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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Appen<strong>di</strong>ce<br />

1.10. Definizione. Siano (S, I) e (S ′ , I ′ ) due spazi topologici nel senso della Definizione 1.1,<br />

f : S → S ′ e x0 ∈ S . La funzione f è continua in x0 quando, per ogni I ∈ I ′ (f(x0)) , esiste<br />

J ∈ I(x0) tale che f(J) ⊆ I ed è continua per successioni (o sequenzialmente continua) in x0<br />

quando {f(xn)} converge a f(x0) in S ′ ogni volta che {xn} converge a x0 in S . La funzione f<br />

è continua quando è continua in ogni punto <strong>di</strong> S ed è continua per successioni quando è continua<br />

per successioni in ogni punto <strong>di</strong> S .<br />

La continuità in x0 si può riscrivere in modo formalmente identico interpretando I(x0) e<br />

I ′ (f(x0)) come basi <strong>di</strong> intorni dei due punti nei due spazi.<br />

1.11. Teorema. Siano S e S ′ due spazi topologici e f : S → S ′ . Allora la funzione f è<br />

continua se e solo se, per ogni sottoinsieme A ′ aperto (chiuso) <strong>di</strong> S ′ , l’insieme f −1 (A ′ ) è un<br />

aperto (risp. chiuso) <strong>di</strong> S .<br />

1.12. Proposizione. Siano S e S ′ due spazi topologici, f : S → S ′ e x0 ∈ S . Se f è continua<br />

in x0 , allora f è continua per successioni in x0 . Se x0 ha una base numerabile <strong>di</strong> intorni, allora<br />

f è continua in x0 se e solo se essa è continua per successioni in x0 .<br />

Segnaliamo un altro risultato che fa intervenire le basi numerabili <strong>di</strong> intorni.<br />

1.13. Proposizione. Siano S uno spazio topologico e C ⊆ S . Se C è chiuso, vale la con<strong>di</strong>zione<br />

seguente: i) se {xn} è una successione <strong>di</strong> elementi C , x è un punto <strong>di</strong> S e {xn} converge a x ,<br />

allora x ∈ C . Se lo spazio topologico S è a basi numerabili <strong>di</strong> intorni, tale con<strong>di</strong>zione è anche<br />

sufficiente perché C sia chiuso.<br />

1.14. Definizione. Siano S un insieme non vuoto e T e T ′ due topologie su S . Diciamo<br />

che T è meno fine <strong>di</strong> T ′ (oppure che T ′ è più fine <strong>di</strong> T ) quando l’applicazione identica <strong>di</strong> S è<br />

continua da (S, T ′ ) in (S, T ) .<br />

La con<strong>di</strong>zione espressa nella definizione può essere riformulata in vari mo<strong>di</strong> equivalenti: i) ogni<br />

aperto in T è aperto in T ′ ; i) ogni chiuso in T è chiuso in T ′ ; iii) per ogni x ∈ S , ogni intorno<br />

<strong>di</strong> x in T è un intorno <strong>di</strong> x in T ′ ; iv) per ogni x ∈ S , se Bx è una base <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> x<br />

in T , ogni elemento <strong>di</strong> Bx è un intorno <strong>di</strong> x in T ′ ; v) per ogni x ∈ S , se Bx e B ′ x sono due<br />

basi <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> x in T e in T ′ rispettivamente, ogni elemento <strong>di</strong> Bx contiene un elemento<br />

<strong>di</strong> B ′ x . Infine, se entrambe le topologie sono a basi numerabili <strong>di</strong> intorni, una ulteriore con<strong>di</strong>zione<br />

equivalente è data da: vi) da xn → x in T ′ segue xn → x in T .<br />

1.15. Definizione. Sia S un insieme non vuoto. Una metrica in S è una funzione d : S 2 → R<br />

che, per ogni x, y, z ∈ S , verifica le con<strong>di</strong>zioni: i) d(x, y) ≥ 0 ; ii) d(x, y) = 0 se e solo se x = y ;<br />

iii) d(x, y) = d(y, x) ; iv) d(x, z) ≤ d(x, y) + d(y, z) . Uno spazio metrico è una coppia (S, d) ove<br />

S è un insieme non vuoto e d è una metrica in S . Se (S, d) è uno spazio metrico, x ∈ S e r > 0 ,<br />

l’insieme Br(x) = {y ∈ S : d(x, y) < r} si chiama palla <strong>di</strong> centro x e raggio r . La topologia<br />

indotta in S dalla metrica d è quella tale che, per ogni x ∈ S , la famiglia Bx = {Br(x) : r > 0}<br />

è una base <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> x . Uno spazio topologico è metrizzabile quando esiste una metrica che ne<br />

induce la topologia.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che più metriche possono indurre la stessa topologia e che ogni spazio metrizzabile è<br />

a basi numerabili <strong>di</strong> intorni, ma non viceversa. Ricor<strong>di</strong>amo inoltre che, se S è uno spazio topologico<br />

(metrico) e S ′ è un suo sottoinsieme non vuoto, S ′ ha una struttura naturale <strong>di</strong> spazio topologico<br />

(risp. metrico), detta indotta da quella dello spazio <strong>di</strong> partenza.<br />

Se X e Y sono due sottoinsiemi non vuoti <strong>di</strong> uno spazio metrico (S, d) e se x0 ∈ S , le<br />

<strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> X da Y e <strong>di</strong> x0 da Y sono definite dalle formule<br />

<strong>di</strong>st(X, Y ) = inf{d(x, y) : x ∈ X, y ∈ Y } e <strong>di</strong>st(x0, Y ) = <strong>di</strong>st({x0}, Y ). (1.5)<br />

La funzione x ↦→ <strong>di</strong>st(x, Y ) , x ∈ S , è continua da S in R . Precisamente<br />

| <strong>di</strong>st(x1, Y ) − <strong>di</strong>st(x2, Y )| ≤ d(x1, x2) per ogni x1, x2 ∈ S .<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che una famiglia ricopre un insieme S oppure è un ricoprimento <strong>di</strong> S quando<br />

l’unione dei suoi elementi include S .<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

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