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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Il Teorema <strong>di</strong> Hahn-Banach<br />

12.26. Teorema. Siano H uno spazio <strong>di</strong> Hilbert reale, identificato al suo duale H ∗ tramite la<br />

mappa <strong>di</strong> Riesz R , e f : H → (−∞, +∞] una funzione convessa propria s.c.i. Allora, per ogni<br />

ε > 0 e z ∈ H , esiste una e una sola coppia (x, ξ) ∈ H × H tale che<br />

Inoltre questa <strong>di</strong>pende con continuità da z nel senso seguente<br />

εx + ξ = z e ξ ∈ ∂f(x). (12.25)<br />

�x1 − x2� ≤ 1<br />

ε �z1 − z2� e �ξ1 − ξ2� ≤ �z1 − z2� per ogni z1, z2 ∈ H (12.26)<br />

ove (xi, ξi) è la coppia corrispondente a zi per i = 1, 2 .<br />

Dimostrazione. Nel caso H = R e f anche <strong>di</strong>fferenziabile, la (12.25) si riscriverebbe f ′ (x) + εx − z = 0<br />

e sarebbe sod<strong>di</strong>sfatta dall’eventuale punto <strong>di</strong> minimo della funzione x ↦→ f(x) + (ε/2)x 2 − xz . Consideriamo<br />

allora la funzione<br />

ϕ : H → (−∞, +∞] definita da ϕ(x) = f(x) + ε<br />

2 �x�2 − (x, z)<br />

e <strong>di</strong>mostriamo che essa ha minimo. La funzione x ↦→ �x� 2 , x ∈ H , è convessa per l’Esercizio 11.5. Dunque<br />

anche ϕ è convessa, data la convessità <strong>di</strong> f e la linearità dell’ultimo contributo. Inoltre ϕ è s.c.i. in quanto<br />

somma <strong>di</strong> tre funzioni s.c.i. e propria dato che f lo è. Scelti infine ξ ∈ H ∗ e c ∈ R dati dal Lemma 11.8,<br />

otteniamo per ogni x ∈ H<br />

ϕ(x) ≥ 〈ξ, x〉 + c + ε<br />

2 �x�2 − (x, z) = ε<br />

2 �x�2 + (ξ − z, x) + c<br />

≥ ε<br />

2 �x�2 − �ξ − z� �x� + c<br />

e deduciamo che ϕ è anche coerciva. Applicando il Teorema 11.10, conclu<strong>di</strong>amo che esiste un punto x ∈ H <strong>di</strong><br />

minimo per ϕ . Dimostriamo che, posto ξ = z−εx , la coppia (x, ξ) verifica le (12.25). La prima è sod<strong>di</strong>sfatta<br />

per costruzione e ora verifichiamo che ξ ∈ ∂f(x) . A tale scopo conviene applicare la Proposizione 12.18<br />

prendendo come f la funzione<br />

λ : y ↦→ ε<br />

2 �y�2 − (z, y), y ∈ H<br />

e come g l’attuale funzione f . L’Esempio 12.19, applicato con ϕ = Rz e con la sola variante del fattore ε ,<br />

fornisce la derivata <strong>di</strong> Gâteaux <strong>di</strong> λ : λ ′ (y) = εRy − ϕ = R(εy − z) . Siccome stiamo identificando H ∗ con<br />

H tramite R , ciò significa λ ′ (y) = εy −z . Essendo x <strong>di</strong> minimo per f , conclu<strong>di</strong>amo che −λ ′ (x) ∈ ∂f(x) ,<br />

vale a <strong>di</strong>re −(εx − z) ∈ ∂f(x) , cioè appunto ξ = z − εx ∈ ∂f(x) .<br />

Dimostriamo ora sia l’unicità sia la (12.26) controllando che, assegnati comunque z1, z2 ∈ H , la (12.26)<br />

vale se (xi, ξi) è una coppia qualunque <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> H che verifica la (12.25) con z = zi . L’applicazione<br />

<strong>di</strong> ciò al caso z1 = z2 fornisce in particolare l’unicità. Siano dunque zi, xi, ξi come appena specificato.<br />

Allora risulta<br />

ε(x1 − x2) + (ξ1 − ξ2) = z1 − z2 , ξ1 ∈ ∂f(x1) e ξ2 ∈ ∂f(x2).<br />

Moltiplicando scalarmente per x1 − x2 oppure per ξ1 − ξ2 otteniamo<br />

ε�x1 − x2� 2 + (ξ1 − ξ2, x1 − x2) = (z1 − z2, x1 − x2)<br />

ε(ξ1 − ξ2, x1 − x2) + �ξ1 − ξ2� 2 = (ξ1 − ξ2, z1 − z2).<br />

Siccome (ξ1 − ξ2, x1 − x2) ≥ 0 per la Proposizione 12.24, deduciamo rispettivamente<br />

e le (12.26) seguono imme<strong>di</strong>atamente.<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

ε�x1 − x2� 2 ≤ (z1 − z2, x1 − x2) ≤ �z1 − z2� �x1 − x2�<br />

�ξ1 − ξ2� 2 ≤ (ξ1 − ξ2, z1 − z2) ≤ �z1 − z2� �ξ1 − ξ2�<br />

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