G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Completezza<br />
2.2. Corollario. Siano X uno spazio topologico, K uno spazio topologico compatto e Ω un<br />
aperto limitato <strong>di</strong> R d . Allora gli spazi Cb(X) , C(K) e C 0 (Ω) sono spazi <strong>di</strong> Banach rispetto alle<br />
norme del massimo.<br />
2.3. Esercizio. Sia ϕ : R → R continua e strettamente positiva e sia V lo spazio vettoriale<br />
delle funzioni v : R → R tali che ϕv sia limitata. Si <strong>di</strong>mostri che V è uno spazio <strong>di</strong> Banach<br />
ripetto alla norma �v� = sup(ϕ|v|) verificando che esso è isometricamente isomorfo a uno spazio<br />
<strong>di</strong> Banach già noto.<br />
2.4. Teorema. Sia (Ω, M, µ) uno spazio <strong>di</strong> misura σ -finito. Allora L p (Ω) è uno spazio <strong>di</strong><br />
Banach per ogni p ∈ [1, +∞] e L 2 (Ω) è uno spazio <strong>di</strong> Hilbert. In particolare ℓ p è uno spazio <strong>di</strong><br />
Banach per ogni p ∈ [1, +∞] e ℓ 2 è uno spazio <strong>di</strong> Hilbert.<br />
Dimostrazione. Basta <strong>di</strong>mostrare la completezza. Utilizziamo il Teorema 1.2 considerando dapprima<br />
il caso p < +∞ . Sia dunque {un} una successione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> L p (Ω) tale che la serie � ∞<br />
n=1 �un�p<br />
converga a una somma λ finita: dobbiamo <strong>di</strong>mostrare che la serie <strong>di</strong> funzioni � ∞<br />
n=1 un converge in L p (Ω) .<br />
Supponiamo dapprima che ogni un sia una funzione reale non negativa. Posto wn = � n<br />
k=1 uk , abbiamo<br />
per ogni n<br />
�wn�p ≤<br />
n�<br />
�uk�p ≤ λ cioè<br />
k=1<br />
�<br />
w<br />
Ω<br />
p n dµ ≤ λ p .<br />
Siccome la successione {w p n} è non decrescente, grazie al Teorema <strong>di</strong> Beppo Levi essa converge q.o. a una<br />
funzione ϕ integrabile e non negativa. Poniamo u = ϕ 1/p e controlliamo che u è la somma richiesta della<br />
serie <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> partenza. Innanzi tutto u è misurabile e u p = ϕ è integrabile, cioè u ∈ L p (Ω) . D’altra<br />
parte w p n → ϕ e w p n ≤ ϕ q.o. Segue wn → u in L p (Ω) per la seconda parte dell’Osservazione I.5.24.<br />
Questo mostra che � ∞<br />
n=1 un = u nel senso <strong>di</strong> L p (Ω) .<br />
Consideriamo ora il caso in cui le funzioni un siano reali <strong>di</strong> segno qualunque. Essendo u ± n ≤ |un| , si<br />
vede subito che le due successioni {u ± n } verificano le ipotesi della prima parte della <strong>di</strong>mostrazione. Dunque<br />
le serie � ∞<br />
n=1 u± n convergono in L p (Ω) a certe somme u± ∈ L p (Ω) . Allora la funzione u = u+ − u− è<br />
la somma della serie <strong>di</strong> funzioni nel senso <strong>di</strong> L p (Ω) , come subito si verifica. Ciò completa la <strong>di</strong>mostrazione<br />
nel caso reale. Se poi K = C , resta da considerare il caso in cui le funzioni un assumano generici valori<br />
complessi. Ma le successioni delle parti reali e immaginarie rientrano nei casi già considerati e si riesce a<br />
concludere facilmente.<br />
Consideriamo infine il caso p = +∞ e denotiamo ancora con un un rappresentante fissato definito in<br />
tutti i punti. Per ogni n esiste un sottoinsieme <strong>di</strong> misura nulla Sn tale che sup x∈Ω\Sn |un(x)| = �un�∞ .<br />
Ma se poniamo S = � ∞<br />
n=1 Sn , anche S ha misura nulla e risulta sup x∈Ω\S |un(x)| ≤ �un�∞ per ogni n .<br />
Possiamo allora applicare il Teorema 2.1 con X = Ω \ S e concludere che la serie � ∞<br />
n=1 un converge<br />
uniformemente in Ω \ S . La somma, allora, è una funzione definita q.o. in Ω , misurabile e limitata e si<br />
riconosce imme<strong>di</strong>atamente che essa è la somma della serie data nel senso <strong>di</strong> L ∞ (Ω) .<br />
2.5. Esercizio. Riprendere l’Esercizio I.5.26 e ri<strong>di</strong>mostrare che lo spazio V0 là definito è chiuso<br />
usando la completezza <strong>di</strong> ℓ p .<br />
2.6. Esercizio. Sia (Ω, M, µ) uno spazio <strong>di</strong> misura σ -finito. Si <strong>di</strong>mostri che il sottoinsieme<br />
delle funzioni caratteristiche, cioè delle (classi <strong>di</strong>) funzioni che assumono (q.o.) solo i valori 0<br />
e 1 , è chiuso in L 1 (Ω) . Si deduca che è uno spazio metrico completo la coppia (F•, d) che ora<br />
costruiamo. Nella famiglia F ⊆ M dei sottoinsiemi <strong>di</strong> misura finita si introduca la relazione <strong>di</strong><br />
equivalenza ∼ <strong>di</strong>cendo che A ∼ B quando µ(A \ B) = µ(B \ A) = 0 . Si ponga F• = F/ ∼ e,<br />
per A•, B• ∈ F• , si definisca d(A•, B•) = µ(A \ B) + µ(B \ A) se A ∈ A• e B ∈ B• . Si controlli<br />
che effettivamente ∼ è una relazione <strong>di</strong> equivalenza e che la funzione d : F• × F• → R è una ben<br />
definita (cioè non <strong>di</strong>pende dai rappresentanti) metrica che rende F• completo.<br />
2.7. Teorema. Gli spazi C k (Ω) e C k,α (Ω) degli Esempi I.5.38 e I.5.46 sono spazi <strong>di</strong> Banach.<br />
Dimostrazione. Dimostriamo che C k (Ω) è isometricamente isomorfo a uno spazio completo. Sia A<br />
l’insieme dei multi-in<strong>di</strong>ci α tali che |α| ≤ k . Or<strong>di</strong>niamo A in un modo qualunque e denotiamo con N<br />
il numero dei suoi elementi. Consideriamo l’applicazione L : C k (Ω) → C 0 (Ω) N che a ogni v ∈ C k (Ω)<br />
<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />
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