MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

in faccia, conosco l’uomo che mi dovrà ascoltare: a lui insegno la mia
storia”.
“Perché a me? Perché mi hai raccontato tutto questo?” Il Marinaio
dall’occhio fulminante, dalla barba brinata dall’età se n’era andato. Sono
rimasto solo davanti al bowling addormentato. Sono solo in questo inferno
confezionato.
“Fermati! Non andare... Salvami, Marinaio! Dai diavoli che mi torturano
così! Non lo vedi? Quest’anima è tutta sola su di un mare grande grande,
talmente sola da dimenticare anche la stessa illusione del dio degli uomini!”
Cumuli di vassoi rossi salgono dal silenzio. La scuola dorme silenziosa,
dipinta sulla tela del mattino. Tutto questo spazio autistico.
No, non puoi salvarmi, vecchio. Il vuoto intorno è lo stesso di sempre.
Non ho storie da raccontare. Questa gente non può ascoltare.
Serro le palpebre, né più le sollevo. I globi degli occhi mi battono come
polsi nel mio ultimo sguardo cieco.
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