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Via Faentina, il sottopasso ritarda ancora - Il Reporter

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<strong>Il</strong> Giornale del tuo Quartiere Q2<br />

L’InTERVISTa<br />

I dUBBI sUL “MOsTRO”<br />

Pier Luigi Vigna racconta gli anni<br />

delle indagini su Pacciani e compagni.<br />

E solleva due questioni PAG.22<br />

sTRANIERI NEL QUARTIERE<br />

Ecco chi (e quanti) sono<br />

e da dove vengono gli immigrati<br />

“della porta accanto” PAGG.4-5<br />

SPORT<br />

LA MEGLIO GIOVENTÙ<br />

Da Ljajic a Keirrison e Seferovic,<br />

Corvino punta sui giovani: “Pensiamo<br />

a presente e futuro” PAGG.36-37<br />

sKATEBOARd E dINTORNI<br />

A tu per tu con David Mars<strong>il</strong>i, per<br />

conoscere discipline come downh<strong>il</strong>l<br />

e aggressive inline PAG.38<br />

MOBILITà. Dalla stazione a Scandicci in 20 minuti. E ora tocca alle linee 2 e 3<br />

A Firenze è (ri)partita l’era del tram<br />

Cinque anni di cantieri e 255<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro di investimenti<br />

dopo, polemiche e barricate sono<br />

giunte al capolinea e la tramvia numero<br />

uno è partita. Dal 14 febbraio<br />

Santa Maria Novella e Scandicci<br />

sono più vicine, circa 20 minuti<br />

f<strong>il</strong>ati sui binari. Sette ch<strong>il</strong>ometri e<br />

mezzo in 14 fermate, tutte munite di<br />

distributori automatici di biglietti,<br />

al costo di 1,20 euro, esattamente<br />

come quelli dell’autobus. Per <strong>il</strong> pri-<br />

Periodico d’informazione locale. Anno IV n.9 del 8 febbraio 2010.<br />

N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10<br />

PRIMO PIANO<br />

<strong>Via</strong> <strong>Faentina</strong>, <strong>il</strong> <strong>sottopasso</strong><br />

<strong>ritarda</strong> <strong>ancora</strong><br />

La città che vive di rendita<br />

Un tempo la potenza delle grandi<br />

famiglie e dei grandi casati si<br />

intuiva dalla sontuosità dei loro palazzi<br />

e dall’altezza delle loro torri.<br />

Oggi le cose stanno in un’altra maniera<br />

e ostentare <strong>il</strong> proprio patrimonio<br />

immob<strong>il</strong>iare pare non vada più<br />

di moda. Anzi. Chi possiede palazzi<br />

interi, e sull’affitto dei fondi basa<br />

mo mese la frequenza sarà ridotta,<br />

una corsa ogni 8 minuti in entrambe<br />

le direzioni, mentre da apr<strong>il</strong>e l’attesa<br />

sarà tra i tre minuti e mezzo della<br />

fascia di punta e i sei durante <strong>il</strong> resto<br />

della giornata. Ancora da sciogliere<br />

alcuni nodi legati alle zone a rischio<br />

ingorgo, come le rotonde distribuite<br />

lungo <strong>il</strong> tragitto viale Talenti-via del<br />

Sansovino, fino ad arrivare a Porta<br />

al Prato, punto nevralgico per <strong>il</strong> traffico<br />

cittadino. Ma ci sarà tempo nei<br />

di Salusest - Biondi<br />

la propria fortuna, tende a farlo in<br />

s<strong>il</strong>enzio, senza troppe chiacchiere.<br />

Eppure interi rioni di Firenze sono<br />

nelle mani della stessa famiglia, oppure<br />

di istituti assicurativi o banche.<br />

E mentre una fetta di città vive di<br />

rendita, qualcuno - come certe maison<br />

di moda - stanco del caro affitti<br />

migra altrove. PAGG.16-17<br />

prossimi mesi per limare le imperfezioni,<br />

in attesa che venga sciolta<br />

anche l’ultima riserva: quella su<br />

come bypassare piazza Duomo pedonalizzata.<br />

<strong>Il</strong> progetto in questione<br />

approderà a primavera sulla scrivania<br />

di sindaco, ministro e altre istituzioni<br />

competenti. E mentre Firenze<br />

affronta la prima vera rivoluzione<br />

della mob<strong>il</strong>ità, sono pronti a partire<br />

anche i lavori per la realizzazione<br />

delle altre due linee. PAGG.10-11<br />

EDIZIONE DEL QUARTIERE 2 • 43.139 COPIE DISTRIBUITE DA<br />

PAG.3<br />

tendenze<br />

Quelli che l’amore<br />

lo trovano in chat<br />

PAGG.30-31<br />

COVERCIANO<br />

ristrutturato doppia esposizione ampio<br />

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Aff<strong>il</strong>iato<br />

FEBBRAIO 2010<br />

Haiti ci guarda, non<br />

chiudiamo gli occhi<br />

Matteo Francini<br />

Era <strong>il</strong> 12 gennaio quando l’intero mondo<br />

è rimasto sconvolto dal terremoto<br />

che ha devastato Haiti. Quel giorno, e<br />

quelli successivi, televisioni e giornali<br />

di tutto <strong>il</strong> pianeta non hanno fatto altro<br />

che mostrare le immagini di uno spaventoso<br />

incubo diventato realtà sotto <strong>il</strong> sole<br />

dei Caraibi. Poi, lentamente, è successo<br />

quello che succede sempre in questi casi:<br />

Haiti è tornato a essere un Paese lontano,<br />

conosciuto soprattutto perché situato in<br />

una delle zone turistiche più ambite del<br />

mondo, e giornali e tv hanno ricominciato<br />

ad occuparsi d’altro. Ma laggiù,<br />

intanto, si continua a dover fare i conti<br />

con quel (poco) che resta dopo <strong>il</strong> terremoto.<br />

Per questo, semplicemente per non<br />

dimenticare un dramma che non deve essere<br />

dimenticato, a partire da questo mese<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> continuerà a ricordare che ad<br />

Haiti la gente ha <strong>ancora</strong> bisogno d’aiuto.<br />

Lo farà con alcuni spazi, all’interno del<br />

giornale, dedicati a questo argomento, insieme<br />

a un interlocutore importante come<br />

la Fondazione Francesca Rava – N.P.H.<br />

Italia Onlus, operativa sull’isola caraibica<br />

da 22 anni. E lo farà – ben contento<br />

di poter essere d’aiuto – perché, in casi<br />

come questo, <strong>il</strong> non dover per forza vendere<br />

una copia in più permette di potersi<br />

fermare un attimo davanti a una tragedia<br />

che ha impressionato ognuno di noi, e<br />

che nella sua paurosa violenza è arrivata<br />

anche a colpire la nostra città da molto<br />

vicino, con la morte del 45enne Guido<br />

Galli, fiorentino, funzionario dell’Onu. E<br />

allora, anche da qui, da migliaia di ch<strong>il</strong>ometri<br />

di distanza, quello che - nel nostro<br />

piccolo - vogliamo fare è ricordare che ad<br />

Haiti l’emergenza continua, e continuerà<br />

<strong>ancora</strong> per molto tempo. Che ad Haiti<br />

continua ad esserci bisogno di noi.<br />

VITTORIO EMANUELE<br />

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2 Febbraio 2010 Campo di Marte • Cure • Coverciano<br />

COVERCIANO. L’ex manicomio, attualmente in ristrutturazione, potrebbe essere ceduto dalla Asl<br />

San Salvi in vendita, lo vuole <strong>il</strong> Comune<br />

Abitazioni e servizi<br />

pubblici nel futuro<br />

dell’area. L’azienda<br />

sanitaria sta vagliando<br />

altri immob<strong>il</strong>i dove<br />

stab<strong>il</strong>ire la propria sede,<br />

tra cui l’ex Telecom<br />

di via Masaccio<br />

Francesca Puliti<br />

I<br />

lavori fervono all’interno del parco di<br />

San Salvi, eppure <strong>il</strong> destino del complesso<br />

è <strong>ancora</strong> tutto da decidere, appeso<br />

al f<strong>il</strong>o della contrattazione tra<br />

Asl (proprietaria di quasi tutti gli immob<strong>il</strong>i<br />

dell’area) e Palazzo Vecchio, che ha mostrato<br />

l’intenzione di comprarlo. Solo una delle<br />

contraddizioni in cui continua a galleggiare<br />

l’ex manicomio. Da un lato padiglioni riverniciati<br />

di fresco e pronti a tornare a nuova<br />

(come minimo terza) vita, dall’altro occupazioni<br />

abusive ormai storiche, come quelle<br />

che regnano all’estremità est (la cosiddetta<br />

V<strong>il</strong>la Panico). E <strong>ancora</strong>, uffici, auto parcheggiate<br />

ovunque, bar e grande fermento<br />

di lavoratori e studenti di giorno, abbandono<br />

e buio pesto nottetempo, nelle serate di<br />

pausa dei Ch<strong>il</strong>le de la balanza, la compagnia<br />

teatrale che ha sede al centro del parco. Di<br />

contraddizione in contraddizione, dal piano<br />

di riqualificazione ereditato dalla giunta<br />

Primicerio in poi, si arriva alla situazione<br />

attuale. Che <strong>il</strong> Comune abbia messo gli occhi<br />

sulla “città nella città” è ormai un fatto<br />

noto. L’area gioca un ruolo strategico non<br />

solo nella prospettiva del quartiere 2 e di<br />

Coverciano in particolare, ma nel più ampio<br />

quadro delle politiche della casa e del Piano<br />

strutturale, fermo al palo dalla scorsa legislatura.<br />

E’ stato lo stesso sindaco Matteo Renzi<br />

a chiedere all’Asl di “ripensare le strutture<br />

non ut<strong>il</strong>izzate ai fini sanitari e di r<strong>il</strong>evante<br />

peso urbanistico”, facendo intravedere un<br />

nuovo futuro per l’ex manicomio. Qui l’amministrazione<br />

potrebbe trovare spazi in abbondanza<br />

per abitazioni e servizi. Se e solo<br />

se sarà in grado di trovare un centinaio di<br />

m<strong>il</strong>ioni da girare all’Azienda sanitaria, passando<br />

per la Regione. D’altra parte è altrettanto<br />

nota la strategia dell’Asl, impegnata da<br />

tempo in un processo di razionalizzazione. <strong>Il</strong><br />

piano aziendale prevede di ricavare circa 300<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro dalle alienazioni di immob<strong>il</strong>i<br />

dismessi o sottout<strong>il</strong>izzati. San Salvi potrebbe<br />

portare 100-120 m<strong>il</strong>ioni al mulino. Anche se<br />

lo stesso piano prevede la realizzazione della<br />

sede principale proprio qui, in un’area capa-<br />

Copia in abbonamento postale<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />

è un periodico di 8 edizioni<br />

che mens<strong>il</strong>mente<br />

viene distribuito da<br />

in 198.200 copie<br />

L’ex cinema di San Salvi<br />

ce di accogliere circa 2000 dipendenti. Sarebbe<br />

dunque un bel cambio di programma<br />

per i vertici sanitari. Eppure sono già cominciate<br />

le valutazioni di altri immob<strong>il</strong>i papab<strong>il</strong>i.<br />

Per rimanere in zona, si è parlato dell’ex palazzone<br />

della Telecom, in via Masaccio, ma<br />

anche dell’edificio delle Ferrovie all’angolo<br />

tra viale Lavagnini e viale Strozzi. E <strong>ancora</strong>,<br />

sono stati inseriti nel “risiko” la sede storica<br />

della Nazione, in viale Giovine Italia e un<br />

altro edificio a Firenze Nova. Nel mentre,<br />

EMERGENZA INVERNO<br />

<strong>Il</strong> quartiere 2, a detta di coloro che lavorano<br />

nel campo dell’assistenza, è sicuramente<br />

uno dei più popolati dai senzatetto, poiché<br />

presenta diversi punti abitati da piccole comunità<br />

o soggetti singoli ormai ben noti. La<br />

stazione di Campo di Marte, l’edificio Ex-<br />

Telecom, la zona di piazza Libertà e la struttura<br />

del vecchio Meyer, per esempio, hanno<br />

ospitato in passato o continuano ad ospitare<br />

persone in cerca di riparo. L’accoglienza dei<br />

senza fissa dimora, a dispetto di un inverno<br />

eccezionalmente rigido, è stata - secondo<br />

l’amministrazione comunale - all’altezza<br />

delle necessità, grazie al potenziamento del-<br />

Editore e Concessionaria Pubblicitaria:<br />

Web&Press Edizioni s.r.l.<br />

Direzione ed amministrazione:<br />

via Kassel 17- 50126 Firenze<br />

tel. 848.80.88.68<br />

Direttore Responsab<strong>il</strong>e: Matteo Francini<br />

Service editoriale e grafi co:<br />

Tabloid soc.coop., Firenze (FI)<br />

scrivimi@<strong>il</strong>reporter.it<br />

però, i cantieri nell’ex manicomio si aprono<br />

e si chiudono, affiancando ai padiglioni scortecciati<br />

palazzine ritrovate e rinnovate. Già<br />

terminati da tempo i lavori che hanno portato<br />

in dote alla facoltà di Psicologia una biblioteca<br />

nuova, così com’è in dirittura d’arrivo,<br />

a primavera, la nuova residenza studentesca.<br />

Altre situazioni sono rimaste ingarbugliate<br />

nella burocrazia. Come quella degli stessi<br />

Ch<strong>il</strong>le de la balanza, a cui è stata promessa<br />

una nuova sede nell’ex cinema che si tro-<br />

le strutture e ad una riorganizzazione delle<br />

risorse. La Croce Rossa di Firenze riferisce<br />

che durante gli ultimi interventi con l’Unità<br />

di Strada è stata riscontrata una riduzione<br />

delle presenze per la notte, ma una sostanziale<br />

continuità per quanto riguarda la richiesta<br />

di abiti o di cibo; nei punti solitamente più<br />

frequentati si trova all’incirca la metà delle<br />

persone. Le notizie che arrivano dall’assessorato<br />

alle politiche socio-sanitarie informano<br />

che la risposta all’emergenza freddo, con<br />

un potenziamento del 30% delle strutture di<br />

accoglienza, vede oggi un totale di circa 600<br />

posti letto che, sempre secondo <strong>il</strong> Comune,<br />

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN)<br />

Periodico d’informazione locale<br />

N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze.<br />

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art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€<br />

Associato alla Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

va all’interno del parco. Sono passati quasi<br />

5 anni dal protocollo di intesa e l’edificio<br />

è <strong>ancora</strong> là ricoperto di rampicanti. “Qualche<br />

passo in avanti è stato fatto – racconta<br />

Claudio Ascoli, anima della compagnia teatrale<br />

– poco tempo fa è stato completamente<br />

svuotato. Ma prima che sia firmato <strong>il</strong> necessario<br />

passaggio di proprietà tra Asl e Comune,<br />

vengano affidati i lavori e infine redatto<br />

<strong>il</strong> bando di assegnazione, dovranno passare<br />

<strong>ancora</strong> alcuni anni”.<br />

Tanti i punti di “ritrovo” per chi non ha una casa. Ma quest’anno presenze ridotte<br />

Notti al freddo, meno senzatetto nelle strade del quartiere<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Campo di Marte, Cure, Coverciano<br />

raggiunge 43139 famiglie nel quartiere 2 di Firenze.<br />

Anno IV n.9 del 8 gennaio 2010<br />

sChEdA<br />

Un complesso<br />

da 120 m<strong>il</strong>ioni<br />

Cento-centoventi m<strong>il</strong>ioni di euro. Ecco<br />

<strong>il</strong> prezzo di un pezzo di storia di Firenze<br />

chiamato San Salvi. <strong>Il</strong> complesso,<br />

protagonista da un paio d’anni di un<br />

progetto di riqualificazione, potrebbe<br />

passare dalla Asl, attuale proprietaria,<br />

nelle mani del Comune. Così almeno<br />

ha lasciato intendere <strong>il</strong> sindaco. Se al<br />

momento <strong>il</strong> piano dei lavori prevede<br />

la realizzazione di alcune abitazioni,<br />

ma soprattutto di uffici e della sede<br />

principale dell’azienda sanitaria, l’acquisizione<br />

da parte di Palazzo Vecchio<br />

potrebbe cambiare di nuovo le carte<br />

in tavola. E aprire la “città nascosta” (in<br />

cui già trovano spazio due scuole e la<br />

biblioteca di Psicologia) ad appartamenti<br />

e servizi per i cittadini. A rigor di<br />

logica <strong>il</strong> mantra è sempre quello, ripetuto<br />

da Renzi per l’ex Meccanotess<strong>il</strong>e, <strong>il</strong><br />

Panificio m<strong>il</strong>itare e altri edifici dismessi<br />

in via di rinnovamento: non un metro<br />

cubo in più. All’interno di uno scenario<br />

tutt’altro che deciso, una certezza<br />

rimane.<br />

appaiono sufficienti al bisogno data l’assenza<br />

di liste d’attesa troppo lunghe. E’ poi grazie<br />

alla collaborazione di molte associazioni<br />

tra cui la Caritas, la Ronda della Carità, la<br />

Croce Rossa Italiana, gli Angeli della città<br />

e la comunità di Sant’Egidio che è stata garantita<br />

un’assistenza costante durante tutto<br />

l’inverno. L’emergenza freddo, però, non<br />

è <strong>ancora</strong> finita: sarà ufficialmente conclusa<br />

ai primi di apr<strong>il</strong>e, e “quasi ogni giorno – a<br />

quanto riferiscono gli operatori di strada -<br />

c’è sempre qualcuno che, malgrado tutte le<br />

strutture, non riesce a trovare un posto caldo<br />

per dormire”.<br />

/A.D.<br />

Dati non raccolti presso l’interessato<br />

Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs<br />

196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), <strong>il</strong><br />

consenso per <strong>il</strong> trattamento dei dati personali, non è richiesto in<br />

quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o<br />

documenti conoscib<strong>il</strong>i da chiunque. Nel rispetto della normativa<br />

vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg<br />

196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensib<strong>il</strong>i,<br />

sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fi ne dell’invio<br />

presso la Sua residenza del periodico gratuito “<strong>il</strong> <strong>Reporter</strong>”.<br />

<strong>Il</strong> responsab<strong>il</strong>e del trattamento è Web&Press s.r.l.<br />

Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea<br />

la sospensione dell’invio della sua copia esercitando<br />

l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


<strong>il</strong> giornale del tuo quartiere<br />

CURE. Lavori interrotti in autunno a causa del ritrovamento della vecchia rete fognaria<br />

<strong>Via</strong> <strong>Faentina</strong> spezzata fino a primavera<br />

<strong>Il</strong> cantiere interrotto sulla linea ferroviaria<br />

<strong>Il</strong> <strong>sottopasso</strong> pedonale sarà aperto ad apr<strong>il</strong>e/maggio,<br />

dopo più di un anno di cantieri. Residenti costretti a lunghi giri<br />

per scavalcare la ferrovia <strong>ancora</strong> per qualche mese. Continuano<br />

i disagi in seguito alla soppressione del passaggio a livello<br />

Paola Ferri<br />

<strong>Via</strong> <strong>Faentina</strong> rimarrà spezzata in due <strong>ancora</strong><br />

per qualche mese. <strong>Il</strong> cantiere di apertura del<br />

<strong>sottopasso</strong> pedonale, aperto <strong>il</strong> 28 febbraio<br />

2009, farà in tempo a compiere un anno e oltre,<br />

nonostante <strong>il</strong> cartello che <strong>ancora</strong> porta come “data di<br />

scadenza” <strong>il</strong> 21 dicembre, apposta sopra l’iniziale 30 ottobre.<br />

“A primavera <strong>il</strong> <strong>sottopasso</strong> sarà aperto” promettono<br />

le Ferrovie, ma i cittadini sono già sul piede di guerra.<br />

Facciamo un passo indietro. <strong>Il</strong> <strong>sottopasso</strong> in questione si<br />

è reso necessario nel momento in cui le Ferrovie hanno<br />

deciso di chiudere al transito di auto e pedoni <strong>il</strong> passaggio<br />

a livello di via <strong>Faentina</strong>, sulla linea Firenze-Roma.<br />

Una scelta mossa da una politica aziendale ben precisa,<br />

che mira a mettere in sicurezza una serie di situazioni al<br />

limite. La stessa cosa è successa più avanti sulla stessa<br />

linea, in via Vittorio Emanuele II. La chiusura del passaggio<br />

a livello è stata a lungo osteggiata dai residenti<br />

e dallo stesso Quartiere 2, che si è espresso in maniera<br />

sfavorevole in occasione del Consiglio comunale dedicato<br />

alla faccenda. Ma non è bastato. <strong>Il</strong> passaggio è stato<br />

chiuso, costringendo pedoni, biciclette e auto a fare <strong>il</strong><br />

giro da piazza delle Cure, per “sfondare” verso ponte<br />

Rosso e piazza della Libertà. Con le relative conseguenze<br />

riguardo al traffico, ingolfato nelle ore di punta dai<br />

veicoli che scendono a valle ogni giorno da via <strong>Faentina</strong><br />

verso <strong>il</strong> centro della città. E le non meno fastidiose<br />

conseguenze su chi in queste stradine delle Cure alte ci<br />

abita. Ed è anch’egli costretto, a piedi o in bici che sia,<br />

a passare dall’omonima piazza anche semplicemente<br />

per raggiungere <strong>il</strong> proseguimento di via <strong>Faentina</strong> al di là<br />

della strada ferrata. All’epoca della “contrattazione” tra<br />

Palazzo Vecchio e Fs per la soppressione dei passaggi a<br />

livello, <strong>il</strong> Q2 aveva addirittura avanzato l’ipotesi di una<br />

galleria percorrib<strong>il</strong>e dalle auto, per mantenere una via<br />

di sfogo al traffico di pendolari proveniente dalle zone<br />

collinari. Niente da fare, <strong>il</strong> massimo che l’amministra-<br />

zione era riuscita a strappare è stato un <strong>sottopasso</strong> per<br />

i pedoni. Così che si è aperto <strong>il</strong> cantiere e <strong>il</strong> tunnel è<br />

stato scavato in quattro e quattr’otto, come raccontano i<br />

residenti stessi. “Lavoravano a pieno ritmo, ci hanno tenuti<br />

svegli anche la notte quest’estate” raccontano. Già,<br />

perché qui i cantieri non si sono fermati neanche al calar<br />

del sole. Almeno fino allo scorso autunno, quando gli<br />

operai si sono imbattuti in una vecchia fognatura. Galleria,<br />

scalette, discesina per i disab<strong>il</strong>i, tutto già pronto e<br />

tutto finito ricoperto di terra, come non fosse mai stato.<br />

“Da settimane non vediamo più nessuno a lavorare e ci<br />

chiediamo che fine farà <strong>il</strong> sottopassaggio – racconta una<br />

residente – ci sentiamo isolati”. <strong>Il</strong> problema è avvertito<br />

soprattutto dagli anziani, costretti a fare un giro piuttosto<br />

lungo per poter giungere dall’altra parte. Le alternative<br />

sono due: passare da piazza delle Cure oppure svolta-<br />

<strong>Il</strong> problema è avvertito<br />

soprattutto dagli anziani, costretti<br />

ad allungare molto <strong>il</strong> percorso<br />

re in via Settembrini e scendere poi direttamente nella<br />

galleria sotterranea che collega la piazza con viale Don<br />

Minzoni. Più breve sì, peccato che la discesa non sia<br />

molto fac<strong>il</strong>e per chi è in bici e risulti impossib<strong>il</strong>e per chi<br />

è in carrozzina o ha un passeggino al seguito, visto che<br />

qui ci sono soltanto le scale. “I lavori hanno subito uno<br />

stop a causa del ritrovamento della vecchia rete fognaria<br />

e dei necessari controlli – rassicurano dalle Ferrovie<br />

– ma <strong>il</strong> problema è già stato risolto”. La prossima data<br />

di scadenza è fissata per apr<strong>il</strong>e-maggio. Sperando che<br />

nel frattempo l’umore dei residenti non sia già andato<br />

a male.<br />

PONTE A MENsOLA. <strong>Il</strong> bar è gestito dai residenti<br />

E gli abitanti del paese<br />

si “presero” <strong>il</strong> Circolo<br />

Ne è passato di tempo da quando<br />

<strong>il</strong> parroco attraversava la strada<br />

per non passare davanti alla porta<br />

della Casa del popolo. Eppure c’è<br />

chi, sorridendo, lo ricorda <strong>ancora</strong>.<br />

Non si tratta di Brescello, <strong>il</strong> paesino<br />

di Don Cam<strong>il</strong>lo e Peppone, ma<br />

di Ponte a Mensola, alla periferia<br />

di Firenze. Qui, come in tante altre<br />

piccole realtà dove sono presenti<br />

sia la chiesa che la casa del popolo,<br />

fino a qualche anno fa gli abitanti<br />

erano divisi in fazioni, e gli uni non<br />

frequentavano i luoghi degli altri.<br />

Alla Casa del popolo si organizzava<br />

la festa de l’Unità, in parrocchia la<br />

festa della Befana per gli anziani. E<br />

<strong>il</strong> prete e <strong>il</strong> presidente della casa del<br />

popolo si salutavano, ma dandosi rigorosamente<br />

del lei. Poi i tempi sono<br />

cambiati, e senza andare a scomodare<br />

la fine della guerra fredda e la caduta<br />

del muro di Berlino, i rapporti si<br />

sono distesi, gli animi si sono calmati,<br />

i parrocchiani (quasi tutti) hanno<br />

iniziato ad andare a prendere <strong>il</strong> caffè<br />

al bar e gli altri (quasi tutti) hanno<br />

iniziato a frequentare la messa non<br />

soltanto a Natale. “Non solo – racconta<br />

Pietro, una delle persone più<br />

attive su entrambi i ‘fronti’ – quando<br />

la chiesa ha avuto bisogno di raccogliere<br />

fondi per i lavori di restauro,<br />

tutti hanno partecipato, anche quelli<br />

che la parrocchia non la frequentano<br />

mai. E quando <strong>il</strong> circolo rischiava<br />

di chiudere perché non si trovava<br />

nessuno che volesse prendere in<br />

gestione <strong>il</strong> bar, tutti quanti ci siamo<br />

rimboccati le maniche e abbiamo<br />

3<br />

iniziato a fare i turni perché questi<br />

locali, riscattati dalla gente del paese<br />

dopo <strong>il</strong> fascismo, erano e restano un<br />

importante punto di aggregazione a<br />

disposizione di tutti gli abitanti, laici<br />

o credenti”. “Qualche anno fa la<br />

sala dove si trova <strong>il</strong> teatro era stata<br />

trasformata in un pub da alcuni ragazzi<br />

- prosegue - e nel fine settimana<br />

c’era sempre <strong>il</strong> pienone. Pagavano<br />

regolarmente l’affitto, ma si era un<br />

po’ persa l’anima del circolo, e i paesani<br />

non venivano quasi più. Allora<br />

ci siamo riuniti e abbiamo deciso di<br />

non rinnovargli <strong>il</strong> contratto, e abbiamo<br />

preso noi in gestione <strong>il</strong> bar. <strong>Il</strong> pub<br />

è stato smontato ed è tornato <strong>il</strong> teatro<br />

in vernacolo. Si incassa meno, ma<br />

gli anziani e gli abitanti sono tornati,<br />

e a noi va bene così”. Nei mesi di<br />

Quando rischiava<br />

di chiudere, tutti<br />

ci siamo rimboccati<br />

le maniche<br />

febbraio e marzo, al teatro di Ponte<br />

a Mensola (via D’annunzio 182) si<br />

svolgerà la seconda rassegna di vernacolo<br />

fiorentino e non solo. Ecco<br />

gli appuntamenti: sabato 20 febbraio<br />

“Sogno di una notte di mezza estate”,<br />

sabato 27 “L’Agonia di Schizzo”,<br />

venerdì 5 marzo “Io m’arrangio,<br />

tu t’arrangi, voialtri arrangiatevi”,<br />

giovedì 11 marzo “La v<strong>il</strong>lana di<br />

Lamporecchio”.<br />

/A.O.


4 Febbraio 2010 Campo di Marte • Cure • Coverciano<br />

L’INChIEsTA. Su una popolazione residente di quasi 90m<strong>il</strong>a persone gli stranieri sono circa <strong>il</strong> 10%<br />

Melting pot alla Campo di Marte<br />

Vita da immigrati nel quartiere 2<br />

Francesca Puliti ca 150 persone provenienti da Eritrea, Somalia, Marocco,<br />

Romania e altri paesi <strong>ancora</strong>. Ma <strong>il</strong> cammino<br />

Immigrati e integrati o dis-integrati e invisib<strong>il</strong>i.<br />

In entrambi i casi la convivenza scorre su binari<br />

(purtroppo e per fortuna) piuttosto tranqu<strong>il</strong>li.<br />

Cosa li distingue? Essenzialmente la data di approdo<br />

in città. Sono circa <strong>il</strong> 10% i cittadini stranieri<br />

residenti nel Quartiere 2, poco più di 8.800 persone (a<br />

cui bisogna aggiungere coloro che non risultano effettivamente<br />

residenti) su un totale di oltre 88m<strong>il</strong>a, perfettamente<br />

in linea con la media fiorentina. Un campione<br />

rappresentativo di una realtà a doppia faccia, un<br />

territorio segnato dagli alti e bassi di una stessa storia.<br />

Ad avere più fortuna sono stati quelli che sono arrivati<br />

una quindicina o una ventina d’anni fa, quando “sì,<br />

c’erano più pregiudizi perché i fiorentini conoscevano<br />

poco la nostra cultura – racconta Thierry Abdon Avi,<br />

originario della Costa d’Avorio, che ha una copisteria<br />

in via dell’Arcolaio – ma c’era più spazio per integrarsi”.<br />

Adesso gli arrivi si sono moltiplicati e gli spazi<br />

- abitativi, lavorativi, culturali - cominciano ad andare<br />

stretti. E allora capita che gli immigrati trovino sfogo<br />

in quei territori marginali, lasciati liberi dal quartiere<br />

che si trasforma, come la struttura dismessa dell’ex<br />

Meyer. Qui si sono mescolate sette etnie diverse, un<br />

piccolo melting pot alla fiorentina, che raccoglie cir-<br />

THIERRY<br />

Commerciante, 42 anni<br />

“Favorire<br />

l’incontro<br />

tra culture”<br />

“Andrebbe favorito l’incontro tra culture e religioni diverse.<br />

Credo che da questo punto di vista potrebbero essere le stesse<br />

comunità straniere ad aprirsi maggiormente agli italiani.<br />

Prendendo esempio dagli ivoriani, che organizzano feste<br />

inclusive, a cui tutti possono prendere parte indipendentemente<br />

dalla provenienza e dal colore della pelle”<br />

adRIana<br />

Chef, 45 anni<br />

“Firenze<br />

è troppo<br />

selettiva”<br />

“Firenze è molto chiusa nei confronti di chi è diverso, non<br />

solo degli stranieri. Bisognerebbe cambiare mentalità, a partire<br />

da una migliore informazione, da una conoscenza più<br />

approfondita e priva di pregiudizi nei confronti dell’Altro.<br />

La verità è che siamo tutti troppo individualisti, basta andare<br />

a fare l’aperitivo <strong>il</strong> venerdì sera e siamo tutti contenti”<br />

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✆ 055 686592<br />

<strong>Via</strong>le Europa 43 - 50126 Firenze<br />

info@otticamaremmi.com<br />

verso l’integrazione è <strong>ancora</strong> lungo. Eppure sono<br />

in tanti nel quartiere ad aver percorso con successo<br />

questa strada. C’è chi dell’amalgama, prima di tutto<br />

di piatti e parole, ha fatto un nome e una bandiera,<br />

come <strong>il</strong> ristorante Toscocina. C’è chi non ha bisogno<br />

di insegne, come tante altre attività disseminate nel<br />

E’ piazza Savonarola la più<br />

multietnica, crocevia di cittadini<br />

cinesi, africani e dell’Est Europa<br />

quartiere, gestite da anni e con buoni risultati da cittadini<br />

di terre lontane, ma ormai fiorentini d’adozione.<br />

E ci sono diverse teorie, tra di loro, su come e per chi<br />

risulti più fac<strong>il</strong>e diventare parte del tessuto urbano e<br />

sociale. Ma partiamo da qualche dato di fatto. La comunità<br />

più numerosa dalle Cure a Bellariva è quella<br />

rumena, con quasi 1500 residenti, <strong>il</strong> che non stupisce<br />

visti i numeri a livello cittadino e regionale. Seguono<br />

Perù e F<strong>il</strong>ippine, con un migliaio di rappresentanti a<br />

testa, e Albania a quota 730 circa. Poi alla spicciolata<br />

troviamo Sri Lanka, Marocco ed Egitto, mentre la<br />

JUan<br />

Artigiano, 32 anni<br />

“<strong>Il</strong> problema<br />

è trovare<br />

una casa”<br />

“Questo quartiere è tranqu<strong>il</strong>lo, si vive bene. Ma credo che<br />

se si lavora si stia bene dappertutto. E’ quella la difficoltà<br />

principale per chi arriva da un altro paese, trovare un impiego<br />

dignitoso. E trovare casa. In questo campo servirebbe<br />

un aiuto, un ufficio a cui rivolgersi, perché diffic<strong>il</strong>mente le<br />

persone affittano volentieri agli stranieri”<br />

1037632


<strong>il</strong> giornale del tuo quartiere<br />

La comunità più numerosa è quella<br />

rumena, seguono peruviani e fi lippini.<br />

Tra negozi, ristoranti e assistenza<br />

domic<strong>il</strong>iare sono in molti ad aver<br />

trovato lavoro e casa tra le Cure<br />

e Bellariva, ma anche coloro che sulla<br />

testa hanno solo un tetto di fortuna.<br />

Luci e ombre di una stessa realtà<br />

Cina conta solo 143 residenti nel quartiere,<br />

nonostante trovi spazio qui anche<br />

<strong>il</strong> consolato, situato in zona piazza Savonarola.<br />

E’ questa la piazza più multietnica<br />

del circondario, eletta come luogo<br />

di ritrovo da alcuni gruppi originari del<br />

nord Africa che qui incrociano diverse<br />

ragazze e signore dell’Europa centrale<br />

e dell’Est, a spasso con gli anziani a cui<br />

fanno da badanti. “E’ più fac<strong>il</strong>e per le<br />

1019150<br />

donne integrarsi – spiega un ragazzo senegalese<br />

– sia perché c’è molta richiesta<br />

di aiuto in casa, sia perché soffrono meno<br />

rispetto agli uomini dell’associazione<br />

straniero-delinquente”. Ed è più fac<strong>il</strong>e<br />

se si svolge un’attività a contatto con <strong>il</strong><br />

pubblico “perché si è costretti a imparare<br />

la lingua e si fam<strong>il</strong>iarizza prima con<br />

abitudini e st<strong>il</strong>i di vita diversi” afferma<br />

la titolare di un famoso ristorante cinese<br />

dIEGO<br />

Educatore, 25 anni<br />

“Corsi di lingua<br />

per bambini<br />

e genitori”<br />

“Ci sono classi scolastiche dove la percentuale degli stranieri<br />

sfiora <strong>il</strong> 40%. E le difficoltà ci sono, soprattutto per<br />

quel che riguarda la lingua. Andrebbero istituiti più corsi<br />

in tal senso, rivolti ai genitori però, perché è in famiglia, tra<br />

le mura domestiche, che comincia <strong>il</strong> percorso verso l’integrazione”<br />

PROPOLI<br />

che quest’anno compie 20 anni di attività.<br />

“Per noi è stato più semplice anche<br />

perché viviamo in questo quartiere, in un<br />

condominio di italiani – continua Stefania,<br />

come si fa chiamare dai suoi amici<br />

italiani, visto che <strong>il</strong> suo vero nome risulta<br />

per loro impronunciab<strong>il</strong>e – mentre altrove<br />

gli stranieri tendono a fare gruppo tra<br />

di loro e diffic<strong>il</strong>mente si aprono agli italiani”.<br />

IL BENESSERE, DA SEMPRE<br />

...efficace alleato dell’organismo<br />

per combattere i fastidi delle prime<br />

vie aeree nei mesi invernali<br />

PER TE IL PRONTUARIO<br />

DEL BENESSERE<br />

OMAGGIO<br />

<strong>Via</strong> Gioberti, 52/r - Firenze tel. 055 6550810<br />

orario continuato dal lunedi al sabato 9.30 - 19.30<br />

visita <strong>il</strong> nostro sito www.erboristerianaturaverde.com<br />

FaBRIZIa<br />

Insegnante, 55 anni<br />

“Un aiuto<br />

prezioso<br />

dalle badanti”<br />

“La convivenza nel quartiere non presenta grandi difficoltà,<br />

nonostante ci siano molti stranieri nella zona. Ho avuto<br />

modo di conoscere diverse badanti somale e devo ammettere<br />

che hanno rappresentato un aiuto prezioso. Penso che non<br />

potremmo fare a meno di loro in questo settore dove gli italiani<br />

diffic<strong>il</strong>mente cercano lavoro”<br />

5<br />

Le temperature troppo rigide (che<br />

<strong>ancora</strong> caratterizzano Firenze) non sono<br />

compatib<strong>il</strong>i con la riasfaltatura delle strade,<br />

perché <strong>il</strong> bitume non riesce a compattarsi.<br />

Salvo interventi d’urgenza, d’urgenza, quindi, per gli gli<br />

automob<strong>il</strong>isti automob<strong>il</strong>isti febbraio sarà un mese con pochi<br />

nuovi cantieri con cui dover “fare “fare i i conti”:<br />

VIA DEL DEL GUARLONE GUARLONE<br />

A partire dall’8 febbraio, via del Guarlone<br />

resterà chiusa nel tratto compreso tra<br />

via della Loggetta e via Del Rondino per<br />

l’allaccio di un nuovo condotto fognario.<br />

1093381


6 Febbraio 2010 Campo di Marte • Cure • Coverciano<br />

L’INTERVIsTA. Parla Marco Paladini, presidente della Mokarico, azienda tutta nostrana<br />

Quel caffè che da Borgo gira mezzo mondo<br />

Benedetta Strappi della qualità: Caffè Mokarico è l’unica torrefazione<br />

di caffè al mondo con triplice cer-<br />

La conoscono in mezzo mondo, ma<br />

forse qualche toscano non sa che<br />

la Mokarico è un’azienda nostrana,<br />

con sede a Borgo San Lorenzo.<br />

Marco Paladini, che ne è presidente, ne traccia<br />

un ritratto.<br />

Gli ultimi sono stati mesi diffic<strong>il</strong>i, con la<br />

crisi che ha colpito tanti settori dell’economia.<br />

Come li avete vissuti, la avete avvertita?<br />

In effetti negli ultimi mesi anche <strong>il</strong> nostro settore<br />

ha risentito della situazione economica<br />

generale non troppo favorevole. In particolare<br />

<strong>il</strong> rallentamento del flusso di denaro dovuto ad<br />

un irrigidimento del sistema bancario che ha<br />

interessato tutta la f<strong>il</strong>iera – fornitori, torrefattori,<br />

clienti – non ha favorito <strong>il</strong> mantenimento<br />

di un trend positivo di sv<strong>il</strong>uppo. La diminuzione<br />

dei consumi di caffè è stata avvertita<br />

soprattutto nel settore della ristorazione ed in<br />

quello alberghiero. Per quanto riguarda i bar<br />

invece la situazione è leggermente diversa: da<br />

un lato quelli più qualificati hanno mantenuto<br />

ed in certi casi anche incrementato le loro<br />

vendite di caffè, dall’altro i locali bisognosi di<br />

qualificazione non hanno saputo rispondere<br />

in maniera adeguata alla crisi.<br />

Qual è <strong>il</strong> punto di forza di una realtà commerciale<br />

come la vostra?<br />

L’export rappresenta attualmente uno dei<br />

punti di forza della nostra azienda. All’estero<br />

viene attribuito un valore molto più alto che<br />

in Italia ai prodotti “Espresso e Cappuccino<br />

Italiano” nei quali si identificano dei veri e<br />

propri st<strong>il</strong>i di vita e di consumo. Ma soprattutto<br />

viene riconosciuto <strong>il</strong> valore molto alto<br />

Marco Paladini, presidente della Mokarico<br />

1049497<br />

ZOOM<br />

tificazione di qualità (ISO 9001, ISO 14001<br />

Ambientale, SA8000 Etica). Nel nostro caso<br />

gli investimenti sostenuti negli ultimi anni per<br />

l’ottenimento delle certificazioni di qualità, la<br />

formazione rivolta ai baristi e ai consumatori<br />

(con un centro di formazione permanente), <strong>il</strong><br />

servizio ai clienti, l’etica applicata al lavoro e<br />

l’immagine hanno reso possib<strong>il</strong>e un posizionamento<br />

di mercato ad un alto livello ed un<br />

elevato grado di appeal per gli operatori esteri<br />

che ricercano un prodotto del made in Italy<br />

unico per qualità ed immagine.<br />

Come ci si reinventa, anno dopo anno,<br />

in un settore tutto sommato tradizionale<br />

come quello del caffè?<br />

Per garantire uno sv<strong>il</strong>uppo costante in un<br />

settore maturo come <strong>il</strong> nostro è necessario<br />

continuare ad investire costantemente sull’innovazione<br />

e sulla qualità a tutti i livelli. Questo<br />

significa da un lato mantenere gli elevati<br />

standard di qualità del prodotto che forniamo<br />

ai nostri clienti e dell’altro istruire/formare i<br />

baristi fornendo loro gli strumenti necessari<br />

per servire ai propri clienti un espresso che sia<br />

sempre perfetto.<br />

Qual è la vostra sfida per <strong>il</strong> futuro?<br />

La nostra sfida per <strong>il</strong> futuro è quella di creare i<br />

presupposti per cui i consumatori riconoscano<br />

la reale qualità di un espresso o un cappuccino<br />

preparati a regola d’arte. Che comprendano<br />

cioè lo straordinario valore di queste preparazioni<br />

rispetto ad altre (per esempio cialde<br />

o capsule).Naturalmente questo richiede tempo<br />

e impegno, ma siamo convinti che questa<br />

sia la strada da seguire per fare in modo che <strong>il</strong><br />

cliente diventi un “intenditore”, proprio come<br />

è accaduto per <strong>il</strong> vino.<br />

UNA LUNGA STORIA<br />

La Mokarico ha una storia lunga un secolo. Nacque in corso Tintori, a Firenze,<br />

per volere del commendator Barbieri, i primi anni del ‘900. I fratelli Igino<br />

e Corrado Paladini la hanno poi traghettata fino al 1984, quando alla guida<br />

dell’azienda è arrivato Marco Paladini, attualmente in carica come presidente.<br />

Oggi la Mokarico esporta in molti paesi, tra i quali Stati Uniti, Russia,<br />

Germania, Grecia, Danimarca, Olanda, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia,<br />

Bulgaria ed Ungheria.<br />

I NUMERI PER FARLO BUONO<br />

<strong>Il</strong> caffè perfetto? Ha questi numeri: 7 grammi la miscela macinata da grani<br />

tostati di diversa origine, senza additivi o aromatizzanti, macinati al momento<br />

della preparazione. 88 gradi: è la temperatura dell’acqua. 9 bar: la<br />

pressione. 25 secondi: <strong>il</strong> tempo di erogazione ideale. 25 ml: la quantità di<br />

caffè nella tazzina (crema compresa). 67 gradi: la temperatura che <strong>il</strong> caffè<br />

deve avere in tazza.<br />

L’ARTE DEL CAPPUCCINO<br />

L’ultima moda pare sia avvicinarsi al bancone e chiedere un “cappuccio”,<br />

ma <strong>il</strong> concetto, comunque lo si voglia chiamare, non cambia: <strong>il</strong> cappuccino<br />

resta <strong>il</strong> simbolo della colazione all’italiana. Ogni giorno in Italia vengono<br />

consumate 35 m<strong>il</strong>ioni di tazzine di espresso, e di queste un quinto viene<br />

impiegato proprio per preparare cappuccini. All’estero invece la quota destinata<br />

ai cappuccini sale a tre quarti degli espressi totali.<br />

A SCUOLA DI ESPRESSO<br />

Per ottenere un vero espresso la figura del barista riveste un ruolo fondamentale.<br />

Seguendo questa f<strong>il</strong>osofia, Mokarico nel suo centro di formazione<br />

organizza anche corsi sull’ intero universo della tazzina. Si spazia dal corso<br />

per assaggiatori di caffè, a quello Eis (Espresso Italiano Specialist), a quello<br />

sui “fondamentali del caffè: dalla pianta alla tazzina”, a quello su “la corretta<br />

preparazione dell’Espresso” a “le preparazioni a base di Espresso” al “servizio<br />

ed <strong>il</strong> rapporto con <strong>il</strong> cliente nel bar” a “la gestione delle risorse umane nel<br />

bar”.


<strong>il</strong> giornale del tuo quartiere<br />

PALEsTRE & CO. Tante le possib<strong>il</strong>ità per chi vuol restare in forma<br />

Sport in città, a ciascuno <strong>il</strong> suo<br />

Matteo Francini<br />

è che correre<br />

fa bene al cervello:<br />

a sostenerlo è uno<br />

L’ultima<br />

studio americano<br />

pubblicato di recente. Ma forse<br />

gli sportivi di casa nostra, e soprattutto<br />

quelli del “dopo-festività”<br />

(a maggior ragione quando,<br />

come a Natale, festività fa rima<br />

con grandi abbuffate), e cioè coloro<br />

che assaltano palestre, piscine<br />

o parchi con <strong>il</strong> preciso intento<br />

di perdere <strong>il</strong> peso messo su nelle<br />

ore trascorse a tavola, continuano<br />

a preferirne la virtù più classica:<br />

correre fa bene alla linea. E ogni<br />

anno, dopo <strong>il</strong> classico abbassamento<br />

della guardia del periodo<br />

che va da Natale all’Epifania, e<br />

in vista dell’arrivo della primavera,<br />

arriva anche <strong>il</strong> momento di<br />

tener fede alla promessa pronunciata,<br />

più o meno da tutti, tra un<br />

morso al cotechino e uno al panettone:<br />

“Dopo le feste mi metto<br />

a dieta”. Molti, però, oltre a ricorrere<br />

ai consigli di nutrizionisti<br />

e dietologi decidono che è giunto<br />

<strong>il</strong> momento di fare anche un po’<br />

di attività fisica. Già, ma dove?<br />

Tranqu<strong>il</strong>li, a Firenze l’offerta non<br />

manca. A venire incontro ai desideri<br />

dei “pentiti del pandoro” ci<br />

pensano palestre, piscine e strutture<br />

cittadine, pronte a proporre<br />

un’infinita varietà di corsi e attività<br />

per tutti i gusti (e le tasche):<br />

ogni impianto ha le sue ricette e<br />

proposte, come percorsi o circuiti<br />

pensati ad hoc per venire incontro<br />

ai desideri di clienti sempre<br />

più pretenziosi. La lista di piscine<br />

e palestre presenti in città<br />

è lunga, e per chi è in cerca di<br />

una linea migliore non c’è altro<br />

da fare che scegliere quella più<br />

adatta alle proprie esigenze. Ma,<br />

anche se i periodi che seguono le<br />

feste sono spesso quelli in cui le<br />

strutture di questo tipo registrano<br />

un boom di iscrizioni, c’è anche<br />

chi opta per una soluzione diversa:<br />

corsa e ginnastica all’aria<br />

aperta. Una scelta perfetta per<br />

chi, sfidando <strong>il</strong> freddo che ogni<br />

anno resiste (almeno) fino all’arrivo<br />

della primavera, vuol stare a<br />

contatto con la natura e magari<br />

tenersi in forma senza spendere<br />

un euro. Anche in questo caso,<br />

in città le possib<strong>il</strong>ità sono diverse:<br />

dalle Cascine all’Anconella,<br />

non mancano giardini e spazi tra<br />

cui scegliere. In alcune di queste<br />

aree, poi, sono presenti attrezzature<br />

ginniche, impianti e campi<br />

di ogni tipo (dal classico calcetto<br />

alle piste di pattinaggio e fino ai<br />

bocciodromi) o addirittura veri<br />

e propri percorsi di allenamento:<br />

dal giardino della Carraia all’area<br />

Pettini, passando per V<strong>il</strong>la Favard<br />

o <strong>il</strong> parco di Ugnano, la scelta è<br />

piuttosto vasta. Infine, per chi è<br />

proprio allergico allo sport, c’è<br />

anche un’ultima possib<strong>il</strong>ità: una<br />

bella passeggiata. Bastano un<br />

paio di scarpe comode e un po’ di<br />

tempo a disposizione: le giornate<br />

che si allungano e la bellezza di<br />

Firenze e dintorni, poi, fanno <strong>il</strong><br />

resto.<br />

IL PUNTO NEL QUARTIERE<br />

Non mancano giardini, percorsi e impianti<br />

È tempo di correre (ai ripari)<br />

Fa male ammetterlo ma, anche<br />

se ormai di tempo dalle<br />

vacanze natalizie ne è passato<br />

un bel po’, urge rimettersi in<br />

forma. Pare infatti che siano da<br />

due a cinque i ch<strong>il</strong>i accumulati<br />

nelle feste del 2009, e in previsione<br />

di Pasqua si rischia di<br />

aggiungerne almeno un altro<br />

paio. Allora cosa fare? Fac<strong>il</strong>e,<br />

correre ai ripari prima che sia<br />

già tempo di togliere i cappotti.<br />

E dato che <strong>il</strong> quartiere 2 è ben<br />

attrezzato tra percorsi verdi,<br />

palestre e piscine, anche per i<br />

più pigri non ci più sono scuse.<br />

Partiamo subito dalle regole<br />

più semplici: per riacquistare<br />

una forma perfetta non serve<br />

passare le giornate ad allenarsi,<br />

basta un po’ di costanza e un<br />

minimo di esercizio quotidiano.<br />

Quando le belle giornate lo permettono,<br />

<strong>il</strong> consiglio è quello di<br />

fare una camminata a passo veloce<br />

o una corsetta di non più<br />

di 20 minuti, meglio se immersi<br />

nel verde per evitare di respirare<br />

troppo smog. Percorsi vita e<br />

attrezzature sportive sono presenti<br />

ad esempio all’area Pettini<br />

e a v<strong>il</strong>la Favard, ma sono molto<br />

gettonati anche i tragitti del<br />

lungarno Aldo Moro e dell’area<br />

intorno allo stadio Franchi. Chi<br />

invece volesse puntare su un<br />

corso specifico, dallo spinning<br />

al p<strong>il</strong>ates, dall’aerobica fino<br />

alla ginnastica dolce, può contare<br />

poi su un buon numero di<br />

palestre che, in vista della pros-<br />

sima estate, già da ora iniziano<br />

a lanciare promozioni per tutti i<br />

tipi di tasche. E non è finita qui:<br />

in zona non mancano neanche<br />

impianti dedicati agli anziani,<br />

come per esempio la palestra<br />

di via Cocchi, senza però voler<br />

escludere molte altre strutture<br />

che offrono programmi di allenamento<br />

per tenere <strong>il</strong> peso e<br />

la salute sempre sotto controllo.<br />

Ma con l’arrivo della bella<br />

stagione, un’altra valida alleata<br />

contro i ch<strong>il</strong>i in più è senza dubbio<br />

la piscina, perfetta per i più<br />

piccoli così come per gli adulti:<br />

in acqua infatti ci si sente più<br />

allegri, e lo sforzo dell’allenamento<br />

passa in secondo piano.<br />

Le piscine comunali della zona<br />

sono tre: la Nannini di Bellariva<br />

sul lungarno Aldo Moro, la<br />

Costoli in viale Paoli e la pi-<br />

Basta un po’<br />

di costanza<br />

ed esercizio<br />

quotidiano<br />

7<br />

scina Artemio Franchi in viale<br />

Maratona. Infine, se siete già<br />

allenati ma avete bisogno di recuperare<br />

solo un po’ di tonicità<br />

muscolare, sono fatte per voi le<br />

escursioni di trekking verso le<br />

colline che circondano Firenze.<br />

Dopo cinque ore di cammino,<br />

la forma è assicurata... /S.K.


8 Febbraio 2010 Campo di Marte • Cure • Coverciano<br />

MEsTIERI dI OGGI E dI IERI. <strong>Il</strong> lavoro del contadino ha ricominciato ad attirare i giovani<br />

Una vita al ritmo (lento) della natura<br />

Antonio Banducci, 32 anni, è tra coloro che hanno scelto<br />

di “tornare alla campagna”. “Tante persone sentono l’esigenza<br />

di ‘rallentare’. E coltivare la terra mi fa sentire libero”<br />

Alberto Ottanelli<br />

Si dice che un contadino, uno<br />

di quelli che fino a pochi<br />

anni fa popolavano le campagne<br />

attorno alla città, sappia<br />

fare almeno duecento mestieri. E<br />

che tutti i giorni debba prendere decisioni<br />

dalle quali dipendono qualità<br />

e quantità del raccolto. Forse da qui<br />

I prodotti dell’azienda agricola<br />

MADDALENA 29enne libera, credevo di aver trovato l'amore ed invece era sono un<br />

abbaglio. Ti vorrei libero, piacevole, sincero, ed interessato ad una amicizia che possa<br />

sfociare in amore.<br />

EMMA 35 anni, nub<strong>il</strong>e, senza figli, impiegata, amo la vita, l'ottimismo, non mi manca<br />

niente. E' arrivato <strong>il</strong> momento di mettere l'amore in primo piano. Cerco uomo adulto,<br />

maturo e di livello per amarsi e formare una famiglia.<br />

SOFIA 39enne, impiegata. Cerco un uomo interessante ed affascinante, magari anche bello<br />

e benestante. Credo che se si vive bene ed in tranqu<strong>il</strong>lita', la vita sia bella e divertente.<br />

Voglio essere viziata e coccolata in tutti i sensi!<br />

NADIA 53 anni, buona presenza, separata, figli cresciuti, libera di scegliere l'uomo che<br />

sappia sorprendermi, romantico, intelligente, raffinato, intenzionato a conoscere una donna<br />

con líesigenza di un vero amore.<br />

GIULIA 58enne, divorziata, indipendente. Sono una donna molto attiva, adoro viaggiare e<br />

ballare. Cerco un signore 57/65enne, con buon carattere, alto, curato, br<strong>il</strong>lante per una<br />

intensa relazione fatta di dare e avere, di gioia e di spensieratezza.<br />

LOREDANA 63 anni, vedova. Sono una super-nonna, amo <strong>il</strong> teatro, ballare, tenermi<br />

sempre attiva. Cerco un compagno semplice, dolce ed accogliente.<br />

ELENA 63 anni, forte presenza, carattere deciso. Ho un lavoro impegnativo che pero' mi<br />

lascia molto tempo libero, tempo che vorrei dedicare ad un uomo speciale: romantico,<br />

determinato, con forte carisma.<br />

<strong>il</strong> detto “contadino, scarpe grosse e<br />

cervello fino”. Oggi non sono molte<br />

le persone che scelgono di svolgere<br />

a questa attività, che nell’immaginario<br />

collettivo resta un lavoro um<strong>il</strong>e,<br />

legato a un tempo ormai passato e<br />

comunque non in grado di assicurare<br />

grossi guadagni. Nello stesso tempo,<br />

però, da qualche anno si sta risvegliando<br />

l’interesse verso l’ambiente,<br />

la sostenib<strong>il</strong>ità, gli st<strong>il</strong>i di vita legati<br />

ai ritmi della natura, e un numero<br />

crescente di giovani sceglie di “tornare<br />

alla campagna”. Uno di questi è<br />

Antonio Banducci, 32 anni, da circa<br />

due titolare dell’azienda agricola “la<br />

Talea”, che si trova in via della Torre,<br />

a Firenze, a due passi dal centro tecnico<br />

di Coverciano.<br />

Come e perché ha iniziato?<br />

Io sono perito agrario e fino a qualche<br />

anno fa lavoravo in una ditta di giardinaggio.<br />

Quando ho deciso di aprire<br />

un’attività mia, pensavo ad un “garden”,<br />

con servizi e piante per <strong>il</strong> giardinaggio.<br />

Poi mi sono appassionato<br />

all’orto, alla possib<strong>il</strong>ità di seguire i<br />

ritmi lenti della natura, e si è risvegliato<br />

in me <strong>il</strong> sogno di un’azienda<br />

agricola.<br />

Cosa le piace di questa attività?<br />

Io dico sempre che da giardiniere si<br />

pianta e basta. Da contadino, invece,<br />

si assiste al miracolo della vita che<br />

nasce e cresce, seguendo i suoi tempi,<br />

e non quelli imposti dal mercato.<br />

Sono un po’ insofferente nei confronti<br />

dei ritmi dettati dal “sistema”. Col-<br />

ALDO 34 anni, molti interessi e progetti da realizzare, amici con cui parlare. Amo viaggiare,<br />

leggere, ascoltare musica, parlare, apprezzo la buona cucina, sono allegro, dinamico,<br />

positivo. Ti cerco dolce, comprensiva ed affettuosa, per creare <strong>il</strong> nostro mondo d'amore.<br />

CLAUDIO 36enne, impegnato in una azienda agricola, amo la campagna e le cose semplici.<br />

Cerco una ragazza sportiva, seria, educata, di sani principi, amante della campagna e degli<br />

animali per un amore di grande valore.<br />

AMEDEO 49enne, separato, sportivo. Ho sofferto per la fine del mio matrimonio ma ora <strong>il</strong><br />

mio spirito è rinnovato. Voglio al mio fianco una donna leale, sincera, per creare un<br />

rapporto genuino.<br />

GIACOMO 52enne, separato. Cerco una compagna con cui condividere la tranqu<strong>il</strong>lità della<br />

casa e della coppia, seria, semplice, che abbia voglia di vivere.<br />

ETTORE 56 anni, giovan<strong>il</strong>e, romantico, lavoro in proprio, amo la natura e gli animali, mi<br />

piace stare con le persone che hanno qualcosa da dire e da dare. Cerco signora con buoni<br />

valori, semplice ma di profonda interiorità, motivata a costruire qualcosa di meraviglioso.<br />

RENZO 58 anni, bella presenza, in pensione, ma con m<strong>il</strong>le interessi. Ti cerco complice e<br />

passionale, compagna per una vita <strong>ancora</strong> lunga e da passare insieme. Se anche te sei separata<br />

o divorziata, straniera, con figli, ma hai voglia di rimetterti in gioco, cercami!<br />

LIVIO 63 anni, socievole ed estroverso, so anche cavarmela da solo. Tuttavia mi manca<br />

molto una partner con cui confrontarmi, dialogare e condividere i diversi momenti della<br />

giornata. Cerco una donna che voglia vivere intensamente l'esperienza di coppia in un clima<br />

di comprensione e rispetto.<br />

Antonio Banducci<br />

tivare la terra mi fa sentire libero e più<br />

in armonia con <strong>il</strong> ciclo della natura.<br />

Pensa che questo sia compatib<strong>il</strong>e<br />

con la frenesia della vita moderna?<br />

In questi anni ho conosciuto tante<br />

persone che sentono l’esigenza di<br />

“rallentare”. Tanti giovani mi chiedono<br />

di poter venir qui a dare una mano<br />

nel lavoro dei campi. Semplicemente<br />

per staccare, per mandare via lo stress<br />

e liberarsi dai pensieri superflui.<br />

A chi vende i suoi prodotti?<br />

Tramite la vendita diretta, qui al<br />

campo, a chiunque. Poi anche a negozi<br />

e ristoranti. Da poco ho iniziato<br />

ad andare ai mercati. Ma quello che<br />

preferisco è <strong>il</strong> rapporto personale che<br />

si crea con chi viene direttamente qui<br />

all’orto. Con <strong>il</strong> tempo, sono nate anche<br />

delle belle amicizie. Nei giorni<br />

di apertura (martedì e giovedì pomeriggio,<br />

dalle 16 alle 19; mercoledì e<br />

sabato mattina dalle 9 alle 13) vengono<br />

molte famiglie con i bambini, ed<br />

è un piacere vederli scorrazzare nei<br />

campi.<br />

Una curiosità: cosa significa <strong>il</strong><br />

nome della sua azienda?<br />

La talea è un sistema di riproduzione<br />

delle piante: un piccolo frammento di<br />

una pianta matura che, sistemato nel<br />

terreno, fa nascere una nuova pianta,<br />

con “l’esperienza” dell’adulto e la<br />

forza della vita nuova, giovane.<br />

992584


<strong>il</strong> giornale del tuo quartiere<br />

IL LUOGO. Maiano, le cave da cui si estraeva la pietra per realizzare edifici e sculture<br />

Da qui Leonardo provò a volare<br />

Caterina Gent<strong>il</strong>eschi sculture ed opere da collocare nel distretto<br />

fiorentino. Le ultime opere realizzate con <strong>il</strong><br />

materiale estratto dalle cave si può ammira-<br />

Dalla rupe <strong>il</strong> maestro<br />

Da Vinci fece tentare<br />

<strong>il</strong> volo al suo garzone e<br />

dalle cave gli scalpellini<br />

riuscivano a ricavare<br />

la pietra fiesolana, ut<strong>il</strong>e<br />

per alcune importanti<br />

opere d’arte fiorentine<br />

Ormai è meta soprattutto di escursionisti<br />

e amanti del trekking,<br />

ma in tempi non tanto lontani,<br />

Maiano era famosa più per le<br />

sue cave che per i bei panorami. Arrampicata<br />

sulla montagna appiccicata a Fiseole,<br />

ci si davano appuntamento gli scalpellini<br />

più bravi degli immediati dintorni di Firenze.<br />

Le cave di Maiano, da cui si estraeva la<br />

cosiddetta ‘pietra fiesolana’, una varietà di<br />

arenaria ut<strong>il</strong>izzata dagli scultori per realizzare<br />

opere architettoniche di grandi dimensioni<br />

ma anche per elementi decorativi di<br />

arredo urbano e civ<strong>il</strong>e, sono state sfruttate<br />

fino agli inizi del XX secolo. Tra i numerosi<br />

fruitori delle cave si ricordano anche<br />

Benvenuto Cellini e Giorgio Vasari ed erano<br />

tanto famose e frequentate che i Medici,<br />

per limitarne lo sfruttamento, consentirono<br />

l’estrazione solo per la realizzazione di<br />

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re gironzolando tra le stanze della Biblioteca<br />

Nazionale di Firenze, dove spiccano<br />

le colonne dell’atrio, una scala e numerosi<br />

elementi costruttivi. Passeggiando oggi tra<br />

i “ruderi” delle cave, se ne apprezza <strong>ancora</strong><br />

meglio <strong>il</strong> fascino deciso e aspro. La natura<br />

sta riprendendo piano piano possesso della<br />

roccia “mangiata” dall’uomo, lasciando a<br />

vista grandi pareti scoscese dove riescono<br />

a spuntare quasi miracolosamente arbusti e<br />

alberelli. Anche Leonardo Da Vinci rimase<br />

vittima del fascino di Maiano e decise che<br />

doveva essere quello <strong>il</strong> luogo per <strong>il</strong> battessimo<br />

dell’aria della sua macchina volante.<br />

Secondo la leggenda non fu lui ad indossare<br />

le famose ali che dovevano consentirgli<br />

di imitare <strong>il</strong> volo degli uccelli, bensì <strong>il</strong> suo<br />

garzone, che si schiantò qualche decina di<br />

metri più a valle cavandosela con qualche<br />

osso rotto. Una lapide all’interno del parco<br />

ricorda ai passanti l’importante avvenimento<br />

e invita a meditare sulla bellezza s<strong>il</strong>enziosa<br />

e suggestiva del luogo. Tra le stradine<br />

sterrate si incontrano viandanti solitari<br />

o piccoli gruppi di persone che, muniti di<br />

scarpe da trekking, si arrampicano su per i<br />

boschi per scoprire paesaggi mirabolanti,<br />

che gli alberi sembrano voler tenere tutti<br />

per sé. Sono quattro i sentieri, regolarmente<br />

segnalati, che possono essere percorsi per<br />

raggiungere le meraviglie del parco. Per chi<br />

ama i percorsi accidentati ma anche per chi<br />

intende godersi Firenze da una prospettiva<br />

esclusiva. Anche Stendhal, circa un secolo<br />

e mezzo fa, si fece cogliere da un lieve malore<br />

ritrovandosi dietro gli alberi una vista<br />

così mozzafiato.


10 Febbraio 2010<br />

TRAsPORTI/1. È “salpata” la linea 1: in 23 minuti da Santa Maria Novella a Scandicci<br />

Tutti in carrozza, <strong>il</strong> tram è partito<br />

Dopo 5 anni di attesa, tra barricate e proroghe, i vagoni del Sirio aprono le porte<br />

ai cittadini. Otto minuti al massimo alla fermata da qui ad apr<strong>il</strong>e, quando <strong>il</strong> servizio<br />

entrerà a pieno regime. Ma sul traffi co è <strong>ancora</strong> presto per sciogliere le riserve<br />

Francesca Puliti<br />

È<br />

costata oltre 255 m<strong>il</strong>ioni di euro la prima<br />

linea della tramvia, conto a cui vanno<br />

aggiunti i malumori e i mal di pancia<br />

dei cittadini costretti a convivere con<br />

cantieri infiniti, transenne e sindrome da traffico<br />

di punta per la maggior parte del giorno. Ma alla<br />

fine la linea 1 del tram è conclusa e pronta a trasportare<br />

qualche migliaio di persone al giorno tra<br />

Santa Maria Novella e Scandicci. Poco meno di<br />

7 ch<strong>il</strong>ometri e mezzo di tragitto in 23 minuti su<br />

una delle maggiori direttrici di traffico in entrata<br />

e uscita dalla città. Quattordici in tutto le fermate<br />

disseminate lungo <strong>il</strong> percorso, ognuna dotata di<br />

distributore automatico di biglietti. Che costano<br />

esattamente quanto quelli dei cari vecchi autobus,<br />

un euro e venti, e possono essere ut<strong>il</strong>izzati sia per <strong>il</strong><br />

tram che per <strong>il</strong> bus. Per gli ulteriori comfort, come<br />

la wi-fi (la connessione internet senza f<strong>il</strong>i, per i<br />

profani della rete) lungo l’intero tracciato, ci sarà<br />

da aspettare <strong>ancora</strong> un po’. Ma si tratta di piccolezze<br />

di fronte al sollievo di poter vedere conclusa<br />

la più grande opera urbanistica fiorentina (prima<br />

dell’era Tav) dal Poggi in poi. Ci son voluti cinque<br />

anni, dalla posa della prima pietra, a dicembre<br />

AMARCORD<br />

Altro che Sirio, avveniristico nome delle carrozze che<br />

già scorrazzano su e giù per i binari fiorentini. Correva<br />

l’anno 1890 e allora sì che Firenze era all’avanguardia, dotata<br />

di uno dei più moderni piani di mob<strong>il</strong>ità. Risale a oltre<br />

un secolo fa la prima tramvia targata FI. Allora <strong>il</strong> capoluogo<br />

toscano era la prima città d’Italia, insieme alla capitale, a<br />

sperimentare un sistema di trasporto pubblico metropolitano<br />

su rotaia. E i sette ch<strong>il</strong>ometri e mezzo della linea 1, a cui<br />

si aggiungeranno i sette circa della 2 e i quattro della 3, gli<br />

facevano un baffo. Nel periodo del massimo splendore, in-<br />

2004, fino alla fatidica data del 14 febbraio 2010,<br />

passando attraverso annunci e smentite, proroghe<br />

e polemiche. E sarà anche un caso, ma la data<br />

scelta per l’apertura delle carrozze al pubblico potrebbe<br />

essere profetica. Chissà che i fiorentini più<br />

scettici non si scoprano innamorati della tramvia.<br />

Quanto meno potrebbero fare pace con i vagoni<br />

che hanno fatto uscire dai binari le discussioni<br />

nell’ultimo lustro. E magari scoprire che in fondo<br />

non è poi tanto male, che la frequenza e <strong>il</strong> tempo<br />

di percorrenza sono davvero quelli promessi e che<br />

non si ingolfa nel traffico come i mezzi pubblici su<br />

gomma. Anche se <strong>il</strong> problema traffico rimane sul<br />

tavolo dell’amministrazione, primo punto all’ordine<br />

del giorno da risolvere. A partire dalla spinosa<br />

questione delle rotonde di piazza Batoni e in piaz-<br />

I biglietti da 1,20 euro<br />

potranno essere<br />

acquistati ad ogni fermata<br />

presente lungo <strong>il</strong> tragitto<br />

za Paolo Uccello. Qui in un primo progetto era<br />

previsto l’interramento dei binari, mentre piazza<br />

Batoni e Porta a Prato avrebbero dovuto ospitare<br />

un tunnel a testa per <strong>il</strong> traffico su gomma. Si parla<br />

del 2001, ai tempi in cui la delega alle grandi opere<br />

era nelle mani di Graziano Cioni. Ma <strong>il</strong> costo<br />

degli interventi anti-ingolfamento fu valutato in<br />

circa 100 m<strong>il</strong>ioni in più. Troppo, tant’è che l’idea<br />

venne accantonata nel giro di pochi mesi. “Quando<br />

sono arrivato a Palazzo Vecchio la decisione<br />

era già stata presa – si discolpa Giuseppe Matulli,<br />

che r<strong>il</strong>evò la responsab<strong>il</strong>ità della tramvia nel 2002<br />

– immagino che non ci fosse abbastanza spazio<br />

per le rampe di discesa”. Rimane in attesa di qualche<br />

aggiustamento anche “l’attracco” alla stazione<br />

centrale, tutt’ora in sofferenza da auto e bus. Nel<br />

frattempo <strong>il</strong> tram va, per ora con una frequenza di<br />

una corsa ogni 8 minuti in entrambe le direzioni<br />

dalle 6.30 alle 21.30, affiancato dal servizio Ataf.<br />

Da apr<strong>il</strong>e in poi le corse si faranno più fitte e alla<br />

fermata si aspetteranno solo 3 minuti e mezzo nella<br />

fascia oraria di punta, 6 nel resto della giornata,<br />

mentre <strong>il</strong> servizio sarà esteso dalle 5 del mattino<br />

fino alla mezzanotte.<br />

C’era una volta <strong>il</strong> tranvai. La prima tratta ad essere percorsa fu quella per Fiesole<br />

Centoventi anni fa nasceva la rete su ferro più avanzata d’Italia<br />

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fatti, la strada ferrata si estendeva su 220 ch<strong>il</strong>ometri, in città<br />

e nei comuni limitrofi. Da Rovezzano a Bagno a Ripoli, da<br />

Sesto Fiorentino a Tavarnuzze, Casellina, Trespiano e Peretola.<br />

Una rete estesa e funzionale ai primi pendolari che dalle<br />

vicine campagne raggiungevano <strong>il</strong> centro ogni giorno. E si<br />

parla di numeri di tutto rispetto: nel 1920 l’allora linea per<br />

Scandicci arrivò a trasportare 210m<strong>il</strong>a persone l’anno, mentre<br />

quella per Sesto ne raccoglieva ben 342m<strong>il</strong>a e la linea per<br />

Tavarnuzze 208m<strong>il</strong>a circa. La prima tratta ad essere inaugurata,<br />

allora, non fu però la Firenze-Scandicci, bensì quella<br />

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primo piano<br />

che si arrampicava su per la collina di Fiesole. L’antenata<br />

dell’attuale linea 1, invece, fece la sua comparsa nel 1907.<br />

Sessantotto minuti per raggiungere Ponte a Signa da piazza<br />

del Cestello, dove si trovava <strong>il</strong> capolinea, e solo 9 coppie di<br />

corse al giorno. E almeno su questo piano i tempi moderni<br />

segnano una schiacciante vittoria, visto che <strong>il</strong> nostro Sirio,<br />

da apr<strong>il</strong>e, quando comincerà a lavorare a pieno ritmo, passerà<br />

ogni 3 minuti e mezzo in orario di punta e ogni 6 minuti<br />

nel resto della giornata. Insomma, non ci farà rimpiangere <strong>il</strong><br />

vecchio tranvai.<br />

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primo piano<br />

TRAsPORTI/2. Ci vorranno <strong>ancora</strong> tre anni per completare i binari: conclusione attesa per <strong>il</strong> 2013<br />

E per le altre linee aprono i cantieri<br />

L’ALTRA STAZIONE<br />

Basta nominare la parola stazione di questi tempi e si pensa<br />

immediatamente a quella griffata Foster, che <strong>il</strong> balletto<br />

dei progetti sull’Alta velocità sposta come una bandierina sulla<br />

mappa della città. Ma c’è un’altra stazione firmata in ballo,<br />

poco fuori dal comune di Firenze, proprio al capolinea della<br />

tramvia. I lavori avranno inizio <strong>il</strong> primo marzo, per un’opera<br />

imponente quasi come lo “squalo” in vetro e acciaio della Tav<br />

e sicuramente di grande impatto per Scandicci. Non solo arrivi<br />

e partenze della linea 1, <strong>il</strong> complesso progettato da Richard<br />

Rogers - che per la cronaca è socio di Foster da quindici anni e<br />

Previsti collegamenti con <strong>il</strong> Polo scientifi co di Sesto Fiorentino<br />

e Bagno a Ripoli. Resta da vagliare l’alternativa al passaggio<br />

da piazza Duomo: <strong>il</strong> progetto sarà reso noto ad apr<strong>il</strong>e<br />

Paola Ferri<br />

Fatta la uno, le linee due e tre della tramvia sono già<br />

ai nastri di partenza. O meglio, stanno per essere<br />

messe in cantiere. Al grido di “Si cambia passo”,<br />

lanciato dallo stesso sindaco Matteo Renzi fin dalla<br />

campagna elettorale. Innanzitutto si cambia metodo: la<br />

due e la tre verranno realizzate tramite un project financing,<br />

strumento che dovrebbe essere in grado di ridurre innanzitutto<br />

costi ed eventuali penali a carico del Comune. E poi i<br />

tempi. Per un sindaco che ha fatto del rispetto delle scadenze<br />

un cavallo di battaglia (<strong>ancora</strong> girano le foto di quando, da<br />

presidente della Provincia, andava a controllare i lavori sulla<br />

Fip<strong>il</strong>i con tanto di giubbottino fluorescente), questa rappresenta<br />

la sfida più impegnativa. La conclusione degli altri<br />

due tracciati che andranno a completare la rete tranviaria è<br />

prevista verosim<strong>il</strong>mente per <strong>il</strong> 2013. Varianti e approvazioni<br />

permettendo. La linea 2, nel progetto originario, ha ricevuto<br />

<strong>il</strong> primo via libera dalla giunta comunale nell’ormai lontano<br />

anno 2000. Risale invece a poche settimane fa l’ok del<br />

Ministero delle infrastrutture, su un progetto che, e qui sta<br />

<strong>il</strong> bello, annovera sì diverse modifiche rispetto a quello di<br />

partenza, ma non la più importante: la pedonalizzazione di<br />

piazza Duomo. Su questo punto è rispuntata anche l’ipotesi<br />

di interrare <strong>il</strong> tratto che corre sotto <strong>il</strong> centro, ma per <strong>il</strong> momento<br />

si tratta solo di voci. Non versa in condizioni migliori<br />

con lui ha firmato diversi progetti, tra cui appunto una stazione<br />

londinese - è molto di più. Circa 280m<strong>il</strong>a metri quadrati dove<br />

troveranno spazio un’ottantina di appartamenti, dieci negozi,<br />

una piazza e un auditorium, pensato come centro culturale polivalente.<br />

Ah, e naturalmente un paio di parcheggi interrati e<br />

due aree di sosta in superficie. <strong>Il</strong> tutto per un investimento di<br />

circa 38 m<strong>il</strong>ioni di euro. Che, anche se paragonati agli oltre<br />

100 della nostra Foster, non sembrano comunque noccioline.<br />

Una volta terminata, la stazione diventerà un polo d’attrazione,<br />

dunque, non solo per la popolazione scandiccese, che qui avrà<br />

la linea 3, di cui è stato approvato <strong>il</strong> primo lotto. In questo<br />

caso i nodi da risolvere, come lo stesso sindaco ha più volte<br />

sottolineato, riguardano <strong>il</strong> problematico passaggio da piazza<br />

Dalmazia e via dello Statuto. Più che mai in sospeso i<br />

futuri prolungamenti delle linee. Per quel che riguarda la<br />

due, <strong>il</strong> tragitto certo rimane dalla stazione centrale all’aeroporto,<br />

ma secondo i piani di Renzi <strong>il</strong> tram dovrebbe arrivare<br />

a servire <strong>il</strong> Polo scientifico di Sesto Fiorentino. La linea 3,<br />

che collegherà Careggi con piazza Libertà, dovrebbe da qui<br />

proseguire in due rami: uno verso Campo di Marte e Rovezzano,<br />

l’altro verso Gavinana, fino a raggiungere Bagno<br />

a Ripoli. Ma si tratta di passaggi successivi. Per <strong>il</strong> momento<br />

amministrazione e ditte appaltatrici incassano <strong>il</strong> via libera<br />

ai progetti iniziali e annunciano l’apertura dei cantieri nel<br />

giro di pochi giorni, a partire dalla periferia per arrivare<br />

al centro della città. “Attendevamo queste approvazioni nel<br />

settembre 2008 – chiarisce Fabrizio Bartoloni, responsab<strong>il</strong>e<br />

di Tram Firenze Spa, la società che si è aggiudicata l’appalto<br />

per la costruzione delle due linee – nel frattempo abbiamo<br />

preso impegni con le banche e siamo stati costretti a rivedere<br />

più volte la tabella di marcia”. Entro la prossima primavera,<br />

invece, approderanno sui tavoli di Palazzo Vecchio i<br />

progetti alternativi al passaggio dal Duomo, in attesa di un<br />

nuovo (l’ultimo?) esame.<br />

Al via i lavori per <strong>il</strong> complesso firmato da Richard Rogers: una piazza, dieci negozi e ottanta appartamenti<br />

<strong>Il</strong> capolinea è griffato. Vetro, acciaio e giochi di luce a Scandicci<br />

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un nuovo centro civico, ma anche per turisti e curiosi. Al centro<br />

la piazza, arricchita da piante e getti d’acqua, tutto intorno i<br />

nuovi edifici, in cui <strong>il</strong> vetro la farà da padrone. <strong>Il</strong> tetto dell’auditorium,<br />

invece, sarà ricoperto da un tappeto erboso. Ma sarà<br />

proprio la stazione la struttura più interessante e caratteristica<br />

del complesso, sormontata da sei portali in acciaio verniciato di<br />

azzurro, posti a cavallo dei binari, sopra i quali si stenderà una<br />

griglia di metallo. Ma per assistere al vero spettacolo bisognerà<br />

attendere <strong>il</strong> calar della notte, quando l’<strong>il</strong>luminazione artificiale<br />

contribuirà a rendere l’architettura ancor più suggestiva. /P.F.<br />

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12 Febbraio 2010<br />

LA NOVITà. Grazie a dei minigassificatori, ogni famiglia potrà tagliare da 150 a 250 euro l’anno<br />

L’acqua frizzante? dal rubinetto di casa<br />

Dal mese prossimo al fontanello dell’Anconella si potrà scegliere tra liscia e gassata.<br />

Ed entro la bella stagione le bollicine arriveranno in tutti gli altri erogatori della città, da<br />

V<strong>il</strong>la Vogel a via Aretina. In nome della tutela ambientale, ma soprattutto del risparmio<br />

Francesca Puliti fa risparmiare ogni anno dai 150 ai<br />

250 euro a famiglia”. Un messaggio<br />

recepito e fatto proprio dai fiorentini,<br />

con le bollicine?<br />

Entro l’estate uscirà dal<br />

rubinetto di casa. E per<br />

L’acqua<br />

adesso ognuno può andare<br />

a fare rifornimento all’Albereta,<br />

anziché al supermercato. Entro qualche<br />

settimana – <strong>il</strong> tempo di provvedere<br />

alle tubazioni – <strong>il</strong> fontanello<br />

pubblico situato all’interno del parco<br />

offrirà la doppia scelta alle migliaia<br />

di cittadini che già vi si recano muniti<br />

di bottiglie e caraffe: liscia o gassata.<br />

Come al ristorante. Entro la bella stagione<br />

la novità raggiungerà anche gli<br />

altri sette fontanelli distribuiti in città<br />

(Piagge, V<strong>il</strong>la Vogel, via dell’Agnolo,<br />

via Aretina, via delle Panche e viale<br />

Tanini). La sperimentazione è cominciata<br />

a Pistoia, <strong>il</strong> 30 dicembre scorso.<br />

Risultato: 75m<strong>il</strong>a litri di acqua gassata<br />

erogata in un mese. Un successo<br />

che ha spinto Publiacqua ad esportare<br />

l’innovazione su tutto <strong>il</strong> territorio fiorentino.<br />

“<strong>Il</strong> messaggio che vogliamo<br />

lanciare non è solo quello di attenzione<br />

alla tutela dell’ambiente – spiega<br />

Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua<br />

– ma anche di vicinanza al<br />

cittadino. Bere ‘l’acqua del sindaco’<br />

Maroncelli 5 vani Palazzina trifam<strong>il</strong>iare<br />

Piano primo Doppi Ingressi Soggiorno cucina<br />

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considerato <strong>il</strong> fatto che negli ultimi 5<br />

anni <strong>il</strong> numero di coloro che riempiono<br />

regolarmente <strong>il</strong> bicchiere dal rubinetto<br />

è cresciuto del 20%.<br />

Presidente, qual è <strong>il</strong> prossimo obiettivo?<br />

Stiamo studiando un piano per distribuire<br />

dei minigassificatori agli utenti<br />

che ne facciano richiesta, in modo<br />

che ognuno possa farsi in casa l’acqua<br />

frizzante. Gli apparecchi saranno<br />

a pagamento o a noleggio, stiamo <strong>ancora</strong><br />

verificando la soluzione migliore.<br />

Ma entro l’estate <strong>il</strong> progetto sarà<br />

pronto a partire.<br />

Un bel risparmio in termini di rifiuti<br />

prodotti e di soldi spesi per<br />

l’acqua minerale. Ma i costi in bolletta<br />

sono destinati a lievitare?<br />

Si tratta di una falsa polemica. <strong>Il</strong> problema<br />

sta a monte, a livello di scelte<br />

nazionali. Per legge i fondi da destinare<br />

alla manutenzione, ammodernamento<br />

delle reti idriche e distribuzione<br />

dell’acqua non possono essere<br />

trovati da nessun’altra parte se non<br />

in bolletta. E ovviamente si tratta di<br />

cifre elevate. La normativa nazionale<br />

andrebbe modificata, in modo che si<br />

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consumi<br />

possano liberare risorse da investire<br />

in un bene primario e di tutti come<br />

l’acqua.<br />

La rete idrica fiorentina è molto<br />

vecchia ed è stata messa a dura<br />

prova dallo scorso inverno. Quanto<br />

ci vorrà per sostituire le tubature?<br />

Abbiamo messo in programma 400<br />

m<strong>il</strong>ioni di investimenti in tutta l’area<br />

gestita da Publiacqua nei prossimi<br />

15-20 anni. Si tratta di un’opera imponente<br />

ma più che mai necessaria,<br />

considerato <strong>il</strong> fatto che a causa delle<br />

falle della rete perdiamo per strada<br />

circa un terzo dell’acqua che distribuiamo.<br />

Un’altra priorità da affrontare<br />

è quella del collettore degli scarichi<br />

urbani in riva sinistra dell’Arno. Per<br />

Firenze si tratta del tema dei temi:<br />

<strong>ancora</strong> oggi gli scarichi di 120m<strong>il</strong>a<br />

fiorentini giungono direttamente nel<br />

fiume senza depurazione. E’ una pratica<br />

che trovo vergognosa e a cui metteremo<br />

fine entro tre anni.<br />

Una sfida contro <strong>il</strong> tempo, dunque,<br />

la vostra...<br />

Abbiamo finalmente concluso le pratiche<br />

amministrative e burocratiche.<br />

A marzo ripartiranno i lavori per la<br />

realizzazione del collettore, che erano<br />

stati interrotti a causa del ritrovamento<br />

di residuati bellici e rifiuti urbani,<br />

alcuni dei quali risalenti all’alluvione.<br />

Entro <strong>il</strong> 2015, data di scadenza<br />

della normativa europea che impone<br />

di depurare i fiumi dai rifiuti urbani,<br />

l’opera sarà conclusa. E senza alcun<br />

disagio per i cittadini, poiché i cantieri<br />

non interesseranno l’area urbana.<br />

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L’A.F.A. (Attività Fisica Adattata)<br />

nel territorio di Firenze<br />

Una attività organizzata dalla SdS<br />

per far Svolgere Un’attività fiSica,<br />

Significativa per la SalUte, Socializzando,<br />

anche alle perSone poco mob<strong>il</strong>i<br />

in condizioni di SalUte frag<strong>il</strong>i<br />

<strong>Il</strong> movimento fa salute.<br />

è uno slogan lanciato della Regione Toscana<br />

ed è una delle indicazioni della campagna<br />

dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità<br />

sui corretti st<strong>il</strong>i di vita della popolazione<br />

<strong>Il</strong> Consiglio Sanitario Regionale della Toscana nel 2004, ha emanato<br />

Linee Guida Regionali “Per la Promozione della salute attraverso<br />

l’attività motoria”.<br />

Queste attività motorie interessano tutta la popolazione in condizioni<br />

di salute stab<strong>il</strong>e per assenza di malattia acuta, comprese le persone<br />

con riduzione delle capacità funzionali da malattie disab<strong>il</strong>itanti<br />

con esiti stab<strong>il</strong>izzati.<br />

La promozione di comportamenti e st<strong>il</strong>i di vita per la salute viene<br />

motivata dalla consapevolezza che numerose condizioni di morbosità,<br />

disab<strong>il</strong>ità e mortalità possono essere prevenute adottando st<strong>il</strong>i<br />

di vita positivi, socialmente condivisi. In questo ambito è identificato<br />

come obiettivo specifico soprattutto per la popolazione anziana l’aumento<br />

della attività fisica regolare<br />

I sistemi sanitari devono farsi carico di aiutare la popolazione a modificare<br />

<strong>il</strong> proprio sitle di vita sostenendo una cultura che recuperi <strong>il</strong> movimento<br />

come parte essenziale nella vita di tutti i giorni; in particolare verso: <strong>il</strong><br />

soggetto sano sedentario come stimolo a comportamenti di prevenzione<br />

i malattie e <strong>il</strong> soggetto a ridotta capacità motoria indotta per età<br />

o per patologia cronica clinicamente stab<strong>il</strong>izzata.<br />

Le Attività motorie per la popolazione anziana a Firenze<br />

Nel territorio di Firenze da molti anni si è consolidata con successo<br />

l’esperienza della ginnastica per anziani che vede coinvolti <strong>il</strong> Comune<br />

ed i consigli di Quartiere, le associazioni di promozione sportiva<br />

operanti nel territorio comunale , le associazioni di anziani costituite<br />

e le migliaia di anziani che frequentano le attività di ginnastica stesse.<br />

Le Attività Motorie Adattate per persone frag<strong>il</strong>i<br />

o con disab<strong>il</strong>ità<br />

Sono presenti nel territorio del Comune anche numerose persone<br />

con condizioni di disab<strong>il</strong>ità che ne riducono la mob<strong>il</strong>ità stimate<br />

intorno al 2,3% della popolazione, ed è in incremento <strong>il</strong> numero di<br />

persone con malattie croniche, che non sono disab<strong>il</strong>i ma, che presentano<br />

condizioni di frag<strong>il</strong>ità che ne limitano la loro capacità a svolgere<br />

tutte le attività della vita quotidiana con particolare riferimento<br />

alla socializzazione e <strong>il</strong> movimento fuori della propria abitazione.<br />

Questa fascia di persone poco mob<strong>il</strong>i e in condizioni di salute<br />

frag<strong>il</strong>e, può beneficiare di programmi specifici di attività fisica come<br />

indicato dalle Linee guida regionali toscane. La Giunta regionale ha<br />

deliberato nel 2005 l’introduzione a sistema delle Attività Motorie<br />

Adattate organizzate in collaborazione fra le Aziende Sanitarie, le<br />

Società della Salute e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti<br />

CONI.<br />

La Regione Toscana nel deliberato indica<br />

questa Attività Motoria Adattata come:<br />

Attività non sanitaria<br />

• rivolta alla popolazione in condizioni di salute stab<strong>il</strong>i per assenza<br />

di malattia acuta o con riduzione delle capacità funzionali<br />

da condizioni cliniche pregresse con esiti funzionali stab<strong>il</strong>izzati<br />

• svolta negli abituali contesti della comunità sociale<br />

sotto forma di attività di gruppo (14-20 persone) in<br />

luoghi deputati ad attività di socializzazione, fitness o<br />

in palestre<br />

Gli Istruttori A.F.A. come indicato dalle Linee guida regionali<br />

sono Professionisti formati con:<br />

- Laurea in Scienze Motorie o titolo equipollente<br />

- Laurea in Fisioterapia o titolo equipollente<br />

Dal 2006 le strutture dell’SdS di Firenze e della riab<strong>il</strong>itazione<br />

dell’ASL di Firenze, hanno pianificato interventi che hanno coinvolto<br />

i medici curanti, gli enti di promozione sportiva, le associazioni<br />

sportive , l’Azienda per i Servizi alla Persona di Montedomini per<br />

dare attuazione alle indicazioni della delibera di Giunta regionale<br />

1081/2005 ed attivare nel territorio comunale corsi di Attività Motoria<br />

Adattata.<br />

La SdS Firenze ha provveduto ad inserire l’Attività Fisica Adattata<br />

nel Piano Integrato di Salute 2008-2010.<br />

Sono stati messi a punto dai Professionisti Sanitari dell’ASL e successivamente<br />

condivisi con gli erogatori due programmi specifici per<br />

persone in condizione di salute frag<strong>il</strong>e specificatamente:<br />

a) Attivita’ motoria per soggetti anziani affetti da sindrome algica da<br />

ipomob<strong>il</strong>ita’ e da osteoporosi<br />

b) Attivita’ motoria per soggetti adulti con rachialgia cronicizzante.<br />

I corsi attivati sono 34 e distribuiti in 19 sedi territoriali che coprono<br />

tutti e cinque i Quartieri di Firenze con una media di 3 sedi per<br />

Quartiere.<br />

I soggetti erogatori che hanno definito accordi di convenzione con la<br />

Societa’ della Salute di Firenze per l’Attivita’ Motoria Adattata sono:<br />

• UISP<br />

• ENDAS<br />

• ANCESCAO<br />

• Diaconia Valdese RSA Gignoro<br />

• A.S. Gulliver<br />

• A.S. Good<br />

• A.S. B Side<br />

• A.S. Cocchi<br />

• Avvenire 2000<br />

Dati del report ASL 10 dell’A.F.A.<br />

( relativo al 1° Semestre 2009) inviato alla Regione<br />

Dati AFA al 30.6.2009 To.t ASF/4SdS Tot. SdS Fi<br />

N.erogatori 22 9<br />

N.punti erogazione 45 19<br />

N.Corsi 89 34<br />

N.Comuni della Zona 33 1<br />

N.Partecipanti 1420 565<br />

In Tutta la Toscana sono circa 11.500 le Persone che nel primo<br />

semestre del 2009 hanno partecipato a Programmi AFA.<br />

Le AFA Speciali e la nuova regolamentazione<br />

Nella primavera del 2009 la Regione Toscana, recependo i buoni<br />

risultati raggiunti nella sperimentazione introdotta nel 2005 con<br />

l’AMA, ha deliberato DGR 459/2009 l’atto di indirizzo alle ASL e<br />

SdS per l’organizzazione su tutto <strong>il</strong> territorio Regionale dell’ “Attività<br />

Fisica Adattata”.<br />

Nell’atto deliberativo Regionale che è in fase di recepimento nella<br />

ASL 10 di Firenze e nella SdS di Firenze, viene introdotta la differenziazione<br />

fra AFA per persone a bassa disab<strong>il</strong>ità e AFA per Persone ad<br />

alta Disab<strong>il</strong>ità individuando due tipologie di programmi:<br />

a) Programmi AFA per persone con “bassa disab<strong>il</strong>ità” disegnati per<br />

“le sindromi croniche che non limitano le capacità motorie di base<br />

o della cura del sé”<br />

b)Programmi AFA per persone “alta disab<strong>il</strong>ità” disegnati per “le<br />

sindromi croniche stab<strong>il</strong>izzate con limitazione della capacità motoria<br />

e disab<strong>il</strong>ità stab<strong>il</strong>izzata”<br />

Nel 2010 con l’attuazione della DGR 459/09 accanto alle attuali 2<br />

tipologie di AFA saranno affiancate altre tipologie caratterizzate dai<br />

Programmi AFA per persone ad “alta disab<strong>il</strong>ità”. In questo momento<br />

nel confronto con le Associazioni rappresentanti i soggetti con<br />

Disab<strong>il</strong>ità croniche è maturata la decisione di promuovere anche<br />

specifici programmi AFA.<br />

Programmi AFA progressivamente<br />

a regime nel corso del 2010<br />

1) Programmi AFA per persone con “bassa disab<strong>il</strong>ità”<br />

a. per soggetti anziani affetti da sindrome algica da ipomob<strong>il</strong>ita’<br />

e da osteoporosi<br />

b. per soggetti adulti con rachialgia cronicizzante<br />

2) Programmi AFA per persone con “alta disab<strong>il</strong>ità”<br />

a. per soggetti con malattie reumatiche in fase s<strong>il</strong>ente<br />

b. per soggetti con esiti stab<strong>il</strong>izzati di ICTUS<br />

c. per soggetti con malattia di Parkinson Stadiazione (Hoen<br />

& Yahr) 1-3<br />

Tutti i programmi AFA promossi nell’ambito del territorio<br />

dell’ASL 10 ed adottati della quattro SdS che incidono in questo<br />

territorio, verranno pubblicati insieme al regolamento Aziendale<br />

sul sito internet dell’ ASL 10 e su quello della SdS di Firenze.<br />

IL TUO MEDICO TI hA CONSIGLIATO<br />

DI PARTECIPARE ALL’A.F.A.?<br />

L’accesso ai programmi AFA avviene su specifica indicazione del<br />

Proprio Medico Curante o del Medico Specialista che ha in cura <strong>il</strong><br />

soggetto per <strong>il</strong> problema di salute cronico o disab<strong>il</strong>itante specifico<br />

o su proposta dei Servizi di Riab<strong>il</strong>itazione alla conclusione del<br />

Progetto Riab<strong>il</strong>itativo.<br />

<strong>Il</strong> Cittadino può contattare la rete d’offerta AFA presente nel<br />

Territorio Comunale attraverso <strong>il</strong> Call Center di Montedomini<br />

ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> Numero Verde:<br />

<strong>Il</strong> Coordinamento Operativo svolto da Fisioterapisti dell’U.O. di<br />

Riab<strong>il</strong>itazione Funzionale dell’ASL 10 , invita <strong>il</strong> cittadino per una<br />

verifica del livello funzionale della capacità motoria per inserirlo<br />

nel programma a lui adeguato, nella sede di attività disponib<strong>il</strong>e e<br />

logisticamente più vicina.<br />

<strong>Il</strong> personale del Coordinamento Operativo effettua visite periodiche<br />

nelle sedi di attività AFA per monitorare <strong>il</strong> rispetto dei<br />

programmi concordati con gli erogatori ed eventuali criticità<br />

riscontrab<strong>il</strong>i o segnalate.<br />

Le strutture erogatrici si impegnano<br />

attraverso un accordo sottoscritto a:<br />

• garantire l’offerta secondo i<br />

protocolli-programmi di esercizio<br />

concordati con gli operatori<br />

sanitari delle ASL e delle<br />

S.d.S.<br />

• garantire la sicurezza dei programmi<br />

di esercizio, la pulizia e l’igiene delle palestre, piscine<br />

o altre strutture.<br />

• garantire i requisiti formativi e l’adesione dei propri istruttori<br />

ai programmi di esercizio concordati<br />

• assicurare l’attività con una tariffa indicativa di 2 euro (2,5<br />

euro per i programmi svolti in piscina) ad accesso, con<br />

modalità di pagamento mens<strong>il</strong>e<br />

<strong>Il</strong> Cittadino si impegna:<br />

• a partecipare al programma motorio proposto<br />

• a corrispondere, al soggetto erogatore, la quota mens<strong>il</strong>e della<br />

partecipazione al programma AFA ( che si svolge su due<br />

incontri settimanali svolti in gruppo della durata di un ora)<br />

• a corrispondere la quota assicurativa (circa 10 € l’anno)<br />

relativamente alla partecipazione ad attività motorie non<br />

agonistiche<br />

• a comunicare all’erogatore qualsiasi variazione della sua<br />

condizione di salute che possa pregiudicare la partecipazione<br />

al programma AFA<br />

• a comunicare al Coordinamento dell’ASL eventuali criticità<br />

r<strong>il</strong>evate in corso dell’ attività stessa<br />

Dott. Simone Baldi<br />

Direttore Area Professionale della Riab<strong>il</strong>itazione<br />

Direzione Servizi TecnicoSanitari ASL 10 Firenze<br />

Informazione a cura della Società della Salute


14 Febbraio 2010<br />

sAN LORENZO/1. L’ipotesi di uno sgombero circolata tempo fa non piaceva agli esercenti<br />

<strong>Il</strong> mercato per ora resta al suo posto<br />

1066367<br />

L’assessore Nardella spiega che per <strong>il</strong> momento non sono<br />

state prese decisioni riguardo a un eventuale trasferimento<br />

in lungarno Pecori Giraldi: “Siamo all’inizio di un percorso,<br />

non faremo interventi senza coinvolgere le categorie”<br />

Facciamoci... Belli...<br />

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Luca Serranò<br />

Una strana storia, quella<br />

del presunto trasloco di<br />

alcuni banchi del mercato<br />

di San Lorenzo.Tra<br />

lo stupore degli operatori oltre un<br />

mese fa hanno infatti cominciato a<br />

circolare voci sempre più insistenti<br />

di un trasferimento in Lungarno<br />

Pecori Giraldi, presso <strong>il</strong> mercato<br />

multietnico, delle postazioni raden-<br />

L’INTERVENTO<br />

Parla Mauro Bufalari<br />

“Vogliamo bagni<br />

e dei vig<strong>il</strong>i fi ssi”<br />

bbiamo grandi progetti,<br />

“A speriamo solo che gli<br />

enti locali ci aiutino in questa<br />

avventura”. Mauro Bufalari è<br />

<strong>il</strong> nuovo presidente della Commissione<br />

commercio per San<br />

Lorenzo, carica ottenuta a larga<br />

maggioranza poche settimane<br />

fa. Tra le proposte che saranno<br />

avanzate all’Amministrazione<br />

spicca senz’altro la costituzione<br />

di un vero e proprio percorso di<br />

“banchi caratteristici”, in modo<br />

da restituire al centro di Firenze<br />

un mercato autenticamente<br />

popolare. “<strong>Il</strong> Comune ci ha dato<br />

l’ok, adesso è <strong>il</strong> momento di cominciare<br />

a far sul serio”, spiega.<br />

Punto qualificante del progetto è<br />

<strong>il</strong> ripristino delle vecchie e ferree<br />

regole (in particolare del R.e.c.,<br />

Registro Esercenti <strong>il</strong> Commercio)<br />

che governavano la materia<br />

prima del decreto Bersani. In<br />

questo senso, la famigerata legge<br />

speciale per Firenze si rende<br />

ancor più necessaria. “Prima di<br />

tutto viene la legalità - dice <strong>ancora</strong><br />

Mauro Bufalari, titolare di<br />

un banco proprio accanto alla<br />

bas<strong>il</strong>ica - perché senza un generalizzato<br />

rispetto delle norme<br />

questo mercato continuerà a degradarsi<br />

sempre più”. Una sott<strong>il</strong>e<br />

polemica anche nei confronti<br />

di quegli operatori che si disinteressano<br />

del bene comune. “E’<br />

proprio a questo che servono le<br />

regole – racconta – in tal senso<br />

prometto che faremo di tutto per<br />

migliorare le cose. Prendete <strong>il</strong><br />

problema dei rifiuti: serve un<br />

nuovo sistema di raccolta per<br />

evitare che a fine giornata tutto<br />

lo sporco si riversi sulle strade”.<br />

Le richieste degli ambulanti,<br />

d’altra parte, poggiano anche<br />

sulle migliaia di euro (800 per<br />

ogni metro quadro) versate<br />

ogni anno per l’occupazione<br />

del suolo pubblico. “Chiediamo<br />

soprattutto la costruzione<br />

di bagni e la presenza fissa dei<br />

vig<strong>il</strong>i urbani - conclude Mauro<br />

Bufalari - siamo stanchi di essere<br />

spennati dalle tasse mentre gli<br />

abusivi fanno <strong>il</strong> bello e <strong>il</strong> cattivo<br />

tempo”.<br />

/L.S.<br />

attualità<br />

ti la bas<strong>il</strong>ica. Molti articoli di giornale<br />

hanno confermato l’ipotesi, e<br />

in poco tempo <strong>il</strong> popolo degli ambulanti<br />

di San Lorenzo ha serrato le<br />

f<strong>il</strong>a e chiesto compatta un incontro<br />

con l’Amministrazione. La parola<br />

fine all’incidente di percorso è<br />

giunta dopo alcuni giorni, col Comune<br />

schierato in blocco a smentire<br />

l’ardito progetto. Ma come si è<br />

arrivati a tutto questo? Com’è possib<strong>il</strong>e<br />

che una notizia così dirompente<br />

abbia potuto fare <strong>il</strong> giro della<br />

città? I nuovi componenti della<br />

commissione commercio per San<br />

Lorenzo (oltre duecento votanti,<br />

presidente Mauro Bufalari) <strong>ancora</strong><br />

non sanno darsi spiegazioni, ma<br />

in coro fanno barriera all’ipotesi<br />

sgombero. “È ridicolo pensare di<br />

spostarci - spiega Farshid Poosti,<br />

vicepresidente della commissione<br />

che rappresenta gli ambulanti del<br />

mercato - non siamo oggetti ma<br />

persone, e anche piuttosto arrabbiate.<br />

Siamo i primi a lamentarci<br />

delle condizioni di San Lorenzo<br />

ma questo non vuol dire che si possano<br />

prendere decisioni sopra le<br />

nostre teste”. Le smentite piovute<br />

nei giorni successivi, dunque, non<br />

sono servite a rasserenare completamente<br />

<strong>il</strong> clima. <strong>Il</strong> timore è ovviamente<br />

quello che la proposta torni<br />

di nuovo sul piatto, magari sotto<br />

altra forma. “L’amministrazione ha<br />

preso degli impegni - tuona Giorgio,<br />

tra gli ambulanti più longevi (e<br />

ascoltati) del mercato - Noi siamo<br />

sempre stati disponib<strong>il</strong>i ma è chiaro<br />

che se fossero davvero queste le intenzioni<br />

ci arrabbieremmo molto”.<br />

Dario Nardella, vicesindaco nonché<br />

assessore allo sport e allo sv<strong>il</strong>uppo<br />

economico, tiene a precisare<br />

che nessuna decisione è stata presa<br />

al riguardo. “Siamo solo all’inizio<br />

di un lungo percorso di riqualificazione<br />

dei mercati – spiega – e di<br />

certo ad oggi non possiamo sapere<br />

quali saranno gli scenari futuri.<br />

Quel che mi sento di assicurare, ad<br />

ogni modo, è che non faremo interventi<br />

radicali senza coinvolgere<br />

le categorie interessate”. Frasi che<br />

giungono soavi alle orecchie degli<br />

ambulanti, <strong>ancora</strong> scosse dagli<br />

articoli apparsi in serie sui giornali.<br />

“Vorrà dire che qualcuno rema<br />

contro - scuote <strong>il</strong> capo un giovane<br />

operatore di via dell’Ariento - forse<br />

diamo fastidio, su di noi si dicono<br />

tante falsità”. La presenza di merce<br />

made in China, per esempio, è una<br />

delle accuse che fa più arrabbiare<br />

titolari e gestori di banchi. “Ma li<br />

guardate i prodotti dei negozi del<br />

centro? La merce cinese è dappertutto,<br />

possib<strong>il</strong>e che la colpa sia soltanto<br />

nostra?”.<br />

Ci accusano<br />

di vendere merce<br />

made in China,<br />

ma lo fanno tutti


attualità<br />

sAN LORENZO/2. In aumento <strong>il</strong> numero dei commercianti dell’estremo oriente che affittano bancarelle<br />

E tra i banchi si parla sempre più cinese<br />

Riccardo Bianchi<br />

Quando chiedi di un<br />

cinese che ha un<br />

banco di alimentari<br />

nel mercato coperto<br />

di San Lorenzo, qualcuno<br />

dice che forse ti sbagli. Eppure<br />

Dong è lì, e da quattro mesi<br />

vende la sua verdura. Qui è <strong>il</strong><br />

primo della sua etnia: “Volevo<br />

lavorare - dice - <strong>il</strong> mercato mi<br />

piaceva e ho provato”. Accanto,<br />

due bangladeshi che vendono<br />

frutta. “Anni fa i bangladeshi<br />

hanno comprato tanti banchi e<br />

vendevano tutti frutta e verdura<br />

- dice Alessandro, uno degli<br />

operatori storici - ma è andata<br />

male. Hanno smesso quasi tutti”.<br />

Nessuno commercia carne<br />

o pesce: i frigoriferi costano<br />

tantissimo. Anche fuori, tra le<br />

242 bancarelle, gli ultimi arrivati<br />

sono originari di Cina e<br />

Bangladesh, ma sono già tanti.<br />

Negli anni ci sono stati prima<br />

i persiani, poi i palestinesi, poi<br />

gli slavi, i rumeni e i bras<strong>il</strong>ia-<br />

Nell’area esterna sono tanti<br />

In via Panicale un ragazzo nero<br />

alticcio saluta un uomo bianco<br />

e gli mette una mano sulla<br />

spalla. “Amore?”, chiede, e lo<br />

accompagna in un negozio, sorpassando<br />

due africani che stanno<br />

sulla porta. Dopo dieci minuti,<br />

l’uomo è <strong>ancora</strong> seduto accanto<br />

alla cassa, in fondo al locale.<br />

Scene del genere si ripetono <strong>ancora</strong><br />

nella strada, un tempo feudo<br />

dei neri.<br />

Ma oggi non più. Nel bazar col<br />

nome africano c’è un cinese.<br />

Ovunque rivendite e call center<br />

di bangladeshi. “Si notano di<br />

più da quando fanno capannello<br />

fuori dal centro Snai” dicono<br />

i commercianti italiani. Ma<br />

c’è chi è storico, come Alamgir,<br />

che nel 2001 ha aperto l’Oriental<br />

Alimentari, un supermarket<br />

etnico: “Vendiamo solo a stranieri,<br />

anche operatori del mercato.<br />

Abbiamo avuto un calo del<br />

70 per cento in pochi anni, ma<br />

ni. Adesso loro, che per alcuni<br />

hanno superato le altre etnie. E,<br />

pure qui, vendono tutti la stessa<br />

roba: vestiti e foulard i cinesi,<br />

borse e ciondoli gli altri. Tutto<br />

a pochi euro. Parlarci è diffic<strong>il</strong>e.<br />

Qualcuno sa l’inglese, l’italiano<br />

<strong>il</strong> minimo indispensab<strong>il</strong>e.<br />

Ma gli affari vanno male: “È<br />

mezzogiorno e ho venduto 15<br />

euro. Lui zero e lei pure - racconta<br />

Otello, quarant’anni di<br />

esperienza, indicando <strong>il</strong> vicino<br />

senegalese e la vicina mandarina<br />

- I cinesi ci provano. Ma <strong>il</strong><br />

problema è che c’è qualcuno,<br />

italiano, che affitta i banchi a<br />

prezzi alti nonostante la crisi.<br />

Li frega”. Le cifre vanno dai<br />

2.500 euro al mese per un posto<br />

intorno alla bas<strong>il</strong>ica ai 500<br />

di via Panicale, dove ci sono<br />

tanti posti vuoti, perché aprire<br />

al mattino costa più che tenere<br />

chiuso.<br />

A San Lorenzo quasi tutti vendono<br />

accessori in pelle, vestiti<br />

gli ambulanti asiatici, mentre in quella<br />

coperta per adesso c’è solo Dong,<br />

che da quattro mesi vende lì la sua verdura<br />

FOCUs. Calo di vendite anche per gli stranieri<br />

“La crisi c’è anche per noi”<br />

Perso <strong>il</strong> 50 per<br />

cento in un anno,<br />

se continua così<br />

noi chiudiamo<br />

continuo a pagare 1400 euro al<br />

mese di affitto”. Ad un italiano.<br />

In piazza del mercato, un piccolo<br />

negozio di accessori ha aperto<br />

vicino al kebabbaro. Dentro due<br />

ragazzi cinesi. Una, molto bella,<br />

non capisce l’italiano. L’altro<br />

dice che l’attività, di tre mesi, è<br />

del fratello. Ma della crisi non sa<br />

niente. Nel senso che non conosce<br />

la parola. I cinesi stanno acquistando<br />

i tanti fondi vuoti del<br />

quartiere. <strong>Via</strong> Faenza e le strade<br />

limitrofe sono una costellazione<br />

di commercianti asiatici. Tra i<br />

colleghi italiani la frase è: “Sono<br />

bravi, non danno noia. Ma mi<br />

domando chi e perché gli affitta<br />

i fondi”. Le clientele sono separate.<br />

Al mini-market all’incrocio<br />

con via Panicale una commessa<br />

anziana con gli occhi a mandorla<br />

dice che la sua è solo asiatica.<br />

Alla friggitoria numero 34,<br />

come riportato sulla targa storica,<br />

i gestori ora sono cinesi. La<br />

ragazza al banco spiega che gli<br />

affari sono calati perché non ci<br />

sono turisti: “Meno 50 per cento<br />

in un anno. Abbiamo mandato<br />

via una commessa. Ma l’affitto<br />

non è calato. Se continua così,<br />

chiudiamo”. Chi è <strong>il</strong> proprietario?<br />

“Un italiano”. /R.B.<br />

e poco altro. Colpa anche di un<br />

turismo più povero. “I cinesi<br />

pagano sempre - li difende Angelo,<br />

che gestisce una delle cooperative<br />

che monta i banchi al<br />

mattino e li smonta la sera - Con<br />

i bangladeshi si fa fatica, ma<br />

anche con gli italiani. Solo che<br />

se loro poi se ne vanno, chi ti<br />

paga?”. Qualche commerciante<br />

li accusa di slealtà: “Vendono la<br />

tua stessa merce, ma abbassano<br />

<strong>il</strong> prezzo. Ti fanno chiudere”,<br />

sostiene Edgar, bras<strong>il</strong>iano. Ma<br />

ormai nel mercato è quasi tutto<br />

uguale, fatto in Cina o comunque<br />

dai cinesi. A punirli, però,<br />

è l’inesperienza. “Sono anch’io<br />

15<br />

straniero - dice Dragosh, che ha<br />

un banco in via Panicale - ma<br />

ho lavorato come commesso per<br />

otto anni, prima di mettermi in<br />

proprio. Loro aprono dall’oggi<br />

al domani e si fanno concorrenza.<br />

Non sanno come si lavora.<br />

Alcuni hanno già chiuso. Andrà<br />

così anche per gli altri”.<br />

1062890


16 Febbraio 2010<br />

ZOOM/1. A Firenze ci sono (poche) famiglie che gestiscono una miriade di fondi<br />

La città di chi possiede palazzi interi<br />

Istituti assicurativi e<br />

banche, ma anche<br />

semplici privati: spesso<br />

immensi patrimoni<br />

immob<strong>il</strong>iari sono<br />

concentrati nelle mani<br />

di pochi. Ecco una<br />

“mappa delle rendite”<br />

Lorenzo Salusest<br />

una volta una città in cui<br />

la ricchezza delle famiglie e<br />

la loro influenza sui destini di<br />

C’era<br />

Firenze si misurava sulla bellezza<br />

dei palazzi e sull’altezza delle loro torri.<br />

Adesso che quelle torri sono state in gran parte<br />

scapitozzate, influenza e status sociale non si<br />

misurano più per altezza, ma per estensione. E i<br />

patrimoni immob<strong>il</strong>iari, nelle mani di pochi soggetti<br />

non sono più ostentati, tutt’altro. Tant’è<br />

che risulta diffic<strong>il</strong>e tracciare una mappa dei<br />

grandi proprietari, tanto più adesso che la giunta<br />

Renzi, di fronte al progressivo abbandono<br />

dei negozi storici e all’emorragia di abitanti dal<br />

centro, ha dato <strong>il</strong> via alla crociata contro la “città<br />

della rendita”. Ma chi sono dunque i protagonisti<br />

dell’oligopolio immob<strong>il</strong>iare fiorentino? Talvolta<br />

è sufficiente leggere le targhe in marmo o<br />

le insegne affisse sui muri: grandi istituti assicurativi<br />

possiedono palazzi nelle zone storiche,<br />

come Fondiaria in piazza della Repubblica o<br />

Generali in piazza della Signoria. Uffici ai piani<br />

superiori, fondi commerciali al piano terra: collocazioni<br />

strategiche che negli anni scorsi hanno<br />

spinto al rialzo gli affitti richiesti ai gestori<br />

di bar storici come Rivoire o Paszkowski, con<br />

minacce di chiusura poi rientrate. Ci sono poi<br />

alcuni istituti bancari, anch’essi proprietari da<br />

tempo immemore di fondi destinati ad abitazioni<br />

o negozi. Ma alcune banche stanno dismettendo<br />

<strong>il</strong> loro patrimonio, vendendolo a società<br />

private spesso riconducib<strong>il</strong>i a singole famiglie:<br />

è <strong>il</strong> caso dei fratelli Fratini (eredi dei fondatori<br />

della Rifle) che negli ultimi anni hanno acquisito,<br />

tra gli altri, l’attuale immob<strong>il</strong>e che ospita<br />

Zara (ex sede del Banco di Sic<strong>il</strong>ia) e di Palazzo<br />

Tornabuoni (Ex Banca Intesa) in via Strozzi,<br />

dove è stato realizzato un residence extra lusso.<br />

Nuovi proprietari che affiancano le dinastie<br />

nob<strong>il</strong>iari che tutt’ora possiedono le storiche<br />

residenze fam<strong>il</strong>iari, destinandole a negozi ed<br />

appartamenti. Caso diverso è quello che riguarda<br />

le proprietà dell’Arcidiocesi, dell’Istituto di<br />

sostentamento del clero e dei singoli complessi<br />

religiosi: numerosi sono i fondi commerciali ed<br />

abitativi che rientrano nel patrimonio ecclesiastico,<br />

ma differentemente dagli altri proprietari,<br />

la Chiesa tende a mantenere i livelli di locazio-<br />

ne a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato,<br />

non perseguendo quindi intenti speculativi<br />

ma conservativi. Fin qui niente di sorprendente.<br />

Ma sbaglia chi pensa che i grandi proprietari di<br />

immob<strong>il</strong>i siano concentrati nel centro storico,<br />

o che essi siano solo gli eredi di grandi e note<br />

dinastie fiorentine. I protagonisti della rendita<br />

fondiaria sono talvolta anche famiglie ignote ai<br />

più, tranne a coloro a cui affittano case e fondi<br />

commerciali, spesso situati in zone periferiche<br />

della città. Interi immob<strong>il</strong>i con alcuni negozi e<br />

decine di appartamenti intestati alla stessa persona?<br />

Capita più spesso di quanto si possa immaginare.<br />

Anche questa è la città della rendita,<br />

ma non andatelo a dire ai proprietari.<br />

Mario Razzanelli. Candidato alle Regionali per Lega Nord<br />

Cari amici e concittadini,<br />

insieme abbiamo ottenuto dei risultati importanti:<br />

- la pedonalizzazione di Piazza Duomo;<br />

- la revisione del piano strutturale,<br />

- la discussione su tunnel TAV e Stazione Foster.<br />

Oggi mi rendo conto che bisogna fare molto di più.<br />

Così ho deciso di candidarmi per le regionali insieme<br />

al movimento della Lega Nord, unico partito impegnato<br />

per risolvere concretamene i problemi della gente,<br />

delle città e del Paese.<br />

I punti cardine del programma per la Toscana e per<br />

Firenze sono:<br />

1. LA QUESTIONE MORALE. Lo scandalo di<br />

Castello, lo scandalo Quadra, <strong>il</strong> caso Barberino che<br />

vede <strong>il</strong> coinvolgimento dell’assessore regionale Cocchi.<br />

I fiorentini ed i toscani riflettano e decidano se è giunta<br />

l’ora di voltare pagina.<br />

2. INFRASTRUTTURE.<br />

- Aeroporto. Abbiamo oggi uno scalo che assomiglia ad<br />

uno del terzo mondo. Con la pista parallela all’autostrada<br />

ridurremmo l’inquinamento acustico e<br />

potremmo raggiungere ad esempio la Russia e l'Egitto.<br />

Un m<strong>il</strong>ione e mezzo di passeggeri in più all’anno<br />

potrebbero significare un m<strong>il</strong>iardo di euro di nuove<br />

entrate per l’economia dell’area fiorentina.<br />

- Bretella Incisa-Barberino. L’autostrada del Sole<br />

potrebbe diventare la circonvallazione esterna di<br />

Firenze riducendo drasticamente l’inquinamento.<br />

- TAV. Bloccare <strong>il</strong> progetto della stazione Foster ed esaminare<br />

una soluzione alternativa per l’attraversamento<br />

di Firenze dell’Alta Velocità. Ut<strong>il</strong>izzando le risorse<br />

risparmiate per potenziare le ferrovie regionali .<br />

3. IMMIGRAZIONE. Rispetto delle leggi e delle<br />

L’INTERVISTA<br />

l’inchiesta<br />

Parla <strong>il</strong> vicesindaco Nardella<br />

“Serve un intervento<br />

a livello governativo”<br />

aumento dei canoni di affitto sta cau-<br />

L’ sando la chiusura di molti negozi storici.<br />

<strong>Il</strong> sindaco ha lanciato un messaggio ai<br />

proprietari, affermando che l’era della rendita<br />

di posizione è finita. Condivide?<br />

Non posso che condividere. Fin dall’inizio<br />

questa amministrazione ha fatto della lotta alla<br />

rendita una delle sue bandiere. La rendita sta<br />

soffocando le imprese, i negozi, le boutique e<br />

noi non assisteremo passivamente. Da un lato<br />

chiamiamo i proprietari alla responsab<strong>il</strong>ità e al<br />

rispetto, dall’altro vogliamo combattere questa<br />

battaglia con ogni mezzo, a partire dal tavolo<br />

di confronto con <strong>il</strong> Governo.<br />

Gli affitti sono molto alti anche in periferia,<br />

dove i negozi di vicinato stanno cedendo <strong>il</strong><br />

passo alle catene in franchising. Una conseguenza<br />

ineludib<strong>il</strong>e della globalizzazione?<br />

Ci rendiamo conto che combattere da soli<br />

contro la globalizzazione è impossib<strong>il</strong>e, non<br />

si può fermare un fenomeno storico. Ma lo<br />

si può governare, trovando nuove strade per<br />

arginare l’impoverimento culturale e sociale<br />

delle nostre strade e piazze evidenziato dalla<br />

scomparsa dei negozi storici e di vicinato per<br />

<strong>il</strong> proliferare di kebab, internet point, pizzerie<br />

al taglio. Introdurremo nuove regole, senza naturalmente<br />

porre questioni di discriminazione<br />

sociale o culturale, ma per preservare un coerente<br />

sv<strong>il</strong>uppo della città, nell’interesse di tutti.<br />

Inoltre, stiamo perfezionando una importante<br />

intesa per promuovere i Centri commerciali<br />

naturali, meritevoli di sostegno perché hanno<br />

un ruolo vitale nel tessuto urbano fiorentino e<br />

difendono la nostra ‘tipicità’.<br />

Cosa può fare <strong>il</strong> Comune per scrivere la parola<br />

fine sulla rendita di posizione?<br />

Come amministrazione sappiamo di non avere<br />

strumenti normativi efficaci per controllare <strong>il</strong><br />

fenomeno. Proprio per questo vogliamo porre<br />

<strong>il</strong> problema al Governo, anche attraverso la<br />

discussione sulla legge speciale per Firenze,<br />

per poter ut<strong>il</strong>izzare la leva vincolistica e la leva<br />

fiscale, con meccanismi di incentivi e disincentivi.<br />

/L.S.<br />

regole. Chi delinque o non rispetta le<br />

regole e le leggi deve essere rimpatriato<br />

immediatamente. Istituzione in<br />

Toscana dei Centri di accoglienza. Aiutare<br />

gli immigrati che lavorano, si inegrano e si comportano<br />

correttamente<br />

4. SANITÀ. No alla proposta del Candidato Presidente<br />

Rossi. Tre mesi di attesa per fare un esame sono<br />

troppi. Basta! Non è più ammissib<strong>il</strong>e che con una<br />

Sanità che brucia m<strong>il</strong>iardi di risorse ci siano <strong>ancora</strong><br />

oggi tempi biblici di attesa per fare un esame. Dopo 30<br />

giorni un cittadino deve avere <strong>il</strong> diritto di farsi fare gli<br />

esami anche in una struttura privata.<br />

5. CULTURA. Impedire che la Fondazione del<br />

Maggio Musicale Fiorentino venga declassata.<br />

Sarebbe una perdita grave per Firenze e la Toscana<br />

tutta.<br />

Chiedo a tutti i Fiorentini che hanno a cuore gli interessi<br />

della città e della regione di VOTARE LEGA<br />

NORD. Manterrò gli impegni chiesti dai miei concittadini:<br />

amici stanchi di soccombere a interessi e sprechi<br />

della politica. I soldi ci sono, sono quelli delle<br />

nostre tasse e devono essere spesi bene!<br />

MESSAGGIO A PAGAMENTO


l’inchiesta<br />

ZOOM/2. Non si ferma l’ondata che ha coinvolto molti negozi del triangolo della moda fiorentina<br />

<strong>Via</strong> Tornabuoni, <strong>ancora</strong> bandoni chiusi<br />

Da Yves Saint Laurent a Hugo Boss, fi no a Versace, Escada e Brooks Brothers.<br />

Le grandi fi rme continuano a chiudere le loro boutique nelle strade più centrali<br />

della città, lasciando spazio a saracinesche abbassate e cartelli con la scritta “affi ttasi”<br />

Barbara Biondi<br />

C’è chi<br />

viene e c’è<br />

chi va. <strong>Via</strong> Tornabuoni,<br />

strada fio-<br />

rentina delle griffe<br />

per eccellenza, sta (ormai da qualche<br />

anno) subendo la crisi che nel<br />

2009 ha finito per attanagliare tutto<br />

<strong>il</strong> mondo, nessuno escluso. <strong>Il</strong> risultato<br />

è un via vai di negozi che<br />

chiudono, a volte riaprendo in altre<br />

location e a volte non riaprendo<br />

affatto, sparendo dalla circolazione<br />

senza dare più segni di vita. <strong>Il</strong> crocevia<br />

della moda, dove da un po’<br />

si assiste ad una sorta di “danza<br />

delle saracinesche” è Tornabuoni,<br />

Strozzi, Vigna nuova. Queste le tre<br />

strade dello shopping con la S maiuscola,<br />

quelle dove “se ci sei vuol<br />

dire che conti qualcosa nell’olimpo<br />

fashion”. E se non ci sei più?<br />

La questione è amletica. <strong>Il</strong> primo<br />

(previdente) a chiudere i battenti,<br />

già qualche anno fa, è stato Yves<br />

Saint Laurent, che da trent’anni<br />

stava all’inizio di via Tornabuoni<br />

ed ha lasciato spazio a Burberry,<br />

che ha preso <strong>il</strong> suo posto. L’hanno<br />

seguito a ruota Hugo Boss, che ha<br />

chiuso in via Tornabuoni (ma ha<br />

un punto vendita in piazza della<br />

Repubblica), Trussardi, che aveva<br />

un maxi negozio di oltre 400 metri<br />

quadri (con un affaccio anche in<br />

piazza Strozzi) nella stessa strada,<br />

Roberta di Camerino in via del Parione,<br />

Versace che stava “di casa”<br />

nella torre Gianfigliazzi, proprio di<br />

fronte al palazzo Spini Feroni della<br />

maison Ferragamo, Escada in via<br />

Strozzi, Cartier che si è trasferito<br />

poco distante e Brooks Brothers,<br />

che aveva aperto in via della Vigna<br />

Nuova poco più di un lustro fa.<br />

Tutti sono andati via promettendo<br />

a clienti e aficionados di spostarsi<br />

altrove, ma ad oggi nessuna di<br />

queste griffe ha reso note nuove<br />

aperture. Una vox populi nell’aria<br />

da tempo parla di Fendi come <strong>il</strong><br />

prossimo della lista a sloggiare lasciando<br />

spazio a Louis Vuitton, che<br />

a quel punto guadagnerebbe l’intero<br />

isolato che si affaccia su piazza<br />

Strozzi. Sono sempre voci quelle<br />

che parlano delle cattive acque in<br />

cui sembrerebbero navigare anche<br />

Bottega Veneta, che ha la sua boutique<br />

in via Strozzi, Gianfranco Ferrè,<br />

le cui vetrine si affacciano metà<br />

su via della Vigna Nuova e metà su<br />

via del sole, e Rebecca, brand tutto<br />

toscano che sembra abbia difficoltà<br />

a tenere aperto <strong>il</strong> prestigioso punto<br />

vendita aperto in anni recenti a pochi<br />

metri da piazza Antinori. Commessi<br />

e impiegati tremano al solo<br />

pensiero di chiusure imminenti e<br />

alcuni si mob<strong>il</strong>itano per tempo, alla<br />

ricerca di un posto di lavoro più<br />

<strong>Via</strong> Tornabuoni<br />

IL DENTISTA RISPONDE<br />

QUESTO MESE: la protesi su impianti e’ sicura<br />

e da’ risultati paragonab<strong>il</strong>i ai propri denti<br />

A cura del<br />

Dott. Giuseppe Garrubba<br />

Cari lettori, nella rubrica di gennaio<br />

vi parlai di impianti e per la precisione,<br />

quando e perché metterli. Questo<br />

mese, entrando più nello specifico,<br />

voglio parlarvi delle due tecniche<br />

di inserimento degli impianti:<br />

tradizionale o a carico immediato. <strong>Il</strong><br />

prossimo mese, per esaurire <strong>il</strong> tema, vi parlerò di<br />

mini impianti, usati negli ultimi anni per <strong>ancora</strong>re la<br />

protesi mob<strong>il</strong>e.<br />

Arrivati al punto di aver selezionato <strong>il</strong> paziente con<br />

le caratteristiche necessarie per la protesi<br />

su impianti (vedi numero di gennaio),<br />

si passa alla realizzazione. Nella tecnica<br />

classica si inseriscono le viti e poi si<br />

aspetta circa tre mesi che si riformi osso<br />

intorno ad esse, prima di applicarci le<br />

capsule.<br />

La tecnica cosiddetta a carico immediato<br />

prevede, invece, che la vite venga inserita<br />

con una leggera forzatura, ottenendo<br />

una stab<strong>il</strong>ità maggiore da subito.<br />

Da un po' di anni a questa parte<br />

quest'ultima viene spesso preferita.<br />

<strong>Il</strong> vantaggio è chiaro, si può immediatamente<br />

mettere una capsula<br />

(seppur provvisoria) che permette<br />

al paziente di arrivare senza uno o<br />

più denti e uscire, dopo l'intervento,<br />

con denti paragonab<strong>il</strong>i, in tutto<br />

e per tutto ai propri per stab<strong>il</strong>ità, ingombro,<br />

estetica...<br />

Tutto <strong>il</strong> lavoro che dà la buona riuscita sta a monte,<br />

nell'anamnesi del paziente, come scrissi nella<br />

rubrica di gennaio. Rispettando le regole che<br />

la natura ci impone <strong>il</strong> risultato è quasi sempre<br />

garantito. Nella mia ormai più che<br />

ventennale esperienza da implantologo<br />

diffic<strong>il</strong>mente ho avuto insuccessi. Si può<br />

ricorrere all'implantologia per risolvere<br />

in modo eccellente <strong>il</strong> proprio problema<br />

di edentulia.<br />

Salute a tutti.<br />

impianto posizionato<br />

nell’osso<br />

DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA <strong>Via</strong> Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225<br />

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stab<strong>il</strong>e, operazione quanto mai diffic<strong>il</strong>e.<br />

Nel frattempo, alcuni bandoni<br />

restano chiusi e i cartelli affittasi<br />

rimangono appesi alle vetrine per<br />

mesi. D’altronde, con i tempi che<br />

corrono, è comprensib<strong>il</strong>e che anche<br />

grandi e facoltose aziende non<br />

siano disposte a spendere cifre che<br />

si aggirano, a seconda del negozio,<br />

sugli “80m<strong>il</strong>a euro mens<strong>il</strong>i di canone”,<br />

come spiega la proprietaria di<br />

uno dei fondi vuoti.<br />

LA NOVITÀ<br />

17<br />

Visto in passerella<br />

L’oro si fa mantello<br />

E debutta a Pitti<br />

Come fossero abiti da indossare,<br />

stagione dopo stagione,<br />

i gioielli debuttano a Pitti.<br />

In effetti i manufatti realizzati<br />

dalle sorelle Marzia e Daniela<br />

Banci di Banci Gioielli Prezioso,<br />

prima azienda orafa ad avere<br />

accesso alla kermesse più modaiola<br />

di Firenze, non si prestano<br />

a recitare la parte dei semplici<br />

accessori, pretendono quella<br />

da protagonista. Pezzi unici o<br />

riprodotti al massimo in 9 esemplari<br />

(ma sempre rigorosamente<br />

a mano), ideati a partire da un<br />

tema, come testimoniano i nomi<br />

dati alle singole creazioni e alle<br />

diverse collezioni. Geodedica,<br />

Parto, Firmamento, fino alla<br />

futuristica World Wide Web. In<br />

ogni caso si tratta di forme del<br />

tutto originali e altamente evocative.<br />

Come l’anello intagliato<br />

nel corallo più br<strong>il</strong>lante o la<br />

collana che richiama forme e<br />

colori lunari. “O ci ispiriamo<br />

ad un titolo e lo sv<strong>il</strong>uppiamo<br />

con diverse sfaccettature – racconta<br />

Marzia Banci, la maggiore<br />

delle due sorelle – oppure li<br />

plasmiamo sulla persona che ce<br />

li richiede, sull’occasione che<br />

vuole celebrare, sul carattere e<br />

sui suoi colori”. Un’arte in grado<br />

di far sentire ogni donna una<br />

regina, assicura Marzia, ma che<br />

richiede tempo, pazienza, attesa<br />

dell’ispirazione giusta e un atteggiamento<br />

quasi di ascetismo<br />

nei confronti della fretta contemporanea.<br />

“Ogni anello ha la<br />

sua storia, qualcuno può aver<br />

bisogno di 2-3 anni per nascere,<br />

dal momento dell’idea alla realizzazione”.<br />

<strong>Il</strong> tempo che ci vuole<br />

ad edificare piccole opere di<br />

architettura, in cui sono evidenti<br />

gli studi in materia delle due sorelle.<br />

Per sfornare <strong>il</strong> “mantello”<br />

in oro bianco e argento ispirato<br />

alla costellazione dell’Aqu<strong>il</strong>a ci<br />

sono voluti 4 anni. Ma <strong>il</strong> risultato<br />

parla chiaro: “Le donne che<br />

cerchiamo di mettere in luce –<br />

conclude Marzia Banci - sono<br />

come le nostre creazioni: malleab<strong>il</strong>i,<br />

dutt<strong>il</strong>i e uniche, dunque<br />

preziose”.<br />

/F.P.


18 Febbraio 2010<br />

L’INIZIATIVA. <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> a fianco della Fondazione Rava perchè sul terremoto non cali <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio<br />

Fari puntati, haiti non va dimenticata<br />

Benedetta Strappi<br />

È<br />

stato fac<strong>il</strong>e, spontaneo,<br />

quasi scontato prendere<br />

<strong>il</strong> cellulare e mandare<br />

uno, due, tre messaggini<br />

a chi chiedeva di inviarli<br />

a sostegno della popolazione di<br />

Haiti. <strong>Il</strong> diffic<strong>il</strong>e, invece, viene<br />

ora. Adesso che <strong>il</strong> sipario sul<br />

terremoto si sta abbassando,<br />

adesso che le immagini di quei<br />

bambini straziati si allontanano<br />

nel tempo e fanno meno male.<br />

Da tanti anni, 22 per l’esattezza,<br />

ad Haiti opera la Fondazione<br />

Francesca Rava – N.P.H. Italia<br />

Onlus, da tempo in prima linea<br />

per portare sollievo a una popolazione<br />

che già prima del sisma<br />

era piagata dalla povertà. La<br />

Fondazione negli anni ha portato<br />

avanti una lunga lista di progetti.<br />

Tra gli altri, ha costruito un<br />

orfanotrofio per 600 bambini,<br />

un ospedale pediatrico, scuole<br />

di strada per altri 6m<strong>il</strong>a bambini<br />

e un centro di riab<strong>il</strong>itazione per<br />

bimbi disab<strong>il</strong>i. Immediatamente<br />

dopo che la terra ha smesso di<br />

ruggire, la Fondazione si è attivata<br />

per mettere a disposizione<br />

l’ospedale pediatrico N.P.H<br />

Saint Damien come base per gli<br />

aiuti internazionali. L’ospedale,<br />

costruito con criteri antisismici,<br />

è stato danneggiato ma è rimasto<br />

in piedi e non ha mai smesso di<br />

Le foto di questa pagina sono state scattate all’ospedale pediatrico N.P.H. Saint Damien della Fondazione Francesca Rava<br />

La popolazione colpita dal sisma ha <strong>ancora</strong> bisogno dell’aiuto di tutti per ripartire:<br />

per questo è importante tenere alta l’attenzione soprattutto adesso che è passato<br />

un po’ di tempo e continuare con le donazioni anche nella fase post-emergenza<br />

funzionare. Le operazioni non si<br />

sono mai fermate, e la struttura<br />

è arrivata ad assistere anche 700<br />

persone contemporaneamente,<br />

oltre a servire da quartier generale<br />

per la Protezione Civ<strong>il</strong>e Italiana.<br />

Un dato, la dice lunga. In<br />

quei primi, strazianti, tre giorni<br />

nella struttura sono nati tre bambini.<br />

E anche dopo, tante sono<br />

state le future mamme arrivate<br />

con complicanze, che si è scelto<br />

di aprire un reparto maternità. E<br />

mentre si accoglievano le nuove<br />

vite, la Fondazione ha continuato<br />

a lavorare su tutti i fronti,<br />

distribuendo acqua e cibo, organizzando<br />

centri di accoglienza<br />

e ampliando l’orfanotrofio per<br />

accogliere altri bambini. Oggi<br />

ad Haiti è tutto da rifare, e <strong>il</strong> momento<br />

di aiutare non finisce mai.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> - così come altre<br />

pubblicazioni della Web&Press<br />

Edizioni - ha scelto di sostenere<br />

la Fondazione Rava e di provare<br />

a tenere le luci puntate su questa<br />

tragedia. Ed è per questo che<br />

dalle nostre pagine r<strong>il</strong>anciamo<br />

l’appello a donare, a dare <strong>il</strong> proprio<br />

contributo perché <strong>il</strong> Paese e<br />

la sua gente riescano a rialzarsi.<br />

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La Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros Pequeños<br />

Hermanos,<br />

La Fondazione<br />

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Francesca<br />

da 20<br />

Rava<br />

anni<br />

rappresenta<br />

nell’isola quarto<br />

in Italia<br />

mondo<br />

l’organizzazione<br />

di Haiti con<br />

umanitaria<br />

numerosi progetti<br />

N.P.H. Nuestros<br />

per l’infanzia,<br />

Pequeños<br />

La Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros Pequeños<br />

sotto<br />

la<br />

Hermanos,<br />

Hermanos,<br />

guida di Padre<br />

presente<br />

presente<br />

Richard<br />

da 20<br />

da 20<br />

Frechette<br />

anni nell’isola<br />

anni nell’isola<br />

sacerdote<br />

quarto<br />

quarto<br />

e medico<br />

mondo<br />

mondo<br />

in prima<br />

di Haiti<br />

di Haiti<br />

linea.<br />

con numerosi progetti per l’infanzia, sotto<br />

la guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea. con numerosi progetti per l’infanzia, sotto<br />

la guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea.<br />

FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958<br />

FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA info@nphitalia.org ONLUS V.LE E. CALDARA, www.nphitalia.org 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958<br />

FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958<br />

info@nphitalia.org www.nphitalia.org<br />

info@nphitalia.org www.nphitalia.org<br />

Ringraziamo per la pubblicazione di questa pagina<br />

studiobackstage.com


20 Febbraio 2010<br />

Saranno Enrico Rossi (Pd, Sel, Idv, Prc,<br />

Pdci), Monica Faenzi (Pdl, Lega Nord),<br />

Francesco Bosi (Udc) e Alfonso De Virg<strong>il</strong>iis<br />

(Radicali) a sfi darsi <strong>il</strong> mese prossimo<br />

per la successione a Claudio Martini<br />

Paola Ferri<br />

Sarà una corsa a quattro per la presidenza della Regione Toscana. A contendersi<br />

la poltrona di governatore sono tre uomini e una donna. Ad aprire le<br />

danze delle candidature è stato Enrico Rossi, attuale assessore regionale al<br />

diritto alla salute, che non ha avuto bisogno di primarie di sorta per essere<br />

scelto come rappresentante di Pd, Sinistra ecologia libertà, Italia dei Valori, Rifondazione<br />

Comunista e Comunisti Italiani. La sua nomina è giunta un paio di mesi fa,<br />

mentre quella che si è fatta maggiormente attendere è stata quella di Monica Faenzi.<br />

Deputata e sindaco di Castiglione della Pescaia, la Faenzi correrà con la casacca del<br />

Pdl e la squadra di supporto della Lega Nord, alleata di malavoglia in terre toscane.<br />

Dopo tanto tribolare a fine gennaio <strong>il</strong> suo nome è stato ufficializzato direttamente dal<br />

premier S<strong>il</strong>vio Berlusconi, che l’ha preferita al candidato in pectore, l’ex An Riccardo<br />

Migliori. <strong>Il</strong> parlamentare si è fatto elegantemente da parte per lasciare spazio alla<br />

ex italo forzuta bionda della Maremma, unica donna in lizza. Che si appresta a incalzare<br />

l’armata Rossi soprattutto sul terreno dell’immigrazione e dello sv<strong>il</strong>uppo economico.<br />

E <strong>il</strong> capitolo Cie (Centro di identificazione ed espulsione dei clandestini) ha<br />

già fatto scattare le prime scint<strong>il</strong>le tra i due. Nonostante l’apertura del candidato del<br />

centrosinistra. Rossi ha infatti avanzato una “via toscana” ai centri di identificazione.<br />

“Non vogliamo centri di detenzione dove non si rispettino i diritti umani – ha recentemente<br />

dichiarato – ma tanti piccoli Cie gestiti in collaborazione con volontariato e<br />

mediatori culturali, dove gli immigrati privi di documenti possano essere trattenuti<br />

nel rispetto della loro dignità. E dove, per quelli che sono disponib<strong>il</strong>i ad accoglie-<br />

Francesco Bosi<br />

politica<br />

AL VOTO. Verso <strong>il</strong> rinnovamento del governo toscano. Ecco chi sono gli aspiranti al “trono”<br />

Tre uomini e una donna per la Regione<br />

<strong>Il</strong> tesoretto della Toscana? Tutto in salute<br />

Lo sapevate che sanità e politiche sociali assorbono <strong>il</strong> 75 per<br />

cento del b<strong>il</strong>ancio regionale? Si tratta di cifre da capogiro,<br />

attestate per <strong>il</strong> 2010 attorno a 6 m<strong>il</strong>iardi e 746 m<strong>il</strong>ioni di euro su<br />

un totale di 8 m<strong>il</strong>iardi e 890 m<strong>il</strong>ioni di spesa preventivata. Ed è<br />

grazie al pareggio dei conti in ambito sanità, raggiunto nel 2006<br />

e mantenuto tra le tempeste di una diffic<strong>il</strong>e congiuntura economica,<br />

che la nostra regione si è potuta permettere di non frugare<br />

oltre nelle tasche dei contribuenti. Tant’è che la Toscana mantiene<br />

la pressione fiscale più bassa d’Italia, eccezion fatta per le<br />

regioni a statuto speciale e la Bas<strong>il</strong>icata, forte del suo tesoretto<br />

Enrico Rossi Monica Faenzi<br />

d’oro nero. <strong>Il</strong> contenimento dei costi della sanità pubblica ci ha<br />

portato, tra l’altro, al centro della scena nazionale, a prenderci i<br />

complimenti del ministro Giulio Tremonti e del premier Berlusconi.<br />

Ma non è stata solo la sanità a trascinarci sotto i riflettori in<br />

questi ultimi cinque anni. La scorsa primavera ad attirare l’attenzione<br />

mediatica ci pensò la “legge regionale sull’immigrazione”.<br />

Una polemica per tutte: <strong>il</strong> diritto dei cittadini stranieri, clandestini<br />

compresi, di accedere alle cure ospedaliere senza incorrere in una<br />

denuncia per clandestinità. Sono state poi la tragedia di <strong>Via</strong>reggio<br />

e l’emergenza maltempo dello scorso Natale a farci salire mal-<br />

Alfonso De Virg<strong>il</strong>iis<br />

re proposte di lavoro, possano essere<br />

avviati processi di regolarizzazione”.<br />

“L’idea mi fa sorridere – gli ha replicato<br />

la Faenzi – anzi arrabbiare. Gli italiani<br />

perdono anni per trovare un impiego e<br />

ai clandestini sarebbe dato lavoro in tre<br />

mesi”. La battaglia si preannuncia senza<br />

esclusione di colpi, anche se per l’aspirante<br />

prima govenatora della Toscana<br />

la strada è tutta in salita, considerato <strong>il</strong><br />

vantaggio temporale del superassessore<br />

e <strong>il</strong> distacco in termini percentuali che<br />

da decenni fa di questa regione una roccaforte<br />

della sinistra. A far da terzo e<br />

quarto “incomodo” nel duello saranno<br />

Francesco Bosi e Alfonso De Virg<strong>il</strong>iis,<br />

candidati rispettivamente per l’Udc e<br />

per i Radicali. Sfumata l’ipotesi Oliviero<br />

Toscani, <strong>il</strong> celebre fotografo scelto in<br />

prima battuta da Pannella e Bonino per<br />

tentare l’impresa, la nomina è ricaduta<br />

su De Virg<strong>il</strong>iis, noto imprenditore nonché<br />

ideatore del Premio Internazionale<br />

Gal<strong>il</strong>eo, prestigioso riconoscimento culturale<br />

attribuito, tra gli altri, a Roberto<br />

Benigni. Dall’altra parte <strong>il</strong> deputato e<br />

sindaco di Rio Marina Francesco Bosi,<br />

due volte sottosegretario alla difesa con<br />

<strong>il</strong> governo Berlusconi. I fiorentini lo<br />

ricorderanno anche nei panni di consigliere<br />

comunale, carica che ha ricoperto<br />

dal 1975 al ’90. Altri due personaggi,<br />

dunque, in grado di arricchire <strong>il</strong> quadro<br />

di una campagna elettorale che si prof<strong>il</strong>a<br />

tutt’altro che scontata.<br />

BILANCI. Conti in ordine ed “economia verde”, l’eredità dell’amministrazione uscente. Con qualche neo<br />

volentieri all’onore delle cronache. E a mostrare a tutto <strong>il</strong> Paese<br />

un popolo che si rimbocca le maniche e va avanti. Nonostante<br />

le risorse arrivino a spizzichi e bocconi dal governo centrale. La<br />

regione di Martini è anche quella del “Piano casa” rivisto e corretto<br />

in salsa toscana. Così corretto da non attirare nemmeno una<br />

richiesta per ampliare o ristrutturare baracca o castello che fosse.<br />

Per intravedere una via d’uscita dalla crisi, allora, meglio guardare<br />

altrove. E investire in innovazione ed energie rinnovab<strong>il</strong>i.<br />

Perché la Regione ha deciso che la ripresa sarà “green”, anche<br />

grazie ad appetitosi incentivi.<br />

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politica<br />

PALAZZO VECChIO/1. Intervista al neo-assessore Cristina Giachi<br />

“Ricerca a portata di tutti<br />

E più spazi per i giovani”<br />

Francesca Puliti<br />

Cristina Giachi si è appena accomodata sulla<br />

sua nuova poltrona e ha già un’agenda strapiena.<br />

Questo incarico no, non se lo aspettava e<br />

le è giunto in maniera un po’ irrituale (ma non<br />

nell’era Renzi). “Matteo mi ha mandato un messaggino<br />

con <strong>il</strong> cellulare, poi mi ha convocata ufficialmente”.<br />

Quarantun anni, ricercatrice universitaria, è lei <strong>il</strong> nuovo<br />

assessore a Università, ricerca e politiche giovan<strong>il</strong>i,<br />

carica che ha assunto <strong>il</strong> mese scorso dopo <strong>il</strong> rimpasto<br />

di giunta, resosi necessario in seguito alle dimissioni<br />

dell’assessore allo sport Barbara Cavandoli. New entry<br />

sì, ma fino a un certo punto, considerando <strong>il</strong> fatto che<br />

c’era proprio lei dietro ai famosi 100 punti in 100 giorni,<br />

cavallo di battaglia della campagna elettorale e Bibbia<br />

dei primi mesi di mandato del nuovo sindaco.<br />

Università e città, un rapporto destinato a cambiare<br />

nei prossimi mesi?<br />

Al momento <strong>il</strong> rapporto è da costruire, l’obiettivo è<br />

quello di farlo diventare un interscambio produttivo per<br />

entrambe le parti. Ora come ora l’ateneo ha rapporti sporadici<br />

con la realtà cittadina e con l’amministrazione,<br />

lavoreremo per far sì che <strong>il</strong> dialogo diventi continuo ed<br />

organico. Già in campagna elettorale ci eravamo mossi<br />

in questa direzione, organizzando alcune iniziative volte<br />

a creare spazi d’incontro tra le istituzioni accademiche e<br />

di ricerca e l’amministrazione. Ma la fase più importante<br />

consiste nel coinvolgere la cittadinanza.<br />

In che modo?<br />

Rendendola partecipe del valore della ricerca, aprendo <strong>il</strong><br />

mondo accademico a chi non ne fa parte. La conoscenza<br />

La conoscenza non deve<br />

rimanere un priv<strong>il</strong>egio<br />

per élite ristrette<br />

non deve rimanere un priv<strong>il</strong>egio per élite ristrette, deve<br />

essere accessib<strong>il</strong>e a tutti i cittadini. C’è innanzitutto un<br />

problema di comunicazione, che rende diffic<strong>il</strong>e far emergere<br />

<strong>il</strong> mondo universitario dalla nicchia degli addetti ai<br />

lavori. Una chiusura che impedisce agli stessi enti di ricerca<br />

diversi di attivare una vera e propria sinergia.<br />

Come valorizzare istituzioni come <strong>il</strong> Cnr e altri centri<br />

di studio che hanno base a Firenze?<br />

<strong>Il</strong> nostro obiettivo è quello di creare una rete in grado di<br />

mettere in contatto i diversi attori, non ultimi gli stessi<br />

Cristina Giachi<br />

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cittadini, spesso poco o per niente a conoscenza di queste<br />

realtà.<br />

E parlando di connessioni concrete, <strong>il</strong> Polo sociale di<br />

Novoli e quello scientifico di Sesto risultano <strong>ancora</strong><br />

decentrati e isolati dal punto di vista dei trasporti<br />

pubblici.<br />

Lo stesso sindaco ha espresso la volontà di prolungare le<br />

linee tramviarie per servire i due poli universitari, in una<br />

logica che tenda ad includerli <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e nel tessuto<br />

cittadino. <strong>Il</strong> che rappresenta una premessa fondamentale<br />

all’integrazione nella società vera e propria.<br />

Altra tematica all’ordine del giorno: la situazione<br />

abitativa dei numerosi studenti fuori sede di casa a<br />

Firenze.<br />

Le politiche cittadine possono fare molto per risolvere<br />

questo problema, a partire dalla lotta agli affitti in nero.<br />

Si tratta di un tema complesso, su cui lavoreremo in stretta<br />

collaborazione con l’assessorato alla casa.<br />

E per quel che riguarda le politiche giovan<strong>il</strong>i ci sono<br />

già idee in cantiere?<br />

L’assessore Di Giorgi, che deteneva la delega prima di<br />

me, ha già avviato dei provvedimenti interessanti, volti a<br />

creare e valorizzare spazi di aggregazione e di espressione<br />

artistica, nonché iniziative per incentivare lo sport tra<br />

i giovani. La strada maestra è già segnata e credo che non<br />

serva altro che proseguire su questo cammino.<br />

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PALAZZO VECChIO/2. Trovata l’intesa<br />

Pace fatta con la Fiorentina,<br />

entro l’anno <strong>il</strong> centro sportivo<br />

Durata di sei anni, rinnovab<strong>il</strong>e<br />

per altri sei, manutenzione<br />

ordinaria a carico della Fiorentina,<br />

straordinaria sulle spalle del<br />

Comune e realizzazione del minicentro<br />

sportivo ai “campini” di<br />

viale Maratona completamente a<br />

spese della società viola. Entro<br />

un anno. La convenzione c’è, firmata<br />

da entrambe le parti e messa<br />

in cassaforte. Sì, perché ce n’è<br />

voluto di tempo e di impegno per<br />

ottenerla. <strong>Il</strong> prezioso documento<br />

è costato un anno e mezzo di<br />

trattative (da luglio 2008) e la<br />

“testa” di un assessore (Barbara<br />

Cavandoli, dimessasi proprio<br />

durante/a causa delle trattative).<br />

Eppure una volta prese in mano<br />

le pratiche, <strong>il</strong> nuovo titolare delle<br />

deleghe allo sport, <strong>il</strong> vicesindaco<br />

Dario Nardella, ha portato<br />

a casa <strong>il</strong> risultato in quattro e<br />

Risolto nel<br />

migliore dei modi<br />

<strong>il</strong> nodo della<br />

convenzione<br />

quattr’otto. “In realtà si è trattato<br />

soltanto di condurre in porto<br />

delle trattative già ben avviate”.<br />

E nel frattempo dall’opposizione<br />

c’è chi parla di capro espiatorio-<br />

Barbara. “Chiunque al posto suo<br />

– commenta Francesco Torselli,<br />

consigliere Pdl - avrebbe restituito<br />

la propria delega nella mani<br />

di un sindaco che in pubblico, a<br />

fronte delle difficoltà nella firma<br />

della convenzione, l’ha di<br />

fatto delegittimata dicendo di<br />

prendere in mano la situazione.<br />

A Barbara Cavandoli va riconosciuta<br />

la grande dignità per aver<br />

scelto le dimissioni piuttosto che<br />

prostrarsi al protagonismo di<br />

Renzi”. Di rinnovo della conven-<br />

Diego Della Valle<br />

21<br />

zione se ne è cominciato a parlare<br />

che lo scettro dello sport era<br />

<strong>ancora</strong> nelle salde mani di Eugenio<br />

Giani e sul trono di sindaco<br />

sedeva Leonardo Domenici. Si è<br />

arenata nelle sabbie mob<strong>il</strong>i degli<br />

incassi pubblicitari prima, della<br />

Cittadella viola poi, nell’inchiesta<br />

giudiziaria su Castello come<br />

conseguenza. Per poi rimanere<br />

impigliata in un manto erboso<br />

più marrone che verde o nella<br />

diatriba sulle competenze per<br />

spalare la neve. Ma alla fine è<br />

calato <strong>il</strong> sipario anche sull’ultima<br />

puntata della telenovela.<br />

<strong>Il</strong> dado è tratto e pare che <strong>il</strong> risultato<br />

abbia soddisfatto sia la<br />

Fiorentina che Palazzo Vecchio.<br />

E ora, “risolto nel migliore dei<br />

modi <strong>il</strong> nodo della convenzione”,<br />

come si legge in un comunicato<br />

congiunto, tutti al lavoro<br />

per costruire <strong>il</strong> “sogno” della<br />

Cittadella. <strong>Il</strong> nuovo stadio entra<br />

di striscio nell’intesa, laddove si<br />

prevede la possib<strong>il</strong>ità di un terzo<br />

rinnovo in caso a luglio 2022 la<br />

“nuvola” di Fuksas non fosse <strong>ancora</strong><br />

terminata. Ma nel frattempo,<br />

quantomeno, mister Prandelli<br />

avrà <strong>il</strong> tanto sospirato centro<br />

sportivo, a due passi dallo stadio.<br />

E i tifosi <strong>il</strong> cuore in pace. /F.P.<br />

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22 Febbraio 2010<br />

L’INTERVIsTA. L’ex procuratore di Firenze Pier Luigi Vigna racconta quegli anni bui<br />

“Sul Mostro restano <strong>ancora</strong> due dubbi”<br />

Intorno alla vicenda di Pietro Pacciani<br />

e compagni rimane qualche cono<br />

d’ombra e <strong>il</strong> magistrato è convinto<br />

che ci siano due questioni aperte:<br />

perché la raccolta di feticci?<br />

E da dove arrivò quella Beretta<br />

che nel 1968 aveva già ammazzato?<br />

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Luca Serranò<br />

L’ex procuratore di Firenze Pier Luigi Vigna ha vissuto<br />

in prima persona gli anni della “caccia” al mostro.<br />

Anni di profonde trasformazioni sociali, in cui<br />

l’assassino (o gli assassini) delle coppiette riuscì a<br />

scuotere, terrorizzandolo, un Paese intero. D’improvviso, Jack lo<br />

squartatore era resuscitato e si aggirava di notte per le campagne<br />

della provincia di Firenze. Genitori di mezza Italia cominciarono<br />

a chiedersi se non fosse più sicuro che i loro figli restassero<br />

liberamente a casa, senza falsi pudori, invece di spingerli a cercar<br />

tra i boschi un riparo al proprio amore. Oggi, a distanza di tanti<br />

anni, molte domande aspettano <strong>ancora</strong> una risposta. Quanta<br />

verità conosciamo? Possiamo essere certi che <strong>il</strong> mostro non si<br />

aggiri <strong>ancora</strong> tra di noi? “Quando ho lasciato, nel 1997, <strong>il</strong> quadro<br />

probatorio nei confronti di Pacciani e dei suoi compagni di<br />

merende era già molto consistente - racconta Vigna - Lotti aveva<br />

appena confessato d’aver preso parte a quattro delitti, fornendo<br />

dettagli precisi su come si erano svolti i fatti, e molti altri indizi<br />

gravavano sui tre”. Nel 2000 Giancarlo Lotti fu infatti condannato<br />

a 26 anni di reclusione, mentre a Vanni, <strong>il</strong> postino di San<br />

Casciano con la mania del duce, toccò l’ergastolo per quattro dei<br />

duplici omicidi in concorso con Pacciani. Nessun chirurgo dalla<br />

mano esperta, nessun (ricco) genio del male. “La storia del chirurgo<br />

è una leggenda – chiarisce Vigna – le perizie dimostrarono<br />

che in sala operatoria si procede in tutt’altro modo”. Riguardo<br />

alle ipotesi di un secondo livello, la pista investigativa seguita da<br />

Paolo Canessa, Michele Giuttari e dal p.m. di Perugia Mignini<br />

(questi ultimi due recentemente condannati per abuso d’ufficio<br />

in concorso), l’ex procuratore appare scettico: “Sv<strong>il</strong>uppi clamorosi<br />

non ce ne sono stati, la parola fine credo l’abbia scritta la<br />

sentenza del 2000”. Torsolo (Vanni), Catanga (Lotti) e <strong>il</strong> Vampa<br />

(Pacciani), restano dunque ad oggi gli unici individui collegati<br />

con certezza ai delitti del mostro: “Mi convinsi che Pacciani<br />

era l’uomo che cercavamo r<strong>il</strong>eggendo un suo vecchio verbale<br />

d’interrogatorio – spiega Pier Luigi Vigna riferendosi all’omicidio<br />

del 1951, quando <strong>il</strong> contadino di Mercatale aveva ucciso<br />

l’amante della sua fidanzata – Un particolare mi fece saltare sulla<br />

sedia: disse che l’impulso omicida era scaturito alla vista della<br />

mano dell’uomo sul seno sinistro della donna”. In almeno tre dei<br />

sette duplici omicidi, in effetti, <strong>il</strong> mostro si accanì su quella parte<br />

anatomica per ricavarne feticci. Lunedì 8 settembre 1985, poche<br />

ore dopo <strong>il</strong> ritrovamento della coppia di francesi barbaramente<br />

uccisa a Scopeti, un lembo di seno arrivò in una busta sig<strong>il</strong>lata<br />

sulla scrivania della dottoressa S<strong>il</strong>via della Monica, che aveva a<br />

suo tempo investigato sui primi delitti. “Sono convinto che siano<br />

soltanto due le questioni <strong>ancora</strong> aperte. La prima è proprio lo<br />

scopo delle escissioni e della raccolta di feticci. La seconda –<br />

conclude – è forse la più ostica: come ha fatto Pacciani a entrare<br />

in possesso della Beretta calibro 22 che aveva già ammazzato<br />

nel 1968? Semmai ci fosse <strong>ancora</strong> qualcosa da scoprire, credo<br />

proprio si nasconda tra le righe di quella terrib<strong>il</strong>e vicenda”.<br />

P e r i n f o r m a z i o n i :<br />

LA VICENdA<br />

focus<br />

SETTE DUPLICI OMICIDI<br />

Sono sette i duplici omicidi attribuib<strong>il</strong>i al mostro (i mostri?) di Firenze.<br />

<strong>Il</strong> primo (14 settembre 1974) venne collegato al k<strong>il</strong>ler delle<br />

coppiette sette anni più tardi, quando a Mosciano di Scandicci furono<br />

ritrovati i corpi di Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi. Stessa<br />

pistola e stesso accanimento sulle vittime. <strong>Il</strong> mostro colpirà poi altre<br />

cinque volte (l’ultima l’8 settembre 1985), e in quasi tutti i casi<br />

si veri� cherà <strong>il</strong> rituale dell’escissione di organi femmin<strong>il</strong>i. Nonostante<br />

sia stato compiuto con la stessa pistola, <strong>il</strong> duplice omicidio<br />

avvenuto a Signa nel 1968 non è attribuito al mostro di Firenze.<br />

1982: LA PISTA SARDA<br />

La pista sarda comincia a farsi largo nel 1982, quando vengono<br />

rinvenuti i proiett<strong>il</strong>i ut<strong>il</strong>izzati nell’omicidio del ‘68 a Signa. La pistola,<br />

si scopre, è la stessa del mostro. <strong>Il</strong> giudice istruttore Mario<br />

Rotella, nonostante a suo tempo fosse stato condannato <strong>il</strong> marito<br />

della vittima, riapre <strong>il</strong> caso e accusa del delitto un clan di sardi legato<br />

a Francesco Vinci (e al marito stesso), pregiudicato operante<br />

da tempo nella zona. Quando le indagini sembrano a una svolta,<br />

con Vinci sospettato anche per gli omicidi seriali, <strong>il</strong> mostro torna a<br />

colpire smontando l’intero castello accusatorio.<br />

SPUNTA IL NOME DEL PACCIANI<br />

Pietro Pacciani entra nell’inchiesta già nel 1985, grazie a una lettera<br />

anonima. Anni dopo, da una lista di persone che erano state in<br />

carcere per reati legati al sesso, ma libere nei giorni degli omicidi,<br />

rispunta <strong>il</strong> suo nome. Dopo appostamenti e perquisizioni (trovata<br />

una cartuccia compatib<strong>il</strong>e con l’arma dei delitti) viene arrestato <strong>il</strong><br />

16 gennaio 1993. Condannato in primo grado e assolto in appello,<br />

muore d’infarto (22/2/98) dopo che la Cassazione aveva ordinato<br />

di rifare <strong>il</strong> processo. Nel 2000 i suoi compagni di merende Vanni e<br />

Lotti vengono condannati in via de� nitiva per solo 4 dei 7 duplici<br />

omicidi.<br />

“C’ERA UN DOTTORE...”<br />

L’ipotesi dei mandanti muove da alcune frasi (“c’era un dottore”) di<br />

Giancarlo Lotti e dal denaro che Pacciani custodiva in alcuni buoni<br />

postali. <strong>Il</strong> capo del Gides Michele Giuttari e <strong>il</strong> p.m Paolo Canessa si<br />

convincono così che i compagni di merende prelevassero i feticci<br />

dietro compenso di un ricco dottore, che se ne sarebbe servito per<br />

riti esoterici di gruppo. Le indagini si intrecciano poi con quelle<br />

della procura di Perugia, dove si riapre <strong>il</strong> caso della morte (1985)<br />

del medico Francesco Narducci. <strong>Il</strong> farmacista di San Casciano<br />

Francesco Calamandrei si ritrova indagato come mandante del<br />

presunto omicidio del medico umbro e dei delitti del mostro. Nel<br />

2008 è stato prosciolto da tutte le accuse.<br />

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DI FIRENZE


passato e presente<br />

ALLA sCOPERTA dELLA CITTà. <strong>Via</strong>ggio tra le (numerose) tipografie del centro<br />

Quelle botteghe dove si stampa la storia<br />

I loro clienti sono soprattutto fiorentini, ma capita che, tra le<br />

macchine al lavoro a pieno ritmo, si fermino anche turisti “che<br />

vorrebbero portarsi a casa biglietti da visita a stampa tipografica”<br />

Serena Wiedenstritt<br />

Sono più di dieci quelle<br />

che si trovano nella zona<br />

del Duomo, fra via Guelfa,<br />

via degli Alfani, via<br />

Pandolfini, via Sant’Egidio e via<br />

dell’Oriuolo. Strano, perché verrebbe<br />

spontaneo pensare che sia un<br />

mestiere che ha bisogno di spazio<br />

Giancarlo Cerbai<br />

e che quindi avrebbe dovuto essere<br />

stato <strong>il</strong> primo a “delocalizzarsi” in<br />

periferia. Invece le tipografie del<br />

centro sono numerose, sono quelle<br />

storiche, sono quelle, a detta degli<br />

stessi titolari, “che resistono”. Alla<br />

Tipografia Leone di via Santa Reparata,<br />

infatti, c’è maretta per l’atti-<br />

vazione delle nuove porte telematiche,<br />

ma Giancarlo Cerbai definisce<br />

quello spazio con le macchine in<br />

bella vista per chi passa per strada<br />

“la mia reggia”. “Pensiamo spesso<br />

a spostarci dal centro, d’altronde<br />

sono cinquanta anni che stiamo<br />

qui”, spiega Cerbai. Racconta che<br />

ci vuole passione per fare l’artigiano<br />

e che <strong>il</strong> mestiere si impara facendolo.<br />

Aggiunge che <strong>il</strong> computer<br />

è arrivato da poco e si riferisce ad<br />

un piccolo portat<strong>il</strong>e che scompare<br />

accanto alle macchine per la<br />

stampa. “La clientela è costituita<br />

per la maggior parte da fiorentini,<br />

avvocati e liberi professionisti che<br />

hanno lo studio qui vicino e anche<br />

qualche ente statale. Si va dai biglietti<br />

da visita alle brochure e ai<br />

depliant. A noi si rivolge chi vuole<br />

la vecchia stampa fiorentina”,<br />

conclude <strong>il</strong> tipografo. Può vantare<br />

una storia di tutto rispetto anche<br />

la Tipografia Arno, in via Guelfa.<br />

“Siamo qui da oltre 40 anni, oggi ci<br />

lavoriamo in cinque persone - spiega<br />

Simone Alicervi - <strong>il</strong> nostro mercato<br />

principale è quello fiorentino,<br />

ma abbiamo anche clienti nazionali<br />

Simone Alicervi<br />

e internazionali”. Per raggiungere<br />

le macchine, che lavorano a pieno<br />

ritmo, si entra dal negozio che propone<br />

oggetti di artigianato fiorentino:<br />

“Siamo specializzati in stampa<br />

antica, soprattutto x<strong>il</strong>ografica e<br />

litografica. Interessa a un pubblico<br />

di nicchia, come tutte le fatture artigianali,<br />

ormai”. Un passaggio fra <strong>il</strong><br />

Duomo e <strong>il</strong> Battistero e si arriva alla<br />

Tipografia Parione, in via dello Studio.<br />

Maria Teresa Perez Romeno si<br />

muove fra i cataloghi e gli oggetti<br />

che ha già pronti in negozio. E nonostante<br />

la stampa, sempre artigianale,<br />

sia assicurata in giornata per<br />

piccole quantità, proprio <strong>il</strong> tempo<br />

25<br />

è <strong>il</strong> suo maggior problema: “Grazie<br />

alla nostra posizione, ci capita<br />

spesso che si fermino turisti che<br />

vorrebbero portarsi a casa biglietti<br />

da visita a stampa tipografica. Cerchiamo<br />

di accontentarli, ma molti<br />

partono dopo poche ore e li vorrebbero<br />

in tempo reale. <strong>Il</strong> loro interesse<br />

è comunque un riconoscimento del<br />

nostro lavoro: significa che anche<br />

noi tipografi contribuiamo a quel<br />

gusto del bello che ha reso Firenze<br />

famosa nel mondo”. L’ordinaria<br />

amministrazione, invece, è una<br />

clientela medio-alta, fatta di singoli<br />

per le partecipazioni e di studi per i<br />

biglietti da visita.


26 Febbraio 2010<br />

LA NOVITà/1. <strong>Via</strong> al restyling per circa ottanta strade: stanziati 47 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

Addio buche, interventi in mezza città<br />

Benedetta Strappi<br />

Diciamo pure che la situazione<br />

si era fatta insostenib<strong>il</strong>e, con<br />

le strade ridotte a un colabrodo,<br />

piene di crateri dai diametri<br />

fantasiosi, diffic<strong>il</strong>i da incontrare in altre<br />

città europee. E allora <strong>il</strong> Comune ha deciso<br />

di intervenire, stanziando un bottino<br />

record – 47 m<strong>il</strong>ioni – che andrà a coprire<br />

quei pericolosi vuoti d’asfalto che per<br />

anni hanno fatto sobbalzare ciclisti e scoooteristi<br />

sulle loro selle (con buona pace<br />

degli ammortizzatori) e minato la stab<strong>il</strong>ità<br />

di pedoni e pneumatici. La lista degli<br />

interventi è ch<strong>il</strong>ometrica (tocca circa 80<br />

strade) e in alcune zone sono già partiti. Si<br />

va (in ordine sparso) da via Chiantigiana a<br />

viale Duse, da piazza Indipendenza a viale<br />

Redi, da via San Gallo a viale M<strong>il</strong>ton, dal<br />

Ponte all’Indiano a via Canova, da viale<br />

Lavagnini a viale Belfiore. Ancora, nella<br />

lista delle fortunate ci sono via Passavanti,<br />

via Cavallotti, via D’Annunzio, Lungarno<br />

Santa Rosa, via Allende, via dell’Agnolo,<br />

borgo Ognissanti, viale Guidoni, <strong>il</strong> viale<br />

Gramsci e altre vie <strong>ancora</strong> (una lista completa<br />

è disponib<strong>il</strong>e sul sito del Comune).<br />

“Si tratta di un intervento – ha spiegato <strong>il</strong><br />

sindaco Matteo Renzi – per dare una risposta<br />

concreta alle richieste dei cittadini.<br />

Non andremo semplicemente a coprire le<br />

buche, ma interverremo per rifare molte<br />

strade cittadine”. Tra queste strade doppiamente<br />

fortunate <strong>il</strong> sindaco cita espressamente<br />

via Martelli. “Dopo la pedonalizzazione<br />

del Duomo per questa strada<br />

dobbiamo pensare ad un intervento mirato,<br />

con l’eliminazione dei marciapiedi e <strong>il</strong><br />

rifacimento della carreggiata in pietra al<br />

posto dell’asfalto”. <strong>Il</strong> gruzzolo destinato<br />

a queste migliorie è di 47 m<strong>il</strong>ioni, a cui<br />

se ne aggiungono altri 2 per sistemare semafori,<br />

luci pubbliche e affini. Per racimolare<br />

questa cifra l’Amministrazione ha<br />

scelto la via delle alienazioni, della vendita<br />

di parte del patrimonio immob<strong>il</strong>iare<br />

comunale. Sul mercato sono finiti alcuni<br />

pezzi da novanta, come l’Ex Meccanotess<strong>il</strong>e,<br />

l’area Mercafir, la v<strong>il</strong>la di Rusciano, e<br />

altri immob<strong>il</strong>i già precedentemente inseriti<br />

nei piani di alienazione, come quelli che<br />

La certezza di trovare casa<br />

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ospitano <strong>il</strong> Meccanò e <strong>il</strong> Central Park.<strong>Il</strong><br />

valore complessivo dei beni alienab<strong>il</strong>i è di<br />

500 m<strong>il</strong>ioni di euro, che dovrebbero servire,<br />

appunto, per <strong>il</strong> miglioramento delle infrastrutture.<br />

“Finalmente abbiamo le risorse<br />

e i progetti per un massiccio intervento<br />

di risanamento delle strade cittadine – ha<br />

spiegato l’assessore alla mob<strong>il</strong>ità e manutenzioni<br />

Massimo Mattei – Si tratta di un<br />

notevole passo avanti rispetto al passato<br />

visto che l’anno scorso l’investimento è<br />

stato di 10 m<strong>il</strong>ioni di euro. Tuttavia <strong>ancora</strong><br />

non è sufficiente per rimettere in sesto<br />

le strade e le piazze fiorentine: sarebbero<br />

infatti necessari 120 m<strong>il</strong>ioni di euro. Iniziamo<br />

intanto con somme importanti intervenendo<br />

nelle situazioni più critiche e<br />

su cui si sono concentrate le segnalazioni<br />

della cittadinanza”.<br />

LA NOVITà/2. La sosta durante <strong>il</strong> lavaggio sarà punita solo con una multa<br />

Fine dell’era ganasce. E mai più rimozioni<br />

<strong>Il</strong> nuovo portale di annunci<br />

immob<strong>il</strong>iari con tutte le<br />

offerte delle agenzie<br />

Non è diffic<strong>il</strong>e immaginare<br />

che faccia abbia fatto l’automob<strong>il</strong>ista<br />

qualunque quando<br />

ha sentito della novità: mai più<br />

ganasce alle auto e fine delle<br />

rimozioni durante la pulizia delle<br />

strade. <strong>Il</strong> sospiro di sollievo<br />

delle migliaia di guidatori con<br />

l’incubo lavaggio devono averlo<br />

sentito fino agli appennini. Sta<br />

di fatto, insomma, che dal primo<br />

marzo si risolverà almeno uno<br />

dei (tanti) problemi di chi guida<br />

e parcheggia auto in città. Le<br />

auto lasciate nelle zone di lavaggio<br />

non saranno più inganasciate,<br />

né portate via. Questo vuol dire<br />

che i cittadini colpevoli di aver<br />

lasciato la macchina dove non<br />

potevano, al mattino, al posto dei<br />

congegni gialli (o del vuoto completo)<br />

troveranno solo la cara<br />

Portale di annunci generalisti<br />

con annunci immob<strong>il</strong>iari di<br />

agenzie e di privati<br />

mob<strong>il</strong>ità<br />

vecchia multa: 36 euro per divieto<br />

di sosta contro i 120 per far togliere<br />

le ganasce o i 90 per <strong>il</strong> “riscatto”<br />

dell’auto finita a Novoli.<br />

<strong>Il</strong> sindaco Renzi meditava questa<br />

idea da tempo e l’ha tirata fuori<br />

dal c<strong>il</strong>indro contestualmente<br />

alla partenza del sistema Sweepy<br />

Jet, <strong>il</strong> robot intelligente che pulisce<br />

le strade senza bisogno che<br />

vengano sgomberate dalle auto.<br />

Si comincia da Campo di Marte,<br />

che già dalla fine del mese farà<br />

la conoscenza di Sweepy, per poi<br />

estendere la novità anche negli<br />

altri quartieri. Renzi ha annunciato<br />

che entro <strong>il</strong> 2010 <strong>il</strong> 50 per<br />

cento delle strade cittadine potrà<br />

essere pulito senza spostare le<br />

macchine, fatta salva la necessità<br />

di liberarle una volta al mese per<br />

la pulizia completa. /B.S.<br />

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mob<strong>il</strong>ità<br />

TRAsPORTI. Guerra agli evasori, i controllori adesso sono operativi fino all’una di notte<br />

Sull’autobus salgono regole nuove<br />

Giuditta Boeti<br />

“Ma la<br />

notte no”. Fino ad ora<br />

<strong>il</strong> celebre refrain di Arbore<br />

era diventato a Firenze <strong>il</strong><br />

motto dei cosiddetti fur-<br />

betti del bus. Infatti le ore notturne erano considerate<br />

<strong>il</strong> momento migliore per prendere i mezzi<br />

pubblici senza pagare <strong>il</strong> biglietto, approfittando<br />

della minore presenza dei controllori a bordo.<br />

Ma ora per i portoghesi del servizio pubblico<br />

arriva una brutta notizia. Ataf ha lanciato una<br />

nuova campagna antievasione che ha proprio lo<br />

scopo di interrompere la cattiva abitudine degli<br />

evasori. Un’azione mirata che sarà svolta attraverso<br />

l’impiego di controllori anche durante <strong>il</strong><br />

servizio notturno. Dalle 18 alle una i verificatori<br />

Ataf saranno impiegati a tappeto sui mezzi, e<br />

a partire dalle 21 i viaggiatori potranno salire<br />

sul bus soltanto dalla porta anteriore, perché<br />

ritorna l’obbligo di esibire <strong>il</strong> biglietto o l’abbonamento<br />

al conducente. “Non ci saranno più<br />

zone franche – commenta <strong>il</strong> presidente di Ataf,<br />

F<strong>il</strong>ippo Bonaccorsi – <strong>il</strong> biglietto va comprato<br />

per prendere l’autobus a qualunque ora. Grazie<br />

alle assunzioni di nuovi verificatori adesso Ataf<br />

può contare su una struttura numericamente e<br />

professionalmente adeguata per eseguire l’attività<br />

di controllo e sanzione 24 ore su 24”. In<br />

realtà, l’azienda di trasporti fiorentina già da<br />

giugno scorso ha iniziato a sperimentare i controlli<br />

in orario notturno. A metà gennaio erano<br />

già 634 i verbali elevati ai viaggiatori sprovvisti<br />

di biglietto: “C’è un netto recupero dell’evasione:<br />

attualmente facciamo circa 11m<strong>il</strong>a multe al<br />

mese, <strong>il</strong> doppio rispetto ai dati storici di Ataf. <strong>Il</strong><br />

nostro scopo - aggiunge <strong>il</strong> presidente Bonaccorsi<br />

- non è fare cassa comminando più sanzioni<br />

possib<strong>il</strong>e, ma far capire a tutti che senza pagare<br />

1084981<br />

<strong>il</strong> biglietto non si prende l’autobus. I risultati<br />

ci stanno dando ragione, sui nostri bus ci sono<br />

sempre meno furbetti”. “Oltretutto – fa notare<br />

Bonaccorsi – adesso i biglietti Ataf durano 90<br />

minuti e costano 1,20 euro, quindi 60 minuti<br />

di viaggio costano 80 centesimi contro 1 euro<br />

di Pisa, Pistoia, Grosseto e Bologna. In più, i<br />

nostri ticket garantiscono la possib<strong>il</strong>ità di accedere<br />

anche ai servizi urbani di Trenitalia e ai<br />

mezzi del trasporto pubblico extraurbano, cosa<br />

che non avviene nelle altre città”. Tra le ultime<br />

trovate dell’azienda c’è la possib<strong>il</strong>ità per gli<br />

studenti, dall’inizio del prossimo anno scolastico,<br />

di acquistare l’abbonamento direttamente a<br />

scuola, grazie ad una convenzione stipulata con<br />

i dirigenti degli istituti scolastici. Ma le novità in<br />

casa Ataf non finiscono qui: dopo le segnalazioni<br />

dei cittadini l’azienda di trasporto ha deciso<br />

di riorganizzare i tracciati dei bussini elettrici in<br />

centro, soprattutto in Oltrarno. La buona notizia<br />

è la rinascita della linea B, che avrà come capolinea<br />

Santa Maria al Pignone (zona piazza Gaddi)<br />

e piazza Piave, con un percorso stimato di<br />

18 minuti. La linea D andrà da piazza Ferrucci<br />

a piazza Stazione, in 16 minuti; la C2, coprirà in<br />

12 minuti <strong>il</strong> tragitto da piazza Beccaria a piazza<br />

Stazione; la C1 andrà dal Parterre in Oltrarno in<br />

18 minuti. Intanto, già da metà gennaio è partita<br />

la linea 7 express che collega direttamente <strong>il</strong><br />

centro di Fiesole con <strong>il</strong> terminal bus di piazza<br />

San Marco. Le fermate intermedie sono quattro:<br />

San Domenico, piazza Edison, piazza delle<br />

Cure e viale Don Minzoni.<br />

Novità anche per i tracciati: torna la linea B dei bussini elettrici (con capolinea Santa Maria<br />

al Pignone e piazza Piave), cambiamenti per le linee C1, C2 e D. A metà gennaio è<br />

partito <strong>il</strong> 7 express, che collega Fiesole a piazza San Marco con sole quattro fermate<br />

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27


28 Febbraio 2010<br />

CITTà BAMBINA/1. In arrivo anche agevolazioni per chi ha <strong>il</strong> mutuo o vive in affitto<br />

As<strong>il</strong>i, stop alle liste d’attesa<br />

“Abbattute entro <strong>il</strong> 2011”<br />

Annalisa Cecionesi<br />

Non fanno in tempo a riprendersi dalla depressione<br />

post-parto, che le mamme si<br />

trovano di fronte a una nuova gatta da pelare:<br />

la ricerca dell’as<strong>il</strong>o nido. Quel che<br />

può essere solo una scelta pedagogica, è per i genitori<br />

che lavorano, senza nonni al seguito, una necessità.<br />

Ma trovare un as<strong>il</strong>o non troppo distante dal posto<br />

di lavoro è un priv<strong>il</strong>egio: <strong>il</strong> più delle volte le mamme<br />

si ritrovano a scorrazzare da una parte all’altra<br />

della città con figli appresso. Un aiuto potrebbe arrivare<br />

dall’as<strong>il</strong>o aziendale. Su questa strada Firenze<br />

sta muovendo i primi passi. Presto, accanto al nido<br />

della Provincia, l’unico nido aziendale fiorentino,<br />

aprirà le porte quello della Cassa di Risparmio, a<br />

Novoli, con 50 posti. A questi si aggiungeranno la<br />

Regione, <strong>il</strong> Nuovo Pignone, l’Agenzia delle Entrate,<br />

la Mercafir e la Mukki. “Siamo molto favorevoli<br />

alla politica degli as<strong>il</strong>i aziendali – spiega l’assessore<br />

all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi – rappresentano<br />

un grande vantaggio in termini di comodità. Quella<br />

dei ‘sim<strong>il</strong>-esperti’ che li definiscono un parcheggio<br />

per bambini è pura polemica strumentale visto che i<br />

nidi aziendali sono identici agli altri as<strong>il</strong>i”. Saranno<br />

infatti gestiti dalle stesse cooperative che si occupano<br />

degli as<strong>il</strong>i pubblici e dovranno avere <strong>il</strong> via libera<br />

comunale. Ma <strong>il</strong> tempo stringe e <strong>il</strong> 1° marzo si aprono<br />

le iscrizioni per <strong>il</strong> nido. Pubblico o privato? Oggi<br />

i bambini iscritti agli as<strong>il</strong>i nido comunali e convenzionati<br />

di Firenze sono 2.145, contro gli 847 dei nidi<br />

privati. Se ai comunali <strong>il</strong> prezzo varia da un minimo<br />

di 59 a un massimo di 407 euro, a seconda dell’orario<br />

d’uscita e della fascia Isee, per un as<strong>il</strong>o privato si<br />

possono spendere anche più di 600 euro al mese (ma<br />

ce ne sono anche di meno costosi). Le tariffe dei nidi<br />

pubblici sono destinate ad aumentare. “L’incremento<br />

– rassicura l’assessore Di Giorgi – toccherà solo i<br />

redditi più alti”. Ma la nota dolente sono le liste d’attesa.<br />

Per gli as<strong>il</strong>i comunali lampeggia <strong>il</strong> tutto esaurito.<br />

Lo scorso luglio i bambini in lista erano 1.400. La<br />

nuova giunta è corsa allora ai ripari e si è impegnata<br />

ad azzerarle entro <strong>il</strong> 2011. Grazie all’iscrizione in<br />

sovrannumero, sono stati inseriti 168 bambini negli<br />

as<strong>il</strong>i già esistenti, contando sul fatto che un quarto<br />

dei bimbi risulta costantemente assente. <strong>Il</strong> resto<br />

l’hanno fatto le rinunce, 470, e i voucher regionali,<br />

che hanno permesso di inserire a prezzo agevolato<br />

quasi 400 bambini negli as<strong>il</strong>i nido privati. Da<br />

1.400 la lista d’attesa si è ridotta a poco più di 400.<br />

Qualche novità sui criteri di ammissione: ci saranno<br />

agevolazioni per famiglie numerose (iscrizione gratis<br />

per <strong>il</strong> secondo figlio), per quelle con mutui oltre<br />

gli 800 euro e Isee fino ai 18.500 euro, e per quelle<br />

che vivono in affitto. A parità di punteggio avrà la<br />

precedenza chi era in lista dall’anno prima, e conterà<br />

anche l’Isee e l’età dei piccoli.Un punteggio toccherà<br />

anche ai genitori entrambi disoccupati.Un aiuto<br />

ulteriore verrà infine dalla costruzione di tre nuovi<br />

as<strong>il</strong>i pubblici (a Coverciano, nell’ex Meyer, nei locali<br />

messi a disposizione della Regione e in Comune)<br />

che potranno dare ospitalità ad altri 150 pargoletti.<br />

Verranno ritoccate al rialzo le tariffe (“ma solo per i redditi più alti”, assicura l’assessore<br />

Di Giorgi) e costruite nuove strutture per andare incontro alle famiglie con bambini piccoli.<br />

Anche i nidi aziendali pronti ad aprire le loro porte: dopo la Provincia tocca alla Cr Firenze<br />

nUnZIELLa<br />

Impiegata, 42 anni<br />

“Ho trovato<br />

maestre<br />

molto attente”<br />

“La mia esperienza è stata molto positiva. Le maestre si<br />

sono dimostrate attente e premurose e anche la fase di inserimento<br />

del bambino non ha presentato particolari difficoltà.<br />

Positiva inoltre l’organizzazione di attività extra<br />

scolastiche e <strong>il</strong> coinvolgimento diretto e costante dei genitori”<br />

SIMOnETTa<br />

Impiegata, 46 anni<br />

“Servono<br />

verifiche a<br />

tappeto”<br />

“Gli as<strong>il</strong>i funzionano bene, <strong>il</strong> problema invece risiede nelle<br />

graduatorie che vengono effettuate in base al reddito Isee:<br />

attraverso questo sistema i figli dei lavoratori dipendenti risultano<br />

del tutto svantaggiati. Sono necessarie verifiche a<br />

tappeto per valutare le reali condizioni economiche delle<br />

famiglie”<br />

infanzia<br />

PaOLa<br />

Impiegata, 32 anni<br />

“Criteri di<br />

graduatoria<br />

ingiusti”<br />

“L’as<strong>il</strong>o nido per mio figlio è stata un’ottima esperienza:<br />

è molto ut<strong>il</strong>e nel rendere autonomi i bambini. <strong>Il</strong> problema<br />

sono le liste d’attesa e i loro criteri. Penso sia ingiusto che<br />

un lavoratore autonomo, spesso con orari più vincolanti di<br />

un dipendente, debba ritrovarsi ad avere meno punti in graduatoria”<br />

1003444


infanzia<br />

CITTà BAMBINA/2. Esiste anche un albo dedicato dove vengono “schedate” le tate<br />

naYVER<br />

Commessa, 33 anni<br />

“<strong>Il</strong> problema<br />

sono le cifre<br />

troppo alte”<br />

“Penso che <strong>il</strong> problema degli as<strong>il</strong>i nido siano i costi. Una<br />

spesa di 190 euro al mese per un as<strong>il</strong>o pubblico dove <strong>il</strong><br />

bambino resta soltanto quattro ore al giorno mi sembra una<br />

cifra piuttosto alta. Alle baby sitter finora non abbiamo fatto<br />

ricorso, ci arrangiamo come possiamo, soprattutto per esigenze<br />

di risparmio”<br />

Fare la baby sitter?<br />

È un lavoro vero<br />

Simele Kruklidis<br />

La professione della baby sitter è nata come un<br />

non-mestiere, una sorta di espediente per guadagnare<br />

qualche soldo in attesa di un “vero”<br />

lavoro. Così, fino a qualche tempo fa, ragazze<br />

per lo più molto giovani e senza particolare esperienza<br />

si improvvisavano ab<strong>il</strong>i tate, rimbalzando di famiglia in<br />

famiglia grazie al passaparola. Oggi però le cose stanno<br />

cambiando. Non ci si affida al caso, al sentito dire,<br />

ma si cerca la persona più adatta in base a specifiche<br />

qualità, meglio <strong>ancora</strong> se garantite da un’apposita agenzia<br />

che prepara e “scheda” le candidate. A piccoli passi,<br />

dalla fine degli anni ‘90, è stato dunque un avviato un<br />

processo di istituzionalizzazione dell’attività della “nanny”,<br />

confermandone nel contempo l’incremento della<br />

domanda. Sono infatti sempre più numerose le coppie<br />

costrette a lasciare a casa i propri bimbi o quelle che<br />

semplicemente hanno bisogno di una mano. Certo, questo<br />

genere di sostegno forse è un po’ troppo costoso. A<br />

Firenze <strong>il</strong> prezzo medio di una baby sitter varia dagli 8<br />

ai 10 euro l’ora, cifra che nel giro di un mese può tradursi<br />

in 600 euro circa, più di mezzo stipendio. Ad ogni<br />

modo, spesso si tratta di una spesa non solo necessaria<br />

ma anche bene investita: a patto che vengano rispettate<br />

alcune regole imprescindib<strong>il</strong>i. Ordine, discrezione, pazienza<br />

e senso del dovere sono le nuove parole chiave<br />

nEnad<br />

Impiegato, 30 anni<br />

“Noi ci<br />

troviamo<br />

molto bene”<br />

“Da pochi mesi nostra figlia ha iniziato a frequentare l’as<strong>il</strong>o<br />

nido pubblico e ci troviamo molto bene. <strong>Il</strong> costo non mi<br />

sembra esagerato e comunque si tratta di affrontarlo per soli<br />

due-tre anni. Non avendo nonni disponib<strong>il</strong>i, le baby sitter<br />

servirebbero, ma costano troppo e non ce le possiamo permettere”<br />

per stab<strong>il</strong>ire un rapporto di fiducia tra genitori e bambinaie.<br />

E non solo. Altri punti a tutto vantaggio delle tate<br />

derivano anche dalla competenza, ottenuta frequentando<br />

gli appositi corsi di formazione e, strano a dirsi, anche<br />

dall’allegria: d’altronde a nessuno piace una bambinaia<br />

musona. La verità è che quando un estraneo entra<br />

in casa nostra, la pignoleria non è mai troppa. Ma per<br />

semplificare la scelta delle coppie, e rendere la vita più<br />

fac<strong>il</strong>e alle tate in cerca di lavoro, sta nascendo in Toscana<br />

e nel resto d’Italia l’Albo delle baby sitter, con lo<br />

scopo di garantire alle famiglie un personale efficiente<br />

e affidab<strong>il</strong>e. A Firenze, già da tempo, esiste un apposito<br />

ufficio istituito dal Comune per i servizi domic<strong>il</strong>iari: lì<br />

non soltanto è presente un elenco consultab<strong>il</strong>e di tutte<br />

le baby sitter qualificate, ma è anche possib<strong>il</strong>e ottenere<br />

qualunque genere d’informazione, specialmente in materia<br />

di orari e tariffe. Così si può scoprire ad esempio<br />

l’esistenza di due tipi di tate: quelle per i bambini da 0<br />

a 3 anni, specializzate nella cura fisica e psicologica dei<br />

bebè, e quelle per i bimbi più grandi, dai 3 ai 7 anni.<br />

Infine, non manca l’opportunità di scegliere una baby<br />

sitter all’interno del proprio quartiere di residenza, per<br />

ottimizzare al massimo i tempi e favorire la puntualità.<br />

Ecco che, a ben guardare, lentamente si sta arrivando<br />

all’affermazione di un vero e proprio mestiere, tanto delicato<br />

quanto difficoltoso. È <strong>ancora</strong> un bene fidarsi del<br />

tradizionale passaparola, ma qualche garanzia in più di<br />

certo non guasta.<br />

IREnE<br />

Pensionata, 59 anni<br />

29<br />

“Più aiuti<br />

per le giovani<br />

coppie”<br />

“Da quel che si sente dire in giro, mi sembra di capire che<br />

gli as<strong>il</strong>i non siano adeguati a soddisfare le esigenze delle<br />

famiglie fiorentine. Penso dunque che sia necessario più<br />

supporto alle giovani coppie: oggi come oggi non è semplice<br />

crescere i figli, soprattutto se non ci sono i nonni a dare<br />

una mano”<br />

1077515


30 Febbraio 2010<br />

tempi moderni<br />

TENdENZE/1. Sono sempre di più i social network che dedicano spazi virtuali alla città<br />

Le piazze di Firenze vanno sul web<br />

Su Flickr c’è un gruppo enorme e su Facebook c’è una pagina<br />

dedicata a tradizioni e novità. <strong>Il</strong> capoluogo toscano spopola<br />

sul web e i suoi abitanti si lasciano trascinare dalla mania<br />

Lucia Conti<br />

Angoli, scorci, racconti e segnalazioni. La<br />

piazza virtuale di Firenze è sempre più<br />

gremita, e se c’è gente che ama venire<br />

a frescheggiare dal vivo all’ombra del<br />

campan<strong>il</strong>e, ce n’è altrettanta che si d<strong>il</strong>etta a parlare<br />

della città o dalla città attraverso <strong>il</strong> proprio computer,<br />

direttamente da casa. Gli esempi non mancano.<br />

Primo fra tutti Flickr, network di amanti della fotografia<br />

che diffonde urbi et orbi immagini di tutti<br />

i tipi comprese, manco a dirlo, quelle di Firenze.<br />

Online c’è un gruppo che conta 3.649 persone non<br />

per forza fiorentine, magari semplicemente turisti o<br />

amanti della città del giglio che hanno voluto unirsi<br />

alla “crew” (come va di moda dire oggi) lasciando<br />

un ricordino di quello che è stato o continua ad essere<br />

<strong>il</strong> rapporto con la città e le fascinazioni che suscita.<br />

C’è chi documenta quello che vede e chi vede<br />

al di là di quello che vorrebbe documentare, postando<br />

nella rete delle vere e proprie fotografie d’autore.<br />

All’interno di questo gruppo enorme, è nato una<br />

sorta di sotto-gruppo, formato da gente che come<br />

gli altri condivide l’amore per la macchina fotografica,<br />

ma in più si riunisce mens<strong>il</strong>mente mettendo<br />

in pratica delle vere e proprie session di fotografia<br />

estemporanea. Stefano Bacci – meglio conosciuto<br />

dagli utenti del sito come “L’absinthe” – è <strong>il</strong> fautore<br />

di questa originale iniziativa, fatta un po’ per vivere<br />

insieme una passione e un po’ per socializzare. Un<br />

micro squadrone che si muove compatto (ma non<br />

troppo) per raccontare un momento, uno sguardo,<br />

un particolare, una zona. Gli incontri sono aperti a<br />

chiunque voglia parteciparvi, le uniche caratteristiche<br />

indispensab<strong>il</strong>i sono un incondizionato attaccamento<br />

a obiettivi, otturatori & company e un po’ di<br />

voglia di socializzare. Stesso discorso vale per Facebook,<br />

che alla città del giglio dedica una pagina<br />

con oltre 49m<strong>il</strong>a fans dentro la quale si trovano foto<br />

legate alla tradizione e post sugli eventi, grandi e<br />

piccoli che siano. Esistono poi una serie di declinazioni<br />

varie ed eventuali che vanno dalla pagina dedicata<br />

alla curva Fiesole dello stadio Artemio Franchi<br />

a quelli che a Firenze mangiano <strong>il</strong> lampredotto.<br />

C’è chi trova notizie,<br />

chi racconta storie<br />

e chi posta” pezzi di vita<br />

Ma Florentia spopola anche su twitter, dove se si<br />

prova a digitarne <strong>il</strong> nome, vengono fuori miriadi di<br />

messaggi dedicati direttamente o indirettamente a<br />

chi ha qualcosa da dire sulla città. Stesso discorso<br />

vale per You Tube, <strong>il</strong> popolare sito che ab<strong>il</strong>ita alla<br />

condivisione di video di ogni genere, che custodisce<br />

gelosamente i f<strong>il</strong>mati realizzati da visitatori e<br />

abitanti di Firenze che vogliono mettere in rete la<br />

città vista dal loro personale punto di vista. Non c’è<br />

dubbio: le piazze più spaziose sono quelle virtuali.<br />

NON SEI SOLO...<br />

chiedi aiuto ad un professionista<br />

DUBBIO, CONTROLLO, RIPETIZIONE... “E’ più forte di<br />

me...Non posso fare a meno di controllare di aver chiuso bene la<br />

porta e poi tornare indietro, e indietro, e poi <strong>ancora</strong> indietro...”;<br />

“In quel momento è come se esistesse solo quel pensiero, non<br />

riesco a distogliere la mente da esso nel modo più assoluto, e<br />

così devo contare, e ripetere...”; “Penso e faccio azioni così<br />

assurde...credo di essere solo al mondo!” “Sento che non sono<br />

sicura di aver letto bene e così r<strong>il</strong>eggo, e r<strong>il</strong>eggo, e mi rendo<br />

conto che <strong>il</strong> tempo passa ed io sono sempre alla stessa pagina...”;<br />

“Temo che mi possa accadere qualcosa di terrib<strong>il</strong>e e così<br />

sono costretto a dover fare tutta una serie di movimenti...solo<br />

così mi tranqu<strong>il</strong>lizzo, ma poi è peggio.”<br />

A chiunque sarà capitato di non essere certo di aver chiuso l’auto<br />

o spento <strong>il</strong> gas, di credere in qualche azione scaramantica che<br />

RUBRICA DI PSICOLOGIA A CURA DELLA<br />

DR.SSA DEBORA GILARDI<br />

Approccio cognitivo - Comportamentale<br />

Master in Disturbi dell'Alimentazione e Obesità<br />

Iscrizione all'albo degli Psicologi della Toscana al N.° 4388<br />

1070809<br />

ci possa aiutare ad affrontare meglio una prestazione, di voler<br />

tenere in un certo ordine oggetti a cui teniamo particolarmente,<br />

ma quando si inizia a percepire disagio, la sensazione che non<br />

dipenda più da noi stessi, e ci ritroviamo in uno degli esempi<br />

sopra descritti, allora è giunto <strong>il</strong> momento di chiedere aiuto ed<br />

affrontare la problematica ossessivo-complusiva. È un problema<br />

molto diffuso, ma non <strong>ancora</strong> del tutto conosciuto dalla popolazione,<br />

che può interessare svariati campi e che provoca molta<br />

sofferenza poiché invade la quotidianità e limita <strong>il</strong> raggio di azione<br />

della persona che ne soffre. La persona è aiutata dal professionista<br />

ad uscire dal circolo vizioso delle ossessioni (pensieri<br />

intrusivi) e delle compulsioni (azioni ripetute), attraverso l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

di opportune tecniche sia cognitive sia comportamentali,<br />

migliorando la propria qualità di vita.<br />

Ricorda<br />

“Nessun uomo è un’isola”<br />

(J. Donne)<br />

La dottoressa riceve su appuntamento presso<br />

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Uffizi sì, ma solo<br />

se sono virtuali<br />

Parola d’ordine: U-F-F-I-Z-I. Imponente,<br />

altisonante. Pronunciandola<br />

ci si dà un tono, digitandola<br />

su You Tube si apre un<br />

mondo, fatto di molte persone e<br />

di altrettanti significati. 691 per<br />

l’esattezza. Sul noto sito internet<br />

che ab<strong>il</strong>ita alla condivisione di<br />

f<strong>il</strong>mati, sono tanti i video contrassegnati<br />

con <strong>il</strong> nome della<br />

galleria. Oltre ai presumib<strong>il</strong>i f<strong>il</strong>mati<br />

su mostre in corso, interviste<br />

al direttore, innumerevoli<br />

panoramiche sul loggiato del<br />

Vasari e flash sui lavori nel cantiere<br />

dei Nuovi Uffizi, si scopre<br />

che la fantasia dei turisti, arriva a<br />

partorire video curiosi pur di evitare<br />

<strong>il</strong> “bla bla” delle guide. <strong>Il</strong> diversivo<br />

più gettonato è fingersi<br />

reporter d’assalto e, telecamera<br />

o cellulare alla mano, descrivere<br />

luoghi con <strong>il</strong> piglio deciso di chi<br />

è acculturato. Da questo goliardico<br />

passatempo non è escluso<br />

nemmeno <strong>il</strong> remissivo quanto<br />

tecnologico popolo nipponico<br />

che approfitta della distrazione<br />

dei custodi per girare micro-documentari<br />

con tanto di didascalie<br />

con ideogrammi. Un provetto<br />

cameraman parte dall’ingresso<br />

e a passo svelto percorre la f<strong>il</strong>a<br />

in s<strong>il</strong>enzio, bloccandosi solo sul<br />

lungarno de’Medici. Un minuto<br />

e trenta <strong>il</strong> tempo impiegato per<br />

arrivare fino alla fine. Tanti i consensi<br />

raccolti anche dalle “statue<br />

viventi”. Sia che si tratti di un Dante<br />

contemporaneo, di una sfinge<br />

o di un omino completamente<br />

dipinto di bianco, i turisti ne rimangono<br />

incantati e immortalano<br />

soddisfatti i loro momenti in<br />

compagnia dei performer, come<br />

se stessero abbracciando Mickey<br />

Mouse a Disneyworld. Un americano<br />

nostalgico titola la ripresa<br />

“The italian version of the statue<br />

of Liberty”. <strong>Il</strong> viaggio si conclude<br />

sfrecciando sotto la Galleria a<br />

trecento ch<strong>il</strong>ometri all’ora, a bordo<br />

dell’auto da corsa protagonista<br />

di un videogioco. Ma questo<br />

non è <strong>il</strong> potere dei nuovi media,<br />

è pura fantasia.


tempi moderni 31<br />

TENdENZE/2. Cresce <strong>il</strong> numero dei fiorentini che si conoscono (e si innamorano) online<br />

E l’anima gemella ora si pesca in rete<br />

<strong>Il</strong> moderno prolungamento del bancone del bar si chiama<br />

chat per single: proliferano i siti internet dedicati ai cuori<br />

solitari in cerca di un appuntamento. Non proprio al buio<br />

Francesca Puliti<br />

Sapessi com’è strano innamorarsi in chat<br />

a Firenze. Anzi no, non lo è più per molti.<br />

A dirlo sono i numeri, quelli dei fiorentini<br />

registrati nei siti internet dedicati<br />

ai cuori solitari, che si fanno sempre più fitti e<br />

specializzati. Iscriversi per credere. Bastano un<br />

paio d’ore online in un qualsiasi mercoledì pomeriggio<br />

(orario lavorativo, manco a dirlo) per<br />

fare la conoscenza di una quindicina di persone.<br />

Ovviamente non scelte a caso, ma accuratamente<br />

selezionate in base all’età, alla città di provenienza<br />

e magari anche al colore di occhi e capigliatura.<br />

Altro che “C’è posta per te” (<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m di<br />

hollywoodiana memoria, non l’altrettanto strappalacrime<br />

programma della De F<strong>il</strong>ippi). Le chat<br />

per single si sono fatte furbe e alcune si vantano<br />

anche di offrire determinate garanzie in termini<br />

di riuscita e di sicurezza (anche se molto rimane<br />

affidato al buon senso di chi ne fa uso e i brutti<br />

incontri sono sempre dietro l’angolo). Tant’è che<br />

i Tom Hanks e le Meg Ryan di San Frediano e<br />

del Galluzzo non hanno bisogno di darsi appuntamento<br />

sull’Empire State Bu<strong>il</strong>ding e sognarsi<br />

a miglia di distanza, si scelgono direttamente<br />

L’OPINIONE<br />

<strong>Il</strong> futuro degli incontri in rete è già qui. E si chiama Facebook,<br />

tanto per cambiare. I social networks, siti nati per<br />

rimettere in contatto gli amici di vecchia data, sono destinati<br />

a rubare lo scettro alle chat specializzate nell’orchestrare<br />

incontri. Parola di Antonio Sofi, sociologo dei nuovi media.<br />

“I social networks consentono un comportamento più vicino<br />

alla realtà – spiega – qui ci muoviamo più o meno come<br />

nel mondo vero, ci costruiamo sul web una vita ricca di<br />

sfaccettature, in cui certo può rientrare a pieno titolo <strong>il</strong> flirt<br />

con l’amico perso di vista o con la nuova conoscenza fatta<br />

all’interno di una ristretta manciata di ch<strong>il</strong>ometri.<br />

Perché le chat servono a questo, a semplificarti<br />

la vita e soprattutto <strong>il</strong> barcaglio. Insomma una<br />

specie di supermercato delle relazioni: si entra, si<br />

valutano le offerte speciali, si compara <strong>il</strong> rapporto<br />

qualità/prezzo e poi si va alla cassa con un primo<br />

appuntamento (non proprio al buio). A volte<br />

si paga l’ingresso, perché le chat per single sono<br />

diventate un vero e proprio business, altre volte si<br />

entra gratis, basta iscriversi. Che già non è poco.<br />

L’immissione dei propri dati personali costa un<br />

primo esamino di coscienza. Nome, età e a volte<br />

addirittura peso, altezza e corporatura. Ma soprattutto<br />

conta lui, l’annuncio, la presentazione<br />

di sé in poche stringate righe attraverso le quali<br />

gli altri inqu<strong>il</strong>ini del sito internet saranno o non<br />

saranno attirati da noi. E infine attenzione a non<br />

scivolare sulla scelta della foto da annettere al<br />

“curriculum”. Una volta terminate le operazioni<br />

possiamo accedere all’universo single, curiosare<br />

tra le “presentazioni” altrui e puntare la preda.<br />

Nel più fortunato dei casi l’eletto/a è connesso/a<br />

e si può stab<strong>il</strong>ire subito un contatto, dare inizio a<br />

una conversazione scritta per conoscersi e maga-<br />

ri fissare (non subito, secondo <strong>il</strong> protocollo dei<br />

“chattatori” più esperti) un appuntamento vis à<br />

vis. Fermi là voi che state pensando che “su questi<br />

siti ci sono soltanto sfigati o personaggi strani<br />

in cerca di avventure trasgressive”. La chat è <strong>il</strong><br />

Facebook &Co. rubano lo scettro ai siti specializzati: parola di Antonio Sofi, sociologo dei nuovi media<br />

online”. Insomma se lo scopo è meno sfacciato <strong>il</strong> risultato<br />

può essere migliore. Inoltre i social networks godono di un<br />

altro vantaggio non da poco: un numero di gran lunga superiore<br />

di iscritti. E dunque un “ventaglio di scelta” molto<br />

più vasto. “I siti internet dedicati esclusivamente al dating –<br />

continua Sofi - sono destinati a sgonfiarsi o a specializzarsi<br />

per rispondere a singole nicchie di interesse”. Ma <strong>il</strong> fenomeno<br />

degli incontri in rete quello no, non sembra affatto<br />

in declino, anzi. “E’ soprattutto la fascia dei giovani adulti,<br />

dai 30 ai 45 anni, quella interessata. Ma in realtà si tratta di<br />

moderno prolungamento del bancone del bar e,<br />

per dirla con le parole di un habitué che vi si reca<br />

da un paio d’anni, “ci sono le stesse persone che<br />

si trovano in giro”. Una ragione in più per stare<br />

sul chivalà.<br />

Ri-incontriamoci sul social network, dove la scelta è più vasta che mai<br />

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un fenomeno ben distribuito su diverse fasce di età”. Sarà<br />

anche per questo, forse, che le f<strong>il</strong>a degli iscritti a Facebook<br />

e sim<strong>il</strong>i si ingrossano ogni giorno sempre più, a Firenze<br />

come nel resto del paese (e del mondo cablato). Eppure a<br />

ben guardare <strong>il</strong> sistema mostra già una falla. Se è tanto fac<strong>il</strong>e<br />

trovarsi e ritrovarsi a spasso per <strong>il</strong> social network, non<br />

lo è altrettanto perdersi di vista. E se la storia non giunge a<br />

giusto coronamento che si fa? A mali estremi, estremi rimedi:<br />

tocca cancellarsi dalla rete, cercando di lasciare meno<br />

tracce possib<strong>il</strong>i.<br />

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32 Febbraio 2010<br />

Matteo Francini<br />

La parola è di quelle che preoccupano sempre più genitori e (anche<br />

se in pochi lo riconoscono) ragazzi: bullismo. Una parola dai<br />

confini spesso non ben definiti - a volte è diffic<strong>il</strong>e distinguere veri<br />

e propri atti di violenza e prepotenza da scherzi un po’ troppo<br />

pesanti - ma che è entrata pian piano a far parte del dizionario delle famiglie.<br />

E non passa settimana senza che, sui giornali, siano riportati episodi<br />

di questo genere, avvenuti di volta in volta a scuola, ai giardini, per strada.<br />

A Pisa sono stati presentati i risultati dell’edizione 2009 dell’indagine su<br />

“Abitudini e st<strong>il</strong>i di vita degli adolescenti”, realizzata (come ormai ogni<br />

anno dal 1997) dalla società italiana di pediatria. Una sorta di viaggio nel<br />

mondo dei ragazzi dai 12 ai 14 anni che, “coperti” dall’anonimato e forse<br />

spinti, in alcuni casi, dalla voglia di farsi sentire o addirittura di lanciare<br />

allarmi, confessano abitudini, st<strong>il</strong>i di vita e consumi, compresi quelli “proibiti”.<br />

Dalla ricerca è emerso che <strong>il</strong> 64% degli adolescenti intervistati dichiara<br />

di aver assistito a fenomeni di bullismo: una percentuale <strong>ancora</strong> alta,<br />

ma comunque in calo rispetto agli anni precedenti (nel 2007 era del 75%).<br />

Ma attenzione, dicono gli autori dell’indagine: c’è da chiedersi, infatti,<br />

“se ciò sia dovuto ad una reale contrazione del fenomeno o ad una sorta di<br />

assuefazione”. E, in ogni caso, i dati preoccupanti non mancano: c’è <strong>ancora</strong><br />

un (consistente) 41% che non rivelerebbe a un adulto di essere vittima<br />

di un bullo, ma che cercherebbe di risolvere la faccenda da solo. E se <strong>il</strong><br />

71% degli intervistati giudica comunque negativamente chi si comporta<br />

da bullo, c’è un 5,4% (di maschi) che considera i bulli “tipi in gamba”.<br />

Infine, nell’indagine c’è anche spazio per i rapporti con la famiglia. Sette<br />

adolescenti su dieci considerano adeguate (né troppe, né poche) le regole<br />

imposte dai genitori, ma <strong>il</strong> 27% di loro afferma di rispettarle raramente,<br />

se non mai. E continua a diminuire la percentuale di chi si rivolge a un<br />

adulto (genitori compresi) quando c’è un problema da risolvere. “D’altra<br />

parte – commenta Maurizio Tucci, curatore dell’indagine – non sembra<br />

che i genitori facciano molti sforzi per cercare di incentivare <strong>il</strong> dialogo<br />

con i figli”. “In Toscana la situazione non è drammatica, anche se alcuni<br />

segnali ci sono”, spiega Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’istruzione del<br />

Comune di Firenze, che poi elenca alcune soluzioni che Palazzo Vecchio<br />

intende mettere in pratica perché questi segnali non si trasformino in un<br />

allarme: “Serve un intervento più diffuso nei quartieri, la mia idea è quella<br />

di realizzare sempre più iniziative in periferia, ut<strong>il</strong>izzando risorse esterne<br />

partecipando a bandi ministeriale ed europei – dice – ci vuole più considerazione<br />

per i giovani, per opporsi al bullismo bisogna offrire loro attività<br />

interessanti da svolgere. Infine – conclude – servono soluzioni nelle<br />

scuole: per questo abbiamo r<strong>il</strong>anciato corsi contro gli stereotipi, e stiamo<br />

investendo molto sulla formazione degli insegnanti”.<br />

società<br />

L’INdAGINE. Sempre meno adolescenti chiedono aiuto alle famiglie per risolvere i loro problemi<br />

Quando <strong>il</strong> bullismo è “roba da ragazzi”<br />

Quasi un giovane su due non rivelerebbe<br />

a un adulto di essere vittima di violenze.<br />

Di Giorgi: “In Toscana la situazione non è<br />

drammatica, ma alcuni segnali ci sono”<br />

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L’OPINIONE<br />

Renato Palma, medico psicoterapeuta, parla in un libro del rapporto genitori-figli<br />

E se invece fossero i “sì” ad aiutare a crescere?<br />

era - e c’è <strong>ancora</strong> - un famoso<br />

C’ libro che sostiene che i “no” dei<br />

genitori facciano bene allo sv<strong>il</strong>uppo di<br />

bambini e ragazzi. Si tratta de “I no che<br />

aiutano a crescere” di Asha Ph<strong>il</strong>lips.<br />

Ma c’è anche chi sostiene <strong>il</strong> contrario.<br />

E per trovarlo non bisogna andare neppure<br />

troppo lontano: in pieno centro, in<br />

via dei P<strong>il</strong>astri, ha <strong>il</strong> suo studio Renato<br />

Palma, medico psicoterapeuta nato in<br />

provincia di Siena ma fiorentino d’adozione.<br />

Cinquantotto anni e una folta<br />

barba bianca, Palma è l’autore de “I sì<br />

che aiutano a crescere” (Edizioni Ets),<br />

pubblicato lo scorso novembre. Una risposta,<br />

fin troppo chiara, al volume della<br />

Ph<strong>il</strong>lips? “Un’impostazione diversa -<br />

preferisce considerarla lo psicoterapeuta<br />

– che parte dalla convinzione che le relazioni<br />

in ambito affettivo possano avvenire<br />

senza esercitare potere e riducendo<br />

al massimo i conflitti”. Una diversa considerazione<br />

del rapporto genitori-figli,<br />

lontana ch<strong>il</strong>ometri (e non solo geograficamente)<br />

da quella della collega, ma anche<br />

dai metodi spesso ut<strong>il</strong>izzati da padri<br />

e madri dei tempi nostri. “Gli adulti si<br />

sorprendono che i loro figli, crescendo,<br />

diventino conflittuali – spiega Palma,<br />

che le sue teorie le ha sperimentate direttamente con <strong>il</strong><br />

figlio, oggi ingegnere – senza rendersi conto che sono<br />

stati loro, per primi, a iniziare i conflitti. Litigare per<br />

educare - sostiene - semplicemente educa a litigare”.<br />

“Sembra che molti adulti trattino i bambini come se<br />

fossero prepotenti che debbono capire chi comanda<br />

– continua – ma la convinzione che nell’educazione<br />

dei figli un po’ di conflitto sia necessario, e che non<br />

appena stab<strong>il</strong>ito <strong>il</strong> rispetto delle regole la pace tornerà,<br />

è solamente una favola. Spesso la famiglia e la scuola<br />

non sono spazi dove i bambini vivono contenti. E<br />

i problemi – aggiunge, riferendosi anche a fenomeni<br />

come bullismo e disagio giovan<strong>il</strong>e – nascono dal<br />

modo in cui sono stati tirati su i ragazzi: è un errore<br />

degli adulti inserire la forza nel rapporto con i bam-<br />

Renato Palma<br />

iva agevolata al 10%<br />

+ detrazione del<br />

36%<br />

...chiedici come...<br />

bini, perché quando i ragazzi capiscono di avere più<br />

forza dei genitori <strong>il</strong> rapporto si inverte, e nasce <strong>il</strong> nuovo<br />

conflitto. Sono gli adulti ad abituare i figli a essere<br />

infelici, attraverso tutte le costrizioni che impongono<br />

loro: e non dobbiamo meravigliarci, allora, se diventano<br />

ragazzi infelici”. Altro tema, quello della felicità,<br />

caro a Palma, che sull’argomento ha anche pubblicato<br />

un saggio dal titolo “Economia e felicità, una proposta<br />

di accordo”. In futuro, insomma, non dobbiamo<br />

aspettarci niente di buono? “Al contrario – risponde –<br />

dobbiamo solo cambiare le relazioni con i bambini, da<br />

conflittuali a cooperative. Le cose possono cambiare,<br />

e cambieranno: i giovani sono molto meglio di noi”.<br />

Nel suo futuro, invece, c’è già un nuovo progetto: scrivere<br />

un libro sulla democrazia in famiglia. /M.F.<br />

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Arriva la Tramvia<br />

Muoversi con la Linea T1<br />

La Linea T1 è la parte innovativa di un sistema integrato tra trasporto pubblico e privato, che collega Scandicci<br />

alla Stazione di Firenze Santa Maria Novella attraversando l’Arno in corrispondenza del Parco delle Cascine.<br />

7.4 km di percorso con 14 fermate in circa 23 minuti a regime.<br />

La Linea T1 come anche le successive linee 2 e 3 sono gestite dalla GEST Spa,<br />

di cui sono soci al 51% la società francese RATP, ed al 49% da ATAF Spa.<br />

Ecco cosa è ut<strong>il</strong>e sapere per muoversi bene con la tramvia.<br />

IL SERVIZIO<br />

Servizio transitorio iniziale<br />

Dalle ore 6.30 alle ore 21.30<br />

Frequenza: ogni 8 minuti in entrambe le direzioni<br />

Servizio a regime (da Apr<strong>il</strong>e)<br />

Dalle ore 5.00 alle ore 24.00<br />

Frequenza<br />

Ogni 3,5 min nelle fasce di punta dei giorni feriali<br />

Ogni 6 min nelle altre fasce orarie<br />

Ogni 12 min nella fascia notturna<br />

La linea T1<br />

I BIGLIETTI<br />

I biglietti ATAF e LI-Nea sono validi<br />

anche per la tramvia e devono essere timbrati<br />

sul primo mezzo di trasporto pubblico ut<strong>il</strong>izzato<br />

Nel passare dal bus al tram o viceversa<br />

non serve timbrare di nuovo <strong>il</strong> biglietto<br />

se <strong>ancora</strong> valido<br />

Tutti gli abbonamenti ATAF sono validi<br />

anche per la tramvia<br />

Valgono anche le altre regole previste<br />

per <strong>il</strong> servizio di autobus<br />

(esempio per l’accesso dei bambini, ecc.)<br />

Non è possib<strong>il</strong>e acquistare <strong>il</strong> biglietto a bordo<br />

REGOLE E CONSIGLI<br />

Non sono ammesse biciclette<br />

Per i cani valgono le stesse regole di ATAF<br />

(ammessi cani di piccola taglia e con museruola)<br />

I passeggini sono ammessi e possono<br />

posizionarsi nei posti riservati ai disab<strong>il</strong>i<br />

L’arrivo della tramvia comporta dei cambiamenti<br />

nel sistema della viab<strong>il</strong>ità urbana.<br />

Ecco alcuni consigli da tenere presenti:<br />

<strong>Il</strong> tram ha sempre la priorità su qualsiasi veicolo<br />

privato o pedone anche con luce intermittente<br />

o avaria degli impianti semaforici<br />

Mai circolare o sostare<br />

all’interno del tracciato della tramvia<br />

Prestare particolare attenzione agli incroci<br />

con la linea tramviaria,<br />

guardando le segnalazioni semaforiche<br />

Ut<strong>il</strong>izzare sempre solo gli attraversamenti<br />

pedonali semaforizzati<br />

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L’EVENTO. La band che suona musica irlandese festeggerà con un concerto e un nuovo disco<br />

Whisky Tra<strong>il</strong>s, 35 anni e non sentirli<br />

Sono stati i primi a cimentarsi con la musica irlandese in Italia, e di sicuro sono<br />

anche i più acclamati. A trentacinque anni di distanza, <strong>il</strong> gruppo fi orentino continua<br />

a far ballare un popolo di appassionati, e per festeggiare <strong>il</strong> compleanno chiama<br />

a raccolta tutti i fan al Saschall promettendo una performance da non dimenticare Ha preso <strong>il</strong> via da pochi giorni <strong>il</strong> nuovo<br />

evento del centro d’arte contemporanea<br />

EX3. Venerdì 12 febbraio, lo spazio dedicato<br />

alla contemporaneità di viale Giannotti<br />

ha infatti inaugurato le mostre personali<br />

di Eva Marisaldi e del duo Tayo Onorato<br />

& Nico Krebs, entrambe a cura di Lorenzo<br />

Giusti e Arabella Natalini. “Un’occasione<br />

importante per Ex3 – commentano i due<br />

curatori – poiché si tratta di due mostre tra<br />

loro molto diverse, due riflessioni diverse.<br />

È un modo per rappresentare l’eterogeneità<br />

della scena artistica contemporanea.” Da<br />

sempre molto attenta ai temi del dialogo<br />

e della comunicazione, ma anche della<br />

difficoltà di interazione, l’italiana Eva Marisaldi<br />

ha elaborato un progetto – “Grigio<br />

nonlineare” - per la sala centrale di EX3.<br />

Si tratta di un intervento a terra, concepito<br />

come un tracciato percorrib<strong>il</strong>e, che accoglie<br />

<strong>il</strong> visitatore e lo invita a compiere <strong>il</strong> proprio<br />

percorso. Un percorso partecipativo in cui<br />

<strong>il</strong> visitatore può scegliere tra 64 frasi e 16<br />

disegni per creare la propria storia. “<strong>Il</strong> lavoro<br />

riflette sull’interpretazione individuale<br />

del senso e dello spazio – spiegano Ara-<br />

La band dei Whisky Tra<strong>il</strong>s<br />

Ludovica V. Zarr<strong>il</strong>li<br />

Trentacinque anni insieme. A parlare di<br />

musica, leggende e di una cultura che<br />

ha lasciato <strong>il</strong> segno nella testa e nell’anima<br />

di tutto <strong>il</strong> gruppo. Sono i Whisky<br />

Tra<strong>il</strong>s, storica band fiorentina che dal 1975 suona<br />

instancab<strong>il</strong>mente musica irlandese nei quattro angoli<br />

della città, portando i ritmi della verde isola<br />

che si perde nell’Atlantico nelle vie della città del<br />

giglio. E <strong>il</strong> 2010 offre al gruppo un’occasione per<br />

festeggiare con un concerto e con un nuovo disco<br />

35 anni di storia. Una realtà che continua a vivere<br />

a discapito delle mode, coinvolgendo nuovi<br />

appassionati ogni anni: sono arrivati decisamente<br />

lontano, ma da dove sono partiti i Whisky tra<strong>il</strong>s?<br />

“E’ nato tutto per caso – spiega Stefano Corsi,<br />

anima del gruppo e suonatore d’arpa celtica, armonica<br />

e harmonium –. A quel tempo frequentavamo<br />

spesso la casa di Giulia Lorimer, altra<br />

componente storica del gruppo che apriva a tutti<br />

Fa un certo effetto vedere l’investigatore più famoso del mondo a spasso<br />

per i Lungarni. Per non parlare della sua eccitazione gastronomica<br />

nello scoprire le delizie di una bistecca alla fiorentina bagnata da un<br />

Brunello d’annata. Fa un certo e strano effetto ma convince e appassiona<br />

questo Sherlock Holmes in salsa toscana. Luca Martinelli, giornalista<br />

pratese che lavora da anni a Firenze, da sempre appassionato animatore<br />

della folta schiera di quanti tengono in vita con pervicacia <strong>il</strong> genio di Baker<br />

Street, ci ha piacevolmente sorpreso con <strong>il</strong> suo primo romanzo “<strong>Il</strong> Palio<br />

di Sherlock Holmes” (Alacràn - I Misteri - 2009 - pagine 171 - 12,50<br />

euro). Martinelli si era già prodotto in apocrifi del grande Conan Doyle,<br />

sulla rivista dell’associazione, “The Strand Magazine”, di cui oggi è direttore<br />

responsab<strong>il</strong>e, ha pubblicato quattro racconti. “<strong>Il</strong> Palio di Sherlock<br />

Holmes” è ben scritto, in fedelissimo st<strong>il</strong>e “Doyliano”. La vicenda narrata<br />

fa perno su un fatto “realmente” accaduto nella saga di Holmes, cioè <strong>il</strong><br />

suo arrivo in Italia, dopo essere stato creduto morto, assieme al nemico<br />

di sempre, Moriarty. <strong>Il</strong> detective scrive una lunga lettera al suo amico<br />

le porte della sua grande casa, dove ci si confrontava<br />

sugli argomenti più disparati”. Una casa tutta<br />

particolare, al Vingone, alle porte di Scandicci,<br />

dove era fac<strong>il</strong>e incontrare - oltre agli undici figli<br />

della proprietaria - gente di passaggio, abitudinari<br />

del salotto (se così si può chiamare) e personaggi<br />

famosi come Ignazio S<strong>il</strong>one e Ivan <strong>Il</strong>lic. Da questa<br />

sorta di “comune” nacque un gruppo di amanti<br />

della musica celtica e della cultura irlandese.<br />

Un gruppo affiatato di cinque persone che cominciarono<br />

a studiare le origini di suoni armoniosi e<br />

singolari che venivano da lontano. “Sono molti i<br />

generi musicali nati dalla cultura celtica – continua<br />

Corsi -. Noi abbiamo deciso di chiamare la<br />

band Whisky Tra<strong>il</strong> perché seguiamo <strong>il</strong> percorso<br />

(tra<strong>il</strong> in inglese, ndr) degli irlandesi in America,<br />

dove, attraverso le contaminazioni con un’altra<br />

cultura, sono nati nuovi generi come <strong>il</strong> country<br />

o <strong>il</strong> bluegrass”. Primo gruppo in Italia ad essersi<br />

avventurato nei meandri poco conosciuti della<br />

musica irlandese, oggi tra i loro seguaci sono nati<br />

diverse nuove band che contribuiscono a diffon-<br />

dere <strong>il</strong> verbo delle armonie made in Ireland. A 35<br />

anni di distanza, e con dieci album alle spalle, i<br />

Whisky Tra<strong>il</strong>s nel 2010 ritornano <strong>ancora</strong> una volta<br />

sul palco (lo fanno <strong>ancora</strong> spesso, sebbene la<br />

formazione non sia più quella originale) e questa<br />

volta lo fanno in grande st<strong>il</strong>e: per festeggiare<br />

<strong>il</strong> 35esimo compleanno della band, <strong>il</strong> 17 marzo<br />

saliranno sul palcoscenico del Saschall, tutti insieme.<br />

“Ci saranno tutti – continua Stefano -. Per<br />

questo concerto suoneranno insieme a noi anche<br />

i componenti della formazione originale (negli<br />

anni, due dei musicisti degli esordi avevano preso<br />

altre strade) e anche qualcuno dei nostri figli sarà<br />

con noi sul palco”. Più di 10 elementi sul palcoscenico,<br />

per una serata di successo assicurato. E<br />

per chiudere <strong>il</strong> compleanno in bellezza non poteva<br />

mancare un nuovo disco: “Beginnings”, così<br />

s’intitola, e racchiude i brani memorab<strong>il</strong>i di una<br />

carriera che continua a mietere successi. (<strong>il</strong> disco<br />

verrà venduto al prezzo promozionale di 5 euro in<br />

occasione di Irlanda in festa e allegato al magazine<br />

Firenze Spettacolo).<br />

LA RECENsIONE. In libreria la prima fatica letteraria del pratese Luca Martinelli<br />

Ecco Sherlock Holmes in salsa toscana<br />

fraterno Watson, dove gli narra l’avventura toscana. Un manoscritto che,<br />

come si legge nel prologo, l’autore ritroverà in una balla di “cenci” a Prato.<br />

Holmes si rimettere al lavoro per sua maestà, ricostruendo la cellula<br />

del servizio segreto britannico in Italia, ma mentre sta lavorando a questo<br />

incarico sotto copertura, si imbatte in un omicidio nel quale rimane<br />

coinvolto un uomo dell’intelligence britannica. Si tratta dell’assassinio di<br />

un ricco allevatore di cavalli. Chiaramente, <strong>il</strong> grande Sherlock non sa resistere<br />

alla tentazione di indagare e lascia Firenze alla volta di Siena. Una<br />

curiosità (tra le tante): nel romanzo, insieme ai personaggi di fantasia, figurano<br />

alcuni toscani doc vissuti all’epoca. Alcuni nel ruolo di semplici<br />

comparse (Paolo Lorenzini, fratello di Collodi e direttore della manifattura<br />

Ginori di Sesto Fiorentino, Arturo Corsellini, titolare di una rivendita<br />

di pipe e tabacchi a Firenze, <strong>il</strong> giornalista e scrittore Jarro, al secolo<br />

Giulio Piccini, l’abate Giovanni Caselli, patriota senese), uno, invece, con<br />

un ruolo di coprotagonista: lo scrittore Federigo Tozzi, che nel 1891 aveva<br />

8 anni, nelle singolari vesti di aiutante di Holmes a Siena. /C.B.<br />

LA MOsTRA<br />

All’Ex3 un incrocio<br />

di artisti e linguaggi<br />

bella Natalini e Lorenzo Giusti – Le stesse<br />

frasi che costituiscono l’installazione si<br />

ritrovano inoltre all’esterno, all’entrata di<br />

EX3, tradotte nelle lingue delle comunità<br />

straniere più numerose nel quartiere, per<br />

permettere anche a loro di partecipare a<br />

quest’opera”. Accanto al lavoro della Marisaldi,<br />

artista di fama internazionale, EX3<br />

ospita nelle sale laterali l’opera dei due<br />

giovani artisti Taiyo Onorato e Nico Krebs,<br />

che per la prima volta espongono in Italia.<br />

In “Taiyo Onorato & Nico Krebs: tutto incluso”<br />

i due svizzeri mettono in scena fotografie,<br />

frutto di una manipolazione della<br />

realtà, e una produzione scultorea contraddistinta<br />

dall’ut<strong>il</strong>izzo di oggetti di uso comune<br />

che, assemblati liberamente, acquistano<br />

nuovi significati. “<strong>Il</strong> lavoro fotografico è di<br />

tipo analogico, con alterazioni della realtà<br />

nel suo aspetto fisico, e senza l’intervento<br />

digitale dell’informatica”- precisano i curatori.<br />

Dopo la recente riapertura, questo è<br />

<strong>il</strong> secondo evento di EX3 e sarà visitab<strong>il</strong>e<br />

fino all’11 apr<strong>il</strong>e: “Abbiamo sempre creduto<br />

che questo spazio fosse ideale per l’arte<br />

contemporanea – dice Cristina Giani, vice<br />

presidente del Quartiere 3 nonché membro<br />

del Comitato d’indirizzo di EX3 – La mostra<br />

precedente è andata benissimo e sono<br />

certa che anche questo nuovo evento saprà<br />

coinvolgere un vasto pubblico.” /G.B.<br />

Una delle opere in mostra


cultura<br />

IL CAsO. Sono molti i musei fiorentini chiusi o accessib<strong>il</strong>i solo a orari ridotti. Eccone una mappa<br />

Gallerie chiuse, istruzioni per l’uso<br />

Annalisa Cecionesi<br />

Le lunghe code all’ingresso dei più famosi<br />

musei della città non sono l’unico travaglio<br />

dei turisti che arrivano a Firenze.<br />

Talvolta si vedono costretti a rinunciare<br />

a una visita per via di orari d’apertura poco flessib<strong>il</strong>i<br />

(se non risicati) o per la chiusura di un museo<br />

per motivi di restauro o riordino. L’evento più<br />

spiacevole è proprio trovarsi di fronte a una porta<br />

sbarrata, seppur per colpa di sacrosante operazioni<br />

di restauro. E’ <strong>il</strong> caso della Galleria Casa Rinaldo<br />

Carnielo, in piazza Savonarola, con le sue<br />

sculture di fine Ottocento, chiusa da tempo per<br />

restauro. Si dovrà attendere anche per ammirare<br />

le collezioni del Novecento del Forte Belvedere,<br />

altro museo civico, tra le quali spicca la raccolta<br />

di Alberto Della Ragione, anch’essa attualmente<br />

chiusa al pubblico. Si trova invece in piazza<br />

Pitti, ma sempre chiusa al pubblico, la preziosa<br />

collezione del Museo delle Carrozze. Più contenuto<br />

sarà <strong>il</strong> rammarico dei visitatori del Museo<br />

di Palazzo Davanzati, conosciuto come “museo<br />

della casa fiorentina antica”, aperto solo parzialmente<br />

<strong>ancora</strong> una volta a causa di un restauro.<br />

Chiuso per ristrutturazione dallo scorso novembre<br />

è <strong>il</strong> Museo di Storia della Scienza, in piazza<br />

dei Giudici, fondato nel 1927 dall’Università di<br />

Firenze. L’inaugurazione del nuovo allestimento<br />

è prevista per maggio quando <strong>il</strong> nome verrà<br />

Una sala del Museo Bardini<br />

CENTRO ASSISTENZA FUNERARIA<br />

• Servizi funebri<br />

• Cremazioni<br />

• Fiori<br />

• Necrologi<br />

cambiato in Museo Gal<strong>il</strong>eo. Lo scorso settembre<br />

invece sono partiti i lavori di restauro alla Tribuna<br />

degli Uffizi, che termineranno nel giugno<br />

2011. Ma <strong>il</strong> turista riparte a bocca asciutta anche<br />

a causa delle poco indulgenti modalità d’apertura<br />

dei musei. Alcuni, di competenza comunale,<br />

hanno orari ridotti all’osso. <strong>Il</strong> Museo Bardini, in<br />

Oltrarno, è aperto solo tre giorni la settimana (sabato,<br />

domenica e lunedì), mentre la Fondazione<br />

Buona notizia: <strong>il</strong> museo<br />

di Storia della scienza<br />

riaprirà i battenti a maggio<br />

Salvatore Romano, situata nell’antico cenacolo a<br />

fianco alla Chiesa di Santo Spirito, è aperta esclusivamente<br />

<strong>il</strong> sabato, per di più solo la mattina nei<br />

mesi invernali. Alcuni musei presentano analoghe<br />

limitazioni. E’ <strong>il</strong> caso del Museo delle Sculture,<br />

al primo piano del Museo di Orsanmichele,<br />

aperto solo <strong>il</strong> lunedì, o di alcuni cenacoli, come<br />

quello di Ognissanti e di Fuligno, in via Faenza,<br />

aperti tre mattine a settimana. Mentre i musei di<br />

Santa Maria Novella e di Palazzo Vecchio, tra i<br />

i piace perché è un museo strano,<br />

“Mnon è un museo normale”. E’ uno<br />

dei commenti che compaiono sul libro dei<br />

desiderata di un “originale e inaspettato”<br />

museo fiorentino, quello intitolato a Stefano<br />

Bardini, in via dei Renai, nei pressi di<br />

Ponte alle Grazie. Un museo dalla forte vocazione<br />

internazionale, riaperto al pubblico<br />

lo scorso apr<strong>il</strong>e dopo quasi dieci anni. Un<br />

accurato restauro lo ha riconsegnato alla<br />

città così come l’aveva concepito <strong>il</strong> suo fondatore,<br />

l’antiquario Stefano Bardini, dopo<br />

lo stravolgimento successivo alla sua morte,<br />

avvenuta nel 1922. E’ l’impatto sceno-<br />

Tel. 055.6580040 (diurno e notturno)<br />

<strong>Via</strong> G.Caponsacchi 5/r, <strong>Via</strong> A.F Doni 41/r Firenze<br />

La galleria Carnielo<br />

maggiori della città, sono chiusi nei giorni festivi,<br />

in barba ai turisti della domenica. Per visitare altri<br />

musei occorre invece ricordarsi la prenotazione:<br />

è obbligatoria per <strong>il</strong> Museo di Casa Martelli<br />

e per V<strong>il</strong>la Corsini a Castello, uno degli esempi<br />

grafico a impressionare <strong>il</strong> visitatore, ancor<br />

più delle singole opere. Salendo la scalinata<br />

immersa tra i tappeti antichi si approda alla<br />

saletta che ospita “l’Atlante” del Guercino.<br />

Poco distante, sculture e dipinti emergono<br />

dall’aristocratico blu delle pareti e in un<br />

angolo spunta l’originale “Porcellino” di<br />

Pietro Tacca. “<strong>Il</strong> b<strong>il</strong>ancio dei primi dieci<br />

mesi d’apertura - spiega Antonella Nesi,<br />

curatrice del museo - è positivo. Tra apr<strong>il</strong>e<br />

e maggio ad esempio sono state registrate<br />

oltre 8 m<strong>il</strong>a presenze”. Una buona affluenza<br />

considerando l’odierna crisi del turismo, i<br />

problemi di trasporto in Oltrarno, la scarsa<br />

più rappresentativi dell’architettura fiorentina del<br />

tardo barocco, recentemente presentata al pubblico<br />

dopo i lavori di restauro. Prima di partire per<br />

Firenze, cari turisti, armatevi di carta e penna: occorre<br />

pianificare attentamente l’agenda.<br />

FOCUs. Antonella Nesi, curatrice del Bardini, traccia un b<strong>il</strong>ancio dei primi mesi di visite<br />

<strong>Il</strong> museo è dentro la casa dell’antiquario<br />

1027252<br />

35<br />

comunicazione esterna del museo e l’apertura<br />

limitata di soli tre giorni settimanali.<br />

“Abbiamo un pubblico molto motivato ed<br />

eterogeneo dal punto di vista delle provenienze<br />

- racconta Antonella Nesi - Tra queste<br />

spiccano gli anglosassoni, con i quali lo<br />

stesso Bardini aveva instaurato un rapporto<br />

priv<strong>il</strong>egiato”. In cantiere, oltre al crocefisso<br />

giottesco che già si può ammirare adagiato<br />

sotto <strong>il</strong> bisturi dei restauratori, vi è l’apertura<br />

di tre sale del pianterreno pronte ad ospitare<br />

piccole mostre. Presto sarà visitab<strong>il</strong>e la<br />

Collezione Corsi, costituita da dipinti inediti<br />

realizzati tra <strong>il</strong> ‘300 e <strong>il</strong> ‘700. /A.C.<br />

1093437


L’INTERVIsTA. Dal caso Mutu al suo contratto, passando per gli ultimi rinforzi: parla Pantaleo Corvino<br />

“Stiamo piantando gli alberelli per <strong>il</strong> futuro”<br />

La sua “fi losofi a” è ormai chiara: pensare all’oggi guardando al domani. E proprio in quest’ottica va letta la scelta<br />

di puntare su promesse come Ljajic, Keirrison e Seferovic, su cui molti club europei avevano messo gli occhi.<br />

“Vogliamo cambiare la cultura italiana secondo cui i 21enni sono troppo giovani per giocare in prima squadra”<br />

Cristina Guerri<br />

Non è <strong>il</strong> Mago S<strong>il</strong>van, è semplicemente Pantaleo<br />

Corvino. <strong>Il</strong> diesse viola, anche in quest’ultima<br />

sessione di mercato, ha sorpreso tutti consegnando<br />

a Prandelli giocatori di primissima fascia,<br />

giovani promesse su cui avevano messo gli occhi diversi<br />

club europei. <strong>Il</strong> lavoro, anche questa volta, non è stato fac<strong>il</strong>e<br />

per lui, sopratutto dopo l’esplosione della “bomba” del caso<br />

Mutu, trovato positivo alla subutramina. Giusto, alla fine dei<br />

giochi, fare quindi un punto con <strong>il</strong> diretto interessato.<br />

Direttore, da cosa deriva <strong>il</strong> cambio generazionale voluto<br />

in questa sessione di mercato?<br />

Con i cinque nuovi arrivi, ovvero Felipe, Bolatti, Ljajic,<br />

Keirrison e Seferovic, abbiamo deciso di pensare al presente,<br />

ma anche al futuro. Vogliamo cambiare la cultura italiana<br />

secondo cui i ventunenni sono troppo giovani per giocare in<br />

prima squadra. Keirrison, ad esempio, lo conosco da anni,<br />

spero che possa ripetere da noi quello che ha fatto in Bras<strong>il</strong>e.<br />

E’ un calciatore con potenzialità importantissime, rientra in<br />

una politica di ricambio generazionale della Fiorentina, un<br />

nuovo ciclo.<br />

Che mercato è stato quello della Fiorentina?<br />

Credetemi, <strong>il</strong> mercato per me è stato in salita, ho dovuto cercare<br />

di arrivare a quelle che sono state le acquisizioni in entrata<br />

sostenendole con le cessioni. Se ho sbagliato qualcosa,<br />

spero di averlo fatto <strong>il</strong> meno possib<strong>il</strong>e, ma ho cercato di fare<br />

<strong>il</strong> meglio per la Fiorentina.<br />

Uno degli ultimi arrivati, Seferovic, era nel mirino dei<br />

grandi club europei...<br />

E’ stato giudicato <strong>il</strong> miglior giocatore nel Mondiale Under<br />

17 vinto con la Svizzera. Stiamo piantando gli alberelli per<br />

<strong>il</strong> futuro. Qualcuno, forse, si perderà per strada, ma noi vogliamo<br />

questo per <strong>il</strong> futuro della Fiorentina. Seferovic, come<br />

Babacar, farà parte con Di Tacchio, Agyei e Carraro, della<br />

rosa della prima squadra. Sono 22 giocatori più i giovani.<br />

Cosa ne pensa del caso-Mutu?<br />

Siamo tutti turbati: io, la società, la squadra, Prandelli e la<br />

sua famiglia. E’ stato un errore stupido. Mutu ha fatto una<br />

banalità. E’ un bambino di 31 anni. Non me ne voglia Adrian,<br />

ma è così. Un professionista di quell’età non può commettere<br />

certi errori, nemmeno in buona fede.<br />

<strong>Il</strong> giorno prima della chiusura del mercato stava per mettere<br />

a segno un colpo da 10 e lode...<br />

Su Cassano mi sono già espresso, a 12 anni l’ho portato a<br />

Casarano, ma non mi sono mai vantato di questo. So quello<br />

che pensa di me e viceversa. Prandelli lo conosceva con i<br />

suoi pregi e difetti. Ci poteva essere bisogno di calciatori importanti,<br />

ma noi in questo ruolo abbiamo un giocatore d’eccellenza<br />

come Jovetic. Cassano è stato un momento, un’idea<br />

per risolvere dei problemi, ma forse proprio perché era intel-<br />

Pantaleo Corvino<br />

ligente non si è fatta.<br />

A quando <strong>il</strong> rinnovo suo e di Prandelli?<br />

Io e Cesare siamo legati alla Fiorentina non solo contrattualmente.<br />

Continueremo a lavorare per cercare di riuscire ad arrivare<br />

davanti alle grandi squadre: se ci riusciremo, vorrà dire<br />

che avremo fatto un bel lavoro.


sport<br />

MERCATO. Cinque acquisti e due (dolorosi) addii: <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio della sessione invernale<br />

<strong>Il</strong> progetto Fiorentina? Riparte dai giovani<br />

Cristina Guerri<br />

Fiorentina regina del mercato.<br />

È questo <strong>il</strong> giudizio<br />

unanime di molti esperti<br />

del settore. Anche nella<br />

sessione invernale, Pantaleo Corvino<br />

si è rimboccato le maniche<br />

cercando - anche nei momenti<br />

di grande difficoltà (vedi <strong>il</strong> caso<br />

Mutu) - di tirare fuori <strong>il</strong> coniglio<br />

dal c<strong>il</strong>indro. E <strong>il</strong> colpo, in questo<br />

senso, <strong>il</strong> diesse viola l’avrebbe<br />

pure messo a segno con Cassano,<br />

prima che <strong>il</strong> barese si rimangiasse<br />

l’accordo con un comunicato.<br />

Nessun problema, l’alternativa a<br />

Guardando le carte d’identità dei nuovi<br />

arrivi, sembra che la società abbia voluto<br />

chiudere un ciclo per aprirne uno nuovo<br />

Keirrison de Souza Carneiro<br />

Fantantonio Corvino l’aveva già<br />

in tasca: Kerirrison, uno dei miglior<br />

attaccanti prodotti dal Bras<strong>il</strong>e<br />

negli ultimi anni, tanto che <strong>il</strong><br />

Barcellona l’aveva strappato alla<br />

concorrenza per ben 18 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro. Keirrison, classe 1988,<br />

fa parte, insieme a Felipe, Bolatti,<br />

Ljajic e Seferovic, del progetto<br />

Fiorentina. Quello dei giovani.<br />

Guardando le carte d’identità dei<br />

nuovi acquisti, infatti, si ha la<br />

netta impressione che la società<br />

abbia voluto chiudere un ciclo<br />

per aprirne uno nuovo. Felipe, <strong>il</strong><br />

primo acquisto di gennaio, nonostante<br />

i suoi 25 anni, può contare<br />

su otto anni di esperienza in Serie<br />

A con la maglia dell’Udinese. La<br />

caccia al centrocampista si è conclusa<br />

con l’arrivo di Bolatti. “El<br />

Gringo” - così <strong>il</strong> giocatore viene<br />

chiamato per la sua chioma bionda<br />

- compie 25 anni <strong>il</strong> 17 febbraio,<br />

e vanta nel suo curriculum <strong>il</strong><br />

gol qualificazione della nazionale<br />

argentina ai prossimi Mondiali<br />

in Sudafrica. Ljajic (classe ‘91),<br />

può essere definito la vera c<strong>il</strong>iegina<br />

sulla torta. Proveniente dal<br />

Partizan, la stessa squadra di Jovetic,<br />

Ljajic è soprannominato <strong>il</strong><br />

“Kakà serbo”, e a detta degli intenditori<br />

<strong>il</strong> ragazzo può crescere<br />

ad altissimi livelli. Ma, come ha<br />

spiegato Corvino, gli acquisti in<br />

casa viola determinano sempre<br />

delle cessioni. Con l’arrivo di Felipe,<br />

la rosa contava ben cinque<br />

difensori centrali. Troppi, tanto<br />

che a fare le valigie è stato Dario<br />

Dainelli, capitano della squadra<br />

dal 2004. L’ultimo addio, forse <strong>il</strong><br />

più doloroso, è quello di Martin<br />

Jorgensen. Amatissimo dalla curva<br />

Fiesole, <strong>il</strong> danese ha lasciato<br />

Firenze dopo sei anni di batta-<br />

TENDENZE<br />

Basta andare su Facebook, <strong>il</strong><br />

social network più popolare<br />

del globo, per essere sempre aggiornati<br />

su qualunque cosa: dalla<br />

politica al cinema e fino allo sport.<br />

Stessa cosa vale per la Fiorentina.<br />

Ricordate, ad esempio, la splendida<br />

vittoria di Liverpool? Allora<br />

iscrivetevi al gruppo “Io godo,<br />

tu godi, egli gode. Che tempo è?<br />

<strong>Il</strong> secondo tempo di Liverpool-<br />

Fiorentina”. Tanti, poi, i gruppi<br />

dedicati a G<strong>il</strong>ardino. Da “G<strong>il</strong>ardino<br />

mano de dios”, con chiaro riferimento<br />

a quel gol “manesco” di<br />

Palermo-Fiorentina, a “quelli che<br />

amano sentire suonare <strong>il</strong> violino di<br />

G<strong>il</strong>ardino”. <strong>Il</strong> più “cliccato” rimane<br />

Adrian Mutu: tante le pagine<br />

dedicate al Fenomeno, da quelle<br />

che preferiscono soffermarsi sul<br />

suo aspetto fisico - abbastanza<br />

gradito dalle utenti femmin<strong>il</strong>i - a<br />

quelle sulle sue gesta dentro e<br />

fuori dal campo. Anche Jovetic è<br />

glie per tornare nel suo Paese,<br />

all’Aarhus, club dove è cresciuto<br />

calcisticamente e dove spera, con<br />

le sue prestazioni, di ritrovare la<br />

maglia della Nazionale danese<br />

per affrontare quello che sarebbe<br />

<strong>il</strong> suo terzo Mondiale.<br />

Tanti i “gruppi” dedicati a squadra e giocatori<br />

E i tifosi scelgono i social network<br />

37<br />

entrato subito nel cuore dei tifosi<br />

viola, per i suoi riccioli mori e i<br />

suoi colpi da campione. Volete sapere,<br />

invece quale sarà <strong>il</strong> tridente<br />

del terzo scudetto? Babacar, Jovetic<br />

e Ljajic! Così <strong>il</strong> recita <strong>il</strong> gruppo<br />

nato subito dopo l’arrivo del giovane<br />

talento serbo, soprannominato<br />

<strong>il</strong> nuovo Kakà. Un terzetto<br />

che, se manterrà i buoni propositi,<br />

farà sognare per tanti anni <strong>il</strong><br />

popolo viola. E cosa ne pensate<br />

della Cittadella viola? Andate sulla<br />

bacheca del gruppo “Vogliamo<br />

la Cittadella viola” e ne saprete<br />

senz’altro di più. Per <strong>il</strong> tifoso viola<br />

non c’è mai pace: ecco perché<br />

“Gli è sempre un patire” è così<br />

tanto apprezzato. E che dire della<br />

polemica nata dopo che la Rai non<br />

ha trasmesso neanche un match di<br />

Champions League della Fiorentina?<br />

Decine sono i gruppi che propongono<br />

“rivincite” nei confronti<br />

della televisione statale. /C.G.<br />

POLIAMBULATORIO<br />

DELLA FRATELLANZA MILITARE<br />

Segreteria a disposizione per informazioni e appuntamenti da Lunedì a Venerdì<br />

al numero 055 671388 ORARIO 9-12 / 15 -19<br />

Presso l’ambulatorio vengono effettuate visite specialistiche per quasi<br />

tutte le discipline e siamo dotati di moderne attrezzature che permettono<br />

la quasi totalità delle indagini mediche.<br />

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38 Febbraio 2010<br />

L’INTERVIsTA. David Mars<strong>il</strong>i, 28enne fiorentino, da anni pratica sport come “downh<strong>il</strong>l” e “bodyboard”<br />

In città? Ci vorrebbe uno skatepark…<br />

Carlo Marrone<br />

All’ombra dell’Artemio Franchi<br />

e nelle periferie della<br />

nostra città, ci sono tanti ragazzi<br />

che praticano discipline<br />

delle quali nessuno parla mai. Non<br />

se ne parla, perché non “fanno notizia”.<br />

Perché non appartengono a società<br />

sportive, non gareggiano in competizioni<br />

ufficiali. Perché le loro discipline<br />

non sono conosciute, non hanno seguito.<br />

Ma se nessuno ne parla, come si<br />

fa a conoscere l’aggressive inline? Per<br />

spezzare questo circolo vizioso, ecco<br />

un’intervista che, per la prima volta,<br />

cerca di testimoniare la passione di un<br />

ventottenne fiorentino, David Mars<strong>il</strong>i,<br />

che da anni pratica skate, downh<strong>il</strong>l,<br />

aggressive inline, bodyboard e tutta<br />

una serie di sport (a base di equ<strong>il</strong>ibrio<br />

e adrenalina) dei quali nessuno parla<br />

mai.<br />

Com’è iniziata la sua passione per<br />

questi sport “alternativi”?<br />

Questa mia passione è iniziata a 13<br />

anni, quando mia madre mi ha regalato<br />

la prima tavola da bodyboard (sorride,<br />

ndr): me la regalò perché non mi piacevano<br />

sport come <strong>il</strong> calcio o <strong>il</strong> tennis.<br />

Da allora non ho più smesso.<br />

Cos’è <strong>il</strong> bodyboard?<br />

È una disciplina sim<strong>il</strong>e al surf, con la<br />

differenza che non si pratica in piedi,<br />

ma con <strong>il</strong> corpo sulla tavola. Questo è<br />

<strong>il</strong> primo amore, ma dopo…<br />

Dopo?<br />

Dopo mi sono cimentato in una serie<br />

1080537<br />

Saltare, scivolare e scendere discese ad alta velocità sono alcuni degli ingredienti<br />

che compongono quel mix di tecnica e adrenalina che caratterizzano l’aggressive<br />

inline. Cosa è? Leggere per capire (e per credere). Ma quella pista allo stadio...<br />

David Mars<strong>il</strong>i in “azione”<br />

di discipline in qualche maniera analoghe,<br />

ma che si svolgono sulla terraferma.<br />

Così, intorno ai 20 anni, ho iniziato<br />

a fare “aggressive inline”.<br />

Scusi l’ignoranza, ma cos’è?<br />

È una disciplina basata su evoluzioni<br />

da realizzare con i pattini in linea.<br />

Siete molti? Dove la praticate?<br />

ISTITUTO del<br />

SACRO CUORE di Firenze<br />

<strong>Via</strong>le Michelangiolo, 27 - FIRENZE<br />

Tel. 055 6811872 Fax 055 6811388<br />

E-ma<strong>il</strong>: info@sacrocuore.com - www.sacrocuore.com<br />

L'ISTITUTO DEL SACRO CUORE, nella sua secolare attività, nella formazione integrale<br />

degli allievi dai tre anni fino al coronamento degli studi superiori (liceo a indirizzo classico,<br />

scientifico e linguistico) persegue i seguenti obiettivi:<br />

• Educare tutta la persona mediante una solida formazione intellettuale, un'attenta coscienza critica e l'abitudine<br />

al ragionamento<br />

Sensib<strong>il</strong>izzazione ai valori umani e spirituali.<br />

• Risvegliare la capacità di selezionare, ordinare e personalizzare gli stimoli esterni per un giusto orientamento<br />

della vita, secondo la propria specifica vocazione.<br />

• Educare alla libertà, alla coerenza, alla responsab<strong>il</strong>ità.<br />

• Aiutare ciascuno a sv<strong>il</strong>uppare la propria originalità<br />

• Studio accurato delle lingue straniere a tutti i livelli.<br />

Per gli studi superiori conoscenza ed usi dei linguaggi specifici e dell'informatica.<br />

Particolare attenzione alle discipline umanistiche, scientifiche ed economico-giuridiche,<br />

• L'ambiente che si apre a tutti gli allievi è sereno e, per la sua stessa posizione naturale, assai priv<strong>il</strong>egiato.<br />

<strong>Il</strong> Convitto che si apre alle allieve dalla scuola primaria al liceo, in un ambiente sereno e<br />

fam<strong>il</strong>iare favorisce la formazione personale in un clima di fraternità e di impegno.<br />

SERVIZI<br />

Gli allievi usufruiscono delle attrezzature di cui la scuola dispone:<br />

laboratorio di informatica<br />

laboratorio di scienze e di fisica<br />

laboratorio linguistico<br />

biblioteche<br />

teatro<br />

palestra<br />

strumenti audiovisivi<br />

campi da gioco aperti anche in<br />

ore extrascolastiche<br />

servizio di trasporto e di mensa<br />

Ma soprattutto gli allievi, dai più<br />

piccoli della Scuola dell'Infanzia<br />

ai più grandi del Liceo<br />

usufruiscono della splendida<br />

posizione dell’Istituto; le loro<br />

ricreazioni si svolgono<br />

abitualmente nell’ampio parco<br />

che si offre ai giochi delle<br />

differenti età, senza alcuna<br />

preclusione.<br />

Purtroppo non siamo pochi, siamo pochissimi<br />

(si sofferma un attimo David<br />

sconsolato, ndr), in tutta la Toscana<br />

siamo circa una decina e, per quanto<br />

riguarda <strong>il</strong> dove, dipende.<br />

Da cosa?<br />

Dal livello di preparazione e da quello<br />

che vuoi fare. Personalmente frequen-<br />

sport nel quartiere<br />

tavo la pista vicino allo stadio, ma ultimamente<br />

tendo a non andarci praticamente<br />

più.<br />

Perché?<br />

Perché da un punto di vista tecnico è<br />

completamente sbagliata. Le linee, le<br />

strutture, gli angoli, le pendenze non<br />

sono funzionali né allo skate, né a<br />

discipline analoghe come l’inline. È<br />

come un campo di calcio fatto in salita!<br />

Questo, oltre a essere un limite, non<br />

aiuta la diffusione di questi sport.<br />

Pensa che con strutture più idonee la<br />

diffusione sarebbe maggiore?<br />

Indubbiamente sì, perché com’è avvenuto<br />

in altre metropoli europee, questo<br />

permetterebbe di alzare <strong>il</strong> livello tecnico<br />

e di invogliare i giovani.<br />

Cosa la spinge a continuare?<br />

Io continuo perché l’inline ti offre la<br />

possib<strong>il</strong>ità di ripensare lo spazio urbano:<br />

marciapiedi, ringhiere e discese per<br />

noi sono un “campo di gioco”. Questa<br />

è la cosa più bella: vedere la realtà con<br />

occhi diversi.<br />

Come può crescere la visib<strong>il</strong>ità di<br />

questi sport?<br />

È un circolo. Così com’è stato per <strong>il</strong><br />

surf e lo snowboard, l’unico modo per<br />

far venire voglia di praticare uno sport<br />

è pubblicizzarlo. D’altronde, si sa:<br />

l’appetito vien mangiando!<br />

CONVITTO<br />

L'Istituto del Sacro Cuore offre un ambiente sereno<br />

e fam<strong>il</strong>iare che favorisce la formazione spirituale,<br />

intellettuale, e personale di ciascuna ragazza.<br />

Ogni singola alunna è presa nella sua interezza,<br />

con i suoi talenti e le sue difficoltà, ed è guidata<br />

alla piena maturazione e crescita necessarie per la<br />

costruzione della persona, nel rispetto delle<br />

diverse personalità. Ciascuna è aiutata e<br />

sollecitata nel suo impegno scolastico perché<br />

possa mettere a frutto tutte le potenzialità.<br />

Le religiose che sono accanto alle ragazze nei vari<br />

momenti della giornata favoriscono <strong>il</strong> clima di<br />

famiglia così necessario per creare e ricreare<br />

equ<strong>il</strong>ibri in una fascia di età particolarmente<br />

diffic<strong>il</strong>e. <strong>Il</strong> convitto è aperto alle alunne della<br />

Scuola Primaria, della Scuola Media e del Liceo.<br />

PENSIONATO UNIVERSITARIO<br />

L' istituto del Sacro Cuore è lieto<br />

di offrire a un piccolo gruppo di<br />

universitarie un Pensionato dove<br />

si respiri un'atmosfera di famiglia.<br />

È appunto in questo clima che esse<br />

potranno studiare serenamente e<br />

raggiungere i traguardi della<br />

maturità umana e cristiana.


40 Febbraio 2010<br />

La nuova vita del basket fi orentino<br />

Lorenzo Mossani<br />

Cosa è nato a Firenze? Un progetto.<br />

Cosa sta rinascendo nel capoluogo<br />

toscano? <strong>Il</strong> basket. Dopo aver sfiorato<br />

con L’Everlast di Bastagli la serie A<br />

qualche stagione fa, esattamente a mezzogiorno<br />

di un giorno di fine luglio 2008, <strong>il</strong> basket sembrava<br />

scomparso dalla nostra città. Niente di più<br />

falso grazie al coraggio di Luca Borsetti, dello<br />

sponsor Mabo, sempre vicino alla pallacanestro<br />

toscana, e grazie anche alla passione di tanti fiorentini.<br />

Insomma, nella passata stagione, con un<br />

budget limitato e con un solo mese di tempo per<br />

costruire un roaster competitivo, è stato vicino<br />

<strong>il</strong> miracolo della salvezza in Serie A D<strong>il</strong>ettanti,<br />

salvando comunque <strong>il</strong> titolo sportivo. Dalla<br />

stagione 2009-10, la società ha cambiato la denominazione<br />

sociale, da “Pool Firenze Basket<br />

A.S.D.” a “A.S.D. Nuova Pallacanestro Firenze”,<br />

recuperando, così, un nome caro a tutti gli<br />

appassionati del basket fiorentino. <strong>Il</strong> “Progetto<br />

Basket” della città di Firenze si è ormai concretizzato,<br />

e costituirà <strong>il</strong> nuovo punto di riferimento<br />

per <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio della pallacanestro nell’area fiorentina<br />

con <strong>il</strong> concorso di quasi tutte le società<br />

gigliate. A raccontare la nuova avventura è lo<br />

stesso presidente Luca Borsetti: “E’ veramente<br />

uno splendido inizio tra le società di Firenze.<br />

Non so spiegarmi nemmeno io cosa sia successo,<br />

so solo che ora collaboriamo da amici, non<br />

da ‘conoscenti’. Abbiamo abbattuto <strong>il</strong> muro dei<br />

nostri piccoli ‘giardinetti’. Non è un piccolo passo,<br />

ma è semplicemente <strong>il</strong> futuro”.<br />

Pensa che a Firenze sia possib<strong>il</strong>e, per sport<br />

che non siano <strong>il</strong> calcio, sbocciare nuovamente?<br />

Certo. I fiorentini vogliono primeggiare con una<br />

società consolidata negli anni e capace di ambire<br />

sport<br />

IL PROGETTO. La società ha cambiato nome: da Pool Firenze Basket A.S.D. a A.S.D. Nuova Pallacanestro Firenze<br />

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RUGBY. Continua la stagione del Giunti Firenze. Con una novità fuori dal campo<br />

Tanta voglia di vincere (e anche un calendario)<br />

Un posto in classifica da difendere con la<br />

grinta e <strong>il</strong> paradenti e, semmai, da migliorare:<br />

questo si augura la squadra del Giunti Firenze<br />

Rugby dal finale di stagione 2009/2010.<br />

Un fine e inizio anno caratterizzato dai rinvii<br />

delle partite a causa del maltempo ha permesso<br />

delle vacanze un po’ più lunghe ai giocatori:<br />

<strong>il</strong> capitano Marcelo Segundo è per esempio<br />

tornato nella sua Argentina, ma non per questo<br />

la concentrazione è diminuita, tutt’altro.<br />

La voglia di vincere è rimasta la solita dello<br />

scorso 13 dicembre, quando <strong>il</strong> Livorno uscì dal<br />

Padovani con cinque mete al passivo (record<br />

stagionale eguagliato). <strong>Il</strong> campionato continua<br />

GRATE DI<br />

SICUREZZA<br />

FISSE O<br />

APRIBILI<br />

DA OGGI CI TROVI IN<br />

a traguardi importanti, ma ricordo quando <strong>il</strong> Palazzetto dello Sport era pieno<br />

grazie alla Neutro Roberts e alle magie di J.J Anderson.<br />

Volete tornare a quei livelli?<br />

Sì, ma non c’è fretta, prima creiamo le basi, poi aspettiamo la fine della crisi per<br />

avere uno sponsor capace di investimenti importanti.<br />

Quali sono gli obiettivi stagionali?<br />

Non dobbiamo retrocedere assolutamente, vogliamo rientrare nei play-off.<br />

Un fiore all’occhiello?<br />

<strong>Il</strong> settore giovan<strong>il</strong>e. I più grandi sono <strong>il</strong> frutto di una sinergia con le altre società,<br />

una sorta di rappresentativa fiorentina, con loro siamo competitivi a livello<br />

nazionale. Poi c’è <strong>il</strong> Pino Dragons per i più piccoli, da sempre protagonista del<br />

basket nella nostra città.<br />

L’unica nota stonata sono stati i cori razzisti nei confronti del vostro giocatore<br />

di colore Andrew Rath nella partita contro Empoli?<br />

Sì, un episodio spiacevole, anche se ritengo che la società dell’Use Empoli non<br />

c’entri nulla con quell’episodio, così come <strong>il</strong> pubblico empolese che è sempre<br />

stato corretto. Rimane comunque un gesto assolutamente da condannare: anche<br />

perché esiste uno sport così multietnico come <strong>il</strong> basket? Credo di no.<br />

ad avere un andamento alquanto insolito, la<br />

prima in classifica dista “soltanto” sei punti e<br />

in più <strong>il</strong> Firenze ha una partita da recuperare,<br />

e due degli scontri diretti saranno giocati tra le<br />

mura dello stadio amico. La squadra, rispetto<br />

all’inizio del campionato, è cresciuta notevolmente,<br />

e molti dei giovani del vivaio stanno<br />

cominciando a far vedere di che pasta sono fatti.<br />

L’entusiasmo della città verso i giocatori del<br />

Giunti cresce di mese in mese, e sicuramente <strong>il</strong><br />

calendario che ritrae i giovani dell’Under20 in<br />

abbigliamento da gioco non potrà che rendere<br />

<strong>ancora</strong> più popolari questi ragazzi dall’animo<br />

nob<strong>il</strong>e e sensib<strong>il</strong>e.<br />

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sport<br />

PERsONAGGI. L’atleta italo-inglese che si è reinventata ballerina e attrice<br />

Fiona ha fatto 40 (senza sentirli)<br />

Simone Spadaro<br />

Poco prima di Natale Fiona<br />

May ha festeggiato 40 anni.<br />

Un’età importante, soprattutto<br />

per una donna che ha<br />

già vissuto due vite: prima atleta di<br />

divina bravura, capace di vincere,<br />

nel salto in lungo, due ori mondiali<br />

(Goteborg 1995 ed Edmonton 2001)<br />

e due argenti olimpici (Atlanta 1996<br />

e Sidney 2000), poi ballerina a “Ballando<br />

con le stelle”, testimonial pubblicitaria<br />

e ora attrice di successo.<br />

“Mi piace rischiare, vivo la vita al<br />

100% e fino a ora mi è andato tutto<br />

bene. Non mi sento 40 anni – confessa<br />

Fiona – sono convinta di averne<br />

almeno dieci in meno. Ho due figlie<br />

meravigliose (Larissa, nata nel 2002,<br />

e Anastasia, di soli 8 mesi, ndr) e se<br />

Dio mi ha dato questo corpo non posso<br />

che ringraziarlo. Sono riuscita a<br />

fare l’atleta ad alti livelli con grandi<br />

sacrifici e poi ho avuto l’occasione di<br />

fare altro nel mondo dello spettacolo.<br />

Sono contenta di ciò che ho fatto e<br />

spero di continuare, con grande impegno,<br />

anche in questa nuova avventura”.<br />

Moglie del fiorentino Gianni<br />

Iapichino, astista e lunghista, Fiona<br />

vive in campagna nel comune di Calenzano,<br />

si era laureata in Economia<br />

all’Università di Leeds e, oltre al salto<br />

in lungo - sua specialità preferita - in<br />

passato la May ha ottenuto buoni risultati<br />

anche nel triplo (detiene <strong>il</strong> primato<br />

italiano). Ma <strong>il</strong> suo più grande<br />

dispiacere non risale ad Atene 2004<br />

quando, alla terza Olimpiade, non<br />

Fiona May<br />

raggiunse la fase finale: “Forse, l’unico<br />

vero rimpianto è l’aver perso l’oro<br />

olimpico ad Atlanta 1996. Ho sempre<br />

dato tutto quando avevo di fronte una<br />

competizione di grande importanza<br />

e, in quell’occasione, avevo veramente<br />

dato <strong>il</strong> massimo, ma la gara fu vinta<br />

dalla nigeriana Chioma Ajunwa, atleta<br />

che era stata coinvolta anche in un<br />

caso di doping. Ci rimasi male. Ero<br />

molto triste, ma poi anche mia madre<br />

e tutti coloro che mi vogliono bene<br />

mi hanno aiutato e mi hanno dato<br />

tanta forza per continuare. Del resto<br />

– prosegue Fiona May – la nigeriana<br />

è stata una meteora. Nessuno se la<br />

L’APPUNTAMENTO. Arriva <strong>il</strong> campionato nazionale di A1 e A2<br />

La grande ginnastica al Mandela<br />

La grande ginnastica quest’anno<br />

parte da Firenze, e più precisamente<br />

dal Mandela Forum, la struttura<br />

che <strong>il</strong> 20 febbraio ospita la prima<br />

prova del Campionato Nazionale di<br />

serie A1 e A2 di ginnastica artistica<br />

masch<strong>il</strong>e e femmin<strong>il</strong>e. L’onore di organizzare<br />

la competizione d’apertura<br />

del 2010 spetta alla società Centro<br />

Ginnastica Firenze A.S.D. di Sorgane,<br />

che da oltre 35 anni opera nel<br />

campo della ginnastica artistica masch<strong>il</strong>e,<br />

femmin<strong>il</strong>e e ritmica. Avvio<br />

dell’evento già da venerdì 19 febbraio,<br />

con le prove libere previste per <strong>il</strong><br />

primo pomeriggio: poi, dalle 12.30<br />

di sabato 20, via alle prove guidate<br />

della serie A2 – con uomini e donne<br />

che lavoreranno in contemporanea –<br />

ed inizio gara alle 14.30. Dalle 17.30,<br />

prove anche per la serie A1 – sempre<br />

con ginnasti e ginnaste in contemporanea<br />

– e gran finale con la massima<br />

competizione federale a squadre, che<br />

comincerà alle 19.30. Numerosi i<br />

“big” che calcheranno la pedana di<br />

Firenze, che ritrova una competizione<br />

di serie A dopo cinque anni: solo<br />

per fare un paio di nomi, tra le ragazze<br />

grande attesa per la campionessa<br />

del mondo 2006 e d’Europa 2007 nel<br />

concorso generale Vanessa Ferrari, in<br />

forza alla Brixia Brescia, società che<br />

vanta ben 10 titoli italiani; tra gli uo-<br />

Igor Cassina<br />

mini, per <strong>il</strong> campione olimpico alla<br />

sbarra di Atene 2004 Igor Cassina,<br />

della società lombarda Ginnastica<br />

Meda. Saranno inoltre presenti in serie<br />

A1 le società Artistica’81 Trieste,<br />

che ha già espresso le ginnaste olimpiche<br />

di Pechino Francesca Benolli e<br />

Federica Macrì, la Gal Lissone (M<strong>il</strong>ano)<br />

e la neopromossa società pugliese<br />

La Rosa Brindisi. Anche due<br />

toscane in gara: la Società Ginnastica<br />

Livornese – in serie A1 masch<strong>il</strong>e – e<br />

la A.D. Polisportiva Casellina (Scandicci),<br />

in A2 femmin<strong>il</strong>e. Appuntamento<br />

dunque al 20 febbraio per una<br />

giornata di spettacolari evoluzioni,<br />

in compagnia delle stelle della ginnastica<br />

italiana.<br />

/L.M.<br />

ricorda più. Io ho continuato a lavorare<br />

con tranqu<strong>il</strong>lità e determinazione.<br />

L’anno dopo ho vinto i mondiali<br />

indoor a Parigi, poi gli europei indoor<br />

a Valencia, l’argento ai mondiali di<br />

Siviglia e l’argento ai Giochi di Sidney”.<br />

Molto determinata sulle piste,<br />

Fiona May ha fatto da caposcuola per<br />

tutta una generazione di atlete che<br />

hanno dato grandi soddisfazioni allo<br />

sport azzurro. “Forse è vero che noi<br />

donne abbiamo una marcia in più.<br />

Forse siamo più um<strong>il</strong>i – conclude l’ex<br />

lunghista – ma anche più ‘cattive’ nel<br />

momento in cui ci troviamo di fronte<br />

ad una competizione”.<br />

IL PROGRAMMA. Dal frisbee agli Harlem Globtrotters<br />

Un anno di eventi in città:<br />

anche i Mondiali di volley<br />

Un anno di grandi eventi per Firenze<br />

che, proprio nel 2010,<br />

cerca di darsi una “scrollata” per donare<br />

visib<strong>il</strong>ità a tante altre discipline,<br />

oltre <strong>il</strong> calcio e oltre la Fiorentina,<br />

che domina - non essendoci una seconda<br />

squadra in grado di scaldare i<br />

cuori dei fiorentini - la scena sportiva<br />

della città. Ma lo sport è di tutti i<br />

cittadini ed ecco che, allora, in questo<br />

anno potremo vedere i mondiali Under<br />

23 di Frisbee tra l’ippodromo del<br />

Visarno lo stadio Ridolfi dal 18 al 25<br />

luglio: sfide spettacolari tra fenomeni<br />

del disco che vola. Molti potranno<br />

obiettare che non si tratta di un vero<br />

e proprio sport, ma questo è, sicuramente,<br />

l’evento più curioso del 2010.<br />

In febbraio fanno tappa a Firenze, al<br />

Mandela Forum, i campionati italiani<br />

di ginnastica artistica, mentre una<br />

Omaggio a<br />

Gino Bartali<br />

con <strong>il</strong> Giro<br />

della Toscana<br />

straordinaria rassegna di danza è in<br />

calendario tra marzo e apr<strong>il</strong>e. Molto<br />

attesa la prevista esibizione (a maggio),<br />

al Mandela Forum, degli spettacolari<br />

Harlem Globetrotters: basket<br />

spettacolo che in città manca da anni.<br />

Sempre a maggio, sabato 15, Firenze<br />

sarà <strong>ancora</strong> una volta invasa dalle<br />

splendide vetture d’epoca che partecipano<br />

alla M<strong>il</strong>le Miglia. <strong>Il</strong> 29 maggio<br />

<strong>Il</strong> fresbee<br />

41<br />

partirà, <strong>ancora</strong> da Firenze, la 100 km<br />

del Passatore. A settembre saranno<br />

in programma i Mondiali di pallavolo,<br />

con Firenze che sarà sede di sei<br />

incontri, tutti di alto livello: quarti e<br />

semifinali. <strong>Il</strong> prossimo Giro della Toscana<br />

di ciclismo, invece, cambia data<br />

e percorso per omaggiare Gino Bartali.<br />

La gara per professionisti, gara<br />

premondiale, si svolgerà <strong>il</strong> 19 settembre<br />

con partenza da Prato, passaggio<br />

da Firenze e in particolare da Ponte a<br />

Ema, in occasione del decennale della<br />

morte di “Ginettaccio”, per concludersi<br />

poi ad Arezzo. <strong>Il</strong> 28 novembre la<br />

Maratona e poi, sotto Natale, <strong>il</strong> classico<br />

appuntamento di golf col Ponte<br />

Vecchio Challenge Approach. Senza<br />

parlare dei vari campionati di pallanuoto,<br />

rugby, basket, football americano<br />

e volley: insomma, ce n’è per<br />

tutti i gusti per poter assaporare sport<br />

di livello ed eventi curiosi non sempre<br />

fac<strong>il</strong>i da vedere. /Sim.Spa.<br />

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Concerti<br />

All in<br />

18 febbraio 2010<br />

Casa della Creatività<br />

Provenienti dai luoghi più diversi della terra<br />

(Rifredi, Scandicci e Tokyo) ma ritrovatisi a<br />

Novoli, questo quartetto di belle speranze<br />

punta tutto su di sè decidendo di giocare a<br />

carte scoperte. Questa la formazione: Zana<br />

(mc), Narchetti (mc/beatmaker) e Frammento<br />

(mc/beatmaker) a cui si aggiunge,<br />

per le prove dal vivo, <strong>il</strong> giovane dj Fumo,<br />

tecnico del suono dalle dita svelte. Provenienti<br />

da diverse esperienze singole molto<br />

eterogenee fra loro (probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> punto<br />

di forza del gruppo, a parere di chi scrive)<br />

decidono di unire le forze <strong>il</strong> 28 novembre<br />

2007, trovandosi accumunati da un sim<strong>il</strong>e<br />

pensiero.<br />

Roberto Vecchioni<br />

20 Febbraio 2010<br />

saschall<br />

<strong>Il</strong> 20 Febbraio 2010 prende <strong>il</strong> via dal Saschall<br />

di Firenze <strong>il</strong> viaggio musicale di Roberto<br />

Vecchioni che proporrà dal vivo i brani<br />

tratti dal suo nuovo lavoro discografi co,<br />

In-Cantus. Nell’arco di un mese <strong>il</strong> tour toccherà<br />

dieci fra le principali città italiane, fra<br />

le quali Roma, <strong>il</strong> 22 Febbraio al Teatro Sistina,<br />

Palermo, <strong>il</strong> 1° Marzo al Teatro Golden,<br />

M<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong> 13 Marzo al Conservatorio, Torino,<br />

<strong>il</strong> 20 Marzo al Teatro Colosseo. L’album<br />

In-Cantus, uscito <strong>il</strong> 30 ottobre scorso su<br />

etichetta Universal, ha origine da un breve<br />

e coraggioso tour natalizio, di sole 4 repliche,<br />

effettuato nell’inverno 2008 in luoghi<br />

sacri, come Chiese e Cattedrali. <strong>Il</strong> successo<br />

dell’iniziativa ha poi suggerito l’opportunità<br />

di proseguire con altri concerti per registrare<br />

un cd e proporre ad un pubblico <strong>ancora</strong><br />

più vasto un progetto di innegab<strong>il</strong>e spessore<br />

artistico fra poesia e musica. Biglietti da<br />

35 a 25 euro.<br />

Primiera<br />

25 febbraio<br />

Casa della creatività<br />

Linkz e Tiezzo (mcs) assieme a Charlie<br />

Dak<strong>il</strong>o (mc/producer) e al satellite affi liato<br />

Ninja (mc/writer), da sempre orbitante<br />

nello stesso campo gravitazionale. Qualcuno<br />

ha iniziato scrivendo rime al liceo,<br />

qualcuno col writing, qualcuno col progetto<br />

White Socks (“ci chiamavano cosi’ per<br />

via del calzino sul microfono, lo usavamo<br />

come fi ltro”). “E’ stato un effetto domino di<br />

situazioni e di universi a farci incontrare”<br />

sostiene <strong>il</strong> quartetto del Campo di Marte.<br />

Nel mezzo, tra gli esordi e la pubblicazione<br />

del primo lavoro “Unshittable”, c’è l’hip hop<br />

ma anche la dnb, la formazione della prima<br />

Numa Crew, la partecipazione al contest<br />

capitolino Da Bomb nel 2008 e un numero<br />

imprecisato di serate in giro.<br />

Morgan<br />

26 Febbraio 2010<br />

saschall<br />

Morgan è certamente uno dei cantautori,<br />

interpreti e musicisti di maggior talento<br />

sulla scena nazionale. Le sue indubbie<br />

doti artistiche e creative si uniscono a<br />

una straordinaria versat<strong>il</strong>ità, a uno spirito<br />

di indipendenza e a una cultura (non solo)<br />

musicale decisamente fuori dal comune.<br />

Morgan attribuisce un profondo valore<br />

culturale alla musica. Anche in questo<br />

concerto fi orentino per piano solo, l’artista<br />

monzese mette in atto, e a disposizione del<br />

suo pubblico, un attento lavoro di ricerca e<br />

approfondimento della canzone italiana del<br />

periodo fi ne anni 50 e inizio anni 60. Morgan<br />

si appropria, rielaborandoli, di brani di<br />

grande spessore che varcano i confi ni del<br />

nostro paese e che acquistano sapori internazionali.<br />

Da Endrigo a Modugno, da Paoli a<br />

Bindi, da Ciampi a Tenco, da De Andrè a…<br />

Marco Castoldi, al Teatro Saschall di Firenze<br />

<strong>il</strong> 26 febbraio, ore 21.00 un omaggio ai<br />

grandi cantautori italiani. Biglietti da 26 a<br />

17, 50 euro.<br />

Teatro<br />

L’ebreo<br />

dal 16 al 21 febbraio<br />

Teatro della Pergola<br />

Apologia della meschinità umana, L’ebreo è<br />

la storia di una coppia travolta da un evento<br />

tanto temuto quanto atteso. Quando negli<br />

anni ‘40, in seguito alle leggi sulla discriminazione<br />

razziale, molti ebrei in fuga dalle<br />

città o dall’Italia abbandonavano le loro<br />

case e i loro beni, per metterle al riparo dai<br />

possib<strong>il</strong>i espropri intestavano le proprietà a<br />

dei prestanome di razza ariana, con l’accordo<br />

di rientrarne in possesso. Questo è<br />

quanto accade ai coniugi Consalvi, diventati<br />

i proprietari di un bell’appartamento nel<br />

centro di Roma, ma <strong>il</strong> ritorno del proprietario<br />

ebreo dopo 13 sconvolge la loro vita<br />

agiata.<br />

Promemoria<br />

Quindici anni di storia d’Italia<br />

ai confi ni della realtà<br />

17 febbraio<br />

Teatro Puccini<br />

“La prima Repubblica muore affogata nelle<br />

tangenti, la seconda esce dal sangue delle<br />

stragi, ma nessuno ricorda più niente. La<br />

storia è maestra ma nessuno impara mai<br />

niente. Avanti <strong>il</strong> prossimo: se non vi sono<br />

bastati Andreotti, Craxi e Berlusconi, ora<br />

magari arrivano Lele Mora e Flavio Briatore”.<br />

Marco Travaglio<br />

Up<br />

dal 19 al 21 Febbraio<br />

Teatro Puccini<br />

Up è un opera che trae ispirazione dalla<br />

montagna e dai suoi paesaggi boschivi. È<br />

un occasione di rifl essione sul rapporto tra<br />

uomo e natura, vista sia nella dimensione<br />

umana di sfi da, sia in quella ancestrale dell<br />

incanto di creature e paesaggi. <strong>Il</strong> tutto reinterpretando<br />

la montagna con i suoi pericoli<br />

e i suoi più impenetrab<strong>il</strong>i misteri, con la natura<br />

così compiuta nella sua meravigliosa<br />

perfezione e con quella vaga percezione di<br />

eternità che si eleva al di sopra dell’umano<br />

sentire. La montagna è un entità fi sica, imponente<br />

e massiccia. Per non perdersi nella<br />

sua immensità, non resta che scomporla<br />

e strutturare lo spettacolo in quadri. Ogni<br />

quadro frammenta, dettaglia e interpreta<br />

un aspetto della montagna per poi ricomporla<br />

in un tutto. Essenziale e dinamico.<br />

ditegli sempre di sì<br />

dal 23 al 28 febbraio<br />

Teatro della Pergola<br />

Geppy Gleijeses, allievo pred<strong>il</strong>etto di Eduardo,<br />

interpreta e dirige Ditegli sempre di sì,<br />

accanto a lui <strong>il</strong> fi glio Lorenzo (Luigi Strada)<br />

vincitore del premio UBU nel 2006 quale<br />

“migliore nuovo attore”. Nel ruolo che fu<br />

di Titina, un attore dutt<strong>il</strong>e e meraviglioso<br />

come Gennaro Cannavacciuolo, già protagonista<br />

con Geppy Gleijeses in Le Cinque<br />

rose di Jennifer di Annibale Ruccello e in<br />

Ragazze sole con qualche esperienza di<br />

Enzo Moscato. Insieme a loro un grande<br />

cast di quindici elementi. Lo spettacolo ha<br />

debuttato al Festival di Napoli nel giugno<br />

2008 e alla sua seconda stagione di repliche<br />

continua a collezionare successi sulle<br />

piazze italiane. Ditegli sempre di si è uno<br />

dei più importanti titoli della drammaturgia<br />

edoardiana.<br />

Vacanze forzate<br />

sala Le Fiabe<br />

6-7-13-14 Marzo 2010<br />

In arrivo la commedia br<strong>il</strong>lante in tre atti<br />

scritta da Antonella Zucchini, con la regia<br />

di Loris Costantini.<br />

Mostre<br />

Gerhard Richter<br />

e la dissolvenza<br />

dell’immagine nell’arte<br />

dal 20 febbraio al 24 apr<strong>il</strong>e 2010<br />

CCCs strozzina – Palazzo strozzi<br />

Organizzata in collaborazione con la Kunsthalle<br />

di Amburgo, l’esposizione mette a<br />

confronto <strong>il</strong> lavoro di Gerhard Richter, uno<br />

dei più importanti artisti della seconda<br />

metà del Novecento, con quello di sette<br />

artisti contemporanei, legati da una profonda<br />

sfi ducia nei confronti dell’immagine<br />

come veicolo di verità. <strong>Il</strong> tema dell’esposizione<br />

è la dissoluzione dell’immagine, e si<br />

pone come ideale continuazione di Realtà<br />

Manipolate, che ha esplorato la relazione<br />

esistente tra la realtà e la sua rappresentazione<br />

mediante la fotografi a e <strong>il</strong> video.<br />

Gerhard Richter, uno dei pionieri nel portare<br />

all’estremo la dissoluzione sia della fi gura<br />

che della tecnica pittorica stessa, dipinge<br />

sopra fotografi e originali o usa una particolare<br />

tecnica di pittura sfocata.<br />

de Chirico, Max Ernst,<br />

Magritte, Balthus.<br />

Uno sguardo nell’invisib<strong>il</strong>e<br />

dal 26 febbraio<br />

al 18 luglio 2010<br />

Palazzo strozzi<br />

<strong>Il</strong> centro gravitazionale dell’esposizione è<br />

costituito da un nucleo di capolavori del<br />

periodo metafi sico di Giorgio de Chirico<br />

(1909-1919). Traduzione pittorica della<br />

sensib<strong>il</strong>ità e della particolare concezione<br />

della vita maturata dall’artista attraverso la<br />

lettura di Nietzsche, la poetica metafi sica<br />

viene riconosciuta come l’espressione dello<br />

stato d’animo di un intero secolo. Alienazione<br />

e solitudine. Senso di abbandono,<br />

isolamento, inquietudine e disperazione: De<br />

Chirico approda alla raffi gurazione avant<br />

lettre del “grande s<strong>il</strong>enzio” generato dal<br />

primo confl itto bellico.<br />

Innocente e calunniato<br />

Fino al 28 febbraio<br />

Gabinetto disegni e stampe degli<br />

Uffi zi<br />

Nel quarto centenario della morte la mostra<br />

Innocente e calunniato. Federico Zuccari<br />

(1539/40 – 1609) e le vendette d’artista<br />

presenta al pubblico i temi di polemica e di<br />

vendetta che alcuni artisti, e in particolare<br />

Federico Zuccari, usarono per dichiararsi<br />

segnalazioni a redazione@<strong>il</strong>reporter.it<br />

innocenti a fronte di calunnie e ingiustizie<br />

vere o presunte.<br />

Le porcellane di Betty Woodmann<br />

Fino al 10 apr<strong>il</strong>e<br />

Museo delle porcellane<br />

Palazzo Pitti<br />

Tra le prestigiose porcellane conservate<br />

alla Palazzina del Cavaliere trovano una<br />

appropriata collocazione le creazioni colte<br />

e fantasiose di Betty Woodman, in vetrine<br />

appositamente integrate con l’allestimento<br />

del Museo. Le insolite porcellane di Sèvres<br />

realizzate dall’artista, sconvolgono l’idea<br />

tradizionale di “corredo da tavola apprezzato”<br />

con le loro forme imprevedib<strong>il</strong>i e<br />

l’intensità e br<strong>il</strong>lantezza dei colori, senza<br />

tralasciare <strong>il</strong> bon ton ormai consolidato dei<br />

prestigiosi serviti amati dai regnanti.<br />

L’arma per l’arte<br />

Fino al 6 apr<strong>il</strong>e<br />

Galleria Palatina<br />

sala Bianca<br />

La mostra, ospitata nella Sala Bianca di Palazzo<br />

Pitti, è dedicata in particolare all’arte<br />

sacra e quindi a dipinti e oggetti trafugati in<br />

chiese, complessi conventuali, talvolta anche<br />

in Musei, ma in tutti i casi di soggetto<br />

sacro o di uso liturgico. Si tende quindi a<br />

mettere in evidenza come i luoghi di culto<br />

siano stati e siano per tante ragioni esposti<br />

al rischio di furti o danneggiamenti e come<br />

nel tempo i Carabinieri, specializzati nel<br />

settore, abbiano posto le loro forze e competenze<br />

a servizio della Chiesa e del suo<br />

enorme patrimonio artistico.<br />

Concorsi<br />

<strong>Il</strong> mio giardino<br />

Concorso<br />

di poesia al Giardino<br />

Si partecipa inviando, entro <strong>il</strong> 31 marzo,<br />

poesie non più lunghe di 36 versi, ciascuna<br />

in 6 copie (5 anonime e 1 riportante nome,<br />

indirizzo, telefono e, possib<strong>il</strong>mente, e-ma<strong>il</strong><br />

dell’autore) al seguente recapito: Concorso<br />

di Poesia “Giardino dei semplici” – <strong>Via</strong><br />

Micheli, 3 – 50121 Firenze. <strong>Il</strong> tema dell’Edizione<br />

2010 del Concorso è “<strong>Il</strong> mio giardino”,<br />

precisando che oltre all’ottica botanica<br />

del tema saranno prese in considerazione<br />

anche tante altre possib<strong>il</strong>i interpretazioni<br />

metaforiche (esempio: I fi ori del “giardino”<br />

possono essere anche i fi gli, le fantasie, gli<br />

oggetti di una collezione e in genere tutto<br />

quello che abbiamo fatto germogliare e<br />

curato nella crescita). Una Commissione<br />

di lettura composta da 5 persone esaminerà<br />

tutti i testi pervenuti, scegliendo i 24<br />

ritenuti più interessanti con i quali, a cura<br />

del Museo di Scienze Naturali, sarà pubblicato<br />

un libretto offerto in omaggio a tutti i<br />

partecipanti alla cerimonia di premiazione.<br />

Tra queste 24 poesie saranno poi individuate<br />

quelle a cui assegnare i 5 principali<br />

premi in palio (coppe, targhe, libri e altra<br />

oggettistica). La cerimonia di premiazione,<br />

alla quale tutti i concorrenti sono invitati,<br />

è prevista nel pomeriggio di domenica 23<br />

maggio, con inizio alle ore 16,30 nella Sede<br />

dell’orto botanico di Firenze. I 24 autori “fi -<br />

nalisti” saranno avvertiti personalmente,<br />

mentre coloro che non potranno intervenire<br />

di persona conosceranno l’esito del concorso<br />

dalle pagine del periodico “L’alfi ere”<br />

n° 2/3 (edito dall’Accademia Alfi eri) che riceveranno<br />

in omaggio nel mese di Giugno.


1084969


44 Febbraio 2010<br />

Inviaci le tue lettere a<br />

redazione@<br />

<strong>il</strong>reporter.it<br />

Lettere e segnalazioni:<br />

tutto su www.<strong>il</strong>reporter.it<br />

Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />

veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />

Tutto questo ed altro <strong>ancora</strong> sul portale<br />

www.<strong>il</strong>reporter.it. Tutte le lettere che non<br />

trovano spazio in queste pagine saranno<br />

pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />

commenti e alle vostre opinioni<br />

A PROPOSITO<br />

DI SICUREZZA NEI GIARDINI<br />

Gent<strong>il</strong>e direttore,<br />

nel suo periodico d’informazione del mese<br />

di dicembre leggo che contro <strong>il</strong> “letargo<br />

dell’inverno e per dare più sicurezza ai frequentatori<br />

di parchi, andrebbe aperto dei<br />

bar” ecc. ecc... L’articolo di Giulia B. si basa<br />

su un disegno/ proposta, avanzata dal<br />

presidente del quartiere 3 al vicesindaco<br />

Nardella. Attraverso <strong>Reporter</strong> vorrei esprimere<br />

una mia opinione un po’ contrastante<br />

al merito dell’articolo: sono un residente<br />

e un frequentatore dei giardini di viale Tanini<br />

e non ho mai avvertito problemi legati<br />

alla mia sicurezza nei confronti di altre<br />

persone. La mia sicurezza è venuta meno<br />

quando <strong>il</strong> fiume Ema, che scorre contiguo<br />

a quell’area, poteva straripare. E mi son<br />

sentito solo e abbandonato, quando <strong>il</strong> fiume<br />

ha inondato la casa e le altre cose di<br />

mia proprietà, e non per ultimo l’anima.<br />

A titolo precauzionale la Protezione Civ<strong>il</strong>e<br />

del comune di Firenze ci comunicò che<br />

questa è una zona sottoposta a un rischio<br />

allagamento che potrebbe raggiungere <strong>il</strong><br />

livello di 4 (metri!) e ci indicò anche dove<br />

rifugiarsi in caso di un loro allarme. In precedenza,<br />

per attutire gli effetti degli eventi<br />

alluvionali fu emanata una Legge che<br />

“proibiva” di edificare a distanze inferiori di<br />

150 metri dai fiumi (L.183/89 ). <strong>Il</strong> comune<br />

e <strong>il</strong> quartiere, dopo dieci anni dall’entrata<br />

in vigore della suddetta Legge, nella fascia<br />

di rispetto fluviale, sottoposta alla L.183,<br />

riesce a costruire un enorme centro direzionale<br />

e con uno alto strato di cemento,<br />

copre, tutto <strong>il</strong> prato verde che c’era intorno<br />

alle tribune del campo sportivo. Nei giardini<br />

di viale Tanini, cede in gestione, un<br />

campetto in erba e di libero accesso. Ora<br />

è plastificato, e pagando, si può giocare a<br />

calcetto. Nel ristrutturare gli spogliatoi, già<br />

situati in zona ( L.183/89) si preferisce ampliarli<br />

per ricavare un bar con cucina per <strong>il</strong><br />

ristorante e altre cose. Ora, a voi di <strong>Reporter</strong><br />

e al presidente del Quartiere chiedo:<br />

ma siete sicuri che dopo tutte queste colate<br />

di cemento, l’apertura del “bar anche<br />

d’inverno” mi renda quella giusta serenità<br />

che mi viene a mancare andando ai giardini?<br />

E quando, nelle giornate della pioggia<br />

invernale, vedo delle facce oscure e ango-<br />

sciate che vanno a vedere <strong>il</strong> fiume,di fronte<br />

a casa mia, pensate che, io, faccia dei salti<br />

di gioia se <strong>il</strong> bar è aperto? Quando si parla<br />

di sicurezza, vorrei che si tenesse sempre<br />

ben presente che è un problema di tutti e,<br />

se l’Istituzione riesce a farla diventare diritto,<br />

ne sarei molto grato.<br />

Fabrizio Calusi<br />

QUELLE CODE AGLI SPORTELLI...<br />

Spett.le Redazione,<br />

sono una abitante del Q3 che legge sempre<br />

<strong>il</strong> Vs. giornale, e trova gli articoli che<br />

proponete sempre molto interessanti,<br />

colgo quindi l’occasione per metterVi a<br />

conoscenza di un disservizio scandaloso<br />

che avviene nel nostro quartiere da parte<br />

dell’Ufficio Postale FI37 che si trova a fianco<br />

della Coop in piazza Bartali. Detto Ufficio<br />

Postale ha una carenza di personale<br />

cronica, ed anche se ci sono otto sportelli<br />

a disposizione per i cittadini, raramente<br />

sono aperti tutti insieme e anche se sono<br />

aperti, per pagare un semplice bollettino,<br />

<strong>il</strong> più delle volte si deve fare una coda anche<br />

di 2 ore, tutto ciò lo trovo indecente.<br />

Perché approfittare sempre della pazienza<br />

e buona volontà dei cittadini? Detto ufficio<br />

è stato fatto nuovo da pochi anni, che<br />

si decidano ad aumentare gli sportelli ed <strong>il</strong><br />

personale, visto che ci sono tanti giovani<br />

senza lavoro! Grata per quanto potrete fare<br />

in merito, colgo l’occasione per salutarVi<br />

cordialmente.<br />

Rogai Gabriella<br />

LO “SPETTACOLO”<br />

DI VIA DELL’AGNOLO<br />

Gent<strong>il</strong>e Sig. Direttore,<br />

sono una studentessa fuori sede domic<strong>il</strong>iata<br />

nel quartiere1 e leggo sempre con<br />

molto interesse <strong>il</strong> vostro giornale. Ritenendolo<br />

un prezioso notiziario degli eventi<br />

di quartiere e un ottimo strumento di<br />

denuncia, sento doveroso, seppur da fiorentina<br />

adottiva, denunciare le situazioni<br />

spiacevoli che trovano as<strong>il</strong>o negli spazi<br />

che viviamo. Ogni giorno, per raggiungere<br />

l’università percorro anche 4 volte via<br />

dell’Agnolo e lo spettacolo che mi si propone<br />

non è di certo piacevole. C’è un supermercato<br />

cinese sempre rigorosamente<br />

vuoto di acquirenti nel senso tradizionale,<br />

intorno cui si assiepano tossicodipendenti,<br />

transessuali ed ubriaconi. Non è raro assistere<br />

ai loro loschi scambi, in qualsiasi ora<br />

della giornata. Perché le forze dell’ordine<br />

non se ne accorgono, nonostante passino<br />

con la volante in via Verdi molto spesso?<br />

Lei ribatterà che certamente sarebbe più<br />

conveniente cambiare strada: per la mia<br />

incolumità questo è di certo conveniente.<br />

Ma mi chiedo, da persona sensib<strong>il</strong>e alle<br />

problematiche urbane, quanto questa presenza<br />

può convivere con la prospiciente<br />

scuola materna? Quando i bambini si riapproprieranno<br />

del parchetto dietro piazza<br />

dei Ciompi? E soprattutto: perché nessuno<br />

provvede a sanare <strong>il</strong> QUADRILATERO DEL-<br />

LA TOSSICODIPENDENZA (ad un passo dal<br />

consiglio di quartiere) di cui via dell’Agnolo,<br />

piazza Salvemini , via di Pietrapiana e <strong>il</strong><br />

ponte che da via dell’Oriuolo va in Borgo<br />

Albizi fanno parte?!<br />

Cordialmente<br />

Una studentessa indignata<br />

GLI ANIMALI E LO SPORCO<br />

PER LE STRADE<br />

Buongiorno,<br />

ho letto sul vs ultimo numero, Gennaio<br />

2010, l’articolo “Per i cani lo spazio non<br />

manca, ma per le strade resta lo sporco”;<br />

devo dire che <strong>il</strong> comune e/o <strong>il</strong> Quartiere<br />

hanno fatto o stanno creando <strong>ancora</strong> spazi<br />

per gli “amici” a quattro zampe, ma questo<br />

sembra non basta affinché le strade siano<br />

sgombre da escrementi. Credo che questa<br />

situazione non sia colpa dei cani veri, ma<br />

di coloro che bisognerebbe definire “cani”<br />

perché sono i proprietari degli animali che<br />

nonostante dimostrino di voler bene ai<br />

loro amici, diventano “nemici” degli altri<br />

esseri umani. Nei giardini dove giocano i<br />

ragazzi o dove passeggi basterebbe poco<br />

laddove ci sono le aree per i cani a portarli<br />

in quelle aree fatte apposta, ma è più<br />

semplice e fac<strong>il</strong>e lasciare che <strong>il</strong> proprio animale<br />

si “svuoti” dove capita; che dire poi<br />

delle strade, ce ne sono alcune ridotte in<br />

condizioni estreme. Avevo scritto tale problema<br />

anche al sindaco attuale, ma probab<strong>il</strong>mente<br />

è preso solo dalla attenzione<br />

di “curare” <strong>il</strong> centro storico non tenendo<br />

conto della periferia che è <strong>il</strong> primo impatto<br />

per la gente che viene in città per visitarla<br />

o altro. Avevo scritto di cosa accade in altri<br />

paesi europei ad esempio in Germania. In<br />

Italia è stata istituita l’anagrafe canina che<br />

al momento che adotti o prendi un cane<br />

gli viene applicato un chip per <strong>il</strong> suo riconoscimento,<br />

quindi si può sapere tutto di<br />

quel cane. In Germania fanno una cosa<br />

molto semplice: nella fase di installazione<br />

del chip all’animale gli viene fatto un<br />

esame del Dna che è indolore ma torna<br />

ut<strong>il</strong>e per i motivi di cui si parla. Quando i<br />

signori vig<strong>il</strong>i girano di pattuglia (quando li<br />

vedi…), potrebbero guardare anche loro<br />

dove mettono i piedi e se incappano in<br />

un escremento potrebbero (bontà loro …)<br />

raccoglierlo e farlo analizzare così, anche a<br />

distanza di qualche giorno, saprebbero a<br />

chi inviare una multa (so che c’è una multa<br />

per chi sporca con carta o altro …), così<br />

come fanno in Germania e la sanzione che<br />

applicano è di 500 euro (notevole..). Credo<br />

che così si otterrebbero due scopi: 1) <strong>il</strong> Comune<br />

potrebbe incassare qualche soldo<br />

in più e destinarlo alla sistemazione delle<br />

aree per cani o alla sistemazione delle strade<br />

o alla sistemazione delle piste ciclab<strong>il</strong>i<br />

e quanto altro volete inserire….; 2) penso<br />

che i proprietari dei cani farebbero più attenzione<br />

ai loro animali e si otterrebbe <strong>il</strong><br />

tanto agognato pulito per le strade e nei<br />

giardini; cosa costa, basta provarci. Non so<br />

se questo compito spetti ai vig<strong>il</strong>i, ma credo<br />

di sì, altrimenti si potrebbe assumere del<br />

personale formando una apposita squadra<br />

ecologica a tale compito dando così lavoro<br />

ad altre persone; non so se compete al<br />

Comune, o all’Asl; basta che ci si sia un po’<br />

di buona volontà e penso che questo problema<br />

si possa risolvere evitando a volte<br />

scontri verbali tra le persone con buona<br />

pace cittadina.<br />

Un saluto<br />

Costantino Giaquinto<br />

LAVORI E SICUREZZA A COMPIOBBI<br />

I lavori di urbanizzazione ad Ellera stanno<br />

per iniziare ma nessuno, sembra, ha accertato<br />

se siano andati a buon fine quelli,<br />

fatti ormai da tempo, dell’“area Chelazzi”a<br />

Compiobbi. In questa frazione era stato<br />

programmato uno stradello pedonale e<br />

per passeggini per eliminare <strong>il</strong> dislivello<br />

esistente fra via Aretina ed <strong>il</strong> piazzale della<br />

stazione ferroviaria. Progetto sostituito,<br />

lettere<br />

con poca lungimiranza, da un fantomatico<br />

servoscale per le carrozzine dei disab<strong>il</strong>i,<br />

mai realizzato. Un marciapiede coperto<br />

invece è stato costruito sotto <strong>il</strong> nuovo insediamento,<br />

che doveva servire per tutti i<br />

cittadini del posto, ma arrivato all’altezza<br />

della rampa scale F.S. questo marciapiede<br />

non ha alcuna uscita verso la strada, servendo<br />

esclusivamente le nuove costruzioni.<br />

L’impresa incaricata a questi lavori doveva,<br />

ad ultimazione degli stessi, riasfaltare<br />

via della stazione, nonché ridisegnare i posti<br />

macchina lungo la stessa in modo da<br />

permettere <strong>il</strong> passaggio contemporaneo<br />

almeno a due mezzi, attualmente impossib<strong>il</strong>e<br />

in più punti della carreggiata. Si ricorda<br />

che l’entrata e l’uscita al parcheggio è solamente<br />

da via della stazione. A Compiobbi,<br />

quando saranno terminati i lavori di Ellera,<br />

avremo un traffico <strong>ancora</strong> più intenso e<br />

più veloce di quello attuale; più intenso<br />

per i nuovi insediamenti di nuove costruzioni<br />

sia abitativi che artigianali, per un<br />

totale di oltre 60.000 metri cubi, nonché<br />

più veloce per effetto della nuova variante.<br />

La Giunta Comunale di Fiesole dovrebbe<br />

quindi impegnarsi fin da ora, affinché divenga<br />

concreto <strong>il</strong> progetto del “viadotto<br />

di Vallina”, così da poter trasformare, come<br />

previsto, l’attuale statale Aretina in strada<br />

provinciale con conseguenti limitazioni<br />

al traffico pesante ed alla velocità. Altra<br />

necessità per la sicurezza dei cittadini di<br />

Compiobbi è l’allargamento dei marciapiedi<br />

della stessa via principale Aretina fino<br />

alle strisce bianche appositamente segnate<br />

per delineare gli stessi. Attualmente le<br />

mamme con neonati nei passeggini debbono<br />

barcamenarsi spesso con due ruote<br />

sopra e due sotto <strong>il</strong> marciapiede, mentre<br />

i pedoni, specie le persone più anziane,<br />

sono in pericolo nello scendere e salire in<br />

continuazione all’incrociare altre persone.<br />

Altri lavori attesi e necessari:<br />

- La delocalizzazione del ripetitore F.S. almeno<br />

ad oltre cento metri dagli insediamenti<br />

urbani, come richiesto con firme a<br />

suo tempo, nonché previsto dal regolamento<br />

comunale di Fiesole;<br />

- Dissuasori di velocità, soprattutto in via<br />

della stazione, dove <strong>il</strong> continuo raid di motorini<br />

scorrazzanti da e per <strong>il</strong> parcheggio<br />

F.S. lo rendono alquanto pericoloso per i<br />

pedoni, ed in particolar modo per i pendolari<br />

che tornano con <strong>il</strong> treno.<br />

Cordiali saluti,<br />

Bruno Stefani<br />

I NOMI DELLE STRADE<br />

E LE NUOVE TARGHE<br />

In relazione al servizio comparso a pag.<br />

5 del numero di Dicembre del vostro periodico,<br />

ritengo opportuno segnalarvi che<br />

l’articolista ha commesso, suo malgrado,<br />

un grossolano errore in ordine alla denominazione<br />

toponomastica di una piazza del<br />

nostro Quartiere. Al termine del suddetto<br />

servizio si parla infatti di “un percorso di<br />

fede” tra la Piazza Suor Domenica del Paradiso<br />

(all’interno di <strong>Via</strong> di Ripoli) e la Piazza<br />

B. Pio (all’interno del <strong>Via</strong>le Europa). Premetto<br />

che, a mio parere, <strong>il</strong> primo colpevole<br />

dell’errore di cui dirò è da attribuirsi al Comune<br />

di Firenze, che per la toponomastica<br />

stradale (abbandonate le gloriose targhe<br />

in smalto bianco e blu e le antiche lastre<br />

di marmo con su scritto nome e cognome<br />

del titolare della strada o della piazza) ha<br />

adottato delle squallide targhe in plastica,<br />

con la sola iniziale del nome e per giunta


lettere<br />

scritte tutte in lettere minuscole come fossero<br />

un’e-ma<strong>il</strong>, provvedimento per me culturalmente<br />

riprovevole in una città come<br />

la nostra. Ora, la targa in plastica dell’area<br />

che ci interessa indica “Piazza B. Pio”, una<br />

B. che ad un approccio superficiale farebbe<br />

pensare all’iniziale della parola “Beato”.<br />

L’autore dell’articolo avrebbe però potuto<br />

fare una ricerca più approfondita, scoprendo<br />

che la piazza in questione è nata molti<br />

anni prima della beatificazione di Padre<br />

Pio e che quella B. (trovandoci, come giustamente<br />

cita l’articolo stesso, in una zona<br />

da sempre dedicata a condottieri, podestà<br />

e personaggi del tardo Medioevo e del<br />

Rinascimento) vuole ricordare un certo<br />

Bernardino Pio, originario di Carpi, chiamato<br />

dalla Repubblica Fiorentina come condottiero<br />

mercenario della guerra contro <strong>il</strong><br />

Duca di M<strong>il</strong>ano. Mi preme poi aggiungere<br />

un breve cenno su altri due nomi di strade<br />

citate nell’articolo come “segni di fede”: via<br />

del Paradiso, che nulla ha a che fare con la<br />

religione in quanto l’appellativo “paradiso”<br />

era attribuito ad un bellissimo giardino annesso<br />

alla v<strong>il</strong>la di famiglia Alberti, accanto<br />

alla quale esisteva un convento di suore,<br />

e via Arcangeli, nome che non si riferisce<br />

ad esseri celesti, bensì ricorda Giovanni<br />

Arcangeli, un botanico come gli altri naturalisti<br />

richiamati in alcune strade di quella<br />

parte di città, primo fra tutti <strong>il</strong> grande Carlo<br />

invia la tua segnalazione<br />

alla nostra redazione<br />

redazione@<strong>il</strong>reporter.it<br />

CAREGGI E LE PISTE CICLABILI<br />

Leggendo con piacere “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” che parla di problemi e fatti a noi vicini, devo<br />

altresì constatare che nell’id<strong>il</strong>liaca enunciazione delle piste ciclab<strong>il</strong>i del Q5 non ho trovato<br />

nessun riferimento al fatto che da Careggi al centro ci sono 900 metri e “rizzati”.<br />

Una zona semi-periferica così popolosa avrebbe diritto di essere collegata al Centro<br />

di Firenze? Forse io mi sono perso qualcosa ma credo che da Piazza Dalmazia tutto<br />

sia finito nel dimenticatoio. Gradirei sapere se sbaglio su “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” o direttamente.<br />

Grazie,<br />

Stefano B.<br />

Gent<strong>il</strong>e signor Stefano,<br />

<strong>il</strong> tema delle piste ciclab<strong>il</strong>i e della mob<strong>il</strong>ità a pedali è spesso troppo poco trattato e<br />

discusso, nonostante l’interesse che i cittadini dimostrino di avere in proposito (un<br />

interesse forse addirittura crescente negli ultimi tempi, e questa non può che essere<br />

una buona notizia), e nonostante <strong>il</strong> numero di persone che, malgrado tutte le<br />

difficoltà oggi esistenti, usino la bicicletta per spostarsi. Va da sé che, con una rete<br />

più estesa di piste ciclab<strong>il</strong>i, questo numero sarebbe <strong>ancora</strong> maggiore, e quello di<br />

aumentare i ch<strong>il</strong>ometri dei percorsi per le biciclette in città deve essere senz’altro un<br />

obiettivo da porsi e da raggiungere, soprattutto in un’ottica come quella che sembra<br />

attualmente caratterizzare Firenze, ovvero un ripensamento complessivo di<br />

una mob<strong>il</strong>ità centrata fino ad ora sull’ut<strong>il</strong>izzo dei mezzi privati che, com’è sotto gli<br />

occhi di tutti, è arrivata al suo limite. Dunque, insieme a una nuova organizzazione<br />

del trasporto pubblico (in città ha appena “esordito” la prima linea del tram), le piste<br />

ciclab<strong>il</strong>i rivestono un ruolo importante: ruolo che, <strong>il</strong> più velocemente possib<strong>il</strong>e,<br />

dovrà essere rafforzato, con la costituzione di ciò che forse finora è maggiormente<br />

mancato, ovvero una vera “rete” ciclab<strong>il</strong>e che finalmente unisca i vari tratti esistenti.<br />

Una rete in grado di collegare le varie zone di una città, per le sue dimensioni, potenzialmente<br />

a misura di bici, senza che i ciclisti siano costretti ad affrontare alcuni<br />

tratti pericolosamente in mezzo alle auto. Questo deve essere <strong>il</strong> primo obiettivo da<br />

raggiungere, quando si parla di piste ciclab<strong>il</strong>i, anche se è da riconoscere che, data la<br />

dimensione di molte strade fiorentine, realizzare nuovi percorsi per le biciclette non<br />

è sempre è così fac<strong>il</strong>e, per lo meno senza togliere spazi a pedoni o automob<strong>il</strong>i. Per<br />

quanto invece riguarda Careggi e dintorni, sicuramente tra le zone più interessate<br />

dalla questione, alcuni nuovi progetti sono in arrivo, come riportato in un articolo<br />

che pubblichiamo questo mese sulle pagine dell’edizione del quartiere 5. Dove mi<br />

auspico che possa trovare le risposte che cercava.<br />

Matteo Francini<br />

Linneo; centro virtuale di questo gruppo<br />

di strade è la Piazzetta del Pomario, tra via<br />

F<strong>il</strong>ippo Webb e via F<strong>il</strong>ippo Parlatore, a ricordo<br />

di uno splendido frutteto (pomaio)<br />

esistente in zona, famoso per la bontà dei<br />

suoi prodotti.<br />

Grazie per l’attenzione e cordialità<br />

Piero Tonini<br />

REGINALDO GIULIANI<br />

E LA DEDICA DELLE VIE<br />

Ritengo quantomeno anacronistico che<br />

una delle strade più lunghe di Firenze sia<br />

<strong>ancora</strong> dedicata alla memoria di un prete<br />

medaglia d’oro al valor m<strong>il</strong>itare!! I sacerdoti<br />

dovrebbero essere apprezzati, encomiati e<br />

ricordati per le loro opere di pace, non per<br />

<strong>il</strong> loro valore m<strong>il</strong>itare!! Propongo di dedicare<br />

la stessa strada a Tiziano Terzani, giornalista,<br />

scrittore e uomo di pace.<br />

Grazie per l’attenzione,<br />

Adriano Rossi<br />

ANCORA SULLA SOSTA<br />

COL MOTORE ACCESO<br />

Ho letto con piacere che non sono l’unico<br />

a lamentarmi per <strong>il</strong> malcostume dei conducenti<br />

Ataf (non tutti ma molti) di sostare<br />

al capolinea col motore acceso per molti<br />

minuti. Ho fatto presente questi comportamenti<br />

all’ufficio reclami Ataf, al sindaco<br />

Renzi, al neo-presidente Bonaccorsi, al di-<br />

fensore civico Morales, ma <strong>ancora</strong> i risultati<br />

non si vedono. L’infrazione, oltre ad essere<br />

individuata dal codice della strada, è anche<br />

prevista nel regolamento di servizio<br />

Ataf. Vivo molto vicino ad un capolinea<br />

nel quartiere 2 e mi stupisco che persone<br />

che svolgono un servizio pubblico non si<br />

rendano conto del disturbo che arrecano<br />

ai residenti tenendo accesi motori inquinanti,<br />

rumorosi e vibranti a pochi metri da<br />

abitazioni private, scuole e giardini! Senza<br />

pensare allo spreco di denaro causato<br />

all’azienda che paga loro gli stipendi!<br />

Lettera firmata<br />

IL TRAFFICO ALLE DUE STRADE<br />

Ho letto sul numero di novembre la lettera<br />

della “signora Alda” che anche io da tempo<br />

volevo scrivere: per chi proviene dall’Autostrada,<br />

Superstrada, Tavarnuzze, Siena ecc.<br />

e va in direzione di Firenze, trova <strong>il</strong> tappo<br />

del semaforo del Galluzzo: sarebbe semplice<br />

far girare a destra nella piazza (o in via<br />

Gianfigliazzi come dice la signora Alda) e<br />

girare intorno alla piazza stessa (ora adibita<br />

quasi solo a parcheggio) per andare verso<br />

tante direzioni: San Felice a Ema, Firenze<br />

centro, Cascine del Riccio o Firenze Sud.<br />

Sapeste quanto traffico in meno si avrebbe<br />

nella zona delle Due Strade!!!!! e come<br />

si scorrerebbe nella zona del Galluzzo!!! Vi<br />

prego di pubblicare e inoltrare agli uffici<br />

competenti del Comune di Firenze questa<br />

richiesta, che mi sembra una cosa semplicissima,<br />

non l’Opera del Duomo!!!<br />

Grazie dell’attenzione e saluti<br />

Graziella<br />

VIA POLIZIANO,<br />

“NON NE POSSIAMO PIÙ”<br />

Gli abitanti di via Poliziano non ne possono<br />

più! I clacson suonano dalla mattina alle<br />

7 alla sera oltre le 8! Non si riesce a vivere<br />

in questa confusione! Macchine costantemente<br />

bloccate, scooter che sfrecciano<br />

sulla pista ciclab<strong>il</strong>e inut<strong>il</strong>e (poteva tranqu<strong>il</strong>lamente<br />

essere costruita sul marciapiede<br />

sinistro da cui non passa quasi mai nessuno,<br />

come è stato fatto su altri marciapiedi<br />

di Firenze) che ha tolto una ventina di<br />

posti macchina mai ripristinati, viale M<strong>il</strong>ton<br />

chiuso in fondo, pare per far piacere, pare,<br />

a qualche residente “potente”, che riversa<br />

tutte le auto su via Poliziano e via Lorenzo<br />

<strong>il</strong> Magnifico! Ma in che città viviamo? Ma<br />

dove sono i nostri amministratori? Chiudere<br />

una piazza per mettere in ginocchio <strong>il</strong><br />

resto della città non ci sembra una scelta<br />

molto intelligente! Siamo stufi!!!<br />

<strong>Il</strong>aria Balboni<br />

IL TRASPORTO PUBBLICO<br />

NELLA VALLE DELL’ARNO<br />

Gent<strong>il</strong>e Redazione di <strong>Reporter</strong>,<br />

vorrei far presente un problema relativo al<br />

trasporto pubblico che interessa la Valle<br />

dell’Arno del comune di Fiesole, dove nel<br />

massimo s<strong>il</strong>enzio e senza alcuna reazione <strong>il</strong><br />

servizio è stato tagliato drasticamente con<br />

episodi anche imbarazzanti per i cittadini<br />

che vengono fatti scendere dal mezzo anche<br />

in modo scortese se <strong>il</strong> mezzo proviene<br />

dalla provincia di Arezzo. Nel marzo 2002<br />

durante un’assemblea cittadina <strong>il</strong> vice presidente<br />

Ataf Marmugi (presidente era Aldo<br />

Frangioni....) presentò una nuova linea da<br />

Ellera a via Mezzetta con cadenza di 20 minuti,<br />

ma <strong>il</strong> sindaco Pesci pose <strong>il</strong> veto fra la<br />

costernazione generale. Dopo mesi di proteste<br />

alla vig<strong>il</strong>ia di un’altra assemblea che<br />

45<br />

si preannunciava turbolenta, dal c<strong>il</strong>indro<br />

uscì una convenzione per la validità dei<br />

titoli di viaggio Ataf sui mezzi extraurbani.<br />

Nonostante le osc<strong>il</strong>lazioni degli orari di<br />

transito poteva essere una buona soluzione,<br />

che almeno equiparava i costi per tutti<br />

i cittadini del comune. Con l’aumento del<br />

biglietto Ataf si è creata di nuovo una discriminazione<br />

perché sui mezzi extraurbani<br />

non è accettata la Carta Ag<strong>il</strong>e con sconti<br />

fino al 30%, ma <strong>il</strong> peggio è arrivato appunto<br />

in questi giorni con l’esclusione dalla<br />

convenzione (e quindi dalla equiparazione<br />

dei biglietti Ataf) dei mezzi provenienti<br />

dalla provincia di Arezzo, spesso gli unici in<br />

ampie fasce orarie. La cosa più grave è che<br />

non c’è nessun segno di riconoscimento<br />

fra i due consorzi (Etruria Mob<strong>il</strong>ità e Mugello-Valdisieve)<br />

visto che i mezzi sono della<br />

stessa società Sita e l’alternativa è fra essere<br />

cacciati dall’autista senza spiegazioni e<br />

in modo sgarbato (se si accorge che hai in<br />

mano un biglietto-abbonamento Ataf) o<br />

beccarsi la multa durante <strong>il</strong> viaggio. Basta<br />

consultare un orario per vedere che restano<br />

solo 20 corse ut<strong>il</strong>i al giorno, 6 in tutto<br />

<strong>il</strong> pomeriggio di domenica, con vuoti che<br />

raggiungono le due ore. Gli alunni delle<br />

scuole superiori per raggiungere <strong>il</strong> nostro<br />

polo di riferimento in via Mezzetta devono<br />

fare 3 km al giorno a piedi spesso al buio<br />

e senza marciapiedi e attraversamenti sicuri,<br />

perché non c’è una combinazione di<br />

mezzi pubblici adeguata. Dopo <strong>il</strong> trekking<br />

urbano accade che a Varlungo transita<br />

uno dei suddetti mezzi della provincia di<br />

Arezzo, costringendoli a un’altra mezz’ora<br />

di attesa; forse la proposta Marmugi, mai<br />

troppo rimpianta, avrebbe risolto anche<br />

questo problema. Una delle scuole (non<br />

faccio <strong>il</strong> nome per carità di patria …) ci ha<br />

risposto: “comprategli <strong>il</strong> motorino che abbiamo<br />

un bel parcheggio”. Alla faccia della<br />

riduzione del traffico privato...<br />

Maurizio<br />

RETTIFICHE<br />

Spett.le Redazione de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />

Vi saremmo grati se, in relazione all’intervista<br />

al sig. Fallani del Tennis Tavolo Artigianelli<br />

da parte del Vs. sig. Marrone, apparsa<br />

sul numero di Gennaio 2010, vorrete pubblicare<br />

una precisazione in quanto i locali<br />

in cui si svolge l’attività agonistica della soc.<br />

T.T. Artigianelli sono ceduti gratuitamente,<br />

insieme ad altre agevolazioni, dall’Istituto<br />

Pio X Artigianelli, di cui don Gianfranco<br />

Rolfi è <strong>il</strong> Presidente, proprio per gli scopi<br />

statutari dell’Istituto stesso (educazione<br />

ed istruzione scolastica, culturale, religiosa<br />

e sportiva dei giovani oltre a sv<strong>il</strong>uppare le<br />

loro potenzialità artistiche ed imprenditoriali<br />

concedendo spazi a condizioni vantaggiose<br />

). Fiduciosi di un Vs. accoglimento<br />

di questa ns. richiesta, Vi porgiamo distinti<br />

saluti.<br />

<strong>Il</strong> Presidente del Tennis Tavolo Artigianelli<br />

Enrico Bellini<br />

Spett. <strong>Reporter</strong>,<br />

la presente per comunicarvi che la mostra<br />

di Antonio Ancarola è stata curata<br />

dall’associazione Galluzzo Immagine e<br />

non dall’oratorio del Pellicano come da<br />

voi erroneamente segnalato sul numero di<br />

gennaio.<br />

Ciampini Dario<br />

Presidente Galluzzo Immagine


46 Febbraio 2010<br />

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2 sale, cucina, bagno, camera.<br />

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