G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Capitolo 5<br />
Se poi B(x0) = {Bn : n = 1, 2, . . .} è una base numerabile <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> x0 che decresce, cioè<br />
verifica Bn+1 ⊆ Bn per ogni n , la successione degli estremi inferiori che si origina nella formula<br />
precedente cresce, per cui si ha<br />
lim inf<br />
x→x0<br />
f(x) = lim inf<br />
n→∞ x∈Bn\{x0} f(x).<br />
Sia ora {xn} una successione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> S \ {x0} convergente a x0 . Allora è facile vedere che<br />
lim inf<br />
n→∞ f(xn) ≥ lim inf f(x).<br />
x→x0<br />
Se poi x0 ha una base numerabile <strong>di</strong> intorni, esiste una successione {xn} nelle con<strong>di</strong>zioni dette<br />
tale che la successione {f(xn)} tenda al minimo limite che compare al secondo membro, per cui<br />
vale la caratterizzazione<br />
lim inf<br />
x→x0<br />
f(x) = min{ℓ ∈ [−∞, +∞] : esista xn → x0 tale che f(xn) → ℓ} (10.4)<br />
ove resta inteso che le successioni {xn} considerate sono a valori in S \ {x0} .<br />
10.3. Esempio. Mostriamo che<br />
lim inf<br />
x→0 (1 + x2 ) sin 1<br />
= −1.<br />
x<br />
Se si definisce xn per mezzo dell’uguaglianza 1/xn = −π/2 + 2nπ , che implica sin(1/xn) = −1 , si<br />
ha che l’estremo inferiore <strong>di</strong> (1 + x2 ) sin 1<br />
x in Bn = [−xn, xn] vale −(1 + x2 n) . Siccome la famiglia<br />
B = {Bn : n ≥ 1} è una base numerabile <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> 0 che decresce, il minimo limite vale il limite<br />
<strong>di</strong> −(1 + x2 n) , cioè −1 . Una successione che realizza il minimo nella formula (10.4) è proprio la<br />
successione {xn} appena considerata.<br />
10.4. Esercizio. Dimostrare che<br />
lim inf(f(x)<br />
+ g(x)) ≥ lim inf f(x) + lim inf g(x)<br />
x→x0<br />
x→x0<br />
x→x0<br />
e costruire un esempio con la <strong>di</strong>suguaglianza stretta. Dimostrare poi che, al contrario, si ha<br />
l’uguaglianza se almeno uno dei due minimi limiti è un limite.<br />
Ora <strong>di</strong>amo la definizione <strong>di</strong> semicontinuità inferiore. Quella <strong>di</strong> semicontinuità superiore si<br />
ottiene sostituendo il minimo limite con il massimo limite e cambiando il verso della <strong>di</strong>suguaglianza.<br />
In modo equivalente, la semicontinuità superiore <strong>di</strong> una funzione significa la semicontinuità inferiore<br />
della sua opposta. Per l’osservazione precedente, si ha che una funzione è continua se e solo se<br />
essa semicontinua sia inferiormente sia superiormente. Tuttavia nel seguito solo la semicontinuità<br />
inferiore avrà un ruolo importante.<br />
10.5. Definizione. Siano S uno spazio topologico, f : S → (−∞, +∞] e x0 ∈ S . Diciamo<br />
che f è semicontinua inferiormente (s.c.i.) in x0 quando è verificata una delle due con<strong>di</strong>zioni:<br />
i) x0 è isolato; ii) x0 è <strong>di</strong> accumulazione per S e vale la <strong>di</strong>suguaglianza<br />
f(x0) ≤ lim inf<br />
x→x0<br />
f(x). (10.5)<br />
Diciamo poi che f è sequenzialmente s.c.i. in x0 , oppure s.c.i. per successioni in x0 , quando, per<br />
ogni successione {xn} <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> S , vale l’implicazione<br />
da xn → x0 segue f(x0) ≤ lim inf<br />
n→∞ f(xn). (10.6)<br />
Diciamo infine che f è s.c.i. (sequenzialmente s.c.i.) quando essa è s.c.i. (rispettivamente sequenzialmente<br />
s.c.i.) in ogni x0 ∈ S .<br />
124<br />
Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>