G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Capitolo 7<br />
7.31. Osservazione. Nell’esempio precedente ℓ è un numero finito, ovviamente. D’altra parte<br />
ci si può chiedere se sia possibile ripetere tutto quanto nel caso in cui (0, ℓ) sia sostituito da<br />
un intervallo illimitato, ad esempio Ω = R . In tal caso il Teorema <strong>di</strong> Rellich-Kondrachov non<br />
è applicabile. Di conseguenza non è applicabile nemmeno il Teorema 7.26. Ora ve<strong>di</strong>amo che, <strong>di</strong><br />
fatto, la situazione che si viene a creare contrasta con l’enunciato del Teorema 7.26 (necessariamente<br />
per la mancata compattezza dell’inclusione <strong>di</strong> V in H dato che le altre ipotesi sono sod<strong>di</strong>sfatte)<br />
e a tale scopo basterà ad<strong>di</strong>rittura considerare un’equazione più semplice. Pren<strong>di</strong>amo<br />
�<br />
�<br />
fv dx<br />
Ω = R, V = H 1 (Ω), H = L 2 (Ω), a(u, v) =<br />
u<br />
Ω<br />
′ v ′ dx e 〈f ∗ , v〉 =<br />
ove f ∈ L 2 (Ω) . In tal caso la con<strong>di</strong>zione u ∈ V comporta un certo annullamento <strong>di</strong> u all’infinito<br />
(sul quale non indaghiamo oltre). L’analoga della (7.26) <strong>di</strong>venta −u ′′ = f e, se supponiamo f<br />
anche continua, le sue soluzioni sono tutte e sole le soluzioni classiche. Dunque, se f ≥ 0 , tutte<br />
le soluzioni sono concave. Ma l’unica funzione u ∈ H 1 (R) concava è la funzione nulla. Quin<strong>di</strong>, se<br />
f è continua, non negativa e non identicamente nulla, il problema non ha soluzioni. D’altra parte<br />
il problema aggiunto ha solo la soluzione nulla. Dunque la (5.4) è falsa in questo caso. Siccome<br />
la (5.5) deve comunque valere, deduciamo che l’immagine R(L) è densa e non chiusa. In particolare<br />
ogni f ∈ C ∞ c (R) non negativa e non identicamente nulla è limite <strong>di</strong> una successione {fn} <strong>di</strong> dati<br />
che rendono il problema risolubile. Tocchiamo con mano questo fatto costruendo un esempio.<br />
7.32. Esempio. Sia u : R → R <strong>di</strong> classe C ∞ tale che: u(x) = 0 se x ≤ 0 , u(x) = 1/2 − x se<br />
x ≥ 1 e u ′′ (x) < 0 se x ∈ (0, 1) . Pren<strong>di</strong>amo f = −u ′′ , così che f è ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> classe C ∞ .<br />
Inoltre, per costruzione, f è strettamente positiva in (0, 1) e nulla altrove. In particolare si ha<br />
f ∈ C ∞ c (R) ma il problema con dato f non ha soluzioni in H 1 (R) . Costruiamo una successione<br />
{fn} convergente a f in L 2 (R) <strong>di</strong> dati che, al contrario, rendono risolubile il problema. Fissiamo<br />
ζ ∈ C ∞ (R) tale che ζ(x) = 1 se x ≤ 0 e ζ(x) = 0 se x ≥ 1 e poniamo<br />
un(x) = u(x) ζ(x/n) e fn(x) = −u ′′ n(x) per x ∈ R .<br />
Allora un ∈ C ∞ c (R) , da cui anche fn ∈ C ∞ c (R) . In particolare un ∈ H 1 (R) e fn ∈ L 2 (R) .<br />
Inoltre −u ′′ n = fn per costruzione. Dunque, in corrispondenza al dato fn , il problema è risolubile<br />
in quanto un ne è soluzione. Mostriamo che {fn} converge a f in L 2 (R) . Abbiamo<br />
f(x) − fn(x) = −u ′′ (x) + u ′′ n(x) = u ′′ (x)(ζ(x/n) − 1) + 2<br />
n u′ (x) ζ ′ (x/n) + 1<br />
n 2 u(x) ζ′′ (x/n).<br />
Applicando il Teorema <strong>di</strong> Lebesgue della convergenza dominata, deduciamo imme<strong>di</strong>atamente<br />
� 1<br />
lim |f(x) − fn(x)|<br />
n→∞<br />
2 � 1<br />
dx = lim |f(x) − fn(x)|<br />
n→∞<br />
2 dx = 0.<br />
1/n<br />
−∞<br />
D’altra parte, essendo u(x) = 1/2 − x per x > 1 , abbiamo<br />
� +∞<br />
|f(x) − fn(x)|<br />
1<br />
2 � +∞�<br />
2<br />
dx =<br />
1 n ζ′ x − 1/2<br />
(x/n) +<br />
n2 � +∞�<br />
2<br />
=<br />
n ζ′ y − 1/(2n)<br />
(y) + ζ<br />
n<br />
′′ �2 (y) n dy ≤ 1<br />
� +∞�<br />
n<br />
0<br />
0<br />
ζ ′′ �2 (x/n) dx<br />
2|ζ ′ (y)| + (y + 1)|ζ ′′ (y)|<br />
Ω<br />
� 2<br />
dy = c<br />
n<br />
e conclu<strong>di</strong>amo.<br />
Va da sé che, al contrario, la successione {un} si comporta molto male. Infatti, per ogni<br />
x ∈ R , si ha limn→∞ x/n = 0 da cui limn→∞ ζ(x/n) = ζ(0) = 1 , così che {un} converge a<br />
u puntualmente. Allora, per come è fatta u , ve<strong>di</strong>amo che {un} non converge in alcuna delle<br />
topologie <strong>di</strong> spazio normato ragionevolmente connesse con il problema.<br />
182<br />
Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>