G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Capitolo 1<br />
3.19. Definizione. Sia V uno spazio vettoriale. Si <strong>di</strong>ce che due norme � · � ′ e � · � ′′ in V sono<br />
equivalenti quando esistono due costanti c1 e c2 tali che<br />
�x� ′ ≤ c1�x� ′′<br />
e �x� ′′ ≤ c2�x� ′ per ogni x ∈ V . (3.11)<br />
Chiaramente due norme equivalenti inducono in V la stessa topologia, cioè, come si usa <strong>di</strong>re,<br />
sono topologicamente equivalenti. Vedremo in seguito che, viceversa, se due norme inducono in V<br />
la stessa topologia, allora esse sono equivalenti nel senso della definizione precedente.<br />
3.20. Teorema. Se lo spazio vettoriale V ha <strong>di</strong>mensione finita, allora tutte le norme in V sono<br />
equivalenti fra loro.<br />
Dimostrazione. Siano n = <strong>di</strong>m V , la <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> V , che supponiamo positiva, e B = {e1, . . . , en}<br />
una base <strong>di</strong> V . Rappresentato il generico punto x ∈ V nella forma x = �n i=1 xiei e ricordato che tale<br />
rappresentazione è unica, poniamo |x|1 = �n i=1 |xi| . Allora la funzione x ↦→ |x|1 da V in R è una norma<br />
in V . Sia ora � · � una norma qualunque in V : basterà <strong>di</strong>mostrare che � · � è equivalente a | · |1 . Si ha<br />
imme<strong>di</strong>atamente<br />
�x� =<br />
�<br />
�<br />
�<br />
n�<br />
i=1<br />
xiei<br />
�<br />
�<br />
� ≤<br />
n�<br />
i=1<br />
|xi| �ei� ≤ M|x|1 per ogni x ∈ V ove M = max<br />
1≤i≤n �ei�. (3.12)<br />
Per <strong>di</strong>mostrare la maggiorazione in senso opposto ragioniamo per assurdo: non esista alcuna costante M ′<br />
tale che |x|1 ≤ M ′ �x� per ogni x ∈ V . Allora esiste una successione {x (k) } <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> V tale<br />
che |x (k) |1 > k�x (k) � per ogni k . Osservato che x (k) �= 0 e posto y (k) = x (k) /|x (k) |1 , per ogni k<br />
valgono l’uguaglianza |y (k) |1 = 1 e la <strong>di</strong>suguaglianza �y (k) � < 1/k . Segue |y (k)<br />
i | ≤ 1 per ogni k e i e<br />
n applicazioni successive del Teorema <strong>di</strong> Bolzano-Weierstrass consentono <strong>di</strong> costruire una sottosuccessione<br />
{y (kj) } e un elemento y ∈ V verificanti<br />
lim<br />
j→∞ y(kj)<br />
i = yi per i = 1, . . . , n<br />
ove l’in<strong>di</strong>ce i denota la i -esima coor<strong>di</strong>nata rispetto alla base B . Ciò implica<br />
lim<br />
j→+∞ |y(kj) − y|1 = 0 e |y|1 = lim<br />
j→∞ |y(kj) |1 = 1 da cui y �= 0.<br />
Allora la (3.12) fornisce limj→+∞�y (kj) − y� = 0 e, applicando la (2.4) a � · � e ricordando che y �= 0 ,<br />
abbiamo anche limj→+∞�y (kj) � = �y� > 0 . D’altra parte risulta<br />
Abbiamo dunque una contrad<strong>di</strong>zione.<br />
�y (kj) � < 1/kj per ogni j , da cui lim<br />
j→∞ �y(kj) � = 0.<br />
3.21. Teorema. Siano V e W due spazi normati e L ∈ Hom(V ; W ) . Se V ha <strong>di</strong>mensione<br />
finita allora L è continuo.<br />
Dimostrazione. Possiamo senz’altro supporre che L non sia l’operatore nullo. Dunque ciascuno dei due<br />
spazi V e W0 = L(V ) ha <strong>di</strong>mensione finita e positiva. Scelte due basi in V e in W0 e rappresentato L<br />
tramite una matrice, le coor<strong>di</strong>nate dell’immagine Lv del generico punto v ∈ V<br />
coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> V . Vale dunque una <strong>di</strong>suguaglianza del tipo<br />
sono polinomi lineari nelle<br />
�m j=1 |(Lv′ − Lv ′′ )j| ≤ M �n i=1 |(v′ − v ′′ )i| , ove<br />
l’in<strong>di</strong>ce denota la j -esima o i -esima coor<strong>di</strong>nata del vettore considerato rispetto alla base <strong>di</strong> W0 o <strong>di</strong> V .<br />
Ciò implica che L è continuo rispetto alla topologia <strong>di</strong> V indotta dalla norma �v� = �<br />
i |vi| e alla topologia<br />
<strong>di</strong> W0 indotta dalla norma analoga. Grazie al risultato precedente, ciò implica la continuità rispetto alle<br />
norme preesistenti.<br />
8<br />
Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>