Corso di Antico Testamento: Pentateuco e Libri Storici

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17.01.2013 Views

scritto probabilmente nel 132 a.C. sotto Tolomeo Evergete Fiscone, attesta che già nel II secolo a.C. la Scrittura ebraica comprendeva queste tre sezioni, che diverranno canoniche nel Giudaismo. La definizione ultima degli “Scritti” si è forse avuta attorno alla data del presunto Concilio di Iamnia, di cui, tuttavia, è incerto l‟effettivo svolgimento. - Il filo rosso del canone ebraico: si mostra un profondo significato teologico che concatena le varie parti di TaNak. 1. Il Pentateuco come norma: Dt 34,10-12: * l‟autorità/superiorità di Mosè/profeta (Dt 18,15;Nm 12,6-8): * l‟Esodo come evento fondamentale della storia di Israele; * importanza del Dt che si configura come “ricapitolazione della Torah. 2. Tôrâ e Nebi’îm: collegamento Gs 1,1-8 – Mal 3,22-24: * Giosuè mesharet (ministro) di Mosè („ebed Yhwh) successore di Mosè. Suo compito è la conquista e la divisione/conferimento della terra promessa. * Giosuè viene qualificato dalla relazione con Mosè; Yhwh sarà con lui come è stato con Mosè. * Il successo di Mosè dipenderà dalla fedeltà alla “legge di Mosè”; scritta in un libro (Gs 1,7-8); criterio di giudizio sulla storia (1Re 17,7-23). * La lettura dei profeti è fare memoria della legge di Mosè (Mal 3,22-24); la Tôrâ nasce da una rivelazione divina specialmente attestata nel Deuteronomio (tradizione del monte Horeb, nome deuteronomico del Sinai: Dt 5,2; Es 19,1); Elia è il profeta più vicino a Mosè (1Re 19; Es 24,18; Dt 9,9). * Il verbo “ordinare” lega l‟inizio e la fine de corpus profetico: Dt 34,9 – Gs 1,7 – Gs 1,13 = la legge è quella che Dio ha ordinato a Mosè, quella che Mosè ha ordinato a Giosuè, e quella che Dio ha ordinato sull‟Oreb. In sintesi: la funzione del libri profetici è subordinata alla Torah ed è quella di interpretarla ed attualizzarla.

3. Tôrâ e Ketûbîm: Sal 1 – 2Cr 36,22-23 – Ne 8,1ss. *Sal 1: La legge = Torah di Yhwh; tutta la sezione degli scritti deve essere letta come una meditazione sulla Legge; il salterio strutturato in cinque libri (Sal 1-41; 42-72; 73-89; 90-106; 107-150) come in corrispondenza ai cinque rotoli della Legge. *2Cr 36,22-23: Geremia e Gerusalemme. Si prospetta un nuovo esodo (il verbo “salire” – lo stesso di Es 3,8 - da Babilonia alla terra promessa). *Ne 8,1ss. Esdra e Neemia probabilmente formavano anticamente un tutt‟uno con i libri delle Cronache. La sequenza: 1-2Cr Esd Ne riflette meglio la cronologia dei fatti. Esd Ne trovano la loro climax nella proclamazione solenne della Legge di Mosè. Conclusioni: 1. Quanto abbiamo evidenziato nel Canone TaNaK rivela il primato, la validità, ed il ruolo unico e speciale della Torah all‟interno di esso, con carattere normativo, che le altre parti non possiedono. Si evidenzia una speciale autonomia della Torah che impone la tradizionale unità della stessa come Pentateuco. 2. L‟unicità del Pentateuco si fonda sulla unicità di Mosè. Per questo quanto ivi è contenuto ha un valore fondatore ed i codici di Legge hanno valore normativo. 3. Il fatto che la terra resti fuori dal Pentateuco sta a dire che l‟elemento essenziale della fede di Israele non è il possesso della terra, ma la promessa della terra. Quel che conta è la benedizione di Dio, anche se il popolo si trova in terra straniera (Es 1). Per il Pentateuco è possibile essere un membro del popolo di Israele senza abitare nella terra promessa, ma avendo come statuto la Legge. 4. I due pilastri del Pentateuco sono i patriarchi e l‟esodo: il Dio di Abramo è lo stesso che ha fatto uscire Israele dall‟Egitto, quindi è il Dio di Mosè (cfr. Es 3). Il Dio liberatore dell‟Esodo verrà riconosciuto come Dio creatore in Genesi. 5. La Tôrâ afferma che le radici dell‟identità di Israele come popolo sono molto più antiche di David e della monarchia, perché risalgono a Mosè e, più a ritroso, ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe. Questo significa che la legge di Mosè è geneticamente costitutiva per Israele, mentre può fare a meno della istituzione monarchica.

3. Tôrâ e Ketûbîm: Sal 1 – 2Cr 36,22-23 – Ne 8,1ss.<br />

*Sal 1: La legge = Torah <strong>di</strong> Yhwh; tutta la sezione degli<br />

scritti deve essere letta come una me<strong>di</strong>tazione sulla Legge; il salterio<br />

strutturato in cinque libri (Sal 1-41; 42-72; 73-89; 90-106; 107-150)<br />

come in corrispondenza ai cinque rotoli della Legge.<br />

*2Cr 36,22-23: Geremia e Gerusalemme. Si prospetta un<br />

nuovo esodo (il verbo “salire” – lo stesso <strong>di</strong> Es 3,8 - da Babilonia alla<br />

terra promessa).<br />

*Ne 8,1ss. Esdra e Neemia probabilmente formavano<br />

anticamente un tutt‟uno con i libri delle Cronache. La sequenza: 1-2Cr<br />

Esd Ne riflette meglio la cronologia dei fatti. Esd Ne trovano la loro<br />

climax nella proclamazione solenne della Legge <strong>di</strong> Mosè.<br />

Conclusioni:<br />

1. Quanto abbiamo evidenziato nel Canone TaNaK<br />

rivela il primato, la vali<strong>di</strong>tà, ed il ruolo unico e speciale della Torah<br />

all‟interno <strong>di</strong> esso, con carattere normativo, che le altre parti non<br />

possiedono. Si evidenzia una speciale autonomia della Torah che<br />

impone la tra<strong>di</strong>zionale unità della stessa come <strong>Pentateuco</strong>.<br />

2. L‟unicità del <strong>Pentateuco</strong> si fonda sulla unicità <strong>di</strong><br />

Mosè. Per questo quanto ivi è contenuto ha un valore fondatore ed i<br />

co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Legge hanno valore normativo.<br />

3. Il fatto che la terra resti fuori dal <strong>Pentateuco</strong> sta a<br />

<strong>di</strong>re che l‟elemento essenziale della fede <strong>di</strong> Israele non è il possesso<br />

della terra, ma la promessa della terra. Quel che conta è la bene<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> Dio, anche se il popolo si trova in terra straniera (Es 1). Per il<br />

<strong>Pentateuco</strong> è possibile essere un membro del popolo <strong>di</strong> Israele senza<br />

abitare nella terra promessa, ma avendo come statuto la Legge.<br />

4. I due pilastri del <strong>Pentateuco</strong> sono i patriarchi e<br />

l‟esodo: il Dio <strong>di</strong> Abramo è lo stesso che ha fatto uscire Israele<br />

dall‟Egitto, quin<strong>di</strong> è il Dio <strong>di</strong> Mosè (cfr. Es 3). Il Dio liberatore<br />

dell‟Esodo verrà riconosciuto come Dio creatore in Genesi.<br />

5. La Tôrâ afferma che le ra<strong>di</strong>ci dell‟identità <strong>di</strong> Israele<br />

come popolo sono molto più antiche <strong>di</strong> David e della monarchia,<br />

perché risalgono a Mosè e, più a ritroso, ai patriarchi Abramo, Isacco e<br />

Giacobbe. Questo significa che la legge <strong>di</strong> Mosè è geneticamente<br />

costitutiva per Israele, mentre può fare a meno della istituzione<br />

monarchica.

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