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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Norme e prodotti scalari<br />

4.12. Corollario. Siano V e W due spazi normati con V sottospazio vettoriale <strong>di</strong> W . Allora<br />

l’immersione <strong>di</strong> V in W è continua se e solo se esiste una costante M ≥ 0 tale che �x�W ≤ M�x�V<br />

per ogni x ∈ V .<br />

4.13. Corollario. Siano V uno spazio vettoriale. Due norme � · � ′ e � · � ′′ in V inducono su<br />

V la stessa topologia se e solo se esse sono equivalenti.<br />

Dimostrazione. L’equivalenza topologica delle due norme equivale al fatto che l’applicazione identica i<br />

<strong>di</strong> V è continua quando V è munito <strong>di</strong> una qualunque delle due norme se pensato come dominio <strong>di</strong> i ed è<br />

munito dell’altra se pensato come codominio <strong>di</strong> i . Esprimendo tali continuità per mezzo del Teorema 4.11,<br />

ve<strong>di</strong>amo allora che esse equivalgono alle con<strong>di</strong>zioni della Definizione 3.19.<br />

4.14. Osservazione. Sia V uno spazio vettoriale <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita. Allora sappiamo che<br />

tutte le norme in V sono equivalenti fra loro. In altre parole V ha un’unica struttura vettoriale<br />

topologica normabile. Ma si può <strong>di</strong>mostrare ben <strong>di</strong> più: su V c’è un’unica struttura vettoriale<br />

topologica, cioè esiste una e una sola topologia che rende V spazio vettoriale topologico. Dunque,<br />

a meno <strong>di</strong> isomorfismi, V è uno spazio euclideo.<br />

5. Esempi <strong>di</strong> spazi normati e prehilbertiani<br />

In questo paragrafo <strong>di</strong>amo un elenco significativo <strong>di</strong> esempi <strong>di</strong> spazi normati. Alcuni <strong>di</strong> essi sono<br />

anche prehilbertiani mentre altri non lo sono. Riguardo a questa seconda categoria, notiamo che<br />

in certi casi si può scegliere una norma equivalente indotta da un prodotto scalare, mentre in altri<br />

casi ciò non è possibile, anche se allo stato attuale delle cose non siamo in grado <strong>di</strong> giustificare tale<br />

impossibilità.<br />

5.1. Esempio. Abbiamo già visto il caso dello spazio euclideo Kn . Nello stesso spazio, tuttavia,<br />

si possono introdurre altre norme, necessariamente equivalenti a quella euclidea. Due <strong>di</strong> esse sono<br />

date dalle formule<br />

|x|1 =<br />

n�<br />

i=1<br />

|xi| e |x|∞ = max<br />

i=1,...,n |xi| se x = (x1, . . . , xn). (5.1)<br />

Nessuna delle due è prehilbertiana se n > 1 , come si vede verificando la regola del parallelogrammo.<br />

Altre norme in K n saranno introdotte tra breve. Naturalmente lo stesso <strong>di</strong>scorso vale per un<br />

qualunque spazio vettoriale <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita.<br />

5.2. Esempio (funzioni limitate). Sia X un insieme non vuoto. Denotiamo con B(X) lo<br />

spazio vettoriale delle funzioni v : X → K limitate (bounded in inglese, da cui la notazione B )<br />

munito della norma<br />

�v� = sup |v(x)|.<br />

x∈X<br />

Si ottiene uno spazio normato (non prehilbertiano se X ha più <strong>di</strong> un elemento). Se X è finito<br />

e ha n elementi, allora B(X) è algebricamente isomorfo a Kn . Scelto un isomorfismo algebrico,<br />

questo <strong>di</strong>venta un isomorfismo isometrico se Kn è munito della norma | · |∞ definita dalla (5.1).<br />

In particolare la norma scelta in B(X) è equivalente a una che rende prehilbertiano lo spazio.<br />

Se invece l’insieme X è infinito nessuna norma equivalente alla precedente è prehilbertiana. La<br />

convergenza indotta dalla norma considerata è la convergenza uniforme.<br />

5.3. Esempio (funzioni continue limitate). Sia S uno spazio topologico. Il sottospazio<br />

Cb(S) <strong>di</strong> B(S) costituito dalle funzioni continue e limitate è uno spazio normato se munito della<br />

norma ottenuta restringendo a Cb(S) la norma <strong>di</strong> B(S) (si parlerà <strong>di</strong> norma indotta da B(S) ).<br />

Dimostriamo che Cb(S) è chiuso in B(S) . Siano infatti {vn} una successione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> Cb(S)<br />

convergente uniformemente a v ∈ B(S) e x0 ∈ S . Allora, per ogni n e per ogni x ∈ S , si ha<br />

|v(x) − v(x0)| ≤ |v(x) − vn(x)| + |vn(x) − vn(x0)| + |vn(x0) − v(x0)| ≤ 2�v − vn� + |vn(x) − vn(x0)|.<br />

Fissato ora ε > 0 , possiamo scegliere prima n in modo che la norma dell’ultimo membro sia ≤ ε<br />

e poi un intorno J <strong>di</strong> x0 in modo che sia ≤ ε l’ultimo termine per ogni x ∈ J . Per tali x ,<br />

dunque, il primo membro risulta ≤ 3ε .<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

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