G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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I teoremi fondamentali <strong>di</strong> Banach<br />
7.30. Applicazione. Consideriamo ora un problema in una <strong>di</strong>mensione, ma relativo a un’equazione<br />
del secondo or<strong>di</strong>ne in cui compaiono anche termini <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne inferiore. Pren<strong>di</strong>amo Ω = (0, ℓ)<br />
ove ℓ è un parametro reale positivo. Pren<strong>di</strong>amo inoltre i coefficienti costanti e scegliamoli in modo<br />
la situazione che si crea non sia banale e che, nello stesso tempo, i calcoli necessari tornino como<strong>di</strong>.<br />
Una possibile scelta che realizza entrambe le aspettative è data dal problema variazionale seguente<br />
�<br />
u ∈ H 1 0 (Ω) e (u<br />
Ω<br />
′ v ′ + 2u ′ v − 2uv) dx = 〈f ∗ , v〉 per ogni v ∈ H1 0 (Ω)<br />
ove f ∗ ∈ H1 0 (Ω)∗ è assegnato. Ricordato che l’immersione <strong>di</strong> H1 0 (Ω) in L2 (Ω) è compatta per il<br />
Teorema IV.3.20 <strong>di</strong> Rellich-Kondrachov, il problema rientra nel Teorema 7.26 con le scelte<br />
�<br />
V = H 1 0 (Ω) , H = L 2 (Ω) e a(u, v) =<br />
e il problema aggiunto (7.22) <strong>di</strong>venta<br />
�<br />
w ∈ H 1 0 (Ω) e<br />
Ω<br />
(u<br />
Ω<br />
′ v ′ + 2u ′ v − 2uv) dx<br />
(w ′ v ′ + 2wv ′ − 2wv) dx = 0 per ogni v ∈ H1 0 (Ω) .<br />
Saremo poi particolarmente interessati al caso in cui f ∗ ∈ H (nel senso dell’identificazione <strong>di</strong> H a<br />
un sottospazio <strong>di</strong> V ∗ nella costruzione della terna hilbertiana), cioè nel caso in cui f ∗ sia costruito<br />
a partire da f ∈ L2 (Ω) con la formula<br />
〈f ∗ �<br />
, v〉 =<br />
fv dx per v ∈ V .<br />
Ω<br />
In tal caso, siccome C∞ c (Ω) è denso in H1 0 (Ω) per definizione <strong>di</strong> H1 0 (Ω) , il problema dato si scrive<br />
in termini espliciti come problema per un’equazione del secondo or<strong>di</strong>ne. Scriviamo tale problema<br />
insieme all’esplicitazione del corrispondente problema aggiunto:<br />
u ∈ V e − u ′′ + 2u ′ − 2u = f (7.26)<br />
w ∈ V e − (w ′ + 2w) ′ − 2w = 0 (7.27)<br />
ove le equazioni valgono in Ω e sono intese nel senso delle <strong>di</strong>stribuzioni.<br />
conviene enunciare due fatti che, tuttavia, non <strong>di</strong>mostriamo:<br />
Prima <strong>di</strong> proseguire<br />
i) le <strong>di</strong>stribuzioni che risolvono un’equazione <strong>di</strong>fferenziale lineare a coefficienti costanti<br />
con secondo membro continuo sono tutte e sole le funzioni <strong>di</strong> classe C2 che risolvono<br />
l’equazione in senso classico, e ciò vale, in particolare, per la (7.27);<br />
ii) lo spazio H1 (0, ℓ) è immerso in C0 [0, ℓ] con immersione continua e V coincide con il<br />
sottospazio delle funzioni v ∈ H1 (0, ℓ) tali che v(0) = v(ℓ) = 0.<br />
Dunque: i) le soluzioni del problema (7.27) possono essere calcolate per via elementare; ii) le due<br />
con<strong>di</strong>zioni u ∈ V e w ∈ V significano che u e w (hanno una certa regolarità e) si annullano<br />
negli estremi 0 ed ℓ (con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Dirichlet omogenee). Ma veniamo alla risoluzione <strong>di</strong> (7.27).<br />
Siccome le ra<strong>di</strong>ci caratteristiche sono −1 ± i , si trova w(x) = ce−x sin x ove c ∈ R va ricercato<br />
in modo che w(ℓ) = 0 . Allora si danno due casi: i) ℓ non è multiplo <strong>di</strong> π ; ii) ℓ è multiplo<br />
<strong>di</strong> π . Nel primo si ha necessariamente c = 0 così che l’unica soluzione del problema aggiunto è<br />
w = 0 e la (7.21) ha soluzione per ogni f ∗ ∈ V ∗ . In particolare il problema (7.26) ha soluzione<br />
per ogni f ∈ L2 (0, ℓ) . Si noti inoltre che tale soluzione è unica in quanto il problema omogeneo<br />
associato (cioè con f = 0 ) ha solo la soluzione nulla. Nel secondo caso, invece, lo spazio delle<br />
soluzioni del problema aggiunto (7.27) ha <strong>di</strong>mensione 1 , un generatore essendo dato dalla formula<br />
w0(x) = e−x sin x . Allora l’equazione la (7.21) ha soluzione se e solo se 〈f ∗ , w0〉 = 0 . In particolare<br />
il problema (7.26) ha soluzione se e solo se<br />
� ℓ<br />
f(x) e −x sin x dx = 0.<br />
0<br />
Si noti inoltre che la soluzione non è unica: infatti il corrispondente problema omogeneo ha soluzioni<br />
non banali, precisamente tutte e sole le funzioni multiple della funzione u0 data dalla formula<br />
u0(x) = e x sin x . Notiamo infine che le conclusioni ottenute concordano con l’Osservazione 7.27.<br />
<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />
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