Corso di Antico Testamento: Pentateuco e Libri Storici
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Parte seconda: saggi <strong>di</strong> Esegesi dal <strong>Pentateuco</strong> e <strong>Libri</strong> storici.<br />
I. Genesi 1-3<br />
****************<br />
Nota <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
Breve storia dell'approccio scientifico sul “mito” nella Bibbia.<br />
La Bibbia nella costruzione dell'identità giudaica richiede ed esegue<br />
una grande e risoluta opera <strong>di</strong> “demitizzazione”. Il mito, tuttavia, si<br />
può scorgere nella preistoria del testo sacro e talvolta riconoscere<br />
come materiale “riciclato” in un lavoro redazionale che ne ha<br />
provveduto a neutralizzare o a snaturare il significato originario in<br />
vista <strong>di</strong> finalità <strong>di</strong>verse.<br />
In Genesi vi sono almeno due sezioni nelle quali si rinviene un<br />
innegabile retroterra mitologico: Gen 2-3 e 6,1-4. Altrove è <strong>di</strong>fficile<br />
reperire tale materiale, poiché è stato del tutto “secolarizzato”, Es. I<br />
racconti dei Patriarchi sono stati trasformati in in drammi familiari,<br />
storie d'avventura o celebrazioni nazionali.<br />
Il “mito” come specifica categoria ermeneutica nasce dalle ricerche<br />
sulla mitologia greca <strong>di</strong> Christian Gottlob HEYNE (1729-1812). Egli<br />
si <strong>di</strong>stanziava sia dal mero apprezzamento estetico del mito che faceva<br />
la poesia classicistica, sia dalla presunta interpretazione allegorica <strong>di</strong><br />
esso, per considerarlo una forma autonoma, universale e necessaria del<br />
pensiero in una fase <strong>di</strong> “infanzia dell'umanità”, quando essa non può<br />
esprimersi se non in forma figurata, naturalistica ed emotivamente<br />
efficace. Prima <strong>di</strong> lui Giambattista VICO con la sua opera non<br />
riconosciuta.<br />
Il primo ad applicare la categoria <strong>di</strong> “mito” all'interno della ricerca<br />
storico-critica dell'AT fu un allievo <strong>di</strong> Heyne, J.G. EICHHORN<br />
(1752-1827) e scelse proprio la “storia dei progenitori”<br />
(Urgeschichte), dove l'autore ammetteva una certa storicità del mito,