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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Appen<strong>di</strong>ce<br />

successione {vnk } tale che, per ogni m e α , converge uniformemente in Ωm la successione delle<br />

derivate {D α vnk } . La funzione can<strong>di</strong>data ad essere il limite <strong>di</strong> {vnk } in C∞ (Ω) è la funzione v<br />

la cui restrizione a ciascuno degli Ωm è il limite della successione {vnk |Ωm} . Effettivamente tale<br />

v è ben definita e si conclude senza <strong>di</strong>fficoltà.<br />

4.19. Se A ⊆ Ω poniamo B|A = {v|A : v ∈ B} per semplificare il linguaggio. Consideriamo la<br />

con<strong>di</strong>zione interme<strong>di</strong>a<br />

i) B|K è equicontinuo per ogni compatto K ⊂ Ω<br />

e <strong>di</strong>mostriamo che essa equivale ad entrambe le con<strong>di</strong>zioni menzionate nell’esercizio. Sia B relativamente<br />

compatto in C 0 (Ω) : verifichiamo la i) . Sia K ⊂ Ω un compatto e sia {vn} una<br />

successione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> B|K . Allora esiste una successione {un} <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> B tale che<br />

vn = un|K per ogni n . Siccome B è relativamente compatto, questa ha una sottosuccessione<br />

convergente in C 0 (Ω) . Restringendo a K otteniamo una sottosuccessione <strong>di</strong> {vn} che converge<br />

in C(K) . Ciò mostra che B|K è relativamente compatto in C(K) , dunque equicontinuo per il<br />

Teorema <strong>di</strong> Ascoli. Valga ora la i) : <strong>di</strong>mostriamo che B è relativamente compatto in C 0 (Ω) . Sia<br />

dunque {vn} una successione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> B : dobbiamo costruire una sottosuccessione convergente<br />

in C 0 (Ω) . Fissiamo una successione {Ωm} <strong>di</strong> aperti ben contenuti che invade Ω e osserviamo<br />

che l’ipotesi implica che B|Ωm è relativamente compatto in Vm = C 0 (Ωm) per ogni m : infatti<br />

B|Ωm è anche limitato in Vm come conseguenza della limitatezza <strong>di</strong> B e possiamo applicare il<br />

Teorema <strong>di</strong> Ascoli. In particolare da ogni sottosuccessione estratta da {vn} si può ulteriormente<br />

estrarre una sottosuccessione convergente uniformemente in Ωm . Allora con il metodo <strong>di</strong>agonale <strong>di</strong><br />

Cantor estraiamo da {vn} una sottosuccessione che converge uniformemente in ciascuno degli Ωm .<br />

Ma ciò significa che la sottosuccessione converge in C 0 (Ω) . Quin<strong>di</strong> F è relativamente compatto.<br />

Abbiamo dunque <strong>di</strong>mostrato che B è relativamente compatto se e solo se vale la i) .<br />

Valga ora la i) e sia x0 ∈ Ω : per sod<strong>di</strong>sfare la con<strong>di</strong>zione dell’enunciato basta, banalmente,<br />

prendere un intorno compatto <strong>di</strong> x0 . Supponiamo infine che ogni x0 ∈ Ω abbia un intorno I<br />

tale che B|I sia equicontinuo e <strong>di</strong>mostriamo la i) . Siano dunque K ⊂ Ω un compatto e ε > 0 :<br />

dobbiamo trovare δ > 0 tale che |v(x) − v(y)| ≤ ε per ogni v ∈ B e ogni coppia <strong>di</strong> punti x, y ∈ K<br />

verificanti |x − y| ≤ δ . Per ogni z ∈ K sia r(z) > 0 tale che B 2r(z)(z) ⊆ Ω e B| B2r(z)(z) sia<br />

equicontinuo. Considerando il ricoprimento <strong>di</strong> K costituito dalla palle B r(z)(z) , ve<strong>di</strong>amo che<br />

esistono punti zi ∈ K , i = 1, . . . , m , tali che, posto ri = r(zi) , risulti K ⊂ ∪ m i=1 Bri (zi) e<br />

B| B2r i (zi) sia equicontinuo per i = 1, . . . , m . Per i = 1, . . . , m sia δi > 0 tale che |v(x) − v(y)| ≤ ε<br />

per ogni v ∈ B e ogni coppia <strong>di</strong> punti x, y ∈ B2ri (zi) verificanti |x − y| ≤ δi e sia, finalmente,<br />

δ > 0 verificante δ < δi e δ < ri per i = 1, . . . , m . Allora possiamo concludere. Siano v ∈ B e<br />

x, y ∈ K tali che |x − y| ≤ δ . Scelto i tale che x ∈ Bri (zi) si ha |xi − y| < ri + δ < 2ri per cui<br />

y ∈ B2ri (zi) . Ma x ∈ B2ri (zi) e |x − y| ≤ δ ≤ δi . Dunque |v(x) − v(y)| ≤ ε .<br />

4.20. Verifichiamo che le seminorme sono ben definite. Fissiamo v ∈ V e λ > 0 . Allora esiste r ,<br />

che possiamo supporre ≥ 1 , tale che |v(x)| ≤ |x| −λ per |x| > r . Segue |v(x)| ≤ 1 e dunque<br />

(1 + |x| λ )|v(x)| ≤ 2 per |x| > r . D’altra parte (1 + |x| λ )|v(x)| ≤ M se |x| ≤ r per una<br />

certa costante M . Dunque |v|λ < +∞ . La famiglia è ovviamente separata: ogni seminorma è<br />

ad<strong>di</strong>rittura una norma. Una famiglia equivalente si ottiene lasciando variare λ fra gli interi positivi<br />

anziché in tutto (0, +∞) . Infatti, se λ > 0 e n ≥ λ , si ha |x| λ |v(x)| ≤ |x| n |v(x)| per |x| ≥ 1<br />

e |x| λ |v(x)| ≤ |v(x)| per |x| ≤ 1 , da cui facilmente |v|λ ≤ 2|v|n . Dunque lo spazio ottenuto è<br />

localmente convesso metrizzabile. Dimostriamo la completezza. Sia {vn} <strong>di</strong> Cauchy. Allora, per<br />

ogni λ > 0 , le funzioni v λ n definite da v λ n(x) = (1 + |x| λ )vn(x) costituiscono una successione <strong>di</strong><br />

Cauchy nello spazio C 0 b (Rd ) delle funzioni continue e limitate munito dell’usuale norma � · �∞ .<br />

Dunque tale successione converge uniformemente a una funzione continua limitata v λ . Siccome la<br />

convergenza uniforme implica quella puntuale e vale il legame (1 + |x| µ )v λ n(x) = (1 + |x| λ )v µ n(x)<br />

per ogni x , n , λ e µ , tale legame passa al limite e la definizione v(x) = (1 + |x| λ ) −1 v λ (x) non<br />

<strong>di</strong>pende da λ . A questo punto è chiaro che v ∈ V e che {vn} converge a v nella topologia<br />

considerata. Infine la continuità dell’immersione <strong>di</strong> V in C 0 (R d ) è imme<strong>di</strong>ata. Per ogni v ∈ V ,<br />

246<br />

Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>

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