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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Spazi localmente convessi<br />

ricor<strong>di</strong>amo che C è il più piccolo convesso che contiene E . Segue che C contiene l’origine ed è incluso<br />

in I dato che I è convesso. Inoltre C è anche aperto grazie all’Esercizio I.4.7. Dimostriamo infine che C<br />

è equilibrato. Siano infatti x ∈ C e α ∈ K tale che |α| ≤ 1 . Allora x = �<br />

i ϑixi , la somma essendo finita,<br />

con certi xi ∈ E e ϑi ≥ 0 tali che �<br />

i ϑi = 1 . Abbiamo allora αx = �<br />

i ϑi(αxi) . Ma αxi ∈ E perché E<br />

è equilibrato e quin<strong>di</strong> αx ∈ C .<br />

2.4. Teorema. Uno spazio vettoriale topologico V è localmente convesso se e solo se la sua<br />

topologia è generata da una famiglia <strong>di</strong> seminorme.<br />

Dimostrazione. Supponiamo che la topologia <strong>di</strong> V sia generata da una famiglia F <strong>di</strong> seminorme. Per<br />

ogni p ∈ F e r > 0 la semipalla B p r (0) è un convesso, come subito si verifica. La stessa proprietà vale<br />

allora per ogni intersezione finita. Dunque la base standard <strong>di</strong> intorni dell’origine associata alla famiglia F<br />

è costituita da intorni convessi, per cui V è localmente convesso.<br />

Supponiamo ora V localmente convesso e sia T la sua topologia. Per il lemma, esiste una base B0 <strong>di</strong><br />

intorni dell’origine costituita da aperti convessi equilibrati. Poniamo F = {minkC : C ∈ B0} , la famiglia<br />

dei funzionali <strong>di</strong> Minkowski degli elementi <strong>di</strong> B0 , e sia T ′ la topologia generata da F . Dimostriamo che<br />

T ′ = T . A tale scopo, siccome V è vettoriale topologico, basta provare che: i) ogni elemento C ∈ B0 è un<br />

intorno dell’origine nella topologia T ′ ; ii) ogni elemento della base standard associata a F è un intorno<br />

dell’origine nella topologia T . Il punto i) è imme<strong>di</strong>ato: grazie alla Proposizione V.9.8, per ogni C ∈ B0 ,<br />

si ha C = B minkC<br />

1 (0) , per cui C stesso è un elemento della base standard associata a F , dunque un<br />

intorno dell’origine nella topologia T ′ . Ma anche il punto ii) è facile. Sia infatti I un elemento della base<br />

(0) per ogni seminorma p e ogni r > 0 , ve<strong>di</strong>amo che I è<br />

standard associata a F . Siccome B p r (0) = rB p<br />

1<br />

intersezione finita <strong>di</strong> insiemi del tipo rB minkC i<br />

1<br />

(0) , con Ci ∈ B0 . Osserviamo che B minkC i<br />

1 (0) = Ci dato che<br />

i Ci sono aperti convessi equilibrati. Ma siccome T rende V vettoriale topologico e tali Ci sono intorni<br />

dell’origine, la stessa cosa vale per rCi e per le intersezioni finite. Dunque I è un intorno dell’origine nella<br />

topologia T .<br />

2.5. Esercizio. Si riprenda la seconda parte della <strong>di</strong>mostrazione nel caso banale in cui V è<br />

normato e B0 = {Br(0) : r > 0} . Si costruisca la famiglia <strong>di</strong> seminorme e si tocchi con mano che<br />

questa genera la topologia originaria.<br />

La teoria degli spazi localmente convessi (e più in generale degli spazi vettoriali topologici)<br />

è molto ricca, ma in questa sede non possiamo <strong>di</strong>re molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quanto abbiamo già detto.<br />

Tuttavia, vogliamo almeno accennare alla nozione <strong>di</strong> insieme limitato (dopo <strong>di</strong> che una funzione,<br />

in particolare una successione, a valori in uno spazio vettoriale topologico sarà limitata quando è<br />

limitata la sua immagine) e proporre una serie <strong>di</strong> esercizi guidati. Siano V uno spazio vettoriale<br />

topologico e B ⊆ V . Allora si definisce:<br />

B è limitato se e solo se per ogni intorno I <strong>di</strong> 0 esiste ε > 0 tale che εB ⊆ I . (2.1)<br />

In modo equivalente: per ogni intorno I <strong>di</strong> 0 esiste c > 0 tale che cI ⊇ B . Si noti che la (2.1)<br />

<strong>di</strong>pende solo dalla topologia e che, nel caso in cui questa sia indotta da una metrica d , la limitatezza<br />

<strong>di</strong> B potrebbe non coincidere con la limitatezza <strong>di</strong> d|B×B . Infatti, se d0 è una metrica che induce<br />

la topologia data, la formula d(x, y) = tanh d0(x, y) definisce una metrica che induce la stessa<br />

topologia e, con questa metrica, avremmo d|B×B limitata qualunque sia il sottoinsieme B .<br />

2.6. Esercizio. Si <strong>di</strong>mostri che il concetto <strong>di</strong> limitatezza non cambia se nella (2.1) lasciamo<br />

variare I solo in una base fissata <strong>di</strong> intorni dell’origine e che la (2.1) coincide con l’abituale nozione<br />

<strong>di</strong> limitatezza nel caso degli spazi normati.<br />

2.7. Esercizio. Si <strong>di</strong>mostri che, se B è limitato e I è un intorno <strong>di</strong> 0 , allora esiste ε0 > 0 tale<br />

che cB ⊆ I per ogni c ∈ K verificante |c| ≤ ε0 , in particolare εB ⊆ I per ogni ε ∈ (0, ε0) . Si<br />

usi la continuità in (0, 0) <strong>di</strong> (λ, v) ↦→ λv da K × V in V .<br />

2.8. Esercizio. Si <strong>di</strong>mostri che, se B è limitato e v0 ∈ V , anche v0 + B è limitato. Si usino la<br />

continuità in (0, 0) dell’applicazione (λ, v) ↦→ λv0 + v da K × V in V e l’Esercizio 2.7.<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

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