G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Spazi <strong>di</strong> Hilbert<br />
ove H è uno dei sottospazi chiusi <strong>di</strong> H 1 (Ω) dati <strong>di</strong> seguito e f ∈ C 0 (Ω) (ipotesi questa che<br />
garantisce u ∈ C 2 (Ω) e rende senz’altro lecite le integrazioni per parti che possono essere utili).<br />
Dimostrare che, per ciascuna delle scelte <strong>di</strong> H considerate, il problema (1.17) equivale all’equazione<br />
−u ′′ + u = f in Ω corredata dalle con<strong>di</strong>zioni al bordo abbinate alla scelta <strong>di</strong> H data <strong>di</strong> volta in<br />
volta. Tali con<strong>di</strong>zioni al bordo possono <strong>di</strong>pendere dall’appartenenza <strong>di</strong> u allo spazio H oppure<br />
essere nascoste nell’equazione variazionale.<br />
H = H 1 (Ω) e u ′ (0) = u ′ (1) = 0<br />
H = {v ∈ H 1 (Ω) : v(0) = 0} e u(0) = u ′ (0) = 0<br />
H = {v ∈ H 1 (Ω) : v(0) = v(1)} e u(0) = u(1), u ′ (0) = u ′ (1)<br />
H = {v ∈ H 1 (Ω) : v(1) = 2v(0)} e u(1) = 2u(0), u ′ (1) = (1/2)u ′ (0).<br />
Si consiglia, in ciascuno dei casi, <strong>di</strong> passare per la caratterizzazione seguente: u risolve il problema<br />
(1.17) se e solo se: u ∈ H , −u ′′ + u = f in Ω e u ′ (0)v(0) = u ′ (1)v(1) per ogni v ∈ H .<br />
Tornando alla situazione generale e alla scelta H = H1 0 (Ω) , segnaliamo che, nel caso b = 0 ,<br />
la coercività sarebbe garantita dall’ipotesi più debole c ≥ 0 , ferma restando l’uniforme ellitticità.<br />
Ciò è conseguenza del risultato successivo, che presentiamo in una versione più generale.<br />
1.28. Proposizione. Siano Ω un aperto limitato <strong>di</strong> Rd guaglianza <strong>di</strong> Poincaré<br />
e p ∈ [1, +∞) . Allora vale la <strong>di</strong>su-<br />
�v�p ≤ ℓ�∇v�p per ogni v ∈ W 1,p<br />
0 (Ω) (1.18)<br />
ove ℓ è l’ampiezza <strong>di</strong> una qualunque striscia che include Ω .<br />
Dimostrazione. Supponiamo d > 1 . Il caso d = 1 , più semplice, si ottiene ignorando la variabile x ′ che<br />
introdurremo e la relativa integrazione. Per semplificare le notazioni, supponiamo che la striscia considerata<br />
che include Ω sia Ωℓ = R d−1 × (0, ℓ) . Rappresentiamo ogni x ∈ Ωℓ nella forma x = (x ′ , y) con x ′ ∈ R d−1<br />
e y ∈ (0, ℓ) . Sia ora v ∈ C ∞ c (Ω) e denotiamo ancora con v il prolungamento <strong>di</strong> v a Ωℓ nullo fuori <strong>di</strong> Ω ,<br />
così che v ∈ C ∞ c (Ωℓ) . Allora, posto D = ∂/∂xd , per ogni x ∈ Ωℓ , abbiamo (con 1/p ′ = 0 se p = 1 )<br />
v(x) = v(x ′ � y<br />
, y) =<br />
Integrando su Ωℓ otteniamo<br />
�<br />
Ωℓ<br />
|v(x)| p dx ≤ ℓ 1+p/p′<br />
0<br />
Dv(x ′ , t) dt da cui |v(x)| p ≤ ℓ p/p′<br />
�<br />
Ωℓ<br />
� ℓ<br />
0<br />
|Dv(x ′ , t)| p dt.<br />
|Dv(x ′ , t)| p dt dx ′ da cui �v�p ≤ ℓ�Dv�p<br />
le norme essendo intese in<strong>di</strong>fferentemente su Ωℓ o su Ω dato che v = 0 in Ωℓ \ Ω . Ciò implica la<br />
<strong>di</strong>suguaglianza voluta nel caso v ∈ C ∞ c (Ω) . Ma C ∞ c (Ω) è denso in W 1,p<br />
0 (Ω) per definizione. Dunque la<br />
<strong>di</strong>suguaglianza ottenuta si estende a ogni v ∈ W 1,p<br />
0 (Ω) .<br />
1.29. Osservazione. Si noti che l’ipotesi <strong>di</strong> limitatezza non è stata sfruttata completamente: in<br />
effetti la (1.18) vale non appena Ω è incluso in una striscia <strong>di</strong> ampiezza ℓ .<br />
1.30. Osservazione. Ripren<strong>di</strong>amo l’ultima frase dell’Osservazione 1.26: in ipotesi <strong>di</strong> ellitticità<br />
uniforme e nel caso b = 0 e c ≥ 0 la coercività è vera se vale una <strong>di</strong>suguaglianza del tipo<br />
�∇v�2 ≥ α0�v�1,2 per ogni v ∈ H 1 0 (Ω)<br />
per una certa costante α0 > 0 . Questa, a sua volta, segue facilmente dalla <strong>di</strong>suguaglianza (1.18)<br />
<strong>di</strong> Poincaré con p = 2 . In generale, infatti, dalla (1.18) si deduce imme<strong>di</strong>atamente<br />
�v� p<br />
1,p = �v�p p + �∇v� p p ≤ (ℓ p + 1)�∇v� p p da cui �∇v�p ≥ α0�v�1,p per ogni v ∈ W 1,p<br />
0 (Ω)<br />
<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />
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