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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Capitolo 7<br />

3.1. Lemma. Siano V e W due spazi <strong>di</strong> Banach. Un operatore L ∈ L(V ; W ) è un’applicazione<br />

aperta se e solo se vale la con<strong>di</strong>zione<br />

l’immagine della palla unitaria <strong>di</strong> V contiene una palla <strong>di</strong> W centrata nell’origine. (3.1)<br />

Dimostrazione. Introduciamo qualche notazione per semplificare il linguaggio. I simboli Br(x) e B ′ r(x)<br />

denotano, rispettivamente, l’usuale palla <strong>di</strong> raggio r e centro x ∈ V e l’analoga palla ma <strong>di</strong> centro x ∈ W .<br />

Poniamo inoltre Br = Br(0) e B ′ r = B ′ r(0) . Se L è un’applicazione aperta, siccome B1 è un aperto <strong>di</strong> V ,<br />

la sua immagine L(B1) è un aperto <strong>di</strong> W . D’altra parte 0 = L0 ∈ L(B1) . Dunque vale la (3.1).<br />

Viceversa, supponiamo che valga la (3.1) e sia r > 0 tale che B ′ r ⊆ L(B1) . Sia A un aperto <strong>di</strong> V :<br />

<strong>di</strong>mostriamo che L(A) è un aperto <strong>di</strong> W . Sia w ∈ L(A) ad arbitrio: dobbiamo costruire una palla del tipo<br />

B ′ ρ(w) inclusa in L(A) . Siano v ∈ A e δ > 0 tali che Lv = w e Bδ(v) ⊆ A . Poniamo (con le notazioni<br />

del Paragrafo I.1) A0 = (1/δ)(A − v) = {x ∈ V : v + δx ∈ A} . Allora A0 è aperto e B1 ⊆ A0 , per cui<br />

L(B1) ⊆ L(A0) . Per la scelta iniziale <strong>di</strong> r deduciamo che B ′ r ⊆ L(A0) da cui anche<br />

e la <strong>di</strong>mostrazione è conclusa.<br />

B ′ rδ(w) = w + δB ′ r ⊆ w + δL(A0) = Lv + L(δA0) = L(v + δA0) = L(A)<br />

3.2. Esempio. Siano V uno spazio normato, V0 un suo sottospazio chiuso e V• = V/V0 lo<br />

spazio quoziente con la norma quoziente � · �• . Mostriamo che la proiezione canonica π : V → V•<br />

è aperta verificando la (3.1). Sia infatti x ∈ V• tale che �x�• < 1/2 . Per definizione <strong>di</strong> � · �• , esiste<br />

v ∈ x tale che �v� < 1 . Allora tale v appartiene alla palla unitaria <strong>di</strong> V e si ha πv = x . Ciò<br />

mostra che la palla B 1/2(0) <strong>di</strong> V• è inclusa nell’immagine π(B1(0)) della palla unitaria <strong>di</strong> V .<br />

L’esempio successivo riguarda invece un’applicazione lineare continua e suriettiva (ad<strong>di</strong>rittura<br />

biiettiva) che non è aperta (necessariamente a causa della non-completezza del codominio).<br />

3.3. Esempio. Siano V e W lo spazio C 1 [0, 1] , ma il primo con la norma usuale e il secondo<br />

con la norma del massimo. Sia L : V → W l’applicazione identica. Allora L ∈ L(V ; W ) ma L<br />

non è un’applicazione aperta. Infatti, se lo fosse, sarebbe un isomorfismo per cui W , come V ,<br />

sarebbe completo, il che non è.<br />

3.4. Teorema (dell’applicazione aperta). Siano V e W due spazi <strong>di</strong> Banach. Se un operatore<br />

L ∈ L(V ; W ) è suriettivo, allora esso è un’applicazione aperta.<br />

Dimostrazione. Grazie al lemma, <strong>di</strong> cui conserviamo senz’altro le notazioni, basta <strong>di</strong>mostrare la (3.1).<br />

Osserviamo che, se S ⊆ V , S ′ ⊆ W , v0 ∈ V , w0 ∈ W e λ �= 0 , allora S e v0 + λS sono omeomorfi così<br />

come S ′ e w0 + λS ′ e<br />

L(v0 + λS) = Lv0 + λL(S) e L(v0 + λS) = Lv0 + λL(S).<br />

Dimostriamo ora la (3.1) in due tappe: i) <strong>di</strong>mostriamo che la chiusura L(B1) contiene una palla B ′ 2r per<br />

un certo r > 0 ; ii) <strong>di</strong>mostriamo che B ′ r ⊆ L(B1) rimuovendo così il segno <strong>di</strong> chiusura.<br />

Dimostriamo i) . Siccome L è suriettivo, per ogni w ∈ W esiste v ∈ V tale che Lv = w . Se n > �v�<br />

allora v ∈ Bn e dunque w ∈ L(Bn) . Ciò mostra che<br />

∞�<br />

∞�<br />

W = L(Bn) da cui W = L(Bn).<br />

n=1<br />

Siccome W è completo, grazie al Corollario 1.2, possiamo fissare n ≥ 1 tale che L(Bn) abbia interno<br />

non vuoto. Segue che anche L(B1) ha interno non vuoto. Dunque esistono w0 ∈ W e r > 0 tali che<br />

B ′ 2r(w0) ⊆ L(B1) . Ma −L(B1) = L(−B1) = L(B1) , per cui B ′ 2r(−w0) = −B ′ 2r(w0) ⊆ L(B1) . Infine,<br />

siccome L(B1) è un convesso dato che B1 lo è, L è lineare e la chiusura <strong>di</strong> un convesso è convessa,<br />

conclu<strong>di</strong>amo che valgono le inclusioni B ′ 2r ⊆ co(B ′ 2r(w0) ∪ B ′ 2r(−w0)) ⊆ L(B1) con la notazione (I.4.1). Ciò<br />

conclude la <strong>di</strong>mostrazione del punto i) .<br />

160<br />

n=1<br />

Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>

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