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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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8. Un problema <strong>di</strong> tipo ellittico<br />

I teoremi fondamentali <strong>di</strong> Banach<br />

In questo paragrafo applichiamo i risultati precedenti allo stu<strong>di</strong>o del problema <strong>di</strong> Dirichlet omogeneo<br />

(cioè con dato al bordo nullo) per un’equazione del secondo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tipo ellittico, per semplicità<br />

in ambito reale. La scelta del quadro funzionale fa intervenire sia gli spazi <strong>di</strong> Sobolev sia equazioni<br />

alle derivate parziali, sulla cui teoria si è detto abbastanza poco. Occorrerà pertanto che il lettore<br />

faccia qualche atto <strong>di</strong> fede e accetti alcune affermazioni date senza <strong>di</strong>mostrazione. Il problema che<br />

inten<strong>di</strong>amo stu<strong>di</strong>are è il seguente<br />

− <strong>di</strong>v(A∇u) + b · ∇u + cu = f in Ω e u = 0 su Γ (8.1)<br />

ove Ω è un aperto <strong>di</strong> R d limitato e “regolare” (senza precisazioni ulteriori), Γ è il bordo ∂Ω <strong>di</strong> Ω ,<br />

A = (aij) è una matrice d × d <strong>di</strong> funzioni aij : Ω → R e b = (bi) e c sono funzioni definite in Ω<br />

a valori in R d e in R rispettivamente. Supporremo poi verificata l’ipotesi <strong>di</strong> ellitticità (IV.1.15),<br />

che richiamiamo tra breve per como<strong>di</strong>tà del lettore.<br />

La seconda delle (8.1) è detta con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Dirichlet ed è una, la più semplice, delle con<strong>di</strong>zioni<br />

al bordo che si possono affiancare a un’equazione <strong>di</strong> tipo ellittico del secondo or<strong>di</strong>ne, per la quale si<br />

deve assegnare una con<strong>di</strong>zione in ogni punto del bordo se si vuole sperare <strong>di</strong> ottenere un problema<br />

ben posto, come già abbiamo osservato nell’Esempio 1.25.<br />

A livello introduttivo consideriamo il caso mono<strong>di</strong>mensionale e nella situazione più semplice<br />

possibile: Ω = (0, ℓ) , con ℓ ∈ (0, +∞) , A = 1 , b = 0 e c = 0 . Le (8.1) <strong>di</strong>ventano<br />

−u ′′ = f e u(0) = u(ℓ) = 0. (8.2)<br />

Premettiamo la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>suguaglianza per funzioni <strong>di</strong> classe C 1 :<br />

�v�∞ ≤ �v ′ �1 se vale una delle con<strong>di</strong>zioni v(0) = 0 oppure<br />

� ℓ<br />

v(x) dx = 0.<br />

Nel primo caso, infatti, basta scrivere v(x) = � x<br />

0 v′ (t) dt , prendere il modulo e maggiorare. Nel<br />

secondo scriviamo v(x) = v(y) + � x<br />

y v′ (t) dt . Integrando in (0, ℓ) rispetto a y otteniamo<br />

� ℓ�<br />

ℓv(x) =<br />

� x<br />

0<br />

y<br />

v ′ �<br />

(t) dt dy da cui ℓ|v(x)| ≤<br />

� ℓ��<br />

ℓ<br />

0<br />

0<br />

0<br />

|v ′ �<br />

(t)| dt dy = ℓ�v ′ �1<br />

e conclu<strong>di</strong>amo. Sia ora u <strong>di</strong> classe C 2 con u(0) = u(ℓ) = 0 . Allora abbiamo sia � ℓ<br />

0 u′ (x) dx = 0<br />

sia u(0) = 0 . Segue che<br />

�u ′ �∞ ≤ �u ′′ �1 e �u�∞ ≤ �u ′ �1 ≤ ℓ�u ′ �∞ ≤ ℓ�u ′′ �1 .<br />

D’altra parte la <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Hölder fornisce �v�p ≤ ℓ 1/p �v�∞ e �v�1 ≤ ℓ 1/p′<br />

�v�p . Combinando<br />

deduciamo facilmente una <strong>di</strong>suguaglianza del tipo<br />

�u�2,p ≤ M�u ′′ �p = M�−u ′′ �p<br />

ove p è arbitrario in [1, +∞] e M <strong>di</strong>pende solo da p e da ℓ .<br />

Con questo calcolo elementare abbiamo solo voluto mettere in evidenza come, grazie alle con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> Dirichlet, l’intera norma in W 2,p <strong>di</strong> u possa essere stimata in funzione della norma in<br />

L p della sola funzione −u ′′ . Nel caso multi<strong>di</strong>mensionale le cose non sono così semplici, nemmeno<br />

quando i coefficienti sono costanti. Infatti, già nel caso più elementare in cui il primo membro<br />

della (8.1) sia −∆u (il laplaciano cambiato <strong>di</strong> segno, corrispondente al fatto che A è la matrice<br />

identità e all’assenza <strong>di</strong> termini <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne inferiore) l’operatore è una certa combinazione <strong>di</strong> derivate<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

(8.3)<br />

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