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MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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piena parità dei coniugi in fatto <strong>di</strong>:<br />

• <strong>di</strong>ritti e doveri<br />

• <strong>di</strong>vorzio<br />

• depenalizzazione della pratica dell’aborto<br />

• libertà delle pratiche contraccettive<br />

Queste due ultime riven<strong>di</strong>cazioni venivano ritenute momenti necessari<br />

per la trasformazione della maternità non in un destino, o una condanna,<br />

ma in una scelta. In Italia, queste battaglie furono favorite anche dal nuovo<br />

clima che s’impose durante il movimento del ’68, quando le donne <strong>di</strong> tutti<br />

i paesi europei riven<strong>di</strong>carono in massa i propri <strong>di</strong>ritti fino ad allora <strong>di</strong>sattesi<br />

e riuscirono con anni <strong>di</strong> lotte a vederli in parte sod<strong>di</strong>sfatti, in nome del riconoscimento<br />

dell’uguaglianza anche morale e, soprattutto, dell’emancipazione.<br />

Il movimento femminista, che aveva la sua sede principale a Roma, in<br />

questi anni era caratterizzato da elementi nuovi rispetto ai precedenti movimenti<br />

dell’emancipazione femminile. Nato dalla riflessione <strong>di</strong> questo secolo<br />

sulla contrad<strong>di</strong>zione fra uomo e donna, il Movimento Femminista sottolineava<br />

l’impossibilità <strong>di</strong> ridurla a una delle <strong>di</strong>suguaglianze esistenti nella<br />

società borghese, destinate ad essere automaticamente eliminate da una rivoluzione<br />

sociale e dalla soppressione delle <strong>di</strong>visioni <strong>di</strong> classe. Innanzitutto,<br />

si osservava come la contrad<strong>di</strong>zione maschile – femminile attraversasse<br />

tutti i ceti, portando anche la donna borghese a subire il desiderio <strong>di</strong> imporre<br />

la supremazia del maschio nell’ambito familiare. La supremazia dell’uomo,<br />

secondo le femministe, tendeva a trovare la sua giustificazione e legittimazione<br />

in quei valori maschili, intimamente gerarchici, competitivi, aggressivi<br />

che si erano fino a quel momento affermati in tutti i campi della storia<br />

umana. Di qui il carattere <strong>di</strong> forte contrapposizione, spesso <strong>di</strong> antagonismo,<br />

che il Movimento Femminile assunse verso la società maschilista e la contemporanea<br />

scoperta della “sorellanza”, intesa come separazione delle<br />

donne dalla società degli uomini per riscoprire fra loro, attraverso la pratica<br />

dell’autocoscienza, la specificità del mondo femminile. La donna, oppressa<br />

e sfruttata dal sistema patriarcale e capitalistico, prendeva coscienza della<br />

sua con<strong>di</strong>zione ed elaborava una strategia rivoluzionaria che, lungi dal farle<br />

accettare le piccole concessioni volte ad accontentarla momentaneamente<br />

per poi, in realtà, non cambiare nulla, mirava ora a conquistare per la prima<br />

volta la sua identità, la sua autonomia, la sua partecipazione alla storia<br />

come protagonista. La femminista era colei che rifiutava il ruolo che le era<br />

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