G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Norme e prodotti scalari<br />
5.30. Esempio (spazi “elle piccolo”). Specializziamo lo spazio <strong>di</strong> misura prendendo come<br />
Ω l’insieme degli interi positivi e come µ la misura che conta definita per tutti i sottoinsiemi<br />
<strong>di</strong> Ω . Abbiamo dunque µ(A) = n se A ⊆ Ω ha n ≥ 0 elementi e µ(A) = +∞ se A è infinito.<br />
Allora le (classi <strong>di</strong>) funzioni misurabili coincidono con le successioni {xn} <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> K . In<br />
tali con<strong>di</strong>zioni, per p ∈ [1, +∞] , lo spazio Lp (Ω) si denota con ℓp . Si noti che ℓ∞ è lo spazio<br />
delle successioni limitate e che la norma e la <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Hölder <strong>di</strong>ventano<br />
��∞ �{xn}�p = |xn|<br />
n=1<br />
p� 1/p<br />
se p è finito e �{xn}�∞ = sup |xn|<br />
n<br />
� ∞� �<br />
� �<br />
� xnyn�<br />
≤ �{xn}�p�{yn}�p ′ per 1 ≤ p ≤ +∞.<br />
Se poi Ω ha n elementi e µ è la misura che conta, allora L p (Ω) può essere identificato a K n , nel<br />
quale vengono definite nuove norme, precisamente<br />
��n |x|p = |xi| p� 1/p<br />
se x = (x1, . . . , xn) (5.17)<br />
i=1<br />
tutte equivalenti fra loro. Anche in questi casi potremmo introdurre pesi: ciò corrisponde a prendere,<br />
anziché la misura che conta, una misura rispetto alla quale tutti i punti hanno misura positiva<br />
e finita ma non necessariamente unitaria.<br />
5.31. Esercizio. Siano p, q ∈ [1, +∞] tali che p < q . Si <strong>di</strong>mostri che ℓp ⊆ ℓq con immersione<br />
continua. Per semplificare la <strong>di</strong>mostrazione può servire l’uso della <strong>di</strong>suguaglianza (5.10) <strong>di</strong><br />
interpolazione.<br />
5.32. Esercizio. Si consideri la norma �n i=1 2i |xi| in Kn come caso particolare <strong>di</strong> L<br />
e si veda lo spazio normato ottenuto<br />
p (Ω) .<br />
5.33. Esercizio. Sia V lo spazio delle successioni x = {xn} tali che � ∞<br />
n=1 n|xn| 2 < +∞ . Si <strong>di</strong>-<br />
mostri che la formula �x� 2 = � ∞<br />
n=1 n|xn| 2 definisce una norma che rende V spazio prehilbertiano.<br />
Si verifichi che V ⊂ ℓ 2 con immersione continua. Si controlli infine che V è denso in ℓ 2 .<br />
5.34. Esercizio. Si <strong>di</strong>mostri che i sottospazi (c) e (c0) <strong>di</strong> ℓ ∞ costituiti rispettivamente dalle<br />
successioni convergenti e dalle successioni infinitesime sono chiusi in ℓ ∞ .<br />
Negli esempi precedenti abbiamo incontrato spazi L p <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita e spazi L p <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />
infinita. Alla questione della <strong>di</strong>mensione una risposta esauriente è data dal teorema che<br />
presentiamo, nell’enunciato del quale resta inteso che L p (Ω) è visto come spazio vettoriale e non<br />
come spazio normato. Premettiamo una definizione.<br />
5.35. Definizione. Sia (Ω, M, µ) uno spazio <strong>di</strong> misura. Un sottoinsieme misurabile ω ⊆ Ω è<br />
detto atomo quando verifica 0 < µ(ω) < +∞ e non esiste alcuna partizione <strong>di</strong> ω in due insiemi<br />
misurabili entrambi <strong>di</strong> misura positiva.<br />
Nel caso degli spazi visti nell’Esempio 5.30, gli atomi sono gli insiemi costituiti da un solo<br />
punto. Un esempio <strong>di</strong>verso è il seguente. Sia Ω = R . Definiamo la famiglia M dei sottoinsiemi<br />
misurabili <strong>di</strong>cendo che ω ⊆ R è misurabile se e solo se si verifica una delle situazioni seguenti:<br />
ω non interseca [0, 1] né [2, 3] ; ω include [0, 1] e non interseca [2, 3] ; ω include [2, 3] e<br />
non interseca [0, 1] ; ω include sia [0, 1] sia [2, 3] . Definiamo la misura µ : M → R <strong>di</strong>cendo<br />
che µ(ω) vale 0 , 1 , 1 e 2 rispettivamente nei casi elencati. Allora sono atomi, ad esempio, gli<br />
insiemi [0, 1] , (−∞, 1] e [2, +∞) , mentre [0, +∞) e (4, +∞) non lo sono.<br />
5.36. Teorema. Sia (Ω, M, µ) uno spazio <strong>di</strong> misura σ -finito. Allora si danno solo i tre casi<br />
seguenti: i) µ(Ω) = 0 e L p (Ω) = {0} per ogni p ∈ [1, +∞] ; ii) esiste una partizione <strong>di</strong> Ω in<br />
un numero finito m ≥ 1 <strong>di</strong> atomi e, per p ∈ [1, +∞] , lo spazio L p (Ω) è uno spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />
m in<strong>di</strong>pendente da p ; iii) per ogni p ∈ [1, +∞] lo spazio L p (Ω) ha <strong>di</strong>mensione infinita e, se<br />
p �= q , si ha L p (Ω) �= L q (Ω) .<br />
<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />
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