MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

stato assegnato dal maschio autoritario, rifiutava di essere un oggetto al
quale si può “dare o no un’anima, che si può idolatrare o violentare”. 38 La
sfida del Movimento Femminista Romano e non solo consisteva dunque nel
rimettere in discussione tutti i rapporti sociali alla luce della condizione di
donne sfruttate e subordinate.
Durante gli anni ’40 e ’50 i successi femminili, compreso l’allargamento
del suffragio anche alle donne nel 1946, si dimostrarono, più che
vere conquiste politiche, mere concessioni da parte dell’ambiente ecclesiastico,
il più delle volte interessate. Infatti, il Vaticano era consapevole del
fatto che le donne, data la loro forte religiosità (l’85% frequentava abitualmente
le chiese), avrebbero espresso il loro consenso al partito della Democrazia
Cristiana, qualora questo avesse ascoltato le loro richieste. Invece, a
partire dalla metà degli anni ’60, i Movimenti Femminili cominciarono ad
organizzarsi e a scendere in piazza. Dunque, nel ’68, terminava la “primavera
abbagliante” dei maschi, e, al grido di “Siamo Realiste, Vogliamo
Tutto E Subito”, le femministe otterranno la prima vera e propria conquista
politica: l’adulterio della donna non è più considerato reato, e nel frattempo,
viene riconosciuto il diritto alla separazione, se adultero è ora il marito. Ma
la legge si rivelò presto monca, poiché i coniugi potevano separarsi ma non
avevano la possibilità di risposarsi, neppure civilmente.
In realtà, queste conquiste costituiscono quasi un paradosso: sebbene in
Italia venissero considerate come enormi passi avanti nel progresso sociale,
nel resto d’Europa, la situazione italiana veniva derisa sui giornali, in cui
queste, assieme al divorzio, erano già realtà consolidate.
Proprio rispetto al divorzio, le donne non si arresero, ed i loro sforzi
vennero finalmente coronati dal successo il 1° dicembre 1970, data in cui
divenne legge dello Stato Italiano la proposta di Loris Fortuna e Antonio
Baslini. La battaglia delle donne tuttavia non si esaurì nel ’70, dal momento
che le femministe si videro impegnate in una decisa campagna nel 1974,
affinché la legge sul divorzio, per la quale così tanto avevano lottato negli
anni precedenti, non venisse abrogata con il referendum del 12 maggio.
Tanto intensa quanto vincente fu l’azione portata avanti dal Movimento
Femminista Romano che, dopo essere sceso in piazza a manifestare, il
27 aprile del ’74 pubblicò, al fine di persuadere gli elettori ma soprattutto
le elettrici a votare per la difesa dei propri diritti, il Volantino contro l’abrogazione
del divorzio che qui riportiamo: “Messe di fronte alla scelta fra
38 Movimento Femminista Romano, Nuovo Movimento Femminista, Maggio 1973.
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