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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Norme e prodotti scalari<br />

5.45. Aperti regolari. Apriamo una parentesi per <strong>di</strong>re due parole sulla regolarità <strong>di</strong> un aperto<br />

Ω ⊆ R d con d > 1 . Ciò che in generale si richiede è che, per ogni punto x0 ∈ ∂Ω , esistano<br />

un sistema <strong>di</strong> riferimento cartesiano ortogonale con origine in x0 tale che, nelle nuove coor<strong>di</strong>nate<br />

y1, . . . , yd , avvenga quanto segue. Esistono un aperto ω <strong>di</strong> R d−1 , un numero reale δ > 0 e una<br />

funzione ϕ : ω → R tali che, l’insieme Ω ′ = {y = (y ′ , yd) ∈ ω × R : |yd − ϕ(y ′ )| < δ} sia un intorno<br />

dell’origine e, per (y ′ , yd) ∈ Ω ′ , risulti: i) y ∈ Ω se e solo se yd > ϕ(y ′ ) ; ii) y ∈ ∂Ω se e solo<br />

se yd = ϕ(y ′ ) . Di conseguenza si ha iii) y �∈ Ω se e solo se yd < ϕ(y ′ ) . La regolarità <strong>di</strong> Ω viene<br />

poi precisata attraverso ipotesi <strong>di</strong> regolarità delle funzioni ϕ che si ottengono. Così una palla è un<br />

aperto <strong>di</strong> classe C ∞ mentre un poligono aperto <strong>di</strong> R 2 è un aperto lipschitziano non <strong>di</strong> classe C 1 .<br />

L’aperto costruito nell’Osservazione 5.43 è <strong>di</strong> classe C 0 (e anche stellato) ma non lipschitziano.<br />

5.46. Esempio (spazi <strong>di</strong> Hölder). Siano Ω un aperto limitato <strong>di</strong> R d e α ∈ (0, 1] . Una<br />

funzione v : Ω → K è detta hölderiana <strong>di</strong> esponente α oppure α -hölderiana quando esiste una<br />

costante L ≥ 0 tale che<br />

|v(x) − v(y)| ≤ L|x − y| α per ogni x, y ∈ Ω . (5.24)<br />

Le funzioni 1 -hölderiane si chiamano anche lipschitziane. La minima delle costanti L verificanti<br />

la (5.24) si chiama costante <strong>di</strong> Hölder (<strong>di</strong> Lipschitz se α = 1 ) <strong>di</strong> v . Notiamo che la definizione<br />

avrebbe senso anche per α > 1 , ma che in tale caso ogni funzione α -hölderiana avrebbe gra<strong>di</strong>ente<br />

identicamente nullo e quin<strong>di</strong> sarebbe costante su ciascuna delle componenti connesse <strong>di</strong> Ω . Dunque<br />

si cadrebbe in un caso privo <strong>di</strong> interesse. Se poi k è un intero non negativo poniamo<br />

C k,α (Ω) = {v ∈ C k (Ω) : D β v è hölderiana <strong>di</strong> esponente α per |β| ≤ k }<br />

(attenzione: stiamo chiamando β i multi-in<strong>di</strong>ci perché α ha già un altro significato, imposto dalla<br />

prassi secondo la quale l’esponente <strong>di</strong> Hölder si denota con α ) e muniamo C k,α (Ω) della norma<br />

�v�k,α = �<br />

�<br />

sup |D<br />

x∈Ω<br />

β |D<br />

v(x)| + sup<br />

x�=y<br />

βv(x) − Dβv(y)| |x − y| α<br />

�<br />

. (5.25)<br />

|β|≤k<br />

Gli spazi normati che si ottengono non sono prehilbertiani. Segnaliamo che, se α ∈ (0, 1) , spesso<br />

si scrive C k+α (Ω) anziché C k,α (Ω) . Ad esempio C 1/2 (Ω) = C 0,1/2 (Ω) e C 3/2 (Ω) = C 1,1/2 (Ω) .<br />

Gli spazi <strong>di</strong> Hölder sono importanti nella teoria delle equazioni alle derivate parziali, ad esempio<br />

<strong>di</strong> tipo ellittico. Nella stessa teoria è pure notevolissima la classe degli spazi W k,p (Ω) <strong>di</strong> Sobolev che<br />

ora definiamo. Infatti è nell’ambito degli spazi <strong>di</strong> Hölder e <strong>di</strong> Sobolev che si riescono a <strong>di</strong>mostrare<br />

teoremi <strong>di</strong> buona positura e <strong>di</strong> regolarità ottimale delle soluzioni, mentre gli analoghi enunciati<br />

nell’ambito delle funzioni <strong>di</strong> classe C k sono in generale falsi se d > 1 . All’introduzione degli spazi<br />

<strong>di</strong> Sobolev premettiamo alcune nozioni propedeutiche. Facciamo osservare che, almeno per ora,<br />

lo spazio L1 loc (Ω) che ora introduciamo è solo uno spazio vettoriale. Una topologia adeguata verrà<br />

introdotta solo molto più tar<strong>di</strong>.<br />

5.47. Definizione. Sia Ω un aperto <strong>di</strong> Rd . Denotiamo con L1 loc (Ω) lo spazio vettoriale delle<br />

(classi <strong>di</strong>) funzioni misurabili v : Ω → K che sono integrabili in ogni compatto K ⊂ Ω .<br />

5.48. Esercizio. Si <strong>di</strong>mostri che Lp (Ω) ⊆ L1 loc (Ω) per ogni p ∈ [1, +∞] .<br />

5.49. Definizione. Siano Ω un aperto <strong>di</strong> R d e v ∈ C 0 (Ω) . Diciamo che v è una funzione a<br />

supporto compatto quando esiste un compatto K ⊂ Ω tale che v = 0 in Ω \ K .<br />

5.50. Definizione. Se Ω è un aperto <strong>di</strong> R d , il simbolo C ∞ c (Ω) denota lo spazio delle funzioni<br />

v : Ω → K <strong>di</strong> classe C ∞ a supporto compatto.<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

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