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G. Gilardi, Analisi Funzionale - Dipartimento di Matematica

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Capitolo 1<br />

Applicando la (3.8) deduciamo che limk→∞(λkx, y) = (λx, y) . Dunque l’uguaglianza desiderata <strong>di</strong> (3.9)<br />

vale per ogni λ > 0 . Il caso λ = 0 è banale. Abbiamo infine (x, y) + (−x, y) = (x − x, y) = 0 , da cui<br />

(−x, y) = −(x, y) , e conclu<strong>di</strong>amo che l’uguaglianza in questione vale anche per ogni λ < 0 .<br />

Nel caso K = C pren<strong>di</strong>amo invece<br />

(x, y) = 1<br />

�<br />

�x + y�<br />

4<br />

2 − �x − y� 2�<br />

+ i<br />

�<br />

�x + iy�<br />

4<br />

2 − �x − iy� 2�<br />

per x, y ∈ V (3.10)<br />

e ancora l’unico controllo degno <strong>di</strong> nota è quello della linearità nel primo argomento. A tal fine denotiamo<br />

con (x, y) ′ il primo membro della (3.8), così che vale la formula<br />

(x, y) = (x, y) ′ + i(x, iy) ′ per ogni x, y ∈ V .<br />

Osservato che tutto il <strong>di</strong>scorso fatto nel caso reale <strong>di</strong>pende solo dalle proprietà formali utilizzate, ve<strong>di</strong>amo<br />

che per ( · , · ) ′ vale tutto quanto abbiamo <strong>di</strong>mostrato sopra. Per ogni x, y, z ∈ V abbiamo in particolare<br />

(x + y, z) ′ = (x, z) ′ + (y, z) ′<br />

e anche (λx, y) ′ = λ(x, y) ′<br />

e (x + y, iz) ′ = (x, iz) ′ + (y, iz) ′ da cui (x + y, z) = (x, z) + (y, z)<br />

se λ ∈ R.<br />

Sia ora λ ∈ C . Se α = Re λ e β = Im λ , combinando quanto appena <strong>di</strong>mostrato, otteniamo facilmente<br />

(λx, y) = α(x, y) ′ + β(ix, y) ′ + iα(x, iy) ′ + iβ(ix, iy) ′<br />

λ(x, y) = α(x, y) ′ + iβ(x, y) ′ + iα(x, iy) ′ − β(x, iy) ′ .<br />

D’altra parte si vede subito che (ix, y) ′ = −(x, iy) ′ e (ix, iy) ′ = (x, y) ′ . Pertanto (λx, y) = λ(x, y) .<br />

Siccome nel seguito tratteremo spesso <strong>di</strong> isometrie e <strong>di</strong> isomorfismi, conviene fissare la terminologia<br />

una volta per tutte e formalizzarla nelle definizioni date <strong>di</strong> seguito. Facciamo notare che<br />

nella definizione <strong>di</strong> isometria non imponiamo la suriettività.<br />

3.10. Definizione. Se (X, d) e (X ′ , d ′ ) sono due spazi metrici, un’applicazione isometrica,<br />

o isometria, del primo nel secondo è un’applicazione f : X → X ′ che verifica la con<strong>di</strong>zione<br />

d ′ (f(x), f(y)) = d(x, y) per ogni x, y ∈ X . I due spazi metrici sono isometrici quando esiste<br />

un’isometria suriettiva del primo sul secondo.<br />

3.11. Definizione. Se V e W sono due spazi vettoriali, un isomorfismo algebrico <strong>di</strong> V su W<br />

è un elemento L ∈ Hom(V ; W ) che sia un’applicazione biiettiva. I due spazi sono algebricamente<br />

isomorfi quando esiste un isomorfismo algebrico del primo sul secondo.<br />

3.12. Definizione. Se V e W sono spazi normati, un isomorfismo del primo sul secondo è un<br />

isomorfismo algebrico L tale che L e L −1 siano funzioni continue. Un isomorfismo è isometrico<br />

quando è anche un’isometria rispetto alle metriche indotte dalle rispettive norme. I due spazi<br />

normati sono isomorfi quando esiste un isomorfismo del primo sul secondo e sono isometricamente<br />

isomorfi quando esiste un isomorfismo isometrico del primo sul secondo.<br />

3.13. Osservazione. Se (V, � · �V ) e (W, � · �W ) sono due spazi normati, si vede imme<strong>di</strong>atamente<br />

che un’applicazione L ∈ Hom(V ; W ) è un’isometria se e solo se<br />

�Lx�W = �x�V per ogni x ∈ V .<br />

Nel caso degli spazi prehilbertiani, tenendo conto dell’Osservazione 3.7, ve<strong>di</strong>amo che ogni applicazione<br />

lineare isometrica L conserva anche i prodotti scalari, cioè<br />

(Lx, Ly)W = (x, y)V per ogni x ∈ V .<br />

Possiamo fare anche un’altra osservazione. Siano V e W due spazi vettoriali e sia L : V → W<br />

un isomorfismo algebrico. Se � · �W è una norma in W e se definiamo � · �V : V → R me<strong>di</strong>ante<br />

la formula �x�V = �Lx�W , è chiaro che � · �V è una norma in V che rende L isomorfismo<br />

isometrico. In particolare, se � · �W è prehilbertiana, lo stesso vale per � · �V .<br />

6<br />

Gianni <strong>Gilar<strong>di</strong></strong>

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