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Via Faentina, il sottopasso ritarda ancora - Il Reporter

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4 Febbraio 2010 Campo di Marte • Cure • Coverciano<br />

L’INChIEsTA. Su una popolazione residente di quasi 90m<strong>il</strong>a persone gli stranieri sono circa <strong>il</strong> 10%<br />

Melting pot alla Campo di Marte<br />

Vita da immigrati nel quartiere 2<br />

Francesca Puliti ca 150 persone provenienti da Eritrea, Somalia, Marocco,<br />

Romania e altri paesi <strong>ancora</strong>. Ma <strong>il</strong> cammino<br />

Immigrati e integrati o dis-integrati e invisib<strong>il</strong>i.<br />

In entrambi i casi la convivenza scorre su binari<br />

(purtroppo e per fortuna) piuttosto tranqu<strong>il</strong>li.<br />

Cosa li distingue? Essenzialmente la data di approdo<br />

in città. Sono circa <strong>il</strong> 10% i cittadini stranieri<br />

residenti nel Quartiere 2, poco più di 8.800 persone (a<br />

cui bisogna aggiungere coloro che non risultano effettivamente<br />

residenti) su un totale di oltre 88m<strong>il</strong>a, perfettamente<br />

in linea con la media fiorentina. Un campione<br />

rappresentativo di una realtà a doppia faccia, un<br />

territorio segnato dagli alti e bassi di una stessa storia.<br />

Ad avere più fortuna sono stati quelli che sono arrivati<br />

una quindicina o una ventina d’anni fa, quando “sì,<br />

c’erano più pregiudizi perché i fiorentini conoscevano<br />

poco la nostra cultura – racconta Thierry Abdon Avi,<br />

originario della Costa d’Avorio, che ha una copisteria<br />

in via dell’Arcolaio – ma c’era più spazio per integrarsi”.<br />

Adesso gli arrivi si sono moltiplicati e gli spazi<br />

- abitativi, lavorativi, culturali - cominciano ad andare<br />

stretti. E allora capita che gli immigrati trovino sfogo<br />

in quei territori marginali, lasciati liberi dal quartiere<br />

che si trasforma, come la struttura dismessa dell’ex<br />

Meyer. Qui si sono mescolate sette etnie diverse, un<br />

piccolo melting pot alla fiorentina, che raccoglie cir-<br />

THIERRY<br />

Commerciante, 42 anni<br />

“Favorire<br />

l’incontro<br />

tra culture”<br />

“Andrebbe favorito l’incontro tra culture e religioni diverse.<br />

Credo che da questo punto di vista potrebbero essere le stesse<br />

comunità straniere ad aprirsi maggiormente agli italiani.<br />

Prendendo esempio dagli ivoriani, che organizzano feste<br />

inclusive, a cui tutti possono prendere parte indipendentemente<br />

dalla provenienza e dal colore della pelle”<br />

adRIana<br />

Chef, 45 anni<br />

“Firenze<br />

è troppo<br />

selettiva”<br />

“Firenze è molto chiusa nei confronti di chi è diverso, non<br />

solo degli stranieri. Bisognerebbe cambiare mentalità, a partire<br />

da una migliore informazione, da una conoscenza più<br />

approfondita e priva di pregiudizi nei confronti dell’Altro.<br />

La verità è che siamo tutti troppo individualisti, basta andare<br />

a fare l’aperitivo <strong>il</strong> venerdì sera e siamo tutti contenti”<br />

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<strong>Via</strong>le Europa 43 - 50126 Firenze<br />

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verso l’integrazione è <strong>ancora</strong> lungo. Eppure sono<br />

in tanti nel quartiere ad aver percorso con successo<br />

questa strada. C’è chi dell’amalgama, prima di tutto<br />

di piatti e parole, ha fatto un nome e una bandiera,<br />

come <strong>il</strong> ristorante Toscocina. C’è chi non ha bisogno<br />

di insegne, come tante altre attività disseminate nel<br />

E’ piazza Savonarola la più<br />

multietnica, crocevia di cittadini<br />

cinesi, africani e dell’Est Europa<br />

quartiere, gestite da anni e con buoni risultati da cittadini<br />

di terre lontane, ma ormai fiorentini d’adozione.<br />

E ci sono diverse teorie, tra di loro, su come e per chi<br />

risulti più fac<strong>il</strong>e diventare parte del tessuto urbano e<br />

sociale. Ma partiamo da qualche dato di fatto. La comunità<br />

più numerosa dalle Cure a Bellariva è quella<br />

rumena, con quasi 1500 residenti, <strong>il</strong> che non stupisce<br />

visti i numeri a livello cittadino e regionale. Seguono<br />

Perù e F<strong>il</strong>ippine, con un migliaio di rappresentanti a<br />

testa, e Albania a quota 730 circa. Poi alla spicciolata<br />

troviamo Sri Lanka, Marocco ed Egitto, mentre la<br />

JUan<br />

Artigiano, 32 anni<br />

“<strong>Il</strong> problema<br />

è trovare<br />

una casa”<br />

“Questo quartiere è tranqu<strong>il</strong>lo, si vive bene. Ma credo che<br />

se si lavora si stia bene dappertutto. E’ quella la difficoltà<br />

principale per chi arriva da un altro paese, trovare un impiego<br />

dignitoso. E trovare casa. In questo campo servirebbe<br />

un aiuto, un ufficio a cui rivolgersi, perché diffic<strong>il</strong>mente le<br />

persone affittano volentieri agli stranieri”<br />

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