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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Appen<strong>di</strong>ce<br />

cioè <strong>di</strong>cendo che A è un aperto se e solo se esso è un intorno <strong>di</strong> ogni suo punto. Viceversa, assegnato<br />

lo spazio topologico (S, A) nel senso della Definizione 1.2, si ottiene uno spazio topologico nel senso<br />

della Definizione 1.1 definendo l’applicazione I come segue<br />

per ogni x ∈ S, un sottoinsieme I <strong>di</strong> S appartiene a I(x) se e solo se<br />

esiste A ∈ A tale che x ∈ A e I ⊇ A (1.2)<br />

cioè <strong>di</strong>cendo che gli intorni del generico x ∈ S sono i soprainsiemi degli aperti che contengono x .<br />

Accade poi che, se (S, I) è uno spazio topologico nel senso della Definizione 1.1, se si costruisce<br />

lo spazio tipologico (S, A) nel senso della Definizione 1.2 usando la procedura (1.1) e se a (S, A)<br />

si applica la procedura (1.2), lo spazio topologico nel senso della Definizione 1.1 che si ottiene<br />

coincide con quello <strong>di</strong> partenza. Un’affermazione analoga vale poi quando si scambiano i ruoli delle<br />

due definizioni e delle due procedure. L’equivalenza delle Definizioni 1.2 e 1.3 si ottiene come segue<br />

data A si pone C = {C ⊆ S : S \ C ∈ A}; (1.3)<br />

data C si pone A = {A ⊆ S : S \ A ∈ C}. (1.4)<br />

<strong>di</strong>cendo cioè che gli aperti e i chiusi sono i complementari gli uni degli altri.<br />

Per quanto riguarda i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>re spesso si scrivono semplicemente frasi del tipo sia S uno<br />

spazio topologico, senza evidenziare la topologia nella notazione. Se poi si vuole proprio sottolineare<br />

una topologia particolare, si può <strong>di</strong>re più precisamente sia (S, T ) uno spazio topologico, ove T<br />

“è la topologia”, senza necessariamente precisare che T sia, ad esempio, la famiglia A degli aperti<br />

oppure la funzione I che assegna le famiglie degli intorni dei vari punti. Così almeno ci siamo<br />

comportati noi nei capitoli precedenti.<br />

1.4. Definizione. Siano (S, T ) uno spazio topologico e x0 ∈ S . Una base <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> x0 è<br />

una famiglia B0 ⊆ 2 S che verifica le due proprietà seguenti: i) ogni B ∈ B0 è un intorno <strong>di</strong> x0 ;<br />

ii) ogni intorno <strong>di</strong> x0 contiene almeno un elemento <strong>di</strong> B0 .<br />

1.5. Proposizione. Siano S un insieme non vuoto e B : S → 22S . Perché esista una topologia<br />

su S nella quale, per ogni x ∈ S , la famiglia B(x) sia una base <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> x è necessario e<br />

sufficiente che, per ogni x ∈ S , valgano le con<strong>di</strong>zioni seguenti:<br />

i) B(x) �= ∅ e x ∈ B per ogni B ∈ B(x)<br />

ii) per ogni B1, B2 ∈ B(x) esiste B ∈ B(x) tale che B ⊆ B1 ∩ B2<br />

iii) per ogni B ∈ B(x) esiste J ⊆ B tale che, per ogni y ∈ J, esista B ′ ∈ B(y) tale che B ′ ⊆ J.<br />

Inoltre, se tali con<strong>di</strong>zioni sono sod<strong>di</strong>sfatte, la topologia è unica ed è in<strong>di</strong>viduata dalla con<strong>di</strong>zione:<br />

per ogni x ∈ S e I ⊆ S , I è un intorno <strong>di</strong> x se e solo se esiste B ∈ B(x) tale che B ⊆ I .<br />

1.6. Definizione. Uno spazio topologico è a basi numerabili <strong>di</strong> intorni quando ogni suo punto<br />

ha una base <strong>di</strong> intorni al più numerabile.<br />

1.7. Definizione. Uno spazio topologico S è <strong>di</strong> Hausdorff quando, per ogni coppia <strong>di</strong> punti<br />

<strong>di</strong>stinti x, y ∈ S , esistono un intorno <strong>di</strong> x e un intorno <strong>di</strong> y fra loro <strong>di</strong>sgiunti.<br />

1.8. Definizione. Sia S uno spazio topologico. Una successione {xn} <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> S converge<br />

all’elemento x ∈ S quando, per ogni intorno I <strong>di</strong> x , esiste un in<strong>di</strong>ce m tale che xn ∈ I per ogni<br />

n ≥ m .<br />

La convergenza può essere espressa in modo equivalente lasciando I arbitrario in una base<br />

fissata <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> x . Se S è <strong>di</strong> Hausdorff vale l’unicità del limite. Segnaliamo la con<strong>di</strong>zione<br />

(necessaria e) sufficiente per la convergenza nel risultato dato <strong>di</strong> seguito.<br />

1.9. Proposizione. Siano S uno spazio topologico, {xn} una successione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> S e<br />

x ∈ S . Se da ogni sottosuccessione estratta da {xn} si può ulteriormente estrarre una sottosuccessione<br />

convergente a x , allora la successione data converge a x .<br />

220<br />

Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>

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