G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Appen<strong>di</strong>ce<br />
per ogni compatto K ⊂ Rd e per ogni λ > 0 abbiamo infatti supK |v| ≤ |v|λ (e sarebbero bastati<br />
un solo valore <strong>di</strong> λ e una costante moltiplicativa, entrambi <strong>di</strong>pendenti da K , anzi meno ancora).<br />
4.23. Controlliamo solo l’ultima affermazione. Poniamo V = Gs L (ω) . Innanzi tutto una famiglia<br />
numerabile <strong>di</strong> seminorme che genera la stessa topologia si ottiene rimpiazzando la famiglia dei<br />
compatti con una successione <strong>di</strong> aperti ben contenuti che invade Ω . Dunque V è localmente convesso<br />
metrizzabile. Ve<strong>di</strong>amo la completezza. Sia {vn} una successione <strong>di</strong> Cauchy. Allora, per ogni<br />
compatto K ⊂ Rd e per ogni ε > 0 , esiste m tale che L−|α| (α!) s supK |Dαvn ′ − Dαvn ′′| ≤ ε per<br />
ogni n ′ , n ′′ ≥ m e per ogni multi-in<strong>di</strong>ce α . In particolare, ogni volta che fissiamo K e α ,<br />
ve<strong>di</strong>amo che D α vn è <strong>di</strong> Cauchy in C 0 (K) . Deduciamo che {vn} è <strong>di</strong> Cauchy in C ∞ (R d ) ,<br />
dunque convergente in tale spazio a una certa funzione v . Mostriamo che v ∈ V . Riapplichiamo<br />
la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Cauchy con K qualunque e ε = 1 e conserviamo le notazioni già introdotte.<br />
Scegliamo n ′ = m e n ′′ = n arbitrario ≥ m . Facendo tendere n all’infinito otteniamo<br />
L −|α| (α!) s |D α vm(x) − D α v(x)| ≤ 1 per ogni x ∈ K e ogni multi-in<strong>di</strong>ce α . Siccome vm ∈ V ,<br />
conclu<strong>di</strong>amo che L −|α| (α!) s |D α v(x)| ≤ 1 + |vm|K,s,L per ogni x ∈ K e ogni multi-in<strong>di</strong>ce α , quin<strong>di</strong><br />
che la seminorma |v|K,s,L è finita. Ciò prova che v ∈ V . Per <strong>di</strong>mostrare la cocvergenza <strong>di</strong> {vn}<br />
a v dobbiamo controllare che tutte le seminorme, calcolate su vn − v , danno successioni infinitesime.<br />
Fissiamo dunque il compatto K e ε > 0 . Riapplichiamo ancora una volta la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
Cauchy, con tali K ed ε , e usiamo le notazioni introdotte all’inizio e la corrispondente <strong>di</strong>suguaglianza.<br />
Scegliamo n ′ = n ≥ m e n ′′ ≥ m arbitrari. Facendo tendere n ′′ all’infinito otteniamo<br />
L −|α| (α!) s |D α vn(x) − D α v(x)| ≤ ε per ogni x ∈ K , ogni multi-in<strong>di</strong>ce α e ogni n ≥ m . Dunque<br />
|vn − v|K,s,L ≤ ε per ogni n ≥ m .<br />
4.25. Supponendo Ω intervallo (aperto), dobbiamo controllare che, se L > 0 e v ∈ G1 L (Ω) , allora<br />
v è analitica. Sia x0 ∈ Ω . Scelto δ > 0 tale che il compatto K = [x0 −δ, x0 +δ] sia incluso in Ω ,<br />
per ogni intero positivo α e x ∈ K scriviamo la formula <strong>di</strong> Taylor adatta allo scopo. Troviamo ξ<br />
compreso fra x0 e x tale che<br />
� α−1<br />
� �<br />
�v(x) −<br />
k=0<br />
f (k) (x0)<br />
k!<br />
(x − x0) k<br />
� �<br />
� �<br />
� = � f (α) (ξ)<br />
(x − x0)<br />
α!<br />
α<br />
�<br />
�<br />
� ≤ L α |v|K,1,L|x − x0| α = |v|K,1,L(L|x − x0|) α .<br />
Se, in aggiunta, supponiamo |x − x0| < 1/L , deduciamo che v(x) è la somma della serie <strong>di</strong> Taylor.<br />
4.29. Una famiglia numerabile <strong>di</strong> seminorme che genera la stessa topologia si ottiene lasciando variare<br />
p solo negli interi positivi. Per controllare tale equivalenza dobbiamo, per ogni p ∈ [1, +∞) ,<br />
trovare una costante M e un numero finito <strong>di</strong> interi positivi pi , i = 1, . . . , n , tali che �v�p ≤<br />
M �n �v�pi per ogni v ∈ V . Se p è già intero la situazione è banale. In caso contrario, scegliamo<br />
i=1<br />
n = 2 e p1 = 1 e come p2 pren<strong>di</strong>amo un intero m > p . Allora 1 < p < m e possiamo usare la<br />
<strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> interpolazione, valida per un opportuno ϑ ∈ (0, 1) , e la <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Young<br />
con gli esponenti ϑ−1 e (1 − ϑ) −1 , che sono coniugati fra loro. Per ogni v ∈ V abbiamo allora<br />
�v�p ≤ �v� ϑ 1�v� 1−ϑ<br />
m ≤ 1<br />
ϑ �v�1 + 1<br />
1 − ϑ �v�m ≤ M (�v�1 + �v�m)<br />
con ovvia scelta <strong>di</strong> M . Dunque V è uno spazio localmente convesso metrizzabile. La completezza<br />
si <strong>di</strong>mostra poi facilmente: se {vn} è una successione <strong>di</strong> Cauchy, allora essa è <strong>di</strong> Cauchy<br />
in ogni L p (Ω) , dunque convergente in ciascuno <strong>di</strong> tali spazi. Ma la funzione limite v è la stessa<br />
per ogni p , per cui v ∈ V e vn → v in V .<br />
Sia ora Ω un aperto <strong>di</strong> R d : dobbiamo <strong>di</strong>mostrare che non esiste alcuna norma che induce la<br />
topologia <strong>di</strong> V . Per assurdo una tale norma � · � esista. Allora valgono le <strong>di</strong>suguaglianze<br />
<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />
�v� ≤ M<br />
m�<br />
�v�pi e �v�p ≤ Mp�v� per ogni v ∈ V .<br />
i=1<br />
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