G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica
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5. Spazi separabili<br />
Il Teorema <strong>di</strong> Hahn-Banach<br />
Sebbene le questioni <strong>di</strong> separabilità e il Teorema <strong>di</strong> Hahn-Banach non sembrino connessi (ma una<br />
connessione la troveremo), preferiamo chiarire subito il concetto e dare almeno un paio <strong>di</strong> risultati.<br />
Il primo si applica, in particolare, agli spazi normati e il secondo costituisce una comoda caratterizzazione<br />
degli spazi normati separabili. Continuiamo il paragrafo con esempi e applicazioni.<br />
5.1. Proposizione. Se S è uno spazio metrizzabile separabile e S ′ è un suo sottoinsieme non<br />
vuoto, allora S ′ è separabile rispetto alla topologia indotta.<br />
Dimostrazione. Siano d una metrica che induce la topologia e D un sottoinsieme al più numerabile<br />
′(x) e, se questo è<br />
denso in S . Per ogni x ∈ D e ogni r ′ > 0 razionale, consideriamo l’insieme S ′ ∩ Br<br />
non vuoto, scegliamo un suo punto. Denotiamo con D ′ l’insieme <strong>di</strong> tutti i punti scelti con la procedura<br />
descritta. Allora D ′ è un sottoinsieme al più numerabile <strong>di</strong> S ′ . Verifichiamo che D ′ è anche denso<br />
in S ′ . Siano x0 ∈ S ′ e r > 0 : dobbiamo <strong>di</strong>mostrare che D ′ ∩ Br(x0) non è vuoto. La palla Br/2(x0) contiene un elemento x ∈ D e, siccome d(x, x0) < r/2 , esiste un razionale r ′ ∈ (d(x, x0), r/2) . Allora<br />
x0 ∈ S ′ ∩ Br ′(x) , per cui tale intersezione non è vuota. Dunque in essa era stato scelto un certo punto,<br />
′(x) . Deduciamo in particolare<br />
che denotiamo con x ′ , nella costruzione <strong>di</strong> D ′ . Pertanto x ′ ∈ D ′ ∩ Br<br />
d(x ′ , x0) ≤ d(x ′ , x) + d(x, x0) < r ′ + r/2 < r , per cui si ha anche x ′ ∈ Br(x0) . Dunque D ′ ∩ Br(x0) �= ∅ .<br />
5.2. Teorema. Sia V uno spazio normato. Allora sono equivalenti le con<strong>di</strong>zioni seguenti: i) lo<br />
spazio V è separabile; ii) esiste un sottoinsieme S ⊆ V al più numerabile tale che span S = V ;<br />
iii) esiste una successione {Vn} <strong>di</strong> sottospazi <strong>di</strong> V <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita la cui unione sia densa<br />
in V ; iv) esiste una successione non decrescente {Vn} <strong>di</strong> sottospazi <strong>di</strong> V <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita la<br />
cui unione sia densa in V .<br />
Dimostrazione. L’enunciato è dato in modo che anche lo spazio ridotto alla sola origine rientri come caso<br />
particolare e in tali con<strong>di</strong>zioni tutto si banalizza. Supponiamo dunque <strong>di</strong>m V > 0 , nel qual caso l’insieme S<br />
<strong>di</strong> ii) è necessariamente numerabile in quanto ogni sottoinsieme finito è chiuso. Proce<strong>di</strong>amo. Ovviamente<br />
i) implica ii) dato che span S ⊇ S per ogni sottoinsieme S . Ve<strong>di</strong>amo ora che iii) e iv) sono equivalenti.<br />
Ovviamente iv) implica iii) , ma, viceversa, se {Vn} è una successione <strong>di</strong> sottospazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita la<br />
cui unione sia densa in V , la successione definita dalla formula Wn = span �� n<br />
k=1 Vk<br />
� non decresce e gode<br />
della stessa proprietà dato che Wn ⊇ Vn per ogni n . Proviamo che ii) implica iv) . Sia S come in ii)<br />
e numerabile: presentiamolo come immagine <strong>di</strong> una successione {xn} . Posto allora Vn = span{x1, . . . , xn}<br />
per n ≥ 1 , otteniamo la successione desiderata <strong>di</strong> sottospazi in quanto � ∞<br />
n=1 Vn ⊇ S . Dimostriamo infine<br />
che iv) implica i) . Se {Vn} è come in iv) , posto dn = <strong>di</strong>m Vn e supponendo senz’altro dn > 0 , si fissi un<br />
isomorfismo In <strong>di</strong> K dn su Vn e si denoti con Dn un sottoinsieme numerabile denso <strong>di</strong> K dn (ad esempio<br />
l’insieme dei punti le cui coor<strong>di</strong>nate sono razionali se K = R e hanno parti reale e immaginaria razionali<br />
se K = C ). Allora l’insieme D = � ∞<br />
n=1 In(Dn) è numerabile e denso in V come si verifica facilmente.<br />
Nel prossimo risultato <strong>di</strong>mostriamo la separabilità <strong>di</strong> C 0 (Ω) . La <strong>di</strong>mostrazione che <strong>di</strong>amo è<br />
un po’ complessa perché da un lato non vogliamo fare ipotesi restrittive su Ω e, d’altro canto,<br />
vogliamo ottenere un altro risultato interessante come sottoprodotto.<br />
5.3. Proposizione. Sia Ω un aperto limitato <strong>di</strong> R d . Allora lo spazio C 0 (Ω) è separabile.<br />
Dimostrazione. Verifichiamo la proprietà iii) del Teorema 5.2. Più precisamente, costruiamo una successione<br />
{Vn} <strong>di</strong> sottospazi verificanti<br />
Vn ⊆ C ∞ (Ω) e <strong>di</strong>m Vn < +∞ per ogni n e<br />
∞�<br />
Vn è densa in C0 (Ω) . (5.1)<br />
La prima delle (5.1) seguirà dal fatto che gli elementi <strong>di</strong> Vn sono restrizioni a Ω <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> classe C ∞<br />
in tutto R d (Osservazione I.5.43). Supponiamo K = R per semplicità, ma il <strong>di</strong>scorso vale anche nel caso<br />
complesso passando alle parti reali e immaginarie.<br />
Per ogni n ≥ 1 , “quadrettiamo” R d con passo 1/n , consideriamo cioè la famiglia Qn <strong>di</strong> tutti i<br />
“quadrati” aperti Q <strong>di</strong> R d della forma Q = � d<br />
i=1 (ai, ai + 1/n) tali che nai sia intero per i = 1, . . . , d .<br />
<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />
n=1<br />
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