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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Capitolo 1<br />

5.4. Esempio (funzioni continue su un compatto). Sia K uno spazio topologico compatto.<br />

Poniamo<br />

C(K) = {v : K → K continue}.<br />

Esso è un sottospazio vettoriale <strong>di</strong> B(K) in quanto tutte le funzioni continue sono limitate in questo<br />

caso: precisamente C(K) = Cb(K) con la notazione dell’esempio precedente. Esso è dunque un<br />

sottospazio chiuso <strong>di</strong> B(K) . Notiamo che la norma <strong>di</strong> un elemento <strong>di</strong> C(K) si può scrivere come<br />

massimo anziché come estremo superiore. Per questo motivo si parla della norma del massimo. Per<br />

estensione si usa spesso la stessa terminologia per la norma in B(X) .<br />

5.5. Esempio (funzioni uniformemente continue). Nelle applicazioni è spesso opportuno<br />

considerare funzioni definite in aperti anziché su compatti. Per questo motivo usiamo una notazione<br />

che può apparire strana a prima vista. Se Ω è un aperto limitato <strong>di</strong> R d poniamo<br />

C 0 (Ω) = {v : Ω → K continue} e C 0 (Ω) = {v : Ω → K uniformemente continue}<br />

e muniamo C 0 (Ω) della norma<br />

�v�∞ = sup |v(x)|. (5.2)<br />

x∈Ω<br />

Tale spazio è isometricamente isomorfo allo spazio C(Ω) delle funzioni continue sul compatto Ω<br />

(da cui le notazioni che abbiamo usato). Infatti, se Ω è limitato, una funzione v : Ω → K è uniformemente<br />

continua se e solo se ha un prolungamento continuo �v : Ω → K (Proposizione A.1.27).<br />

Inoltre tale prolungamento è unico. L’isomorfismo naturale, dunque, è quello che a ogni v ∈ C 0 (Ω)<br />

associa il prolungamento continuo in questione. Di fatto, pensiamo contemporaneamente ai due<br />

spazi isomorfi, considerando l’uno o l’altro a seconda della convenienza del momento.<br />

5.6. Esempio (spazi <strong>di</strong> Lebesgue). Sia (Ω, M, µ) uno spazio <strong>di</strong> misura σ -finito. Inoltre sia<br />

p ∈ [1, +∞) . Con L p (Ω) denotiamo lo spazio delle (classi <strong>di</strong>) funzioni misurabili v : Ω → K tali<br />

che |v| p sia integrabile munito della norma<br />

��<br />

�v�p = |v|<br />

Ω<br />

p �1/p dµ . (5.3)<br />

Che la norma si annulli solo sulla funzione misurabile nulla è dovuto alla definizione stessa <strong>di</strong><br />

funzione misurabile nulla (Definizione A.2.20): questa è la classe delle funzioni v : Ω → K misurabili<br />

nulle q.o. Tuttavia la subad<strong>di</strong>tività della norma è ovvia solo se p = 1 . In generale essa è detta<br />

<strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Minkowski e viene <strong>di</strong>mostrata tra breve, appunto nell’ipotesi p ∈ [1, +∞) , come<br />

conseguenza <strong>di</strong> altre <strong>di</strong>suguaglianze importanti. Dopo <strong>di</strong> che, � · �p è effettivamente una norma e<br />

L p (Ω) <strong>di</strong>venta uno spazio normato. Escluso il caso in cui lo spazio <strong>di</strong> misura sia così banale da<br />

rendere L p (Ω) mono<strong>di</strong>mensionale o ad<strong>di</strong>rittura ridotto allo zero, tale spazio è prehilbertiano se e<br />

solo se p = 2 . In tali con<strong>di</strong>zioni il prodotto scalare è dato dalla formula<br />

�<br />

(u, v) =<br />

Ω<br />

u v dµ. (5.4)<br />

5.7. Osservazione. Nel seguito resta inteso che, se Ω ⊆ R d , lo spazio <strong>di</strong> misura è quello costruito<br />

me<strong>di</strong>ante la misura <strong>di</strong> Lebesgue. In particolare possiamo considerare le funzioni continue<br />

come classi <strong>di</strong> funzioni misurabili, cioè associare a una funzione continua la classe che la contiene, la<br />

corrispondenza essendo iniettiva, e dare senso all’intersezione L p (Ω) ∩ C 0 (Ω) : essa è l’insieme delle<br />

(classi <strong>di</strong>) funzioni <strong>di</strong> L p (Ω) che hanno un (unico) rappresentante continuo o, in modo equivalente,<br />

l’insieme delle funzioni v continue tali che |v| p sia integrabile. Considerazioni analoghe valgono<br />

quando L p (Ω) è sostituito dallo spazio L ∞ (Ω) introdotto <strong>di</strong> seguito.<br />

12<br />

Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>

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