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Relazione Semestrale Consolidata<br />
Relazione sulla gestione<br />
Risultati e<br />
andamento della gestione<br />
Lo scenario esterno<br />
CONTESTO MACROECONOMICO<br />
Nella prima metà del 2007 l’economia<br />
mondiale ha mantenuto un notevole<br />
ritmo di crescita pur in presenza di un<br />
ulteriore ribilanciamento nella dinamica<br />
delle principali aree. In effetti, l’economia<br />
Europea ha continuato ad evidenziare<br />
una crescita robusta, con tutti gli<br />
indicatori orientati positivamente, seppure<br />
con qualche segnale di un possibile<br />
rallentamento (dopo il picco osservato<br />
sul finire dello scorso anno e l’inizio del<br />
2007) proveniente dalle statistiche sul Pil<br />
del secondo trimestre, che anticipano un<br />
rallentamento degli investimenti, a fronte<br />
di un recupero dei consumi privati.<br />
Negli Stati Uniti invece, dopo un<br />
primo trimestre debolissimo (0,6% t/t<br />
annualizzato) dovuto in particolare al<br />
perdurare del crollo negli investimenti<br />
in strutture residenziali ( -16,3% t/t<br />
annualizzato) ed al calo delle esportazioni<br />
nette, il prodotto interno lordo è tornato<br />
a crescere nel secondo trimestre a<br />
ritmi più abituali, facendo registrare un<br />
incremento del 4,0% t/t annualizzato.<br />
Le preoccupazioni legate al settore delle<br />
costruzioni, ed ai riflessi sul mercato<br />
finanziario connessi all’ampia diffusione<br />
di strumenti aventi mutui di rischiosità<br />
elevata come collaterale, continuano,<br />
tuttavia, a pesare sulle possibilità di<br />
crescita future e sul cambio del dollaro,<br />
in particolare nei confronti dell’Euro,<br />
portandolo a toccare il livello di 1,36 sul<br />
finire del primo semestre.<br />
Sempre restando negli USA, benché si sia<br />
registrata una buona ripresa del settore<br />
manifatturiero dopo qualche mese di<br />
esitazione nel finire dello scorso anno,<br />
14<br />
(con l’indice ISM manifatturiero che si è<br />
mantenuto sopra la soglia di 50 durante<br />
tutto il secondo trimestre), si osserva per<br />
contro una certa freddezza nei consumi<br />
privati, il cui ritmo di crescita è passato<br />
dal 3,7% t/t annualizzato nei primi tre<br />
mesi dell’anno all’1,4% t/t annualizzato<br />
nel secondo trimestre, e potrebbe<br />
continuare a ridursi ancora nei prossimi<br />
mesi.<br />
Relazione Semestrale Consolidata al 30 giugno 2007 · UniCredit Group<br />
Tornando in Europa, come detto, la crescita<br />
è stata robusta seppure in rallentamento<br />
nel secondo trimestre dell’anno. Nel primo<br />
trimestre il Pil è cresciuto dello 0,7% t/t e<br />
3,1% a/a, scendendo solo lievemente rispetto<br />
allo 0,9% t/t e 3,3% a/a registrato nel quarto<br />
trimestre del 2006; nel secondo trimestre,<br />
invece, la crescita si è limitata ad uno 0,3%<br />
t/t ed ad un più contenuto 2,5% su base<br />
annua. Il rallentamento ha interessato tutti i<br />
principali paesi dell’Area: in Germania il Pil è<br />
cresciuto dello 0,3% t/t 2,5% a/a ed in Italia<br />
di solo lo 0,1% t/t 1,8% a/a. Si mantiene<br />
ancora sostenuto il ritmo di crescita invece<br />
in Austria, con il PIL in aumento dell’1,0%<br />
t/t e 3,7% a/a e, dunque, in accelerazione<br />
rispetto al primo trimestre. Le indicazioni che<br />
provengono dai dati a frequenza mensile<br />
restano positive, seppure con qualche<br />
incertezza: la produzione industriale, dopo<br />
una accelerazione nel mese di maggio, ha<br />
evidenziato una crescita nulla in giugno<br />
(0,0% m/m) crescendo di solo il 2,4% su<br />
base annua (+2,7% a/a in maggio). Per<br />
quanto attiene ai singoli paesi, sempre in<br />
giugno la produzione industriale risultava in<br />
crescita del 5,9% a/a in Germania, del 3,8%<br />
in Austria, mentre si è contratta dello 0,2%<br />
a/a in Italia. Per contro, la disoccupazione<br />
si è mantenuta su di un trend discendente<br />
durante tutto il primo semestre, attestandosi<br />
in giugno al 6,9% dal 7,3% con cui ha<br />
aperto l’anno in gennaio.<br />
Nonostante la persistenza di buoni ritmi di<br />
crescita e il ritorno del prezzo del petrolio<br />
su livelli elevati (sopra i 75 dollari al<br />
barile all’inizio di luglio) continuano a non<br />
manifestarsi pressioni inflative marcate;<br />
anche in giugno l’inflazione europea è<br />
rimasta sotto il 2% (all’1,9% a/a per la<br />
precisione) pur risentendo del permanere<br />
dello scalino registrato dall’inflazione<br />
tedesca in corrispondenza dell’aumento<br />
dell’IVA. In questo contesto, mostrando<br />
preoccupazione per la notevole dinamica<br />
degli indicatori monetari (M3 e il credito<br />
al settore privato continuano a crescere a<br />
ritmi elevati), la Banca Centrale Europea<br />
ha rialzato ancora i tassi a inizio giugno<br />
portandoli al 4,25%. Per quanto attiene ai<br />
tassi a lungo termine, i rendimenti sono<br />
via via cresciuti nel corso del semestre, in<br />
linea con le conferme del buon andamento<br />
dell’economia europea, fino a registrare un<br />
improvvisa fiammata a inizio giugno che<br />
ha portato il decennale benchmark ad oltre<br />
il 4,75% (dal 4,0% circa di inizio anno),<br />
salvo ridiscendere poi di una trentina di<br />
p.b. tornando sotto il 4,50%.<br />
Per quanto riguarda i paesi della CEE,<br />
dopo un anno di crescita particolarmente<br />
forte (6,5% a/a in media nel 2006),<br />
la regione ha continuato a mostrare<br />
un andamento economico molto<br />
sostenuto anche nei primi mesi del<br />
2007, evidenziando solo un leggero<br />
rallentamento rispetto all’anno precedente.<br />
Investimenti e consumi privati hanno<br />
continuato a costituire quasi ovunque il<br />
principale traino della crescita economica.<br />
La dinamica delle esportazioni è anche<br />
rimasta favorevole in molti paesi. In<br />
Ungheria tuttavia, la crescita economica<br />
ha risentito del piano restrittivo di<br />
correzione fiscale implementato dal<br />
governo.