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MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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GIUSEPPE D’AVINO<br />

Il regno <strong>di</strong> Naturalia<br />

e altri racconti<br />

IL REGNO DI NATURALIA<br />

In una regione molto lontana da qui, dove i monti erano ancora coperti<br />

<strong>di</strong> boschi e l’aria era pura e le acque dei fiumi scorrevano sempre limpide<br />

e cristalline tra valli rigogliose e villaggi animati, viveva come nei tempi<br />

antichi un re con una regina, una corte ed una splen<strong>di</strong>da reggia, dove si<br />

potevano dare feste danzanti e ricevere tutti gli ambasciatori del mondo.<br />

Il popolo <strong>di</strong> questo regno viveva felice e tranquillo. Di generazione in<br />

generazione i re si erano trasmessi l’impegno <strong>di</strong> conservare sempre la natura<br />

del paese così come l’avevano trovata quando vi si erano stanziati. Anzi,<br />

s’erano sempre sforzati <strong>di</strong> migliorarla con cura e stu<strong>di</strong> specializzati. I re<br />

erano stati così bravi che ormai da secoli avevano preso il nome <strong>di</strong> Belfiore:<br />

Belfiore I, Belfiore II, III, IV e così giù giù fino all’ultimo Belfiore<br />

LXXXIX. Gli abitanti <strong>di</strong> Naturalia (così si chiamava il regno) trovavano,<br />

però, troppo lungo questo nome per cui preferivano chiamare il loro principe<br />

Naturino.<br />

Naturino cresceva come un alberello, snello e con pochi rametti, ma già<br />

robusto e <strong>di</strong>ritto. Correva veloce nei vasti campi a rotolarsi tra l’erba o si<br />

sporgeva sulla riva dei ruscelli a giocare con ciottoli o si arrampicava sui<br />

rami che si rispecchiavano sulle limpide acque. Altre volte risaliva i dolci<br />

pen<strong>di</strong>i dei colli, nascondendosi tra i pini odorosi, o attraversava i viali alberati<br />

della capitale, fermandosi nei parchi coi bambini e nei giar<strong>di</strong>ni dei suoi<br />

sud<strong>di</strong>ti. Conosceva già moltissimi nomi <strong>di</strong> persone e <strong>di</strong> piante. Il popolo,<br />

che lo amava, al vederlo passare esclamava:<br />

Come è bello il nostro principino,<br />

sembra un fiore,<br />

bello come quelli del suo giar<strong>di</strong>no!<br />

Naturino, infatti, passava molte ore del giorno a coltivare i fiori <strong>di</strong> un<br />

terreno che il re suo padre, seguendo un’antichissima tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> famiglia,<br />

gli aveva concesso alla nascita. Così, poiché tutti nel regno <strong>di</strong> Naturalia,<br />

–53–

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