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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Appen<strong>di</strong>ce<br />

Precisamente la prima vale per opportune scelte <strong>di</strong> M , m e p1, . . . , pm ∈ [1, +∞) ; per quanto<br />

riguarda la seconda, per ogni p ∈ [1, +∞) , essa vale con un’opportuna costante Mp . Ma allora,<br />

in V , la norma � · � è equivalente alla norma indotta dallo spazio dell’intersezione finita <strong>di</strong> L pi (Ω) ,<br />

i = 1, . . . , m , spazio che denotiamo con W per semplicità. La completezza già <strong>di</strong>mostrata <strong>di</strong> V , che<br />

necessariamente coincide con la completezza dello spazio normato (V, � · �) , implica la completezza<br />

<strong>di</strong> V rispetto alla norma indotta da W . Dunque V è un sottospazio chiuso <strong>di</strong> W , mentre si può<br />

facilmente vedere che V è ad<strong>di</strong>rittura denso in W , assurdo.<br />

Un altro modo <strong>di</strong> vedere che le <strong>di</strong>suguaglianze precedenti portano all’assurdo è il seguente. Siano<br />

x0 ∈ Ω e q il massimo dei pi e consideriamo la successione {vn} = {cn χ n} ove χ n è la funzione<br />

caratteristica della palla B 1/n(x0) , che possiamo supporre inclusa in Ω , e cn è un coefficiente<br />

positivo da determinare in modo che vn → 0 in L q (Ω) ma non in tutti gli L p (Ω) con p > q .<br />

Detta µ la misura <strong>di</strong> B1(0) , la misura <strong>di</strong> B 1/n(x0) vale µn −d per cui, per ogni p ∈ [1, +∞) ,<br />

abbiamo �vn� p p = µn −d c p n . Scegliamo allora cn in modo che {n −d c p n} sia infinitesima se p = q e<br />

non lo sia se p è troppo grande. In ogni <strong>di</strong>mensione d ≥ 1 ciò si realizza prendendo ad esempio cn<br />

definita dalla formula n −d c q n = n −1/2 , dato che n −d c p n = n −d+(p/q)(d−1/2) ha esponente negativo<br />

se p = q e positivo se p è abbastanza grande. In tali con<strong>di</strong>zioni vn → 0 in L q (Ω) , dunque<br />

anche L p (Ω) con ogni p ≤ q , in particolare in L pi (Ω) per i = 1, . . . , m . La prima <strong>di</strong>suguaglianza<br />

fornisce allora �vn� → 0 . Ma se pren<strong>di</strong>amo p abbastanza grande ve<strong>di</strong>amo che contrad<strong>di</strong>ciamo la<br />

seconda.<br />

248<br />

Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>

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