14.01.2013 Views

a Fiumicino - Radio Dimensione Musica

a Fiumicino - Radio Dimensione Musica

a Fiumicino - Radio Dimensione Musica

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Cose nostre di mare, di fiume<br />

Il progetto viario sopra rappresentato aveva molte<br />

probabilità di portare a buon fine, entro il 1999, un<br />

sicuro e veloce collegamento stradale tra Ostia,<br />

Isola Sacra, <strong>Fiumicino</strong> (quindi aeroporto), Focene e<br />

Fregene disponendo dei seguenti requisiti:<br />

1° - costo giustificato dalla corrispondenza ad una<br />

necessità pubblica molto auspicata;<br />

2° - percorso sopraelevato sugli argini di un canale<br />

di drenaggio quindi libero da qualsiasi intralcio;<br />

3° - nessun contrasto o incompatibilità con altre iniziative<br />

reali o programmate;<br />

4° - attinenza ai presupposti delle opere cantierabili<br />

per il Giubileo anno 2000.<br />

L’iniziativa partì dalla richiesta dell’allora sindaco<br />

di Roma Francesco Rutelli alla D.ssa Emma<br />

Fantozzi, Presidente della XIII Circoscrizione, di<br />

recuperare e trasmettergli: PROPOSTE PER<br />

OPERE SUL TERRITORIO DEL LITORALE<br />

DA ATTUARE NEL CONTESTO DELLE<br />

CELEBRAZIONI DELL’ANNO GIUBILARE<br />

(2000) COMPORTANTI PERENNI BENEFICI<br />

ALLE POPOLAZIONI LOCALI..<br />

In effetti, forse per campanilismo o per completare<br />

l’offerta turistica, l’associazionismo imprenditoriale<br />

interpellato propendeva per la realizzazione<br />

di un porto turistico sul litorale di Ostia. Considerazioni<br />

sulla maggior corrispondenza a “ BENEFI-<br />

CI “ più diffusi a favore delle popolazioni locali,<br />

prevalsero a favore di un’opera stradale che, consentendo<br />

comunque ad Ostia di collegarsi con un<br />

porto turistico per eccellenza, cioè quello proposto<br />

dalla soc. S.Rita, avrebbe ricevuto dallo stesso<br />

anche vantaggi ambientali per la riduzione del<br />

rischio idraulico. Nacque così un’intesa tra le<br />

espressioni sociali di Ostia e il Consorzio Operatori<br />

Economici del Porto di R O M A il quale, avvalendosi<br />

di studi ambientali già elaborati dalla soc.<br />

S.Rita, sviluppò in tempi strettissimi un adeguato<br />

progetto di viabilità.<br />

La proposta, confacente alla circostanza giubilare<br />

e risolvente l’annoso problema viario, piacque al<br />

Sindaco di Roma che prospettò alla Presidentessa<br />

Emma Fantozzi di perfezionarla con l’accordo del<br />

Sindaco del Comune di <strong>Fiumicino</strong> in sede di CON-<br />

SULTA GIUBILEO 2000 che fu indetta per il 22<br />

Settembre 1995 presso la Circoscrizione di Ostia.<br />

Spirava aria ottimistica da parte degli ospitanti, convinti<br />

di ricevere il riconoscente plauso del Sindaco<br />

di <strong>Fiumicino</strong> per l’offerta compartecipativa all’opera<br />

generalmente ritenuta utilissima. Solo gli<br />

ambientalisti locali erano moderatamente contrari<br />

per il sacrificio (con sostituzione) di tre o quattro<br />

pini nella pineta di Ostia accogliente gli svincoli<br />

della nuova viabilità. Altri preferivano una pista<br />

ciclabile. Il secco no del Sindaco del Comune di<br />

<strong>Fiumicino</strong> al collegamento viario tra le comunità<br />

lidensi, come riporta il verbale di seduta, è stata una<br />

di quelle classiche sorprese che sa riservare la politica<br />

quando guarda a ritroso facendo apparire, agli<br />

astanti e non, di guardare avanti. Con molto tatto la<br />

D.ssa Emma Fantozzi concluse rapidamente il fallito<br />

incontro prima che chi, avendo speso tempo e<br />

prestigio per migliorare con l’irripetibile opportunità<br />

indistintamente e per tutti la mobilità stradale,<br />

esprimesse più “incisivamente” al Sig. Sindaco di<br />

<strong>Fiumicino</strong> il proprio disappunto. Comunque nei<br />

saluti poco cordiali, fuori seduta, gli imprenditori<br />

locali non mancarono di esplicitare l’importante<br />

messaggio, diretto a <strong>Fiumicino</strong> e Roma “ allora il<br />

porto turistico si deve fare qui”.<br />

Lo scrivente informò dei fatti tutti i consiglieri del<br />

Comune di <strong>Fiumicino</strong> con riscontro che uno solo,<br />

il sig. Claudio Micacchi, era intervenuto in<br />

Consiglio del 4 Ottobre 1995 per censurare il sig.<br />

Sindaco sulla mancata doverosa, secondo Lui,<br />

interpellanza del Consiglio e addirittura dei cittadini<br />

in ordine al suo dovere di operare nel caso specifico.<br />

L’eloquente silenzio di tutti i colleghi del citato<br />

Consigliere conferì consenso all’operato del Sig.<br />

Sindaco. Forse i taciturni “concordemente” ritennero<br />

che negare qualunque cosa, anche quella che<br />

maggiormente si aspettavano da sempre i fruitori<br />

dell’incomodo percorso stradale, ad un interlocutore<br />

grande come il Comune di Roma, aumentasse il<br />

prestigio e il potere della compagine politica di<br />

<strong>Fiumicino</strong>.<br />

In altra relazione, successiva al citato Consiglio<br />

Comunale, veniva specificato a tutti i Consiglieri il<br />

seguente valore aggiunto alla strada rifiutata: “la<br />

strada è prevista in sopraelevata perché come tutti<br />

i pubblici Amministratori sanno, la regimentazione<br />

del Tevere predispone il litorale romano, e in particolare<br />

Isola Sacra, a subire le gravi conseguenze<br />

della tracimazione delle piene fluviali. Nel caso le<br />

strade a raso vengono sommerse e quelle in rilevato<br />

costituiscono un ostacolo al defluire delle acque<br />

aumentando i rischi e i disagi per le strutture urbane<br />

a monte. Viceversa in un contesto di straripamento<br />

la strada sopraelevata mantiene tutta la sua<br />

funzionalità”. Si può, per futura memoria, aggiungere<br />

che quella strada, in caso di piena eccezionale,<br />

poteva ospitare e quindi salvare tutta la popolazione<br />

di Isola Sacra e molta altra ancora.<br />

Di fatto la precarietà della percorrenza di via della<br />

Scafa da e per Ostia, a volte necessaria per raggiungere<br />

con urgenza l’ospedale, è rimasta quella di<br />

sedici anni fa. Pare che, non si sa quando, sarà risolta<br />

in maniera minimale, in confronto all’impianto<br />

sopraesposto, con il solo raddoppio del ponte della<br />

Scafa. Per contro il porto turistico di Ostia in tempi<br />

brevissimi è stato realizzato nell’ambito di quella<br />

normativa di legge che il Comune di <strong>Fiumicino</strong> ha<br />

disapplicato, nella conduzione della propria<br />

Conferenza di Servizi per la concessione del porto<br />

turistico. Porto oggi fermo mentre ad Ostia si sta per<br />

partire con il raddoppio della già importante struttura<br />

marittima.<br />

Raccontata una chicca della fiera delle occasioni<br />

perdute, passiamo alla più che preoccupante incombenza<br />

del rischio idraulico sul litorale e maggiormente<br />

su Isola Sacra.<br />

Non a caso tutte le città storiche europee sono<br />

attraversate da un grande fiume. Nel passato questi<br />

arredi urbani favorivano lo sviluppo delle attitudini<br />

umane, quello di Roma addirittura ebbe il ruolo di<br />

propulsore della civiltà occidentale. Per contro tutti<br />

i fiumi, particolarmente quelli a regime torrentizio,<br />

come il Tevere, comportano un rischio idraulico<br />

correlato alle piene eccezionali che nell’economia<br />

della natura non sono cosa negativa. Le ex meravigliose<br />

spiagge romane sono state costruite da queste<br />

piene accompagnate dal rischio idraulico, più<br />

volte tragico per le popolazioni delle aree attigue al<br />

fiume. Comunque questo rischio non è imprevedibile<br />

come il terremoto, anzi se si rispetta la sua nota<br />

fisiologia è quasi totalmente domabile con interventi<br />

alcuni colossali, come i muraglioni a Roma, le<br />

sette dighe mobili in linea nel Tamigi a Londra ecc.,<br />

e altri anche modesti che di seguito si elencheranno.<br />

Ora bisogna dire che il maggior rischio di questo<br />

rischio è quello della sua sottoconsiderazione che si<br />

permettono buona parte di coloro che dovrebbero<br />

costantemente vigilare e provvedere al suo contenimento<br />

e purtroppo anche dall’abulia di chi, più o<br />

meno inconsciamente, spera che le eventuali conseguenze<br />

ricadano su altri. Nel 2001, al convegno di

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!