MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

Docente n. 1: Certo, il disagio familiare favorisce il “bullismo”.
Docente n. 2: Sì, credo di sì.
Docente n. 3: Sì, è proprio quello a cui mi riferisco.
Docente n. 4: Non so rispondere a questa domanda.
Docente n. 5: Finora la “norma” era questa, ovvero magari vedevano delle
litigate da parte dei genitori e quindi tendevano ad imitarli. Ora invece
gli episodi riguardano anche molte famiglie che appartengono a ceti
sociali più abbienti.
5) Secondo il suo parere per migliorare il comportamento dei ragazzi è
utile il dialogo o crede che ci siano altri metodi?
Docente n. 1: Assolutamente penso che il dialogo sia fondamentale, nonché
il più utile.
Docente n. 2: Il dialogo soprattutto, ma affiancato anche da regole di disciplina.
Docente n. 3: Il dialogo è una strada che abbiamo l’obbligo di percorrere,
perché nessun uomo è un “mostro” e a tutti deve essere garantita la possibilità
di correggere i propri comportamenti; ma, accanto a questo, le
istituzioni scolastiche devono essere in grado di far rispettare le regole,
ed ogni regola per essere efficace deve prevedere una sanzione.
Docente n. 4: Il dialogo credo sia più utile, ma non solo tra il ragazzo e il
professore, perché non sarebbe sufficiente. Bisognerebbe quindi che nel
dialogo intervenissero la famiglia, il corpo docente e il gruppo classe. Il
tutto dovrebbe essere supportato magari da uno psicologo che trasformi
l’atteggiamento negativo in positivo.
6) Come vi sentite voi professori nel venire a conoscenza di tutto ciò che
sta accadendo nelle scuole?
Docente n. 1: Mi sento molto a disagio ascoltando tutti questi fatti accaduti e
allo stesso tempo solidale verso i colleghi che vivono queste esperienze,
sicuramente non facili da affrontare.
Docente n. 2: Molto a disagio perché non sempre abbiamo la possibilità, i
mezzi e le conoscenze per intervenire con i ragazzi e le famiglie.
Docente n. 3: Credo fermamente che un docente non abbia solo il dirittodovere
all’insegnamento, ma mi sento però preoccupata e con dei limiti
perché non siamo formati per intervenire in questi casi.
Docente n. 4: Male... perché la scuola italiana viene messa nel “tritacarne”
mediatico e, spesso, ne esce malconcia; la scuola deve riappropriarsi
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