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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Appen<strong>di</strong>ce<br />

3.2. Definizione. Sia (X, �) un insieme parzialmente or<strong>di</strong>nato. Un sottoinsieme non vuoto C<br />

<strong>di</strong> X è detto catena quando per ogni x, y ∈ C risulta x � y o y � x . L’insieme parzialmente<br />

or<strong>di</strong>nato (X, �) è detto induttivo quando, per ogni catena C <strong>di</strong> X , esiste m ∈ X tale che x � m<br />

per ogni x ∈ C . Un elemento m ∈ X è detto massimale quando, per ogni x ∈ X , da m � x<br />

segue m = x .<br />

Se S ⊆ X e l’elemento m ∈ X verifica x � m per ogni x ∈ S , si <strong>di</strong>ce che m è un maggiorante<br />

del sottoinsieme S . Un elemento massimale m <strong>di</strong> X non è necessariamente un maggiorante <strong>di</strong> X :<br />

esso verifica x � m solo per gli x ∈ X con i quali esso è confrontabile.<br />

3.3. Teorema (Lemma <strong>di</strong> Zorn). Ogni insieme parzialmente or<strong>di</strong>nato induttivo ha almeno un<br />

elemento massimale.<br />

3.4. Osservazione. Il Lemma <strong>di</strong> Zorn è controverso, in quanto esso è equivalente al cosiddetto<br />

Assioma della scelta. Diamo qui due possibili versioni <strong>di</strong> tale assioma. Una è la seguente:<br />

Se X è un insieme non vuoto, esiste f : 2 X \ {∅} → X tale che<br />

f(S) ∈ S per ogni S ∈ 2 X \ {∅} .<br />

La funzione f , dunque, seleziona in ogni S ⊆ X non vuoto un elemento. L’altra versione riguarda<br />

una famiglia <strong>di</strong> insiemi che può non esaurire la famiglia dei sottoinsiemi non vuoti <strong>di</strong> un insieme<br />

assegnato e suona come segue:<br />

Sia {Ai : i ∈ I} una famiglia non vuota <strong>di</strong> insiemi non vuoti e sia A = �<br />

i∈I Ai l’unione<br />

degli insiemi della famiglia. Allora esiste f : I → A tale che f(i) ∈ Ai per ogni i ∈ I .<br />

Anche in questo caso, la funzione f seleziona un punto in ciascuno degli Ai . Una tale funzione è<br />

detta funzione <strong>di</strong> scelta relativa alla famiglia data. Ricordato che, secondo una possibile definizione,<br />

il prodotto cartesiano degli insiemi della famiglia data è esattamente l’insieme delle funzioni <strong>di</strong><br />

scelta, la seconda versione dell’Assioma della scelta si può rienunciare come segue: il prodotto<br />

cartesiano <strong>di</strong> una famiglia non vuota <strong>di</strong> insiemi non vuoti non è vuoto.<br />

Il fatto che l’Assioma della scelta non sia accettato con leggerezza deriva dal fatto che esso<br />

implica enunciati che possono lasciare sconcertati, e il più famoso è il Paradosso <strong>di</strong> Banach-Tarski,<br />

che può essere espresso così:<br />

è possibile decomporre una palla <strong>di</strong> R 3 in un numero finito <strong>di</strong> parti e poi<br />

ricomporre le parti in modo da formare due palle identiche alla prima.<br />

In termini precisi, esistono una partizione {S1, . . . , Sn} della palla B1(0) <strong>di</strong> R 3 in un numero finito<br />

n <strong>di</strong> sottoinsiemi e altrettante isometrie <strong>di</strong>rette f1, . . . , fn tali che la famiglia {f1(S1), . . . , fn(Sn)}<br />

costituisca una partizione dell’unione <strong>di</strong> due palle ancora <strong>di</strong> raggio 1 e fra loro <strong>di</strong>sgiunte.<br />

L’aspetto paradossale <strong>di</strong> questa affermazione poggia in realtà su <strong>di</strong> un pregiu<strong>di</strong>zio. Siamo<br />

inclini a pensare, infatti, che esista una misura ad<strong>di</strong>tiva, invariante per isometrie, definita su tutta<br />

la famiglia dei sottoinsiemi <strong>di</strong> R 3 . Ora il paradosso assicura che questa misura non esiste, e la<br />

vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> questa affermazione <strong>di</strong>pende dal fatto che si accetti l’Assioma della scelta.<br />

4. Soluzioni <strong>di</strong> alcuni esercizi<br />

In questo paragrafo <strong>di</strong>amo una possibile traccia delle soluzioni <strong>di</strong> numerosi degli esercizi proposti<br />

nei vari capitoli, ma non <strong>di</strong> tutti. Infatti alcuni <strong>di</strong> essi, particolarmente semplici o simili ad altri già<br />

risolti, non sono presi in considerazione. Nei casi effettivamente trattati <strong>di</strong>amo più spesso soluzioni<br />

dettagliate. Talora, invece, ci limitiamo a un’in<strong>di</strong>cazione.<br />

Le soluzioni sono raggruppate in capitoli e ciascuna <strong>di</strong> esse inizia semplicemente con il numero<br />

dell’esercizio al quale essa si riferisce. La notazione usata per le citazioni è coerente con quella<br />

precedente: se essa inizia con un numero romano, questo in<strong>di</strong>ca il capitolo e le citazioni senza<br />

numeri romani si riferiscono al capitolo in corso.<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

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