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MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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l’aver scoperto la eterna presenza nei destini dell’uomo del dolore, ma nel<br />

non dargli una risposta adeguata; e nel cristallizzare vicende e personaggi<br />

in un’atmosfera <strong>di</strong> sgomento e d’illusione, <strong>di</strong> tristezza e <strong>di</strong> delusione, <strong>di</strong><br />

abbandono e <strong>di</strong> rassegnazione.<br />

3. Carlo Cassola: Cenni biografici<br />

Carlo Cassola è nato a Roma, il 17 marzo 1917, da madre volterrana e<br />

da padre lombardo vissuto anch’egli lungamente a Volterra. Fino a ventitrè<br />

anni Cassola rimane nella capitale, ove frequenta il liceo Tasso e, in seguito,<br />

l’Umberto I, per poi iscriversi nel 1935 alla Facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza all’Università<br />

<strong>di</strong> Roma.<br />

Ai ricor<strong>di</strong> del periodo romano risale uno dei pochi libri <strong>di</strong> Cassola non<br />

ambientati in una ristretta zona della Toscana, tra Volterra e Marina <strong>di</strong><br />

Cecina: La casa <strong>di</strong> via Vala<strong>di</strong>er (scritto insieme col racconto Esiliati tra<br />

il ’53 e il ’56). A Roma ambienterà anche un altro racconto lungo Monte<br />

Mario, del 1973.<br />

Le prime esperienze letterarie Cassola le fa a vent’anni, nel 1937, quando<br />

Alberto Spaini gli pubblica due racconti sul “Meri<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> Roma” e nel 1939,<br />

quando Romano Bilenchi gli fa pubblicare tre racconti su “Letteratura”.<br />

“La vocazione alla letteratura mi nacque nell’estate del ’35, quando<br />

avevo 18 anni. Da allora non ho mai avuto altra ambizione che quella dello<br />

scrivere”, così si rivela lo stesso Cassola.<br />

Le prime prove letterarie <strong>di</strong> Cassola si limitano a brevi racconti raccolti<br />

in Alla periferia (1941) e La visita (1942).<br />

In questi primi racconti la materia già viene trattata secondo quelli che<br />

saranno i canoni della poetica cassoliana del subliminale: “essenzialità <strong>di</strong><br />

contenuto e <strong>di</strong> espressione; ricerca del senso assoluto ed eterno dell’esistenza<br />

umana attraverso l’analisi del <strong>di</strong>venire fenomenico della vita, espresso senza<br />

retorica, fronzoli, motivazioni, ma solo con gesti, oggetti, <strong>di</strong>aloghi, momenti<br />

oggettivi ed essenziali”.<br />

In Toscana l’autore partecipa attivamente alla Resistenza. Di questa<br />

esperienza, dopo un periodo <strong>di</strong> silenzio dovuto anche alle vicende belliche,<br />

ne risentono le opere, racconti e romanzi, scritti negli anni seguenti, mentre<br />

si de<strong>di</strong>ca anche all’insegnamento <strong>di</strong> Filosofia in un liceo <strong>di</strong> Grosseto: Baba<br />

(1946), I vecchi compagni (1953), Fausto e Anna (1952), Il taglio del bosco<br />

(1948, ma pubblicato più tar<strong>di</strong>).<br />

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