggio. Basta<br />
consultare un orario per vedere che restano<br />
solo 20 corse ut<strong>il</strong>i al giorno, 6 in tutto<br />
<strong>il</strong> pomeriggio di domenica, con vuoti che<br />
raggiungono le due ore. Gli alunni delle<br />
scuole superiori per raggiungere <strong>il</strong> nostro<br />
polo di riferimento in via Mezzetta devono<br />
fare 3 km al giorno a piedi spesso al buio<br />
e senza marciapiedi e attraversamenti sicuri,<br />
perché non c’è una combinazione di<br />
mezzi pubblici adeguata. Dopo <strong>il</strong> trekking<br />
urbano accade che a Varlungo transita<br />
uno dei suddetti mezzi della provincia di<br />
Arezzo, costringendoli a un’altra mezz’ora<br />
di attesa; forse la proposta Marmugi, mai<br />
troppo rimpianta, avrebbe risolto anche<br />
questo problema. Una delle scuole (non<br />
faccio <strong>il</strong> nome per carità di patria …) ci ha<br />
risposto: “comprategli <strong>il</strong> motorino che abbiamo<br />
un bel parcheggio”. Alla faccia della<br />
riduzione del traffico privato...<br />
Maurizio<br />
RETTIFICHE<br />
Spett.le Redazione de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />
Vi saremmo grati se, in relazione all’intervista<br />
al sig. Fallani del Tennis Tavolo Artigianelli<br />
da parte del Vs. sig. Marrone, apparsa<br />
sul numero di Gennaio 2010, vorrete pubblicare<br />
una precisazione in quanto i locali<br />
in cui si svolge l’attività agonistica della soc.<br />
T.T. Artigianelli sono ceduti gratuitamente,<br />
insieme ad altre agevolazioni, dall’Istituto<br />
Pio X Artigianelli, di cui don Gianfranco<br />
Rolfi è <strong>il</strong> Presidente, proprio per gli scopi<br />
statutari dell’Istituto stesso (educazione<br />
ed istruzione scolastica, culturale, religiosa<br />
e sportiva dei giovani oltre a sv<strong>il</strong>uppare le<br />
loro potenzialità artistiche ed imprenditoriali<br />
concedendo spazi a condizioni vantaggiose<br />
). Fiduciosi di un Vs. accoglimento<br />
di questa ns. richiesta, Vi porgiamo distinti<br />
saluti.<br />
<strong>Il</strong> Presidente del Tennis Tavolo Artigianelli<br />
Enrico Bellini<br />
Spett. <strong>Reporter</strong>,<br />
la presente per comunicarvi che la mostra<br />
di Antonio Ancarola è stata curata<br />
dall’associazione Galluzzo Immagine e<br />
non dall’oratorio del Pellicano come da<br />
voi erroneamente segnalato sul numero di<br />
gennaio.<br />
Ciampini Dario<br />
Presidente Galluzzo Immagine