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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Norme e prodotti scalari<br />

2.7. Proposizione. Siano V uno spazio vettoriale e b una forma sesquilineare hermitiana<br />

semidefinita positiva in V . Allora vale la <strong>di</strong>suguaglianza<br />

|b(x, y)| ≤ (b(x, x)) 1/2 (b(y, y)) 1/2 per ogni x, y ∈ V (2.6)<br />

detta <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Schwarz o <strong>di</strong> Cauchy-Schwarz.<br />

Dimostrazione. Supponiamo dapprima b(x, y) ∈ R . Allora, per ogni t ∈ R , risulta<br />

0 ≤ b(tx − y, tx − y) = b(tx, tx) − 2 Re b(tx, y) + b(y, y) = t 2 b(x, x) − 2tb(x, y) + b(y, y). (2.7)<br />

Se b(x, x) = 0 allora si ha anche b(x, y) = 0 , altrimenti la (2.7) <strong>di</strong>venterebbe falsa per qualche t ∈ R . Ma<br />

allora la (2.6) è banalmente vera. Se b(x, x) > 0 , la (2.7) implica che il <strong>di</strong>scriminante del polinomio è ≤ 0 ,<br />

cioè che b(x, y) 2 − b(x, x) b(y, y) ≤ 0 , cioè la (2.6). In particolare ciò conclude la <strong>di</strong>mostrazione quando<br />

K = R . Nel caso K = C senza ipotesi ulteriori, scriviamo b(x, y) = ρe iϑ con ρ, ϑ ∈ R . Posto z = e iϑ y , si<br />

ha b(x, z) = e −iϑ b(x, y) = ρ ∈ R e la prima parte della <strong>di</strong>mostrazione fornisce<br />

da cui la (2.6) anche in questo caso.<br />

|b(x, y)| 2 = |b(x, e −iϑ z)| 2 = |b(x, z)| 2 ≤ b(x, x) b(z, z) = b(x, x) b(y, y)<br />

2.8. Osservazione. Per le norme <strong>di</strong> solito si usa il simbolo � · � , eventualmente con qualche<br />

in<strong>di</strong>ce per <strong>di</strong>stinguere una norma dall’altra, in sostituzione <strong>di</strong> p( · ) . Noi, in generale, adotteremo<br />

questa consuetu<strong>di</strong>ne tranne quando V = K n , nel qual caso useremo il simbolo | · | (con eventuali<br />

in<strong>di</strong>ci). Scritture del tipo | · | saranno utilizzate invece per denotare seminorme specifiche in certi<br />

spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione infinita che introdurremo nei vari esempi. Per i prodotti scalari useremo la<br />

notazione ( · , · ) , al solito con eventuali in<strong>di</strong>ci, tranne in casi particolari.<br />

3. Spazi normati e prehilbertiani<br />

In questo paragrafo formalizziamo le definizioni <strong>di</strong> spazio normato e <strong>di</strong> spazio prehilbertiano e<br />

ve<strong>di</strong>amo le relazioni fra questi tipi <strong>di</strong> spazi, gli spazi metrici e gli spazi topologici.<br />

3.1. Definizione. Uno spazio normato è una coppia (V, � · �) ove V è uno spazio vettoriale e<br />

� · � è una norma in V . Uno spazio prehilbertiano è una coppia (V, ( · , · )) ove V è uno spazio<br />

vettoriale e ( · , · ) è un prodotto scalare in V .<br />

3.2. Proposizione. Sia (V, ( · , · )) uno spazio prehilbertiano. Allora la formula<br />

definisce una norma in V .<br />

�x� = (x, x) 1/2 , x ∈ V (3.1)<br />

Dimostrazione. Innanzitutto la (3.1) ha senso in quanto (x, x) ≥ 0 per ogni x . Ve<strong>di</strong>amo la subad<strong>di</strong>tività.<br />

Per la Proposizione 2.7, vale la <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Schwarz (2.6), che nel nostro caso e con la definizione (3.1)<br />

si scrive<br />

|(x, y)| ≤ �x� �y� per ogni x, y ∈ V . (3.2)<br />

Usando la formula del binomio, abbiamo pertanto<br />

�x + y� 2 = �x� 2 + 2 Re(x, y) + �y� 2 ≤ �x� 2 + 2�x� �y� + �y� 2 = (�x� + �y�) 2<br />

e la subad<strong>di</strong>tività segue imme<strong>di</strong>atamente. Siccome l’identità <strong>di</strong> omogeneità �λx� = |λ| �x� è evidente,<br />

� · � è una seminorma. Infine �x� = 0 significa (x, x) = 0 e dunque implica x = 0 .<br />

3.3. Definizione. Sia (V, ( · , · )) uno spazio prehilbertiano. La norma � · � definita dalla (3.1)<br />

si chiama norma indotta dal prodotto scalare.<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

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