G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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Il Teorema <strong>di</strong> Hahn-Banach<br />
Ri per i = 1, . . . , n e si annulli altrove e sia M > 0 tale che M ≥ maxi=1,...,n |ci| . Per i = 1, . . . , n , si<br />
prenda R ′ i ∈ R incluso in Ri tale che |Ri \ R ′ i | ≤ εp /(nM p ) e sia χi ∈ X la funzione caratteristica <strong>di</strong> R ′ i .<br />
Allora la funzione w = �n i=1 ciχi appartiene a span X e verifica<br />
�w − s� p p =<br />
n�<br />
�<br />
i=1<br />
Ri<br />
|w − s| p dx =<br />
Segue che �w − v�p ≤ �w − s�p + �s − v�p ≤ 2ε .<br />
n�<br />
|ci| p |Ri \ R ′ i| ≤<br />
i=1<br />
n�<br />
i=1<br />
M p ε p<br />
nM p = εp .<br />
5.8. Osservazione. Il risultato precedente vale in realtà per ogni spazio <strong>di</strong> misura (Ω, M, µ)<br />
σ -finito che è separabile nel senso seguente: esiste un sottoinsieme M ′ ⊆ M al più numerabile<br />
che genera la σ -algebra M a meno <strong>di</strong> insiemi <strong>di</strong> misura nulla.<br />
Il caso dell’aperto Ω ⊆ R d considerato sopra rientra appunto in questa categoria dato che,<br />
come M ′ , si può prendere la famiglia R utilizzata nella <strong>di</strong>mostrazione. Questa, infatti, genera<br />
l’algebra <strong>di</strong> Borel e ogni insieme misurabile secondo Lebesgue <strong>di</strong>fferisce da un insieme <strong>di</strong> Borel per<br />
un insieme <strong>di</strong> misura nulla.<br />
Un altro spazio importante che rientra in questa categoria è quello della frontiera Γ <strong>di</strong> un<br />
aperto regolare <strong>di</strong> R d , <strong>di</strong>ciamo limitato e <strong>di</strong> classe C 1 con d > 1 , quando la misura è la misura<br />
(d − 1) -<strong>di</strong>mensionale usuale (lunghezza d’arco se d = 2 , area superficiale se d = 3 ). In tal caso,<br />
infatti, Γ si ricopre con un numero finito <strong>di</strong> sue parti Γi , i = 1, . . . , m , che sono le immagini <strong>di</strong><br />
altrettanti aperti ωi <strong>di</strong> R d−1 tramite funzioni ϕi <strong>di</strong> classe C 1 con matrice jacobiana <strong>di</strong> rango<br />
costante d−1 . Allora si possono prendere, in ciascuno degli ωi , i rettangoli con vertici <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate<br />
razionali e su Γ le immagini <strong>di</strong> questi tramite le funzioni ϕi : anche in questo caso la σ -algebra<br />
generata è l’algebra <strong>di</strong> Borel <strong>di</strong> Γ .<br />
5.9. Corollario. Siano Ω un aperto <strong>di</strong> R d e k ≥ 0 un intero e si supponga p ∈ [1, +∞) .<br />
Allora W k,p (Ω) è separabile.<br />
Dimostrazione. Lo spazio W k,p (Ω) è isomorfo a un sottospazio (chiuso) <strong>di</strong> una certa potenza L p (Ω) N<br />
<strong>di</strong> L p (Ω) . Siccome il prodotto <strong>di</strong> spazi separabili è separabile (facile verifica) e ogni spazio topologico<br />
omeomorfo a uno spazio separabile è separabile, la tesi segue dalle Proposizioni 5.7 e 5.1.<br />
Se L p (Ω) è separabile per una vasta classe <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> misura, lo spazio L ∞ (Ω) , al contrario,<br />
è separabile solo in casi estremi e privi <strong>di</strong> interesse. Esso, infatti, rientra <strong>di</strong> solito nel criterio <strong>di</strong><br />
non separabilità che <strong>di</strong>amo <strong>di</strong> seguito.<br />
5.10. Proposizione. Sia (S, d) uno spazio metrico. Se esistono un sottoinsieme A non numerabile<br />
e un numero δ > 0 tali che<br />
allora (S, d) non è separabile.<br />
d(x, y) ≥ δ per ogni coppia <strong>di</strong> punti <strong>di</strong>stinti x, y ∈ A<br />
Dimostrazione. Sia S ′ un sottoinsieme al più numerabile, che presentiamo come immagine <strong>di</strong> una successione<br />
{xn} , iniettiva o meno. Per ogni n si consideri la palla Bn = B δ/3(xn) : questa contiene al massimo<br />
un punto <strong>di</strong> A . Sia A ′ l’insieme dei punti x ∈ A che appartengono ad almeno un Bn : allora A ′ è al più<br />
numerabile. Segue che A \ A ′ non è vuoto. Sia x0 ∈ A \ A ′ . Allora d(x0, xn) ≥ δ/3 per ogni n , cioè<br />
d(x0, y) ≥ δ/3 per ogni y ∈ S ′ , così che S ′ non è un sottoinsieme denso.<br />
5.11. Esempio. Per vedere che L ∞ (Ω) non è separabile, basta allora essere in grado <strong>di</strong> costruire<br />
un’applicazione t ↦→ vt da un intervallo I in L ∞ (Ω) e un numero δ > 0 tali che �vt − vs�∞ ≥ δ<br />
per ogni coppia <strong>di</strong> punti s, t ∈ I <strong>di</strong>stinti, e ciò, <strong>di</strong> solito, si riesce a fare. Ad esempio, se Ω è un<br />
aperto <strong>di</strong> R d , fissata una palla Br(x0) ⊆ Ω , per t ∈ (0, r) , consideriamo la funzione caratteristica<br />
vt della palla Bt(x0) . Allora �vt − vs�∞ = 1 per 0 < s < t < r .<br />
Si noti che, se Ω è un aperto <strong>di</strong> R d , anche (L 1 (Ω)) ∗ , in quanto isometricamente isomorfo<br />
a L ∞ (Ω) , non è separabile, mentre L 1 (Ω) lo è. Conclu<strong>di</strong>amo che<br />
la separabilità <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> Banach non implica quella del suo duale. (5.3)<br />
Usiamo invece ancora una volta il Teorema <strong>di</strong> Hahn-Banach (attraverso il Corollario 2.7) per <strong>di</strong>mostrare<br />
il risultato successivo.<br />
<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />
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