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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Norme e prodotti scalari<br />

Presentiamo ora qualche semplice esempio <strong>di</strong> spazio normato o prehilbertiano, riservandoci <strong>di</strong><br />

dare una gamma più ricca e significativa in un paragrafo successivo.<br />

3.14. Esempio (spazio degli scalari). Dopo lo spazio ridotto al solo elemento nullo, l’esempio<br />

più semplice <strong>di</strong> spazio prehilbertiano è quello del campo K stesso degli scalari. Il prodotto scalare<br />

<strong>di</strong> due elementi x, y ∈ K è dato da xy . La norma indotta è il modulo e la <strong>di</strong>stanza indotta è<br />

d(x, y) = |x − y| .<br />

3.15. Esercizio. Dimostrare che le norme in K sono tutte e sole le funzioni x ↦→ c|x| , x ∈ K ,<br />

ove c > 0 è una costante.<br />

3.16. Esempio (spazi euclidei). Più in generale, se n è un intero positivo, possiamo conside-<br />

rare V = K n con le operazioni naturali. Come norma <strong>di</strong> x ∈ K n pren<strong>di</strong>amo |x| = ( � n<br />

j=1 |xj| 2 ) 1/2<br />

ove è inteso che x = (x1, . . . , xn) . Questa è indotta dal prodotto scalare x · y = � n<br />

j=1 xjyj .<br />

3.17. Esempio (funzioni continue). Consideriamo lo spazio V = C 0 [0, 1] delle funzioni<br />

v : [0, 1] → K continue. Come norma pren<strong>di</strong>amo quella definita dalla formula<br />

�v�∞ = max<br />

0≤t≤1 |v(t)|<br />

Effettivamente questa è una norma, come subito si verifica. Essa non è indotta da nessun prodotto<br />

scalare in quanto la regola del parallelogrammo è violata (il lettore trovi due elementi u, v ∈ V che<br />

la violano). La convergenza indotta è la convergenza uniforme.<br />

Lo spazio V ha <strong>di</strong>mensione infinita e cogliamo l’occasione per segnalare un fatto nuovo rispetto<br />

al caso finito-<strong>di</strong>mensionale. Consideriamo infatti il sottospazio V0 <strong>di</strong> V costituito dalle funzioni<br />

<strong>di</strong> classe C 1 e la successione {vn} e la funzione v definite dalle formule vn(t) = (t + n −1 ) 1/2<br />

e v(t) = t 1/2 . Allora {vn} converge a v uniformemente, cioè nel senso della topologia indotta<br />

dalla norma considerata. Eppure vn ∈ V0 per ogni n mentre v �∈ V0 . Conclu<strong>di</strong>amo che il<br />

sottoinsieme V0 , pur essendo un sottospazio vettoriale <strong>di</strong> V , non è un chiuso.<br />

3.18. Esempio. Consideriamo ancora lo spazio V = C 0 [0, 1] delle funzioni v : [0, 1] → K<br />

continue, ma come norma pren<strong>di</strong>amo ora quella definita dalla formula<br />

�<br />

�v�2 =<br />

� 1<br />

0<br />

|v(t)| 2 �1/2 dt<br />

la quale è effettivamente una norma. Infatti essa è indotta dal prodotto scalare<br />

� 1<br />

(u, v) = u(t) v(t) dt.<br />

0<br />

Abbiamo uno spazio prehilbertiano. Segnaliamo un altro fatto, tipico della <strong>di</strong>mensione infinita. La<br />

successione {vn} definita dalla formula vn(t) = t n converge a 0 (la funzione nulla) nel senso della<br />

topologia che stiamo considerando ma non uniformemente. Ciò significa che la norma in questione<br />

e quella dell’Esempio 3.17 inducono su C 0 [0, 1] due topologie <strong>di</strong>verse.<br />

Negli esempi precedenti si è visto come, in casi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione infinita, ci possano essere norme<br />

che inducono su uno spazio vettoriale V topologie <strong>di</strong>verse. In particolare, l’applicazione identica<br />

<strong>di</strong> V , pensata da uno degli spazi normati a un altro fra quelli costruiti su V , può non essere<br />

continua. In generale, non è detto che un’applicazione lineare fra spazi normati sia continua, per cui<br />

occorre <strong>di</strong>stinguere fra operatori lineari e operatori lineari e continui. In <strong>di</strong>mensione finita, invece,<br />

le cose vanno <strong>di</strong>versamente. Valgono infatti i risultati enunciati <strong>di</strong> seguito. Il fatto, altrettanto<br />

vero, che ogni sottospazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita <strong>di</strong> uno spazio normato (in particolare un sottospazio<br />

qualunque <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita) sia chiuso verrà <strong>di</strong>mostrato successivamente.<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>Funzionale</strong><br />

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