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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Capitolo 7<br />

Dimostrazione. Siamo nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> considerare lo spazio somma V1 + V2 con la “norma quoziente”<br />

� · �• definita da �v�• = inf{�v1� + �v2�} , l’estremo superiore essendo preso al variare <strong>di</strong> tutte le coppie<br />

(v1, v2) ∈ V1 × V2 tali che v1 + v2 = v (equivalente a quella definita in (I.6.5); si veda anche<br />

l’Osservazione I.6.4). Siccome V1 e V2 sono completi in quanto chiusi, anche V1 + V2 con tale norma<br />

è completo per il Teorema II.1.6. D’altra parte possiamo considerare anche la norma � · � in V1 + V2 (in realtà<br />

la restizione della norma) e osservare che �v� ≤ �v�• per ogni v ∈ V1 + V2 , come si vede considerando<br />

tutte le decomposizioni. Allora, tenendo conto del Corollario 3.6, ve<strong>di</strong>amo che sono equivalenti le affermazioni<br />

seguenti: i) V1 + V2 è chiuso in V ; ii) V1 + V2 è completo rispetto alla norma � · � ; iii) le norme � · � e<br />

� · �• sono equivalenti come norme in V1+V2 ; iv) esiste C > 0 tale che �v�• ≤ C�v� per ogni v ∈ V1+V2 .<br />

Basta allora <strong>di</strong>mostrare che la iv) equivale alla con<strong>di</strong>zione data dall’enunciato. Sia M come nell’enunciato<br />

appunto e, per v ∈ V1 + V2 , siano vi ∈ Vi verificanti la (3.2). Allora �v�• ≤ �v1� + �v2� ≤ 2M�v� , cioè<br />

vale la iv) con C = 2M . Viceversa, valga la iv) e sia C tale che �v�• ≤ C�v� per ogni v ∈ V1 + V2 .<br />

Sia v ∈ V1 + V2 , che possiamo supporre non nullo. Allora 2C�v� > �v�• , per cui, per definizione <strong>di</strong> �v�• ,<br />

esiste una decomposizione v = v1 + v2 <strong>di</strong> v verificante vi ∈ Vi per i = 1, 2 e �v1� + �v2� ≤ 2C�v� . Segue<br />

che vale la con<strong>di</strong>zione dell’enunciato con M = 2C .<br />

3.11. Esercizio. Siano H uno spazio <strong>di</strong> Hilbert e V1 e V2 due sottospazi chiusi <strong>di</strong> H ortogonali<br />

fra loro. Si ri<strong>di</strong>mostri che V1 + V2 è chiuso usando il Corollario 3.10.<br />

3.12. Esercizio. Siano V uno spazio <strong>di</strong> Banach e V1 e V2 due sottospazi chiusi <strong>di</strong> V tali che<br />

V = V1 ⊕ V2 . Se v ∈ V e v = v1 + v2 è la decomposizione (unica) <strong>di</strong> v nella somma <strong>di</strong> due<br />

elementi vi ∈ V1 , i = 1, 2 , si ponga Piv = vi per i = 1, 2 . Si <strong>di</strong>mostri che P1 e P2 sono operatori<br />

lineari e continui.<br />

3.13. Osservazione. L’esercizio precedente può suggerire un problema: dati uno spazio <strong>di</strong> Banach<br />

V e un suo sottospazio chiuso V0<br />

trovare un altro sottospazio chiuso W0 <strong>di</strong> V tale che V = V0 ⊕ W0. (3.3)<br />

Ogni soluzione W0 <strong>di</strong> (3.3) è detta supplementare topologico <strong>di</strong> V0 . Notiamo anche che, se<br />

V è uno spazio <strong>di</strong> Hilbert, l’esistenza <strong>di</strong> W0 è imme<strong>di</strong>ata: si può infatti prendere W0 = V ⊥<br />

0 .<br />

Invece, il problema generale (3.3) nell’ambito degli spazi <strong>di</strong> Banach può non avere soluzioni, cioè un<br />

sottospazio chiuso <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> Banach può non avere supplementari topologici, e un esempio<br />

è il seguente: V = ℓ∞ e V0 = (c0) , il sottospazio delle successioni infinitesime. Infatti è stato<br />

<strong>di</strong>mostrato (R.S. Phillips) che (c0) non ha supplementari topologici in ℓ∞ . Il problema è più che<br />

mai spinoso dato che è stato pure <strong>di</strong>mostrato (Lindenstrauss-Tzafriri) che, se V è uno spazio <strong>di</strong><br />

Banach tale che ogni suo sottospazio chiuso abbia un supplementare topologico, allora V ha una<br />

norma hilbertiana equivalente.<br />

3.14. Proposizione. Sia V uno spazio normato. Allora ogni suo sottospazio V0 <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

finita ha un supplementare topologico W0 .<br />

Dimostrazione. Se V0 = {0} pren<strong>di</strong>amo W0 = V . Sia ora <strong>di</strong>m V = n > 0 . Siano {e1, . . . , en} una<br />

base <strong>di</strong> V0 e {e1 , . . . , en } la corrispondente base duale (ve<strong>di</strong> (III.3.1)). Per i = 1, . . . , n il funzionale<br />

ei ∈ V ∗<br />

0 ha un prolungamento fi ∈ V ∗ per il Teorema <strong>di</strong> Hahn-Banach (Corollario V.2.6). Verifichiamo che<br />

l’intersezione W0 dei nuclei N(fi) è un supplementare topologico <strong>di</strong> V0 . Innanzi tutto W0 è un sottospazio<br />

chiuso in quanto intersezione <strong>di</strong> sottospazi chiusi. Sia ora v ∈ V . Poniamo v0 = �n j=1 〈fj, v〉 ej . Allora<br />

v0 ∈ V0 . D’altra parte v − v0 ∈ W0 , come ora verifichiamo. Per i = 1, . . . , n si ha<br />

〈fi, v0〉 =<br />

n�<br />

〈fj, v〉 〈fi, ej〉 =<br />

j=1<br />

n�<br />

〈fj, v〉 〈e i , ej〉 =<br />

j=1<br />

n�<br />

〈fj, v〉 δij = 〈fi, v〉<br />

da cui 〈fi, v − v0〉 = 0 . Infine controlliamo che V0 ∩ W0 = {0} . Sia v ∈ V0 . Allora v = � n<br />

j=1 cjej per certi<br />

cj ∈ K e 〈fi, v〉 = ci per i = 1, . . . , n grazie a un calcolo identico al precedente. Dunque, se v appartiene<br />

anche a W0 , abbiamo ci = 0 per ogni i e <strong>di</strong> conseguenza v = 0 .<br />

162<br />

j=1<br />

Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>

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