G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Appen<strong>di</strong>ce<br />
1.25. Teorema. Siano (S, d) uno spazio metrico e S0 un suo sottoinsieme. Se S0 è completo<br />
rispetto alla metrica indotta allora esso è un sottoinsieme chiuso. Se (S, d) è completo e S0 è<br />
chiuso, allora S0 è completo rispetto alla metrica indotta.<br />
1.26. Definizione. Siano (S, d) e (S ′ , d ′ ) due spazi metrici e A un sottoinsieme <strong>di</strong> S . Una<br />
funzione f : A → S ′ è uniformemente continua quando per ogni ε > 0 esiste δ > 0 tale che, per<br />
ogni x, y ∈ A valga l’implicazione: da d(x, y) ≤ δ segue d ′ (f(x), f(y)) ≤ ε .<br />
1.27. Proposizione. Siano (S, d) e (S ′ , d ′ ) due spazi metrici, A ⊆ S e f : A → S ′ . Se f è<br />
uniformemente continua e (S ′ , d ′ ) è completo, allora esiste una e una sola F : A → S ′ continua<br />
che prolunga f , ove A è la chiusura <strong>di</strong> A , cioè il minimo chiuso che include A .<br />
1.28. Definizione. Siano (S, d) uno spazo metrico e f : S → S . Si <strong>di</strong>ce che f è una contrazione<br />
(stretta) quando esiste α < 1 tale che d(f(x), f(y)) ≤ α d(x, y) per ogni x, y ∈ S e si <strong>di</strong>ce che un<br />
punto x ∈ S è un punto fisso <strong>di</strong> f quando f(x) = x .<br />
1.29. Teorema (delle contrazioni, <strong>di</strong> Banach). Siano (S, d) uno spazo metrico completo e<br />
f : S → S una contrazione. Allora f ha uno e un solo punto fisso.<br />
1.30. Osservazione. Si arriva alla stessa conclusione se si suppone che, anziché f , sia una<br />
contrazione almeno una delle iterate <strong>di</strong> f , ove per iterata <strong>di</strong> f si intende un elemento della<br />
successione {f n } definita per induzione dalle con<strong>di</strong>zioni f 1 = f e f n+1 = f n ◦ f per ogni n ≥ 1 .<br />
2. Misure e integrali<br />
In questo paragrafo riassumiamo le definizioni e i risultati principali della teoria astratta della<br />
misura e dell’integrazione. Citiamo inoltre alcuni risultati complementari cui facciamo riferimento<br />
nei capitoli precedenti.<br />
2.1. Definizione. Sia Ω un insieme non vuoto. Una σ -algebra <strong>di</strong> sottoinsiemi <strong>di</strong> Ω è una<br />
famiglia M ⊆ 2 Ω verificante le proprietà seguenti: i) ∅ ∈ M ; ii) da A ∈ M segue Ω \ A ∈ M ;<br />
iii) se {An} è una successione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> M , allora � ∞<br />
n=1 An ∈ M .<br />
2.2. Definizione. Sia F una famiglia <strong>di</strong> sottoinsiemi <strong>di</strong> un insieme non vuoto Ω . La minima<br />
σ -algebra σ(F) <strong>di</strong> sottoinsiemi <strong>di</strong> Ω che include F è detta σ -algebra generata da F .<br />
Naturalmente la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> minimalità della definizione precedente è intesa rispetto alla<br />
relazione <strong>di</strong> inclusione fra sottoinsiemi <strong>di</strong> 2 Ω . Si <strong>di</strong>mostra che la σ -algebra generata da F effettivamente<br />
esiste ed è unica. Nel caso in cui Ω è un aperto <strong>di</strong> R d , la σ -algebra generata dalla<br />
famiglia degli aperti si chiama algebra <strong>di</strong> Borel <strong>di</strong> Ω . Essa è comunemente denotata con B(Ω) e i<br />
suoi elementi sono detti insiemi <strong>di</strong> Borel. Si <strong>di</strong>mostra che B(Ω) è generata anche: i) dalla famiglia<br />
dei compatti K ⊆ Ω ; ii) dalla famiglia dei chiusi C ⊆ Ω ; iii) dalla famiglia dei rettangoli<br />
R ⊆ Ω ; iv) dalla famiglia dei rettangoli aperti R ⊆ Ω ; v) dalla famiglia dei rettangoli compatti<br />
R ⊆ Ω . Potremmo inoltre proseguire. Naturalmente per rettangolo <strong>di</strong> R d si intende il prodotto<br />
cartesiano <strong>di</strong> d intervalli limitati, eventualmente degeneri.<br />
2.3. Definizione. Sia Ω un insieme non vuoto. Un semianello <strong>di</strong> sottoinsiemi <strong>di</strong> Ω è una<br />
famiglia S ⊆ 2Ω verificante le con<strong>di</strong>zioni seguenti: i) ∅ ∈ S ; ii) da A, B ∈ S segue A ∩ B ∈ S ;<br />
iii) da A, B ∈ S segue che esistono S1, . . . , Sn<br />
<strong>di</strong>sgiunti tali che A \ B =<br />
elementi <strong>di</strong> S in numero finito e a due a due<br />
�n k=1 Sk .<br />
2.4. Definizione. Sia Ω un insieme non vuoto. Un’applicazione µ : S → [0, +∞] è detta<br />
misura in Ω quando: i) S è un semianello <strong>di</strong> sottoinsiemi <strong>di</strong> Ω ; ii) µ è σ -ad<strong>di</strong>tiva, cioè,<br />
per ogni A ∈ S e per ogni successione {An} <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> S a due a due <strong>di</strong>sgiunti tale che<br />
A = � ∞<br />
n=1 An , risulta<br />
<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />
µ(A) =<br />
∞�<br />
µ(An). (2.1)<br />
n=1<br />
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