G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Capitolo 8<br />
Si noti che la convergenza indotta vn → v significa<br />
vn → v uniformemente su ogni compatto K ⊂ Ω . (4.4)<br />
Essa è detta anche convergenza localmente uniforme in quanto una formulazione equivalente è: ogni<br />
punto <strong>di</strong> Ω ha un intorno in cui {vn} converge a v uniformemente. Infatti, se vale la (4.4), fissato<br />
x ∈ Ω , basta prendere un intorno compatto <strong>di</strong> x per avere la convergenza uniforme in tale intorno.<br />
Viceversa, supponendo che ogni punto abbia un intorno in cui {vn} converge a v uniformemente,<br />
fissato il compatto K ⊂ Ω , applicata l’ipotesi a ogni punto <strong>di</strong> K ed estratta una famiglia finita <strong>di</strong><br />
intorni che ancora ricopre K in ciascuno dei quali c’è convergenza uniforme, si deduce che {vn}<br />
converge a v uniformemente in K .<br />
Dimostriamo che C 0 (Ω) è uno spazio <strong>di</strong> Fréchet. Innanzi tutto la famiglia F è ovviamente<br />
separata, per cui otteniamo uno spazio localmente convesso. Ve<strong>di</strong>amo che esso è metrizzabile.<br />
Grazie al Teorema 2.15, basta costruire una famiglia F ′ numerabile <strong>di</strong> seminorme che induce la<br />
stessa topologia. Fissiamo una successione che {Ωm} <strong>di</strong> aperti ben contenuti in Ω che invade Ω ,<br />
poniamo Km = Ωm e consideriamo la famiglia numerabile F ′ = {| · |∞,Km : m ≥ 1} . Dimostriamo<br />
che la topologia T generata da F coincide con la topologia T ′ generata da F ′ controllando la<br />
con<strong>di</strong>zione data dal Corollario 1.14. Ogni seminorma <strong>di</strong> F ′ è anche una seminorma <strong>di</strong> F . D’altra<br />
parte, fissata ad arbitrio una seminorma <strong>di</strong> F , cioè la seminorma | · |∞,K corrispondente a un certo<br />
compatto K , se m è dato dalla (4.2), abbiamo |v|∞,K ≤ |v|∞,Km per ogni v ∈ C 0 (Ω) . Dunque<br />
le due famiglie generano la stessa topologia.<br />
Dimostriamo infine la completezza. Se {vn} è una successione <strong>di</strong> Cauchy, allora, per ogni<br />
compatto K ⊂ Ω , la successione {vn|K} delle restrizioni a K è <strong>di</strong> Cauchy nello spazio C(K)<br />
(ve<strong>di</strong> l’Esempio I.5.4 e il Corollario II.2.2), dunque convergente uniformemente in K a una certa<br />
funzione uK . Ma siccome la convergenza uniforme implica la convergenza puntuale e l’unione<br />
<strong>di</strong> tali compatti è tutto Ω per la (4.2), la successione data converge puntualmente in Ω a una<br />
funzione u : Ω → K della quale ciascuna delle uK è necessariamente una restrizione. Siccome<br />
tutte le uK sono continue, anche u è continua. Infine, per ogni compatto K ⊂ Ω , abbiamo<br />
limn→∞ |vn − u|∞,K = 0 , cioè vn → u nel senso della topologia considerata.<br />
4.4. Osservazione. Anziché i compatti Kn avremmo potuto prendere gli aperti Ωn definendo<br />
le seminorme | · |∞,Ωn corrispondenti. Nella completezza ci saremmo appoggiati all’Esempio I.5.5<br />
anziché all’Esempio I.5.4. Nella sostanza nulla sarebbe cambiato dato che |v|∞,Ωn = |v|∞,Kn per<br />
ogni v ∈ C 0 (Ω) e per ogni n , ma avremmo fatto riferimento sempre ad aperti (con chiusura<br />
compatta) anziché a compatti.<br />
4.5. Esercizio. Dimostrare che se l’aperto Ω è limitato C 0 (Ω) è incluso in C 0 (Ω) con immersione<br />
continua. Di fatto tutti gli spazi <strong>di</strong> funzioni continue o regolari che introdurremo nel corso<br />
del paragrafo sono inclusi in C 0 (Ω) con immersione continua (il lettore verifichi).<br />
4.6. Esercizio. Sia Ω un aperto limitato <strong>di</strong> R d e si consideri lo spazio C 0 c (Ω) delle funzioni<br />
v : Ω → K continue a supporto compatto (ve<strong>di</strong> Definizione I.5.49). Osservato che C 0 c (Ω) è un<br />
sottospazio vettoriale sia <strong>di</strong> C 0 (Ω) sia <strong>di</strong> C 0 (Ω) , si <strong>di</strong>mostri che esso è denso nel primo spazio ma<br />
non nel secondo. Per <strong>di</strong>mostrare la densità si consiglia <strong>di</strong> utilizzare la successione {ζm} costruita<br />
(ad esempio) con la formula ζm(x) = (1 − 2m <strong>di</strong>st(x, Ωm)) + a partire dalla successione (4.1).<br />
4.7. Esempio. Consideriamo lo spazio C k (Ω) delle funzioni v : Ω → K <strong>di</strong> classe C k , ove Ω è<br />
un aperto <strong>di</strong> R d . La famiglia <strong>di</strong> seminorme è ora data da<br />
F = {| · |α,∞,Ω ′ : Ω′ ben contenuto in Ω e |α| ≤ k } ove |v|α,∞,Ω ′ = |Dαv|∞,Ω ′ (4.5)<br />
con notazione analoga alla (4.3) e dunque induce la convergenza localmente uniforme delle funzioni<br />
e delle loro derivate fino all’or<strong>di</strong>ne k . Anche C k (Ω) è uno spazio <strong>di</strong> Fréchet, come ora ve<strong>di</strong>amo,<br />
anche se in modo più succinto.<br />
Come nel caso precedente e tenendo conto dell’Osservazione 4.4, se si sostitisce la famiglia<br />
208<br />
Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>