MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

enza dei partigiani, possono vantare. Dopo aver ripetutamente criticato i
metodi sbrigativi e cruenti dei partigiani, Fausto si convince, dolorosamente,
che la condotta dei suoi compagni non è ispirata a principi morali
ma unicamente alla violenza vendicatrice. La vicenda si conclude con una
definitiva separazione: inviato a San Ginesio per entrare in contatto con gli
Alleati, Fausto va in cerca di Anna, ma non la trova; incontra invece la
cugina di lei, Nora, la quale lo esorta a non rivedere più Anna per non turbare
la tranquillità della sua vita familiare. Tornata a casa, Anna festeggia la
liberazione con la figlia e con Miro.
Nel romanzo ci sono momenti narrativi belli, ma che sembra non impressionino
mai profondamente il lettore: alcune serene descrizioni della Toscana,
il fluire naturale di teorie, dubbi, contrasti, sensazioni ed esperienze diverse
nei protagonisti; il ribollire pacato della situazione politica del tempo.
Il carattere di Fausto e Anna, ma anche quello di alcuni personaggi minori,
è delineato con evidenza attraverso i dialoghi, le discussioni, le scelte
e le analisi introspettive. Su tutto, però, domina, al disotto del “velo opaco”,
una realtà diversa e ineluttabile. Anna si accorge troppo tardi che ama
Fausto e che la realtà fenomenica le nascondeva un destino imprevedibile.
Col tempo approfondisce il suo sentimento, ma alla fine è costretta ad accogliere
supinamente il distacco.
3-Una delle capacità più spiccate di Cassola è l’abilità di descrizione e
di introspezione dei caratteri femminili. Tipico a questo proposito, è Monte
Mario (1937). Più che di romanzo si dovrebbe parlare di un racconto lungo.
L’argomento, infatti, è solo l’occasione per scandagliare l’animo di Elena e
delinearne un “carattere”. Il difetto fondamentale della sua psicologia, più
che l’incostanza, è l’incertezza. Elena è destinata a vivere per sempre come
su un’altalena di idee e di sentimenti, facendo soffrire non solo gli altri, ma
anche se stessa. Accanto ad Elena si sviluppa il carattere di Mario, ma quasi
necessariamente in tono minore. Egli subisce le iniziative, le debolezze, le
provocazioni e l’abbandono di Elena.
Al termine del romanzo rimane impresso distintamente il personaggio,
ma esso lascia nell’animo del lettore quel senso di insoddisfazione e di incompiuto
che il suo carattere “sospeso” provoca in chi vi partecipa.
4-Anche Un cuore arido (1961) merita di essere esaminato più attentamente.
Non solo per l’ampiezza di contenuto e di struttura, che ne fanno un
vero romanzo, ma anche perché si fa leggere con maggiore attrazione che
gli altri; soprattutto nella prima parte, quando i protagonisti Anna, Bice e gli
amici, sono ancora giovani e pieni di speranza.
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