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Allegato pdf - La Voce del Popolo

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I concorrenti<br />

È<br />

di Mario Leombruno<br />

Giuliano Canè e la moglie Lucia Galliani<br />

È il pilota che quando si parla di Mille<br />

Miglia viene in mente per primo, sia<br />

per il numero di vittorie conquistate<br />

sia per la simpatia e disponibilità che<br />

lo contraddistinguono. E fa parte di<br />

quel ristretto circolo di partecipanti<br />

che può anche fregiarsi di un passato<br />

nel settore che va al di là <strong>del</strong>le auto<br />

storiche. Giuliano Canè, infatti, è un<br />

nome <strong>del</strong>l’automobilismo anni Settanta<br />

e Ottanta, prima <strong>del</strong>la regolarità e<br />

poi nei rally. In più, il suo medagliere<br />

è ricco di riconoscimenti in questa disciplina.<br />

Poi arriva un momento in cui<br />

si deve decidere cosa fare da grandi, e<br />

Canè ha rinunciato al professionismo<br />

che gli era stato offerto per gli affetti<br />

familiari e per l’azienda di famiglia.<br />

Ma l’automobilismo, quando è praticato<br />

a certi livelli, resta comunque nel<br />

sangue e quando a fine anni Ottanta<br />

alcuni amici appassionati di manifestazioni<br />

di auto storiche l’hanno invitato<br />

ad avvicinarsi a quel mondo, la<br />

tentazione è stata troppo forte per lui.<br />

Il rientro è con la Mille Miglia datata<br />

1991 in squadra con l’allora direttore<br />

di AutoCapital Luca Grandori. Prima<br />

prova, secondo classificato. Niente<br />

male. Anzi, così bene che l’anno dopo<br />

si iscrive nuovamente alla Freccia<br />

Rossa, solo che al posto di Grandori<br />

ha come navigatore la moglie, Lucia<br />

Galliani, e come vettura una Bmw<br />

Protagonisti Giuliano Canè<br />

I coefficienti<br />

penalizzano<br />

le macchine<br />

più “giovani”<br />

L’equipaggio Canè-Galliani, coppia fissa<br />

nella Mille Miglia e nella vita, ha già<br />

vinto nove volte la competizione.<br />

L’edizione 2010 li vede al via con una<br />

Bmw 328 Mille Miglia Coupé datata<br />

1939, un’ottima macchina, un ottimo<br />

coefficiente, e una gran voglia<br />

di raggiungere “cifra tonda” quanto<br />

a trofei ma gli avversari sono tanti<br />

e agguerriti pure loro<br />

507 datata 1957 invece <strong>del</strong>la Bmw<br />

503 <strong>del</strong> 1956 con la quale l’anno prima<br />

aveva raggiunto il gradino di mezzo<br />

<strong>del</strong> podio.<br />

“Tante le soddisfazioni da allora – ricorda<br />

Canè –. Ho partecipato a innumerevoli<br />

altre competizioni di regolarità<br />

in Europa ed extraeuropee,<br />

dall’Argentina al Giappone e posso<br />

dire di aver ottenuto sempre grandi<br />

soddisfazioni, anche se la prima vittoria<br />

nella Mille Miglia, con mia moglie,<br />

beh..., quella è stata straordinaria,<br />

un’emozione che non ti dimentichi<br />

più”.<br />

È uno sportivo, quasi un innamorato<br />

<strong>del</strong>l’automobilismo, e anche le critiche<br />

che fa, costruttive, sono tipiche di<br />

chi vuole bene e invita a fare di più.<br />

“Oggi, uno dei problemi <strong>del</strong>la Mille<br />

Miglia – sostiene Canè – sono i coefficienti.<br />

Sono calcolati con una formula<br />

matematica che considera diversi<br />

fattori ma, secondo me, il risultato è<br />

troppo penalizzante per le automobili<br />

di più recente fabbricazione. Tutti sappiamo<br />

che alla Freccia Rossa possono<br />

partecipare solo vetture che erano<br />

in produzione negli anni <strong>del</strong>la gara di<br />

velocità. Ma all’interno di questo ristretto<br />

gruppo di splendide vetture,<br />

si è creata una frattura troppo profonda<br />

tra veicoli pre e post conflitto<br />

mondiale. E questo, in realtà, penaliz-<br />

LA VOCE DEL POPOLO<br />

30 APRILE 2010<br />

15<br />

za non solo le vetture ma anche lo spirito<br />

<strong>del</strong>la gara. Faccio un esempio: la<br />

Ferrari ha mo<strong>del</strong>li che hanno fatto la<br />

storia di questa competizione ma oggi<br />

le vetture con il Cavallino non hanno<br />

molte possibilità di vincere in quanto<br />

il coefficiente le penalizza per essere<br />

<strong>del</strong> dopoguerra. Al contrario, l’anno<br />

scorso la Mille Miglia l’ha vinta la Bugatti.<br />

Nulla da dire sui piloti con i quali<br />

mi complimento, però la Bugatti non<br />

ha avuto alcun significato nella storia<br />

<strong>del</strong>la corsa”.<br />

Canè, <strong>del</strong>la Mille Miglia ricorda le<br />

emozioni sportive ma anche quelle<br />

umane. “Con i partecipanti, e anche<br />

con il pubblico di appassionati – assicura<br />

il pilota –, con il tempo si crea<br />

un legame di amicizia. È il valore aggiunto<br />

che trovo nella Freccia Rossa.<br />

Certo, mi piacerebbe guidare macchine<br />

sempre diverse per conoscere tutte<br />

le vetture che hanno fatto la storia<br />

<strong>del</strong>la gara, che poi è la storia <strong>del</strong>l’automobilismo<br />

ma, in fondo, ciò che conta<br />

è che si tratta di una manifestazione<br />

che va al di là <strong>del</strong> risultato, pur importantissimo,<br />

perché non dimentica mai<br />

il rapporto tra le persone”.<br />

E quanto all’edizione 2010, “ci sono<br />

avversari e macchine importanti, ma<br />

io sarò competitivo al massimo”.<br />

Giuliano Canè e la moglie Lucia Galliani<br />

vogliono il decimo titolo.

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