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Compendio di teoria della comunicazione

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Per Van Dijk, “nella storia dei me<strong>di</strong>a si sono verificate <strong>di</strong>verse rivoluzioni nelle<br />

comunicazioni, che possono essere <strong>di</strong>vise in strutturali e tecniche” (Van Dijk, 2002, p. 22)<br />

Le rivoluzioni strutturali danno luogo a cambiamenti fondamentali nelle coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> spazio<br />

e tempo.<br />

Le rivoluzioni tecniche delle comunicazioni realizzano invece un cambiamento fondamentale<br />

nella struttura delle connessioni, delle memorie artificiali, nella riproduzione dei loro contenuti.<br />

I nuovi me<strong>di</strong>a possono a tutti gli effetti considerarsi una rivoluzione strutturale, in quanto<br />

segnano la fine <strong>della</strong> <strong>di</strong>stinzione tra i me<strong>di</strong>a che sono fissi nello spazio e nel tempo e quelli che<br />

scavalcano queste <strong>di</strong>mensioni: i nuovi me<strong>di</strong>a sono infatti una combinazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a in linea e <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>a che non lo sono. (Van Dijk, 2002, p. 22)<br />

D’altra parte si è avuta anche una rivoluzione tecnica con l’introduzione delle memorie artificiali<br />

<strong>di</strong>gitali e <strong>della</strong> trasmissione e riproduzione <strong>di</strong>gitali.<br />

Per Van Dijk (2002):<br />

…l’essenza <strong>della</strong> rivoluzione attuale può essere riassunta nei termini integrazione e<br />

interattività.<br />

Il più importante cambiamento strutturale è l’integrazione delle telecomunicazioni,<br />

delle comunicazioni <strong>di</strong> dati e delle comunicazioni <strong>di</strong> massa in un solo me<strong>di</strong>um, secondo<br />

quello che è stato definito il processo <strong>di</strong> convergenza. (Van Dijk, 2002, p. 24)<br />

Come ci viene suggerito da Paolo Ferri nel libro “La rivoluzione <strong>di</strong>gitale”, il <strong>di</strong>gitale e la<br />

convergenza tecnologica, ovvero la progressiva integrazione in formato <strong>di</strong>gitale dei <strong>di</strong>versi<br />

me<strong>di</strong>a, hanno:<br />

...spazzato via le barriere fra le <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline e le forme <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> fino a<br />

trasformare alla ra<strong>di</strong>ce... le modalità e lo statuto epistemologico stesso dei tra<strong>di</strong>zionali<br />

vettori <strong>della</strong> cultura, <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong>, <strong>della</strong> formazione.<br />

Il web, il mare <strong>di</strong> Internet, è l’esempio più compiuto <strong>della</strong> convergenza <strong>di</strong>gitale: sulla rete<br />

immagini, suoni e parole sono trattati allo stesso modo. (Ferri, 1999, p. 13)<br />

Un altro cambiamento strutturale, che è stato determinato dall’attuale rivoluzione delle<br />

telecomunicazioni, è la svolta <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> me<strong>di</strong>ale interattiva.<br />

Con i nuovi me<strong>di</strong>a interattivi è possibile stabilire comunicazioni sia bi<strong>di</strong>rezionali che<br />

multi<strong>di</strong>rezionali. Inoltre sono stati migliorati il sistema <strong>di</strong> consultazione e le opportunità <strong>di</strong><br />

registrazione e si è allargato il modello <strong>della</strong> conversazione.<br />

I nuovi me<strong>di</strong>a hanno dato la possibilità <strong>di</strong> combinare voci, dati, testo e immagini nella<br />

<strong>comunicazione</strong> me<strong>di</strong>ale, rendendola competitiva nei confronti <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> faccia a<br />

faccia. (Van Dijk, 2002, p. 25 -30)<br />

Considerando le caratteristiche oggettive dei me<strong>di</strong>a e le caratteristiche intersoggettive del loro<br />

uso si può in<strong>di</strong>viduare la loro capacità <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong>.<br />

Per Short (1976), seguendo l’approccio oggettivo in ambito sociopsicologico, il concetto <strong>di</strong><br />

presenza sociale mette in risalto la socievolezza, il calore, l’informazione personale e la<br />

sensibilità <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> faccia a faccia rispetto ai me<strong>di</strong>a, che sono in grado <strong>di</strong> trasmetterli<br />

solo in modo limitato.<br />

Anche per quanto riguarda la ricchezza informativa i me<strong>di</strong>a si troverebbero in svantaggio<br />

rispetto l’interazione faccia a faccia.<br />

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